ASSOCIAZIONE PROGETTO FILIPPIDE ASD Benemerita riconosciuta dal CIP
|
|
- Ottaviana Conti
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 RILEVAZIONI ALLA PREMESSA DELLA PROPOSTA DI LEGGE CONCERNENTE SISTEMA INTEGRATO DEGLI INTERVENTI E DEI SERVIZI SOCIALI DELLA REGIONE LAZIO Dopo la legge regionale del 9 settembre 1996 n. 38, che anticipava i cardini della legge 328/2000, è passato poco meno di un ventennio per giungere al presente riordino normativo. Sulla base di un modello di welfare regionale più aperto alla PARTECIPAZIONE dei soggetti pubblici e privati, inviamo queste note alla cortese attenzione della 7 COMMISSIONE CONSILIARE PERMANENTE POLITICHE SOCIALI E SALUTE. Il Terzo Settore concorre per promuovere un offerta di servizi qualificati, incentivare legami solidali, la partecipazione attiva dei cittadini, incoraggiare esperienze aggregative, promuovere la progettualità e innovazione sociale E NOI AGGIUNGEREMMO SPORT. La proposta di legge mira, altresì, a portare a compimento un duplice processo di integrazione avviato da tempo, ma tuttora largamente incompiuto, quello interno al sistema dei servizi sociali e tra questo e quello sanitario CHE NON E SOLO SUI MALATI. La presente proposta di legge interviene su tre livelli, prevedendo forme di raccordo tra gli strumenti programmatori, nonché forme di cooperazione tra uffici e di integrazione tra procedure. In particolare : - stabilisce che le ASL assicurano integrazione su basi distrettuali tra le attività sociali a rilievo sanitario e le attività sanitarie a rilievo sociale erogate dai distretti sanitari, concorrendo con le proprie risorse finanziarie ( art. 35 comma 1) Questo già si realizza nell azienda ASL RM C che ha messo in opera dal 2011
2 un intervento terapeutico riabilitativo in favore di disabili in trattamento presso la ASL con problematiche dello spettro autistico, atto a favorire una migliore qualità della vita, a facilitarne il percorso riabilitativo e l inserimento sociale. Ciò in riferimento alla Deliberazione Aziendale n. 192 del 15/03/2010 che al punto 8 indica la promozione dell inserimento delle persone disabili nelle attività ricreative e culturali favorendone la socializzazione, lo sviluppo delle capacità residuale e delle autonomie personali. Il tutto considerando il quadro di riferimento normativo per la realizzazione del sistema integrato di interventi e sevizi sanitari e sociali, di cui al DL 229/1999, alla legge 328/2000 e al DPCM 14/2/ impone che Comuni associati e ASL adottino una specifica convenzione per l integrazione socio-sanitaria, secondo uno schema tipo approvato con deliberazione della Giunta Regionale ( art. 49, comma 3) CHE RIGUARDI ANCHE LO SPORT La presente proposta di legge consta di 71 articoli raggruppati come segue: al Capo I (articoli 1-8) è previsto altresì che il sistema integrato sociale deve mobilitare tutte le potenzialità esistenti sul territorio per offrire prestazioni sociali efficienti ed efficaci, e la programmazione locale dei servizi deve valorizzare il protagonismo e la partecipazione nelle comunità locali, attraverso l aggregazione, la cittadinanza attiva e responsabile, lo sviluppo locale e comunitario ( art.7 ) QUINDI ATTIVITA SPORTIVA CON ESORDIO IN MANIFESTAZIONI SPORTIVE, QUINDI COMPETIZIONI CHE SONO SPESSO PATROCINATI DALLA REGIONE LAZIO. al Capo II (articoli 9-19) Politiche del sistema integrato, individua i settori di intervento in cui la Regione, in via prioritaria, attua le politiche sociali integrate: ( art. 10 persone con disabilità o disagio psichico) al Capo III (articoli 20-30) rubricato Interventi e servizi del sistema integrato individua i servizi e gli interventi che vengono posti in essere per attuare le politiche settoriali di cui al Capo 2. (art.21 il servizio di segretariato sociale; art. 22 il servizio sociale professionale.
