Telefono aiuto per le donne vittime di violenza Accoglienza in emergenza Pronta accoglienza per donne vittime di violenza e loro figli/e
|
|
- Adelina Fusco
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 AREA DI INTERVENTO Obiettivi strategici Titolo azione Telefono aiuto per le donne vittime di violenza Accoglienza in emergenza Pronta accoglienza per donne vittime di violenza e loro figli/e Specificare se trattasi di LIVEAS (livello essenziale di servizio) Liveas Obiettivi 1. Accoglienza delle richieste di aiuto da parte di donne vittime di violenza ed accompagnamento qualificato nei percorsi di uscita dalla stessa. 2. Gestione di una struttura sperimentale di ospitalità per max 4/5 posti contemporanei per donne e figli/e in situazione di grave difficoltà a causa di maltrattamenti o violenze. Scopo del servizio: Offrire un servizio di qualità per donne ed i loro figli, giovani ed adulte che subiscono violenza, in particolare intrafamiliare, per il Distretto D1, che va dalla risposta telefonica all ospitalità in emergenza. Definizione delle attività Rapporto tra bisogni ed obiettivi: Richiesta di aiuto, consulenza sociale presso il servizio e ospitalità temporanea per donne adulte o giovani donne che hanno problemi di maltrattamento e/o violenze Le risposte vengono fornite attraverso due servizi specialistici: - telefono aiuto per le donne che subiscono violenza presso sede Ausl Distretto sanitario Agrigento o in alternativa presso il Comune di Agrigento - servizio residenziale per l emergenza attraverso l utilizzo di un immobile in forma autogestita (per le pulizie), confiscato alla mafia e riconvertito per fini sociali, ubicato nel territorio di Agrigento di cui, per motivi di sicurezza si omette l indirizzo. L immobile sarà fornito all ente gestore già arredato e adeguato L Ascolto e accoglienza della richiesta di aiuto: - attraverso il contatto telefonico diretto delle donne, l invio da parte dei servizi componenti la Rete antiviolenza della Città di Agrigento e attraverso i colloqui presso lo stesso centro nella garanzia dell anonimato e della riservatezza entro i limiti previsti dalla legge. Si privilegeranno i contatti attraverso il 1522 (trasferimento di chiamata e invii) di cui Agrigento è territorio Pilota. In modo specifico le operatrici : - forniranno informazioni sui servizi socio-sanitari presenti sul territorio, in connessione con quelli aderenti alla Rete contro la violenza della città di Agrigento sui procedimenti e sulle normative utili ad affrontare i problemi e ad aiutare la donna a scegliere con consapevolezza il percorso di uscita dalla violenza. - effettueranno colloqui individuali con l obiettivo di aiutare la donna a ricostruire la sua esperienza di violenza, verificare le azioni già intraprese (eventuali denunzie, ricorso ai servizi, ecc.), valutare le scelte possibili, programmare consulenze idonee ai bisogni analizzati attivando un processo volto a far riacquistare alla persona che subisce violenza determinazione e stima di sé. - -provvederanno all individuazione ed analisi dei bisogni, dei problemi e
2 delle risorse personali, parentali e amicali. - provvederanno ad attivare tutte le risorse della Rete contro la violenza alle donne e ai minori con cui opereranno in sinergia: servizio sociale territoriale consultori, Forze dell ordine, Ospedale, Enti del privato sociale. Se si verifica la necessità dell intervento di un servizio di emergenza, attiveranno nell immediatezza, l invio all ospedale o alle forze dell ordine. 2. Accoglienza in emergenza In molti casi di violenza verso le donne, per brevissimi periodi e nella formalizzazione ed elaborazione di un intervento più strutturato, appare necessario prevedere forme di ospitalità per donne e per i loro figli/e in situazione di maltrattamento/violenze in atto, su segnalazione delle FFOO e dei servizi sociali o del P.S. dell A.O. San Giovanni di Dio. L'obiettivo principale, al di là della sicurezza e della sottrazione alla violenza, è quello di offrire alla donna un luogo ed un tempo per una pronta accoglienza delle emergenze e permettere una più adeguata formulazione di un progetto più a lungo termine. Con il presente intervento si intende mettere a punto una struttura sperimentale da validare per la continuità negli anni successivi al primo. Le due attività sono strettamente correlate Tempistica Indicatori minimo atteso relativamente alla fruizione del centro antiviolenza = n. 60 utenti nei 12 mesi (telefono, colloqui, accompagnamento nei percorsi di uscita dalla violenza) Indicatore minimo atteso relativamente all accoglienza ed ospitalità in emergenza = n. 10 ospiti (donne sole o con figli/e che si debbono allontanare urgentemente da casa a causa della violenza subita). 4/5 ospiti, con situazioni grave difficoltà, su segnalazione dei servizi sociali territoriali dei Comuni del Distretto socio-sanitario D1 o delle Forze dell ordine, dell Ausl, dell Azienda Ospedaliera. La durata dell accoglienza è di 4 settimane prorogabili su valutazione della responsabile della casa, in accordo con l assistente sociale di riferimento del Comune per solo 2 volte. La presa in carico e l elaborazione dei progetti è a carico delle operatrici dei servizi sopra descritti e del Servizio Sociale del comune di residenza della donna e dei suoi figli. 12 mesi Accoglienza: 12 mesi Ospitalità: 1 mese per l attivazione e 11 mesi per la sperimentazione dell ospitalità I tempi di realizzazione del progetto riguardano due annualità, nello specifico: II semestre del 2 anno I semestre del 3 anno Definizione struttura Organizzativa e risorse Personale: La gestione del servizio di accoglienza (telefono aiuto) e della struttura di ospitalità sarà garantita da parte di personale qualificato e specificatamente formato a definire e seguire i percorsi di uscita dalla violenza da parte di donne vittime della stessa, con le caratteristiche dell intervento in urgenza. Personale del telefono aiuto: n. 2 assistenti sociali operatrici d accoglienza; n. 1 esperto supervisore. Personale del Servizio di ospitalità in emergenza: N 1 responsabile ( responsabile anche del telefono aiuto) n. 1 assistente sociale
