U.O. SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE DIRETTORE
|
|
- Lisa Vanni
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 RISCHIO BIOLOGICO Gestione Aziendale di caso di influenza da virus A/H1N1 percorso di biosicurezza PIACENZA 4 16 Settembre 2009 U.O. SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE D.Lgs 81/08 Titolo X DIRETTORE Dr. FRANCO PUGLIESE
2 Obiettivo: costruire la competenza L Operatore Sanitario deve: sapere (Knowledge)) : - conoscere gli agenti infettivi rilevanti come causa di rischio biologico sia professionale che iatrogeno e conoscere le vie di trasmissione saper fare (Skill): - gestire le occasioni di esposizione al rischio biologico, eliminando i pericoli e/o minimizzando i rischi per sés e per gli altri saper essere (Behaviour) : - assumere una responsabilità personale e professionale verso le infezioni come momento di crescita personale ed umana(auto ed eterotutela)
3 Strategie di controllo dell infezione Misure amministrative Comunicazione Formazione Redazione di protocolli Misure ambientali Controllo dei sistemi di ventilazione Misure personali Maschere Guanti e camici Occhiali Lavaggio delle mani Misure ambientali Pulizia e disinfezione Smaltimento dei rifiuti, lavanderia
4 Biosicurezza in ambito sanitario Le Vie di Trasmissione CDC Atlanta Sangue o altri liquidi biologici direttamente o indirettamente Trasmissione blood borne TRAMITE L ARIA L Particelle sospese e risospese nell aria Trasmissione aerea air borne Da persona infetta (bocca o naso) direttamente tramite GOCCIOLINE RESPIRATORIE Trasmissione tramite droplets TRAMITE LE MANI (dell Operatore) -toccano la cute della persona infetta - contaminate da secrezioni infette - maneggiano oggetti infetti Trasmissione hand borne
5 Biosicurezza in ambito sanitario TRASMISSIONE DROPLETS- AIR BORNE: La Differenza DROPLETS particelle > 5 micron 1 metro AIRBORNE particelle < 5 micron
6 Misure preventive di carattere generale Divieto di mangiare, fumare, uso di cosmetici, ecc. nelle aree di lavoro Uso di DPI idonei indossati prima di accedere alle aree a rischio rimossi all uscita di queste aree deposti in contenitori idonei per il successivo smaltimento
7 PRECAUZIONI da TRASMISSIONE DROPLETS (GOCCIOLINE) in assenza di altre manovre di protezione, applicare la Mascherina Chirurgica al Paziente se possibile collocare il paziente in una stanza singola (o assieme ad altri pazienti affetti dalla stessa patologia se non controindicazioni) mantenere una separazione spaziale di almeno un metro tra il paziente infetto e altri pazienti od Operatori Sanitari non protetti
8 PRECAUZIONI da TRASMISSIONE DROPLETS (GOCCIOLINE) il Personale di Assistenza, se svolge assistenza a meno di un metro di distanza dal paziente infetto, deve indossare Mascherina Chirurgica oppure DPI FFP2 e deve lavarsi le mani prima e dopo l utilizzo dei Dispositivi limitare il trasporto del paziente ai soli motivi essenziali se il paziente deve uscire dalla stanza deve indossare la Mascherina Chirurgica segnalare agli altri Operatori il rischio di Trasmissione ed il tipo di Precauzione
9 Misure per limitare la diffusione Isolamento di caso sospetto, probabile confermato (domiciliare/ospedaliero) Triage in caso di triage telefonico: Scoraggiare gli accessi ambulatoriali non necessari e concordare eventuali accessi da ridurre al minimo il contatto con altri pazienti; Istruire i pazienti sintomatici ad adottare le precauzione per limitare il rischio di trasmissione sia in ambito domestico che in ambito ospedaliero.
10 Misure per limitare la diffusione Informazione per i pazienti e o i loro accompagnatori Apporre fuori dall ambulatorio la segnaletica informativa affinchè vi sia: la comunicazione tra gli operatori; l adozione di misure di igiene durante l attesa quali: Coprire naso e bocca e utilizzare fazzoletti durante i colpi di tosse o starnuti. Eliminare i fazzoletti monouso utilizzati nel cestino dei rifiuti possibilmente con coperchio azionabile a pedale. Lavarsi le mani accuratamente con acqua e sapone. Mantenere pulite le superfici (maniglie, interruttori ecc )
11 Misure per limitare la diffusione Norme per gli operatori sanitari a stretto contatto con casi sospetti Durante l assistenza sanitaria in caso di sospetto influenza applicare le precauzioni standard e i DPI. Al paziente far indossare la maschera chirurgica. Lavarsi le mani con acqua e sapone o gel alcolico Indossare sovracamice monouso Indossare la maschera chirurgica o la maschera filtrante FFP2 Indossare occhiali con protezione laterale /schermi protettivi Indossare i guanti I DPI usati devono essere rimossi correttamente e smaltiti come rifiuti potenzialmente infetti IN CASO DI NON OSSERVANZA DI QUESTE MISURE DEVE ESSERE VALUTATA L INDICAZIONE ALL UTILIZZO DI PROFILASSI ANTIVIRALE PER IL PERSONALE ESPOSTO
12 Misure per limitare la diffusione Misure ambientali Nell ambulatorio devono essere presenti solo le attrezzature necessari e facilmente disinfettabili Disinfettare frequentemente le superfici contaminabili (scrivania) Nei locali e nella sala d attesa procedere a frequenti ricambi d aria A fine attività lavorativa smaltire i rifiuti prodotti, e disinfettare le superfici dell ambulatorio, sala d attesa e del bagno