3 .. al Capo VII rubricato disposizioni per l integrazione socio-sanitaria SI PROPONE DI INSERIRE IL RAPPRESENTANTE SPORTIVO. CAPO I DISPOSIZIONI GENERALI Art. 1 (Preambolo) 1. La Regione Lazio, per la definizione e la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali, si ispira ai principi ed ai valori contenuti nella Costituzione, nella Carta dei diritti fondamentali dell Unione europea, nella Convenzione ONU sui diritti dell infanzia, ratificata con legge del 27 maggio 1991, n. 176, nella Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilita, ratificata con legge 3 marzo 2009, n. 18, nella legge 8 novembre 2000, n. 328 (Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali) e nello Statuto regionale, con particolare riguardo all articolo 7, nel rispetto dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali, nonche degli obiettivi della strategia Europa 2020 sull inclusione sociale. 2. La Regione Lazio promuove e garantisce i diritti di cittadinanza sociale, la qualita della vita delle persone e delle comunita, l autonomia individuale, la coesione sociale, l'eliminazione e la riduzione delle condizioni di disagio e di esclusione, richiamandosi ai valori di uguaglianza, solidarieta, fraternita e non discrim 3. inserire norme per la promozione della pratica dello sport da parte delle persone disabili Legge 15 luglio 2003, n si propone di inserire l articolo 1 della CARTA EUROPEA DELLO SPORT RODI 13/15 maggio 1992 Art. 2 (Finalita della legge) 1. La Regione Lazio, per mezzo della presente legge, assume, quale punto di riferimento per le proprie politiche sociali, la centralita della persona,
4 sia come singola, sia inserita nella comunita, sia nelle formazioni sociali in cui realizza la propria personalita, al fine di: 1. a) promuoverne la dignita ; 2. b) favorirne il benessere e lo sviluppo psicofisici; 3. c) promuoverne la realizzazione dei progetti di vita; 4. d) tutelarne l inclusione sociale attraverso la soddisfazione dei bisogni e delle necessita ; ( esplicitare l intervento sull autismo in virtù dell incidenza ai dati odierni 1/88 (CDC s Autism and Development Disabilities monitoring ADDM Network) e della definizione data dalla SINPIA:l autismo e una sindrome comportamentale causata da un disordine dello sviluppo Le aree prevalentemente interessate sono quelle relative all interazione sociale ) 5. e) rimuoverne le condizioni di disuguaglianza, discriminazione, di bisogno e di disagio derivanti da limitazioni personali e sociali, da condizioni di non autosufficienza e da difficolta economiche; 6. f) garantire e rinforzare il suo inserimento nelle reti sociali e territoriali di appartenenza. Art. 4 (Obiettivi) 1. Il sistema integrato persegue i prioritari obiettivi: a) rispetto della dignita della persona, della sua riservatezza e del suo diritto di scelta; b) riconoscimento della centralita della persona quale prima destinataria degli interventi e dei servizi e del ruolo della famiglia quale soggetto primario e ambito di riferimento unitario per gli interventi e i servizi medesimi; g) integrazione sociale e lavorativa delle persone con disabilita, delle persone con disagio psichico e di tutte le persone in condizione di svantaggio; (SPECIFICHEREI AUTISMO) promozione di interventi che favoriscano l inclusione sociale e l inserimento, scolastico e lavorativo di persone e
5 gruppi a rischio di emarginazione ed esclusione sociale; (SPECIFICHEREI AUTISMO) Art. 5 (Principi e criteri organizzativi) 1. Il sistema integrato persegue i seguenti principi: g) centralita della persona prima destinataria degli interventi e dei servizi; h) rispetto della dignita e del diritto alla riservatezza degli utenti; i) universalita dell offerta dei servizi e garanzia di livelli essenziali di prestazioni su tutto il territorio regionale; j) promozione di servizi che favoriscono il mantenimento, l inserimento ed il reinserimento familiare, scolastico, lavorativo e sociale di persone a rischio di emarginazione ed esclusione sociale; k) promozione dell autonomia e della vita indipendente, con particolare riferimento al sostegno alle scelte di permanenza al proprio domicilio delle persone in condizioni di non autosufficienza o con limitata autonomia; l) promozione dell armonico sviluppo psicofisico e relazionale dei minori; (SPECIFICHEREI SPORT) m) promozione della solidarieta sociale, favorendo l autonoma iniziativa dei cittadini singoli o associati, nonche le iniziative di reciprocita e di auto aiuto delle persone, delle famiglie e delle comunita ; CAPO IV SOGGETTI DEL SISTEMA INTEGRATO
6 Art. 31 (Regione) s) promuove progetti di agricoltura sociale che prevedano l inserimento di persone svantaggiate, l organizzazione di servizi sociali, formativi e socio-riabilitativi in aziende agricole, l utilizzo a fini sociali di terreni di proprieta pubblica e collettiva; AGGIUNGEREI LO SPORT u) promuove la realizzazione di progetti speciali di interesse regionale, anche con caratteristiche di sperimentazione innovativa e la diffusione di buone pratiche; QUALE L ASSOCIAZIONE BENEMERITA DEL COMITATO PARALIMPICO ITALIANO ASSOCIAZIONE PROGETTO FILIPPIDE Art. 50 (Punto unico di accesso alle prestazioni sociali, sociosanitarie e sanitarie) 1. Al fine di favorire la fruizione da parte degli utenti dei servizi sociali, sociosanitari e sanitari erogati nell ambito del distretto, i comuni e le ASL istituiscono in ogni ambito territoriale ottimale un punto unico di accesso all insieme dei servizi stessi (PUA) Il PUA può avere punti d accesso decentrati presso i servizi di segretariato sociale In ogni PUA e ogni servizio di segretariato sociale va ad essere istituito un albo di assistenti sociali abilitati esperti nel settore dello sport e dell autismo formati secondo le modalità stabilite dall Associazione Progetto Filippide, Benemerita del Comitato Italiano Paralimpico.