3 n. 1 educatrice Personale del telefono aiuto: n. 2 assistenti sociali operatrici d accoglienza Si occuperanno di accogliere la richiesta di aiuto, della presa in carico e di seguire il percorso delle ospiti della struttura di ospitalità di concerto con l Assistente sociale del Servizio. Personale del Servizio di ospitalità in emergenza n. 1 responsabile, n. 1 assistente sociale La Responsabile si occuperà di coordinare tutte le attività inerenti l ospitalità, accogliere le donne in ingresso, informare sul regolamento e sul contratto di accoglienza, mantenere i contatti con il Distretto socio sanitario D1, con la Rete antiviolenza e con ciascun organismo qualora si renda opportuno, di monitorare e relazionare sull attività la gestione delle ospiti e della casa, coordinerà i turni delle operatrici del telefono aiuto e si occuperà della responsabilità funzionale dello stesso servizio. L assistente sociale si occuperà della gestione delle ospiti, di provvedere all iscrizione dei minori a scuola, di lavorare in sinergia con le operatrici del Telefono aiuto per la presa in carico congiunta, di facilitare il percorso di uscita dalla casa delle ospiti attraverso azioni di informazione ed orientamento lavorativo sulle possibilità offerte dal territorio in riferimento alle risorse personali, di favorire il percorso volto alla ri-acquisizione dell autonomia personale. In caso di ingressi di ospiti in orario serale, notturno e festivo opereranno in regime di reperibilità e le chiamate potranno essere inoltrate ad un cellulare di servizio, inoltre l elenco dei turni sarà trasmesso dalla Responsabile entro il 28 di ogni mese al Comando provinciale dei Carabinieri, alla Questura, al pronto soccorso dell Azienda Ospedaliera san Giovanni di Dio, alle guardie mediche del Distretto sanitario di Agrigento. L educatrice provvederà ad occuparsi dei minori presenti nella struttura per consentire alle madri di potersi allontanare o essere occupate in altre attività. Per il personale è prevista la supervisione sulla metodologia di lavoro con le donne e d i minori. In fase di avvio si effettuerà una sessione formativa sull integrazione dei servizi e sulla specificità dell intervento in emergenza, della durata di 30 ore. È necessario garantire una reperibilità 24h su 24h. La casa è auto gestita dalle ospiti sia per la pulizia che per quel che riguarda la gestione della cucina. La consulenza psicologica sarà attivata attraverso il coinvolgimento delle risorse del territorio e quella di tipo legale attraverso il gratuito patrocinio Risorse strutturali La sede del Telefono aiuto è individuata nei locali del Distretto sanitario di Agrigento AUSL1 o in via subordinata presso i locali del Comune di Agrigento. Per l ospitalità in emergenza sarà utilizzato un immobile confiscato alla mafia, ristrutturato ed arredato e riconvertito per fini sociali, ubicato nel territorio di Agrigento di cui, per motivi di sicurezza si omette l indirizzo. Comunicazione Risorse strumentali e tecnologiche Il collegamento funzionale con il numero nazionale antiviolenza 1522 sarà attivato su una linea telefonica già funzionante (a carico dell ente ospitante) presso la sede della AUSL1 o in via subordinata presso i locali del Comune di Agrigento. Si prevede l utilizzo di un Pc con stampante, fax, segreteria telefonica mentre le attività di promozione e comunicazione vario materiale divulgativo: brochure, locandine, bigliettini, passaggi spot. L accesso ai servizi previsti dal presente progetto avverrà attraverso - il numero nazionale in modo diretto da parte dell utente rappresentando il bisogno al servizio,
4 Budget Controlli e valutazioni su invio - delle Forze dell Ordine, - del servizio sociale professionale dei vari comuni del Distretto - degli altri organismi partner della rete Le informazioni saranno veicolate e diffuse a mezzo volantini, brochure, locandine, spot. Totale costo complessivo ,15 di cui ,92 per il primo semestre e ,23 per il secondo semestre. Per l analisi dettagliata dei costi si richiama la tabella n.1 allegata al presente documento. Il monitoraggio prevede: - l analisi statistica dei dati sulle domande di aiuto al centro antiviolenza - riunioni settimanali dell équipe di lavoro per la valutazione delle attività - supervisione delle attività di accoglienza ed ospitalità (metodologia e percorsi) Dati ed elementi raccolti forniranno la base per la predisposizione di relazioni di valutazione periodiche (semestrali) da utilizzare per l analisi d équipe sul progetto.
5 TABELLA 1 Costi Telefono aiuto Personale N. operatrici (assistenti sociali) costo orario ore mensili costo mensile costo per 1 semestre costo per 2 semestre costo totale annuo 1 15, , , , , , , , , ,40 Supervisione 1 esperta 75, , , , ,00 totale personale ,80 Risorse strumentali e gestione Materiale divulgativo (brochures, locandine, passaggi spot, biglietti) 1.000, , ,68 Cancelleria e materiali per ufficio 500,00 500, ,00 Spese generali 650,26 650, ,52 totale risorse strumentali 4.433,20 TOTALE GENERALE TELEFONO , , ,00 Costi Servizio Residenziale per l'emergenza Personale Responsabile (livello VIII) costo orario ore mensili costo mensile costo per 1 semestre - costo per 2 semestre costo totale annuo 1 20, , , , ,80 Assistente sociale (livello VII) 1 16, , , , ,20 Educatrice (livello VI) 1 15, , , , ,80 Formazione 30 ore 50, , , ,00 Pronta reperibilità Costo a chiamata 25, , ,00 Indennità di turno 20, , ,44 COSTO DELLA REPERIBILITA , , ,88 Utenze, telefonia mobile per pronta reperibilità, spese generali
