Il Sistema Informativo ---***--- La contabilità analitica. Parte I. Principi di base. Rovereto, Febbraio Alessandro Capodaglio

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1 Il Sistema Informativo ---***--- La contabilità analitica Parte I Principi di base Rovereto, Febbraio 2007 Alessandro Capodaglio Capodaglio e Associati 1

2 Sommario Parte I Il sistema informativo aziendale Contabilità generale e contabilità analitica Definizione e scopi della contabilità analitica Definizione di costo Classificazione funzionale dei costi Configurazione dei costi degli oggetti di riferimento Le forme della contabilità analitica Parte II Un caso pratico di contabilità analitica Parte III Contabilità di magazzino e budget Capodaglio e Associati 2

3 Il sistema informativo aziendale Strumento di comunicazione tra direzione e organizzazione Sistema delle informazioni contabili Strumento di motivazione nei confronti dell organizzazione Strumenti di valutazione dei risultati prodotti dall organizzazione Capodaglio e Associati 3

4 Il sistema informativo aziendale Fenomeni esterni Informazioni esterne INFORMAZIONI UTILIZZATE Fatti amm.vi aziendali Documenti originari (fonti esterne) Rilevazioni elementari Elaborazioni Contabilità generale Contabilità analitica Statistica aziendale SISTEMA INFORMATIVO AZIENDALE Sintesi periodiche Contabili Bilancio di es. Analitiche Risultati di dettaglio Statistiche Analisi cons././prev. Capodaglio e Associati 4

5 La contabilità direzionale Piani a medio e lungo periodo Contabilità generale Contabilità analitica Altre contabilità Budget (piani operativi) Capodaglio e Associati 5

6 La contabilità generale CO.GE. come sistema di scritture per: OBIETTIVO PRIMARIO: Determinare il reddito di esercizio ed il connesso capitale di funzionamento OBIETTIVO SECONDARIO: Controllare i movimenti finanziari della gestione Mediante la tecnica dei quozienti di bilancio e dei flussi finanziari fornisce indicazione sugli andamenti degli affari. Capodaglio e Associati 6

7 La contabilità generale Limiti: Si riferisce alla gestione globale dell impresa, mentre l assunzione delle decisioni richiede informazioni di dettaglio Riguarda lo svolgimento della gestione passata, mentre le operazioni devono essere decise sulla base delle conoscenze e delle ipotesi riferite al futuro Capodaglio e Associati 7

8 Le contabilità speciali Speciali perché perseguono scopi diversi soddisfano le necessità informative aziendali non esaurite dalla contabilità generale Contabilità industriale o analitica o dei costi; Contabilità di magazzino Contabilità del personale Contabilità delle immobilizzazioni Sistema informativo integrato: i dati tipici di una contabilità vengono automaticamente impiegati dall insieme delle rilevazioni contabili legate a sistema Capodaglio e Associati 8

9 Co.Ge. E Co.A. Scopo Destinatari dei risultati Forme di svolgimento Riferimento temporale dei dati COGE COA Fornisce informazioni di carattere Fornisce informazioni di dettaglio dei generale e globale sull'azienda: fenomeni aziendali: - reddito; - costi - capitale di funzionamento; - ricavi; - controllo dei movimenti finanziari - risultati di singole operazioni o di della gestione. aggregati ridotti di operazioni. Sono prevalentemente le classi di Sono in via esclusiva gli organi interesse esterne all'azienda interni di gestione aziendali. (clienti, fornitori, fisco, etc). È È prevalentemente strumento di strumento di informazione. gestione. Normalmente la partita doppia che Variano a seconda consente la rilevazione sotto un dell'organizzazione contabile e dei duplice aspetto (finanziario ed risultati ai quali si vuole giungere. economico). Effettua rilevazioni in via: - preventiva: per ottenere Rileva dati in via consuntiva. informazioni per le scelte; - consuntiva: per verificare la congruità dei risultati ottenuti. Capodaglio e Associati 9

10 Co.Ge. E Co.A. Este nsi one spaziale dei dati Momento della rilevazione Ti po di analisi de lle ope razioni aziendali Obbligatorietà COGE COA Fatti aziendali esterni che Fatti che sono suscettibili di analisi comportano di norma variazioni sotto ogni aspetto, con particolare numerarie e che sono in grado di riferimento ai costi, ai ricavi e ai influire sul reddito. risultati parziali. Mome nto de l consumo de i fattori di Momento della manifestazione produzione o dell'ottenimento dei numeraria (espressione esterna dei risultati (momento tecnico - costi e dei ricavi). economico). Di norma costi e ricavi sono rilevati secondo il criterio causale o per natura (con riferimento alle cause Costi e ricavi sono di norma rilevati immediate che fanno sorgere i costi per destinazione, con riferimento o i ricavi) o, al massimo, per alla causa specifica dell'operazione. de stinazi one pe r grandi aree aziendali. Non è previ sta come obbligo le gale, Trattasi di rilevazioni previste come qui ndi può assume re forme obbligatorie. diversissime in relazione ai vari scopi per cui viene composta. Capodaglio e Associati 10

11 Co.Ge. E Co.A. COGE COA Si riferisce alla situazione generale è interessata alle singole parti dell'impresa perché deve fornire Grado di analisi pe rché de ve forni re informazioni pe r informazioni chiare, corrette e operare agli organi interi. veritiere ai terzi. Richiede la massima precisione Richiede una minore precisione, possibi le i n relazi one alla natura de i Grado di ossia la massima precisione valori (certezza di quelli economici; precisione conveniente in ordine agli svantaggi congruità per quelli stimati o e ai vantaggi che comporta. congetturati). Tempestività E' relativa. Deve essere la massima possibile. Utilizza nella maggior parte quelli di Può utilizzare valori diversi (es. di Valori origine numeraria (salvo le sostituzione, standard ). rettifiche di fine anno). Esaurisce il suo compito nel fornire i Conclusioni dati per il bilancio. Fa parte de l pi ù ampi o siste ma informativo per la direzione (management accounting ). Capodaglio e Associati 11