7
8
LE PROPOSTE DEL FORUM A.S. ALLA XIII COMMISSIONE AGRICOLTURA DELLA CAMERA
LE PROPOSTE DEL FORUM A.S. ALLA XIII COMMISSIONE AGRICOLTURA DELLA CAMERA Consegnate alla Commissione agricoltura della Camera dei deputati il 26 aprile 2012 1. Il Forum per una legge nazionale Il Forum
DettagliALLEGATO 1 BANDO DI GARA PER LACREAZIONE DI UNA SHORT LIST DI FORNITORI DI SERVIZI DI CONCILIAZIONE DEI TEMPI DI VITA E DI LAVORO DELLE DONNE
ALLEGATO 1 BANDO DI GARA PER LACREAZIONE DI UNA SHORT LIST DI FORNITORI DI SERVIZI DI CONCILIAZIONE DEI TEMPI DI VITA E DI LAVORO DELLE DONNE SERVIZI RIPARTITI PER TARGET DI RIFERIMENTO Centro diurno per
DettagliDELIBERAZIONE N X / 3612 Seduta del 21/05/2015
DELIBERAZIONE N X / 3612 Seduta del 21/05/2015 Presidente ROBERTO MARONI Assessori regionali MARIO MANTOVANI Vice Presidente VALENTINA APREA VIVIANA BECCALOSSI SIMONA BORDONALI MARIA CRISTINA CANTU' CRISTINA
Dettagli154 31.3.2010 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 13 DELIBERAZIONE 22 marzo 2010, n. 363
154 31.3.2010 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 13 DELIBERAZIONE 22 marzo 2010, n. 363 Protocollo d intesa Costituzione di un Centro regio nale per la promozione e lo sviluppo dell auto
DettagliLEGGE REGIONALE N. 30 DEL 09-09-1998 REGIONE LIGURIA
LEGGE REGIONALE N. 30 DEL 09-09-1998 REGIONE LIGURIA RIORDINO E PROGRAMMAZIONE DEI SERVIZI SOCIALI DELLA REGIONE E MODIFICHE ALLA LEGGE REGIONALE 8 AGOSTO 1994 N. 42 IN MATERIA DI ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO
DettagliPROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE
PROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE Definizione obiettivi: descrizione degli obiettivi di piano riferiti agli obiettivi generali
DettagliPROTOCOLLO D INTESA TRA
PROTOCOLLO D INTESA TRA Provincia di Roma Dipartimento III - Servizio I Politiche del Lavoro e Servizi per l Impiego - SILD e Dipartimenti di Salute Mentale della ASL della Provincia di Roma e Associazioni
DettagliRete delle RSA. Rete sanitaria delle ASL. Reti della sussidiarietà. Le tre Reti a regime
Rete sanitaria delle ASL Reti della sussidiarietà Rete delle RSA Le tre Reti a regime 1997 1999 2002 2004 2001 2004 2008 Soffermiamo l attenzione sul titolo: GOVERNO DELLA RETE DEGLI INTERVENTI E DEI SERVIZI
DettagliLe nuove geografie del lavoro di comunità. Università degli Studi di Bergamo Dipartimento scienze umane e sociali 21 ottobre 2013
Le nuove geografie del lavoro di comunità Università degli Studi di Bergamo Dipartimento scienze umane e sociali 21 ottobre 2013 Il contesto nel quale si collocano le politiche di welfare L evoluzione
DettagliABITARE LA VITA Pisa 21 febbraio 2013
APPARTAMENTI VERSO L AUTONOMIA ABITARE LA VITA Pisa 21 febbraio 2013 Le politiche Regionali di sostegno all abitare Marzia Fratti Settore Politiche per l integrazione socio-sanitaria e la salute in carcere
DettagliMODALITA DI FUNZIONAMENTO E CONSULTAZIONE DEL TAVOLO PERMANENTE DEI SOGGETI DEL TERZO SETTORE DEL DISTRETTO SOCIALE EST MILANO
Allegato A alla deliberazione n. 11 dell 08/06/2012 MODALITA DI FUNZIONAMENTO E CONSULTAZIONE DEL TAVOLO PERMANENTE DEI SOGGETI DEL TERZO SETTORE DEL DISTRETTO SOCIALE EST MILANO 1. COMPITI E FINALITA
DettagliREGIONE VENETO - Prevenzione e contrasto dei fenomeni di mobbing e tutela della salute psico-sociale della persona sul luogo del lavoro
REGIONE VENETO - Prevenzione e contrasto dei fenomeni di mobbing e tutela della salute psico-sociale della persona sul luogo del lavoro Art. 1 - Inviolabilità della dignità umana. 1. La Regione del Veneto
Dettagli1.OGGETTO 2.FINALITA 3. DESTINATARI
PROTOCOLLO OPERATIVO TRA I SERVIZI ASSISTENZA DOMICILIARE DEI COMUNI DELL AMBITO DISTRETTUALE DI SEREGNO E IL SERVIZIO ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA DELL ASLMI3 DISTRETTO DI SEREGNO PER L EROGAZIONE
DettagliCAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE LAFFRANCO, BIANCONI
Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 572 PROPOSTA DI LEGGE D INIZIATIVA DEI DEPUTATI LAFFRANCO, BIANCONI Disciplina della professione di educatore di asilo nido e istituzione
DettagliLEGGE PROVINCIALE N. 8 DEL 22-07-2009 REGIONE TRENTO (Prov.)
LEGGE PROVINCIALE N. 8 DEL 22-07-2009 REGIONE TRENTO (Prov.) Disposizioni per la prevenzione e la cura dell Alzheimer e di altre malattie neurodegenerative legate all invecchiamento e per il sostegno delle
DettagliREGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA DELIBERAZIONE N. 69/ 23 DEL 10.12.2008
REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA DELIBERAZIONE N. 69/ 23 Oggetto: LR 20/ 97, art. 3. Finanziamento di progetti d intervento a favore di persone con disturbo mentale e di persone con disabilità intellettive.
DettagliMANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6
MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.