6 ed amministrative, assicurazione ospiti Vitto e beni di prima necessità Alimenti, abbigliamento, kit igiene personale, calzature e corredo 2.540, , , , , ,00 COSTO TOTALE SERVIZIO RESIDENZIALE PER L EMERGENZA Totale 1 s ,92 Totale 2 s ,23 Totale annuo ,15 COSTO TELEFONO AIUTO Totale 1 s ,00 Totale 2 s ,00 Totale annuo ,00 COSTO TOTALE DEL PROGETTO Totale 1 s ,92 Totale 2 s ,23 Totale annuo ,15
: CENTRO DONNA INTERCULTURALE, SERVIZIO ANTIVIOLENZA, E CASA D ACCOGLIENZA/ RIFUGIO
Allegato A Linee generali per la presentazione del progetto di gestione dei servizi di promozione e tutela della donna : CENTRO DONNA INTERCULTURALE, SERVIZIO ANTIVIOLENZA, E CASA D ACCOGLIENZA/ RIFUGIO
DettagliComune di Jesi. Protocollo d intesa
Comune di Jesi Protocollo d intesa TRA LA PREFETTURA DI ANCONA, IL COMUNE DI JESI, LE FORZE DELL ORDINE, L UFFICIO SCOLASTICO PROVINCIALE, IL C.I.O.F., L ASUR ZONA TERRITORIALE 5, L AMBITO TERRITORIALE
DettagliArea Disabilita. Assistenza scolastica per l autonomia e la comunicazione dei disabili LIVEAS
Area Disabilita Num. Scheda 1 TITOLO AZIONE o o Assistenza scolastica per l autonomia e la comunicazione dei disabili LIVEAS OBIETTIVI Come recita l articolo 12 della legge 104/92, scopo generale dell
DettagliTRA PREMESSO. che la causa alla base della violenza contro le donne è la discriminazione che nega pari diritti a uomini e donne;
PROTOCOLLO D INTESA PER LA PROMOZIONE DI STRATEGIE CONDIVISE FINALIZZATE ALLA PREVENZIONE ED AL CONTRASTO DEL FENOMENO DELLA VIOLENZA NEI CONFRONTI DELLE DONNE. TRA L Amministrazione Provinciale di Cuneo,
DettagliComune di Rovigo Assessorato Pari Opportunità Commissione per le Pari Opportunità CARTA SERVIZI CASA RIFUGIO CENTRO ANTIVIOLENZA DEL POLESINE
Comune di Rovigo Assessorato Pari Opportunità Commissione per le Pari Opportunità CARTA SERVIZI CASA RIFUGIO CENTRO ANTIVIOLENZA DEL POLESINE LA CASA RIFUGIO Finalità La Casa Rifugio è una struttura nella
DettagliPIANO DI ZONA I triennio allegato n. 4
Scheda per la progettazione di dettaglio degli Interventi e dei Servizi PIANO DI ZONA I triennio allegato n. 4 Annualità: II ann. X Progetto di durata triennale AMBITO COMUNE DI BARI PROV Ba AUSL BA 1.1
DettagliRegolamento. Funzionamento del Servizio Sociale Professionale. Ambito S9
Regolamento Funzionamento del Servizio Sociale Professionale Ambito S9 1 Art.1 OGGETTO DEL REGOLAMENTO In conformità del quadro normativo definito dalla legge 328/2000, della legge regionale 11/2007 (art.
DettagliDisegno di Legge Regionale. Norme per contrastare e prevenire la violenza di genere. Art.1 Principi
Disegno di Legge Regionale Norme per contrastare e prevenire la violenza di genere Art.1 Principi La Regione Sicilia, in attuazione dei principi della Costituzione e delle leggi vigenti, delle risoluzioni
DettagliASSOCIAZIONE ONLUS CERCHI D ONDA
ASSOCIAZIONE ONLUS CERCHI D ONDA PROGETTO FAMIGLIE SOLIDALI 2012 S ommario Premessa 1. Il contesto 2. Finalità 3. Obiettivi specifici 4. Attività 5. Destinatari 6. Durata del progetto 7. Cronogramma 8.
DettagliPiano di Zona 2010-2012
AREA INCLUSIONE SOCIALE PER SOGGETTI APPARTENENTI ALLE FASCE DEBOLI CODICE - IS - COD. AZIONE PAG IS 1 ITINERARIO LAVORO - Tirocini Formativi-Lavorativi per Adulti e Giovani svantaggiati 277 20 NUMERO
DettagliErice è. con i diversamente abili: un percorso che continua PROGETTO DI INCLUSIONE SOCIO-LAVORATIVA PER I SOGGETTI DIVERSAMENTE ABILI
Erice è. con i diversamente abili: un percorso che continua PROGETTO DI INCLUSIONE SOCIO-LAVORATIVA PER I SOGGETTI DIVERSAMENTE ABILI PREMESSA L art. 3, II comma della Costituzione Italiana recita: è compito
DettagliSostegno e Accompagnamento Educativo
Sostegno e Accompagnamento Educativo 1. Definizione La prestazione sostegno e accompagnamento educativo consiste nel fornire sia un supporto e una consulenza ai genitori nello svolgimento della loro funzione
DettagliScheda per la progettazione di dettaglio degli Interventi e dei Servizi
Scheda per la progettazione di dettaglio degli Interventi e dei Servizi PIANO DI ZONA I triennio Annualità: I ann. II ann. X III ann. Progetto di durata biennale AMBITO _COMUNE DI BARI PROV Ba AUSL BA/4
DettagliArea Persone Anziane. Servizio di assistenza domiciliare sociale per anziani LIVEAS
Area Persone Anziane Num. Scheda 1 TITOLO AZIONE o o Servizio di assistenza domiciliare sociale per anziani LIVEAS OBIETTIVI Scopo del servizio è permettere agli anziani, parzialmente o totalmente non
DettagliArt. 1 (Finalità) Art. 2 (Funzioni della Regione)
LEGGE REGIONE MARCHE 11 NOVEMBRE 2008, N. 32 Art. 1 (Finalità) Art. 2 (Funzioni della Regione) Art. 3 (Istituzione del Forum permanente) Art. 4 (Iniziative di prevenzione) Art. 5 (Informazione) Art. 6
DettagliSPORTELLO DI CONSULENZA PER DONNE IN DIFFICOLTA
1. NUMERO AZIONE RIPROGRAMMAZIONE PIANO DI ZONA 2 E 3 ANNO DEL 1 TRIENNIO 6 2. TITOLO AZIONE SPORTELLO DI CONSULENZA PER DONNE IN DIFFICOLTA 3. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ Analisi del Contesto Nel piano
DettagliLa rete del Coordinamento Cittadino contro la Violenza alle Donne
La rete del Coordinamento Cittadino contro la Violenza alle Donne a cura di Rosa Piscopo - Donne & Futuro onlus e Ufficio Accogliere le Donne Settore Pari Opportunità e Politiche di Genere Città di Torino
DettagliIL CENTRO PARLA CON NOI
Pesaro, in via Diaz n. 10 Tel 0721 639014 1522 parlaconnoi@provincia.ps.it CARTA DEI SERVIZI del Centro Antiviolenza provinciale Parla Con Noi La Carta è lo strumento che permette ai cittadini il controllo
DettagliPROGETTO DI POLITICHE ATTIVE SUL LAVORO a valere sull UPB 2.1.4.2.70.CAP.908 della Regione Lombardia
PROVINCIA DI SONDRIO PROGETTO DI POLITICHE ATTIVE SUL LAVORO a valere sull UPB 2.1.4.2.70.CAP.908 della Regione Lombardia Radar dalla conoscenza allo sviluppo delle politiche attive del lavoro PROGETTAZIONE
DettagliCentro di ascolto per donne vittime di violenza Gorla Maggiore - Piazza Martiri della Libertà c/o Palazzo dell Assunta tel. 0331.
