PROCEDURA DI SICUREZZA IMPIEGO IN SICUREZZA DI GAS COMPRESSI IN BOMBOLE

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1 DATA12/07/2013 Rev.O Pag. 1 di 16 SOMMARIO: 1. Oggetto e scopo 2. Campo di applicazione 3. Responsabilità 4. Definizioni e abbreviazioni 5. Documenti di Riferimento 6. Moduli e documenti di registrazione 7. Modalità operative 7.1 Movimentazione delle bombole 7.2 Prescrizioni di sicurezza nell'immagazzinamento e deposito delle bombole 7.3 Interazione dei gas con l'ambiente di lavoro 7.4 Prescrizioni di sicurezzanell'impiego del gas 7.5 Segnaletica 7.6 Intervento in caso di incendio di gas in bombola 7.7 Prescrizioni di sicurezza specifiche nell'impiego dei gas Impiego di ossigeno medicinale in bombole Prescrizioni di sicurezza specifiche nell'impiego di anidride carbonica in bombole Impiego di acetilene Impiego di gas liquefatti 7.8 Modalità di comportamento per gli operatori di ditte esterne 8. Indicatori di qualità Nota: Procedura già esistente N. SS Motivo revisione Redazione Verifica Revisione intero documento e prima emissione Sistema Gestione Qualità RSPP: TSLB Sonia Cavenago Consulente SPP: Dr. E. Giudici RSPP/RQ SPP: TSLB Sonia Cavenago RTQ SPP ASPP: TSLB Simona Forti Consulente SPP: Dr. E. Giudici Dirìgente Farmacia Dr. Vito Curci Emissione: 28/11/1999 Aggiornamento: 27/09/2011 Distribuzione «jhia^tv C-^L Approvazione RSPP: TSLB Sonia Cavenago B.O*^, Autorizzazione DG. Dr. G. Michiara \ j-a'i^f - Controllata Siitoma Sanitario Regione Lombardia

2 Pag. 2 di OGGETTO E SCOPO Gli scopi della presente procedura sono: - definire ed uniformare i comportamenti degli operatori al fine di garantire l impiego in sicurezza delle bombole dei gas compressi all interno delle Unità Operative e dei Servizi dell Azienda. - Fornire informazioni chiare alle ditte esterne che a vario titolo possono utilizzare bombole in azienda. - La presente procedura non sostituisce le informazioni contenute nelle schede di sicurezza dei singoli prodotti. 2. CAMPO DI APPLICAZIONE La procedura è applicata dal personale delle Unità Operative e dei Servizi dove vengono utilizzate, immagazzinate, distribuite e trasportate bombole di gas liquefatti e compressi e non. Ditte esterne che a vario titolo possono utilizzare bombole di gas compressi. 3. RESPONSABILITÀ Gli obblighi dell applicazione della presente procedura sono in capo alle figure citate al punto 2. L adozione delle indicazioni di sicurezza descritte nel presente documento deve avvenire sistematicamente da parte di tutto il personale sanitario e non (medici, infermieri e personale di supporto, tecnici non sanitari, ecc.), nel rispetto delle specifiche competenze. La gestione dei gas medicinali in bombola è a cura del Servizio di Farmacia. Al Dirigente e al Coordinatore di ogni U.O. è demandata la divulgazione dei contenuti della procedura e la verifica periodica che il personale si attenga alle disposizioni contenute nella procedura stessa e nelle schede di sicurezza dei prodotti. Ai lavoratori è fatto obbligo adottare e rispettare i contenuti della presente procedura e nelle schede di sicurezza dei prodotti. 4. DEFINIZIONI E ABBREVIAZIONI PRAOS = procedure aziendali di sicurezza recepite dal Sistema Gestione Qualità - (Le PRAOS rappresentano la nuova impostazione delle Procedure di Sicurezza già emanate dal SPP e deliberate dal Datore di Lavoro.) GAS MEDICINALE: ogni medicinale costituito da una o più sostanze attive gassose miscelate o meno ad eccipienti gassosi secondo il titolo 1, art. 1 comma oo) Definizioni Decreto Legislativo n 219, 24 aprile GAS COMPRESSO: un gas che, quando è imballato sotto pressione, è completamente gassoso a -50 C (questa categoria comprende i gas dell aria, che hanno una pressione di riempimento delle bombole di 200 bar). GAS LIQUEFATTI: un gas che, quando è imballato sotto pressione, è parzialmente liquido a temperature superiori a -50 C (questa categoria comprende i gas come CO 2 e N 2 O, che hanno una pressione di riempimento delle bombole di 50 bar ca.). GAS DISCIOLTI: un gas che, quando è imballato sotto pressione, è disciolto in un solvente in fase liquida (es. acetilene, pressione di riempimento 20 bar ca.). BOMBOLA: recipiente destinato a contenere gas tecnici o medicinali (gas compressi, liquefatti e disciolti), costituito in un unico pezzo senza saldatura longitudinale e di capacità compresa tra 5 e 150 litri.

