Pianificazione, controllo di gestione, analisi degli scostamenti, abc, costo del lavoro
|
|
- Carmela Fedele
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Temi in preparazione alla maturità Pianificazione, controllo di gestione, analisi degli scostamenti, abc, costo del lavoro di Piero BERTOGLIO MATERIE: ECONOMIA AZIENDALE (Classe 5 a Istituto Professionale Economico gestionale) La traccia chiede allo studente di analizzare la pianificazione aziendale e di individuare le differenze tra pianificazione e controllo di gestione. Il primo punto a scelta si riferisce all analisi degli scostamenti; nel secondo punto a scelta si richiede l applicazione del metodo ABC; il terzo punto a scelta riguarda le varie configurazioni del costo del lavoro. La pianificazione aziendale rappresenta un momento fondamentale della gestione delle imprese industriali; essa costituisce uno strumento di primaria importanza anche e soprattutto nei periodi di instabilità, non soltanto sul piano strettamente economico. Il candidato tratti l argomento soffermandosi in particolare sulle differenze tra pianificazione e controllo di gestione. Successivamente il candidato svolga uno dei seguenti punti. 1. L analisi degli scostamenti come mezzo di verifica della programmazione aziendale e punto di partenza per la formulazione dei futuri obiettivi. Presentare, con dati opportunamente scelti, un esemplificazione numerica relativa ai costi. 2. L evoluzione del controllo di gestione, i vantaggi e i limiti dell Activity Based Costing (ABC). Presentare, con dati opportunamente scelti, una esemplificazione numerica. 3. Il costo del lavoro e le sue configurazioni. 1
2 Svolgimento del tema di maturità PARTE A TRATTAZIONE OBBLIGATORIA Pianificazione aziendale e controllo di gestione Le scelte vincenti delle imprese di successo rappresentano momenti di una visione assai più ampia della realtà aziendale e dei rapporti con l ambiente che circondano l impresa. Esse non sono mai casuali, ma rientrano in strategie precise che si pongono degli obiettivi e che organizzano le risorse al fine di raggiungerli. L azienda è un sistema, che si avvale di risorse umane, tecniche e finanziarie reperite sul mercato e immesse nel ciclo produttivo, economico e finanziario. Tutti gli elementi vengono combinati in vario modo e gestiti alla luce delle strategie, cioè di linee d azione e di comportamento, che danno origine a una linea organizzativa frutto di un progetto e la cui validità è misurabile con i risultati ottenuti. L azienda è un sistema aperto, condizionata dall ambiente e tale per cui le sue scelte condizionano l ambiente in cui opera, in un collegamento a doppia direzione. L ambiente è un insieme di elementi dinamici, in continuo movimento: alcuni di essi sono più facilmente controllabili, altri sono assolutamente imprevedibili. Ne consegue che l azienda può essere considerata un sistema dinamico, che interagisce con gli altri sistemi che formano l ambiente (macrosistema ambientale) e che sono tra loro collegati in modo da influenzarsi reciprocamente. Gli altri sistemi sono: il mercato, le conoscenze e gli sviluppi della tecnologia, il settore in cui si opera, lo Stato, il sistema economico nazionale e internazionale, le istituzioni, le strutture sociali. Per continuare a svolgere la sua attività, l azienda deve interagire con gli altri sistemi in modo da mantenersi in una situazione di equilibrio. Si tratta di un equilibrio dinamico, perché deve continuamente misurarsi con le variazioni che lo interessano e con gli aggiustamenti che vengono compiuti nella gestione e nella programmazione aziendale. Il mantenimento dell equilibrio dinamico, che ha implicazioni sia esterne sia interne al soggetto aziendale, richiede che alla base del sistema azienda vi sia una chiara visione degli obiettivi che si perseguono e una sufficiente flessibilità, cioè l attitudine di tutto il sistema ad adattarsi ai cambiamenti, senza perdere di vista gli obiettivi strategici. In tal senso gioca un ruolo importantissimo la pianificazione aziendale, intesa come capacità da parte del management e, in generale, di tutta la struttura, di configurare in anticipo gli scenari che si possono presentare e di predisporre gli strumenti necessari per affrontare le situazioni, in modo da riuscire in ogni modo a raggiungere gli obiettivi di fondo. Tanto più quando la situazione generale è instabile o attraversa momenti di difficoltà (crisi), la capacità di pianificare e di anticipare il futuro mette al riparo l azienda da possibili e spiacevoli sorprese, dovute all incapacità di affrontare le situazioni che non si erano prospettate e che, pertanto, trovano la struttura impreparata ad affrontarle. La pianificazione aziendale è il processo con il quale si stabiliscono le azioni e gli strumenti che consentono la realizzazione della strategia aziendale. Dopo che la pianificazione strategica ha individuato le opportunità di sviluppo che accrescono il valore dell impresa e ne ha fissato gli obiettivi generali, la pianificazione aziendale è il primo passo per rendere operativi gli obiettivi strategici. Ciò comporta la formulazione di piani di medio/lungo termine (3-5 anni) che formalizzano gli obiettivi e gli strumenti e li analizzano negli aspetti economico, finanziario e patrimoniale. 2
3 I piani pluriennali riguardano le singole funzioni aziendali (piani di funzione) e l impresa nel suo complesso (piano aziendale). Quest ultimo si articola in: piano economico (sintetizza costi, ricavi e risultati economici programmati); piano patrimoniale (espone le attese circa la consistenza e la composizione delle attività, delle passività e del patrimonio netto al termine di ciascuno degli esercizi compresi nel piano); piano degli investimenti (sintetizza gli investimenti e disinvestimenti ritenuti necessari); piano finanziario (traduce in flussi monetari in entrata e in uscita il contenuto degli altri piani). Il controllo di gestione (o controllo direzionale) è il processo volto ad assicurare che le risorse siano acquisite e impiegate in modo efficiente ed efficace al fine di conseguire gli obiettivi in precedenza definiti. Il suo rapporto con la pianificazione è molto stretto. La pianificazione, infatti, fissa gli obiettivi strategici e li formalizza