Le situazioni di crisi nel settore metalmeccanico
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- Francesca Cavaliere
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1 Osservatorio sindacale Le situazioni di crisi nel settore metalmeccanico INDUSTRIA METALMECCANICA Ancora dentro la crisi 18 Rapporto sulle situazioni di crisi nel settore metalmeccanico della Lombardia Secondo semestre 2005 Presentiamo la nota dell Osservatorio regionale della crisi e occupazione promosso dalla Fim-Cisl della Lombardia, che rileva sistematicamente la situazione nelle 5700 aziende sindacalizzate della regione. I dati generali delle situazioni di crisi nel settore metalmeccanico Alla fine del semestre appena trascorso risultano interessate da nuovi processi di crisi 522 aziende (672 quelle del semestre precedente), con addetti (contro i precedenti) e un totale di ( i precedenti) Lavoratori direttamente colpiti dalla crisi, con una incidenza rispetto agli addetti totali del 36%. L Osservatorio Fim ha inoltre rilevato il dato degli esuberi strutturali denunciati dalle aziende, ovvero il numero di posti di lavoro che le imprese hanno programmato di ridurre nel settore metalmeccanico, che nel semestre si attesta ad un valore di (che si aggiungono ai precedenti). La crisi, pur con qualche lieve allentamento, morde ancora inesorabile e continua a coinvolgere tutte le dimensioni di impresa e i diversi settori merceologici: oltre 500 aziende, con il 10% in più di addetti rispetto al dato del A quota 365 le nuove aziende che ricorrono alla Cassa integrazione ordinaria (contro le 494 precedenti), che rappresentano ben il 58% degli interventi, con lavoratori sospesi. Pressoché stabile il numero di nuove aziende interessate da interventi di Cassa Integrazione straordinaria (40 contro 42 del semestre precedente), con però un rilevante numero di lavoratori colpiti che si attesta a il 18% delle cause sospensive- (che si aggiungono ai del semestre precedente). Sono 133 le aziende che fanno ricorso alla mobilità o hanno cessato l attività (159 quelle del periodo precedente) e rappresentano un solido 24% delle aziende in crisi, con altri lavoratori licenziati (che si aggiungono ai del semestre precedente E diminuita la dimensione media delle imprese coinvolte da processi di crisi, passando dai 90 addetti per azienda del 2003, agli 82 del 2005, che conferma il persistente coinvolgimento delle piccole aziende nelle difficoltà di mercato e occupazionali. Dati 2 Semestre 2005 Numero aziende Numero Lavoratori coinvolti Aziende con Cassa Integrazione ordinaria % % Aziende con Cassa Integrazione straordinaria 40 7% % Aziende con mobilità % % 18 Totale aziende in crisi 522 con Lavoratori coinvolti con Addetti totali Pagina 1
2 I dati delle situazioni di crisi 2 semestre 2005 Lavoratori coinvolti Aziende CIGO CIGS MOBILITA' 1. La Cassa Integrazione Ordinaria (58% dei provvedimenti) coinvolge Lavoratori di 365 imprese ( in tutto il 2005, di 859 aziende) (precedente semestre: lavoratori e 494 aziende). 2. La Cassa Integrazione straordinaria (18% dei provvedimenti) coinvolge Lavoratori (6.195 lavoratori di 82 nel corso dei 12 mesi del 2005), con nuove sospensioni in 40 imprese (precedente semestre: lavoratori, di 42 aziende), per processi di crisi o di ristrutturazione. 3. Mobilità e chiusure (il 24% dei provvedimenti) interessano Lavoratori (8.900 i lavoratori licenziati nel corso del 2005 distribuiti in 292 aziende) di 133 aziende: (precedente semestre: lavoratori e 159 aziende). 4. I Contratti di solidarietà, rappresentano uno strumento importante per affrontare le crisi limitando l impatto sui lavoratori. Sono stati stipulati 5 Cds per 258 lavoratori in questa parte dell anno (che si aggiungonoo ai 10 precedenti, che avevano coinvolto Lavoratori (per un totale di di tutto l anno 2005). Lavoratori coinvolti nelle situazioni di crisi MOBILITA' ORATORI 24% CIGS ORATORI 18% CIGO ORATORI 58% Pagina 2