13 Dispositivi di Protezione Individuale: Tipologie in ambito sanitario Definizione Si intendono per Dispositivi di Protezione Individuale (D.P.I.) i prodotti che hanno la funzione di salvaguardare la persona che li indossi da rischi per la salute e la sicurezza
14 Dispositivi di Protezione Individuale: Tipologie in ambito sanitario Classificazione I Cat. : D.P.I. di progettazione semplice per la protezione da danni di lieve entità II Cat. : D.P.I. non compresi nelle altre due III Cat. : D.P.I. di progettazione complessa destinati a proteggere da rischi di morte, lesioni gravi e a carattere permanente
15 Biosicurezza in ambito sanitario Dispositivi di Protezione Individuale: Tipologie in ambito sanitario -Dispositivi di Barriera (Guanti Sovracamici ) -Dispositivi di Protezione Oculare (Occhiale a tenuta laterale) -Dispositivi di Protezione Respiratoria (FFP2) Attenzione: La Mascherina Chirurgica NON è un DPI, ma un Presidio Medico-Chirurgico
16 Biosicurezza in ambito sanitario Dispositivi di Protezione Individuale Mettere foto kit Kit per visita domiciliare e manovre a rischio di esposizione ad aerosol (allegato 4 IL TRATTAMENTO DEI CASI DI INFLUENZA AH1N1)
17 Biosicurezza in ambito sanitario Dispositivi di Protezione Individuale NITRILE VINILE - LATTICE
18 Biosicurezza in ambito sanitario Dispositivi di Protezione Individuale Filtranti Facciali (DPIR) FFP3 FFP2 con valvola FFP2 senza valvola Mascherina chirurgica
19 Biosicurezza in ambito sanitario Dispositivi di Protezione Individuale
20 Biosicurezza in ambito sanitario Dispositivi di Protezione Individuale
21 Biosicurezza in ambito sanitario Dispositivi di Protezione Individuale
22 Biosicurezza in ambito sanitario Lavaggio delle Mani VERSARE ML DI SOLUZIONE NEL PALMO DELLA MANO E SFREGARE VIGOROSAMENTE LE MANI L UNA L CON L ALTRA L
23 SEGNALETICA DI SICUREZZA PER I VISITATORI : RIVOLGERSI AL PERSONALE INFERMIERISTICO PRECAUZIONE STANDARD E DROPLETS (GOCCIOLINE) S
24 PER I VISITATORI : RIVOLGERSI AL PERSONALE INFERMIERISTICO ISOLAMENTO PROTETTIVO
25 PER I VISITATORI : RIVOLGERSI AL PERSONALE INFERMIERISTICO PRECAUZIONE STANDARD E AIRBORNE (AEREA) S
26 PER I VISITATORI : RIVOLGERSI AL PERSONALE INFERMIERISTICO PRECAUZIONE STANDARD E HANDBORNE (MANI) S
PRECAUZIONI DA ADOTTARE NELLA GESTIONE DEI CASI DI INFLUENZA DA VIRUS A (H1N1)v
PRECAUZIONI DA ADOTTARE NELLA GESTIONE DEI CASI DI INFLUENZA DA VIRUS A (H1N1)v Cesena, 12 settembre 2009 Direzione Infermieristica e Tecnica Paola Ceccarelli PRECAUZIONI DA ADOTTARE Popolazione: misure
DettagliSono di importanza fondamentale:
La Pandemia influenzale H1N1 2009 Misure di protezione per operatori sanitari Paola Bertoli - Resp. Servizio Prevenzione Protezione Azienda USL di Parma Sono di importanza fondamentale: 1) Per tutta la
DettagliPERCORSI PRE TRIAGE E TRIAGE NEL DEU
PERCORSI PRE TRIAGE E TRIAGE NEL DEU Cagliari, 21 Dicembre 2009 Medicina e Chirurgia d Urgenza e Accettazione P.O SS. Trinità Coordinatore Infermieristico Ilenia Piras 1 MASS MEDIA E INFORMAZIONE 2 OMS
DettagliROLE PLAYING: SIMULAZIONE DI SITUAZIONI DI RESPONSABILITA DEL DIRIGENTE IN VARI AMBITI DELLA SICUREZZA SUL LAVORO IN SANITA.
ROLE PLAYING: SIMULAZIONE DI SITUAZIONI DI RESPONSABILITA DEL DIRIGENTE IN VARI AMBITI DELLA SICUREZZA SUL LAVORO IN SANITA. Salute e sicurezza negli ambienti di lavoro in sanità: norme, interpretazione
Dettaglim.valeria.torregrossa@unipa.it RACCOMANDAZIONI MISURE DI PROFILASSI VIRUS INFLUENZALI PER VIA AEREA
DSP U.O. Prevenzione e Sorveglianza delle Infezioni ospedaliere (85.02.3) Responsabile Prof. M.Valeria Torregrossa Tel. 0916555214 / 0916553609 / Tel.-Fax 0916555226 e-mail: m.valeria.torregrossa@unipa.it
Dettagliadozione di tutte le misure necessarie per impedire o ridurre la possibilità di contatto con il pericolo
PREVENZIONE PROTEZIONE individuazione ed eliminazione dei pericoli alla fonte adozione di tutte le misure necessarie per impedire o ridurre la possibilità di contatto con il pericolo 2 NORME GENERALI DI
DettagliDISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE LA GESTIONE DELLA SICUREZZA IN LABORATORIO Dr.ssa Laura Gasperetti IZSLT Sezione di Pisa DEFINIZIONE DI DPI Art. 74 D. lgs. 81/08 Si intende per dispositivo di protezione
DettagliRischi del soccorritore
Rischi del soccorritore Presidi di autoprotezione Istruttore PSTI e Monitore VDS Rita Damignani Istruttore PSTI e Monitore VDS Carlo Fagioli Obiettivi Informare il volontario dei rischi inerenti all attività
DettagliDPI Rischio Virus Ebola
S.U.E.S.118 Ct-Rg-Sr Direttore Responsabile:Dott.ssa I.Bartoli DPI Rischio Virus Ebola L OMS prescrive, i DPI che devono essere utilizzati in caso di soccorso ad un soggetto potenziale affetto da Ebola
DettagliISTRUZIONE OPERATIVA
LT 0 Pag. : 1 di 6 Redatta da: Giancarlo Paganico Verificata da: Giancarlo Paganico Approvato da: DUO COPIA N... N. REV. PAGG. PRINCIPALI MODIFICHE DATA 1 2 3 4 5 Pag. : 2 di 6 INDICE 1. PREMESSA 3 2.
DettagliDISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE GARANZIA SODDISFACIMENTO REQUISITI DI SALUTE E SICUREZZA Esempi di pittogrammi Rischi d'impatto Rischi meccanici Calore o fuoco Rischi microbiologici Elettricità
DettagliU.O.A. PREVENZIONE RISCHIO INFETTIVO SCHEDA DI VALUTAZIONE DELL APPLICAZIONE DELLE PRINCIPALI MISURE PER IL CONTROLLO DELLE INFEZIONI OSPEDALIERE
U.O. DATA Rilevatori Sono presenti i seguenti DPI: PRECAUZIONI STANDARD ED ISOLAMENTI GENERALI SPECIFICI in rapporto alla prevalenza del rischio infettivo Mascherine chirurgiche triplo/quadruplo strato
DettagliSTUDIO DENTISTICO DOTT. GIUSEPPE ARENA Via S.Maria della Croce Di Gregorio (trav.priv. 5) C./mare del Golfo (TP) Tel. 0924 33466
OGGETTO: REQUISITI ORGANIZZATIVI GENERALI STUDIO DENTISTICO MODALITA DI PULIZIA, LAVAGGIO, DISINFEZIONE E STERILIZZAZIONE DI TUTTI GLI STRUMENTI ED ACCESSORI OGNI PAZIENTE E DA CONSIDERARE POTENZIALMENTE
DettagliInformativa sull influenza A/H1N1
Informativa sull influenza A/H1N1 Indicazioni per il personale aziendale per ridurre il rischio di diffusione della malattia Indicazioni per i Responsabili di Sede per ridurre il rischio di diffusione
DettagliGESTIONE IN SICUREZZA: ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI
Pag. 1/5 SOMMARIO 1. OGGETTO E SCOPO... 2 2. CAMPO E LUOGO DI APPLICAZIONE... 2 3. RESPONSABILITÀ... 2 3.1. Responsabilità di applicazione... 2 3.2. Responsabilità di redazione... 2 3.3. Responsabilità
DettagliLa rete integrata per le emergenze e per contrastare l influenza aviaria
La preparazione e la gestione della risposta alle emergenze sanitarie Genova 12-13 dicembre 2006 La rete integrata per le emergenze e per contrastare l influenza aviaria Sergio Caglieris Dirigente medico
DettagliIl Rischio Biologico Relatore Dr. Mattia Gargano Cosa è il Rischio Biologico? E la possibilità di contrarre durante l espletamento della propria attività lavorativa: INFEZIONI (penetrazione e la moltiplicazione
DettagliIstituto Nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico Via Portuense, 292-00149 Roma
Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico Via Portuense, 292-00149 Roma PROCEDURA PER LA SORVEGLIANZA SANITARIA DEGLI OPERATORI
DettagliLe esperienze dei CCIO locali: ESPERIENZA DELL AZIENDA 18
Convegno La prevenzione delle infezioni nelle strutture sanitarie della Regione Veneto: i progetti regionali e le esperienze locali Castelfranco Veneto, 18 novembre 2005 Le esperienze dei CCIO locali:
DettagliNORME DI COMPORTAMENTO PER IL CONTROLLO DELLE INFEZIONI TRASMISSIBILI PER VIA AEREA E PER CONTATTO
Azienda ospedaliera di Rilievo Nazionale e di Alta Specializzazione Garibaldi C a t a n i a Direttore Generale: Dr. A. Pellicanò NORME DI COMPORTAMENTO PER IL CONTROLLO DELLE INFEZIONI TRASMISSIBILI PER
DettagliISTITUTO ATERNO-MANTHONE'
ISTITUTO ATERNO-MANTHONE' INTRODUZIONE Il termine sicurezza nella comune accezione indica una caratteristica di ciò che non presenta pericoli o ne è ben difeso. Sicurezza è una caratteristica anche delle
DettagliGESTIONE SCOLASTICA DEL VIRUS INFLUENZALE A/H1N1
I.T.I. OMAR GESTIONE SCOLASTICA DEL VIRUS INFLUENZALE A/H1N1 Procedure igienico sanitarie OTTOBRE 2009 REVISIONE 01 SOMMARIO La sindrome influenzale da virus A/H1N1 3 Misure di prevenzione 3 Come lavare
DettagliEQIUPAGGIO COMPOSIZIONE e COMPITI SICUREZZA IN AMBULANZA
EQIUPAGGIO COMPOSIZIONE e COMPITI SICUREZZA IN AMBULANZA Storti Chiara Francesca Istruttore PSTI OBIETTIVI EQUIPAGGIO COMPOSIZIONE e COMPITI Come si compone un equipaggio in servizi di TRASPORTO ed in
DettagliPROTEZIONE DAL RISCHIO DI PATOLOGIE A
pag. 1/11 IMPIEGO DEL FACCIALE FILTRANTE PER LA PROTEZIONE DAL RISCHIO DI PATOLOGIE A TRASMISSIONE PER VIA AEREA CE EN 149 FFP2 CE EN 149 FFP2 File: Redazione : Stefania Bertoldo, Emanuela Bissolo Data
DettagliIL MEDICO DI MEDICINA GENERALE E MEDICINA GENERALE L ALLARME EBOLA: CLINICA E MANAGEMENT DELLE EPIDEMIE DEL TERZO MILLENNIO NEL SETTING DELLA
IL MEDICO DI MEDICINA GENERALE E L ALLARME EBOLA: CLINICA E MANAGEMENT DELLE EPIDEMIE DEL TERZO MILLENNIO NEL SETTING DELLA MEDICINA GENERALE CORSO DI FORMAZIONE A DISTANZA IL TRIAGE TELEFONICO LA GESTIONE
DettagliCome Proteggere i tuoi Prodotti Seguendo Metodi Sicuri di Trattamento degli Alimenti
Come Proteggere i tuoi Prodotti Seguendo Metodi Sicuri di Trattamento degli Alimenti 4 C (39 F) -21 C (-5 F) -21 C (-5 F) 4 C (39 F) 4 C (39 F) -21 C (-5 F) 4 C (39 F) -21 C (-5 F) Quando il pesce entra
Dettagli07 novembre 2014 daniela.panigati@ao-sanpaolo.it
LE MISURE DI ISOLAMENTO 07 novembre 2014 daniela.panigati@ao-sanpaolo.it SITUAZIONE ATTUALE Drammatico e progressivo aumento delleinfezioniantibioticoresistenti Comparsa di resistenze, al momento, più
DettagliCorso di formazione: Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) D.Lgs:81/2008 s.m.i (D.Lgs: 106/09) Titolo III - Capo II / D.
