I Costi di Produzione
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- Fulvio Pace
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1 I Costi di Produzione Misurazione del costi: di quali costi tenere conto? I costi nel breve periodo I costi nel lungo periodo Curve di costo nel lungo e nel breve periodo a confronto Produzione di due prodotti: economie di scopo 1
2 Misurazione dei costi: di quali costi tenere conto? Costo economico e costo contabile Costo contabile Somma di spese effettive e deprezzamento di beni capitali. Costo economico Costo dell utilizzo di risorse economiche nella produzione. Costo opportunità Costo associato alle opportunità che si perdono quando le risorse di un impresa non sono destinate al loro migliore impiego alternativo. Il concetto di costo opportunità è particolarmente utile in situazioni in cui le alternative cui si rinuncia non rielettono esborsi monetari. 2
3 Costi sommersi Spesa effettuata e non recuperabile. Poiché un costo sommerso non è recuperabile, non dovrebbe ineluenzare le decisioni dell impresa. Per esempio, consideriamo l acquisto di un apparecchiature specializzata per un impianto. Supponiamo che tale apparecchiatura sia utilizzabile soltanto per il suo scopo originale e non possa essere convertita a un uso alternativo. La spesa sostenuta per questa apparecchiatura è un costo sommerso. Poiché il bene non ha un uso alternativo, il suo costo opportunità è zero e quindi no va incluso tra i costi economici dell impresa. Un costo sommerso potenziale è un investimento. In questo caso l impresa deve decidere se l investimento nell apparecchiatura specializzata è conveniente. 3
4 Scelta della posizione per la nuova sede di una facoltà di giurisprudenza La sede della Northwestern University Law School è stata per lungo tempo a Chicago, lungo il lago Michigan. Tuttavia, il campus principale dell università si trova nella vicina città di Evanston. A metà degli anni 70, la facoltà di giurisprudenza iniziò a pianieicare la costruzione di un nuovo edieicio. La posizione centrale aveva molti e importanti sostenitori. Essi sostenevano da un lato che fosse conveniente, dal punto di vista dei costi, ubicare il nuovo edieicio in centro perché l università era già proprietaria del terreno. Per costruire a Evanston, invece, sarebbe stato necessario acquistare un ampio appezzamento di terreno. Questa argomentazione ha senso dal punto di vista economico? No. In tale argomentazione non si considerano i costi opportunità. Dal punto di vista economico, è molto costoso scegliere la posizione in centro, perché il costo opportunità della posizione vicino al lavo è elevato: si potrebbe vendere tale proprietà ottenendo un ricavo sostanzialmente superiore alla cifra necessaria per acquistare il terreno a Evanston. Alla Eine Northwestern decise di mantenere la sede della facoltà di giurisprudenza a Chicago. Fu una decisione costosa, da considerare opportuna se la posizione di Chicago fosse stata particolarmente importante per la facoltà, ma inopportuna se presa sulla presunzione che il terreno in centro città non avesse alcun costo. 4
5 Costi 8issi e costi variabili Costo totale (CT o C) Costo economico totale della produzione, costituito da costi Eissi e variabili. Costo 8isso (CF) Costo che non varia al variare del livello di produzione e può essere eliminato soltanto cessando l attività. Costo variabile (CV) Costo che varia al variare del livello di produzione. Il costo Eisso non varia con il livello di produzione, ma deve essere pagato anche se non viene prodotto nulla. L unico modo in cui un impresa può eliminare i costi <issi è quello di cessare l attività. 5
6 Cessazione dell attività Cessare l attività non signieica necessariamente chiudere l impresa. Riducendo a zero la produzione dello stabilimento in questione, la società potrebbe eliminare i costo delle materie prime e, in gran parte, del lavoro, ma dovrebbe comunque sostenere i costi Eissi per i salari dei manager, le guardie giurate e la manutenzione ordinaria. L unico modo per eliminare tali costi Eissi sarebbe quello di chiudere Eisicamente gli ingressi, disattivare la fornitura di energia elettrica ed eventualmente vendere o rottamare i macchinari. Fisso o variabile? Come si fa a distinguere tra costi Eissi e variabili? Su un orizzonte temporale molto breve, per esempio di pochi mesi, la maggior parte dei costi è Eissa. Su un periodo così breve, l impresa solitamente è obbligata a pagare le forniture di materie prime previste dai contratti. Su un orizzonte temporale molto lungo, per esempio di dieci anni, quasi tutti i costi sono variabili: lavoratori e manager si possono licenziare (o la forza lavoro si può ridurre mediante il blocco dei turnover) e si possono vendere molti macchinari, oppure evitare di sostituire quelli divenuti obsoleti e rottamati. 6