3 Pag. 3 di 16 La funzione del cappellotto (fisso o rimovibile) che racchiude la valvola di erogazione è quella di proteggere la valvola di erogazione stessa, che è il punto più debole della bombola, da rotture in caso di ribaltamenti o urti accidentali. Il contenuto della bombola si identifica in due modi: dal colore dell'ogiva che identifica il rischio principale associato al gas; dall'etichettatura dove è scritto il nome del gas. RAL = termine oggi usato quasi esclusivamente per definire una scala di colori normalizzata usata principalmente nell'ambito delle vernici e dei rivestimenti. Etichettatura = Legenda: 1 = numero ONU e denominazione del gas 5 = frasi di rischio 2 = composizione del gas o della miscela 6 = consigli di prudenza 3 = generalità produttore o primo importatore 7 = numero CE della sostanza contenuta 4 = simboli di pericolo

4 Pag. 4 di DOCUMENTI DI RIFERIMENTO DECRETO LEGISLATIVO 9 aprile 2008, n Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. -- Decreto Legislativo 3 agosto 2009 n Disposizioni integrative e correttive del Decreto Legislativo 9 aprile 2008 n. 81in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro -- Decreto Legislativo 24 aprile 2006, n. 219 "Attuazione della direttiva 2001/83/CE (e successive direttive di modifica) relativa ad un codice comunitario concernente i medicinali per uso umano, nonché della direttiva 2003/94/CE" pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 142 del 21 giugno Supplemento Ordinario n. 153 Norma UNI EN dell'ottobre DVR 01 Documento di Valutazione dei Rischi Generale Introduttivo Art. 28 D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81 e s.m.i. PRAOS 40 GESTIONE DEL RISCHIO CHIMICO FRASI DI RISCHIO R - FRASI DI SICUREZZA S DOIAOS 04 Impiego in sicurezza dell Azoto liquido (sostituisce la PRAOS 54) DOIAOS 05 Sottossigenazione dei locali (sostituisce la PRAOS 33) Schede di Sicurezza dei gas compressi in bombole Foglietti illustrativi per i gas medicinali dotati di AIC (Autorizzazione Immissione al Commercio) 6. MODULI E DOCUMENTI DI REGISTRAZIONE N.A. 7. MODALITÀ OPERATIVE Le bombole contenenti gas medicinali e/o terapeutici sono soggette, oltre alle norme di sicurezza generali, ad altre normative specifiche e più restrittive destinate a tutelare la salute degli utilizzatori dei gas. In particolare tutte le bombole destinate al trasporto di gas e miscele per uso medicinale o terapeutico, di qualunque capacità, devono essere munite di valvole con attacchi/raccordi particolari al fine di impedire lo scambio involontario con bombole contenenti altri tipi di gas. Inoltre ogni bombola contenente gas medicale deve essere provvista di disco in acciaio inossidabile riportante la scritta per uso medico per poter essere impiegato sull uomo. Di norma le bombole per gas compressi, disciolti o liquefatti sono recipienti dotati di un elevato grado di affidabilità a condizione che vengano sempre rispettate le precauzioni particolari per la conservazione e le procedure per la movimentazione e l uso. Infatti, possono diventare recipienti con pericolo di esplosione quando vengono sottoposte a riscaldamento eccessivo (compreso l irraggiamento solare) e quando vengono lambite da fiamme. In caso di urti/cadute accidentali della bombola si potrebbero verificare infortuni, rotture o fessurazioni della valvola di erogazione che permetterebbe al gas di uscire a fortissima velocità e, a causa della grande pressione interna, la valvola e i suoi frammenti potrebbero diventare proiettili pericolosi per gli operatori e i pazienti che sono nelle vicinanze. Potrebbe anche verificarsi una perdita di gas, attraverso il collegamento valvola/bocchello o attraverso il raccordo di erogazione del gas (ad esempio per una guarnizione di tenuta non più