DettagliIstituto di formazione politica PEDRO ARRUPE Centro Studi Sociali
Istituto di formazione politica PEDRO ARRUPE Centro Studi Sociali Palermo 31 maggio 2013 Rita Costanzo LIVEAS Il concetto di livelli essenziali di assistenza è stato introdotto dalla legge n. 328/2000,
DettagliDGR. n. 11496 del 17.3.2010
DGR. n. 11496 del 17.3.2010 DEFINIZIONE DEI REQUISITI MINIMI DI ESERCIZIO DELL' UNITA' DI OFFERTA SOCIALE "CENTRO RICREATIVO DIURNO PER MINORI". ((PROSECUZIONE DEL PROCEDIMENTO PER DECORRENZA TERMINI PER
DettagliSCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN
(Allegato 1) SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE 1) Ente proponente il progetto: COMUNE DI MATINO 2) Codice di accreditamento: NZ03254 3) Albo e classe di iscrizione:
DettagliSostegno e Accompagnamento Educativo
Sostegno e Accompagnamento Educativo 1. Definizione La prestazione sostegno e accompagnamento educativo consiste nel fornire sia un supporto e una consulenza ai genitori nello svolgimento della loro funzione
DettagliDeliberazione legislativa n. 87/2014 2. Art. 1 Finalità
Deliberazione legislativa n. 87/2014 2 Art. 1 Finalità 1. La Regione Emilia-Romagna riconosce e promuove, nell ambito delle politiche del welfare, la cura familiare e la solidarietà come beni sociali,
Dettagli31 dicembre 2010. 14 marzo 2010. Non è stabilita alcuna scadenza per la presentazione delle richieste
Soggetti finanziatori Progetto Scadenza ALLEANZA ASSICURAZIONI Iniziative che hanno come scopo: 1. progetti di formazione e/o inserimento professionale dei giovani finalizzati all'uscita da situazioni
DettagliREGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEL VOLONTARIATO E DELL ASSOCIAZIONISMO
REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEL VOLONTARIATO E DELL ASSOCIAZIONISMO Approvato con deliberazione di Consiglio Comunale n. 36 del 04.05.2006 Indice ART. 1 - OBIETTIVI...2 ART. 2 - FUNZIONI DELLA CONSULTA...2
DettagliProgetto. Inserimento lavorativo per disabili psichici (borse lavoro) Comune di Foggia - Ufficio Città Sane. Città di Foggia
Progetto Inserimento lavorativo per disabili psichici (borse lavoro) Comune di Foggia - Ufficio Città Sane Inserimento lavorativo per disabili psichici Il progetto ha previsto l inserimento lavorativo
DettagliIL LAVORO IN RETE NEI SERVIZI EDUCATIVI SPECIALISTICI
CI SONO ANGELI IN CITTA Tutte le Aree dell Autismo IL LAVORO IN RETE NEI SERVIZI EDUCATIVI SPECIALISTICI San Salvo 25-05-2013 PALMA MONICA AREA DISABILITA L. 104/92 Legge Quadro per l assistenza, l integrazione
Dettagliun servizio residenziale rivolto a minori Sino ad un massimo di nove minori interventi educativi I progetti individualizzati fondati
un servizio residenziale rivolto a minori che rivelano il bisogno di un progetto individualizzato, a carattere residenziale, per tutelare il loro sviluppo psicologico e sociale. Anche attraverso brevi
DettagliREGOLAMENTO DEI CRITERI E MODALITA PER LA CONCESSIONE DI SOVVENZIONI, CONTRIBUTI, SUSSIDI ED AUSILI FINANZIARI ART.12 LEGGE 241 DEL 7.8.
COMUNE DI BIBBONA Provincia di Livorno REGOLAMENTO DEI CRITERI E MODALITA PER LA CONCESSIONE DI SOVVENZIONI, CONTRIBUTI, SUSSIDI ED AUSILI FINANZIARI ART.12 LEGGE 241 DEL 7.8.1991 Approvato con atto consiliare
DettagliTitolo XII. Il Sistema di valutazione, misurazione e trasparenza della Performance Merito e Premi
Titolo XII Il Sistema di valutazione, misurazione e trasparenza della Performance Merito e Premi CAPO I IL SISTEMA DI VALUTAZIONE MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE Art. 63 Le disposizioni contenute nel presente
DettagliREGOLAMENTO DEL SEGRETARIATO SOCIALE PROFESSIONALE DEL COMUNE DI AVELLINO PIANO DI ZONA AMBITO A3
REGOLAMENTO DEL SEGRETARIATO SOCIALE PROFESSIONALE DEL COMUNE DI AVELLINO PIANO DI ZONA AMBITO A3 ART.1 ISTITUZIONE DEL SEGRETARIATO SOCIALE PROFESSIONALE DI AMBITO In conformità al quadro normativo definito
DettagliMinistero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca
Protocollo d Intesa per la tutela dei minori Rom, Sinti e Camminanti tra Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca e Opera Nomadi VISTO il decreto del Presidente della Repubblica 26 marzo
DettagliAREA della DISABILITA
AREA della DISABILITA la Società della Salute ed i servizi per le persone disabili in Valdinievole Corso per Amministratore di Sostegno 16.06.2012 Alice Martini RUOTA di PRESENTAZIONE ORIGINI una cosa
DettagliLinee guida per le Scuole 2.0
Linee guida per le Scuole 2.0 Premesse Il progetto Scuole 2.0 ha fra i suoi obiettivi principali quello di sperimentare e analizzare, in un numero limitato e controllabile di casi, come l introduzione
DettagliEmpowerment e comunità ciclo di incontri seminariali
Empowerment e comunità ciclo di incontri seminariali Bologna, 4 febbraio 2015 Community welfare ed empowerment di comunità Evoluzione dello stato sociale o arretramento del pubblico? Il dubbio nasce dalla
DettagliCONSIGLIO DELLA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO
CONSIGLIO DELLA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO XIV LEGISLATURA ANNO 2013 DISEGNO DI LEGGE 8 aprile 2013, n. 377 Disciplina del servizio di assistenza e consulenza psicologica in provincia di Trento. Modificazioni
DettagliSCHEMA di PROTOCOLLO D INTESA. fra
Regione Campania SCHEMA di PROTOCOLLO D INTESA fra L Ente Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano La Provincia di Salerno Le Comunità Montane..., La Comunità Montana..., La Comunità Montana..., Ecc
Dettaglilavorativo di persone con provvedimenti penali detentivi e/o in esecuzione penale esterna.