12 Contabilità analitica definizione Complesso di rilevazioni sistematiche, a periodicità infrannuale, volte alla determinazione di costi, ricavi e risultati analitici della produzione aziendale (con formazione del risultato economico di breve periodo) Analitica: i valori sono riferiti a singoli oggetti della produzione aziendale, siano essi singoli fattori di produzione, singole operazioni, singole attività, singoli centri di costo, singoli processi, singoli prodotti Capodaglio e Associati 12

13 Contabilità analitica scopi Determinazioni di convenienza economica generali o parziali Programmare l attività aziendale Controllare lo svolgimento dell attività per verificare se viene effettuata secondo le linee del programma Valutare i risultati economici riferiti a particolari operazioni o attività Fissazione del prezzo di vendita Capodaglio e Associati 13

14 Contabilità analitica scopi Formulazione di giudizi di efficienza, produttività, rendimento Efficienza: rapporto fra quantità di fattori impiegati e quantità di fattori che si sarebbero dovuti impiegare o che si sono impiegati in passato Produttività: rapporto tra quantità di prodotti ottenuti e quantità di fattori impiegati e il suo andamento dal confronto con rapporti prestabiliti o passati Rendimento: rapporto fra prodotti ottenuti e prodotti che si sarebbero dovuti ottenere o che si sono ottenuti in passato con una data quantità di fattori Capodaglio e Associati 14

15 Contabilità analitica scopi Formulazione di giudizi di redditività: Redditività: rapporto fra il reddito ed il capitale investito; di frequente è calcolata rispetto ai ricavi di vendita che rappresentano un valore d immediata disponibilità Programmazione Valutazione delle rimanenze d esercizio Capodaglio e Associati 15

16 La definizione di costo Oneri, espressi in moneta, che l azienda sostiene per acquisire i fattori produttivi e, quindi, per ottenere il prodotto I costi devono essere attribuiti a singole entità facenti parte del complessivo sistema aziendale, denominate OGGETTI DI RIFERIMENTO. Il concetto di costo non può ritenersi esaustivo qualora non venga specificato anche l oggetto di riferimento cui tale costo si riferisce. Capodaglio e Associati 16

17 Gli oggetti di riferimento Fattori della produzione Singoli prodotti Volumi di produzione Lotti o combinazioni di prodotti Ripartizioni dell attività aziendale (reparti, centri operativi) Entità contabili (centri di costo) Capodaglio e Associati 17

18 Gli oggetti di riferimento Procedimento di imputazione dei costi agli oggetti di riferimento Analisi dei costi elementari: costi dei singoli fattori di produzione impiegati nell azienda, rappresentano il dato di partenza Imputazione all oggetto di riferimento del risultato di successive aggregazioni e ripartizioni dei costi elementari Capodaglio e Associati 18

19 La classificazione dei costi Ai fini del calcolo del costo relativo ad un oggetto di riferimento occorre classificare i costi a seconda della loro riferibilità ad esso - Secondo natura: sulla base delle caratteristiche fisiche ed economiche dei fattori impiegati - Secondo le modalità di attribuzione all oggetto Capodaglio e Associati 19

20 Costi speciali e comuni Riferibilità all oggetto secondo natura COSTI SPECIALI: attribuibili unicamente a quell oggetto di riferimento in quanto sostenuti specificamente per esso COSTI COMUNI: relativi a fattori che concorrono, direttamente o indirettamente, allo svolgimento di coordinazioni produttive differenti, assunte come distinti oggetti d imputazione dei costi Capodaglio e Associati 20

21 Costi diretti e indiretti Riferibilità all oggetto secondo le modalità di attribuzione COSTI DIRETTI: vengono identificati nella loro misura e sono quindi attribuibili immediatamente all oggetto di riferimento (ad es. il costo delle materie prime, il costo del lavoro di fabbricazione, etc.) COSTI INDIRETTI (overhead): costi che non è possibile, o economicamente conveniente, imputare direttamente all oggetto di riferimento e, per questo, devono essere attribuiti per via mediata Capodaglio e Associati 21

22 L imputazione dei costi indiretti I criteri di imputazione dei costi indiretti ai prodotti mirano ad individuare un elemento misurabile che funga da parametro per la ripartizione di tali costi (detto base di imputazione). Non potendo instaurare un rapporto di proporzionalità tra il prodotto ed il costo da ripartire, lo scopo si raggiunge attraverso due relazioni: Fattore della produzione base di imputazione Base di imputazione Oggetto di riferimento (prodotto) Capodaglio e Associati 22

23 Le basi di imputazione basi tecniche (basate sui volumi dei fattori produttivi): volume delle materie impiegate numero di ore di lavoro diretto impiegate numero di ore-macchina numero di chilowatt/ora consumati basi di costo (valorizzazione dei consumi di fattori produttivi): costo speciale delle materie costo della manodopera diretta costo primo basi di risultato (basate sui risultati delle produzioni attuate): volume della produzione ottenuta valore della produzione ottenuta Capodaglio e Associati 23

24 Il coefficiente di imputazione Elemento conosciuto riferibile sia all oggetto prescelto sia al periodo amministrativo Si presume un rapporto di proporzionalità fra la grandezza di tale elemento (che viene chiamato base) e l entità del costo da imputare È dato dal rapporto fra il costo indiretto relativo all intero periodo amministrativo e la base riferita al medesimo periodo Il prodotto fra il coefficiente e la base relativa all oggetto di riferimento determina la quota di costi indiretti imputabili all oggetto stesso Capodaglio e Associati 24

25 Il coefficiente di imputazione Ai fini di una corretta selezione della base di imputazione, è necessario verificare la rispondenza di questa sotto uno dei seguenti due aspetti: - criterio tecnico obiettivo o funzionale: verifica l esistenza di una relazione tra la base d imputazione ed i fattori produttivi sottostanti ai costi indiretti. La relazione può essere di: causalità: la base è causa di sostenimento dei costi indiretti, ovvero sussiste una relazione di causa-effetto tra la base ed i costi indiretti uso: dato un certo costo indiretto, la base deve essere un indice di un maggiore o minore uso fatto dei fattori indiretti beneficio: la base è riferimento trae dal fattore indiretto indice del beneficio che l oggetto di Capodaglio e Associati 25

26 Il coefficiente di imputazione criterio graduato soggettivo o commerciale: verifica l esistenza di un differente tipo di relazione, detta capacità capacità contributiva: possibilità di coprire i costi indiretti attraverso il prezzo di vendita, che può essere quindi assunto come base di ripartizione Capodaglio e Associati 26