7 Costi 8issi e costi sommersi a confronto Cessare l attività non signieica necessariamente chiudere l impresa. I costi sommersi, invece sono quelli che sono stati sostenuti e non possono essere recuperati. Quando i macchinari dell impianto sono troppo specializzati per poter essere utilizzati in un altro settore, la maggior parte, se non tutti i relativi costi, è sommersa, cioè non recuperabile. A che scopo si distingue tra costi Eissi e sommersi? Perché i costi Eissi ineluenzano le decisioni che riguardano il futuro dell impresa, mentre i costi sommersi no. Costi Eissi elevati rispetto ai ricavi, e non riducibili, possono portare alla chiusura dell impresa: eliminare tali costi e azzerare i proeitti, infatti, potrebbe essere preferibile a sostenere continue perdite. Un costo sommerso elevato potrebbe rivelarsi in seguito una cattiva scelta (per esempio nel caso in cui lo sviluppo di un nuovo prodotto non abbia successo), ma la spesa è stata già sostenuta e non può essere recuperata con la chiusura dell attività. 7
8 Ammortamento dei costi sommersi Procedura con cui una spesa una tantum si considera come costo annuo distribuito su un certo numero di anni. La scelta di ammortizzare rilevanti spese in conto capitale, considerandole come costi Eissi ricorrenti, può semplieicare l analisi economica dell attività di un impresa. Come vedremo, per esempio, gestire in questo modo le spese in conto capitale può facilitare la comprensione del trade- off che un impresa affronta nell uso del lavoro rispetto al capitale. Per semplicità, solitamente considereremo i costi sommersi in questo modo, quando esamineremo le decisioni di un impresa relative alla produzione. Quando la distinzione tra costi sommersi e costi Eissi risulti essenziale per l analisi economica, lo evidenzieremo esplicitamente. 8
9 Costi sommersi, 8issi e variabili: computer, software e pizze È importante capire le caratteristiche dei costi di produzione ed essere in grado di identieicare quali costi sono Eissi, quali variabili e quali sommersi. Dei buoni esempi sono il settore dei personal computer (in cui la maggior parte dei costi è variabile), quello del software (in cui la maggior parte dei costi è sommersa) e quello delle pizzerie (in cui la maggior parte dei costi è Eissa. Poiché i computer sono molto simili, la concorrenza è forte e la redditività dipende in modo decisivo dalla capacità di mantenere bassi i costi. Più importante sono il costo dei componenti e il costo del lavoro. Tipicamente un produttore di software spende molto per sviluppare una nuova applicazione. Il produttore può cercare di recuperare l investimento vendendo il maggior numero possibile di copie del software. Per la pizzeria, i costi sommersi sono piuttosto bassi perché le attrezzature si possono rivendere se la pizzeria chiude. Anche i costi variabili sono piuttosto bassi; si tratta principalmente di ingredienti per la pizza ed eventualmente dei salari per un paio di lavoratori che aiutino nel preparare, servire e consegnare le pizze. 9
10 Costo marginale e costo medio 10
11 Costo marginale (C ) Incremento di costo risultante dalla produzione di una unità di output in più. Poiché il costo Eisso non cambia al variare del livello di produzione dell impresa, il costo marginale è uguale all incremento di costo variabile o di costo totale causato da una unità di prodotto in più. Possiamo dunque scrivere il costo marginale come: Costo medio totale (CMT) Costo medio totale (CMT) Costo totale dell impresa diviso per il livello di produzione. Costo medio 8isso (CMF) Costo Eisso diviso per il livello di produzione. Costo medio variabile (CMV) Costo variabile diviso per il livello di produzione. 11
