Principi di lavori in quota 06/11/2010 GIUSEPPE SEMERARO

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1 Principi di lavori in quota 06/11/2010 GIUSEPPE SEMERARO 1

2 La normativa tecnica di riferimento D.Lgs. 81/2008 e s. m. e i.: DPI (Tit. III, capo II e D.Lgs. 475/1992) Lavori in quota (Tit. IV, Capo I) Norme UNI EN UNI EN 354: 2003 Dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall'alto. Cordini. UNI EN 355: 2003 Dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall'alto. Assorbitori di energia. UNI EN 358: 2001 Dispositivi di protezione individuale per il posizionamento sul lavoro e la prevenzione delle cadute dall'alto Cinture di posizio namento sul lavoro e di trattenuta e cordini di posizionamento sul lavoro. UNI EN 360:2003 Dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall'alto. Dispositivi anticaduta di tipo retrattile. UNI EN 361:2003 Dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall'alto. Imbracature per il corpo. UNI EN 362:1993 Dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall'alto. Connettori. UNI EN 363:2003 Dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall'alto. Sistemi di arresto caduta. 06/11/2010 GIUSEPPE SEMERARO 2

3 Concetto di lavoro in quota (Art. 107, DLgs. 81/2008) Lavori in quota: attività lavorativa che espone il lavoratore al rischio di caduta da una quota posta ad altezza superiore a 2 m rispetto a un piano stabile. > 06/11/2010 GIUSEPPE SEMERARO 3

4 Evoluzione storica del concetto di lavoro ad altezza superiore a 2 metri 06/11/2010 GIUSEPPE SEMERARO 4

5 Priorità delle misure da adottare nei lavori in quota (Art. 122, DLgs. 81/2008) Nei lavori in quota devono essere adottate, seguendo lo sviluppo dei lavori stessi, adeguate impalcature o ponteggi o idonee opere provvisionali o comunque precauzioni atte ad eliminare i pericoli di caduta di persone e di cose conformemente ai punti 2, 3.1, 3.2 e 3.3 dell'allegato XVIII. (Allegato XVIII Viabilità, ponteggi e trasporto dei materiali) 06/11/2010 GIUSEPPE SEMERARO 5

6 Priorità delle misure da adottare nei lavori in quota (Art. 111, DLgs. 81/2008) 06/11/2010 GIUSEPPE SEMERARO 6

7 Accesso dei posti di lavoro in quota (Art. 111, DLgs. 81/2008) 06/11/2010 GIUSEPPE SEMERARO 7

8 Possibilità di uso delle scale nei lavori in quota (Art. 111, DLgs. 81/2008) 06/11/2010 GIUSEPPE SEMERARO 8

9 Possibilità di uso delle scale nei lavori in quota (Art. 111, DLgs. 81/2008) 06/11/2010 GIUSEPPE SEMERARO 9

10 Conformità delle scale (Art. 113, DLgs. 81/2008) Conformi ai requisiti costruttivi e d uso disposti dall art. 113 o Conformi all allegato XX (conformi alla norma tecnica UNI EN 131) 06/11/2010 GIUSEPPE SEMERARO 10

11 Ponteggi nei lavori in quota (Artt e allegati XVIII XXII, DLgs. 81/2008) I ponteggi possono essere usati come opere provvisionali: di sevizio di sicurezza In entrambi i casi devono essere conformi alle norme tecniche stabilite dagli artt e dagli allegati XVIII XXII. 06/11/2010 GIUSEPPE SEMERARO 11

12 Condizioni per l utilizzo dei ponteggi (Artt.131, 133 e 135, DLgs. 81/2008) Autorizzazione ministeriale ai sensi dell articolo 131 del DLgs. 81/2008; PiMUS, per i lavori in quota (cioè ad altezza superiore a 2 metri da un piano stabile) ai sensi dell art. 135 del D.Lgs. 81/2008; Progetto (calcoli di verifica ed elaborati grafici) a firma di un ingegnere o architetto abilitato all esercizio della professione, nei casi di cui all articolo 133 del DLgs. 81/ /11/2010 GIUSEPPE SEMERARO 12

13 Progetto (Art. 133, D.Lgs. 81/2008) È obbligatorio il progetto nei seguenti casi: ponteggi di altezza superiore a 20 metri; ponteggi per i quali nella relazione di calcolo non sono disponibili le specifiche configurazioni strutturali utilizzate con i relativi schemi di impiego; altre opere provvisionali, costituite da elementi metallici o non, oppure di notevole importanza e complessità in rapporto alle loro dimensioni ed ai sovraccarichi. 06/11/2010 GIUSEPPE SEMERARO 13