5 Pag. 5 di 16 efficiente), molto piccola e non facilmente percettibile che potrebbe saturare l aria del locale dove viene conservata la bombola stessa. Per questo motivo le bombole non devono mai essere conservate in locali sotterranei, confinati o non ben ventilati. 7.1 MOVIMENTAZIONE DELLE BOMBOLE Durante la movimentazione delle bombole possono verificarsi degli infortuni/incidenti pertanto: tutte le bombole devono essere provviste dell apposito cappellotto di protezione delle valvole, che deve rimanere sempre avvitato tranne quando il recipiente è in uso. Se il cappellotto è del tipo fisso, non deve mai essere rimosso. Le bombole devono essere maneggiate con cautela evitando urti violenti tra loro o contro altre superfici ed indossando guanti e scarpe antinfortunistiche. Non maneggiare con le mani o i guanti unti d olio o di grasso, in particolare quando si movimentano bombole di ossigeno o di protossido d azoto (comburenti). Non trasportare le bombole facendole strisciare sul pavimento, ma utilizzare un carrello che consenta di disporre la bombola verticalmente, assicurandola saldamente per evitare cadute e rovesciamenti. Non utilizzare i cappellotti mobili come recipienti occasionali. Non chiudere mai i fori di sfogo presenti nei cappellotti mobili. Non utilizzare mai le bombole, piene o vuote, come rulli, supporti, ecc. Le bombole devono essere trasportate con appositi carrelli porta bombola anche per brevi tragitti. I carrelli porta bombola devono essere puliti, funzionanti e con le cinghie/catenelle di fissaggio della bombola integre altrimenti è necessario richiederne la sostituzione/riparazione. I carrelli difettosi o guasti non devono essere utilizzati al fine di evitare infortuni agli operatori. 7.2 PRESCRIZIONI DI SICUREZZA NELL IMMAGAZZINAMENTO E DEPOSITO DELLE BOMBOLE E vietato costituire depositi nei locali sotterranei. I depositi che detengono più di litri di capacità d accumulo devono essere protetti contro le scariche atmosferiche. In quelli nei quali le dimensioni superano 50 m3 di gas infiammabili, devono essere adottati impianti elettrici a sicurezza. I recipienti non devono essere esposti all azione di agenti chimici corrosivi. I recipienti non devono essere esposti né raffreddati artificialmente a temperature molto basse. Non lasciare mai i recipienti accanto a montacarichi, sotto palchi di passaggio. I recipienti devono essere ubicati in luoghi asciutti, freschi, ben areati e privi di sorgenti di calore quali tubazioni di vapore, radiatori, e comunque lontano da luoghi con rischio d incendio. Le bombole non devono mai essere collocate in luoghi nei quali potrebbero diventare parte di un circuito elettrico. Quando una bombola viene usata in collegamento con una saldatrice elettrica non deve essere messa a terra.

6 Pag. 6 di 16 I locali destinati allo stoccaggio delle bombole devono essere: destinati ad esclusivo stoccaggio delle bombole e di nessun altro prodotto o materiale. Non è consentito l immagazzinamento in locali sotterranei. Asciutti e ben aerati. Freschi, le bombole devono essere conservate e impiegate a temperature comprese tra 20 e + 50 C: temperature inferiori possono rendere fragile il metallo del contenitore; temperature superiori possono produrre esplosioni. Lontani da fonti di calore (tubazioni di vapore, ecc.) e da combustibili. I pavimenti devono essere pianeggianti e privi di asperità. Se i gas compressi sono combustibili, la porta del deposito deve aprirsi dall interno verso l esterno. In caso di stazionamento degli operatori all interno del deposito è vietato chiudersi a chiave. Nelle zone di stoccaggio delle bombole devono essere installati, in maniera ben visibile e tenuti sempre in efficienza, i mezzi di estinzione idonei. È vietato fumare, usare fiamme libere e produrre scintille nelle zone di stoccaggio. Sulla porta del deposito deve essere indicato il nome del gas immagazzinato e deve essere apposta la relativa segnaletica di sicurezza (esempio: gas infiammabili vietato fumare non utilizzare fiamme libere ecc.). L accesso al deposito deve essere limitato ai soli addetti. È vietato immagazzinare nello stesso locale gas incompatibili, al fine di evitare in caso di fughe, reazioni pericolose. Inoltre: Le bombole devono essere conservate in posizione verticale. Le bombole vuote devono essere conservate ben separate da quelle piene, preferibilmente in un vano separato onde evitare involontari e pericolosi scambi. Le bombole devono essere fissate in modo da evitare cadute accidentali. Non depositare, nemmeno temporaneamente, bombole in prossimità di montacarichi o in altri luoghi nei quali oggetti pesanti possano urtarle o cadervi sopra. Non depositare mai le bombole in prossimità di quadri elettrici o di collegamenti elettrici che potrebbero essere danneggiati dalla caduta della bombola. Non depositare mai le bombole lungo le vie di fuga. Non si devono lasciare le bombole esposte al sole o dietro i vetri delle finestre. Impiegando gas criogenici bisogna evitare di dirigere il gas verso la bombola, per non raffreddarla eccessivamente. 7.3 INTERAZIONE DEI GAS CON L AMBIENTE DI LAVORO I gas a differenza delle sostanze solide e/o liquide, non sono accatastabili, impilabili o segregabili in fusti. Essi vengono prodotti e utilizzati in circuiti chiusi. Pertanto i rilasci di gas non voluti provengono o da difetti di tenuta delle tubazioni e dei contenitori o da rotture degli stessi per cedimenti alla pressione e alle sovrapressioni generate da accensioni interne. Questi gas possono interagire con l ambiente di lavoro creando rischi potenziali di diversa natura.