Corso di formazione: Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) D.Lgs:81/2008 s.m.i (D.Lgs: 106/09) Titolo III - Capo II / D.lgs 475/92 Programma del corso Definizione di DPI DPI una misura di protezione
DettagliIL RISCHIO BIOLOGICO
LA SICUREZZA E LA SALUTE SUL LAVORO cominciamo a SCUOLA IL RISCHIO BIOLOGICO protocollo d intesa 5 febbraio 2015 ASL Brescia ASL Vallecamonica Sebino - Direzione Territoriale del Lavoro Ufficio Scolastico
DettagliLA SICUREZZA IN LABORATORIO. di F. Luca
LA SICUREZZA IN LABORATORIO di F. Luca IN LABORATORIO NORME DI COMPORTAMENTO X. NON correre. NON ingombrare con gli zaini lo spazio intorno ai banconi di lavoro o in prossimità delle uscite X. NON mangiare
DettagliISTRUZIONE OPERATIVA N. 04 ATTIVITÀ DI RICERCA CHE UTILIZZA ANIMALI DA LABORATORIO
ATTIVITÀ DI RICERCA CHE UTILIZZA ANIMALI DA LABORATORIO Revisione 01 - Maggio 2013 A cura di: Servizio Prevenzione, Protezione, Ambiente e Sicurezza 1 ATTIVITÀ DI RICERCA CHE UTILIZZA ANIMALI DA LABORATORIO
DettagliDISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
1 DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE L informazione e la formazione all uso corretto dei mezzi di protezione individuale (DPI) assumono un ruolo fondamentale nella prevenzione delle patologie e degli
DettagliMisure di protezione personale utili per ridurre il rischio di contrarre o trasmettere l'influenza umana
Influenza Pandemica Misure di protezione personale utili per ridurre il rischio di contrarre o trasmettere l'influenza umana L'influenza è un'infezione virale che si trasmette da persona a persona principalmente
DettagliPROTOCOLLI CRI PER AUTOPROTEZIONE dei VOLONTARI
PROTOCOLLI CRI PER AUTOPROTEZIONE dei VOLONTARI Ulrico Angeloni Croce Rossa Italiana Direttore Sanitario Nazionale Ulrico.angeloni@cri.it Antonella Fabiano Croce Rossa Italiana Direttore Sanitario Sicilia
DettagliProcedura di vestizione e rimozione dei dispostivi di protezione individuale per malattia virus ebola
Procedura di vestizione e rimozione dei dispostivi di protezione individuale per malattia virus ebola Lorena Martini Ripartiamo dalla SARS Esempio drammatico di un duplice ruolo dell assistenza sanitaria:
DettagliE almeno uno dei seguenti sintomi:
In relazione al verificarsi di epidemie da Virus Ebola presso gli Stati Africani, la nostra Azienda Ospedaliera ritiene opportuno informare i cittadini sulle procedure operative messe in atto per la gestione
DettagliDipartimento di Prevenzione U.O.C. HACCP- RSO
La presente istruzione operativa dettaglia una specifica attività/fase di un processo descritto dalla procedura Piano Interno di Intervento Emergenza Migranti. La sanificazione ambientale viene intesa
DettagliLORO SEDI. Oggetto: Epidemia di Influenza da virus A/H1N1. Prime indicazioni operative
All Istituto Superiore di Sanità - Malattie infettive, parassitarie ed immunomediate - Centro Nazionale Epidemiologia Sorveglianza e Promozione della Salute LORO SEDI Oggetto: Epidemia di Influenza da
DettagliProtocollo Pulizia Ambientale Gruppo Operatorio
Gruppo Operativo per la Lotta alle Infezioni Ospedaliere Protocollo Pulizia Ambientale Gruppo Operatorio Data 1^ stesura: 02:07.98 Edizione: 1 PROTOCOLLO PULIZIA AMBIENTALE GRUPPO OPERATORIO AUTORI: Gruppo
DettagliLe infezioni in ospedale : quando il rischio è invisibile 1. Teresa Audasso Presidio Riabilitativo Fatebenefratelli 22/10/2014
Le infezioni in ospedale : quando il rischio è invisibile 1 Teresa Audasso Presidio Riabilitativo Fatebenefratelli 22/10/2014 Definizione di infezione correlata all assistenza Catena delle infezioni Precauzioni
DettagliEsposizione ad agenti biologici
Esposizione ad agenti biologici Il Titolo X corrisponde al Titolo VIII del D.Lgs. 626/94 di attuazione della direttiva 90/679/CEE, relativa alla protezione di lavoratori contro i rischi derivanti dall
DettagliLA VALUTAZIONE DEI RISCHI
LA VALUTAZIONE DEI RISCHI Dott. Sergio Biagini Tecnico della Prevenzione IL D.LGS. 81/08 (come già previsto dal D.Lgs.. 626/94) INDICA IL PERCORSO DA COMPIERE PER INNALZARE IL LIVELLO DI SICUREZZA E QUALITA
DettagliIL MEDICO DI MEDICINA GENERALE E MEDICINA GENERALE L ALLARME EBOLA: CLINICA E MANAGEMENT DELLE EPIDEMIE DEL TERZO MILLENNIO NEL SETTING DELLA
IL MEDICO DI MEDICINA GENERALE E L ALLARME EBOLA: CLINICA E MANAGEMENT DELLE EPIDEMIE DEL TERZO MILLENNIO NEL SETTING DELLA MEDICINA GENERALE CORSO DI FORMAZIONE A DISTANZA I CRITERI PER LA CLASSIFICAZIONE