attraverso i piani a medio/lungo termine. Successivamente, il controllo di gestione, mediante la programmazione di breve periodo e il controllo dell attività svolta, deve garantirne il perseguimento. Il controllo di gestione presuppone tre fasi: programmazione, esecuzione (gestione) e controllo (confronto tra programmato ed eseguito). L attività di controllo, in particolare, è di supporto alla gestione e deve essere in grado di influenzare i risultati aziendali spingendo verso un miglioramento continuo. Ciò avviene mediante: a. meccanismi di feed-back (controllo retroattivo), che mediante il confronto tra dati consuntivi e obiettivi programmati o standard prestabiliti, consentono di prendere decisioni per migliorare la programmazione e l attività futura; b. con meccanismi di feed-forward (controllo anticipativo) che, mediante il monitoraggio continuo dell attività in corso di svolgimento, consentono di intervenire non dopo l ottenimento dei risultati, ma sulle condizioni che li generano. Nel primo caso si privilegiano strumenti di controllo tecnico-contabili da applicare in momenti prestabiliti da parte del controller (analisi degli scostamenti, budgetary control); nel secondo caso il controllo di gestione è affrontato preminentemente come questione organizzativa. PRIMO PUNTO A SCELTA Analisi degli scostamenti L analisi degli scostamenti è un momento molto importante nell ambito del controllo di gestione e nell ambito dei meccanismi di feed-back. Evidenziare gli scostamenti significa sottolineare le differenze tra quanto è realmente avvenuto e le condizioni di efficienza che erano state indicate come significative in fase di programmazione. L analisi degli scostamenti mira a mettere in evidenza le cause e a individuare eventuali responsabilità nell ambito della struttura aziendale, con la successiva adozione di provvedimenti correttivi e disciplinari se emergono negligenze alla base degli scostamenti negativi. L analisi degli scostamenti può essere applicata ai costi oppure ai ricavi. Gli scostamenti di costo possono essere determinati da variazioni di quantità o di prezzo dei fattori produttivi. La somma algebrica delle varie componenti costituisce lo scostamento globale. 3
4 Lo scostamento globale è dato dalla differenza tra il costo programmato (costo standard) e il costo effettivo, secondo la seguente formula: S = Cst Ce = (Qst x Pst) (Qe x Pe) Scostamento = Costo standard Costo effettivo = (Quantità standard x Prezzo standard) (Quantità effettiva x Prezzo effettivo) Mediante una serie di semplici passaggi matematici, la stessa formula può essere riscritta come segue: S = Pst (Qst Qe) + Qe (Pst Pe) dove il primo addendo mostra lo scostamento dovuto alla quantità e il secondo addendo lo scostamento dovuto al prezzo. 4
5 SECONDO PUNTO A SCELTA Activity Based Costing I sistemi di produzione delle moderne imprese industriali sono stati e sono tuttora oggetto di una profonda evoluzione. Essi sono stati rivoluzionati in nome di un principio di fondo: versatilità e flessibilità, ovvero capacità del sistema produttivo di adattarsi alle nuove necessità senza dover essere modificato in modo sostanziale, ma soltanto effettuando interventi marginali che permettano di passare agevolmente da una produzione all altra. Uno degli esempi più significativi è dato dalle industrie automobilistiche, che sulla stessa linea di produzione riescono a realizzare modelli differenti di vetture, semplicemente modificando gli equipaggiamenti interni. Ciò determina un inevitabile mutamento anche nei metodi di imputazione e calcolo dei costi di prodotto. I metodi tradizionali del direct costing e del full costing, che si basano sull assegnazione dei costi a prodotti o gruppi di prodotti, denunciano limiti notevoli. Con le nuove tecniche produttive, infatti, diventa impossibile riferire direttamente ai prodotti, a gruppi di prodotti o a parti di essi i costi che nei sistemi produttivi tradizionali erano invece imputabili con metodo diretto. Nella nuova impostazione produttiva, i costi diretti variabili si riducono essenzialmente alle materie prime, mentre i costi del lavoro e dell energia e i costi diretti fissi (per esempio gli ammortamenti specifici) si trasformano in costi indiretti produttivi, comuni a più fasi di lavorazione o a più prodotti. L articolazione dei costi si distribuisce secondo quanto segue: costi diretti variabili intorno al 35% del costo pieno; costi indiretti produttivi 45%; costi a redditività differita (investimenti in alta tecnologia, ricerca e sviluppo ecc.) 7%; costi indiretti strutturali (costi fissi relativi al mantenimento della struttura produttiva) 13-14%. I processi produttivi integrati determinano l individuazione all interno dei costi indiretti produttivi di nuove tipologie di costo, con componenti semivariabili o fisse: i costi di gestione dell impianto e i costi delle attività di supporto. Il metodo ABC (Activity Based Costing) parte dal presupposto che non è tanto il numero di prodotti che determina i costi, quanto le operazioni e procedure richieste dalla complessità dei moderni processi produttivi. L ABC mira a un analisi più precisa e attenta di tutti i costi indiretti, fondata sulla convinzione che il loro livello dipende non dai volumi di produzione realizzati, ma dall ampiezza della gamma di prodotti e di mercati e dalla conseguente complessità dei processi produttivi richiesti per le varie produzioni. Lo scopo del metodo ABC è di tenere conto dei costi della complessità, determinando un costo di prodotto più attendibile di quello del full costing e più completo di quello del direct costing, che considera soltanto i costi variabili. La logica di fondo del metodo ABC è che i costi non sono generati dai prodotti, ma dalle attività necessarie per costruirli e distribuirli: le attività sono costituite da diversi atti operativi (produttivi, amministrativi, logistici ecc.) svolti all interno dell azienda. L attività globale viene scomposta in attività elementari, per le quali vengono misurati i costi sostenuti, denominati costi transazionali: essi vengono quindi assegnati agli oggetti in relazione alla quota di servizi (determinanti di costo o cost driver) ottenuti nell ambito dell attività, cioè in base alle cause che generano i costi. I costi transazionali vengono attribuiti agli oggetti (prodotti, lotti, commesse) sulla base del numero di operazioni (transazioni) necessarie per gli scambi di materie e di informazioni, cioè in base ai cost driver. In questo modo si risolve il problema della soggettività della scelta delle basi di imputazione dei costi indiretti tipica dei metodi tradizionali (full costing). 5