7 Pag. 7 di 16 Fughe di gas dovute a rottura della valvola, ad esempio durante le operazioni di trasporto o per mancato fissaggio della bombola durante l utilizzo, possono provocare danni a persone o cose causate dal moto violento della bombola dovuta alla forza di reazione generata. Atmosfere sotto ossigenate: si formano in seguito a rilasci e accumuli di gas diversi dall ossigeno soprattutto negli spazi male o non aerati, per cui l atmosfera non è più idonea alla respirazione (limite di sicurezza dell ossigeno: 18%). Atmosfere sovra ossigenate: si formano in seguito a rilasci e accumuli di ossigeno soprattutto negli spazi male o non aerati. L aumento del tenore di ossigeno può provocare fenomeni di incendio e/o esplosione (limite di sicurezza dell ossigeno: 23%). Atmosfere esplosive: si formano in seguito a rilasci e accumuli di gas infiammabili quando superano i limiti di infiammabilità. Atmosfere tossiche: si formano in seguito a rilasci e accumuli di gas tossici mettendo a repentaglio la salubrità dell ambiente di lavoro. Le bombole vanno controllate costantemente e sottoposte regolarmente alle verifiche prescritte (collaudo). Non devono essere caricate a pressione superiore a quella indicata su di esse. Tutte le bombole utilizzate in Risonanza Magnetica devono essere AMAGNETICHE. 7.4 PRESCRIZIONI DI SICUREZZA NELL IMPIEGO DEL GAS Durante qualsiasi operazione riguardante le bombole è assolutamente vietato FUMARE, USARE FIAMME LIBERE E PRODURRE SCINTILLE. Prima dell utilizzo verificare l assenza di evidenti difetti o anomalie. Prima dell utilizzo verificare che tra la valvola e la ghiera di tutte le bombole destinate a contenere gas medicinali deve essere inserito un disco in acciaio inossidabile recante la scritta per uso medico ed una indicazione che permetta di identificare il proprietario della bombola (n partita IVA o codice fiscale); deve inoltre riportare l identificazione del numero di lotto. Prima di avviare l erogazione di un gas, prendere conoscenza delle proprietà del fluido contenuto nel recipiente; in particolare verificare di avere a disposizione quanto serve per fronteggiare situazioni di emergenza. Non identificare il contenuto di una bombola solo attraverso il colore dell ogiva o le caratteristiche del raccordo filettato: verificare il contenuto anche dalla scritta presente sull ogiva. Prima di iniziare l erogazione del gas affrancare il recipiente ad una rastrelliera fissata al muro o ad altro sostegno stabile. Non utilizzare il gas erogandolo attraverso la valvola in flusso laminare, ma utilizzare gli appositi riduttori di pressione. Prima di collegare il riduttore di pressione assicurarsi che il raccordo di uscita dalla valvola e il riduttore stesso siano esenti da sporcizia, grassi, oli, ecc. Non effettuare operazioni di collegamento del riduttore di pressione in presenza di pazienti o persone non addette. Non lubrificare mai, per nessuna ragione, valvole, raccordi, ecc. Disporsi in posizione opposta al riduttore di pressione e aprire le valvole progressivamente e lentamente. Prima di collegare il recipiente all apparecchio utilizzatore appurare che non si possano verificare ritorni di liquidi o gas entro il recipiente. Non tentare mai di stringere raccordi mentre sono in pressione.