Centro di ascolto per donne vittime di violenza Gorla Maggiore - Piazza Martiri della Libertà c/o Palazzo dell Assunta tel. 0331.618959 LA VIOLENZA La violenza domestica è un problema sociale non è un
DettagliRegolamento dei soggiorni residenziali per vacanza rivolti a bambini e ragazzi fino a 18 anni ex art. 11 della LR 14 aprile 1999, n. 22.
COMUNE DI GAVORRANO Provincia di Grosseto Regolamento dei soggiorni residenziali per vacanza rivolti a bambini e ragazzi fino a 18 anni ex art. 11 della LR 14 aprile 1999, n. 22. TITOLO I - Oggetto Art.
DettagliAZIONI DI PROMOZIONE, FORMAZIONE E SOSTEGNO PER L AFFIDAMENTO e LA SOLIDARIETA FAMILIARE
BORGO RAGAZZI DON BOSCO MOVIMENTO FAMIGLIE AFFIDATARIE e SOLIDALI PROGETTO AFFIDAMENTO FAMILIARE PROPOSTA DI PROSECUZIONE PROGETTO AZIONI DI PROMOZIONE, FORMAZIONE E SOSTEGNO PER L AFFIDAMENTO e LA SOLIDARIETA
DettagliPronto intervento sociale e Centri di pronta accoglienza residenziale
SERVIZIO DI PRONTO INTERVENTO SOCIALE E PRONTA ACCOGLIENZA (PROGETTO SPERIMENTALE) 2. Progetto già avviato Sì No 3. Tipologia di servizio Istituzionale Servizi Essenziali Altro 4. Area tematica LIVEAS
DettagliREGOLAMENTO AFFIDO FAMILIARE
REGOLAMENTO AFFIDO FAMILIARE 2000 Adottato con deliberazione del Consiglio comunale n. 86 del 29 settembre ARTICOLO 1 - RIFERIMENTI LEGISLATIVI L affido è disposto dal Comune, o chi da esso delegato, in
DettagliPROGETTO SOSTEGNO ALLE FAMIGLIE INTERVENTI PER LA PRESA IN CARICO E IL TRATTAMENTO DI MINORI VITTIME DI ABUSO NELL AREA VASTA FIRENZE
Allegato B PROGETTO SOSTEGNO ALLE FAMIGLIE INTERVENTI PER LA PRESA IN CARICO E IL TRATTAMENTO DI MINORI VITTIME DI ABUSO NELL AREA VASTA FIRENZE PREMESSA Negli ultimi anni l attenzione al disagio in generale,
DettagliDECRETI PRESIDENZIALI
DECRETI PRESIDENZIALI DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 24 luglio 2014. Ripartizione delle risorse relative al «Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità» 2013-2014
Dettagli(Provincia di Perugia) Zona Sociale n. 4 REGOLAMENTO AFFIDO ETERO-FAMILIARE E SOSTEGNO FAMILIARE
(Provincia di Perugia) Zona Sociale n. 4 REGOLAMENTO AFFIDO ETERO-FAMILIARE E SOSTEGNO FAMILIARE Approvato con Deliberazione di Consiglio Comunale n.35 del 28/09/2011 Art. 1 Oggetto L affido familiare
DettagliAzione Disabilità. Per raggiungere gli obiettivi enunciati si perseguiranno sue punti: Le attività previste verranno realizzate in tre fasi:
Azione Disabilità Num. Scheda 2 TITOLO AZIONE o o Assistenza domiciliare per disabili LIVEAS OBIETTIVI Scopo dell intervento è consentire alle persone disabili la permanenza nell abituale contesto di vita
DettagliL affido, il Tribunale per i Minorenni e i Servizi Sociali
L affido in Italia: dalle prime esperienze all attuale normativa giuridica L affido, il Tribunale per i Minorenni e i Servizi Sociali Interventi della dott.ssa Barbara Montisci,, Giudice Onorario del T.M.