27 Il metodo della base unica aziendale Individua un unico elemento quale base di ripartizione di tutti i costi indiretti A seconda della base di imputazione prescelta, varia l attribuzione dei costi indiretti ai vari oggetti di costo Alto grado di soggettività La scelta della base di imputazione è effettuata in relazione all importanza del fattore prescelto Capodaglio e Associati 27

28 Il metodo della base unica aziendale caso pratico Un azienda ha compiuto tre lavorazioni A, B, C i cui dati sono: PROD. A PROD. B PROD. C Materie prime impiegate (kg) Costo me di o uni tario de lle materi e pri me impiegate ( ) Numero ore lavoro diretto (h) Costo medio unitario del lavoro diretto ( ) Ore macchina (h) Prodotti ottenuti (n) Prezzo di vendita ( ) ammortamenti I costi indiretti da ripartire sono: manutenzioni e riparazioni energia manodopera indiretta direzione e uffici tecnici mensa operai materiali indiretti magazzini e ufficio controllo quantità vigilanza dei reparti e dei magazzini assicurazione stabili per materie assicurazione stabili per macchianari Capodaglio e Associati 28

29 Il metodo della base unica aziendale caso pratico 1. Volume delle materie impiegate Si determina il quantitativo totale delle materie prime impiegate A Kg B Kg C Kg Totale Kg Si divide il totale dei costi indiretti per il volume totale delle materie impiegate, ottenendo il coefficiente di imputazione = 3, Il coefficiente di imputazione viene moltiplicato per i consumi delle materie delle singole lavorazioni e si ottiene la quota di costi indiretti industriali a carico delle stesse A 3, X = B 3, X = C 3, X = Totale Capodaglio e Associati 29

30 Il metodo della base unica aziendale caso pratico 2. Numero di ore di lavoro diretto impiegate Totale numero di ore di lavoro nelle tre produzioni A B C Totale Si divide il totale dei costi indiretti per il numero di ore di lavoro diretto, ottenendo il coefficiente di imputazione = 8, Il coefficiente di imputazione viene moltiplicato per le ore di lavoro diretto impiegato nelle singole lavorazioni e si ottiene la quota di costi indiretti industriali a carico delle stesse A 8, X = B 8, X = C 8, X = Totale Capodaglio e Associati 30

31 Il metodo della base unica aziendale 3. Numero di ore macchina caso pratico Totale numero di ore macchina A B C Totale Si divide il totale dei costi indiretti per il numero di ore macchina, ottenendo il coefficiente di imputazione = 10, Il coefficiente di imputazione viene moltiplicato per le ore di lavoro diretto impiegato nelle singole lavorazioni e si ottiene la quota di costi indiretti industriali a carico delle stesse A 10, X = B 10, X = C 10, X = Totale Capodaglio e Associati 31

32 Il metodo della base unica aziendale caso pratico Confronto secondo le diverse basi uniche PROD. A PROD. B PROD. C Volume delle materie impiegate Numero di ore di lavoro diretto impiegate Numero di ore macchina MINIMO MASSIMO VAR. % A ,00 B ,00 C ,52 Capodaglio e Associati 32

33 Il metodo della base multipla aziendale Raggruppa i costi da ripartire in classi omogenee ed adotta una diversa base per ciascuna classe Due soluzioni estreme: ogni costo originario o elementare costituisce il gruppo e, quindi, per ogni costo elementare si ricerca la base di imputazione più opportuna si formano pochi gruppi di costi comuni industriali in relazione alle più importanti o significative basi di imputazione (la quantità o i costi delle materie prime, il numero di ore di lavoro o il costo della manodopera, il numero di ore macchina ) Capodaglio e Associati 33

34 Il metodo della base multipla aziendale caso pratico I dati sono i medesimi del caso precedente 1. Formazione dei gruppi di costi legati dallo stesso presunto rapporto di proporzionalità con la base A) Costi indiretti legati al costo delle materie prime Materiali indiretti Magazzini e uffici controllo qualità Vigilanza dei reparti e dei magazzini (3/4) Assicurazione per stabili materie B) Costi indiretti legati al numero di ore di lavoro Manodopera indiretta Direzione e uffici tecnici Mensa operai C) Costi indiretti legati al numero di ore di lavoro delle macchin Ammortamenti Manutenzioni e riparazioni Energia Vigilanza dei reparti e dei magazzini (1/4) Assicurazione stabili per macchinari Totale costi indiretti Capodaglio e Associati 34

35 Il metodo della base unica aziendale caso pratico 2. Ripartizione del primo gruppo di costi indiretti Kg /Kg Si determina il costo totale delle materie A prime B C , Totale Si divide il totale dei costi indiretti della prima classe per il costo totale delle materie impiegate, ottenendo il coefficiente di imputazione Il coefficiente di imputazione viene moltiplicato per i consumi delle materie delle singole lavorazioni e si ottiene la quota di costi indiretti industriali a carico delle stesse = 0, A 0, X = B 0, X = C 0, X = Totale Capodaglio e Associati 35

36 Il metodo della base unica aziendale caso pratico 3. Ripartizione del secondo gruppo di costi indiretti A h Si determina il numero di ore di lavoro B h C h Totale h Si divide il totale dei costi indiretti della seconda classe per il totale delle ore di lavoro, ottenendo il coefficiente di imputazione Il coefficiente di imputazione viene moltiplicato per le ore di lavoro delle singole lavorazioni e si ottiene la quota di costi indiretti industriali a carico delle stesse = 3, A 3, X = B 3, X = C 3, X = Totale Capodaglio e Associati 36

37 Il metodo della base unica aziendale caso pratico 4. Ripartizione del terzo gruppo di costi indiretti A h Si determina il numero di ore macchina B h C h Totale h Si divide il totale dei costi indiretti della seconda classe per il totale delle ore macchina, ottenendo il coefficiente di imputazione Il coefficiente di imputazione viene moltiplicato per le ore macchina delle singole lavorazioni e si ottiene la quota di costi indiretti industriali a carico delle stesse = 3, A 3, X = B 3, X = C 3, X = Totale Capodaglio e Associati 37