8 Pag. 8 di 16 Per verificare la tenuta di valvole, raccordi, ecc., non usare mai una fiamma ma utilizzare acqua saponata o un liquido tensioattivo. Non tentare di aumentare la pressione del gas impiegando fiamme o resistenza scaldanti. Dopo ogni utilizzo, chiudere la valvola. Non effettuare mai travasi di gas da un recipiente ad un altro. Non svuotare completamente i recipienti, ma lasciare sempre una minima pressione residua. Non tentare mai di riparare o smontare una valvola. Durante l impiego assicurare sempre la bombola con le apposite cinghie o catenelle al fine di evitare infortuni. Mantenere, nella struttura, i soli quantitativi minimi necessari all espletamento delle attività. Non conservare bombole non più in uso. In caso di utilizzo delle bombole nelle ambulanze o nelle auto mediche occorre: controllare che non vi siano perdite nelle tubazioni e nei raccordi ed eliminare subito le fughe. Proteggere le tubazioni flessibili ed i raccordi da strappi o schiacciamenti. Collocare le bombole in posizione protetta in modo che non cadano addosso agli operatori e ai pazienti e siano protette dagli urti. Le bombole di ossigeno non devono essere esposte a temperature elevate (ad esempio nelle ambulanze sotto il sole d estate o vicino ai finestrini). Chiudere sempre l erogatore dopo l uso. Non svuotare mai completamente le bombole. 7.5 SEGNALETICA Nei luoghi di immagazzinamento e deposito delle bombole deve essere presente: cartello indicante la natura del gas, cartello indicante il divieto di accesso al personale non autorizzato, cartello indicante il divieto di fumo e di uso di fiamme libere 7.6 INTERVENTO IN CASO DI INCENDIO DI GAS IN BOMBOLA Nel caso in cui avvengano delle fughe di gas da una bombola è necessario cercare di eliminare la perdita agendo sulle apposite valvole di intercettazione. Se questo non fosse possibile perché l incendio interessa le valvole stesse, è necessario attenersi a quanto previsto dai Piani di Emergenza dell Azienda e comunque prima di intervenire si dovrà considerare che ad estinzione terminata il gas in fuga invaderà l ambiente in cui si trova la bombola, con possibilità di raggiungere concentrazioni pericolose che possono condurre ad una esplosione; pertanto è necessario portare nel più breve tempo possibile la bombola in luogo aperto. Nel caso in cui l incendio si verifichi in corrispondenza delle valvole di erogazione potrebbe essere necessario raffreddare la bombola con acqua e raffreddare la valvola stessa ad estinzione avvenuta per poterla manovrare in chiusura, superando il possibile grippaggio provocato dal calore. Spegnendo la fiamma di gas con l estintore è necessario erogare il getto in modo che la sostanza estinguente segua la stessa direzione della fiamma. Non si deve tagliare orizzontalmente o frontalmente la fiamma.

9 Pag. 9 di PRESCRIZIONI DI SICUREZZA SPECIFICHE NELL IMPIEGO DEI GAS IMPIEGO DI OSSIGENO MEDICINALE IN BOMBOLE L OSSIGENO è uno dei gas più comuni: al 21%, insieme all azoto (78%), all anidride carbonica (1%) e a tracce di argon, costituisce l atmosfera che respiriamo. Allo stato gassoso è incolore, inodore ed insapore; essendo un componente dell aria ha un comportamento neutro, quindi un eventuale aumento della sua presenza in aria non può essere rilevato dai nostri sensi. Questo gas, all interno di una struttura sanitaria, è utilizzato per svolgere funzioni medicali e terapeutiche. Si ricorda che le bombole di ossigeno poste all interno della zona controllata della Risonanza Magnetica devono essere in materiale amagnetico. Quando è necessario somministrare ossigeno a un paziente e ci si trova nell impossibilità di utilizzare i punti di erogazione appositamente predisposti a capo letto si ricorda che occorre: Controllare il riempimento della bombola leggendo l indicazione del manometro. Portare, su un apposito carrello porta-bombola, la bombola di ossigeno vicino al letto del paziente. Fissarla subito in modo che non possa cadere, lasciandola sul carrello o legandola al muro con l apposita catenella. Svitare il cappellotto di protezione; dopo essersi assicurati della presenza della guarnizione avvitare il riduttore di pressione sul raccordo della valvola della bombola. Attenersi ad eventuali istruzioni del fornitore/produttore L ossigeno è un gas comburente con potere ossidante pertanto è elemento fondamentale per lo sviluppo di un incendio. Pertanto la presenza di ossigeno è sì la componente fondamentale per lo sviluppo dell incendio ma, per il suo mantenimento, deve essere presente un materiale che sia infiammabile e che lo alimenti. Proprio quest ultimo materiale caratterizza il tipo di incendio e quindi il mezzo di estinzione più idoneo da usare per lo spegnimento. Si deve perciò far riferimento a ciò che è in uso nel luogo dove sia presente la situazione di pericolo di incendio e comportarsi secondo le indicazioni fornite dalla Scheda di Sicurezza del prodotto. Nel caso di fuoriuscita accidentale con Rischio di elevate concentrazioni di ossigeno, provvedere immediatamente alla ventilazione e al ricambio dell aria ed eliminare le eventuali fonti di ignizione prestando particolare attenzione alla presenza di fiamme libere e/o di possibili inneschi anche se in condizioni normali questi potrebbero non presentare alcun rischio. Allontanare il prima possibile la bombola che perde e richiederne la sostituzione. Attenersi alle indicazioni fornite dalla Scheda di Sicurezza del prodotto.