14 Autorizzazione all impiego (Circ. 29/2010) L'obbligo di richiedere il rinnovo dell'autorizzazione ministeriale di cui all'articolo 131 del D.Lgs. n. 81/2008 e s.m.i. riguarda il titolare dell'autorizzazione ministeriale e non l'impresa utilizzatrice. L'impresa utilizzatrice potrà impiegare i ponteggi anche dopo la cessazione della validità decennale dell'autorizzazione medesima. 06/11/2010 GIUSEPPE SEMERARO 14

15 Parapetti ponteggi in legno (Att. 126, DLgs. 81/2008) 06/11/2010 GIUSEPPE SEMERARO 15

16 Parapetti ponteggi in altri materiali (Art. 126, DLgs. 81/2008) 06/11/2010 GIUSEPPE SEMERARO 16

17 Distacco dei ponteggi dai fabbricati (Art. 131, DLgs. 81/2008) 06/11/2010 GIUSEPPE SEMERARO 17

18 Prolungamento dell ultimo piano di ponteggi (Art. 131, DLgs. 81/2008) 06/11/2010 GIUSEPPE SEMERARO 18

19 Prolungamento del ponteggio oltre l ultimo piano della costruzione (???, DLgs. 81/2008) 06/11/2010 GIUSEPPE SEMERARO 19

20 Prolungamento del ponteggio oltre l ultimo piano della costruzione (???, DLgs. 81/2008) 06/11/2010 GIUSEPPE SEMERARO 20

21 Ponteggio come protezione contro la caduta dall alto (Circ. 29/2010) Si..., a condizione che per ogni singola realizzazione ed a seguito di adeguata valutazione dei rischi venga eseguito uno specifico progetto. Da tale progetto,..., deve tra l altro risultare quanto occorre per definire lo specifico schema di ponteggio nei riguardi dei carichi, delle sollecitazioni e dell esecuzione, naturalmente tenendo conto della presenza di lavoratori che operano, oltre che sul ponteggio, anche in copertura. 06/11/2010 GIUSEPPE SEMERARO 21

22 Rimozione temporanea di una protezione (111, DLgs. 81/2008) 6. Il datore di lavoro nel caso in cui l'esecuzione di un lavoro di natura particolare richiede l'eliminazione temporanea di un dispositivo di protezione collettiva contro le cadute, adotta misure di sicurezza equivalenti ed efficaci. Il lavoro é eseguito previa adozione di tali misure. Una volta terminato definitivamente o temporaneamente detto lavoro di natura particolare, i dispositivi di protezione collettiva contro le cadute devono essere ripristinati. 06/11/2010 GIUSEPPE SEMERARO 22

23 Rimozione temporanea di una protezione (111, DLgs. 81/2008) 06/11/2010 GIUSEPPE SEMERARO 23

24 Montaggio e smontagio dei ponteggi (art.136 c. 6, DLgs. 81/2008) Il datore di lavoro assicura che i ponteggi siano montati, smontati o trasformati sotto la diretta sorveglianza di un preposto, a regola d'arte e conformemente al Pi.M.U.S., ad opera di lavoratori che hanno ricevuto una formazione adeguata e mirata alle operazioni previste. 06/11/2010 GIUSEPPE SEMERARO 24

25 Montaggio e smontagio dei ponteggi (Cass. 17 giugno 2009, Vita (in Guariniello, Il T.U. Sicurezza sul Lavoro commentato con la giurisprudenza, Milano, 2009,679 ss.)... individuò la colpa del datore di lavoro nella violazione dell'art. 17 D.P.R. n. 164/1956, «per non avere sorvegliato personalmente, stante l'assenza di un preposto, i lavori di realizzazione del ponteggio fino al completamento dell' opera, come ammesso dallo stesso imputato che ha sostenuto di avere assistito solo all'avvio di detti lavori». Né considerò rilevante la circostanza che il datore di lavoro avesse sorvegliato personalmente l'avvio dei lavori e si fosse quindi allontanato per altri incombenti,... 06/11/2010 GIUSEPPE SEMERARO 25