3 La situazione nell industria e la valutazione della Fim-Cisl 1. L andamento negativo registrato a partire dalla fine del 2002 e rimasto costante per tutto il 2003, è fortemente peggiorato nel corso del 2004 e si conferma nell corso del 2005, anche se si registra un live allentamento nell ultima parte dell anno appena concluso 2. La dimensione media delle imprese coinvolte da processi di crisi passa dai 90 addetti per azienda del 2003, agli 82 del 2005, confermando un processo di estensione negativa della crisi anche alle piccole aziende. 3. Il ricorso alla Cassa Integrazione ordinaria (9.075 lavoratori nel semestre, gli interessati nel 2005, contro i del 2004, il 58% dei provvedimenti sospensivi), continua ad interessare la generalità delle dimensioni di impresa, e rappresenta il segnale più significativo di difficoltà che divengono presto strutturali, e si trasformano in ricorso alla mobilità secca, come si è visto nell ultimo anno in molte situazioni aziendali. 4. Sempre alto e preoccupante il ricorso alla Cassa integrazione straordinaria, 82 le imprese coinvolte nel 2005, con lavoratori colpiti, ben Lavoratori in più rispetto alla fine del 2004 (6.195 contro 4.386), con la accentuazione dei processi di crisi aziendale, che rappresentano il 75% degli interventi, e che interessano molte medie aziende. 5. Il ricorso alla mobilità è notevole anche in questo semestre (3.675 lavoratori espulsi dal processo produttivo che si aggiungono ai del 1 semestre). Gli licenziamenti del 2005, contro i del 2004, e i provvedimenti registrati nel 2003, indicano il consolidarsi di una preoccupante tendenza alla riduzione dell occupazione attraverso il ricorso al licenziamento secco. 6. Tra Cassa integrazione straordinaria e mobilità si registra un preoccupante livello di crisi strutturale che colpisce 374 aziende e oltre lavoratori. Un livello che non accenna assolutamente a diminuire, e conferma una debolezza profonda della nostra industria. 7. Sono 29 (61 in tutto il 2005) le aziende che hanno cessato l attività, con la perdita di 864 posti di lavoro (1.902 in tutto il 2005) 8. A confermare una situazione occupazionale molto grave si incarica il dato degli esuberi strutturali denunciati dalle aziende, che registra un valore impressionante di lavoratori che si aggiungono ai del 1 semestre I dati esposti dimostrano la profonda difficoltà in cui versa il settore metalmeccanico: Le aziende hanno minimamente ripreso i programmi di investimento, sopratutto in innovazione dei prodotti e servizi, e il sistema industriale risente di questa carenza di strategie di sviluppo da parte delle imprese. II settore industriale risente pesantemente dei processi di crisi, e delle de-localizzazioni delle attività, che investono diversi settori importanti della componentistica, degli elettrodomestici, dell energia, dell elettromeccanica, delle telecomunicazioni. La politica economica del governo del nostro paese non è stata in grado di offrire prospettive per fronteggiare le esigenze del settore industriale. Non si è tenuto conto delle indicazioni del movimento sindacale, e le singoli casi di crisi vengono affrontati in un ottica di pura emergenza. La Cisl e la Fim stanno a più riprese avanzando proposte sui temi della formazione, degli investimenti, del sostegno all innovazione dei prodotti, per sostenere la competitività del nostro sistema industriale, ma non arrivano risposte concrete da parte delle istituzioni nazionali e locali, e delle imprese stesse, mentre prosegue il progressivo deteriorarsi del tessuto industriale, e il nostro sistema perde importanti opportunità di mercati e di prodotti. La Cisl e la Fim lanciano con forza l allarme per un urgente intervento a sostegno del nostro sistema industriale, in grado di orientare le scelte per impedirne la deriva, e operare per il suo concreto rafforzamento. Pagina 3