38 Il metodo della base unica aziendale caso pratico 5. Determinazione dalla quota di costi indiretti delle tre lavorazioni Voce di costo A B C Quota di costi indiretti industriali (legati alle materie) Quota di costi indiretti industriali (legati alla manodopera) Quota di costi indiretti industriali (legati alle macchine) 4.796, , , , , , , , ,33 QUOTA COSTI INDIRETTI INDUSTRIALI , , ,37 Capodaglio e Associati 38

39 Confronto tra basi A B C Quota costi indiretti con base unica (volume materie impiegate) Quota costi indiretti con base unica (numero ore di lavoro diretto) Quota costi indiretti con base unica (numero ore macchina) Quota costi indiretti con base multipla Capodaglio e Associati 39

40 Costi fissi e variabili Secondo la variabilità rispetto al livello produttivo COSTI FISSI: non variano nell ambito di un certo intervallo di volume della produzione; sono considerati costi di struttura o di capacità, nel senso che fino a quando non si supera la struttura o la capacità esistenti non sono soggetti a variazioni. COSTI VARIABILI: variano con il variare, anche minimo della quantità di produzione (variano cioè in funzione delle unità prodotte) Capodaglio e Associati 40

41 Costi fissi e variabili COSTI VARIABILI: costi proporzionali: variano in assoluta proporzionalità al variare del volume produttivo costi più che proporzionali o progressivi: crescono in misura più che proporzionale al crescere della produzione costi meno che proporzionali o degressivi: crescono in misura meno che proporzionale al crescere della produzione Capodaglio e Associati 41

42 La classificazione funzionale dei costi Prevede una distinzione dei costi a seconda della fase di gestione cui sono riferibili: costi tecnici o industriali: comprendono tutti gli oneri che si sostengono fino a quando il prodotto è ottenuto costo commerciali o di vendita: sono connessi con la fase di collocamento dei prodotti sul mercato, dal momento in cui sono tecnicamente compiuti e introdotti in magazzino, fino a quando sono ultimati i rapporti con i clienti (vi si comprendono anche i costi delle operazioni post-vendita, connesse con gli interventi di garanzia) costi amministrativi: sono connessi con la gestione dell azienda in generale (funzionamento degli uffici, etc.) Capodaglio e Associati 42

43 Le configurazioni di costo Con costo di prodotto si intende un aggregazione di costi elementari di fattori produttivi consumati o utilizzati per l ottenimento dei prodotti Non tutti i valori dei fattori produttivi che vengono impiegati per l ottenimento di un prodotto o di una produzione vengono però accolti nella formazione del costo: esistono diverse configurazioni di costo, stratificazioni successive di costi elementari atte a fornire evidenza della composizione del costo di un dato oggetto a un prefissato stadio del processo produttivo sia tecnico sia economico Capodaglio e Associati 43

44 Le configurazioni di costo CONFIGURAZIONE COMPLETA: raggruppa tutti gli elementi omogenei, nel senso dell appartenenza ad una fase CONFIGURAZIONE PARZIALE: si limita ai componenti primi, che saranno quelli specifici oppure quelli diretti, a seconda dell impostazione prescelta (prevale la seconda), nell ambito della medesima fase Capodaglio e Associati 44

45 Le configurazioni di costo costi diretti di materie + costi diretti di lavoro + altri eventuali costi diretti industriali = costo primo industriale + quota di costi indiretti industriali = costo pieno industriale + costi diretti commerciali + quota di costi indiretti commerciali = costo industriale commerciale + costi diretti amministrativi + quota di costi indiretti amministrativi e altri costi generali aziendali = costo complessivo + costi figurativi = costo economico tecnico Capodaglio e Associati 45

46 Le configurazioni di costo Costo primo industriale: comprende tutti i costi della fase industriale direttamente riferibili all oggetto di calcolo del costo. È la configurazione caratterizzata dal più alto grado di oggettività. Costo pieno industriale: è dato dalla somma dei costi diretti e della quota di costi indiretti industriali Costo complessivo: è rappresentato dal costo di tutti i fattori produttivi onerosi utilizzati nella produzione tecnica ed economica, sia diretti sia indiretti. Costo economico tecnico: è la figura più completa di costo, in quanto si riferisce al consumo di tutti i fattori, compresi quelli non onerosi, ottenuti dall azienda senza il sostenimento di un costo. Capodaglio e Associati 46

47 I costi figurativi I costi figurativi si riferiscono a fattori della produzione in uso gratuito da parte dell azienda, ovvero di altri fattori il cui costo, essendo stato completamente imputato ad esercizi precedenti, non compare più in contabilità generale. In tutte le configurazioni di costo è possibile introdurre costi figurativi. interesse di computo sul capitale proprio investito compenso per l opera del proprietario e dei suoi familiari o dei soci o altre persone che prestano il loro lavoro senza ricevere una retribuzione compresa fra i costi d esercizio fitti figurativi di locali o noleggi figurativi di altri mezzi di proprietà del titolare o dei soci ed utilizzati nell impresa senza corrispettivo fitti o ammortamenti figurativi di fabbricati o di altri beni strumentali completamente ammortizzati ma che continuano ad essere utilizzati nell azienda Capodaglio e Associati 47

48 Le forme della contabilità analitica La contabilità analitica si avvale di una serie di rilevazioni e giunge a effettuare delle sintesi complessive, ma parziali rispetto al risultato economico dell esercizio, o periodiche Il sistema di rilevazioni relativo alla contabilità analitica può essere legato funzionalmente o può essere separato da quello di contabilità generale. Nel primo caso si parla di sistema unico, nel secondo di sistema duplice Capodaglio e Associati 48

49 Il sistema unico contabile La contabilità analitica è incorporata nella contabilità generale È legato alla logica patrimoniale Unico in quanto consiste in un solo sistema contabile nel quale si inseriscono i conti della contabilità analitica Contabile perché le rilevazioni sono svolte con l impiego del conto, nella forma tipica della partita doppia Capodaglio e Associati 49