12 I costi nel breve periodo Le determinanti del costo nel breve periodo La variazione di costo variabile è pari al costo unitario del lavoro aggiuntivo w moltiplicato per il lavoro aggiuntivo necessario per ottenere l aumento di produzione ΔL. Poiché ΔCV = wδl, segue che: Il lavoro aggiuntivo necessario per ottenere un unità aggiuntiva di produzione è ΔL/Δq = 1/P L. Di conseguenza: Rendimenti marginali decrescenti e costo marginale I rendimenti marginali decrescenti indicano che il prodotto marginale del lavoro diminuisce al crescere della quantità di lavoro impiegata. Di conseguenza, il costo marginale aumenta al crescere della produzione. 12
13 Le forme delle curve di costo CURVE DI COSTO PER UN IMPRESA In (a) il costo totale CT è la somma verticale del costo Eisso CF e del costo variabile CV. In (b) il costo medio totale (CMT) è la somma del costo medio variabile (CMV) e del costo medio Eisso (CMF). Il costo marginale C interseca le curve del costo medio variabile e del costo medio totale nei loro punti di minimo. 13
14 Il costo di breve periodo del processo di riduzione dell alluminio La produzione di alluminio riguarda il processo di rafeinamento chimico nel quale vengono separati gli atomi di ossigeno dalle molecole di ossido di alluminio. La spesa per un impianto di riduzione (smelter) è un costo sommerso e può essere ignorata. I costi Eissi sono relativamente bassi, ignoreremo anch essi. 14
15 Il costo di breve periodo del processo di riduzione dell alluminio Per una produzione q Eino a 600 tonnellate al giorno, il costo totale variabile è $1140q, perciò il costo marginale e il costo medio variabile sono costanti con un valore di $1140 per tonnellata. Se aumentiamo la produzione oltre 600 tonnellate al giorno mediante un terzo turno, il costo marginale del lavoro, della manutenzione e del trasporto aumenta da $320 a $480 per tonnellata e ciò causa un aumento del costo marginale complessivo da $1140 a $1300 per tonnellata. Che cosa accade al costo medio variabile quando la produzione è maggiore di 600 tonnellate al giorno? Quando q > 600, il costo totale variabile è dato da: Quindi il costo medio variabile è: 15
16 I costi nel lungo periodo Costo d uso del capitale Costo annuo sostenuto per possedere e utilizzare un bene di capitale, pari alla somma di deprezzamento economico e interesse perduto. Il costo d uso del capitale è dato dalla somma del deprezzamento economico e dell interesse (ovvero del rendimento <inanziario) che si sarebbe potuto ottenere investendo il denaro in altro modo. Formalmente, Costo d uso del capitale = Deprezzamento economico + (Tasso di interesse)(valore del capitale) Possiamo anche esprimere il costo d uso del capitale come tasso per euro di capitale: r = Tasso di deprezzamento + Tasso di interesse 16
17 La scelta dei fattori di produzione che minimizza i costi Come selezionare i fattori produttivi per ottenere un livello di produzione dato al costo minimo? Per semplicità lavoreremo con due fattori produttivi: il lavoro (misurato in ore per anno) e il capitale (misurato in ore di utilizzo dei macchinari per anno). Il prezzo del capitale Il prezzo del capitale è il suo costo d uso, dato da r = Tasso di deprezzamento + Tasso di interesse. Il tasso di noleggio del capitale Tasso di noleggio Costo annuo del noleggio di una unità di capitale. Se il mercato del capitale è concorrenziale, il tasso di noleggio deve essere uguale al costo d uso, r. Perché? Perché le imprese che possiedono capitale, quando lo noleggiano, si aspettano di ottenere un rendimento concorrenziale. Questo rendimento competitivo è il costo d uso del capitale. Il capitale acquistato può essere considerato come se fosse noleggiato a un tasso di locazione uguale al costo d uso del capitale. 17
18 I costi nel lungo periodo Isocosto: Retta che mostra tutte le possibili combinazioni di lavoro e capitale che si possono acquistare per un costo totale dato. Per studiare tale retta, ricordiamo che il costo totale C di un determinato livello di produzione è dato dalla somma del costo del lavoro dell impresa wl e del costo del capitale rk: Se riscriviamo l equazione del costo totale come equazione di una retta, otteniamo: Ne segue che la retta di isocosto ha l inclinazione ΔK/ΔL = (w/r), che corrisponde al rapporto tra il tasso di salario e il tasso di noleggio del capitale. 18
19 Scelta dei fattori produttivi PRODURRE UNA DETERMINATA QUANTITÀ AL COSTO MINIMO Le rette di isocosto descrivono le combinazioni di fattori produttivi e livelli di produzione che hanno lo stesso costo per l impresa. La retta di isocosto C 1 è tangente all isoquanto q 1 in A e mostra che il livello di produzione q 1 si può ottenere al costo minimo con il lavoro L 1 e il capitale K 1. Altre combinazioni di fattori produttivi, L 2, K 2 e L 3, K 3, portano allo stesso livello di produzione, ma con un costo più alto. 19