10 Pag. 10 di PRESCRIZIONI DI SICUREZZA SPECIFICHE NELL IMPIEGO DI ANIDRIDE CARBONICA IN BOMBOLE L anidride carbonica si presenta come gas incolore ed inodore; è considerata un gas inerte con proprietà, asfissianti per cui a concentrazioni dell 1% produce già un lieve aumento del ritmo respiratorio e a concentrazioni del 10% porta in brevissimo tempo a perdita di conoscenza e morte per asfissia. È un gas più pesante dell aria, pertanto le precauzioni di sicurezza per l impiego sono analoghe a quelle sopra indicate per il protossido d azoto. Questo gas e utilizzato nei servizi sanitari, e anche come sostanza estinguente (estintori) per alcuni tipi d incendi. Per quanto riguarda il rischio di infiammabilità, l anidride carbonica non presenta problemi essendo un gas che inibisce la propagazione dell incendio. Infatti, essa costituisce uno delle sostanze estinguenti più diffuse ed utilizzate. Essendo poi il principale prodotto delle combustioni, la sua inalazione in quantità rilevanti può provocare stati di asfissia che si manifestano con perdita della mobilità o perdita dei sensi. In caso di fuoriuscita accidentale da una bombola, la rapida espansione del gas produce una forte diminuzione della temperatura con conseguente rischio di ustioni se si viene investiti dal getto di gas. Attenersi alle indicazioni fornite dalla Scheda di Sicurezza del prodotto IMPIEGO DI ACETILENE Le bombole di acetilene devono essere sia immagazzinate che usate in posizione verticale, contrariamente può verificarsi la fuoriuscita dell acetone dalla valvola con conseguente perdita sia di acetone che di acetilene. Durante la saldatura tale eventualità, rallentando il flusso di acetilene, può dar luogo a ritorno di fiamma. Se una bombola di acetilene perde a causa di una valvola difettosa è necessario trasferirla subito all aperto, lontana da sorgenti di calore, aprire di poco la valvola e far uscire lentamente il gas Questa manovra dovrà essere effettuata in presenza di due operatori, di cui uno dedicato a non far avvicinare nessuno con sigarette accese, fiamme libere o simili, l area in cui avviene la manovra dovrà essere segnalata con idonei cartelli di pericolo. Se una bombola di acetilene viene esposta ad alte temperature (es. a causa di incendio) deve essere raffreddata con acqua. Se una bombola ha la tendenza a sviluppare calore spontaneamente (per la decomposizione dell acetilene) occorrerà metterla in acqua per diversi giorni sino a quando non produca più calore IMPIEGO DI GAS LIQUEFATTI I liquidi criogenici ovvero gas liquefatti refrigerati come ossigeno, azoto, argon hanno in comune due proprietà: la temperatura estremamente bassa ed il notevole aumento di volume che accompagnano la vaporizzazione. L'utilizzo dei liquidi criogenici nei laboratori prevede l'adozione, oltre che delle norme generali riguardante l uso di bombole di gas compressi, anche delle seguenti regole comportamentali: seguire le indicazioni riportate nelle schede di sicurezza dei gas liquefatti fornite dalla Ditta produttrice; utilizzare solo contenitori e chiusure progettati e certificati specificatamente per l'uso richiesto;