50 Il sistema duplice misto Duplice in quanto la contabilità generale e quella industriale sono svolte distintamente Misto perché la metodologia usata nelle due contabilità è diversa: la contabilità generale è tenuta con la tipica forma contabile della partita doppia, mentre la contabilità analitica è svolta in forme libere, mediante l impiego di schede, prospetti e tabulati La contabilità analitica si dà carico di rilevare anche i fatti interni di gestione di natura non numeraria, ma senza utilizzare lo strumento contabile bilanciante Capodaglio e Associati 50

51 Il sistema duplice misto Vantaggi: adattabilità a ogni modalità di svolgimento e ad ogni scopo di calcolo dei costi, in quanto non è vincolata alla forma bilanciante del conto Difetti: mancanza di collegamenti con la contabilità generale e mancanza di collegamenti all interno delle scritture contabili Capodaglio e Associati 51

52 Il sistema duplice contabile Duplice in quanto prevede due sistemi di scritture con funzionamento autonomo anche se presentano punti di collegamento e di confronto Contabile in quanto i due sistemi di scritture usano lo strumento delle scritture in partita doppia Vantaggi: possibile effettuare la verifica continua con i dati della contabilità generale, effettuare il controllo aritmetico proprio della partita doppia Svantaggi: maggiore complessità e rigidità della rilevazione Capodaglio e Associati 52

53 La periodicità della contabilità analitica la contabilità generale potrebbe non fornire gli elementi di costo necessari per configurare le sintesi proprie della contabilità analitica, per il fatto che la periodicità con la quale si sostengono molti costi d impresa non coincide con quella secondo la quale si compongono le sintesi nella contabilità analitica Numerosi elementi di costo, per poter essere inseriti nelle sintesi in oggetto, devono essere stimati, con la conseguenza che, ove si voglia mantenere uno stretto collegamento tra contabilità generale e contabilità analitica, è necessario rilevare ratei o risconti È importante la riconciliazione tra le due contabilità in quanto la generale è il pregio di basarsi sulle variazioni numerarie, unici valori incontrovertibili Capodaglio e Associati 53

54 Il Sistema Informativo ---***--- La contabilità analitica Parte II Esercitazione Rovereto, Febbraio 2007 Alessandro Capodaglio Capodaglio e Associati 1

55 La ripresa dei saldi in Co.A. La prima operazione da compiere è la ripresa dei saldi di contabilità generale nel sistema di contabilità analitica; ciò avviene mediante l utilizzo dei seguenti conti: Conti di riferimento: omologhi a quelli economici di reddito del piano della contabilità generale, sono definiti a specchio in quanto, essendo utilizzati per la ripresa dei valori di contabilità generale e per la quadratura, accolgono le variazioni negative in avere e quelle positive in dare Componenti elementari: conti intitolati ai fattori della produzione, che aggregano tutti i costi riferibili a ciascuno di essi Conti produzione: conti accesi alle varie produzioni. Capodaglio e Associati 2

56 La ripresa dei saldi in Co.A CO.GE. CO.A. CONTO ECONOMICO CONTI DI RIFERIMENTO C/ELEMENTARI C/PRODUZIONE DIFF. DI INCORP. COMP. NON INCORP. COMP. SUPPL. INCORP. Capodaglio e Associati 3

57 Il conto economico di Co.Ge. DARE CONTO ECONOMICO DI CONTABILITA' GENERALE AVERE Rim. Iniziali materie 200 Ricavi di vendita Rim. Iniziali prodotti finiti 300 Rim. Iniziali prodotti in corso 150 Costi di acquisto Costi di lavoro Costi diversi 400 Ammortamenti 180 Oneri finanziari 40 Oneri tributari 60 Oneri straordinari 35 Il riferimento è ad un impresa industriale organizzata in due linee di produzione (A e B) Capodaglio e Associati 4

58 La ripresa dei saldi in Co.A. Ripresa delle rimanenze iniziali di materie DARE AVERE Magazzino materie 200 Rimanenze iniziali materie c/rif. 200 Magazzino materie Rimanenze iniziali materie c/rif Capodaglio e Associati 5

59 La ripresa dei saldi in Co.A. Il valore ripreso in contabilità analitica può anche essere diverso da quello presente in contabilità generale: in questo caso si generano delle differenze di incorporazione. Es In Co.Ge. le rimanenze iniziali valutate al LI.FO. sono 540 In Co.A. le rimanenze iniziali valutate al CMP sono 810 Differenza di incorporazione: = 270 DARE AVERE Magazzino materie e scorte 810 Rimanenze iniziali materie c/rif. Differenze di incorporazione su materie Capodaglio e Associati 6

60 La ripresa dei saldi in Co.A. Ripresa delle rimanenze iniziali di prodotti finiti: tali rimanenze sono relative esclusivamente al prodotto A DARE AVERE Magazzino prodotti finiti A 300 Rimanenze iniziali prodotti finiti c/rif. 300 Magazzino prodotti finiti A Rimanenze iniziali prodotti finiti c/rif Capodaglio e Associati 7

61 La ripresa dei saldi in Co.A. Ripresa degli acquisti di materie DARE AVERE Magazzino materie Acquisti c/rif Magazzino materie Acquisti c/rif Capodaglio e Associati 8

62 La ripresa dei saldi in Co.A. Il conto Magazzino Materie In contabilità analitica le materie devono essere caricate al momento in cui arrivano in azienda, mentre in contabilità generale la registrazione viene fatta al momento della ricezione della fattura. Durante l esercizio si possono generare degli sfasamenti, gestiti tramite un conto transitorio acceso a differenze varie (non sono diff. di incorporazione perché hanno carattere procedurale) DARE AVERE Magazzino materie XXX Acquisti in attesa di fattura XXX DARE AVERE Acquisti in attesa di fattura XXX Acquisti c/rif. XXX Capodaglio e Associati 9

63 La ripresa dei saldi in Co.A. Ripresa delle rimanenze iniziali di prodotti in corso: l importo presente in contabilità generale viene imputato alle singole produzioni. DARE AVERE Produzione A Produzione B Produzioni interne Rimanenze iniziali prod. In corso c/rif. 150 Produzione A 80 Produzione B 60 Produzioni interne 10 R.I. Prod. In corso c/rif. 150 Capodaglio e Associati 10

64 La ripresa dei saldi in Co.A. Ripresa dei costi di lavoro DARE AVERE Costi del lavoro Costi del lavoro c/rif Costi del lavoro Costi del lavoro c/rif Capodaglio e Associati 11