DettagliTESTO DI LEGGE APPROVATO DAL CONSIGLIO REGIONALE ASSEMBLEA LEGISLATIVA REGIONALE DELLA LIGURIA NELLA SEDUTA DEL 6 MARZO 2007
REGIONE LIGURIA TESTO DI LEGGE APPROVATO DAL CONSIGLIO REGIONALE ASSEMBLEA LEGISLATIVA REGIONALE DELLA LIGURIA NELLA SEDUTA DEL 6 MARZO 2007 INTERVENTI DI PREVENZIONE DELLA VIOLENZA DI GENERE E MISURE
DettagliLe attività della Fondazione si suddividono in due macro aree di intervento:
La Fondazione Paideia, dal 1993, opera a livello regionale per migliorare le condizioni di vita dei bambini disagiati, promuovendo iniziative e fornendo un aiuto concreto a chi è quotidianamente impegnato
DettagliSERVIZIO DI FORMAZIONE ALL AUTONOMIA PROGETTO INTEGRAZIONE SOCIALI DISABILI. i.so.di. CARTA DEI SERVIZI
SERVIZIO DI FORMAZIONE ALL AUTONOMIA PROGETTO INTEGRAZIONE SOCIALI DISABILI i.so.di. CARTA DEI SERVIZI CARTA DEI SERVIZI Progetto integrazione sociale disabili i.so.di. SERVIZIO DI FORMAZIONE ALL AUTONOMIA
Dettaglidott.ssa MARINA ELLERO VIOLENZA DI GENERE E STRATEGIE DI INTERVENTO 08/11/2014 LA RISPOSTA DEI SERVIZI IN RETE
dott.ssa MARINA ELLERO VIOLENZA DI GENERE E STRATEGIE DI INTERVENTO 08/11/2014 LA RISPOSTA DEI SERVIZI IN RETE Sede: Distretto Sanitario - Via San Valentino 20, 3 piano Udine Numero Verde: 800.531.135
DettagliLA RETE Prevenire e Contrastare la Violenza e il Maltrattamento del Comune di Milano
LA RETE Prevenire e Contrastare la Violenza e il Maltrattamento del Comune di Milano SOCCORSO VIOLENZA SESSUALE E DOMESTICA (SVSeD) E un servizio d emergenza che offre assistenza sanitaria, medico-legale,
DettagliCittà di Ispica Prov. di Ragusa
Città di Ispica Prov. di Ragusa REGOLAMENTO SULL AFFIDO FAMILIARE DI MINORI Art. 1 L amministrazione comunale attua l affidamento familiare allo scopo di garantire al minore le condizioni migliori per
DettagliArt. 1 Principi. Art. 2 Finalità
LEGGE REGIONALE 21 agosto 2007, n. 20 Disposizioni per la promozione ed il sostegno dei centri di antiviolenza e delle case di accoglienza per donne in difficoltà. (BUR n. 15 del 16 agosto, supplemento
DettagliDISTRETTO SOCIO - SANITARIO N. 45
DISTRETTO SOCIO - SANITARIO N. 45 1. NUMERO AZIONE 10 2. TITOLO AZIONE VINCERE LE DIPENDENZE SI PUO 3. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ Descrivere sinteticamente le attività che si intendono realizzare all interno
DettagliPROGETTO ASSISTENZA DOMICILIARE ANZIANI
PROGETTO ASSISTENZA DOMICILIARE ANZIANI PIANO DISTRETTUALE DEGLI INTERVENTI del Distretto socio-sanitario di Corigliano Calabro Rif. Decreto Regione Calabria n. 15749 del 29/10/2008 ANALISI DELBISOGNO
DettagliPROTOCOLLO D INTESA PER L INSERIMENTO DEI PAZIENTI PSICHIATRICI NELLE RSA e NEI CDI
PROTOCOLLO D INTESA PER L INSERIMENTO DEI PAZIENTI PSICHIATRICI NELLE RSA e NEI CDI Indice : 1. Scopo del protocollo 2. Invio 3. Verifiche 2.1 tipologia dell utenza 2.2 procedura segnalazione 2.3 procedura
Dettagli2.3.3. Percorso assistenziale rivolto alle donne vittime di violenza, abuso, maltrattamento e ai loro figli/e
2.3.3. Percorso assistenziale rivolto alle donne vittime di violenza, abuso, maltrattamento e ai loro figli/e Gruppo percorsi assistenziali Partecipanti al gruppo - Unità Funzionale Salute Mentale Infanzia
DettagliExport Development Export Development
SERVICE PROFILE 2014 Chi siamo L attuale scenario economico nazionale impone alle imprese la necessità di valutare le opportunità di mercato offerte dai mercati internazionali. Sebbene una strategia commerciale
Dettagli1. NUMERO AZIONE RIPROGRAMMAZIONE PIANO DI ZONA 2 E 3 ANNO DEL 1 TRIENNIO 2. TITOLO AZIONE ASSISTENZA DOMICILIARE ANZIANI
1. NUMERO AZIONE RIPROGRAMMAZIONE PIANO DI ZONA 2 E 3 ANNO DEL 1 TRIENNIO 1 2. TITOLO AZIONE ASSISTENZA DOMICILIARE ANZIANI 3. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ Il Servizio Assistenza Domiciliare Anziani (SADA)
DettagliIL PROGETTO CARCERE RESPONSABILE GIOVANNI VINCI 1
IL PROGETTO CARCERE RESPONSABILE GIOVANNI VINCI 1 Attività in sede Si effettuano colloqui di orientamento per persone che si trovano in arresti domiciliari o sottoposte ad altre misure alternative alla
DettagliPiano di Zona 2010-2012
AREA IMMIGRATI CODICE - I - COD. AZIONE PAG I - 01 Centri di accoglienza FAMIGLIA AMICA e VIVERE LA VITA per richiedenti Asilo Politico 235 I - 02 SENTIERI DI SPERANZA - Servizio di pronta accoglienza
DettagliScheda relativa al servizio "Appartamenti protetti per anziani e disabili" oggetto del contratto con l ASP Giovanni XXIII.
Scheda relativa al servizio "Appartamenti protetti per anziani e disabili" oggetto del contratto con l ASP Giovanni XXIII. 1 OBIETTIVI, DESCRIZIONE DEL SERVIZIO E UTENZA POSTI DISPONIBILI UBICAZIONE/LUOGO
DettagliDISTRETTO SOCIO - SANITARIO N. 45
DISTRETTO SOCIO - SANITARIO N. 45 1. NUMERO AZIONE 8 2. TITOLO AZIONE Servizio di Telesoccorso 3. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ Descrivere sinteticamente le attività che si intendono realizzare all interno
DettagliSOMMARIO. Art. 8 Conoscenza dei bisogni e valutazione del gradimento dei servizi
Regolamento per il funzionamento dell Ufficio relazioni con il Pubblico Approvato con deliberazione della Giunta Provinciale N.128 del 15.09.2005 SOMMARIO Art. 1 Principi generali Art. 2 Finalità e funzioni
DettagliPROGETTO ACCOGLIENZA RIFUGIATI SOMALI
ASSOCIAZIONE ROS ACCOGLIENZA ONLUS Piazza del Popolo, 22 Castagneto Carducci (LI) Tel. 0565 765244 FAX 0586 766091 PROGETTO ACCOGLIENZA RIFUGIATI SOMALI Target I beneficiari del progetto saranno circa
DettagliAllegato A) al capitolato speciale d appalto. Standard dei servizi di orientamento e accompagnamento al lavoro
Allegato A) al capitolato speciale d appalto Standard dei servizi di orientamento e accompagnamento al lavoro SERVIZIO/AZIONE OBIETTIVI ATTIVITÀ Informazione orientativa (Macro intervento 1) Raccogliere
DettagliDISTRETTO SOCIO - SANITARIO N. 45
DISTRETTO SOCIO - SANITARIO N. 45 1. NUMERO AZIONE 11 2. TITOLO AZIONE ASSISTENZA IGIENICO-SANITARIA AGLI ALUNNI GRAVEMENTE DISABILI FREQUENTANTI LA SCUOLA MATERNA, ELEMENTARE E MEDIA. 3. DESCRIZIONE DELLE
DettagliPROVINCIA DI FROSINONE L. 328/2000. Comuni di:
Comune Capofila Aalatri PROVINCIA DI FROSINONE L. 328/2000 Comuni di: Acuto, Alatri, Anagni, Collepardo, Filettino, Fiuggi, Guarcino, Paliano, Piglio, Serrone, Sgurgola, Torre Cajetani,Trevi nel Lazio,
DettagliPROTOCOLLO DI INTESA PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO: "MANTENIMENTO E SVILUPPO DELL ATTIVITA DEL LABORATORIO TERRITORIALE PROVINCIALE NODO IN.F.E.