6 TERZO PUNTO A SCELTA Costo del lavoro e sue configurazioni Se prendiamo in considerazione le moderne economie occidentali, il costo del lavoro è essenzialmente di tipo anelastico, in quanto il suo livello discende dall applicazione di norme e istituti sui quali il potere discrezionale dell impresa è minimo. Per questo motivo il costo del lavoro non può essere tenuto sotto controllo semplicemente limitando il numero degli addetti e, nel contempo, puntando all ottimizzazione della loro prestazione, per portare a livelli più elevati la produttività unitaria. È importante osservare che le problematiche relative al livello del costo del lavoro sono fondamentali non solo a livello di singola impresa, ma devono essere viste in un ambito più esteso in quanto il prezzo dei beni e servizi acquistati sul mercato o imposti dalla sfera pubblica è influenzato dalla medesima problematica e potrebbe essere alla base della scarsa competitività di un intero sistema economico e non solo della singola azienda. 6
7 A livello di singola azienda, il costo del lavoro può essere espresso sotto forma di: costo del lavoro totale annuo: è l ammontare dei costi complessivi sostenuti dall azienda nell esercizio per la gestione del fattore lavoro; costo del lavoro annuo per addetto: deriva dal rapporto tra il costo del lavoro totale annuo e il numero di addetti; costo del lavoro per ora lavorata: è il rapporto tra il costo del lavoro per addetto e il numero di ore mediamente lavorate in un anno da un lavoratore; costo del lavoro per unità di prodotto (CLUP): è pari al rapporto tra costo del lavoro totale annuo e produzione ottenuta; si può ottenere anche rapportando il costo del lavoro per ora lavorata alla produttività oraria, intesa quale produzione ottenuta mediante un ora di lavoro. Ciascuna di queste configurazioni offre al management importanti informazioni di tipo consuntivo: questi elementi di conoscenza possono inoltre essere utili per la determinazione di configurazioni di costo di tipo standard, cioè determinate in via preventiva sulla base di precise ipotesi di efficienza gestionale, da utilizzare in sede di contabilità gestionale e controllo budgetario. Le configurazioni di costo esposte in precedenza sono ottenute mediante rapporti tra loro collegati che richiedono, fondamentalmente, la determinazione di due elementi base: il costo del lavoro totale annuo e il numero delle ore effettivamente lavorate in un anno da un lavoratore. Il costo del lavoro totale annuo si ottiene sommando tutti gli elementi di costo, diretti e indiretti, sostenuti dall azienda nell esercizio per remunerare il fattore lavoro: retribuzione lorda; integrazioni salariali; mensilità aggiuntive; oneri sociali a carico dell azienda; trattamento di fine rapporto; costi di gestione del servizio mensa (al netto di quanto è carico dei lavoratori); altri costi di gestione relativi ai servizi offerti ai dipendenti; costi di reperimento, selezione, formazione e aggiornamento del personale qualora derivino dall intervento in azienda di economie esterne; eventuali fringe benefits (autovettura, fondi pensioni integrative, polizze sanitarie ecc.). Il numero delle ore effettivamente lavorate in un anno dal lavoratore si ricava sottraendo dal numero teorico di ore lavorabili in un anno il numero delle ore che il dipendente è autorizzato a non effettuare in base agli accordi collettivi che disciplinano le prestazioni lavorative all interno di ogni singolo settore produttivo. Dal numero così ottenuto occorre, inoltre, sottrarre il numero delle ore non prestate in conseguenza di malattia, infortunio ecc. 7
Controllo di gestione budget settoriali budget economico
Controllo di gestione budget settoriali budget economico TEMA Pianificazione, programmazione e controllo di gestione costituiscono le tre fasi del processo globale attraverso il quale l impresa realizza
DettagliPIANIFICAZIONE, PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO
PIANIFICAZIONE, PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO Indice PIANO STRATEGICO PROGRAMMAZIONE LA PIANIFICAZIONE AZIENDALE ACTION PLAN PIANO AZIENDALE IL BUSINESS PLAN FUNZIONI DEL BUSINESS PLAN DESTINATARI DEL BUSINESS
DettagliGli Elementi fondamentali della Gestione Aziendale
Gli Elementi fondamentali della Gestione Aziendale n La Pianificazione n L Organizzazione n Il Coinvolgimento del Personale n Il Controllo Componenti del Sistema di Pianificazione n Valutazioni interne
DettagliIndice di rischio globale
Indice di rischio globale Di Pietro Bottani Dottore Commercialista in Prato Introduzione Con tale studio abbiamo cercato di creare un indice generale capace di valutare il rischio economico-finanziario
DettagliCommento al tema di Economia aziendale
Commento al tema di Economia aziendale Il tema proposto per la prova di Economia aziendale negli Istituti Tecnici è incentrato sul controllo di gestione ed è articolato in una parte obbligatoria e tre
DettagliContabilità generale e contabilità analitica
1/5 Contabilità generale e contabilità analitica La sfida della contabilità analitica è di produrre informazioni sia preventive che consuntive. Inoltre questi dati devono riferirsi a vari oggetti (prodotti,
DettagliComune di San Martino Buon Albergo
Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE
DettagliControllo di Gestione
Pianificazione e controllo del business aziendale Controllo di Gestione In un contesto altamente complesso e competitivo quale quello moderno, il controllo di gestione ricopre un ruolo quanto mai strategico:
DettagliL analisi dei costi: il costing
L analisi dei Costi - a.a. 2012/2013 L analisi dei costi: il costing 1 La tecnica del costing (1) Il termine costing indica la tecnica specificatamente rivolta alla rilevazione dei costi. Negli ultimi
DettagliMANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6
MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.