65 La ripresa dei saldi in Co.A. Nel caso in cui la contabilità analitica sia tenuta con periodicità infrannuale, si presenta la necessità di registrare dei ratei passivi, dovuti al fatto che in contabilità generale si registrano durante l anno le mensilità e i contributi, mentre il contabilità analitica è richiesto il costo omnicomprensivo delle ore lavorate. DARE AVERE Costi di lavoro 110 Costi di lavoro c/rif. Costi di lavoro c/conguaglio Il conto di conguaglio alla fine dell anno dovrebbe dare saldo 0 (zero) Capodaglio e Associati 12

66 La ripresa dei saldi in Co.A. Ripresa dei costi di fornitura e servizi vari (acqua, energia, manutenzioni e riparazioni da terzi ) DARE AVERE Costi diversi 400 Costi diversi c/rif. 400 Costi diversi Costi diversi c/rif Capodaglio e Associati 13

67 La ripresa dei saldi in Co.A. Possono generarsi delle differenze relative alla diversa periodicità delle rilevazioni di contabilità generale ed analitica. Ad es. le assicurazioni vengono pagate (e registrate in Co.Ge.) in anticipo. Qualora la CO.A. sia trimestrale si deve assumere una quota normalizzata del costo, pari ad ¼ dell importo complessivo. DARE AVERE Assicurazioni c/rif Assicurazioni Assicurazioni c/conguaglio Il conto conguaglio ha natura di risconto attivo. Al II trimestre si effettua in Co.A. la seguente registrazione DARE AVERE Assicurazioni 300 Assicurazioni c/conguaglio 300 Capodaglio e Associati 14

68 La ripresa dei saldi in Co.A. Ripresa degli ammortamenti: in Co.A. calcoliamo la quota sulla base dei costi correnti o aggiornando i costi storici con indici particolari, arrivando ad una quota di ammortamento di 230 DARE AVERE Ammortamento 230 Ammortamento c/rif. Differenze di incorporazione Ammortamento Ammortamento c/rif. 230 Diff. di corporazione Capodaglio e Associati 15

69 La ripresa dei saldi in Co.A. Ripresa degli oneri finanziari e tributari DARE AVERE Oneri finanziari Oneri tributari Oneri tributari c/rif. Oneri finanziari c/rif Oneri finanziari 40 Oneri finanziari c/rif. 40 Oneri tributari 60 Oneri tributari c/rif. 60 Capodaglio e Associati 16

70 La ripresa dei saldi in Co.A. Rilevazione degli oneri straordinari: vengono rilevati solo per garantire la quadratura con la contabilità generale. Essendo elementi straordinari non devono rientrare nel calcolo del costo di prodotto DARE AVERE Componenti non incorporati 35 Oneri straordinari c/rif. 35 Componenti non incorporati Oneri straordinari c/rif Capodaglio e Associati 17

71 Rilevazione oneri figurativi Rilevazione degli interessi di computo sul capitale proprio investito: non è una differenza di valutazione ma un componente aggiuntivo (non si usa quindi un conto riferimento) DARE AVERE Oneri finanziari 80 Componenti supplementari incorporati 80 Oneri finanziari Componenti supplementari incorporati Capodaglio e Associati 18

72 Consumi di materie dirette Per questa operazione vengono utilizzate le bolle di scarico di magazzino DARE AVERE Produzione A Produzione B Produzioni interne Magazzino materie 1400 Produzione A Produzioni interne Produzione B 50 Magazzino materie Capodaglio e Associati 19

73 I centri di costo Esistono dei costi per i quali risulta molto difficile rinvenire una base che consenta l instaurazione di rapporti di proporzionalità col prodotto (metodi della base unica e multipla aziendale) Occorre quindi rilevare oggetti di riferimento intermedi rispetto a quello finale (prodotto), che vengono chiamati centri di costo. Centri di costo: suddivisioni dell attività aziendale per singole operazioni o gruppi di operazioni omogenee sotto un certo titolo. Possono corrispondere ad un reparto o ad una struttura operativa, come pure essere semplici unità contabili. Al loro interno si fanno affluire direttamente (mediante misurazione) o indirettamente (usando basi attendibili e non arbitrarie) i componenti elementari. Capodaglio e Associati 20

74 I centri di costo Si distinguono tre tipologie di centri: Centri diretti o principali: in essi si procede alla diretta formazione dei prodotti Centri indiretti ausiliari: prestano servizi per uno o più reparti diretti, senza concorrere immediatamente a formare i prodotti Centri indiretti comuni: svolgono prevalentemente un attività di cui beneficiano sia i reparti diretti sia quelli ausiliari Capodaglio e Associati 21

75 Ulteriori tipologie di centri Quando il centro di costo corrisponde a un unità organizzativa aziendale (reparto o ufficio), che ha a capo un responsabile, si parla di centri di responsabilità I centri ai quali si attribuiscono sia ricavi che costi si denominano centri di profitto (lo sono le ASA e le SBU) Qualora il centro faccia riferimento ad unità operative delle quali si vuole determinare la redditività degli investimenti effettuati, si parla di centri di investimento Capodaglio e Associati 22

76 Piano funzionale dei centri di costo CENTRI AUSILIARI DI FABBRICAZIONE AREA PRODUTTIVA CENTRI PRODUTTIVI AREA COMMERCIALE AREA AMMINISTRATIVA AREA RICERCA E SVILUPPO Capodaglio e Associati 23

77 Il foglio di distribuzione dei costi per centri CENTRI PRINCIPALI CENTRI AUSILIARI CENTRI COMUNI VOCI DI COSTO TOTALI Rep. Carpenteria Rep. Meccanica Rep. Montaggio Costi comuni di fabbr. Man. e Rip. Trasp. Amm.ne e Sp.Gen. Consumo materie Costi lavoro Costi forniture e servizi vari Ammortamenti Oneri finanziari Oneri tributari Nella colonna di sinistra le voci di costo sono per natura, mentre nella parte destra abbiamo i conti per destinazione. Capodaglio e Associati 24