PROTOCOLLO DI INTESA PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO: "MANTENIMENTO E SVILUPPO DELL ATTIVITA DEL LABORATORIO TERRITORIALE PROVINCIALE NODO IN.F.E.A. DELLA PROVINCIA DI ROVIGO E IL POTENZIAMENTO DELLA
DettagliPROMOZIONE LAVORO SERVIZI AL LAVORO
COOPERATIVA SOCIALE DI SOLIDARIETÀ PROMOZIONE LAVORO CARTA SERVIZI SERVIZI AL LAVORO Ente accreditato per la Formazione Superiore presso la Regione Veneto con Decreto 854 del 08/08/2003 Ente accreditato
DettagliLA RETE LOCALE PER LE VITTIME DI VIOLENZA
LA RETE LOCALE PER LE VITTIME DI VIOLENZA Relatrice dott.ssa M.Milano Vicepresidente Me.Dea Associazione di Promozione Sociale di Contrasto alla Violenza Contro la Donna ME.DEA UN TASSELLO DELLA RETE Ogni
DettagliRegione Umbria - Direzione Attività produttive e Sviluppo economico, Istruzione, Formazione, Lavoro
ACCORDO PER LA SPERIMENTAZIONE IN UMBRIA DEL SOFTWARE PER L ORIENTAMENTO S.OR.PRENDO ITALIA Soggetti partecipanti: Regione Umbria - Direzione Attività produttive e Sviluppo economico, Istruzione, Formazione,
DettagliCONVENZIONE PER L ATTUAZIONE DI INTERVENTI IN FAVORE DI DONNE VITTIME DI VIOLENZA - ANNO 2015
CONVENZIONE PER L ATTUAZIONE DI INTERVENTI IN FAVORE DI DONNE VITTIME DI VIOLENZA - ANNO 2015 L anno duemila (201 ), il giorno del mese di in Siziano (Pv) presso la sede municipale in piazza G. Negri n.
DettagliDECRETO DEL DIRIGENTE DEL SERVIZIO POLITICHE SOCIALI E SPORT N. 144/SPO DEL 14/10/2014
1 DECRETO DEL DIRIGENTE DEL SERVIZIO POLITICHE SOCIALI E SPORT N. 144/SPO DEL 14/10/2014 Oggetto: DGR 1107/2014 Criteri e modalità per l assegnazione di contributi a favore degli Ambiti Territoriali Sociali
DettagliProtocollo di Intesa per la realizzazione di una casa per la semiautonomia per donne e minori
In data 26 Settembre 2008 è stato firmato il seguente protocollo: Protocollo di Intesa per la realizzazione di una casa per la semiautonomia per donne e minori Tra Solidea, Istituzione di genere femminile
DettagliIL SERVIZIO DI SOSTITUZIONE
IL SERVIZIO DI SOSTITUZIONE IL SERVIZIO DI SOSTITUZIONE ALTEREGO: QUALI SONO LE FIGURE COINVOLTE NELLA SOSTITUZIONE? Il Servizio Alterego, destinato a realizzare il processo di sostituzione, prevede il
DettagliTRA PREMESSO. che il fenomeno della violenza nei confronti delle donne rappresenta un tema di grande attualità e particolare gravità;
PROTOCOLLO D INTESA PER LA PROMOZIONE DI STRATEGIE CONDIVISE FINALIZZATE ALLA PREVENZIONE ED AL CONTRASTO DEL FENOMENO DELLA VIOLENZA NEI CONFRONTI DELLE DONNE TRA l Amministrazione Provinciale di Vercelli,
DettagliPRESENTAZIONE LEGGE REGIONALE 20/2002 E RELATIVO REGOLAMENTO
PRESENTAZIONE LEGGE REGIONALE 20/2002 E RELATIVO REGOLAMENTO La legge regionale n. 20 del 6 novembre 2002, ed il relativo regolamento attuativo (n. 1 dell 8 marzo 2004) come più volte integrato e modificato,
DettagliPROTOCOLLO D INTESA TRA
PROTOCOLLO D INTESA TRA L ARMA DEI CARABINIERI COMANDO PROVINCIALE, LA QUESTURA DI CATANIA, L AZIENDA OSPEDALIERA O.V.E. FERRAROTTO S. BAMBINO DI CATANIA - L AZIENDA OSPEDALIERA CANNIZZARO DI CATANIA -
DettagliNorme per l istituzione di centri antiviolenza e case di accoglienza per le donne vittime di violenza.
LEGGE REGIONALE 7 agosto 2007, n. 8 Norme per l istituzione di centri antiviolenza e case di accoglienza per le donne vittime di violenza. Fonte: BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE SARDEGNA N. 26 dell
DettagliMANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6
MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.
