SOLUZIONE DEL PROBLEMA 1 CORSO DI ORDINAMENTO f(x) =

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1 SOLUZIONE DEL PROBLEMA CORSO DI ORDINAMENTO. Data la funzione integrale f() = [ cos t + ] dt, per il teorema fondamentale del calcolo integrale, la sua derivata coincide con la funzione integranda: f () = cos +. Possiamo calcolare i valori richiesti: f (π) = cos π + = ; f (π) = cos π + = + =.. Per disegnare il grafico Σ di f (), calcoliamo le intersezioni della funzione con gli assi cartesiani. Asse y: = y = cos + = y = ( ; ). Asse : y = = cos + y = cos =. Determiniamo le soluzioni dell equazione nell intervallo [, 9]. cos = c Zanichelli Editore

2 Si ottiene oppure = π + hπ, con h Z = 4 π + 4hπ. = π + kπ, con k Z = 4 π + 4kπ. Nell intervallo [, 9] le soluzioni da considerare sono = π che si ottiene per h = e = 4 π che si ottiene k =. La funzione f () si ottiene mediante una dilatazione della funzione coseno rispetto all asse e una sua traslazione rispetto all asse y. Disegniamo il grafico Σ di f (). y π π f () π 4 π 9 Dal grafico dei segni di f () determiniamo gli intervalli di crescenza e decrescenza di f(). π 4 π 9 f + O O + f ma min La funzione f() ha un massimo per = 4 π e un minimo per = π. Per = è: f() = [ cos t + ] dt =. c Zanichelli Editore

3 La retta tangente al grafico di f() in = ha coefficiente angolare pari a f () = =, 5; tale retta passa per l origine e ha equazione y =. Poiché f () ha un punto di minimo per = π (è decrescente in un intorno sinistro, crescente in un intorno destro), risulta che f () si annulla in = π (è negativa in un intorno sinistro, positiva in un intorno destro). Quindi = π è un punto di flesso per f(), con concavità verso il basso in un intorno sinistro e verso l alto in un intorno destro. Con le informazioni ottenute possiamo disegnare un possibile grafico di f(). y π π f() π 4 π 9 f (). Il valor medio di f () nell intervallo [, π] è dato da: m = π f () d = π π π ( cos + Calcoliamo l integrale con il metodo di sostituzione. Poniamo = t, dunque = t e d = dt. Se =, si ha t = ; se = π, allora t = π. Quindi π ( cos + ) π ( d = cos t + ) [ dt = sen t + ] π t = π = π. ) d. c Zanichelli Editore

4 Il valor medio è quindi uguale a m = π π =. 4. Il volume V del solido W è dato dall integrale esteso all intervallo [; 4] della funzione A() che esprime l area di ciascuna sezione. V = 4 4 A() d = sen π [ ( 4 d = cos π ) 4 4 ] 4 = π = ( cos π) 4 4 ( cos ) π π = π + π = 4 π. 4 c Zanichelli Editore

5 SOLUZIONE DEL PROBLEMA CORSO DI ORDINAMENTO. Studiamo la funzione f() = R). Notiamo che f( ) = 4 +, con dominio R (infatti + 4 per ogni 4 + ( ) = 4 + = f(), cioè la funzione è pari e il grafico di f è simmetrico rispetto all asse y. Cerchiamo ora le intersezioni di f con gli assi cartesiani. Asse : y = y = 4 + y = { y = 4 + = Asse y: = y = 4 + = y = 4 = La funzione interseca dunque l asse y nel punto M(; ). Passiamo allo studio del segno della funzione f: dunque f è positiva (strettamente). f() > > per ogni R, 4 + Calcoliamo i limiti della funzione e ricerchiamone gli eventuali asintoti. Notiamo innanzitutto che, poiché f è definita su tutto R, la funzione non presenta nessun asintoto verticale. Possiamo però calcolare i limiti per che tende all infinito: lim f() = + lim f() = lim + lim 4 + =, 4 + =. c Zanichelli Editore

6 Esiste quindi un asintoto orizzontale ed è y =. asintoti obliqui. Non serve ricercare eventuali Procediamo calcolando la derivata prima di f: f () = (4 + ) = 6 (4 + ) e studiandone il segno: f () > 6 (4 + ) > 6 (4 + ) <. Compiliamo lo schema dei segni: il numeratore assume segno positivo per >, mentre il denominatore è positivo per ogni in R. Quindi f () > per <, cioè la funzione f è crescente per <, presenta un massimo in = (in cui assume valore f() = ) e decresce per >. f + O f ma Studiamo ora la concavità della funzione, calcolandone la derivata seconda. f () = 6(4 + ) 6 (4 + ) (4 + ) 4 = 6(4 + ) 64 (4 + ) (4 + ) 4 = = (4 + )( ) = 4 64 (4 + ) 4 (4 + ) = 6( 4) (4 + ) Vediamo il segno di f : f () > 6( 4) (4 + ) > c Zanichelli Editore