78 Il foglio di distribuzione dei costi per centri I criteri per la ripartizione dei costi nei vari centri (fino al I totale) si basano su dati di fatto (costi diretti di centro), in parte su basi possibilmente in linea col criterio tecnico obiettivo (costi indiretti di centro). I centri di costo sono comunque dei conti, ed in quanto tali vengono caricati e scaricati in partita doppia. L elaborazione dei costi nei centri deve procedere da quelli più esterni (destra) a quelli più interni (sinistra) Capodaglio e Associati 25

79 Attribuzione dei costi elementari L attribuzione dei costi elementari, fin ora raccolti nei rispettivi conti di COA, ai vari centri viene effettuata con le seguenti scritture (si riporta solo la prima a titolo di esempio): DARE AVERE Reparto carpenteria Reparto meccanica Reparto montaggio Costi comuni di fabbricazione Manutenzioni e riparazioni Trasporti Amministrazione e spese generali Magazzino materie 260 Capodaglio e Associati 26

80 Attribuzione dei costi elementari Reparto carpenteria Reparto montaggio 70 Reparto meccanica 30 Costo comuni di fabbr Manutenzioni e riparazioni Amm.ne e spese gen. 35 Trasporti 5 Magazzino materie Capodaglio e Associati 27

81 Il foglio di distribuzione dei costi per centri VOCI DI COSTO TOTALI Rep. Carpenteria CENTRI PRINCIPALI Rep. Meccanica Rep. Montaggio Costi comuni di fabbr. CENTRI AUSILIARI CENTRI COMUNI Man. e Rip. Trasp. Amm.ne e Sp.Gen. Consumo materie Costi lavoro Costi forniture e servizi vari Ammortamenti Oneri finanziari Oneri tributari I TOTALE Capodaglio e Associati 28

82 Le retrocessioni Prima di procedere all elaborazione dei costi tra i centri è necessario fare preliminarmente alcuni assestamenti che procedono in senso inverso (da sinistra verso destra), detti retrocessioni. Parte dei costi di manutenzione e riparazione vengono imputati ai centri trasporti e amministrazione a seguito di servizi svolti a favore di questi ultimi DARE AVERE Trasporti Amministrazione e spese generali Manutenzioni e riparazioni Trasporti Trasporti Manutenzioni e riparazioni Amm.ne e spese gen Capodaglio e Associati 29

83 Il foglio di distribuzione dei costi per centri VOCI DI COSTO TOTALI Rep. Carpenteria CENTRI PRINCIPALI Rep. Meccanica Rep. Montaggio Costi comuni di fabbr. CENTRI AUSILIARI CENTRI COMUNI Man. e Rip. Trasp. Amm.ne e Sp.Gen. Consumo materie Costi lavoro Costi forniture e servizi vari Ammortamenti Oneri finanziari Oneri tributari I TOTALE Retrocessioni II TOTALE Capodaglio e Associati 30

84 I ribaltamenti Imputazione dei costi di man. e rip.: i costi di manutenzione e riparazione vengono imputati ai centri principali per via indiretta, sulla base del valore degli impianti in dotazione ai centri. DARE AVERE Reparto carpenteria Reparto meccanica Reparto montaggio Manutenzioni e riparazioni 105 Reparto carpenteria Reparto montaggio Reparto meccanica Manutenzioni e riparazioni Capodaglio e Associati 31

85 Il foglio di distribuzione dei costi per centri VOCI DI COSTO TOTALI Rep. Carpenteria CENTRI PRINCIPALI Rep. Meccanica Rep. Montaggio Costi comuni di fabbr. CENTRI AUSILIARI CENTRI COMUNI Man. e Rip. Trasp. Amm.ne e Sp.Gen. Consumo materie Costi lavoro Costi forniture e servizi vari Ammortamenti Oneri finanziari Oneri tributari I TOTALE Retrocessioni II TOTALE Imputazine costi Man. E Rip III TOTALE Capodaglio e Associati 32

86 I ribaltamenti Imputazione dei costi comuni di fabbr.: i costi comuni di fabbricazione vengono imputati ai centri principali per via indiretta, sulla base delle ore di lavoro nei centri. DARE AVERE Reparto carpenteria Reparto meccanica Reparto montaggio Costi comuni di fabbricazione 115 Reparto carpenteria Reparto montaggio Reparto meccanica Costo comuni di fabbr Capodaglio e Associati 33

87 Il foglio di distribuzione dei costi per centri VOCI DI COSTO TOTALI Rep. Carpenteria CENTRI PRINCIPALI Rep. Meccanica Rep. Montaggio Costi comuni di fabbr. CENTRI AUSILIARI CENTRI COMUNI Man. e Rip. Trasp. Amm.ne e Sp.Gen. Consumo materie Costi lavoro Costi forniture e servizi vari Ammortamenti Oneri finanziari Oneri tributari I TOTALE Retrocessioni II TOTALE Imputazine costi Man. E Rip III TOTALE Imputazione costi comuni di fabbricazione IV TOTALE Capodaglio e Associati 34

88 Imputazione al conto produzione Imputazione dei costi di lavorazione alle produzioni: tali costi vengono imputati secondo due basi, in quanto nei centri carpenteria e montaggio prevale il lavoro umano, mentre in quello meccanica prevale il lavoro macchina. DARE AVERE Reparto carpenteria Reparto meccanica Reparto montaggio Produzione A Produzione B Produzioni interne Capodaglio e Associati 35

89 Imputazione al conto produzione Reparto carpenteria Reparto montaggio Reparto meccanica Produzione A Produzioni interne Produzione B In dare dei conti produzione abbiamo il costo di produzione nella configurazione del costo pieno industriale Capodaglio e Associati 36

90 Il foglio di distribuzione dei costi per centri VOCI DI COSTO TOTALI Rep. Carpenteria CENTRI PRINCIPALI Rep. Meccanica Rep. Montaggio Costi comuni di fabbr. CENTRI AUSILIARI CENTRI COMUNI Man. e Rip. Trasp. Amm.ne e Sp.Gen. Consumo materie Costi lavoro Costi forniture e servizi vari Ammortamenti Oneri finanziari Oneri tributari I TOTALE Retrocessioni II TOTALE Imputazine costi Man. E Rip III TOTALE Imputazione costi comuni di fabbricazione IV TOTALE Imputazione costi di lavorazione alle produzioni Capodaglio e Associati 37