DettagliIL PROCESSO DI BUDGETING. Dott. Claudio Orsini Studio Cauli, Marmocchi, Orsini & Associati Bologna
IL PROCESSO DI BUDGETING Dott. Claudio Orsini Studio Cauli, Marmocchi, Orsini & Associati Bologna Il processo di budgeting Il sistema di budget rappresenta l espressione formalizzata di un complesso processo
Dettaglil acquisizione e l utilizzo di risorse scarse contabilità dei costi contabilità industriale contabilità analitica economico-quantitative
Analisi dei Costi La gestione implica l acquisizione e l utilizzo di risorse scarse, e dunque, costose. L analisi dei costi, è un momento fondamentale del sistema del controllo di gestione con l'espressione
DettagliOgni azienda ha la necessità di conoscere il proprio sistema dei costi sia per controllare la situazione esistente che per verificare il
Ogni azienda ha la necessità di conoscere il proprio sistema dei costi sia per controllare la situazione esistente che per verificare il raggiungimento degli obiettivi avendo come fine il mantenimento
DettagliREGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE
REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE Approvato con deliberazione del Consiglio dei Delegati n. 13 del 30/12/2008 Approvato dalla Provincia di
DettagliLa gestione aziendale, il reddito e il patrimonio
1 di 6 La gestione aziendale, il reddito e il patrimonio Come possono essere classificate le operazioni di gestione? La gestione aziendale è l insieme coordinato di operazioni attraverso le quali l impresa
DettagliDisciplinare del Controllo di gestione
Disciplinare del Controllo di gestione INDICE CAPO I - PRINCIPI E FINALITA ART. 1 Oggetto del Disciplinare pag. 3 ART. 2 Il controllo di gestione pag. 3 CAPO II - CONTABILITA ANALITICA ART. 3- Organizzazione
Dettaglistudio della gestione
studio della gestione individuazione ed analisi delle cause che agiscono sulla economicità aziendale l economicità aziendale può essere scomposta: - in un livello di efficienza interna (Q/f) e in un livello
DettagliIL SISTEMA INFORMATIVO
LEZIONE 15 DAL MODELLO DELLE CONDIZIONI DI EQUILIBRIO AL MODELLO CONTABILE RIPRESA DEL CONCETTO DI SISTEMA AZIENDALE = COMPLESSO DI ELEMENTI MATERIALI E NO CHE DIPENDONO RECIPROCAMENTE GLI UNI DAGLI ALTRI
DettagliMetodi di calcolo dei costi di prodotto
Metodi di calcolo dei costi di prodotto Presentazione Ing. Cecilia Fariselli Da 23 anni nel settore dell Information Technology. Da oltre 10 anni gestione manageriale, organizzazione aziendale, operando
DettagliI sistemi di controllo di gestione. Nicola Castellano
I sistemi di controllo di gestione Nicola Castellano 1 Controllo di gestione e contabilità analitica Sommario: Controllo di gestione Definizione Il sistema di controllo Struttura organizzativa Processo
DettagliIntroduzione al concetto di azienda e alle operazioni di gestione
Introduzione al concetto di azienda e alle operazioni di gestione 1 L attività economica L attività umana diventa attività ECONOMICA quando comporta l uso di beni, risorse ovvero di mezzi scarsi, per la
DettagliCorso di. Analisi e contabilità dei costi
Corso di Analisi e Contabilità dei Costi Prof. 1_I costi e il sistema di controllo Perché analizzare i costi aziendali? La CONOSCENZA DEI COSTI (formazione, composizione, comportamento) utile EFFETTUARE
DettagliProgrammazione e controllo
Programmazione e controllo Capitolo 1 L attività di direzione e il sistema di misurazione dei costi Un quadro di riferimento 1.a. I tratti caratteristici dell attività di direzione nelle imprese moderne
DettagliLA TRASFORMAZIONE DEI SISTEMI AMMINISTRATIVI E CONTABILI: IL PASSAGGIO DALLA CONTABILITÀ FINANZIARIA AI NUOVI SISTEMI CONTABILI (CO.GE.
LA TRASFORMAZIONE DEI SISTEMI AMMINISTRATIVI E CONTABILI: IL PASSAGGIO DALLA CONTABILITÀ FINANZIARIA AI NUOVI SISTEMI CONTABILI (CO.GE. E COAN) Prof.ssa Claudia SALVATORE Università degli Studi del Molise
DettagliIndice. pagina 2 di 10
LEZIONE PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA DOTT.SSA ROSAMARIA D AMORE Indice PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA---------------------------------------------------------------------------------------- 3 LA STRUTTURA
DettagliElaborazione di una scheda di budget
LAUREA MAGISTRALE PREVENZIONE A.A 2005-2006 Elaborazione di una scheda di budget Maria Patrizia Becheroni Università degli Studi di Firenze Facoltà di Medicina e chirurgia Dipartimento di sanità Pubblica
DettagliCalcolare il costo dei prodotti
Calcolare il costo dei prodotti Metodi alternativi a confronto Prima Puntata www.studiobarale.it Parte 1 di 6 Obiettivi spiegare le diverse metodologie di calcolo dei costi di prodotto, mostrandone logiche
DettagliModulo A : ASPETTI STRUTTURALI, GESTIONALI E CONTABILI DELLE IMPRESE INDUSTRIALI
Anno scolastico 2013/2014 Programma di Economia Aziendale Classe: 5^ F Mercurio Insegnante: Lino Bartolini Modulo A : ASPETTI STRUTTURALI, GESTIONALI E CONTABILI DELLE IMPRESE INDUSTRIALI Le caratteristiche