7 e studiamone separatamente numeratore e denominatore: 6( 4) > 4 > 4 > < > < >, (4 + ) > 4 + > per ogni R. Compiliamo nuovamente lo schema dei segni. + f O + + O O + O f flesso flesso Notiamo che f è convessa per <, concava per < < e di nuovo convessa per >. Vi sono dunque due punti di flesso, che chiameremo G e H, di coordinate: ( f ) = = ( G ( ) f = = ( H ) ;, ) ;. Con le informazioni dedotte finora, possiamo finalmente tracciare il grafico della funzione. c Zanichelli Editore

8 y f() = O Cerchiamo le equazioni delle tangenti a Φ in P ( ; ) e Q(; ). A tal fine, calcoliamo la pendenza delle tangenti in questi due punti. f ( ) = 6( ) (4 + ( ) ) = 64 = f () = 6 (4 + ) = 64 = La generica retta per P è y = m( + ). Allora deve valere m =, dunque la tangente a Φ in P è y = + t : y = +. La generica retta per Q è y = m( ). Di nuovo, deve valere m =, dunque la tangente a Φ in Q è y = ( ) t : y = +. P S y f() = 4 + Q O Troviamo le coordinate del punto d intersezione delle due rette t e t : y = + y = + = + { = + y = + y = 4 c Zanichelli Editore

9 e chiamiamo questo punto S(; ). Per verificare che il quadrilatero è un rombo, dobbiamo controllare che è un parallelogrammo e che i suoi quattro lati sono congruenti. Verifichiamo dapprima che i lati sono a due a due parallelli. Troviamo l equazione della retta che passa per OP : r OP : y = r OP : y = e l equazione della retta che passa per OQ: r OQ : y = y = r OQ : y =. Dunque r OP // t e r OQ // t, quindi OQSP è un parallelogrammo. Calcoliamo ora le misure dei lati, ricordando la formula OP = 4 + = 5, OQ = 4 + = 5, P S = 4 + = 5, SQ = 4 + = 5, dunque OQSP è un rombo. P P = ( P P ) + (y P y P ). (In alternativa, una volta dimostrato che OQSP è un parallelogrammo, si poteva scegliere di dimostrare che le sue diagonali sono perpendicolari tra loro; anche in questo modo si sarebbe potuto concludere che OQSP è un rombo.) Ricordiamo che, date due rette s e t, la tangente dell angolo γ compreso tra le due è data da Dunque vale: Poiché OQSP è un rombo, 5 = 6 5. tg SPˆ O = 4 SPˆ O = tg γ = m s m t + m s m t. = 4 ˆ SP O 5. ˆ SQO e ˆ P SQ = QOP ˆ = SP ˆ O = 5 c Zanichelli Editore

10 . La circonferenza Γ ha equazione +(y ) = e l equazione di una generica retta passante per l origine è t : y = m. Calcoliamo le coordinate di A. { y = m + (y ) = { y = m + m m = { y = m (m + ) m = Per =, otteniamo l origine O. Possiamo quindi supporre e semplificare la seconda equazione: { y = m (m + ) m = = m m + y = m m + ( ) m A m + ; m. m + y Γ B A y= O Calcoliamo le coordinate di B: { y = m y = = m y = B ( ) m ;. Verifichiamo che ( B, y A ) è un punto di Φ sostituendo nell equazione y = f(). Deve valere: y A =, 4 + B 6 c Zanichelli Editore

11 cioè m m + = m m + = 4m + 4 m m m + = m m + = Il punto ( B, y A ) appartiene effettivamente a Φ.. Calcoliamo l area di R con un integrale. A(R) = = f() d = ( 4 + m m 4m + 4 m m d = 4 + d = ( ) ) d = 4 [ arctg ] ( π ) = 4 = π. 4 L area del cerchio delimitato da Γ è invece data dalla formula A Γ = πr = π. Dunque R e il cerchio delimitato da Γ sono equivalenti. Calcoliamo ora l area della regione compresa tra Φ e l intero asse : integriamo nell intervallo illimitato [, + [, ricordando che f() è pari. + f() d = + = lim + + f() d = = 4 π = 4π dt = lim 4 + t d = [ 4 arctg t 4. Prendiamo tale che e consideriamo il cilindro la cui base è centrata in O e ha raggio, e la cui altezza è f(). ] = 7 c Zanichelli Editore