DettagliIGIENE MANI Informazioni per parenti e visitatori
IGIENE MANI Informazioni per parenti e visitatori le cure pulite sono le cure più sicure 2 PERCHÉ L IGIENE DELLE MANI È IMPORTANTE? I pazienti ospedalieri generalmente non stanno bene, si stanno riprendendo
DettagliIGIENE E PREVENZIONE NELL'ASSISTENZA AI PAZIENTI PRECAUZIONI STANDARD
IGIENE E PREVENZIONE NELL'ASSISTENZA AI PAZIENTI a cura del Servizio di Prevenzione e Protezione dell'università Statale di Padova PRECAUZIONI STANDARD A chi si applicano: Le Precauzioni Standard si applicano
DettagliSEZIONE C: INDICAZIONI DI CARATTERE OPERATIVO
49 SEZIONE C: INDICAZIONI DI CARATTERE OPERATIVO 12. GESTIONE DI UN CASO AL PRONTO SOCCORSO 12.1 Triage Le persone con tosse devono essere invitate a ripararsi adeguatamente la bocca con un fazzoletto,
DettagliMisure di emergenza:( Art. 277-D. Lgs. 81/08 e s.m.i.)
Misure di emergenza:( Art. 277-D. Lgs. 81/08 e s.m.i.) 1) Se si verificano incidenti che possono provocare la dispersione di un agente biologico appartenente ai gruppi 2, 3 o 4, i lavoratori debbono abbandonare
DettagliREGIONE PIEMONTE AZIENDA SANITARIA LOCALE BI -------------------------------------- Via Marconi, 23 13900 Biella
REGIONE PIEMONTE AZIENDA SANITARIA LOCALE BI -------------------------------------- Via Marconi, 23 13900 Biella LAVORARE SICURI! Formazione e informazione dei lavoratori per l igiene e la sicurezza sul
DettagliTricotomia pre-operatoria
Tricotomia pre-operatoria Introduzione La corretta preparazione pre-operatoria della cute del paziente è uno degli elementi chiave nel controllo delle infezioni del sito chirurgico. La tricotomia, considerata
DettagliDipartimento di Prevenzione U.O.C. SPISAL - Servizio Prevenzione Igiene e Sicurezza in Ambienti di Lavoro
Dipartimento di Prevenzione U.O.C. SPISAL - Servizio Prevenzione Igiene e Sicurezza in Ambienti di Lavoro SCHEDA 1 Occhiali per la protezione degli occhi contro la proiezione di schegge V2-25/06/2013 La
DettagliDATA REDAZIONE FIRMA Nome e Cognome. DATA VERIFICA FIRMA Nome e Cognome. DATA APPROVAZIONE FIRMA Nome e Cognome
Pagina 1 di 11 Documento Codice documento TFA01 DATA REDAZIONE FIRMA Nome e Cognome DATA VERIFICA FIRMA Nome e Cognome DATA APPROVAZIONE FIRMA Nome e Cognome Pagina 2 di 11 1. Generalità... 3 1.1 Scopo
DettagliKPC Le domande piùfrequenti. Cristina Disconzi Infermiera Controllo Infezioni Correlate Assistenza
KPC Le domande piùfrequenti Cristina Disconzi Infermiera Controllo Infezioni Correlate Assistenza Perchédobbiamo adottare le misure di controllo? A parità di criticità aumento mortalità Lasciano poche
DettagliIgiene ed autoprotezione
Igiene ed autoprotezione Alessio Riitano Istruttore PSTI Croce Rossa Italiana Recapiti: E-mail: alessio.riitano@gmail.com Web: http://www.aleritty.net Creative Commons BY-NC-SA Obiettivi: Conoscere le
DettagliUNIVERSITA DEGLI STUDI DI VERONA
UNIVERSITA DEGLI STUDI DI VERONA SERVIZIO PREVENZIONE PROTEZIONE Direttore Dr. Claudio Soave Strada Le Grazie, 8-37134 Verona - Tel. 045 8027627-0458027627 - Fax 045 8027626 e-mail: servizio. prevenzioneprotezione@univr.it
DettagliDALLE PRECAUZIONI STANDARD ALLE LINEE GUIDA APPLICATIVE: UN ESEMPIO. (E. Vuillard)
DALLE PRECAUZIONI STANDARD ALLE LINEE GUIDA APPLICATIVE: UN ESEMPIO (E. Vuillard) La strategia delle Precauzioni Standard Sangue Liquidi e materiali biologici Tutte le - secrezioni - escrezioni, Cute lesa
DettagliI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI NEL RISCHIO BIOLOGICO DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE M.O. SORVEGLIANZA SANITARIA MEDICO COMPETENTE DR. GUIDO TONETTO SICUREZZA OPERATORE E PAZIENTE RACCOMANDAZIONI/PRECAUZIONI
DettagliMinistero Della Salute Igiene Delle Mani
Igiene Delle Mani 05/01/2007 (Livello 2) Ministero Della Salute Igiene Delle Mani I Cinque Momenti Fondamentali per l'igiene Delle Mani Come Frizionare le Mani con la Soluzione Alcolica Come Lavarsi le
DettagliINDICAZIONI PER IL LAVAGGIO DELLE MANI
INDICAZIONI PER IL LAVAGGIO DELLE MANI (Ministero della Salute - http://www.salute.gov.it) INTRODUZIONE Le mani sono un ricettacolo di germi; circa il 20% è rappresentato da microrganismi non patogeni,
DettagliScheda di Sicurezza. Sottofondo-Superleggero-Termoisolante. 0583.379028/370480 0583.370964 ufficiotecnico@marraccinilucca.