26 Protenzioni individuali nei lavori in quota (Art. 115, DLgs. 81/2008) 1... è necessario che i lavoratori utilizzino idonei sistemi di protezione idonei per l uso specifico composti da diversi elementi, non necessariamente presenti contemporaneamente, conformi alle norme tecniche, quali i seguenti:: a) assorbitori di energia; b) connettori; c) dispositivo di ancoraggio; d) cordini; e) dispositivi retrattili; f) guide o linee vita flessibili; g) guide o linee vita rigide; h) imbracature. 06/11/2010 GIUSEPPE SEMERARO 26

27 Protenzioni individuali nei lavori in quota (Art. 115, DLgs. 81/2008) 2. Il sistema di protezione deve essere certificato per l uso specifico. 06/11/2010 GIUSEPPE SEMERARO 27

28 Definizione di DPI (Art. 74, DLgs. 81/2008)..., qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciarne la sicurezza o la salute durante il lavoro, nonché ogni complemento o accessorio destinato a tale scopo. 06/11/2010 GIUSEPPE SEMERARO 28

29 Quando usare i DPI (Art. 75, DLgs. 81/2008) 1. I DPI devono essere impiegati quando i rischi non possono essere evitati o sufficientemente ridotti da misure tecniche di prevenzione, da mezzi di protezione collettiva, da misure, metodi o procedimenti di riorganizzazione del lavoro. 06/11/2010 GIUSEPPE SEMERARO 29

30 Requisiti dei DPI (Art. 75, DLgs. 81/2008) 1. I DPI devono essere conformi alle norme di cui al Decreto Legislativo 4 dicembre 1992 n. 475, e sue successive modificazioni. 06/11/2010 GIUSEPPE SEMERARO 30

31 Requisiti dei DPI (DLgs. 475/92) I DPI non possono essere immessi sul mercato e in servizio se non rispondono ai requisiti essenziali di sicurezza specificati nell'allegato II del DLgs. 475/92 o dalle norme armonizzate adottate da organismi di normazione europei su incarico della Commissione CE. 06/11/2010 GIUSEPPE SEMERARO 31

32 Requisiti dei DPI (DLgs. 475/92) Si considerano conformi ai requisiti essenziali i DPI muniti della marcatura CE, per i quali il fabbricante o il suo rappresentante stabilito nel territorio comunitario sia in grado di presentare, a richiesta, la dichiarazione di conformità CE, nonché, relativamente ai DPI di seconda e terza categoria, l'attestato di certificazione CE, di cui all'articolo 7 del DLgs. 475/92. 06/11/2010 GIUSEPPE SEMERARO 32

33 Categorie dei DPI (DLgs. 475/92) I categoria: dispositivi di progettazione semplice destinati a salvaguardare la persona da rischi di danni fisici di lieve entità. II categoria: dispositivi di progettazione complessa destinati a salvaguardare da rischi di morte o di lesioni gravi e di carattere permanente. III categoria: dispositivi che non rientrano tra quelli della prima e della terza categoria, appartengono alla seconda categoria. 06/11/2010 GIUSEPPE SEMERARO 33

34 Categorie dei DPI contro la caduta dall alto (DLgs. 475/92) I dispositivi di protezione contro la caduta dall alto sono DPI di III categoria (cioè destinati a proteggere da pericoli gravi) secondo il DLgs. 475/92. 06/11/2010 GIUSEPPE SEMERARO 34

35 Certificazione dei compmenti di un sistema anticaduta (DLgs. 475/92) Ogni componente di un sistema di protezione contro la caduta dall alto deve essere marcato in modo chiaro, indelebile e permanente. La marcatura deve contenere il Marchio di identificazione comprendente le informazioni seguenti (UNI EN 365): le ultime due cifre dell anno di costruzione, per esempio 92 per 1992; il nome, il marchio o un altro mezzo di identificazione del fabbricante o del fornitore; il numero di lotto del fabbricante o di serie del componente. 06/11/2010 GIUSEPPE SEMERARO 35