Allegato alla Delib.G.R. n.32/ 45 del 15.9.2010 L.R. n. 1 del 24.2.2006, art 9, comma 11. L.R. n. 2 del 29.5.2007, art 33, comma 11. Finanziamento di un programma di attività finalizzate al recupero e
DettagliVISTI. Il Decreto Legislativo 18 agosto 2000, n. 267, Testo unico delle leggi sull ordinamento degli enti locali ;
PROTOCOLLO OPERATIVO PER LA PROMOZIONE DI PROGETTI DI INSERIMENTO LAVORATIVO E STABILIZZAZIONE DEI RAPPORTI DI LAVORO DI PERSONE IN STATO DI DISAGIO SOCIALE (PROGRAMMA PARI) VISTI Il Decreto Legislativo
DettagliLa multidisciplinarietà delle cure a casa: quali competenze. F. Saverio Proia Ministero della Salute
III GIORNATA NAZIONALE DELLE CURE A CASA Qualità, tecnologie e sostenibilità nelle cure domiciliari Ospedale S. Giovanni Calibita Fatebenefratelli, Sala Assunta Isola Tiberina, Roma 12 settembre 2011 -
DettagliIL RUOLO DELL ASSISTENTE SOCIALE NEL CONTESTO SOCIO-SANITARIO
IL RUOLO DELL ASSISTENTE SOCIALE NEL CONTESTO SOCIO-SANITARIO - da operatore a promotore sociale - Dott. Marcello Candotto L IDENTITÀ DELL ASSISTENTE SOCIALE L assistente sociale è un operatore sociale
DettagliCONSULTA PROVINCIALE DEL VOLONTARIATO. La Provincia di Novara, nell ambito delle proprie attività e nel rispetto di quanto assegnatole dalla vigente
CONSULTA PROVINCIALE DEL VOLONTARIATO ART. 1 ISTITUZIONE CONSULTA PROVINCIALE DEL VOLONTARIATO La Provincia di Novara, nell ambito delle proprie attività e nel rispetto di quanto assegnatole dalla vigente
DettagliACCORDO DI PROGRAMMA PER L ATTIVAZIONE DI UNA RETE DI COMUNI AMICI DELLA FAMIGLIA
Forum Lombardo delle Lombardia FeLCeAF Associazioni familiari ACCORDO DI PROGRAMMA PER L ATTIVAZIONE DI UNA RETE DI COMUNI AMICI DELLA FAMIGLIA La crisi in atto ormai da alcuni anni porta al contenimento
DettagliPiano di Zona 2010-2012
AREA INCLUSIONE SOCIALE PER SOGGETTI APPARTENENTI ALLE FASCE DEBOLI CODICE - IS - COD. AZIONE PAG IS 1 ITINERARIO LAVORO - Tirocini Formativi-Lavorativi per Adulti e Giovani svantaggiati 277 20 NUMERO
DettagliCIRCOLO RICREATIVO AZIENDALE LAVORATORI DI POSTE ITALIANE. CRALPoste CODICE DI COMPORTAMENTO
CIRCOLO RICREATIVO AZIENDALE LAVORATORI DI POSTE ITALIANE CRALPoste CODICE DI COMPORTAMENTO Roma, 31 Marzo 2005 INDICE Premessa pag. 3 Destinatari ed Ambito di applicazione pag. 4 Principi generali pag.
DettagliNorme per la sorveglianza e la prevenzione degli incidenti domestici
Legge Regionale 28 aprile 2009, n. 15 Norme per la sorveglianza e la prevenzione degli incidenti domestici ( B.U. REGIONE BASILICATA N.22 del 2 maggio 2009 Articolo 1 Finalità 1. La presente legge, in
DettagliIl sistema integrato di interventi e servizi sociali ed il piano di zona. www.ulss.tv.it
Il sistema integrato di interventi e servizi sociali ed il piano di zona www.ulss.tv.it Principi costituzionali Art. 2. La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo
DettagliCODICE DI COMPORTAMENTO DELLA GALBUSERA ASSICURAZIONI S.A.S.
CODICE DI COMPORTAMENTO DELLA GALBUSERA ASSICURAZIONI S.A.S. E DEI PROPRI COLLABORATORI 1. CODICE DI COMPORTAMENTO DELLA GALBUSERA ASSICURAZIONI s.a.s. VERSO IL CLIENTE 2. CODICE DI COMPORTAMENTO DELLA
DettagliPROVINCIA DI MATERA. Regolamento per il funzionamento. dell Ufficio Relazioni con il Pubblico della Provincia di Matera
PROVINCIA DI MATERA Regolamento per il funzionamento dell Ufficio Relazioni con il Pubblico della Provincia di Matera SOMMARIO Art. 1 Principi generali Art. 2 Finalità e funzioni dell Ufficio Relazioni
DettagliErice è. con i diversamente abili: un percorso che continua PROGETTO DI INCLUSIONE SOCIO-LAVORATIVA PER I SOGGETTI DIVERSAMENTE ABILI
Erice è. con i diversamente abili: un percorso che continua PROGETTO DI INCLUSIONE SOCIO-LAVORATIVA PER I SOGGETTI DIVERSAMENTE ABILI PREMESSA L art. 3, II comma della Costituzione Italiana recita: è compito
DettagliLA GIUNTA REGIONALE. VISTA la legge regionale 7 dicembre 2001, n. 32 concernente Interventi a sostegno della famiglia ;
DELIBERAZIONE N.1177 DEL 23/12/2005 Oggetto: L.r. 7 dicembre 2001, n. 32 Interventi a sostegno della famiglia. Individuazione degli interventi prioritari, nonché delle modalità e dei criteri di riparto
DettagliLEGGE REGIONALE N. 36 DEL 27-11-2006 REGIONE PIEMONTE. Autorizzazione ed accreditamento dei soggetti operanti nel mercato del lavoro regionale.
