Come si evolveranno le relazioni sindacali dopo il d.lgs. n. 150/2009 (cd. Riforma Brunetta) e dopo la l. n. 122/2010 (cd. Manovra estiva)?

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2 Relazioni sindacali oltre il blocco dei contratti Come si evolveranno le relazioni sindacali dopo il d.lgs. n. 150/2009 (cd. Riforma Brunetta) e dopo la l. n. 122/2010 (cd. Manovra estiva)? 1

3 Contrattazione e manovra estiva Il blocco della contrattazione non invalida l intesa del 30 aprile 2009 sul nuovo modello contrattuale: ne rinvia solo l attuazione rispetto ai contratti nazionali Il blocco della contrattazione dilata i tempi della fase transitoria (dlgs 150 art.65) e il rapporto di sistema tra la legge e i due livelli della contrattazione Dopo la manovra estiva, bisogna mettere a punto un nuovo percorso di implementazione della nuova legge, che chiarisca i cambiamenti voluti dal legislatore rilanci il ruolo del sindacato attraverso la contrattazione 2

4 D.Lgs 150/09 e accordo 30 aprile 2009 Il D.lgs 150/09 prevede, nell adeguamento tra legge, contratti e intesa del 30 aprile 2009 il rispetto dei tempi per: nuovo CCNL triennale nuovo decentrato Ad oggi mancano: l accordo sulla rappresentatività i nuovi comparti con ricadute sull elezioni delle Rsu In più la legge 122/2010 incide sui rinnovi dei CCNL 3

5 Legge 122/10 e contratti L intervento della legge 122/10 ha complicato le cose: nei tempi, che slittano nell incastro tra norme nel sistema premiante, influenzato dalla moratoria Si può quindi affermare che: cessano di operare le clausole che abbiano ecceduto i limiti della contrattazione rispetto ai contratti nazionali; ma non quelle sul sistema premiante (la norma non è autoapplicativa) perché necessitano di risorse economiche (bloccate) e del ruolo del nuovo contratto collettivo nazionale per la determinazione delle risorse economiche. 4

6 Punti critici emersi da una lettura integrata... Da una lettura integrata dei vari interventi legislativi si deducono una serie di punti critici su cui innestare la nostra azione sindacale: 1. Il sistema di relazioni sindacali (art. 65 d.lgs. n. 150/2009 Intesa del 30/04/2009); 2. L'incompatibilità sindacale (profili di illegittimità costituzionale); 3. Le retribuzioni (art. 9, commi 1 e 4, L. n. 122/2010); 4. Le progressioni verticali. 5

7 Punto di partenza: il contratto integrativo Il nuovo percorso può iniziare distinguendo le funzioni del contratto integrativo: quelle connesse all art.65 del d.lgs. n. 150/2009 (riequilibrio rapporto legge/contratto, introduzione di premialità e merito) sono da riparametrare: non ha senso iniziare la sperimentazione senza la cornice del nuovo contratto nazionale, e con risorse economiche bloccate! quelle connesse alla normale funzione dell integrativo (normative, gestione del personale) devono essere garantite: come regole di base valgono quelle dei precedenti ccnl, che restano comunque in vigore! 6

8 Livello decentrato Funzione anticipatrice dell art. 65 d.lgs 150/09 redistribuzione delle materie tra legge e contratto predisposizione sistemi premianti Nulla è modificato rispetto alle regole relative alla gestione del personale 7

9 Contrattazione integrativa in base ai ccnl in vigore Le regole della contrattazione integrativa sugli aspetti normativi e gestionali non sono azzerate: restano in vigore fino alla definizione dei nuovi ccnl Su questo punto la giurisprudenza ci dà ragione: Tribunale di Torino, 27 marzo 2010 (anche in II grado) Tribunale di Salerno, 18 luglio 2010 Tribunale di Pesaro, 19 luglio 2010 Tribunale di Perugia, 28 luglio 2010 Tribunale di Milano, 4 agosto 2010 Tribunale di Lamezia Terme, 7 settembre

10 Periodo di adeguamento A tutto il 2010 per le Amministrazioni centrali A tutto il 2011 per le Regioni e Autonomie locali L adeguamento avviene su due percorsi nazionale decentrato Si attua la redistribuzione delle materie tra legge e contratto e la predisposizione sistemi premianti Non si applica immediatamente su tutto ciò che deriva dal nuovo modello contrattuale (compreso l art.40) Vedi sentenze 9

11 Le clausole di incompatibilità sindacale In diversi articoli, il d.lgs n. 150/2009 introduce forme di incompatibilità che riguardano gli incarichi presso: - ARAN; - CIVIT; - OIV (organismi indipendenti di valutazione); - la figura del DIRIGENTE PUBBLICO. Si pongono dubbi di illegittimità costituzionale ex art. 76 Cost 10

12 Ridefinire i tempi della transizione: gli istituti retributivi La legge 122/10 (congelamento delle risorse per i contratti del p.i.) può riguardare solo gli aumenti retributivi generalizzati e fissi, ovvero quelli predefiniti nel ccnl! Quindi, gli aumenti eventuali previsti in alcuni contratti vanno corrisposti comunque, anche dopo l entrata in vigore della legge! La legge 122/10 pone limiti al cambiamento del trattamento economico e professionale, ma non dice che il salario accessorio è fermo a prescindere da eventuali modifiche nell organizzazione e gestione del personale! 11

13 Ridefinire i tempi della transizione: gli istituti retributivi L'art. 9, commi 1 e 4, della L. n. 122/2010 interviene con forza sulle retribuzioni del pubblico impiego contrattualizzato e non: - comma 1: dal 2011 al 2013 il trattamento economico complessivo non potrà superare il trattamento ordinariamente spettante per il 2010 (disposizione che si applica anche alla contrattazione di secondo livello); - comma 4: i rinnovi contrattuali per il biennio 2008/2009 e i trattamenti derivanti dagli accordi del personale non contrattualizzato non possono determinare aumenti retributivi superiori al 3,2% (disposizione che si riferisce al solo livello nazionale). 12

14 Ridefinire i tempi della transizione: gli istituti normativi I tempi previsti per le progressioni verticali esclusivamente tramite concorso vanno rispettati, ma bisogna chiarire il rapporto tra norma statale e norme locali (art. 1, comma 4, TUEL): non si può lasciare tutto alle pronunce della giustizia amministrativa e contabile! Una soluzione equilibrata: salvaguardare le progressioni disposte prima del dlgs 150 anche se sfociano nel 2010 e fino a che non saranno predisposti i nuovi ordinamenti ; per il nuovo regime delle progressioni vale il vincolo del 1 gennaio

15 Governare la transizione: nuove relazioni sindacali Per ridefinire il percorso di attuazione della riforma: si possono posticipare le scadenze dell art.65 ma meglio ancora definire un nuovo accordo quadro sulle relazioni sindacali che segua quello sui comparti e definisca regole nuove utile tra l altro a risolvere il problema della clausola di incompatibilità: un applicazione troppo estesa sul piano dell inquadramento (posizioni organizzative) sul concetto di dirigente sindacale (anche i delegati Rsu) contrasta con la legge 15 e con la Costituzione! 14

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