SCIENZE MOTORIE E ATTIVITA SPORTIVE

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1 SCIENZE MOTORIE E ATTIVITA SPORTIVE TEORIA Capacità motorie Ma cosa andiamo ad allenare? le "CAPACITÀ MOTORIE"... proviamo a fare ordine. CAPACITA' CONDIZIONALI O CAPACITA'ORGANICO MUSCOLARI Forza Resistenza Velocità CAPACITA' DI FORZA CAPACITA' DI VINCERE O DI OPPORSI AD UNA RESISTENZA CON UN IMPEGNO TENSIVO DELLA MUSCOLATURA FORZA MASSIMA FORZA RESISTENTE FORZA VELOCE E' la tensione massimale raggiunta dal muscolo durante la contrazione per vincere una resistenza esterna di elevata entità. E' il ripetersi di una tensione muscolare sub massimale che va a mettere in crisi o esaurisce i sistemi energetici. Si realizza quando l'entità della resistenza provoca, una tensione sub massimale, volta a realizzare un gesto più velocemente possibile

2 CAPACITA' DI RESISTENZA CAPACITÀ DI PROTRARRE UNA PRESTAZIONE NEL TEMPO RESISTENZA ALLA FORZA Capacità di sostenere un carico di bassa intensità nel tempo. CAPACITA' DI VELOCITA' E' LA CAPACITÀ DI REALIZZARE UNO SPOSTAMENTO NEL MINORE TEMPO POSSIBILE. E' una capacità motoria determinata in grande parte dal patrimonio genetico (Rapidità) ma, tuttavia, influenzabile anche dalle capacità di Forza, Coordinative e dalla componente elastica (meccanica) del muscolo. CAPACITA' COORDINATIVE CAPACITÀ DI ORGANIZZAZIONE, CONTROLLO E DI MODULAZIONE DEI MOVIMENTI. CAPACITÀ GENERALI Capacità di apprendimento motorio. Capacità di controllo motorio. Capacità di adattamento ed eventuale modifica dei movimenti. CAPACITÀ SPECIALI Capacità di Combinazione Capacita di Equilibrio Destrezza fine Capacità Reazione Capacità di Orientamento Capacità di Anticipazione Fantasia Motoria Capacità di differenzazione spaz/temp Capacità di Differenzazione dinamica (modulazione della forza ) Capacità di ritmizzazione Rendere un gesto automatico o mantenerlo tale sigifica: Risparmio energetico Miglioramento della prestazione FLESSIBILITA' MOBILITA' ARTICOLARE E' la capacità di movimento di un arto nei suoi limiti anatomo-strutturali (non migliorabile) ESTENSIBILITA' MUSCOLARE E' la capacità di allungamento dei muscoli.

3 L EQUILIBRIO La funzione dell'equilibrio, cioè la posizione e il controllo della posizione e del movimento del corpo nello spazio, si basa su una complessa rete di organi e vie nervose. L'organo periferico, il labirinto vestibolare, è situato nel l'orecchio interno e consiste in delicate formazioni (canali semicircolari, membrane otolitiche, endolinfa) capaci di registrare sulle terminazioni periferiche del nervo vestibolari mutamenti di equilibrio statico e dinamico del capo nelle tre direzioni spaziali. Le fibre di questo nervo conducono gli stimoli ai nuclei del tronco encefalico e di là per nuove vie ai muscoli (per il tono di conservazione e di recupero del turbato equilibrio ), al cervelletto (organo centrale tonico e statico), ai nuclei oculomotori, e ad altre regioni del cervello. Con tali connessioni si spiegano i fenomeni provocati dalla stimolazione artificiale vestibolare (rotatoria, calorica, galvanica) e dalle lesioni dell'apparato descritto per molteplici cause: traumatiche, circolatorie, tossi-infettive, tumorali. LA GINNASTICA PROPRIOCETTIVA Gli atleti che vogliono ottenere prestazioni sempre più efficienti ricorrono alla ginnastica propriocettiva. Anche quando subiscono un trauma possono sottoporsi a un programma di esercizi propriocettivi per "rieducare" i riflessi e ottenere nuovamente un controllo ottimale dell'organismo, sottoponendo l'organismo e la parte anatomica che si vuole rieducare (ad esempio: una caviglia con una distorsione) a continue sollecitazioni controllate. Si utilizzano a tale scopo le tavolette instabili (tavolette propriocettive) anche al fine di affinare gesti atletici non corretti e prevenire infortuni: l'esercizio propriocettivo è una stimolazione neuromotoria nella sua totalità. Quando si subisce un trauma possono insorgere non solo lesioni fisiche; l'organismo può perdere e/o diminuire la sua capacità di valutare bene le informazioni che arrivano dall'esterno e i recettori inviano al sistema nervoso centrale sensazioni di qualità inferiore. Ripristinando tale capacità l'esercizio propriocettivo consente non solo di completare il ripristino globale della funzionalità dell'arto, ma anche di evitare recidive. Infatti, informazioni sbagliate possono causare nuove cadute e altri traumi.

