CORSO DI FORMAZIONE PER PERSONALE ADIBITO ALLA REALIZZAZIONE DI IMPIANTI ELETTRICI IN AREE DESTINATE A CAMPI DI EMERGENZA
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1 CORSO DI FORMAZIONE PER PERSONALE ADIBITO ALLA REALIZZAZIONE DI IMPIANTI ELETTRICI IN AREE DESTINATE A CAMPI DI EMERGENZA
2 Chi realizza questa tipologia di impianti deve essere "persona addestrata. La norma CEI EN (CEI Prima edizione -ottobre 1998) definisce "persona addestrata": persona avente conoscenze tecniche o esperienza (persona istruita), o che ha ricevuto istruzioni specifiche sufficienti per permetterle di prevenire i pericoli dell elettricità, in relazione a determinate operazioni condotte in condizioni specificate. Iltermine addestrato è pertanto un attributo relativo: - altipo dioperazione; - altipo di impianto sul quale, o in vicinanza del quale, sideve operare; - alle condizioni ambientali, contingenti e di supervisione da parte di personale più preparato.
3 Campo di applicazione Le prescrizioni si applicano agli impianti elettrici nelle aree di campi di emergenza destinati all alimentazione delle tende, caravan, container, case mobili e altre strutture temporanee con tensione nominale non superiore a 400 V.
4 NORME CEI CEI 11-8 Impianti di produzione, trasmissione e distribuzione di energia elettrica. Impianti di terra. CEI 17-5 Apparecchiature a bassa tensione. Parte 2: interruttori automatici. CEI 17-13/1 Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri bt). Parte 1: Prescrizioni per apparecchiature di serie (AS) e non di serie (ANS). CEI 17-13/4 Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri bt). Parte 4: Prescrizioni particolari per apparecchiature assiemate di cantiere (ASC). CEI Cavi isolati in gomma con tensione nominale non superiore a 450/750 V. CEI Cavi isolati in polivinilcloruro con tensione nominale non superiore a 450/750 V. CEI 23-3 Interruttori automatici di sovracorrente per usi domestici e similari (per tensioni non superiori a 415 V in corrente alternata). CEI 23-3 EN Interruttori automatici per la protezione dalle sovracorrenti per impianti domestici e similari. CEI 23-5 Prese a spina per usi domestici e similari. CEI Prese a spina per usi industriali. CEI 23-12/1 Spine e prese per uso industriale. Parte 1: prescrizioni generali.
5 CEI Interruttori differenziali per uso domestico e similare e interruttori differenziali con sganciatori di sovracorrente incorporati per usi domestici e similari. CEI 64-8/1 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua: Parte 1: oggetto, scopo e principi fondamentali. CEI 64-8/2 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua: Parte 2: definizioni. CEI 64-8/3 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua: Parte 3: caratteristiche generali. CEI 64-8/4 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua: Parte 4: prescrizioni per la sicurezza. CEI 64-8/5 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua: Parte 5: scelta ed installazione dei componenti elettrici. CEI 64-8/7 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua: Parte 7: ambienti e applicazioni particolari.
6 DISPOSIZIONI DI LEGGE E DECRETI LEGGE n 46/90 Norme per la sicurezza degli impianti. DPR n 447/91 Regolamento di attuazione della legge n 46/90. D.LGS. n 81/08 Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi dilavoro.
7 Interruttore differenziale
8 Interruttore generale Salvo casi particolari l interruttore generale del campo è opportuno sia di tipo differenziale, anche se non ci sono parti dacollegare a terra fino al quadro generale. In un campo non è infatti da escludere un guasto dell isolamento del cavo di alimentazione del quadro verso parti metalliche anche se il cavo è di classe II. Naturalmente l interruttore differenziale deve essere di tipo S per garantire la selettività con gli interruttori differenziali a valle e va installato in un contenitore di materiale isolante. La chiusura a chiave del contenitore evita azionamenti intempestivi dell interruttore generale. Protezione delle prese a spina I contatti diretti nei campi avvengono prevalentemente sui cavi flessibili di alimentazione degli apparecchi, e dunque a valle, ingenere, di una presa a spina. Le prese a spina devono essere protette da interruttori differenziali con Idn 30 ma, i quali costituiscono anche una protezione addizionale contro i contatti diretti. In un quadro elettrico un interruttore differenziale con Idn 30 ma può proteggere fino ad un massimo di 6 prese anche per ragioni di selettività orizzontale
9 Interruttori differenziali puri Gli interruttori differenziali non dotati di sganciatori di sovracorrente sono comunemente denominati interruttori differenziali puri. Tali interruttori sono sensibili solo alle correnti verso terra: non hanno il compito di intervenire in caso di cortocircuito tra le fasi, o verso il neutro, e non hanno quindi il relativo potere di interruzione. Un interruttore differenziale puro potrebbe essere tuttavia indotto ad intervenire su un cortocircuito, in concorrenza con i dispositivi di sovracorrente, quando: la corrente di cortocircuito ha una componente verso terra, perché il guasto coinvolge in qualche modo una parte non isolata da terra, oppure, la corrente di cortocircuito provoca uno sbilanciamento del rivelatore differenziale; questo è infatti bilanciato solo fino alla corrente nominale dell interruttore.
