Centro Affidi Provincia di Potenza Politiche Sociali

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1 PROVINCIA DI POTENZA Centro Affidi Provincia di Potenza Politiche Sociali Protocollo d Intesa tra : Provincia di Potenza - Tribunale per i Minori- Comuni del territorio provinciale

2 PROTOCOLLO D INTESA PER L AFFIDO FAMILIARE Lg.149 / PROVINCIA DI POTENZA - TRIBUNALE PER I MINORI - COMUNI CAPOFILA DEGLI AMBITI ZONALI : COMUNE DI POTENZA COMUNE DI RAPOLLA - AMBITO VULTURE COMUNE DI VENOSA - AMBITO ALTO BRADANO COMUNE DI MURO LUCANO- AMBITO MARMO MELANDRO COMUNE DI PIETRAGALLA AMBITO BASENTO COMUNE DI VIGGIANO AMBITO ALTO AGRI COMUNE CORLETO PERTICARA AMBITO AGRI SAURO COMUNE DI BRIENZA AMBITO AGRI MELANDRO COMUNE DI VIGGIANELLO AMBITO LAGONEGRESE COMUNE DI SENISE AMBITO ALTO SINNI VAL SARMENTO

3 PREMESSA La legge 328/00 all art.7 ( Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali ) attribuisce alle Province la programmazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali per i compiti previsti dall art.15 della legge 8 giugno 1990,n.142, nonché dall articolo132 del decreto legislativo 31 marzo 1998, n.112, secondo le modalità definite dalle regioni che disciplinano il ruolo delle Province in ordine: a) alla raccolta delle conoscenze e dei dati sui bisogni e sulle risorse rese disponibili dai comuni e da altri soggetti istituzionali presenti in ambito provinciale per concorrere all attuazione del sistema informativo dei servizi sociali; b) all analisi dell offerta assistenziale per promuovere approfondimenti mirati sui fenomeni sociali più rilevanti in ambito provinciale fornendo, su richiesta dei comuni e degli enti interessati, il supporto necessario per il coordinamento degli interventi territoriali; c) alla promozione, d intesa con i comuni, di iniziative di formazione, con particolare riguardo alla formazione professionale di base e all aggiornamento; d) alla partecipazione alla definizione e all attuazione dei piani di zona. L art.16 della legge 328/00 individua l affidamento familiare fra le priorità per sostenere con qualificanti interventi i compiti educativi delle famiglie interessate; L Accordo del 16 dicembre 2004 tra il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, le Regioni, le Provincie Autonome. le Province, i Comuni e le Comunità Montane prevede delle azioni per rendere possibile la chiusura degli Istituti di assistenza per minori entro il Tutti i bambini hanno diritto ad una famiglia. E questo l imperativo che la Convenzione sui diritti del fanciullo e la legge 149/01 pongono a carico dei decisori politici e operatori del settore delle politiche per l infanzia. Promuovendo l istituto dell affido familiare in base alle innovazioni e modifiche introdotte dalla stessa legge, in particolare rendendolo più flessibile e idoneo alle effettive esigenze di tutela del minore e del suo preminente interesse a vivere in un ambiente sano e sereno, valorizzando reti di famiglie e associazioni di famiglie entro cui la singola famiglia trovi sostegno amicale e professionale.

4 Un temporaneo distacco del minore dalla propria famiglia, senza interruzione di rapporti, un incontro fra una famiglia che ha perso o rischia di perdere la sua capacità di rappresentare per il proprio figlio un nido sicuro e di garantire una genitorialità sufficientemente buona e una famiglia che temporaneamente ha risorse da poter condividere con gli altri. Una carenza e un esubero che temporaneamente si compensano nell attesa di poter recuperare la propria autonoma interezza. La funzione dell affidamento è di separare per poter riunire, per ridare significato ai rapporti logorati e malsani, per impedire che i danni subiti dai bambini e le difficoltà degli adulti arrivino ad un punto di non ritorno. Un intervento così complesso come l affidamento familiare non può essere gestito in modo efficace senza disporre di una struttura di riferimento, che promuova lo sviluppo dei diversi fattori costitutivi del servizio: culturali, scientifici, organizzativi, professionali, di contatto e sensibilizzazione dell opinione pubblica. Da qui l esigenza (da parte del Settore Politiche Sociali della Provincia di Potenza) di realizzare un Centro Affidi operante nell ambito provinciale. L obiettivo primario è quello di dare risposte diverse a minori in famiglie in difficoltà, affrontare aspetti che mettono in gioco soggetti e professionalità diverse, dinamiche relazionali (tra genitori di famiglie diverse, tra adulti e minori) e dinamiche istituzionali fra i vari servizi (Tribunale per i Minori, Servizi Sociali, Consultori, Gruppi e Associazioni). Lavorare nel campo dell affidamento familiare richiede una particolare attenzione alle dinamiche relazionali, ai vissuti personali e alle condizioni familiari; richiede la capacità di saper valutare situazioni complesse e con alto coinvolgimento emotivo; il saper prendere delle decisioni, anche difficili e radicali, spesso in breve tempo; di saper mantenere i rapporti, verificare e controllare costantemente un percorso; tutto questo non perdendo l obiettivo prioritario che è quella della tutela del minore e garantire ad esso un ambiente positivo per la sua crescita psicofisica. Centro Affidi ha aderito al CNSA (Coordinamento Nazionale Servizi Affidi ) rientrando fra i componenti nel direttivo e segue le linee guida dello stesso.