11 Pag. 11 di 16 quando si carica un contenitore "caldo" stare lontani dai vapori che si sviluppano; indossare i Dispositivi di Protezione Individuale idonei (ad esempio, guanti termici, visiera, occhiali, calzature protettive); mantenere pulite le superfici su cui l aria si condensa, soprattutto in prossimità delle valvole e degli sfiati, dove può essere presente olio o altro lubrificante (l aria condensata è arricchita di ossigeno) dove un elevata concentrazione di ossigeno può accrescere il rischio di incendio; in caso di perdite con formazione di nubi di vapore, l'operatore deve allontanarsi (azoto, argon e elio, in quantità eccessiva, riducono la concentrazione di ossigeno nell'aria e possono determinare asfissia); mantenere sempre pulite le superfici dei contenitori contenenti liquidi criogenici, per evitare che l aria condensata (arricchita di ossigeno), sui bordi del recipiente, venga intrappolata nel contenitore al momento della chiusura, con successivo pericolo di scoppio dello stesso; l'accesso ai locali dove sono utilizzati liquidi criogenici, deve essere limitato al personale autorizzato; il trasporto in ascensore di contenitori con liquidi criogenici deve essere fatto disponendo il contenitore in ascensore e richiamando quest ultimo dal piano di destinazione; nessuna persona deve essere presente in ascensore insieme ai contenitori di liquidi criogenici; le operazioni di travaso devono essere fatte da operatori opportunamente informati sui rischi potenziali associati alla manipolazione. In particolare prima e durante le operazioni di travaso: controllare che il sensore di monitoraggio dell ossigeno, ove presente, sia correttamente funzionante; controllare la pressione su entrambi i contenitori: quello che viene svuotato e quello che viene riempito; indossare i dispositivi di protezione idonei quali guanti resistenti al freddo e se necessario visiera o occhiali; evitare ogni contatto diretto con le sostanze criogeniche; mantenere attivo l impianto di areazione o spalancate le aperture/finestre verso l esterno; nel caso in cui una persona si sentisse intontita o perdesse i sensi, trasportarla immediatamente in un area ben ventilata; nel caso di ustione da contatto della cute con liquidi criogenici o con gas evaporato è necessario recarsi immediatamente al Pronto Soccorso. SOTTOSSIGENAZIONE: si veda il DOIAOS 05. Porre molta attenzione allo scopo di evitare la formazione di una atmosfera sotto ossigenata dovuta ad evaporazione eccessiva di liquido criogenico, sia durante il suo normale utilizzo che a seguito di evenienze accidentali dovute ad esempio a spandimenti di liquido al di fuori degli adatti contenitori. In merito alla sottossigenazione è necessario: accertarsi che il locale sia sufficientemente aerato e che sia garantito un buon ricambio d aria, sia naturale, attraverso apertura di porte e finestre, sia forzato, attraverso aspiratori o mezzi di ventilazione meccanica capaci di prevenire accumuli di gas specialmente nelle parti più basse del locale;

12 Pag. 12 di 16 quando non possano essere evitati la manipolazione e l uso di liquidi criogenici in ambienti scarsamente aerati, è indispensabile l'utilizzo di analizzatori (ossimetri), con segnalatore di allarme acustico-luminoso (accertarsi che sia correttamente funzionante prima dell inizio di qualsiasi operazione) tarati in modo da entrare in funzione quando la concentrazione di ossigeno scende a livelli inferiori al 19 %. Tale sistema deve segnalare anche il livello di attenzione, ossia l eventuale eccessiva concentrazione di ossigeno (livello massimo pari al 25%). In caso di sottossigenazione si deve: abbandonare rapidamente il locale; attendere un certo periodo prima di rientrare; effettuare l operazione di rientro alla presenza almeno di un altro operatore all esterno del locale e pronto ad intervenire se sono presenti persone che si sentono intontite o hanno perso i sensi, è necessario portarle in un area ben ventilata ed trasportarle in pronto soccorso; I PERICOLI più comuni sono: ustioni dovute alle basse temperature; congelamenti dovuti a esposizioni prolungate; danneggiamento dei polmoni in seguito all inalazione di vapori a basse temperature; lesioni oculari dovuti a liquidi e vapori criogenici; lacerazioni della cute in seguito a contatto di superfici molto fredde; asfissia. RISCHI DA CONTATTO Alcune semplici misure di prevenzione possono aiutarci a evitare il pericoloso contatto con il liquido o vapori freddi. Contatto che può essere dovuto, ad esempio, a spruzzi sul viso o altre parti del corpo di liquido durante le operazioni di travaso o riempimento di un contenitore, al contatto accidentale delle mani o altre parti del corpo con tubazioni fredde non isolate, alla penetrazione di liquido all'interno delle calzature, ecc. Per evitare questi contatti si deve: maneggiare i recipienti lentamente e con cautela onde evitare sobbalzi e schizzi usare occhiali o visiere facciali durante le operazioni per le quali si prevede la possibilità di spruzzi di liquido (travasi e altro); indossare appositi guanti diatermici molto larghi in modo da poterli sfilare facilmente; usare tenaglie o altri attrezzi per immergere o estrarre materiali dal criogenico non conduttori ad esempio in materiali plastico o legno; indossare camice e pantaloni lunghi o tuta contro gli spruzzi alle gambe o altre parti del corpo (pantaloni non infilati nelle scarpe e senza risvolti); non indossare scarpe aperte o porose.