10 In ogni caso, l interruttore differenziale deve sopportare la corrente di cortocircuito per la quale è stato costruito. Il che può comportare severe sollecitazioni meccaniche e termiche per l interruttore differenziale, specie quando la corrente è tanto elevata da provocare, per effetto elettrodinamico, il distacco dei contatti dell interruttore. Occorre pertanto associare all interruttore differenziale puro un dispositivo di protezione contro il cortocircuito, in genere un interruttore automatico, tale per cui la combinazione con l interruttore automatico sia in grado di sopportare edinterrompere la corrente dicortocircuito. La corretta combinazione tra l interruttore differenziale puro e l interruttore automatico deve essere indicata dal costruttore dell interruttore differenziale, il quale indica anche il valore massimo della corrente presunta di cortocircuito per cui la combinazione è adeguata.
11 Interruttori automatici Generalità Gli interruttori automatici più utilizzati nei campi hanno caratteristiche di intervento di tipo C (ex U), la cui soglia di intervento magnetico è compreso tra 5 In e 10 In. Per consentire l avviamento dei motori con correnti di spunto elevate è consigliabile utilizzare interruttori con caratteristiche di tipo D (ex K) per i quali la soglia di intervento del magnetico varia da 10 In a 20 In. Protezione dai sovraccarichi Ai fini della protezione contro i sovraccarichi l interruttore automatico deve avere una corrente nominale In superiore, o uguale alla corrente di impiego IB del circuito e inferiore o uguale, alla portata IZdel cavo. IB In IZ
12 Quadri elettrici Generalità La norma CEI 17-13/1 distingue i quadri elettrici in AS (Apparecchiature di Serie) e ANS (Apparecchiature Non di Serie). I quadri ASe ANS differiscono tra loro soprattutto per le prove a cui devono essere sottoposti. I quadri di tipo ASC (Apparecchiature di Serie per Cantiere) sono quadri adatti per essere utilizzati per la realizzazione degli impianti elettrici nei campi. I quadri di tipo ANS (Apparecchiature Non di Serie) possono essere utilizzati per la realizzazione degli impianti elettrici nei campi solo se progettati correttamente per quello scopo e sottoposti alle prove prescritte dalle norme (Norma CEI EN CEI 17-13/1). Ogni quadro elettrico deve essere munito di una targa indelebile, apposta dal costruttore, ove siano riportati in modo visibile e leggibile i seguenti dati: a nome o marchio di fabbrica del costruttore: b il tipo, o il numero di identificazione, o altro mezzo che renda possibile ottenere dal costruttore tutte le informazioni necessarie; c conformità alla norma EN ; d natura e valore nominale della corrente del quadro e la frequenza per la corrente alternata; e tensioni di funzionamento nominali.
13 Quadro generale
14 Quadro generale
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18 Quadri di zona
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20 Quadri di distribuzione Quadro trifase/monofase
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22 Quadro trifase/trifase
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25 Cavi e relativa posa Scelta dei cavi I cavi devono essere scelti in funzione del tipo di posa: cavi per posa fissa, cavi per posa mobile. Si intendono cavi per posa fissa i cavi destinati a non essere spostati durante la vita del campo (per esempio i cavi che alimentano i quadri di distribuzione). Cavi per posa mobile sono invece soggetti a spostamenti (cavi per uso mobile ). E opportuno ricordare che i cavi isolati in PVC, o con guaina in PVC, non sono adatti per posa mobile nei campi, perché il PVC per temperature inferiori a 0 C diventa rigido, e, se piegato o raddrizzato, sifessura. Questo non avviene per i cavi che non sono mossi durante l uso cioè installati in modo fisso.