91 Carico prodotti finiti in magazzino L operazione di passaggio dei prodotti finiti dalla fase di produzione allo stoccaggio in magazzino viene rilevata contabilmente come segue. Il saldo dei conti produzione rappresenta ora la rimanenza di prodotti in corso di lavorazione, valutati al costo pieno industriale (è la rimanenza contabile di prodotti in corso). DARE AVERE Magazzino prodotti finiti A Magazzino prodotti finiti B Produzione A Produzione B Produzione A Magazzino prodotti finiti A Produzione B Magazzino prodotti finiti B Capodaglio e Associati 38

92 Le produzioni equivalenti Il saldo dei conti produzione rappresenta il valore delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione; la relativa quantità deve essere stabilita tenendo conto del grado di ultimazione del processo produttivo. In generale si considera il prodotto in corso come equivalente ad una frazione del prodotto finito proporzionale alle fasi di processo produttivo ultimate. Analogo ragionamento si pone nel caso in cui gli articoli caricati a magazzino siano accomunati da materie prime e cicli di produzione analoghi ma ognuno caratterizzato da pesi, tempi di lavorazione e scarti differenti. Capodaglio e Associati 39

93 Le produzioni equivalenti Il metodo delle produzioni equivalenti viene utilizzato per determinare nel modo più razionale possibile quale sia il costo pieno industriale di ogni singolo prodotto finito ottenuto. Definizione di un unità di misura base della produzione; Traduzione dei differenti prodotti nell unità di misura scelta utilizzando opportuni coefficienti di equivalenza; Capodaglio e Associati 40

94 Le produzioni equivalenti Un caso pratico Prodotti finiti Prodotto A: confezione da 1 kg. Prodotto B: confezione da 0,5 kg. Prodotto C: confezione da 0,25 kg. Fattori della produzione - Acquisti di materie prime 70 - Costo della lavorazione (personale + macchinari) 30 Capodaglio e Associati 41

95 Le produzioni equivalenti Un caso pratico La differenza di costo della materia prima si ipotizza legato esclusivamente alla diversa percentuale di scarti rispetto al prodotto intero Prod. A (1 kg.) 5% di scarto Prod. B (0,5 kg.) 10% di scarto Prod. C (0,25 kg.) 20% di scarto COEFFICIENTE EQUIVALENZA MATERIA PRIMA % sfridi coef. rispetto a coef. rispetto a prodotto intero prodotto A prodotto A 5% 1,05 1 prodotto B 10% 1,1 1,048 prodotto C 20% 1,2 1,143 Capodaglio e Associati 42

96 Le produzioni equivalenti Un caso pratico Per quanto riguarda il ciclo di lavorazione, si ipotizzano i seguenti tempi: per unità di prodotto A: 2 minuti; per unità di prodotto B: 8 minuti; unità di prodotto C: 12 minuti. I singoli coefficienti di equivalenza, posto come base il prodotto A, saranno i seguenti: COEFFICIENTE EQUIVALENZA LAVORAZIONE min/forma coefficiente prodotto A 2 1 prodotto B 8 4 prodotto C 12 6 Capodaglio e Associati 43

97 Le produzioni equivalenti Un caso pratico Per determinare il coefficiente di equivalenza complessivo, occorre determinare la media ponderata rispetto all incidenza relativa dei costi di produzione (70% materia prima e 30% costo della lavorazione). I coefficienti sono quindi i seguenti: coeff. coeff. coeff. COEFFICIENTE EQUIVALENZA COM PLESSIVO materia prima lavorazione complessivo incidenza costi di produzione 70% 30% prodotto A prodotto B 1, ,93 prodotto C 1, ,6 Capodaglio e Associati 44

98 Le produzioni equivalenti Un caso pratico Ipotizzando che i volumi di produzione effettiva nel periodo di riferimento siano: prodotto A 10 kg, prodotto B 20 kg., prodotto C 15 kg., è possibile ottenere i seguenti volumi di produzione equivalente: VOLUM E DI PRODUZIONE EQUIVALENTE volume effettivo (kg) coeff. equival enza volume equival ente (kg) prodotto A prodotto B 20 1,93 38,67 prodotto C 15 2,6 39 TOTALE 45 87,67 per un totale di produzione equivalente di kg.87,67. Capodaglio e Associati 45

99 Le produzioni equivalenti Un caso pratico Il costo di 1 kg. di produzione equivalente è, quindi, di 1,14 (100/87,67), per cui la produzione equivalente di periodo a valore ed il costo unitario per singolo kg. effettivo di produzione sono determinati come segue: VALORE DELLA PRODUZIONE EFFETTIVA volume equivalente (kg) valore prod. equivalente costo unitario effettivo /kg. prodotto A 10 11,41 1,14 prodotto B 38,67 44,11 2,21 prodotto C 39 44,49 2,97 TOTALE 100 Capodaglio e Associati 46

100 Le produzioni equivalenti Un caso pratico Si rilevano pertanto i seguenti scarichi dal conto produzione ai rispettivi conti magazzino: SCARICO PRODOTTI volume scaricato (kg effettivi) valore scaricato prodotto A 8 9,13 prodotto B 15 33,08 prodotto C 10 29,66 TOTALE 71,86 Capodaglio e Associati 47

101 Carico prodotti finiti in magazzino Il valore della produzione interna deve essere capitalizzato in contabilità generale (qualora il valore determinato dalla contabilità analitica sia ritenuto congruo sulla base della prevedibile utilizzazione economica del bene prodotto). Il passaggio alla Co.Ge. avviene con la seguente scrittura: DARE AVERE Produzioni interne c/rif. 145 Produzioni interne 145 Produzioni interne Prod. interne c/rif Capodaglio e Associati 48

102 Imputazione a Ricavi e Margini Si rileva il costo industriale dei prodotti venduti, trasferendo il valore dei conti di produzione (magazzino prodotti finiti) ai conti esercizio. DARE AVERE Ricavi e margini prodotto A Ricavi e margini prodotto B Magazzino prodotti finiti A Magazzino prodotti finiti B Ricavi e margini prod. A Magazzino prod. fin. A 1800 Ricavi e margini prod. B Magazzino prod. fin. B Capodaglio e Associati 49

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