13 Pag. 13 di MODALITÀ DI COMPORTAMENTO PER GLI OPERATORI DI DITTE ESTERNE Il personale delle ditte esterne deve attenersi a quanto descritto nella presente procedura e a quanto sia ai contenuti della seguente tabella: Attività Carico e scarico bombole Movimentazione bombole Riempimento serbatoi fissi Accesso alle strutture sanitarie: reparti di degenza, sale operatorie, SAR, UCC, TIN, Laboratori, ecc.. Accesso nelle zone sorvegliate e controllate (radiologie, RM, ecc.) Descrizione Durante questa attività, è necessario che la movimentazione delle bombole venga effettuata prestando la massima attenzione ai pedoni ed ai veicoli che potrebbero passare in prossimità. Guidare con prudenza e passo d uomo. Questa attività può essere effettuata nei cortili dell azienda, nei sotterranei e all interno dei reparti/laboratori dove possono essere presenti i lavoratori, i pazienti, gli accompagnatori, i visitatori, ecc. È quindi necessario: - trasportare le bombole su idonei carrelli. - Non trasportare bombole non munite di cappellotto o danneggiate. - Prestare la massima attenzione a non urtare persone o cose durante il trasporto delle bombole. - In caso di urti e/o danneggiamenti a cose è necessario avvisare gli uffici competenti. - In caso urti con danneggiamento della/e bombola/e non distribuirla/e al destinatario ma sostituirla/e. - Non lasciare MAI incustodite e/o abbandonate le bombole in nessun luogo dell azienda. - Gli addetti alla movimentazione delle bombole devono indossare idonei DPI forniti dal datore di lavoro della ditta esterna. Le operazioni di riempimento dei serbatoi fissi devono essere effettuate in assoluta sicurezza e secondo le normative vigenti, delimitando e segnalando l area di lavoro. Il numero di operazioni di riempimento dei serbatoi fissi deve essere limitato al necessario. Gli accessi per effettuare gli interventi dovranno essere preventivamente concordati/ autorizzati con il Direttore di struttura e il Coordinatore/preposto Gli accessi per effettuare gli interventi dovranno essere preventivamente concordati/ autorizzati con il Direttore di struttura, il Coordinatore/preposto e l Esperto Qualificato.

14 Pag. 14 di INDICATORI DI QUALITÀ Segnalazioni di infortuni, incidenti o incidenti mancati

15 Pag. 15 di 16 Colorazione delle ogive delle bombole di gas più comuni Gas con colorazione individuale e Formula chimica Acetilene (C 2 H 2 ) Colorazione Ogiva Marrone rossiccio Ammoniaca (NH 3 ) Ogiva Giallo 1018 Numero RAL colorazione 3009 Argon (Ar) Ogiva Verde scuro 6001 Azoto (N 2 ) Ogiva Nero 9005 Biossido di Carbonio (CO 2 ) Ogiva Grigio 7037 Cloro (Cl 2 ) Ogiva Giallo 1018 Elio (He) Ogiva Marrone 8008 Idrogeno (H 2 ) Ogiva Rosso 3000 Ossigeno (O 2 ) Ogiva Bianco 9010 Miscele ad uso respiratorio Colorazione Numero RAL colorazione Aria respirabile Ogiva Bianco e nero 9010 e 9005 Miscele Elio-Ossigeno Ogiva Bianco e marrone 9010 e 8008

16 Pag. 16 di 16 Gas e miscele medicinali Al fine di consentire una facile identificazione di tutte le bombole destinate a contenere i gas medicinali elencati nella Farmacopea ufficiale italiana, la parte cilindrica di tali bombole deve essere verniciata di bianco (RAL 9010) come stabilito dal D.M. del Ministero della Salute del 4 agosto 2000, ferma restando la colorazione distintiva delle ogive prescritta dal decreto del Ministro dei trasporti e della navigazione in data 7 gennaio Colorazione delle ogive delle bombole dei gas medicinali nomenclatura F.U. I gas medicinali nomenclatura F.U. Ossigeno (O 2 ) Protossido d'azoto (N 2 O) Biossido di carbonio (CO 2 ) Azoto (N 2 ) Aria Medicale Aria Sintetica 20%<O 2 <23,5% Nuova colorazione Ogiva Bianco e Corpo Bianco Ogiva Blu e Corpo Bianco Ogiva Grigio e Corpo Bianco Ogiva Nero e Corpo Bianco Ogiva Bianco e Nero e Corpo Bianco Ogiva Bianco e Nero e Corpo Bianco Numero RAL colorazione 9010 e e e e e e 9010 Colorazione delle ogive delle bombole delle miscele di gas medicinali F.U. maggiormente utilizzate Miscele di gas medicinali F.U. maggiormente utilizzate Ossigeno (O 2 ) + Azoto (N 2 ) contenuto di Ossigeno (O 2 )<20% Ossigeno (O 2 ) + Azoto (N 2 ) contenuto di Ossigeno (O 2 )>23,5% Nuova colorazione Ogiva Verde brillante e Corpo Bianco Ogiva Blu chiaro e Corpo Bianco Numero RAL della nuova colorazione 6018 e e 9010 Ossigeno (O 2 ) + Protossido d'azoto (N 2 O) Ossigeno (O 2 ) + Biossido di Carbonio (C 2 O 2 ) Ogiva Bianco e Blu e Corpo Bianco Ogiva Bianco e Grigio e Corpo Bianco e e 9010

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