4 ANATOMIA DELLA COLONNA VERTEBRALE La colonna vertebrale, chiamata anche rachide, assolve numerose ed importantissime funzioni: tra le più importanti ricordiamo quelle di protezione, di sostegno/ammortizzazione e di attacco del cingolo scapolare Protezione: le strutture favorite da questa azione sono il midollo spinale e gli organi posti nella cavità toracica. Il primo è fondamentale per la trasmissione degli impulsi nervosi dal cervello alla periferia e viceversa. Senza questo straordinario sistema di informazione, di confronto e di regolazione della sensibilità e del movimento la nostra psicomotricità sarebbe notevolmente inferiore. L articolazione esistente tra le vertebre e le costole forma quella struttura altamente efficiente chiamata gabbia toracica. Le ultime due coste presentano una notevole mobilità per permettere l espansione addominale durante la inspirazione. E' composta da Vertebre: 7 Vertebre Cervicali 12 Vertebre Toraciche 5 Vertebre Lombari 5 Vertebre Sacrali 4-5 Vertebre coccigee LE CURVE DELLA COLONNA VERTEBRALE : Presenta 4 curvature sul piano sagittale: 2 a concavità posteriore a livello cervicale e lombare dette LORDOSI 2 a convessità posteriore a livello toracico e sacro-coccigeo dette CIFOSI La funzione di queste curve Sono essenziali per la funzione di sostegno e di equilibrio statico e dinamico Sono indispensabili per la funzione di ammortizzazione del peso della testa La flessione e l'estensione sono soprattutto a carico della colonna cervicale e lombare. Le curve della colonna nella norma hanno un angolo di: 36 circa per la lordosi cervicale 35 circa per la cifosi dorsale 45 /50 per la lordosi lombare Ogni vertebra deve sopportare il peso dei metameri soprastanti. La forza di gravità sviluppa una forza compressiva dall'alto in basso. VERTEBRE: Le vertebre sono ossa brevi formate da un corpo anteriore, e un arco posteriore; questo ultimo è provvisto di processi che si dirigono posteriormente ( processi spinosi ) e lateralmente ( processi trasversi ) e che danno inserzione a muscoli e legamenti. Corpo e arco delimitano il foro vertebrale.la sovrapposizione delle vertebre determina il costituirsi del canale vertebrale in cui è accolto il midollo spinale. Vertebre Cervicali 1. La prima è l'atlante 2. La seconda è l'epistrofeo 3. La settima è la VERTEBRA PROMINENTE VERTEBRE TORACICHE