36 Obblighi dei datori di lavoro (Art. 77, DLgs. 81/2008) 4. Il datore di lavoro: a) mantiene in efficienza i DPI e ne assicura le condizioni d igiene, mediante la manutenzione, le riparazioni e le sostituzioni necessarie e secondo le eventuali indicazioni fornite dal fabbricante; b) provvede a che i DPI siano utilizzati soltanto per gli usi previsti, salvo casi specifici ed eccezionali, conformemente alle informazioni del fabbricante; c) fornisce istruzioni comprensibili per i lavoratori; d) destina ogni DPI ad un uso personale e, qualora le circostanze richiedano l uso di uno stesso DPI da parte di più persone, prende misure adeguate affinché tale uso non ponga alcun problema sanitario e igienico ai vari utilizzatori; e) informa preliminarmente il lavoratore dei rischi dai quali il DPI lo protegge; f) rende disponibile nell azienda ovvero unità produttiva informazioni adeguate su ogni DPI; g) stabilisce le procedure aziendali da seguire, al termine dell utilizzo, per la riconsegna e il deposito dei DPI; h) assicura una formazione adeguata e organizza, se necessario, uno specifico addestramento circa l uso corretto e l utilizzo pratico dei DPI. 06/11/2010 GIUSEPPE SEMERARO 36

37 Addestramento obbligatorio (Art. 77, DLgs. 81/2008) 5. In ogni caso l addestramento è indispensabile: a) per ogni DPI che, ai sensi del Decreto Legislativo 4 dicembre 1992, n. 475(N), appartenga alla terza categoria; b) per i dispositivi di protezione dell udito. 06/11/2010 GIUSEPPE SEMERARO 37

38 Obblighi dei lavoratori (Art. 77, DLgs. 81/2008) utilizzano i DPI messi a loro disposizione conformemente all'informazione e alla formazione e all'addestramento ricevuti curano i DPI messi a loro disposizione non vi apportano modifiche di propria iniziativa 06/11/2010 GIUSEPPE SEMERARO 38

39 Protenzioni individuali nei lavori in quota (Art. 115, DLgs. 81/2008) 2. Il sistema di protezione deve essere assicurato, direttamente o mediante connettore lungo una guida o linea vita, a parti stabili delle opere fisse o provvisionali. 06/11/2010 GIUSEPPE SEMERARO 39

40 I punti e le linee di ancoraggio (UNI EN 795). 06/11/2010 GIUSEPPE SEMERARO 40

41 Ancoraggi di classe A1 Prove di tipo per dispositivi di ancoraggio progettati per il fissaggio a superfici verticali, orizzontali e inclinate (p.to UNI EN 795). Si deve eseguire una prova statica come descritto in con una forza di 10 kn applicata nella direzione in cui tale forza può essere applicata in esercizio. La forza deve essere mantenuta per 3 min. Il dispositivo di ancoraggio deve sopportare la forza. 06/11/2010 GIUSEPPE SEMERARO 41

42 Ancoraggi di classe A2 Prove di tipo per dispositivi di ancoraggio progettati per il fissaggio a superfici inclinate (p.to UNI EN 795). F = 10 kn = dan h = 50 cm Si deve eseguire una prova statica come descritto in con una forza di 10 kn applicata nella direzione in cui tale forza può essere applicata in esercizio. La forza deve essere mantenuta per 3 min. Il dispositivo di ancoraggio deve sopportare la forza. R d = 30 cm 06/11/2010 GIUSEPPE SEMERARO 42

43 Ancoraggi di classe C Dispositivi di ancoraggio che utilizzano linee di ancoraggio flessibili orizzontali (p.to UNI EN 795). Per i dispositivi che utilizzano linee di ancoraggio orizzontali realizzati con corde di fibra, cinghie o funi metalliche, la resistenza minima alla rottura della corda o della cinghia deve essere almeno il doppio della tensione massima applicata a detta corda o cinghia nel momento dell'arresto della caduta previsto per tale dispositivo e verificato per mezzo di prove o di calcolo. 06/11/2010 GIUSEPPE SEMERARO 43

44 Ancoraggi di classe C Dispositivi di ancoraggio che utilizzano linee di ancoraggio flessibili orizzontali (p.to UNI EN 795). Tutti gli altri elementi portanti inseriti nella linea di forza della linea di ancoraggio flessibile (per esempio pali di ancoraggio strutturale, piastre portanti, bulloni, ecc.) e che fissano la linea di ancoraggio alla struttura portante principale devono essere progettati in modo da resistere al doppio della forza generata dalla massima tensione del supporto al momento dell'arresto della caduta o del trattenimento applicata su tali elementi o componenti (i calcoli devono essere eseguiti da un ingegnere qualificato). 06/11/2010 GIUSEPPE SEMERARO 44