5 Da qui nasce la necessità di un protocollo d intesa tra Centro Affidi, Tribunale per i Minori e Servizi Sociali Comunali del territorio provinciale ognuno per le proprie competenze e specificità: CENTRO AFFIDI - Sensibilizzazione sul territorio Provinciale; - Valutazione e selezione delle famiglie e dei singoli che hanno manifestato la loro disponibilità all accoglienza temporanea e richiesta di relazione psico-sociale dettagliata al comune di appartenenza; - Formazione delle famiglie affidatarie; - Rapporti con i Servizi Sociali dei Comuni; - Gruppi di famiglie affidatarie in incontri di auto-aiuto; - Banca dati delle famiglie formate e disponibili all affido a disposizione del Tribunale per i Minori e per i Servizi Sociali Comunali; - Relazione sociale sulla famiglia affidataria individuata per il minore e relativa scheda illustrativa; - Abbinamento minore famiglia : in concertazione con il T.M in caso di affido giudiziale. e i Servizi Sociali Comunali; - Interazione delle equipè psico-sociali dei Servizi Sociali Comunali con gli operatori del Centro Affidi provinciale al fine di fornire sostegno alla famiglia affidataria nel percorso di affidamento con colloqui, visite domiciliari e relazioni sociali da inviare al Tribunale per i Minori in caso di affido giudiziale ovvero al Giudice Tutelare: - Verifiche e revisioni del progetto educativo : periodicamente, secondo le scadenze previste tra operatori del Centro e gli operatori del territorio, che seguono la famiglia naturale e il minore inserito nella famiglia affidataria con l obiettivo di definire il percorso di affido e aggiornamento del progetto, relazionando al T.M. in caso di affido Giudiziale; - Consulenze degli operatori del Centro per i gruppi di sensibilizzazione e condivisione dell esperienza con gli affidatari, consulenza a richiesta per gli operatori del territorio; - Promozione di una rete di risorse pubbliche e private per facilitare l accesso ai servizi e alle prestazioni necessarie per rendere concretamente operanti i progetti educativi concordati;

6 - Rapporti costanti con il Tribunale per i Minori o Ordinario, Giudice Tutelare, incontri periodici di supervisione sui casi in affido; - Incontri pubblici nel territorio provinciale in collaborazione con i Servizi Sociali e formazione delle famiglie negli ambiti territoriali; - Collaborazione con l associazione famiglie affidatarie il Ponte per le attività di sensibilizzazione e promozione sul territorio. SERVIZI SOCIALI COMUNALI - Provvedono a chiedere al Centro Affidi l individuazione di famiglie affidatarie per l accoglienza di un minore; - Individuano le situazioni familiari a rischio psico fisico-sociale- ambientale per il minore; - Valutano le soluzione che meglio soddisfano i bisogni del minore in rapporto al vissuto familiare, all età e alle prospettive di evoluzione della situazione familiare ; - Predispongono al Centro Affidi gli elementi utili a definire il profilo della famiglia o della persona singola adatta all accoglienza del minore; - Concordano con il Centro Affidi l abbinamento tra minore e famiglia affidataria ; - Concordano e stilano con gli operatori del Centro affidi il progetto d intervento; - In caso di affido giudiziario unitamente al Centro Affidi concordano con il T.M. le strategie d intervento ; - Attivano interventi a sostegno della famiglia d origine del minore per modificare quei fattori che hanno determinato l intervento dell affido dello stesso ; - Concorrono alle attività di verifica con il Centro Affidi per l aggiornamento del progetto e concordano le modalità di rientro nella famiglia d origine del minore o proposte di soluzioni alternative; - Definiscono con il Centro Affidi gli aspetti burocratici -amministrativi e tutte le questioni correlate all affido.

7 TRIBUNALE PER I MINORI Riguardo gli affidamenti giudiziari e/o a rischio - Dispone della banca dati del Centro Affidi per l individuazione di affidamenti a rischio; - Invia al Centro Affidi, per la formazione e per gli incontri di auto-aiuto, le famiglie disponibili all affido ; - Richiede l intervento di un operatore del Centro Affidi per l individuazione di famiglie affidatarie idonee per eventuale inserimento di un minore in affido giudiziale /o a rischio; - Fornisce elementi utili sul minore per ottimizzare la scelta della coppia affidataria; - Incontra la famiglia affidataria proposta dal Centro Affidi e vaglia con l operatore dello stesso Centro l idoneità della famiglia e l eventuale abbinamento con il minore; - Concorda con il Centro Affidi e i Servizi sociali le strategie d intervento dell affido; - Demanda al Servizio Sociale, in collaborazione con il Centro Affidi, la predisposizione dell affido, emettendo idoneo provvedimento di allontanamento del minore dalla propria famiglia.

8 PROVINCIA DI POTENZA TRIBUNALE PER I MINORI COMUNE DI POTENZA COMUNE DI RAPOLLA COMUNE DI VENOSA COMUNE DI MURO LUCANO COMUNE DI PIETRAGALLA COMUNE DI VIGGIANO COMUNE CORLETO PERTICARA COMUNE DI BRIENZA COMUNE DI VIGGIANELLO COMUNE DI SENISE Potenza, 29 novembe 2007

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