LEGGE REGIONALE N. 36 DEL 27-11-2006 REGIONE PIEMONTE Autorizzazione ed accreditamento dei soggetti operanti nel mercato del lavoro regionale. Fonte: BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE PIEMONTE N. 48 del
DettagliFonte: BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CALABRIA N. 22 del 1 dicembre 2003 SUPPLEMENTO STRAORDINARIO N. 4 del 9-12-2003
/(**(5(*,21$/(1'(/ 5(*,21(&$/$%5,$ 5HDOL]]D]LRQHGHOVLVWHPDLQWHJUDWRGLLQWHUYHQWLHVHUYL]LVRFLDOLQHOOD5HJLRQH &DODEULDLQDWWXD]LRQHGHOODOHJJHQ Fonte: BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CALABRIA N. 22 del 1
DettagliSTAGE PROGETTO DI VITA
MIUR - Direzione Generale per il Veneto Ufficio XIII - Ufficio Scolastico di Vicenza Rete dei CTI - Centri Territoriali per l Integrazione della provincia di Vicenza SPORTELLO PROVINCIALE AUTISMO Vicenza
DettagliMilano, 9 novembre 2013. Vincenzo Saturni
Milano, 9 novembre 2013 Vincenzo Saturni 1 La carta etica: perché e per chi? Avis opera da 86 anni per diffondere una cultura solidale tra i cittadini su tutto il territorio nazionale. E sin dal momento
DettagliNuovi modelli per le società sportive del futuro
Nuovi modelli per le società sportive del futuro Imprese sociali multifunzionali IMPRESA SOCIALE (def. Wikipedia) Tutte le imprese private, comprese le società cooperativa, che esercitano in via stabile
DettagliServizi Sociali. in evoluzione: da selettività ad universalità
Servizi Sociali in evoluzione: da selettività ad universalità Complessità Non Non si si limitano ad ad un un tempo preciso della della vita vita Pluralità di di interventi Personalizzazione degli degli
DettagliDISPOSIZIONI IN MATERIA DI AGRICOLTURA SOCIALE
DISPOSIZIONI IN MATERIA DI AGRICOLTURA SOCIALE Art. 1 - Finalità e oggetto. 1. La Regione del Veneto promuove l agricoltura sociale quale aspetto della multifunzionalità delle attività agricole, per ampliare
Dettagli2. La Regione, altresì, riconosce e valorizza il ruolo di rilevanza sociale delle associazioni regionali di tutela delle categorie dei disabili.
L.R. 21 luglio 2003, n. 19 (1). Norme per il diritto al lavoro delle persone disabili. Modifiche all'articolo 28 della legge regionale 7 agosto 1998, n. 38 (Organizzazione delle funzioni regionali e locali
DettagliL.R. 24 dicembre 2004, n. 30. Disciplina delle associazioni di promozione sociale. (B.U. 29 dicembre 2004, n. 12)
L.R. 24 dicembre 2004, n. 30. Disciplina delle associazioni di promozione sociale. (B.U. 29 dicembre 2004, n. 12) Settore: Regione: Materia: Codici regionali Liguria ordinamento ed organizzazione Sommario
DettagliPROPOSTA DI LEGGE REGIONALE Sistema regionale integrato di interventi e servizi sociali. Capo I Disposizioni generali
PROPOSTA DI LEGGE REGIONALE Sistema regionale integrato di interventi e servizi sociali Capo I Disposizioni generali Art.1 (Oggetto e finalità) 1. La Regione, nel rispetto dei principi della Dichiarazione
DettagliCOMUNE DI PACIANO PROVINCIA DI PERUGIA
COMUNE DI PACIANO PROVINCIA DI PERUGIA Cap 06060 P.zza della Repubblica n. 4 P.IVA 00436320543 Tel. 075.830186 e-mail: info@comune.paciano.pg.it fax. 075.830447 REGOLAMENTO COMUNALE DEL SERVIZIO DI AFFIDAMENTO
DettagliREGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL TEMPO EXTRASCOLASTICO PER MINORI DISABILI
SEDE LEGALE: Piazza dei Caduti, 21 _ 48100 RAVENNA REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL TEMPO EXTRASCOLASTICO PER MINORI DISABILI Approvazione n 1/1446C.d.A. del Consorzio in data 23-02-07 Approvazione n G.C.
DettagliModalità e requisiti per la definizione delle forme di partecipazione e rappresentanza nei tavoli di programmazione partecipata inerenti il Piano di
Modalità e requisiti per la definizione delle forme di partecipazione e rappresentanza nei tavoli di programmazione partecipata inerenti il Piano di Zona delle Politiche sociali dell Ambito territoriale
DettagliProtocollo d intesa tra. Associazione Culturale Pediatri (ACP) Federazione Italiana per il Superamento dell Handicap (FISH)
Protocollo d intesa tra Associazione Culturale Pediatri (ACP) e Federazione Italiana per il Superamento dell Handicap (FISH) ACP Associazione Culturale Pediatri (di seguito denominata ACP), associazione
DettagliAspetti innovativi e caratteristiche sperimentali del progetto :
PUNTO D INCONTRO: accoglienza, informazione e mappatura dei bisogni delle Persone affette da AUTISMO e delle loro famiglie Descrizione del progetto Punto d incontro dovrebbe costituire una sorta di sportello