26 Tipi di cavi Per la realizzazione degli impianti nei campi si possono adottare i seguenti tipi di cavi con conduttori di rame: FROR450/750 V cavo multipolare, con isolamento e guaina in PVC, per posa fissa; N1VV-K cavo unipolare o multipolare, con isolamento e guaina in PVC, per posa fissa, adatto anche per posa interrata; FG7R 0,6/1 kv FG7OR 0,6/1 kv cavo unipolare o multipolare, isolato in gomma (G7) con guaina in PVC, per posa fissa adatto anche per posa interrata; H07RN-F cavo unipolare o multipolare, isolato in gomma (G) sotto guaina esterna in policloroprene (neoprene) resistente all acqua e all abrasione, per posa mobile; FG1K 450/750 V cavo unipolare o multipolare, isolato in gomma (G1) sotto guaina in policloroprene, per posa mobile.
27 Sezione dei cavi Per scegliere la sezione del conduttore di un cavo bisogna conoscere la portata del cavo IZ, la corrente alla quale viene impiegato IB e la sua lunghezza per limitare la caduta ditensione. La portata IZ di un cavo è il più alto valore di corrente che a regime il cavo può condurre, in condizioni di installazione determinate, senza superare la massima temperatura di servizio (o di funzionamento) caratteristica del tipo di isolante. La corrente di impiego IB di un circuito si intende la corrente che fluisce in quel circuito nel servizio ordinario. Quando un cavo è derivato da una presa a spina si può cautelativamente assumere come IB la corrente nominale della presa a spina dato per scontato che la presa sia adatta per alimentare il carico considerato.
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29 Prese a spina Generalità Leprese a spina costituiscono, dal punto di vista della sicurezza elettrica, uno dei punti più critici degli impianti elettrici mobili. Le prese a spina di tipo mobile devono essere di tipo industriale, conformi alla norma CEI Le prese a spina devono avere un grado di protezione almeno IP44, sia a spina inserita sia a spina disinserita.
30 Significato dei codici di IP
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32 Impianto di terra Generalità L impianto di terra è costituito da : - dispersore; - nodo (o collettore) principale di terra; - conduttori di protezione; - conduttori di terra; - conduttori equipotenziali principali. Il dispersore è costituito dal complesso degli elementi disperdenti, che possono essere: dispersori intenzionali (o artificiali :tubi, profilati, tondini, ecc.); dispersori di fatto (o naturali: ferri delle fondazioni di cemento armato, plinti, platee, travi continue, paratie di contenimento, ecc.); il nodo (o collettore) principale di terra è costituito da una barra alla quale fanno capo i conduttori di protezione che collegano a terra le masse, il conduttore di terra che proviene dai dispersori e i conduttori equipotenziali che collegano lemasse estranee; il conduttore di protezione può far parte della stessa conduttura di alimentazione o essere separato. La sezione minima del conduttore di protezione è in relazione a quella del conduttore di fase; il conduttore di terra è il conduttore che collega il nodo di terra al sistema disperdente e i dispersori tra loro. Il conduttore di terra deve essere in grado di resistere alla corrosione e di sopportare eventuali sforzi meccanici. Il conduttore di terra deve avere, comunque, una sezione almeno uguale a quella richiesta per il conduttore di protezione; i conduttori equipotenziali principali sono i conduttori che collegano il nodo di terra alle masse estranee. La massa estranea è una parte metallica, non facente parte dell impianto elettrico, che presenta una bassa resistenza verso terra, ad esempio la tubazione idrica o quella del gas.
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34 Gruppi elettrogeni Quando non esiste la possibilità di essere alimentati dalla rete pubblica del distributore si ricorre ai gruppi elettrogeni. Si collegano le masse e il neutro allo stesso impianto di terra (sistema TN), ma senza rinunciare agli interruttori differenziali. In questo caso la sicurezza non dipende più dalla resistenza di terra: gli interruttori differenziali aprono il circuito in caso di guasto franco a terra entro il tempo prescritto dalla norma CEI 64-8: 5 s per i circuiti che alimentano un quadro (circuiti di distribuzione) e 0,2 s per gli altri circuiti (circuiti terminali).
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36 ILLUMINAZIONE DEL CAMPO All interno della tendopoli va sempre garantita una adeguata illuminazione, se l area individuata non dispone di impianti fissi di illuminazioni (vedi campi sportivi), nella pianificazione della tendopoli andranno previste almeno ai 4 angoli dell area delle torri faro mobili
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