DettagliFABBISOGNO DI FINANZIAMENTO
FABBISOGNO DI FINANZIAMENTO Fonti interne: autofinanziamento Fonti esterne: capitale proprio e capitale di debito Capitale proprio: deriva dai conferimenti dei soci dell azienda e prende il nome, in contabilità,
Dettagli1- Corso di IT Strategy
Descrizione dei Corsi del Master Universitario di 1 livello in IT Governance & Compliance INPDAP Certificated III Edizione A. A. 2011/12 1- Corso di IT Strategy Gli analisti di settore riportano spesso
DettagliRiclassificazione del bilancio e analisi con indici
Esercitazioni svolte 2010 Scuola Duemila 1 Esercitazione n. 23 Riclassificazione del bilancio e analisi con indici Risultati attesi Saper fare: riclassificare lo Stato patrimoniale e il Conto economico;
DettagliROI, WACC e EVA: strumenti di pianificazione economico finanziaria Di : Pietro Bottani Dottore Commercialista in Prato
Articolo pubblicato sul n 22 / 2004 di Amministrazione e Finanza edito da Ipsoa. ROI, WACC e EVA: strumenti di pianificazione economico finanziaria Di : Pietro Bottani Dottore Commercialista in Prato Premessa
DettagliI processi di finanziamento (segue)
I processi di finanziamento (segue) Finanziamenti a titolo di capitale + capitale proprio Finanziamenti a titolo di credito + debiti a breve e a lungo termine Realizzi derivanti dalle vendite di prodotti/servizi
DettagliIl sistema informativo aziendale
Il sistema informativo aziendale insieme delle attività connesse alla raccolta, analisi e rappresentazione delle informazioni interne ed esterne all'azienda dati indispensabili per poter valutare lo stato
DettagliPROGETTO AUTONOMIA INDIRIZZO
PROGETTO AUTONOMIA INDIRIZZO AMMINISTRAZIONE E CONTROLLO PIANO DI LAVORO PIANIFICAZIONE, FINANZA E CONTROLLO 5 AL PROF.SSA MARILINA SABA a.s 2010/2011 Moduli UNITA ORARIE 1. Il controllo della gestione
DettagliALLEGATO H VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE INDIVIDUALE DEI DIPENDENTI COMUNE DI CINISI Prov. Palermo
SCHEDA di 3 II Fattore di Valutazione: Comportamenti professionali e organizzativi e competenze Anno Settore Servizio Dipendente Categoria Profilo professionale Responsabilità assegnate DECLARATORIA DELLA
DettagliScaletta della lezione:
NATURA DELLA CONTABILITA DIREZIONALE Scaletta della lezione: 1. L approccio di Anthony al controllo di gestione 2. Natura e fini delle informazioni - informazioni per l esterno - informazioni per l interno
DettagliIl controllo di gestione nelle società partecipate. L esperienza di Acea ATO2
Il controllo di gestione nelle società partecipate L esperienza di Acea ATO2 Albano, 2 marzo 2010 Dati principali Area servita: ATO2 Lazio Centrale Roma (112 Comuni) Popolazione servita: 3.695.734 Popolazione
DettagliCOMUNE DI VENTOTENE PROVINCIA DI LATINA REGOLAMENTO SUL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI
COMUNE DI VENTOTENE PROVINCIA DI LATINA REGOLAMENTO SUL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI Approvato con delibera del Consiglio Comunale n. 3 del 26.04.2013 1 CAPO I Art.1 Art.2 Art.3 Art.4 PRINCIPI GENERALI
DettagliCorso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani. Marta Berni AA. 2006-2007
Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani AA. 2006-2007 PIANO e PIANIFICAZIONE 3 Pianificazione È il Processo con il quale un individuo, una impresa, una istituzione, una collettività territoriale
DettagliAllegato alla Delib.G.R. n. 39/11 del 5.8.2015 PREMESSA
Allegato alla Delib.G.R. n. 39/11 del 5.8.2015 PREMESSA La deliberazione della Giunta regionale n. 39/17 del 10.10.2014 fornisce indirizzi in materia di programmazione, gestione e controllo delle società
DettagliIL FONDO OGGI E DOMANI
IL FONDO OGGI E DOMANI Lo schema di gestione che ha caratterizzato il Fondo fin dalla sua origine nel 1986 prevede un unico impiego delle risorse su una linea assicurativa gestita con contabilità a costi
DettagliEFFETTI DEGLI INVESTIMENTI AMBIENTALI B.A.T. SULLA COMPATIBILITà AMBIENTALE
LEZIONE DEL 3 GIUGNO 2004 L articolo 15 comma 2 della direttiva IPPC prevede l obbligo di identificare quelle che siano le B.A.T ovvero le migliori tecniche disponibili in campo ambientale relative ad
DettagliPIANIFICAZIONE STRATEGICA, CONTROLLO DI GESTIONE (O DIREZIONALE), CONTROLLO OPERATIVO
PIANIFICAZIONE STRATEGICA, CONTROLLO DI GESTIONE (O DIREZIONALE), CONTROLLO OPERATIVO NECESSITA DI DISTINGUERE ALCUNI CONCETTI DELIMITAZIONE DEL CAMPO DI STUDIO INSERIMENTO NEL QUADRO COMPLESSIVO PIANIFICAZIONE
DettagliSimulazione di seconda prova scritta
Simulazione di seconda prova scritta Economia aziendale di Luisa Menabeni Pianificazione, programmazione aziendale e controllo di gestione; nuove formule strategiche, controllo strategico, calcolo dei
DettagliGESTIONE DELLA FORMAZIONE E
08/02/2011 Pag. 1 di 7 GESTIONE DELLA FORMAZIONE E DELL ADDESTRAMENTO DEL PERSONALE 1. SCOPO... 2 2. APPLICABILITÀ... 2 3. DOCUMENTI DI RIFERIMENTO... 2 3.1. Norme... 2 3.2. Moduli / Istruzioni... 2 4.