Scheda di Sicurezza 1 IDENTIFICAZIONE DELLA SOSTANZA - PREPARATO E DELLA SOCIETA' Nome commerciale del prodotto MAX 250 Impiego Identificazione della società Numero telefono emergenza : 2. IDENTIFICAZIONE
DettagliApproccio al paziente in Emergenza
Approccio al paziente in Emergenza Come Proteggersi, Come Comportarsi, Come Relazionarsi Luca Golinelli, Infermiere specialista U.O. Pronto Soccorso / 118 Ospedale B. Ramazzini - Carpi Autoprotezione e
DettagliInfezioni emergenti: percorsi dei pazienti e sicurezza degli operatori
Infezioni emergenti: percorsi dei pazienti e sicurezza degli operatori Organizzazione del percorso all interno dell A.O. di Alessandria Anna Fagiani Congresso Nazionale AcEMC 6-7-8 Maggio 2015 Infezioni
DettagliLa formazione degli addetti alle attività che comportano esposizione ad amianto
La formazione degli addetti alle attività che comportano esposizione ad amianto 1 Riferimenti normativi Decreto Legislativo 19 settembre 1994 n. 626 capo VI Decreto Ministeriale 16 gennaio 1997 Decreto
DettagliNorme di sicurezza e comportamentali del personale autorizzato a lavorare nei locali adibiti a Camera Pulita
Pag. 1 di 5 Norme di sicurezza e comportamentali del personale autorizzato a lavorare nei locali adibiti a Camera Pulita Premessa Questa nota è indirizzata al personale, dipendente e/o associato, autorizzato
DettagliSITUAZIONE MATERIALI DA DISINFETTARE PROCEDURE
Il 5 luglio scorso l Organizzazione mondiale della Sanità (OMS) ha dichiarato contenuta in tutto il mondo l epidemia di SARS. Ciononostante occorre mantenere alta la vigilanza globale. A questo proposito
DettagliH.A.C.C.P. 1998 D.Lgs 155/97. 2006 pachetto igiene (regolamenti europei) HAZARD ANALISIS AND CRITICAL CONTROL POINT
H.A.C.C.P. HAZARD ANALISIS AND CRITICAL CONTROL POINT 1998 D.Lgs 155/97 2006 pachetto igiene (regolamenti europei) A CHI E RIVOLTO Aziende di trasformazione degli alimenti (confetture latte verdure in
DettagliDefinizione di Rischio Biologico
1 Definizione di Rischio Biologico D.Lgs. 81/08 - Titolo X Art. 267 Definizioni: a) agente biologico: qualsiasi microrganismo anche se geneticamente modificato, coltura cellulare ed endoparassita umano
DettagliOBIETTIVO LEGIONELLA: PROGETTAZIONE DEGLI IMPIANTI, STRATEGIE DI MANUTENZIONE, DI CONTROLLO E DI BONIFICA
OBIETTIVO LEGIONELLA: PROGETTAZIONE DEGLI IMPIANTI, STRATEGIE DI MANUTENZIONE, DI CONTROLLO E DI BONIFICA Mercoledì 13 novembre 2013 Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma RISCHIO LEGIONELLA AUTOCONTROLLO
DettagliRISCHIO BIOLOGICO. SEMINARIO Sicurezza nei luoghi di lavoro Dott.ssa Loredana Di Natale
RISCHIO BIOLOGICO SEMINARIO Sicurezza nei luoghi di lavoro Dott.ssa Loredana Di Natale RISCHIO BIOLOGICO SIGNIFICATO: Inizialmente il rischio Biologico era inteso come la possibilità di contrarre un infezione
DettagliMINISTERO DELLA SALUTE DIREZIONE GENERALE DELLA PREVENZIONE UFFICIO III COORDINAMENTO USMAF UFFICIO V MALATTIE INFETTIVE E PROFILASSI INTERNAZIONALE
Circolare sulla Malattia da Virus Ebola (MVE) Indicazioni operative di massima per il personale sanitario dipendente e/o volontario addetto ai servizi di ambulanza Il MINISTERO DELLA SALUTE DIREZIONE GENERALE
DettagliDISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE: DPI
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE: DPI CORSO B RSPP DATORI DI LAVORO Lucca 25 Giugno 2013 D.Lgs.n.81/2008 s.m.i. - Art. 18 Obblighi del datore di lavoro e del dirigente 1. Il datore di lavoro e i dirigenti
Dettagli5. Istruzione operativa. IOP 21 Gestione della chiamata per utenti a possibile contatto con virus Ebola Rev. 2 del 02.09.