45 Ancoraggi di classe C Dispositivi di ancoraggio che utilizzano linee di ancoraggio flessibili orizzontali (p.to UNI EN 795). Prova di tipo Resistenza statica Campioni rappresentativi della linea di ancoraggio, degli attacchi e degli elementi terminali devono essere sottoposti a prova statica come descritto in fino a 1,5 volte la forza consentita dal progetto del fabbricante. La forza deve essere mantenuta per 3 min. I campioni devono resistere alla forza. 06/11/2010 GIUSEPPE SEMERARO 45

46 Ancoraggi di classe C Dispositivi di ancoraggio che utilizzano linee di ancoraggio flessibili orizzontali (p.to UNI EN 795). Prova di tipo Resistenza dinamica Uno dei dispositivi di ancoraggio deve essere selezionato per la prova di resistenza dinamica secondo quanto indicato in Il dispositivo non deve lasciar cadere il carico. 06/11/2010 GIUSEPPE SEMERARO 46

47 Ancoraggi di classe C Dispositivi di ancoraggio che utilizzano linee di ancoraggio flessibili orizzontali (UNI EN 795). 100 kg 06/11/2010 GIUSEPPE SEMERARO 47

48 Ancoraggi di classe C Dispositivi di ancoraggio che utilizzano linee di ancoraggio flessibili orizzontali (p.to UNI EN 795). Prova di prestazione e di resistenza dinamica Applicare il cordino realizzato con catena mediante l'apparecchiatura di misurazione della forza di cui in al punto di ancoraggio mobile, e applicare l'altra estremità del cordino alla massa di 100 kg. Posizionare il punto di ancoraggio mobile al centro del tratto di prova (a metà tra gli ancoraggi strutturali). Sollevare la massa in modo da fornire sufficiente energia di caduta per sviluppare almeno 6 kn (12 kn per la prova di resistenza) di forza massima sulla catena nel momento dell'arresto della caduta. Ad una distanza orizzontale massima di 300 mm dal punto di ancoraggio mobile, trattenere la massa mediante il dispositivo di sbloccaggio rapido. Rilasciare la massa e misurare la forza massima nella linea di ancoraggio e la freccia della linea (mediante video ad alta velocità o altro mezzo adatto) in corrispondenza del punto di ancoraggio mobile nel momento in cui la catena viene sottoposta alla forza massima di arresto. Questi dati devono essere utilizzati per verificare le affermazioni del fabbricante riguardo al dispositivo come descritte in /11/2010 GIUSEPPE SEMERARO 48

49 Informazioni del fabbricante (UNI EN 795). Le istruzioni per l'uso devono essere fornite nella/e lingua/e del Paese di destinazione, e devono essere conformi alla EN 365. Il fabbricante deve includere una dichiarazione che i dispositivi di ancoraggio sono stati sottoposti a prova in base alla presente norma (EN 795) e che, salvo diversamente specificato, sono appropriati per l'utilizzo da parte di una persona singola con un assorbitore di energia conforme alla EN /11/2010 GIUSEPPE SEMERARO 49

50 Informazioni del fabbricante (UNI EN 795). Inoltre: a) per i dispositivi di ancoraggio di classe C (dispositivi di ancoraggio che utilizzano linee di ancoraggio flessibili orizzontali), le istruzioni per l'uso devono includere la forza massima ammissibile in corrispondenza degli ancoraggi strutturali di estremità e intermedi. 06/11/2010 GIUSEPPE SEMERARO 50

51 Istruzioni per l installatore (UNI EN 795). Il fabbricante deve fornire le istruzioni per l installazione. Gli installatori devono accertare l'idoneità dei materiali di supporto nei quali vengono fissati i dispositivi di ancoraggio strutturale. 06/11/2010 GIUSEPPE SEMERARO 51

52 Racomandazioni per l installatore Dispositivi di classe C (UNI EN 795). Per dispositivi che utilizzano linee di ancoraggio orizzontali di corda di fibra, cinghie o funi metalliche, la resistenza minima alla rottura della corda o cinghia dovrebbe essere almeno il doppio della tensione massima applicata a detta corda o cinghia nel momento dell'arresto della caduta previsto per tale dispositivo e verificato per mezzo di prove o di calcolo. 06/11/2010 GIUSEPPE SEMERARO 52