DettagliILSISTEMA INTEGRATO DI PRODUZIONE E MANUTENZIONE
ILSISTEMA INTEGRATO DI PRODUZIONE E MANUTENZIONE L approccio al processo di manutenzione Per Sistema Integrato di Produzione e Manutenzione si intende un approccio operativo finalizzato al cambiamento
DettagliIN AMMINISTRAZIONE STRAORDINARIA INCONTRO PARTI SOCIALI 23/7/2015
IN AMMINISTRAZIONE STRAORDINARIA INCONTRO PARTI SOCIALI 23/7/2015 PREMESSA IL FONDO PENSIONE E ARTICOLATO NELLA GESTIONE ORDINARIA E NELLA GESTIONE INTEGRATIVA CARATTERIZZATE DA NORME DIVERSE PER QUANTO
DettagliLa valutazione delle immobilizzazioni immateriali
CORSO DI CONTABILITA E BILANCIO 2 La valutazione delle immobilizzazioni immateriali Seconda lezione 1 DEFINIZIONE condizioni produttive controllate dall impresa, utili per l esercizio della sua gestione
DettagliMONITORAGGIO SULL AVVIO DEL CICLO DI GESTIONE DELLA PERFORMANCE 2013 DELL ISTITUTO NAZIONALE DELLA PREVIDENZA SOCIALE
Istituto Nazionale Previdenza Sociale MONITORAGGIO SULL AVVIO DEL CICLO DI GESTIONE DELLA PERFORMANCE 2013 DELL ISTITUTO NAZIONALE DELLA PREVIDENZA SOCIALE ORGANISMO INDIPENDENTE DI VALUTAZIONE 1 INDICE
DettagliIl Bilancio di esercizio
Il Bilancio di esercizio Il bilancio d esercizio è il fondamentale documento contabile che rappresenta la situazione patrimoniale e finanziaria dell impresa al termine di un periodo amministrativo e il
DettagliCapitolo VI. MODELLI DI RAPPRESENTAZIONE DELL ECONOMICITA
Capitolo VI. MODELLI DI RAPPRESENTAZIONE DELL ECONOMICITA 1 CONOSCERE PER DECIDERE I soggetti coinvolti nella vita dell azienda hanno il diritto e il dovere di conoscere le condizioni del suo svolgimento,
DettagliAlfa Spa industriale PRODOTTO MLR10 Mese di OTTOBRE. Rendimento standard Kg 2 Prezzo standard 10 al Kg
ESAME DI MATURITA Sessione ordinaria 2007 SECONDA PROVA SCRITTA - Economia aziendale di Gian Carlo Bondi SVILUPPO DEL PUNTO CENTRALE OBBLIGATORIO Prima Parte ANALISI DEGLI SCOSTAMENTI DI COSTO Abbiamo
DettagliCOMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)
COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA
DettagliLA LETTURA DEL BILANCIO ANALISI E INDICI DI BILANCIO
LA LETTURA DEL BILANCIO ANALISI E INDICI DI BILANCIO Prof R Bauer Strumenti di analisi e lettura del bilancio: L analisi di bilancio può essere condotta con : A) la riclassificazione degli schemi di bilancio;
DettagliLeasing secondo lo IAS 17
Leasing secondo lo IAS 17 Leasing: Ias 17 Lo Ias 17 prevede modalità diverse di rappresentazione contabile a seconda si tratti di leasing finanziario o di leasing operativo. Il leasing è un contratto per
DettagliGUIDA DI APPROFONDIMENTO IL CONTROLLO DI GESTIONE: IL SISTEMA DI REPORTING
WWW.SARDEGNAIMPRESA.EU GUIDA DI APPROFONDIMENTO IL CONTROLLO DI GESTIONE: IL SISTEMA DI REPORTING A CURA DEL BIC SARDEGNA SPA 1 S OMMAR IO LA FUNZIONE DEI REPORT... 3 TIPOLOGIA DEI REPORT... 3 CRITERI
DettagliRegolamento per l introduzione del bilancio unico e dei sistemi di contabilità economico-patrimoniale e analitica.
Regolamento per l introduzione del bilancio unico e dei sistemi di contabilità economico-patrimoniale e analitica. Art. 1 Ambito di applicazione 1. Il presente Regolamento è adottato ai sensi della normativa
DettagliBilancio Economico Pluriennale 2014 2015-2016
Regione Calabria Azienda Sanitaria Provinciale Cosenza Il Direttore Generale Bilancio Economico Pluriennale 2014 2015-2016 Il Direttore Generale Dott. Gianfranco Scarpelli RELAZIONE AL BILANCIO PLURIENNALE
DettagliIncentivi e Premi. Incentivo è considerato tutto ciò che serve a motivare il lavoratore e quindi a renderlo più
Incentivi e Premi Incentivo è considerato tutto ciò che serve a motivare il lavoratore e quindi a renderlo più efficiente. Premio è tutto ciò che ne deriva da un obiettivo ben formato raggiunto ed assimilato
DettagliDiventa fondamentale che si verifichi una vera e propria rivoluzione copernicana, al fine di porre al centro il cliente e la sua piena soddisfazione.