HEPA = High Efficiency Particulate Air MSA/B/I = Mezzo di Soccorso Avanzato/di Base/Intermedio MVE = Malattia da Virus Ebola SOREU = Sala Operativa Regionale Emergenza Urgenza UO = Unità Operativa 5. Istruzione
Dettaglialtri campioni assimilabili TITOLO X D.Lgs 81/2008
TITOLO X D.Lgs 81/2008 ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI Tutte le attività lavorative nella quali vi è rischio di esposizione ad agenti biologici Uso deliberato (laboratori microbiologici) Rischio potenziale
DettagliModalità di prevenzione del Rischio Biologico dell azienda USL 3 di Pistoia
Pagina 1 di 13 Modalità di prevenzione del Rischio Biologico dell azienda USL 3 di Pistoia Copia in distribuzione controllata Copia in distribuzione non controllata Codice Documento Rev. N Data emissione
DettagliD.Lgs. 81/08. Dispositivi di Protezione Individuale DPI. Tecnico della Prevenzione Dott. Sergio Biagini
Dispositivi di Protezione Individuale DPI Tecnico della Prevenzione Dott. Sergio Biagini DEFINIZIONE di DPI Per DPI si intende qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore
DettagliRaccomandazioni per l addestramento del personale sanitario alla gestione dei casi sospetti di MVE.
Raccomandazioni per l addestramento del personale sanitario alla gestione dei casi sospetti di MVE. In seguito alla ricognizione effettuata dal SeREMI dell ASL AL si è potuto constatare come in tutte le
DettagliIGIENE AMBIENTALE DECONTAMINAZIONE IN CASO DI SPANDIMENTO ACCIDENTALE DI LIQUIDI BIOLOGICI
S.C. Prevenzione Rischio Infettivo IGIENE AMBIENTALE DECONTAMINAZIONE IN CASO DI SPANDIMENTO ACCIDENTALE DI LIQUIDI BIOLOGICI BIONIL GRANULI Sodio Dicloro-isocianurato Panno assorbente monouso Guanti monouso
DettagliSCHEDA CONTROLLO TEMPERATURE frequenza del rilevamento: GIORNALIERA (*)
MESE ANNO G I O R N O 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 REGIONE SCHEDA CONTROLLO TEMPERATURE frequenza del rilevamento: GIORNALIERA (*) T C 1 T C 2 T C
DettagliMISURE DI CONTROLLO PER LA GESTIONE DEI CASI SOSPETTI/PROBABILI/ACCERTATI DELLA SINDROME INFLUENZALE DEL TIPO AH1N1
MISURE DI CONTROLLO PER LA GESTIONE DEI CASI SOSPETTI/PROBABILI/ACCERTATI DELLA SINDROME INFLUENZALE DEL TIPO AH1N1 Dott. Maurizio Dal Maso Direttore Sanitario Dott.ssa Ausilia Pulimeno Dirigente Area
DettagliRischi da esposizione ad agenti biologici
Rischi da esposizione ad agenti biologici Dott. Sergio Biagini Tecnico della Prevenzione D.Lgs. 81/08 Titolo X Esposizione ad agenti biologici Campo di applicazione Tutte le attività lavorative nelle quali
DettagliCANTINA PRODUTTORI DI VALDOBBIADENE. REGISTRO DEI TRATTAMENTI CON PRODOTTI FITOSANITARI (DPR 23 aprile 2001 n 290 art 42) ANN0 2012
CANTINA PRODUTTORI DI VALDOBBIADENE REGISTRO DEI TRATTAMENTI CON PRODOTTI FITOSANITARI (DPR 23 aprile 2001 n 290 art 42) ANN0 2012 NORME IGIENICO - SANITARIE I prodotti fitosanitari sono sostanze pericolose:
DettagliOrganizzazione del Lavoro
Regione del Veneto AZIENDA U.L.S.S. N. 16 PADOVA www.ulss16.padova.it P.E.C.: ulss16.padova@legalmail.it Via Enrico degli Scrovegni n. 14 35131 PADOVA ---------------------------------------- Cod.Fisc.
DettagliINTERVENTO E BONIFICA A SEGUITO DI SPANDIMENTI ACCIDENTALI DI PRODOTTI O PREPARATI CHIMICI E FARMACI ANTIBLASTICI
REGIONE LAZIO AZIENDA SANITARIA LOCALE VITERBO U. O. C. SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE PROCEDURA DI SICUREZZA INTERVENTO E BONIFICA A SEGUITO DI SPANDIMENTI ACCIDENTALI DI PRODOTTI O PREPARATI CHIMICI
DettagliISTRUZIONE OPERATIVA. Cod. IO 03 Rev. 00 IGIENE ORALE. Data 01/01/2014 Pagina 1 di 5
INDICE ISTRUZIONE OPERATIVA Data 01/01/2014 Pagina 1 di 5 1. OBIETTIVO... 2 2. PERSONALE COINVOLTO E RESPONSABILITÀ... 2 3. FREQUENZA... 2 4. DOCUMENTI A SUPPORTO... 2 5. MATERIALE E MODALITÀ OPERATIVE...