DettagliLegge accesso disabili agli strumenti informatici
Legge accesso disabili agli strumenti informatici da Newsletter Giuridica: Numero 81-26 gennaio 2004 Pubblicata sulla Gazzetta la Legge in materia di accesso dei disabili agli strumenti informatici, approvata
DettagliLaboratorio Servizi nell area DISABILI
Laboratorio Servizi nell area DISABILI 1 Studio sui servizi alla persona disabile a Roma Luglio 2007 Nella legislazione italiana, la tutela assistenziale del cittadino disabile si è avuta: 1. Negli anni
DettagliLA SPERIMENTAZIONE DI AGENDA 22
LA SPERIMENTAZIONE DI AGENDA 22 Pescara 11 ottobre 2007 COS È AGENDA 22 Agenda 22 è un metodo per la stesura di Piani relativi alle politiche sulla disabilità (DPP) che implementino le Regole Standard
DettagliATTO N. 884. di iniziativa dei Consiglieri BARBERINI e SMACCHI
PROPOSTA DI LEGGE ATTO N. 884 http://www.consiglio.regione.umbria.it e-mail: atti@crumbria.it di iniziativa dei Consiglieri BARBERINI e SMACCHI MISURE PER IL SOCCORSO ED IL TRASPORTO SANITARIO - ULTERIORE
DettagliLa diffusione dell ICF nell inserimento lavorativo dei disabili. Roma, 28 marzo 2012. Modello di Servizio per il Collocamento Mirato
La diffusione dell ICF nell inserimento lavorativo dei disabili Roma, 28 marzo 2012 Modello di Servizio per il Collocamento Mirato Finalità del Collocamento mirato Promozione di politiche attive per accrescere
DettagliComune di Terni Provincia di Terni A.T.C. & Partners Mobilità F.I.S.H. Umbria ONLUS PROTOCOLLO DI INTESA
PROTOCOLLO DI INTESA per la non discriminazione e le pari opportunità attraverso il pieno riconoscimento del diritto alla mobilità e all accessibilità PREMESSO TRA Comune di Terni Provincia di Terni l
DettagliIl tutore volontario tra tutela dei diritti e volontariato di prossimità
Il tutore volontario tra tutela dei diritti e volontariato di prossimità Corso di formazione per Tutori volontari 7 maggio 2013 Paola Atzei Area Formazione e Innovazione Centro Servizi per il Volontariato
Dettagli********** IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE. - VISTA la L. n. 184 del 04/05/83 Disciplina dell adozione e dell affidamento dei minori ;
Consiglio di Amministrazione Deliberazione n. del OGGETTO: RECEPIMENTO DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N. 79 11035 DEL 17/11/03 Approvazione linee d indirizzo per lo sviluppo di una rete di servizi
DettagliDott. Gaetano D Onofrio Direzione Sanitaria AOU Federico II
Il Budget di Salute quale strumento per l integrazione sociosanitaria. Quadro comparato della legislazione dei paesi membri UE (Francia, Spagna, Italia) e delle Regioni italiane (Toscana, Emilia Romagna,
Dettagli) 21 38060 - NOMI (TN)
O P E R A R O M A N I (Azienda Pubblica di Servizi alla Persona ) Via Roma, 21 38060 - NOMI (TN) Costituita ai sensi della L.R. 21 settembre 2005, n.7 REGOLAMENTO DEL CENTRO DIURNO PER ANZIANI Gennaio
DettagliREGOLAMENTO COMUNALE PER L ISCRIZIONE ALL ALBO COMUNALE DELLE ASSOCIAZIONI E PER LA CONCESSIONE DI SUSSIDI E CONTRIBUTI ECONOMICI ALLE ASSOCIAZIONI.
Comune di Roè Volciano Provincia di Brescia REGOLAMENTO COMUNALE PER L ISCRIZIONE ALL ALBO COMUNALE DELLE ASSOCIAZIONI E PER LA CONCESSIONE DI SUSSIDI E CONTRIBUTI ECONOMICI ALLE ASSOCIAZIONI. Approvato
DettagliAuto Mutuo Aiuto Lavoro
Assessorato al Lavoro Auto Mutuo Aiuto Lavoro progettazione e sperimentazione di un nuovo servizio rivolto a chi perde il lavoro Il progetto Nel quadro delle politiche attive al lavoro non esiste ad oggi
DettagliCOOP. SOC. A.S.A.R. carta dei servizi
COOP. SOC. A.S.A.R. carta dei servizi edizione anno 2011/2012 Presentazione della Cooperativa Sociale A.S.A.R. A.S.A.R Coop. Sociale Via Principe Nicola, 123 Catania Tel / Fax 095-533980 Cell. 3389273899
DettagliCo.Ge.S.Co. Consorzio per la Gestione di Servizi Comunali
Oggetto: Determinazione a contrarre ai fini dell affidamento della gestione associata del Servizio di Assistenza Domiciliare Socio-assistenziale Anziani e Disabili - periodo: 01/01/2013-30/06/2015. IL
DettagliCONVENZIONE DI COOPERAZIONE TRA PREMESSO
CONVENZIONE DI COOPERAZIONE TRA LA REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA (di seguito denominata Regione) nella persona dell Assessore regionale al lavoro, università e ricerca Alessia Rosolen, domiciliata
DettagliDoveri della famiglia
MINISTERO DELL ISTRUZIONE,UNIVERSITA E RICERCA Via Figurella, 27 Catona 89135 Reggio di Calabria (RC) Telefax 0965302500-0965600920 C.F. 92081350800 C.M. RCIC868003 PEC rcic868003@pec.istruzione.it A.S.
