L intenzione. Anno accademico 2017/2018 Psicologia della Comunicazione Prof.ssa Serino. Settima Lezione

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1 L intenzione Anno accademico 2017/2018 Psicologia della Comunicazione Prof.ssa Serino Settima Lezione

2 Settima lezione: L intenzione Sommario 1. Prospettive sulla intenzionalità 2. Intenzione comunicativa del parlante 3. Sintonia semantica e pragmatica 4. Articolazione e produzione del messaggio 5. Strategia comunicativa Capitolo 4 «Intenzione e Comunicazione» del manuale di Fondamenti di Psicologia della Comunicazione (SOLO le parti viste a lezione)

3 3 1. Definizione di intenzione Il significato non esiste se non vi è un intenzione comunicativa Atteggiamento intenzionale = predisposizione naturale a interpretare l azione di qualsiasi entità come se fosse pianificata in modo consapevole e come se fosse dotata di un intenzione, regolata da un sistema di credenze, desideri e scopi (Dennett)

4 Quale rapporto tra intenzionalità e coscienza? L elaborazione di intenzioni richiede una condizione di coscienza Consapevolezza delle proprie percezioni nel qui e ora (consapevolezza percettiva) e dei propri pensieri (consapevolezza cognitiva) 4 Coscienza Funzione di riflessione sui propri processi mentali attraverso l introspezione (consapevolezza metacognitiva e introspettiva) Condizione di vigilanza focalizzata contrapposta a uno stato inconscio (funzione di monitoraggio e di controllo)

5 5 Il gioco intenzionale Gioco reciproco fra i partecipanti, caratterizzato da un processo di intenzionalizzazione (manifestazione di una data intenzione da parte del parlante) e da un processo di re-intenzionalizzazione (interpretazione dell intenzione da parte del destinatario) [Anolli e Ciceri]

6 Informazione e comunicazione 6 Informazione senza la presenza di un comportamento intenzionale reciproco il messaggio è soltanto informativo e non comunicativo; quindi, la frase ha solamente un valore informativo Comunicazione lo scambio comunicativo avviene solo se il messaggio è prodotto intenzionalmente dal parlante ed è riconosciuto e interpretato intenzionalmente dal destinatario

7 7 2. L intenzione comunicativa da parte del parlante I livelli di intenzione Il soggetto ha l intenzione globale di comunicare qualcosa a un destinatario, in modo più o meno unitario e coerente ciò che è detto (what is said) = intenzione informativa (rendere manifesto al destinatario un determinato contenuto) Grice ciò che si intende dire (what is meant) = intenzione comunicativa (m-intention): rendere consapevole il destinatario di qualcosa di cui non era prima consapevole)

8 8 Intenzione comunicativa = rendere reciprocamente manifesto al destinatario e al parlante che il parlante ha una determinata intenzione informativa (Sperber e Wilson) Principio dell intenzione primaria = intenzione referenziale, ovvero intenzione di fare riferimento a determinati aspetti della realtà che sono oggetto dello scambio comunicativo (Jaszczolt) Intenzione globale = intenzione unitaria di voler comunicare qualcosa da parte di un comunicatore a un destinatario

9 La gradualità dell intenzione comunicativa 9 Gradualità intenzionale: consente ai partecipanti di mettere regolarmente a fuoco e di calibrare i diversi atti comunicativi nel corso delle interazioni della vita quotidiana Forza dell intenzione: è direttamente proporzionale all importanza dei contenuti e delle informazioni trasmesse, alla rilevanza dell interlocutore e alla natura del contesto Processo di messa a fuoco, puntualizzazione e calibrazione del messaggio prodotto

10 10 Gerarchia delle intenzioni: un singolo atto comunicativo può essere governato da una pluralità di intenzioni, incapsulate una nell altra e disposte in modo gerarchico Esempio: menzogna Intenzione nascosta: il soggetto intende ingannare il destinatario falsificando le informazioni; Intenzione manifesta: il soggetto intende trasmettere le informazioni false al destinatario; Intenzione informativa: il soggetto desidera dare al destinatario le informazioni false come se fossero vero; Intenzione di sincerità: il soggetto desidera che il destinatario gli creda.

11 Principio della pars pro toto : nella produzione di un atto comunicativo il parlante può esprimere soltanto una parte dei suoi contenuti mentali Opacità intenzionale L intenzione comunicativa, concretizzata in una frase o in un gesto, è limitata, parziale e sfumata Lavoro inferenziale da parte del destinatario Consente di evitare il rischio della trasparenza intenzionale

12 12 3. Sintonia semantica e pragmatica Intenzione comunicativa e attenzione Stretta interdipendenza fra intenzione comunicativa e attenzione L attenzione consente di selezionare le informazioni più salienti e pertinenti per l elaborazione di un determinato atto comunicativo L attenzione sostiene il processo di messa a fuoco e di realizzazione di una data intenzione comunicativa

13 13 Due tipi di processamento attentivo: processamento automatico: rapido, coinvolge solo la memoria a breve termine e non richiede risorse attentive; possono svolgersi in parallelo diversi processi automatici senza interferenze reciproche e senza il controllo diretto del soggetto (attenzione orientata) processamento controllato: lento, richiede una notevole mole di risorse attentive, si svolge in modo seriale sotto il costante controllo diretto del soggetto (attenzione assidua) Il passaggio dal processamento automatico a quello controllato è reso possibile dall esercizio attraverso l acquisizione di abitudini

14 14 In base a questa distinzione: variabilità continua e flessibilità estesa dell intenzione comunicativa 1) Livello 0 (= informazione): il soggetto non ha una precisa intenzione comunicativa e reagisce in modo automatico a uno stimolo esterno (processamento pre-attentivo); 2) Livello 1 (= intenzioni semplici): presenza di intenzioni di primo livello che comprendono sia atti comunicativi altamente stereotipati, sia gli scambi comunicativi comuni e abitudinari; intervento dell attenzione orientata; 3) Livello 2 (= meta-intenzione): comparsa di una intenzione di secondo livello, in quanto il soggetto ha la consapevolezza di comunicare comunicando (battuta di spirito, frase ironica ecc.).