ISO 9001 Con la sigla ISO 9001 si intende lo standard di riferimento internazionalmente riconosciuto per la Gestione della Qualità, che rappresenta quindi un precetto universale applicabile all interno
DettagliCOMUNE DI VILLESSE PROVINCIA DI GORIZIA REGOLAMENTO PER LA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE
COMUNE DI VILLESSE PROVINCIA DI GORIZIA REGOLAMENTO PER LA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE Approvato con deliberazione giuntale n. 116 del 29/09/2005, dichiarata immediatamente esecutiva ai sensi
DettagliIl Direttore DISCIPLINARE DEL PROCESSO DI BUDGET 2015
Il Direttore DISCIPLINARE DEL PROCESSO DI BUDGET 2015 DEFINIZIONE DI BUDGET Il Budget è lo strumento per attuare la pianificazione operativa che l Istituto intende intraprendere nell anno di esercizio
DettagliECONOMIA CLASSE IV prof.ssa Midolo L ASPETTO ECONOMICO DELLA GESTIONE. (lezione della prof.ssa Edi Dal Farra)
ECONOMIA CLASSE IV prof.ssa Midolo L ASPETTO ECONOMICO DELLA GESTIONE (lezione della prof.ssa Edi Dal Farra) La GESTIONE (operazioni che l azienda compie per raggiungere i suoi fini) può essere: ORDINARIA
DettagliGESTIONE AVANZATA DEI MATERIALI
GESTIONE AVANZATA DEI MATERIALI Divulgazione Implementazione/Modifica Software SW0003784 Creazione 23/01/2014 Revisione del 27/06/2014 Numero 1 Una gestione avanzata dei materiali strategici e delle materie
DettagliI.T.C.S. PRIMO LEVI BOLLATE PROGRAMMA CONSUNTIVO. a.s. 2014/2015
I.T.C.S. PRIMO LEVI BOLLATE PROGRAMMA CONSUNTIVO a.s. 2014/2015 MATERIA Economia Aziendale CLASSE 5 SEZIONE: A Amm.Finanz.Mark. DOCENTE Antonio Barone ORE DI LEZIONE 8 Ore Settimanali STRUMENTI Con noi
Dettagli4. Essere informati sui rischi e le misure necessarie per ridurli o eliminarli;
Lezione 3 Le attribuzioni del Rappresentante dei Lavoratori per la sicurezza Il diritto alla salute Abbiamo già sottolineato che il beneficiario ultimo del testo unico è la figura del lavoratore. La cui
DettagliUNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di Gestione per la Qualità: requisiti e guida per l uso
SORVEGLIANZA E CERTIFICAZIONI UNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di Gestione per la Qualità: requisiti e guida per l uso Pagina 1 di 10 INTRODUZIONE La Norma UNI EN ISO 9001:2008 fa parte delle norme Internazionali
DettagliChi è il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza RLS
Chi è il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza RLS Definizione di RLS (Art 2, comma 1, lettera i) del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81) persona eletta o designata per rappresentare i lavoratori per
Dettagli1 La politica aziendale
1 La Direzione Aziendale dell Impresa Pizzarotti & C. S.p.A. al livello più elevato promuove la cultura della Qualità, poiché crede che la qualità delle realizzazioni dell Impresa sia raggiungibile solo
Dettagli03. Il Modello Gestionale per Processi
03. Il Modello Gestionale per Processi Gli aspetti strutturali (vale a dire l organigramma e la descrizione delle funzioni, ruoli e responsabilità) da soli non bastano per gestire la performance; l organigramma
DettagliIl Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza R.L.S. nel Decreto Legislativo 81/08 e 106/09 Articoli 48 e 50
Il Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza R.L.S. nel Decreto Legislativo 81/08 e 106/09 Articoli 48 e 50 Beppe Baffert USR CISL Piemonte . Nelle aziende con più di 15 lavoratori il RLS è eletto,
DettagliREGOLAMENTO INTERNO DEL CONTROLLO DI GESTIONE
COMUNE DI CORMANO PROVINCIA DI MILANO REGOLAMENTO INTERNO DEL CONTROLLO DI GESTIONE (approvato con deliberazione C.C. n. 58 del 01/12/2003) 1 INDICE ART. 1 ART. 2 ART. 3 ART. 4 ART. 5 ART. 6 AMBITO DI
DettagliFONDO PENSIONE PER I DIRIGENTI IBM STIMA DELLA PENSIONE COMPLEMENTARE (PROGETTO ESEMPLIFICATIVO STANDARDIZZATO)
FONDO PENSIONE PER I DIRIGENTI IBM Iscritto all Albo tenuto dalla Covip con il n. 1070 STIMA DELLA PENSIONE COMPLEMENTARE (PROGETTO ESEMPLIFICATIVO STANDARDIZZATO) (AGGIORNAMENTO DEL 19 DICEMBRE 2014)
DettagliPrincipali indici di bilancio
Principali indici di bilancio Descrizione Il processo di valutazione del merito creditizio tiene conto di una serie di indici economici e patrimoniali. L analisi deve sempre essere effettuata su un arco
DettagliL equilibrio finanziario
L equilibrio finanziario La previsione finanziaria Analisi Economico-Finanziaria delle P.M.I. Prof. Andrea Calabrò E-mail: andrea.calabro@uniroma2.it L analisi di bilancio e la proiezione della gestione
DettagliL analisi delle condizioni di economicità
Università degli Studi di Sassari Dipartimento di Scienze economiche e aziendali Corso di laurea magistrale in Giurisprudenza Corso di Economia Aziendale Prof.ssa Lucia Giovanelli giovanel@uniss.it L analisi
DettagliRISOLUZIONE N.15/E QUESITO
RISOLUZIONE N.15/E Direzione Centrale Normativa Roma, 18 febbraio 2011 OGGETTO: Consulenza giuridica - polizze estere offerte in regime di libera prestazione dei servizi in Italia. Obblighi di monitoraggio
DettagliIl sistema monetario
Il sistema monetario Premessa: in un sistema economico senza moneta il commercio richiede la doppia coincidenza dei desideri. L esistenza del denaro rende più facili gli scambi. Moneta: insieme di tutti
DettagliREGOLAMENTO AMMINISTRATIVO DELL ASSOCIAZIONE CASSA NAZIONALE DI PREVIDENZA ED ASSISTENZA A FAVORE DEI RAGIONIERI E PERITI COMMERCIALI
REGOLAMENTO AMMINISTRATIVO DELL ASSOCIAZIONE CASSA NAZIONALE DI PREVIDENZA ED ASSISTENZA A FAVORE DEI RAGIONIERI E PERITI COMMERCIALI Premessa Questo Regolamento, nell ambito dell autonomia gestionale,
DettagliCapitolo 4 - Teoria della manutenzione: la gestione del personale
Capitolo 4 - Teoria della manutenzione: la gestione del personale Con il presente capitolo si chiude la presentazione delle basi teoriche della manutenzione. Si vogliono qui evidenziare alcune problematiche
DettagliISTITUTO D ISTRUZIONE SUPERIORE MAJORANA Via Ada Negri, 14 10024 MONCALIERI (TO) Codice fiscale 84511990016
ISTITUTO D ISTRUZIONE SUPERIORE MAJORANA Via Ada Negri, 14 10024 MONCALIERI (TO) Codice fiscale 84511990016 Sezione Liceale E.Majorana Scientifico Linguistico - Classico Via Ada Negri, 14 10024 MONCALIERI
DettagliIl mercato mobiliare
Il mercato mobiliare E il luogo nel quale trovano esecuzione tutte le operazioni aventi per oggetto valori mobiliari, ossia strumenti finanziari così denominati per la loro attitudine a circolare facilmente
DettagliGUIDA DI APPROFONDIMENTO IL CONTROLLO DI GESTIONE: LA CONTABILITÁ ANALITICA
WWW.SARDEGNAIMPRESA.EU GUIDA DI APPROFONDIMENTO IL CONTROLLO DI GESTIONE: LA CONTABILITÁ ANALITICA A CURA DEL BIC SARDEGNA SPA 1 SOMMARIO LA NOZIONE E LE CARATTERISTICHE DELLA CONTABILITÀ ANALITICA...