53 Racomandazioni per l installatore Dispositivi di classe A1 (UNI EN 795). Per il fissaggio su acciaio o legno la progettazione e l'installazione dovrebbero essere verificate mediante calcoli da un ingegnere qualificato per stabilire se sono in grado di sostenere la forza della prova di tipo. Per il fissaggio in altri materiali strutturali, l'installatore dovrebbe verificare l'idoneità sottoponendo ogni singolo ancoraggio strutturale, dopo l'installazione in quel materiale, a una forza di trazione assiale di 5 kn a conferma della solidità del fissaggio. L'ancoraggio strutturale dovrebbe sopportare la forza per almeno 15 s. 06/11/2010 GIUSEPPE SEMERARO 53

54 Racomandazioni per l installatore Dispositivi di classe A2 (UNI EN 795). Per il fissaggio su acciaio o legno la progettazione e l'installazione dovrebbero essere verificate mediante calcoli da un ingegnere qualificato per stabilire se sono in grado di sostenere la forza della prova di tipo. Per il fissaggio in altri materiali, l'installatore dovrebbe verificare l'idoneità eseguendo una prova su un campione del materiale. Il campione dovrebbe soddisfare i requisiti della prova di tipo di cui in /11/2010 GIUSEPPE SEMERARO 54

55 Ancoraggi di classe A2 Prove di tipo per dispositivi di ancoraggio progettati per il fissaggio a superfici inclinate (p.to UNI EN 795). F = 10 kn = dan h = 50 cm Si deve eseguire una prova statica come descritto in con una forza di 10 kn applicata nella direzione in cui tale forza può essere applicata in esercizio. La forza deve essere mantenuta per 3 min. Il dispositivo di ancoraggio deve sopportare la forza. R d = 30 cm 06/11/2010 GIUSEPPE SEMERARO 55

56 Racomandazioni per l installatore Dispositivi di classe C (UNI EN 795).... Se non è possibile sottoporre la struttura principale di supporto alle forze di prova, tutti gli ancoraggi strutturali di estremità e intermedi, utilizzati nel dispositivo dovrebbero dimostrarsi in grado di sopportare il doppio della forza massima prevista. I calcoli eseguiti da un ingegnere qualificato dovrebbero verificare che la struttura di supporto principale con gli ancoraggi strutturali di estremità e intermedi sopporti tali forze. 06/11/2010 GIUSEPPE SEMERARO 56

57 Racomandazioni per l installatore Dispositivi di classe C (UNI EN 795). Per il fissaggio in tutti i materiali, ogni ancoraggio strutturale di estremità o intermedio, dopo l'installazione, dovrebbe essere sottoposto a una prova di trazione a conferma della resistenza del fissaggio. La forza di prova dovrebbe essere 5 kn. L'ancoraggio strutturale dovrebbe sopportare la forza per almeno 15 s. 06/11/2010 GIUSEPPE SEMERARO 57

58 Racomandazioni per l installatore Dispositivi di classe C (UNI EN 795). L'installatore deve anche accertare che la distanza richiesta o necessaria per arrestare la caduta di un lavoratore non superi la distanza disponibile in sito. 06/11/2010 GIUSEPPE SEMERARO 58

59 Tirante d aria Ta = (Lc Dr) + F + Ha + Sr dove: Lc = lunghezza del cordino; Dr = distanza Dr misurata in linea retta tra il punto fisso di ancoraggio o la posizione del dispositivo mobile di attacco ad una linea orizzontale sia flessibile sia rigida e il punto del bordo oltre il quale è possibile la caduta F = freccia massima della linea di ancoraggio prevista dal fabbricante (convenzionalmente massimo 1,0 m); Ha = altezza dell attacco dell imbracatura rispetto al piede della persona (convenzionalmente pari a 1,5 m) Sr = spazio libero residuo minimo (convenzionalmente pari a 1,0 m) 06/11/2010 GIUSEPPE SEMERARO 59

60 Tirante d aria 06/11/2010 GIUSEPPE SEMERARO 60

61 Altezza di caduta dall alto?? 06/11/2010 GIUSEPPE SEMERARO 61

62 Di quanto si può cadere? Il sistema di protezione, certificato per l'uso specifico, deve permettere una caduta libera non superiore a 1,5 m o, in presenza di dissipatore di energia a 4 metri; 06/11/2010 GIUSEPPE SEMERARO 62

63 Il sistema di arresto deve essere tale da non trasferire una forza maggiore di 6 kn (600 dan) sull operatore che ne fa uso. 06/11/2010 GIUSEPPE SEMERARO 63

64 Il sistema di arresto deve essere tale da non trasferire una forza maggiore di 6 kn (600 dan) sull operatore che ne fa uso. 06/11/2010 GIUSEPPE SEMERARO 64

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