5 Sono di dimensioni maggiori rispetto alle cervicali e i corpi vertebrali presentano ai lati 2 fossette costali per l'articolazione con le teste costali. VERTEBRE LOMBARI Sono di dimensioni maggiori rispetto a tutte le altre. Il processo spinoso è piatto e il forame vertebrale è relativamente piccolo OSSO SACRO L'osso sacro è composto da cinque vertebre sacrali e rispettivi dischi intervertebrali saldati tra loro. OSSO COCCIGEO L'osso coccigeo è composto generalmente da 3-4 vertebre saldate tra loro. Struttura e costituzione delle ossa Le ossa sono costituite da tessuto osseo, un tipo di tessuto connettivo caratterizzato dalla mineralizzazione della sostanza fondamentale che presenta due tipi di struttura: una non lamellare (propria delle ossa in formazione nel feto e di quelle riparate in seguito a fratture) e una lamellare. La particolare composizione del tessuto osseo conferisce all'osso le sue caratteristiche di durezza e flessibilità (entro certi limiti), ossa sottoposte a trattamenti proteolitici finalizzati ad eliminare la componente proteica dell'osso hanno prodotto ossa molto dure ma fragili, in seguito a decalcificazione le ossa invece divenivano molto elastiche e flessibili ma poco dure, la componente proteica perciò garantisce all'osso una buona resistenza alle sollecitazioni meccaniche mentre la componente mineralizzata gli conferisce la caratteristica durezza. La componente organica è costituita da collagene I, osseina e una glicoproteina chiamata osteomucoide; la componente mineralizzata che nell'adulto costituisce il 60-70% dell'intero osso è composta da fosfato di calcio (86%) in forma di cristalli di idrossiapatite, carbonato di calcio (12%), fosfato di magnesio (1,5%), fluoruro di magnesio (0,5%) e tracce di ossido di ferro. Nonostante siano in parte costituite da minerali, le ossa sono organi a tutti gli effetti: la loro parte minerale viene costantemente rinnovata da due tipi di cellule al loro interno, gli osteoclasti e gli osteoblasti, i primi liberano idrolasi acide che hanno il compito di dissociare i sali minerali e distruggere le fibre collagene in modo da poterli riassorbire, gli osteoblasti invece sintetizzano nuova matrice fondamentale, quando questi vengono circondati da matrice smettono di produrre matrice e prendono il nome di osteociti. Tutte le ossa sono ricoperte da una membrana fibrosa di colore biancastro molto vascolarizzata chiamata periostio da cui partono fasci di fibre connettive (fibre di Sharpey) che si estendono in profondità ancorando il periostio all'osso. Nei punti in cui l'osso si articola con altre ossa le fibre del periostio si intrecciano con quelle della capsula rinoviale, o nelle vertebre con quelle del dischi intervertebrali. Il periostio si interrompe anche nei punti di inserzione della muscolatura lasciando il posto ai tendini. Le cavità interne dell'osso sono ricoperte da una membrana simile al periostio chiamata endostio e contengono il midollo osseo preposto all'emopoiesi, ossia la creazione di eritrociti, leucociti e piastrine. I tipi di ossa nel corpo umano In base alla loro morfologia, possono essere distinte in quattro tipi: le ossa lunghe, le ossa corte, le ossa irregolari e le ossa piatte.

6 Ossa lunghe, (forma magra e lunga), composte da un corpo o diafisi e due estremità dette epifisi. Nell'infanzia e nell'adolescenza è possibile distinguere, tra epifisi e diafisi, le metafisi o cartilagini di accrescimento. All'interno della diafisi, vi è una cavità detta cavità diafisaria occupata interamente da midollo osseo giallo, per lo più adiposo, che non concorre all'emopoiesi. Le pareti della cavità sono costituite da tessuto osseo compatto. Le epifisi sono costituite da tessuto osseo spugnoso, reso più resistente da trabecole ossee. All'interno delle epifisi si trova il midollo osseo rosso, responsabile dell'emopoiesi. Ossa corte, forma più o meno cuboide, costituite da tessuto osseo spugnoso circondato da uno strato sottile di tessuto osseo compatto; non contengono perciò midollo osseo. Ossa piatte, costituite da uno strato di tessuto spugnoso frapposto tra 2 lamine di tessuto compatto. Il tessuto spugnoso può presentare delle lacune più grosse contenenti residui di tessuto emopoietico (zona considerata per le punture lombari). Queste ossa hanno funzione protettiva, dato che hanno lo scopo di proteggere gli organi che si trovano subito dietro di esse. Esempi di ossa piatte sono quelle del cranio, che hanno lo scopo di proteggere il cervello, oppure lo sterno per proteggere il cuore e i polmoni, o ancora l'anca e il bacino che protegge da dietro gli organi dell'apparato escretore (come ad esempio la vescica). sesamoidi, appiattite, piccole e tondeggianti e si sviluppano internamente ai tendini (es. patella); wormiane o suturali, appiattite, piccole e con forma indefinita, si trovano nelle linee di sutura delle ossa del cranio. Il midollo osseo occupa il canale delle ossa lunghe e gli spazi intertrabecolari delle ossa piatte e delle epifisi. Nella fase embrionale funge da organo emopoietico ed è di colore rosso vivo. Nell'adulto, solo il midollo del tessuto spugnoso mantiene tali caratteristiche, mentre il midollo della cavità diafisaria assume un colore giallognolo perché sostituito da tessuto ricco di sostanze lipidiche. Negli esseri umani, un osso normale viene distrutto e ricostruito completamente ogni due mesi circa. Negli uccelli le ossa sono cave internamente, cioè prive di midollo, per alleggerire il più possibile lo scheletro. Nei Condroitti e nei Ciclostomi manca il tessuto osseo. Negli Olostei manca la cartilagine. BUON STUDIO

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