20 Ricordiamo che nella nostra analisi della tecnologia di produzione, abbiamo mostrato che il saggio marginale di sostituzione tecnica (SMST) tra lavoro e capitale è l opposto dell inclinazione dell isoquanto ed è uguale al rapporto dei prodotti marginali di lavoro e capitale: Segue che, quando un impresa minimizza il costo sostenuto per ottenere un particolare livello di produzione, vale la seguente condizione: che possiamo riscrivere come segue: 20
21 SOSTITUZIONE DI FATTORI PRODUTTIVI QUANDO IL PREZZO DI UNO VARIA Data una retta di isocosto C 1, l impresa produce q 1 nel punto A utilizzando L 1 unità di lavoro e K 1 unità di capitale. Quando i prezzi degli inputs variano, le rette di isocosto diventano più ripide. La produzione q 1 ora si ottiene nel punto B sulla retta di isocosto C 2 utilizzando L 2 unità di lavoro e K 2 unità di capitale. 21
22 L effetto delle tasse sugli ef8luenti per la scelta dei fattori produttivi La tassa sugli efeluenti è un imposta che le acciaierie devono pagare per ogni unità di efeluente scaricata nel Eiume. LA RISPOSTA CHE MINIMIZZA I COSTI A UNA TASSA SUGLI EFFLUENTI Quando l impresa può scaricare le acque reelue nel Eiume senza alcuna tassa, sceglie di ottenere un dato livello di produzione utilizzando galloni di acque reelue e 2000 ore- macchina di capitale in A. Tuttavia, la tassa sugli efeluenti fa aumentare il costo dell acqua reelua, spostando la retta di isocosto da FC a DE e spingendo l impresa a produrre in B, con un processo che origina molto meno efeluente. 22
23 Minimizzare il costo con livelli di produzione variabili Un impresa può impiegare un numero di lavoratori L a w = 10/ora e afeittare una unità di capitale K a r = 20/ora. Dati questi costi dei fattori produttivi, è possibile tracciare alcune rette di isocosto dell impresa, tale che : C = ( 10/ora)(L) + ( 20/ora)(K) Sentiero di espansione Curva che passa per i punti di tangenza tra le rette di isocosto di un impresa e i suoi isoquanti. Sentiero di espansione e costi di lungo periodo Per passare dal sentiero di espansione alla curva di costo si procede in tre passaggi: 1. Si sceglie un livello di produzione rappresentato da un isoquanto. Poi si trova il punto di tangenza di tale isoquanto con una retta di isocosto. 2. Dalla retta di isocosto scelta si determina il costo minimo per raggiungere il livello di produzione selezionato. 3. Si rappresenta graeicamente la combinazione produzione- costo. 23
24 IL SENTIERO DI ESPANSIONE DI UN IMPRESA E LA CURVA DEL COSTO TOTALE DI LUNGO PERIODO In (a) il sentiero di espansione (dall origine attraverso i punti A, B e C) mostra le combinazioni di lavoro e capitale che generano il costo minimo utilizzabili per raggiungere ciascun livello di produzione nel lungo periodo, ovvero quando entrambi i fattori produttivi possono essere variati. In (b) la corrispondente curva di costo totale nel lungo periodo (dall origine ai punti D, E e F) misura il costo minimo da sostenere per ottenere ciascun livello di produzione. 24
25 Ridurre il consumo di energia AUMENTARE L EFFICIENZA ENERGETICA SOSTITUENDO LAVORO CON CAPITALE Si può ottenere una maggiore efeicienza energetica sostituendo energia con capitale. Lo si vede muovendosi lungo l isoquanto q 1 dal punto A al punto B, con il capitale che aumenta da K 1 a K 2 e l energia che diminuisce da E 2 a E 1 in risposta a uno spostamento della curva di isocosto da C 0 a C 1. 25
26 Ridurre il consumo di energia AUMENTARE L EFFICIENZA ENERGETICA GRAZIE AL CAMBIAMENTO TECNOLOGICO Il cambiamento tecnologico implica che è possibile produrre lo stesso output con minori quantità di input. In questa Eigura l isoquanto q 1 mostra combinazioni di energia e capitale che generano l output q 1 ; la tangenza con la retta di isocosto nel punto C si verieica con le combinazioni di energia e capitale E 2 e K 2. A causa del cambiamento tecnologico l isoquanto si sposta verso sinistra, perciò lo stesso output q 1 può essere prodotto con meno energia e capitale, in questo caso al punto D, con energia E 1 e capitale K 1. 26