15 La sintonia semantica e pragmatica (SSP) e il significato modale Processo che coordina in modo convergente e coerente i diversi sistemi di significazione e di segnalazione 15 In condizioni di default, qualsiasi atto comunicativo, pur essendo costituito da diverse componenti, si presenta in modo armonioso e unitario Sorta di coalizione e fusione momentanea delle diverse parti del messaggio, le quali concordano le une con le altre Significato modale: significato prevalente e predominante che assume un dato atto comunicativo in condizioni di default, quando viene applicato il principio assumere per garantito

16 16 4. Articolazione e produzione del messaggio L intenzione comunicativa è strettamente connessa con l articolazione e produzione del messaggio, vale a dire con l organizzazione e la collocazione di un messaggio nel corso dello scambio fra due o più partecipanti.

17 Il modello olistico-funzionale di Levelt Le diverse unità dell interazione comunicativa sono identificate e categorizzate come entità globali in base alla loro funzione Levelt: studio del processo che va dall intenzione alla produzione del messaggio La comunicazione è un attività complessa che prevede l intervento sinergico e convergente di diversi processi fondamentali

18 1. Concettualizzatore: elaborazione di un intenzione, selezione delle informazioni pertinenti, organizzazione delle modalità con cui esprimerle. Accede a: conoscenze dichiarative (o proposizionali: proposizioni che stabiliscono una relazione fra due o più idee; enciclopedia delle conoscenze ) conoscenze procedurali (rappresentate dalla forma SE X, ALLORA Y; forma di conoscenza in azione ; concernono i modi e i procedimenti con cui sono svolti i compiti nei diversi contesti) 18

19 19 2. Messaggio preverbale: rappresentazione mentale di quanto il parlante intende comunicare all interlocutore; output del Concettualizzatore. Due fasi: a) macropianificazione: consapevolezza ed elaborazione di una data intenzione comunicativa, con il conseguente recupero delle varie informazioni da manifestare b) micropianificazione: conferisce un adeguata forma proposizionale a ognuna di queste parti dell informazione e attribuisce una prospettiva informativa a ciò che il soggetto intende comunicare

20 20 Formulatore: traduce la struttura concettuale in una struttura linguistica. Ha come input il messaggio preverbale. Due fasi: a) codificatore grammaticale: procedure per avere accesso ai lemmi e per realizzare la costruzione sintattica del messaggio. Produce la struttura di superficie del messaggio a) la struttura di superficie è sottoposta al codificatore fonologico: individua il piano fonetico (o articolatorio) corrispondente a ogni lemma e alla proposizione nella sua totalità L output del Formulatore è il piano fonetico del messaggio, ovvero il piano per la sua articolazione

21 21 Articolatore: procede all esecuzione del messaggio per mezzo della muscolatura dell apparato respiratorio e degli altri organi di fonazione L output dell Articolatore è il discorso pronunciato Sistema di Comprensione del Parlato: favorisce il processo di riattribuzione di significato ai suoni emessi attraverso un processo di ascolto (auto-monitoraggio) dei propri enunciati

22 Il modello della gestione locale e situata del messaggio 22 Nessun messaggio è pianificato né eseguito secondo un insieme astratto e universale di regole, bensì secondo le condizioni del contesto di riferimento (O Keefe e Lambert) La generazione di ogni messaggio dipende dalla capacità di gestione locale dei pensieri e delle condizioni contestuali da parte del parlante, in rispondenza di una data intenzione comunicativa e in riferimento a uno specifico destinatario

23 23 Fuoco comunicativo = processo attivo di concentrazione dell attenzione e dell interesse del parlante su certi aspetti della realtà È guidato da una specifica intenzione e si svolge lungo un certo percorso comunicativo che il soggetto percorre attraverso il campo dei propri pensieri

24 24 5. Intenzioni e strategie comunicative Strategia comunicativa: organizzazione strategica dell atto comunicativo attraverso la selezione dei contenuti da manifestare e delle modalità espressive da seguire scelta dell azione comunicativa più pertinente in una certa situazione ha un carattere di contingenza (pone a confronto diverse rappresentazioni di situazioni precedenti simili ed equivalenti e adatta alla situazione presente il percorso ritenuto più produttivo e consono)

25 25 ha carattere di novità (implica l impegno cognitivo di generare un percorso comunicativo ad hoc, ottimizzando le opportunità e riducendo i vincoli) implica un processo attento di calibrazione cognitiva e affettiva del messaggio (coordinamento e regia di una sequenza articolata di livelli comunicativi, implica il controllo di numerosi gradi di libertà)

26 26 Il processo di calibrazione comunicativa: è di difficile gestione, poiché siamo in grado di conoscere il livello di forza e di efficacia di una determinata azione comunicativa soltanto a posteriori e non a priori Intenzione e strategia comunicativa Rapporto uno-a-molti: una data intenzione può trovare diversi percorsi strategici di comunicazione e, viceversa, una data strategia comunicativa non esprime in modo biunivoco una corrispondente intenzione

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