DettagliProgetto Bollenti Spiriti. Giovani Open Space. Comune di Barletta
Regione Puglia Progetto Bollenti Spiriti Giovani Open Space Comune di Barletta Programma regionale per le Politiche giovanili Bollenti Spiriti Delibera Cipe n. 35/2005. Ripartizione delle risorse per interventi
DettagliAzione Disabilità. Per raggiungere gli obiettivi enunciati si perseguiranno sue punti: Le attività previste verranno realizzate in tre fasi:
Azione Disabilità Num. Scheda 2 TITOLO AZIONE o o Assistenza domiciliare per disabili LIVEAS OBIETTIVI Scopo dell intervento è consentire alle persone disabili la permanenza nell abituale contesto di vita
DettagliBadanti e Assistenti Familiari Specializzati
Presidenza della Giunta Regionale Provincia di Catanzaro Provincia di Cosenza Regione Calabria Ass. Formazione Professionale Corso di Formazione gratuito per Badanti e Assistenti Familiari Specializzati
DettagliDELIBERAZIONE N X / 392 Seduta del 12/07/2013
DELIBERAZIONE N X / 392 Seduta del 12/07/2013 Presidente ROBERTO MARONI Assessori regionali MARIO MANTOVANI Vice Presidente VALENTINA APREA VIVIANA BECCALOSSI SIMONA BORDONALI PAOLA BULBARELLI MARIA CRISTINA
DettagliManifesto IFLA Per la Biblioteca Multiculturale
Manifesto IFLA Per la Biblioteca Multiculturale La biblioteca multiculturale Porta di accesso a una società di culture diverse in dialogo Tutti viviamo in una società sempre più eterogenea. Nel mondo vi
DettagliSOMMARIO. Art. 8 Conoscenza dei bisogni e valutazione del gradimento dei servizi
Regolamento per il funzionamento dell Ufficio relazioni con il Pubblico Approvato con deliberazione della Giunta Provinciale N.128 del 15.09.2005 SOMMARIO Art. 1 Principi generali Art. 2 Finalità e funzioni
DettagliPremessa Riferimenti normativi Attività socio-sanitarie ad alta integrazione sanitaria
PAGINA 1 DI 5 ALLEGATO A Attività socio-sanitarie ad alta integrazione sanitaria e prestazioni sanitarie a rilevanza sociale della Società della Salute Zona Pisana Premessa La Società della Salute Zona
Dettagli1 Descrizione sintetica delle finalita' e dell'ambito di intervento del corso.. 3 1.1 Finalità... 3 1.2 Ambito di intervento...
LO SPORT E PER TUTTI CORSO DI AGGIORNAMENTO: L OPERATORE SPORTIVO TRA DIVERSITA E DISAGIO (EDUCARE ALLO SPORT PERSONE IN SITUAZIONE DI DIFFICOLTA ) 2^ PARTE 1 INDICE 1 Descrizione sintetica delle finalita'
DettagliRegolamento su iniziative di Lavoro di Pubblica Utilità (LPU) GIOVANI
Regolamento su iniziative di Lavoro di Pubblica Utilità (LPU) GIOVANI Linee guida Regolamento concernente i requisiti delle iniziative di lavoro di pubblica utilità nonché i criteri e le modalità di sostegno
DettagliPROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER L INTEGRAZIONE
PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER L INTEGRAZIONE FINALITA Il presente documento denominato Protocollo di Accoglienza è un documento che nasce da una più dettagliata esigenza d informazione relativamente all
DettagliL. 162/98 2000 353 123 230 1.337.964,89 2001 688 580 108 4.155.265,27 2002 1.648 1.524 124 10.516.445,00 2003 2.618 2.344 274 13.463.
L. 162/98 Anno di presentazione Piani presentati Piani finanziati Piani esclusi Costo annuale 2000 353 123 230 1.337.964,89 2001 688 580 108 4.155.265,27 2002 1.648 1.524 124 10.516.445,00 2003 2.618 2.344
DettagliLe linee guida regionali sui piani di zona 2011 2015: da Casa di Riposo a Centro di Servizio
Le linee guida regionali sui piani di zona 2011 2015: da Casa di Riposo a Centro di Servizio Il quadro Istituzionale organizzativo in Regione Veneto Dirigente Regionale Servizi Sociali dott. Mario Modolo
DettagliProtocollo d intesa tra Autorità garante per l'infanzia e l adolescenza e Consiglio nazionale dell Ordine degli Assistenti sociali (CNOAS)
Protocollo d intesa tra Autorità garante per l'infanzia e l adolescenza e Consiglio nazionale dell Ordine degli Assistenti sociali (CNOAS) L'AUTORITÀ GARANTE PER L'INFANZIA E L ADOLESCENZA E IL CONSIGLIO
DettagliREGOLAMENTO PER L ORGANIZZAZIONE DEL SEGRETARIATO SOCIALE (art. 24, comma 2, ex L.R.
EBOLI CAPOFILA Altavilla Silentina Campagna -Contursi Terme Eboli - Oliveto Citra Postiglione - Serre Sicignano degli Alburni Provincia di Salerno A.S.L. Salerno REGOLAMENTO PER L ORGANIZZAZIONE DEL SEGRETARIATO
DettagliLa nuova Legge regionale in materia di Istruzione, Formazione e Lavoro
La nuova Legge regionale in materia di Istruzione, Formazione e Lavoro Qualità, innovazione ed internazionalizzazione nei sistemi di istruzione, formazione e lavoro in Regione Lombardia Valentina Aprea
DettagliDECRETO DEL DIRIGENTE DEL SERVIZIO POLITICHE SOCIALI E SPORT N. 144/SPO DEL 14/10/2014
1 DECRETO DEL DIRIGENTE DEL SERVIZIO POLITICHE SOCIALI E SPORT N. 144/SPO DEL 14/10/2014 Oggetto: DGR 1107/2014 Criteri e modalità per l assegnazione di contributi a favore degli Ambiti Territoriali Sociali
DettagliREGOLAMENTO CONSULTA DELLE PERSONE CON DISABILITA
COMUNE DI CARRARA Decorato di Medaglia d Oro al Merito Civile REGOLAMENTO CONSULTA DELLE PERSONE CON DISABILITA Approvato in data con deliberazione consiliare n. Premesso che la Legge 5 Febbraio 1992 n.
DettagliRUOLO, FUNZIONI, SERVIZI
RUOLO, FUNZIONI, SERVIZI Il tema della disabilità mette a prova tutti i passaggi dei cicli di vita delle persone. Attraverso le vicende biografiche di chi attraversa questa particolare condizione è possibile
DettagliPresentazione UILDM VERONA ONLUS Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare. Sede di Verona Sede staccata di Cerea
Presentazione Sede di Verona Sede staccata di Cerea Presentazione Presentazione Missione Presentazione UILDM Verona é un'organizzazione di Volontariato iscritta al Registro Regionale del Volontariato VR0059.
Dettagli