4 La dinamica delle situazioni di crisi nel periodo L andamento delle situazioni di crisi nel corso degli ultimi anni sta ad indicare la persistenza di un elevato livello degli interventi di sospensione complessivi, con variazioni della composizione interna nei singoli periodi, e con l accentuata rilevanza delle sospensioni a carattere strutturale (Cigs e Mobilità). Periodo Aziende Addetti Lavoratori coinvolti Indice crisi Lavoratori in Cigo Lavoratori in Cigs Lavoratori in mobilità 2 semestre semestre semestre semestre semestre semestre semestre semestre Pagina 4
5 I territori e le provincie della Lombardia Il territorio milanese si conferma come quello che presenta la maggiore presenza di situazioni di crisi (con il 21% dei provvedimenti sospensivi), seguito da Varese (15% dei provvedimenti) e Magenta-Legnano (14% dei provvedimenti), Brescia (13% dei provvedimenti) e Brianza (10% dei provvedimenti). In queste aree sono presenti insediamenti industriali importanti, sia nei comparti tradizionali che in quelli innovativi del settore metalmeccanico, e che vedono una presenza cospicua sia di grandi imprese di livello nazionale e internazionale, sia di imprese di medie-piccole dimensioni, storicamente radicate sul territorio. Dati 2 semestre 2005 Territorio AZIENDE IN CRISI La crisi nei territori della Lombardia ADDETTI ESUBERI CRISI TOT % CRISI tra TERRITORI % CRISI su ADDETTI CIGO CIGS MOBILITA' Milano % 42% Varese % 43% Magenta % 58% Brescia % 61% Brianza % 13% Lecco % 47% Bergamo % 25% Pavia % 83% Como % 53% Cremona % 43% Mantova % 51% Lodi % 42% 127 Valcamonica % 61% 92 Sondrio % 28% Totale complessivo % 36% ORATORI COINVOLTI DALLA CRISI Milano Varese Magenta Brescia Brianza Lecco Bergamo Pavia Como Cremona Mantova Lodi Valcamonica Sondrio Pagina 5
6 INCIDENZA DELLA CRISI SULL'OCCUPAZIONE Milano Varese Magenta Brescia Brianza Lecco Bergamo Pavia Como Cremona Mantova Lodi Valcamonica Sondrio ADDETTI CRISI TOT Tipologia dei provvedimenti di sospensione per territorio Dati 2 semestre 2005 Territorio AZIENDE CIGO CIGS MOBILITA' MOBILITA' CIGO CIGS IN CRISI AZIENDE AZIENDE AZIENDE Bergamo Brescia Brianza Como Cremona Lecco Lodi Magenta Mantova Milano Pavia Sondrio Valcamonica Varese Totale complessivo Pagina 6
7 I dati per classi di dipendenti Le aziende al di sotto dei 100 dipendenti interessate da processi di crisi sono pari all 84% dei casi (82% nel semestre precedente), occupano il 31% degli addetti (contro il 35% precedente) e ben il 47% dei lavoratori direttamente colpiti (contro il 43% del semestre precedente) dai diversi provvedimenti. Dati 2 semestre 2005 CLASS DIP aziende fino a 100 dipendenti aziende oltre i 100 dipendenti AZIENDE IN CRISI ADDETTI CRISI TOT % CRISI tra CLASSI DIP % CRISI su ADDETTI CIGO CIGS MOBILITA' ,85% 55,02% ,15% 28,10% % 36% Dalla disamina dei diversi provvedimenti sospensivi si evidenzia: Per le aziende inferiori a 100 addetti (84% delle aziende con 31% di peso occupazionale) Rallenta il ricorso alla Cassa Integrazione Ordinaria con lavoratori sospesi (6.691 nel semestre precedente), il 56% in questa classe dimensionale del totale Cigo (il 50% nel semestre precedente), in meno del semestre precedente. Rallenta il ricorso alla Cassa straordinaria, che riguarda 479 persone (contro le precedenti 921 persone), pari al 17% delle sospensioni totali in Cigs (27% nel semestre precedente) l accentuato ricorso alla mobilità-licenziamento che interessa quasi unità, il 48% dei lavoratori interessati (37% nel periodo precedente), è utilizzato sempre più dalle piccole imprese quale strumento principale di adeguamento/riduzione degli organici. In questa fascia di imprese il 54% dei provvedimenti di mobilità riguarda la riduzione di personale, e il 40% la cessazione di attività, mentre è pressoché non significativo (5%) il ricorso all accompagnamento alla pensione. Per le aziende superiori ai 100 addetti (16% delle aziende con peso occupazionale del 69%) Perdura, anche se in diminuzione, un significativo utilizzo della