DettagliPROVINCIA DI MATERA. Regolamento per il funzionamento. dell Ufficio Relazioni con il Pubblico della Provincia di Matera
PROVINCIA DI MATERA Regolamento per il funzionamento dell Ufficio Relazioni con il Pubblico della Provincia di Matera SOMMARIO Art. 1 Principi generali Art. 2 Finalità e funzioni dell Ufficio Relazioni
DettagliAZIENDA ULSS 20 DI VERONA
AZIENDA ULSS 20 DI VERONA Sede legale: via Valverde n.42-37122 Verona - tel. 045/8075511 Fax 045/8075640Cod. Fiscale e P. IVA 02573090236 Dipartimento delle Unità Organizzative della Direzione dei Servizi
DettagliREGIONE BASILICATA DIPARTIMENTO PRESIDENZA DELLA GIUNTA UFFICIO SOCIETÀ DELL INFORMAZIONE
REGIONE BASILICATA DIPARTIMENTO PRESIDENZA DELLA GIUNTA UFFICIO SOCIETÀ DELL INFORMAZIONE Bando pubblico per lo sviluppo della rete a Banda Larga nelle aree a fallimento di mercato finalizzato al superamento
DettagliREGOLAMENTO PER PRESTAZIONI DI ASSISTENZA DOMICILIARE, TRASPORTO SOCIALE E TELESOCCORSO
REGOLAMENTO PER PRESTAZIONI DI ASSISTENZA DOMICILIARE, TRASPORTO SOCIALE E TELESOCCORSO Approvato con delibera di Consiglio Comunale n. 443 del 11/12/1989. Art. 1 Oggetto del servizio Il presente Regolamento
DettagliArea Infanzia, Adolescenti, Giovani, Famiglia. Assistenza domiciliare socio-educativa per minori LIVEAS
Area Infanzia, Adolescenti, Giovani, Famiglia Num. Scheda 1 TITOLO AZIONE o o Assistenza domiciliare socio-educativa per minori LIVEAS OBIETTIVI Scopo dell intervento è promuovere un processo di cambiamento
DettagliREGOLAMENTO SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE ANZIANI
REGOLAMENTO SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE ANZIANI Definizione del Servizio di Assistenza Domiciliare Anziani Il Servizio di Assistenza Domiciliare Anziani è costituito dal complesso di prestazioni
DettagliDISTRETTO SOCIO - SANITARIO N. 45
DISTRETTO SOCIO - SANITARIO N. 45 1. NUMERO AZIONE 17 2. TITOLO AZIONE Servizio di Babysitting 3. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ Descrivere sinteticamente le attività che si intendono realizzare all interno
DettagliFORMULARIO DELL AZIONE. Trasporto disabili 1. NUMERO AZIONE 2. TITOLO DELL AZIONE. 1.a SPECIFICARE LA TIPOLOGIA D INTERVENTO
FORMULARIO DELL AZIONE 1. NUMERO AZIONE 2. TITOLO DELL AZIONE 2 Trasporto disabili 1.a MACRO LIVELLO 1 SPECIFICARE LA TIPOLOGIA D INTERVENTO Trasporto disabili OBIETTIVI DI SERVIZIO A CUI VA RICONDOTTA
DettagliCENTRO ANTIVIOLENZA IN VALDARNO
CENTRO ANTIVIOLENZA IN VALDARNO Il progetto relativo alla creazione di un Centro antiviolenza nasce dalla sensibilità verso la violenza sulle donne da parte della Commissione Pari Opportunità di Montevarchi
DettagliIl sistema di governo della programmazione. Ruoli, compiti, responsabilità e funzioni dei soggetti coinvolti nel processo programmatorio
Il sistema di governo della programmazione Ruoli, compiti, responsabilità e funzioni dei soggetti coinvolti nel processo programmatorio Gli organismi coinvolti nel processo programmatorio Assemblea Distrettuale
DettagliCOMUNE DI PACIANO PROVINCIA DI PERUGIA
COMUNE DI PACIANO PROVINCIA DI PERUGIA Cap 06060 P.zza della Repubblica n. 4 P.IVA 00436320543 Tel. 075.830186 e-mail: info@comune.paciano.pg.it fax. 075.830447 REGOLAMENTO COMUNALE DEL SERVIZIO DI AFFIDAMENTO
Dettagli1. IL SERVIZIO I.L.CO.M.
REPORT ATTIVITÀ SERVIZIO I.L.Co.M. 2012 1. IL SERVIZIO I.L.CO.M. Il servizio I.L.Co.M., realizzato dalla Società Pubblica Zona Ovest di Torino Srl su incarico dei Comuni di Grugliasco e Collegno in convenzione
DettagliRegolamento Servizio Assistenza Domiciliare Minori Premessa
Regolamento Servizio Assistenza Domiciliare Minori Premessa A seguito della stesura del protocollo operativo, approvato dal Direttivo della Comunità Montana Valle Seriana Superiore con Delibera n. 27 del
DettagliPROPOSTA PROGETTUALE PER LA REALIZZAZIONE DEI CENTRI ANTIVIOLENZA FORMULARIO PROGETTO
PROPOSTA PROGETTUALE PER LA REALIZZAZIONE DEI CENTRI ANTIVIOLENZA FORMULARIO PROGETTO La Giunta Regionale della Campania indirizza il seguente Riparto agli Ambiti territoriali del territorio campano, che
DettagliSCHEDA DI MONITORAGGIO
SCHEDA DI L.r. 8/2005 - Dgr 1004 del 29 novembre 2013 BIENNIO 2014-2015 Dati identificativi del progetto Ente titolare del progetto: Associazione Carcere Territorio Bergamo Data convenzione con ASL: 10/06/2014
DettagliGLI STANDARD DI QUALITÀ
Azienda Pubblica di Servizi alla Persona GLI DI QUALITÀ DELLE RESIDENZE SANITARIE ASSISTENZIALI RSA di Rovereto, via Vannetti n. 6 RSA di Rovereto, Borgo Sacco, via Fedrigotti 1n. 7 GLI DI QUALITÀ La Vannetti
DettagliMANIFESTAZIONE DI INTERESSE COPROGETTAZIONE DELLE ATTIVITA VOLTE ALLA PROMOZIONE DELL AFFIDO E SOSTEGNO AL SERVIZIO DEL CENTRO AFFIDI.
MANIFESTAZIONE DI INTERESSE COPROGETTAZIONE DELLE ATTIVITA VOLTE ALLA PROMOZIONE DELL AFFIDO E SOSTEGNO AL SERVIZIO DEL CENTRO AFFIDI. CODICE CIG 7147914D3 1. PREMESSA Si intende realizzare le azioni necessarie
DettagliELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO
ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO Ente proponente il progetto COMUNE DI SARROCH Titolo del progetto PARLA CON NOI Settore ed area di intervento del progetto Settore E) EDUCAZIONE E PROMOZIONE CULTURALE
DettagliINCONTRI DI INFORMAZIONE E SENSIBILIZZAZIONE INDICAZIONI EMERSE
INCONTRI DI INFORMAZIONE E SENSIBILIZZAZIONE INDICAZIONI EMERSE PROGETTO L.e.A. LAVORO E ACCOGLIENZA a cura di S. Campisi INCONTRI DI INFORMAZIONE E SENSIBILIZZAZIONE INDICAZIONI EMERSE PROGETTO L.e.A.