DettagliScheda informativa prodotto cosmetico ad uso professionale LEG AME CREMA MANI 1. IDENTIFICAZIONE DEL PRODOTTO E DELLA SOCIETA
Scheda informativa prodotto cosmetico ad uso professionale LEG AME CREMA MANI Data di compilazione: 26 febbraio 2013 1. IDENTIFICAZIONE DEL PRODOTTO E DELLA SOCIETA INFORMAZIONI GENERALI : Nome Commerciale
DettagliSCHEDA DATI DI SICUREZZA
pagina 1/5 Beauty ortho B Data di stampa: 5 ottobre 2015 1. Identificazione della sostanza/miscela e della società/impresa 1.1 Identificatore del prodotto Nome commerciale: Beauty Ortho B 1.2 Utilizzi
Dettagli6. STUDI ODONTOIATRICI, MEDICI E DI ALTRE PROFESSIONI SANITARIE 6.1. ASSISTENZA SPECIALISTICA ODONTOIATRICA
6. STUDI ODONTOIATRICI, MEDICI E DI ALTRE PROFESSIONI SANITARIE 6.1. ASSISTENZA SPECIALISTICA ODONTOIATRICA Premessa Si considerano strutture odontoiatriche gli ambienti e i locali ove si eseguono prestazioni
DettagliIL PIANO PANDEMICO REGIONALE
REGIONE LIGURIA DIPARTIMENTO SALUTE E SERVIZI SOCIALI SETTORE, IGIENE E SANITA PUBBLICA IL PIANO PANDEMICO REGIONALE dr.ssa Paola Oreste - dr. Roberto Carloni - dr.ssa Ilaria Cremonesi Misure Misure adottate
DettagliStudio Odontoiatrico Dott.Guido Gandini Via Zuretti,47/ B 20125 Milano Tel. 02 6686436 Milano,01/09/2010
Studio Odontoiatrico Dott.Guido Gandini Via Zuretti,47/ B 20125 Milano Tel. 02 6686436 Milano,01/09/2010 OGGETTO: REQUISITI ORGANIZZATIVI GENERALI : OGPRO07/d MODALITA DI PULIZIA, LAVAGGIO, DISINFEZIONE
DettagliTATUAGGIO E PIERCING REQUISITI DEI LOCALI GESTIONE DELLE ATTREZZATURE GESTIONE DEI RIFIUTI
TATUAGGIO E PIERCING REQUISITI DEI LOCALI GESTIONE DELLE ATTREZZATURE GESTIONE DEI RIFIUTI A. Cosa dice la Legge? Articolo della DGR 464/2007 E opportuno che gli ambienti destinati a 1. sala d attesa 2.
DettagliCOMUNE DI RUDA Provincia di Udine * * *
COMUNE DI RUDA Provincia di Udine * * * Allegato 9 Documento unico di valutazione dei rischi derivanti da attività affidate ad imprese appaltatrici o a lavoratori autonomi, ai sensi del D.Lgs. 81/2008
DettagliMa,.. sapete chi è il vero Responsabile della. Sicurezza?
L Istituzione che vi ospita, l Università nel nostro caso, ha il compito di: mettervi a disposizione le condizioni per un lavoro sicuro fornirvi l equipaggiamento per operare in sicurezza provvedere alla
DettagliTRASPORTO DEL SANGUE E DEI CAMPIONI BIOLOGICI MEDIANTE CONTENITORI IDONEI
TRASPORTO DEL SANGUE E DEI CAMPIONI BIOLOGICI MEDIANTE Via San Carlo, 13 Arluno (Milano) 4 marzo 2014 2 Introduzione Le attività connesse con la spedizione ed il trasporto di sostanze infettive o potenzialmente
Dettaglidi Protezione Individuale
FULVIO D ORSI GIACOMO GUERRIERO EVA PIETRANTONIO della sicurezza nell uso dei Dispositivi di Protezione Individuale Informazione dei lavoratori ai sensi degli art. 36, 74 e successivi del D.Lgs. 81/2008
DettagliUnità Sanitaria Locale della Valle d'aosta Unité Sanitaire Locale de la Vallée d'aoste
Cosa significa l espressione «rischio biologico»? Il rischio biologico è la probabilità di sviluppare una malattia, generalmente di tipo infettivo, a seguito dell esposizione lavorativa ad agenti biologici.
DettagliCHE COSA E UNA MALATTIA INFETTIVA?
MALATTIE INFETTIVE CHE COSA E UNA MALATTIA INFETTIVA? E IL RISULTATO DEL CONTATTO TRA UN SOGGETTO SANO E UN MICRORGANISMO I MICRORGANISMI POSSONO ESSERE DI DIVERSI TIPI: BATTERI VIRUS FUNGHI BATTERI Posseggono
DettagliCatalogo on-line www.iapir.it
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE DA UTILIZZARE NEI LAVORI IN PRESENZA DI AMIANTO Poiché l esposizione dei lavoratori alle fibre di amianto aerodisperso varia notevolmente a seconda della tipologia
DettagliSCHEDA INFORMATIVA N 04 MODALITA DI INDOSSAMENTO DEI FACCIALI FILTRANTI
SCHEDA INFORMATIVA N 04 MODALITA DI INDOSSAMENTO DEI FACCIALI FILTRANTI SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE V I A M A S S A R E N T I, 9-4 0 1 3 8 B O L O G N A 0 5 1. 6 3. 6 1 4. 5 8 5 - FA X 0 5 1. 6 3.
DettagliRischio ELETTRICO Prima Parte: Pericoli e conseguenze Seconda Parte: Aspetti Legislativi / Normativi Terza Parte: Misure di protezione
Rischio ELETTRICO Prima Parte: Pericoli e conseguenze Seconda Parte: Aspetti Legislativi / Normativi Terza Parte: Misure di protezione Normativa ART. 15, 36, 37, 45, 165 D. Lgs.. 81/2008 ART. 6.1.7 NORMA
DettagliSCHEDA DATI DI SICUREZZA
Pagina: 1 Data di compilazione: 24/04/2012 N revisione: 1 SEZIONE 1: Identificazione della sostanza o della miscela e della società/impresa 1.1. Identificatore del prodotto Nome del prodotto: Codice di
DettagliRegolamento di pasticceria
Regolamento di pasticceria Norme igieniche Della persona Non si possono portare orecchini, bracciali, collane e anelli in laboratorio. Avere sempre le mani pulite con unghie corte e senza smalto. Non mettere
Dettagli