Cassa Integrazione ordinaria che riguarda lavoratori (contro del semestre precedente), per far fronte alle difficoltà congiunturali degli ordinativi. un massiccio ricorso alla Cassa Integrazione straordinaria, che riguarda altri lavoratori (che si aggiungono a quelli quasi equivalenti del semestre precedente, che era stato di unità), 83% del totale dell intervento straordinario), con il maggiore peso nelle aziende di maggiori dimensioni e oltre i 500 addetti. il ricorso alla mobilità si mantiene elevato: sono i lavoratori licenziati, (che si aggiungono ai del semestre precedente), e che rappresenta per questa fascia dimensionale il 52% del totale mobilità. La mobilità ordinaria rappresenta il 63% dei provvedimenti di riduzione di personale, mentre il 30% è rappresentato dalla mobilità con accompagnamento alla pensione, con modalità e criteri definiti dalla negoziazione sindacale. Il restante 7% è invece conseguenza di cessazione di attività. Pagina 7
8 Pagina 8
9 I settori merceologici I processi di crisi in atto nei diversi settori della Lombardia I settori (analizzati secondo la classificazione Istat) maggiormente interessati da processi di crisi risultano essere quelli delle macchine ed apparecchi meccanici, installazione, manutenzione con il con il 37% degli interventi (sempre il 37% nel semestre precedente), della meccanica e della lavorazione dei prodotti in metallo con il 25% di interventi (contro il 20%), della fabbricazione di autoveicoli e mezzi di trasporto con l 11% di interventi (8% precedenti), della metallurgia con l 11% (10% precedente), delle macchine e apparecchi elettrici con il 7% di interventi (contro il 12% precedente). Gli altri settori si collocano in coda, al di sotto del 5% di peso della crisi sul totale di interventi. Dati 2 semestre 2005 Settore Istat AZIENDE IN CRISI ADDETTI CRISI TOT % CRISI tra SETTORI 29. FABBR.MACCHINE ED APPARECCHI MECCANICI, INSTALLAZIONE, MANUTENZIONE % 28. FABBR. ORAZIONE DEI PRODOTTI IN METALLO % 34. FABBR.AUTOVEICOLI, RIMORCHI E SEMIRIMORCHI % 27. PRODUZIONE DI METALLI E LORO LEGHE % 31. FABBR.MACCHINE ED APPARECCHI ELETTRICI % 33. FABBR.APPARECCHI MEDICALI, PRECISIONE, OTTICI E OROLOGI % 32. FABBR.APPARECCHI RADIOTELEVISIVI E PER LE COMUNICAZIONI % 35. FABBRICAZIONE DI ALTRI MEZZI DI TRASPORTO % 30. FABBR. MACCHINE UFFICIO, ELABORATORI E SISTEMI INFORMATICI % 36. FABBR.MOBILI; ALTRE INDUSTRIE MANIFATTURIERE % Totale complessivo % Pagina 9
10 La crisi strutturale nei diversi settori della Lombardia L analisi delle diverse tipologie dei provvedimenti di sospensione, con l attenzione alle sospensioni con carattere strutturale (Cassa integrazione straordinaria e mobilità) indica che vi sono una serie di comparti particolarmente sofferenti: il settore delle macchine ed apparecchi meccanici, installazione, manutenzione registra quasi lavoratori interessati da mobilità o Cigs; l altro settore che registra una forte difficoltà con lavoratori è quello della meccanica e dei prodotti in metallo, seguito da quello dell auto e della costruzione dei mezzi di trasporto (con 927 lavoratori in Cassa o mobilità). Seguono i settori delle macchine e apparecchi elettrici (con 784 lavoratori colpiti), e della metallurgia (con quasi 500 lavoratori coinvolti). Settore Istat CIGO CIGS MOBILITA' INTERVENTI STRUTTURALI 29. FABBR.MACCHINE ED APPARECCHI MECCANICI, INSTALLAZIONE, MANUTENZIONE FABBR. ORAZIONE DEI PRODOTTI IN METALLO FABBR.AUTOVEICOLI, RIMORCHI E SEMIRIMORCHI FABBR.MACCHINE ED APPARECCHI ELETTRICI PRODUZIONE DI METALLI E LORO LEGHE FABBR. MACCHINE UFFICIO, ELABORATORI E SISTEMI INFORMATICI FABBR.APPARECCHI RADIOTELEVISIVI E PER LE COMUNICAZIONI FABBR.APPARECCHI MEDICALI, PRECISIONE, OTTICI E OROLOGI FABBRICAZIONE DI ALTRI MEZZI DI TRASPORTO FABBR.MOBILI; ALTRE INDUSTRIE MANIFATTURIERE Totale complessivo Sesto San Giovanni, 9 febbraio 2006 Fim-Cisl Lombardia Pagina 10
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