DettagliMANUALE DELLA QUALITÀ SEZIONE 5.1: FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ
MANUALE GESTIONE QUALITÀ SEZ. 5.1 REV. 02 pagina 1/5 MANUALE DELLA QUALITÀ Rif.to: UNI EN ISO 9001:2008 PARTE 5: RESPONSABILITÀ DELLA DIREZIONE SEZIONE 5.1: FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA
DettagliRISOLUZIONE N. 117/E
RISOLUZIONE N. 117/E Direzione Centrale Normativa Roma, 5 novembre 2010 OGGETTO: Consulenza giuridica Opere ultrannuali Costi relativi ai SAL liquidati in via provvisoria al subappaltatore Articoli 93
DettagliAllegato A al CCNL 2006/2009 comparto Ministeri
Allegato A al CCNL 2006/2009 comparto Ministeri AREA FUNZIONALE PRIMA ( ex A1 e A1S ) Appartengono a questa Area funzionale i lavoratori che svolgono attività ausiliarie, ovvero lavoratori che svolgono
DettagliLa gestione manageriale dei progetti
PROGETTAZIONE Pianificazione, programmazione temporale, gestione delle risorse umane: l organizzazione generale del progetto Dimitri Grigoriadis La gestione manageriale dei progetti Per organizzare il
DettagliI contributi pubblici nello IAS 20
I contributi pubblici nello IAS 20 di Paolo Moretti Il principio contabile internazionale IAS 20 fornisce le indicazioni in merito alle modalità di contabilizzazione ed informativa dei contributi pubblici,
DettagliAlbez edutainment production. I cicli aziendali. Classe III ITC
Albez edutainment production I cicli aziendali Classe III ITC 1 Alla fine di questo modulo Sarete in grado di definire il Ciclo tecnico Ciclo economico Ciclo finanziario di un azienda Saprete calcolare
DettagliConfronto tra full costing tradizionale e activity based costing
Esercitazioni svolte 2012 Scuola Duemila 1 Esercitazione n. 25 Confronto tra full costing tradizionale e activity based costing Emanuele Perucci La produzione della Topolino s.p.a. si articola su una gamma
DettagliMinistero dello Sviluppo Economico DIREZIONE GENERALE PER LA POLITICA INDUSTRIALE E LA COMPETITIVITA
Ministero dello Sviluppo Economico DIREZIONE GENERALE PER LA POLITICA INDUSTRIALE E LA COMPETITIVITA Linee guida per l'applicazione del Metodo nazionale per calcolare l elemento di aiuto nelle garanzie
DettagliLa Qualità il Controllo ed il Collaudo della macchina utensile. Dr. Giacomo Gelmi
La Qualità il Controllo ed il Collaudo della macchina utensile Dr. Giacomo Gelmi Che cosa è una macchina utensile? E uno spazio fisico in cui si collocano, sostenuti da adeguate strutture ed in posizioni
DettagliLa riclassificazione del bilancio d esercizio
La riclassificazione del bilancio d esercizio Testo di riferimento: Analisi Finanziaria (a cura di E. Pavarani), Mc Graw-Hill 2001, cap. 4 1 Il bilancio pubblico. Il sistema informativo di bilancio secondo
DettagliConcetto e sistema di Marketing
Università degli Studi di Urbino Carlo Bo Facoltà di Economia Corso di Laurea in INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE ECONOMIA, GESTIONE E INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE Prof. Fabio Musso A.A. 2008-09
DettagliCONDIZIONI DEFINITIVE della NOTA INFORMATIVA BANCA DI CESENA OBBLIGAZIONI A TASSO FISSO. Isin IT0004233943
BANCA DI CESENA CREDITO COOPERATIVO DI CESENA E RONTA SOCIETA COOPERATIVA CONDIZIONI DEFINITIVE della NOTA INFORMATIVA BANCA DI CESENA OBBLIGAZIONI A TASSO FISSO BANCA DI CESENA 01/06/07-01/06/10 - TF
DettagliLe classificazioni dei costi
L analisi dei costi. Le classificazioni dei costi rilevanti per il controllo di gestione 1 Le classificazioni dei costi In base alle caratteristiche fisiche ed economiche dei fattori (natura) In base all
DettagliLA CONTABILITA INTERNA. La contabilità interna
LA CONTABILITA INTERNA 1 LA CONTABILITA ANALITICA La gestione dei costi aziendali richiede informazioni più dettagliate rispetto a quelle offerte dalla contabilità esterna: è, infatti, necessario individuare
DettagliCittà di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE
Città di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Allegato Delibera Giunta Comunale n. 110 del 19 maggio 2014 1) Caratteristiche generali del sistema
DettagliPOLITICA INTEGRATA QUALITÀ, AMBIENTE E SICUREZZA
COMPLETIAMO IL TUO PROCESSO POLITICA INTEGRATA QUALITÀ, AMBIENTE E SICUREZZA Rifra Masterbatches S.p.A. Via T. Tasso, 8 25080 Molinetto di Mazzano (BS) Tel. +39 030 212171 Fax +39 030 2629757 R.I. 01006560179
Dettagli