DettagliACCORDO TRA INAIL DIREZIONE REGIONALE LAZIO CNA ROMA
ACCORDO TRA INAIL DIREZIONE REGIONALE LAZIO e CNA ROMA L'Istituto Nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul Lavoro - Direzione Regionale Lazio (di seguito denominato INAIL Lazio), nella persona
Dettagli5. AZIONI DI SISTEMA PER L ATTUAZIONE DEL PIANO
5. AZIONI DI SISTEMA PER L ATTUAZIONE DEL PIANO TABELLA 2.C ACCESSO AL SISTEMA DEGLI INTERVENTI E SERVIZI 2. C. 1. ATTIVAZIONE SPORTELLO SOCIALE ZONA SOCIALE RIMINI SUD Per l accesso ai servizi ed alle
DettagliIl Centro Antiviolenza
ISTITUITO nel 1994 Il Centro Antiviolenza Accoglie donne che vivono o hanno vissuto maltrattamenti e violenze e si avvale di un équipe multi-professionale con formazione specifica sull antiviolenza, composta
Dettagli********** IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE. - VISTA la L. n. 184 del 04/05/83 Disciplina dell adozione e dell affidamento dei minori ;
Consiglio di Amministrazione Deliberazione n. del OGGETTO: RECEPIMENTO DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N. 79 11035 DEL 17/11/03 Approvazione linee d indirizzo per lo sviluppo di una rete di servizi
DettagliASSISTENZA DOMICILIARE EDUCATIVA
ASSISTENZA DOMICILIARE EDUCATIVA AI MINORI E ALLE LORO FAMIGLIE 2. Progetto già avviato Sì No 3. Tipologia di servizio Istituzionale Servizi Essenziali Altro 4. Area tematica Minori e Famiglia 5. Macrotipologia
DettagliPROTOCOLLO D INTESA TRA
PROTOCOLLO D INTESA TRA La Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento per i Diritti e le Pari Opportunità, di seguito denominato Dipartimento, c.f. n. 80188230587, con sede in Roma, Largo Chigi,
DettagliPROVINCIA DI CASERTA SETTORE POLITICHE DEL LAVORO Servizio 1 - Collocamento Provinciale Disabili
Data di Pubblicazione: 29/12/2014 Data Scadenza : 20/02/2015 PROVINCIA DI CASERTA SETTORE POLITICHE DEL LAVORO Servizio 1 - Collocamento Provinciale Disabili AVVISO PUBBLICO ATTIVITÀ RIVOLTE AL SOSTEGNO
DettagliREGOLAMENTO SERVIZIO DISTRETTUALE SOSTEGNO DELLA GENITORIALITA DISTRETTO CARBONIA PREMESSA
Allegato B II annualità Progetto Sostegno alla genitorialità - Distretto di Carbonia REGOLAMENTO SERVIZIO DISTRETTUALE SOSTEGNO DELLA GENITORIALITA DISTRETTO CARBONIA PREMESSA - Con D.G.R. n. 40/09 del
DettagliREGOLAMENTO PER L ORGANIZZAZIONE E LA GESTIONE DELLE EMERGENZE ALL INTERNO DEGLI EDIFICI DELL UNIVERSITA
REGOLAMENTO PER L ORGANIZZAZIONE E LA GESTIONE DELLE EMERGENZE ALL INTERNO DEGLI EDIFICI DELL UNIVERSITA (Emanato con D.R. n. 1215 del 28 giugno 2007, pubblicato nel Bollettino Ufficiale n. 69) Sommario
DettagliProgramma finalizzato all autonomia nell ambiente domestico di disabili e anziani
Direzione Generale Sanità e Politiche Sociali Servizio Pianificazione e Sviluppo dei servizi sociali e socio - sanitari Programma finalizzato all autonomia nell ambiente domestico di disabili e anziani
DettagliCAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. Disposizioni in materia di ospedalizzazione domiciliare per i malati terminali N. 2739
Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 2739 PROPOSTA DI LEGGE d iniziativa del deputato CARLUCCI Disposizioni in materia di ospedalizzazione domiciliare per i malati terminali Presentata
DettagliCOACHING. Bocconi Alumni Association. Presentazione
COACHING Bocconi Alumni Association Presentazione INDICE Perché il Coaching? Coaching e Mentoring: le differenze Ruoli, competenze e comportamenti del Coach e del Coachee (cliente) Regole del rapporto
DettagliDeliberazione del Direttore Generale N. 185. Del 28/10/2015
Deliberazione del Direttore Generale N. 185 Del 28/10/2015 Il giorno 28/10/2015 alle ore 10.00 nella sede Aziendale di via San Giovanni del Cantone 23, il sottoscritto Massimo Annicchiarico, Direttore
DettagliComune capofila AGRIGENTO
DISTRETTO SOCIO -SANITARIO D1 Comune capofila AGRIGENTO Aragona - Comitini - Favara - loppolo Giancaxio - Porto Empedocle - Raffadali Realmente - Santa Elisabetta - Sant'Angelo Muxaro - Siculiana - AREA:
Dettagli- Fondazione Megamark - Orizzonti solidali - Bando di concorso finalizzato a sostenere iniziative di responsabilità sociale in Puglia nel 2012
- Fondazione Megamark - Orizzonti solidali - Bando di concorso finalizzato a sostenere iniziative di responsabilità sociale in Puglia nel 2012 1. Premessa Il Gruppo Megamark di Trani, azienda leader nel
DettagliIl Direttore DISCIPLINARE DEL PROCESSO DI BUDGET 2015
Il Direttore DISCIPLINARE DEL PROCESSO DI BUDGET 2015 DEFINIZIONE DI BUDGET Il Budget è lo strumento per attuare la pianificazione operativa che l Istituto intende intraprendere nell anno di esercizio
DettagliInterventi nelle istituzioni
Interventi nelle istituzioni Il Minotauro Il Minotauro è formato da psicologi e psicoterapeuti che da oltre trent anni collaborano nell area della prevenzione e del trattamento del disagio psicologico,
Dettagli