27 Curve di costo nel lungo e nel breve periodo a confronto La produzione nel breve periodo: assenza di 8lessibilità ASSENZA DI FLESSIBILITÀ NELLA PRODUZIONE NEL BREVE PERIODO Quando un impresa opera nel breve periodo, il suo costo di produzione potrebbe non essere minimizzato a causa dell assenza di Elessibilità nell uso dei fattori di capitale. La produzione è inizialmente al livello q 1, (utilizzando L 1, K 1 ). Nel breve periodo si può ottenere la produzione q 2 soltanto incrementando il lavoro da L 1 a L 3, perché il capitale è Eisso in K 1. Nel lungo periodo, lo stesso livello di produzione si può ottenere in modo meno costoso incremen- tando il lavoro da L 1 a L 2 e il capitale da K 1 a K 2. 27
28 Costo medio di lungo periodo e rendimenti di scala Nel lungo periodo la possibilità di variare il capitale consente al impresa di ridurre i costi. Il più importante fattore determinante della forma delle curve di costo medio e marginale di lungo periodo è la relazione tra la scala dell attività dell impresa e i fattori produttivi richiesti per minimizzare i costi. Curva del costo medio di lungo periodo (CM LP ) Curva che esprime la relazione tra il costo medio di produzione e il livello di produzione quando tutti i fattori produttivi, incluso il capitale, sono variabili. Curva del costo marginale di lungo periodo (C LP ) Curva che mostra la variazione del costo totale di lungo periodo quando si aumenta la produzione di un unità. 28
29 COSTO MEDIO E MARGINALE DI LUNGO PERIODO Quando un impresa opera a un livello di produzione in cui il costo medio di lungo periodo CM LP è decrescente, il costo marginale di lungo periodo C LP è inferiore al CM LP. Viceversa, quando il CM LP è crescente, C LP è maggiore del CM LP. Le due curve si intersecano in A, dove la curva CM LP raggiunge il minimo. 29
30 Economie e diseconomie di scala All aumentare della produzione, il costo medio di produzione dell impresa probabilmente diminuirà, almeno Eino a un certo punto. Questo può accadere per i motivi seguenti: 1. Se l impresa opera su larga scala, i lavoratori possono specializzarsi nelle attività in cui risultano più produttivi. 2. La scala può fornire Elessibilità. Variando la combinazione dei fattori produttivi utilizzati per ottenere il livello di produzione dell impresa, i manager possono gestire in modo più efeicace il processo di produzione. 3. L impresa potrebbe essere in grado di acquisire alcuni fattori di produzione a un costo inferiore perché li ordina in grandi quantità e quindi può spuntare prezzi migliori. La combinazione dei fattori produttivi può cambiare con la scala dell attività dell impresa, se i manager sfruttano il costo inferiore dei fattori produttivi. 30
31 A un certo punto, tuttavia, è molto probabile che il costo medio di produzione aumenti con la produzione. Ciò accade per tre motivi: 1. Almeno nel breve periodo, le dimensioni degli impianti e i macchinari possono in qualche modo ostacolare il lavoro dei dipendenti. 2. La gestione di un impresa più grande può diventare più complessa e inefeiciente al crescere del numero dei compiti da svolgere. 3. I vantaggi offerti dagli acquisti in grandi quantità potrebbero scomparire una volta raggiunti determinati limiti. A un certo punto la disponibilità dei fattori produttivi potrebbe risultare limitata, causando un aumento dei costi. 31
32 Economie di scala Situazione in cui è possibile raddoppiare la produzione senza raddoppiare i costi. Diseconomie di scala Situazione in cui per raddoppiare la produzione è necessario aumentare i costi di più del doppio. Rendimenti di scala crescenti: La produzione aumenta di più del doppio quando si raddoppiano tutti i fattori produttivi. Economie di scala: Si può ottenere il raddoppiamento della produzione senza raddoppiare il costo. Le economie di scala sono spesso misurate in termini di elasticità costo- produzione, E C, che è la variazione percentuale del costo di produzione risultante da un incremento percentuale unitario della produzione: Per vedere come E C sia in relazione con le nostre misure di costo tradizionali, riscriviamo l equazione come segue: 32
33 La relazione tra costi di breve periodo e costi di lungo periodo COSTO DI LUNGO PERIODO CON ECONOMIE E DISECONOMIE DI SCALA La curva di costo medio di lungo periodo CM LP è l inviluppo delle curve di costo medio di breve periodo CM BP1, CM BP2 e CM BP3. Con economie e diseconomie di scala, i punti di minimo delle curve di costo medio di breve periodo non giacciono sulla curva di costo medio di lungo periodo. 33
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