12 y f() = 4 + O z La superficie laterale del cilindro è data da S() = πf(). Per ottenere il volume di W basta dunque integrare S() da a : V W = π f() d = π 4 + d. Alternativamente, si poteva suddividere il volume ricercato in un cilindro (di raggio e altezza f() = ) e in un solido dato dalla rotazione attorno all asse y del tratto di f() compreso tra le ascisse e. Procedendo in questo modo, si poteva scrivere: V = πr h + π g (y)dy dove f() = y = /(4 + ), e dunque, invertendo, g(y) = = ( 4y)/y. c Zanichelli Editore

13 SOLUZIONE DEL QUESITO CORSO DI ORDINAMENTO L area di un triangolo è data dal semiprodotto delle misure di due lati per il seno dell angolo tra essi compreso. Possiamo invertire la formula per ricavare il seno dell angolo compreso tra i due lati noti: senα = A ab = =. Dunque l angolo compreso tra i due lati è retto e il triangolo è rettangolo. Possiamo quindi ricavare la misura del terzo lato con il teorema di Pitagora: c = + =. In alternativa, si può ottenere la stessa soluzione ricorrendo alla formula di Erone: A = p(p a)(p b)(p c), detta A l area del triangolo, p il suo semiperimetro e a, b e c i tre lati. Detto c = il lato incognito, sostituiamo i dati nella formula e otteniamo: (5+ )( )( )( ) = (5+ )( )( )( ) + 5 = ( )( ) 5 9 = = ( ) = che porta all unica soluzione accettabile =. c Zanichelli Editore

14 SOLUZIONE DEL QUESITO CORSO DI ORDINAMENTO Studiamo le condizioni di esistenza per la funzione f() =. Dobbiamo determinare per quali valori, il che presuppone di trovare i valori per cui. Dobbiamo studiare quindi le condizioni di esistenza della radice presente in questa espressione, cioè stabilire quando. Otteniamo. Cerchiamo ora i valori per cui, che sono i valori di per cui 4, cioè. Il campo di esistenza è pertanto. Studiamo ora i valori per cui, cioè che porta a. Il dominio della funzione si ricava intersecando tutte le condizioni trovate, ed è quindi. c Zanichelli Editore

15 SOLUZIONE DEL QUESITO CORSO DI ORDINAMENTO Dati i punti A(; ) e B( 6; ) in un sistema cartesiano ortogonale, tracciamo il segmento AB. Determiniamo poi la retta r passante per B e perpendicolare ad AB: cioè y y B = y B y A B A ( B ) y + = + 6 (+6) da cui y = 4 o, equivalentemente, +7y +4 =. 7 7 Tracciamo ora una generica retta s passante per B, distinta da r, e consideriamo la distanza AH, dove H è la proiezione ortogonale di A su s. Il triangolo ABH è rettangolo, con ipotenusa AB e cateto AH. Poiché AB > AH, allora AB è la distanza massima tra A e le rette passanti per B. y 6 - O A H B s r Si può quindi concludere che la retta per B avente massima distanza da A è la retta r. c Zanichelli Editore

16 SOLUZIONE DEL QUESITO 4 CORSO DI ORDINAMENTO Sia T il tronco di piramide retta quadrata, di altezza h e lati di base a e b. C D b E A B Consideriamo la sezione indicata nella figura sottostante. a C h D b E h A a B I triangoli ABC e CDE sono simili perché rettangoli e con un angolo in comune. Dunque, considerando la notazione utilizzata nella figura, a : b = (h+h ) : h e quindi a h = b h+ b h c Zanichelli Editore

17 h = b h a b = bh a b. Calcoliamo il volume della piramide P da cui il tronco è stato tagliato. V P = a (h+h ) = a( ) h+ bh ah a a b a b = = a h (a b). Calcoliamo il volume della piramide P di altezza h, ottenuta sottraendo da P il tronco T: V P = b h quindi il volume del tronco T si ricava facendo: = b h (a b) V T = V P V P = h(a b ) (a b) = h(a b)(a +ab+b ) (a b) = h(a +ab+b ). c Zanichelli Editore

18 SOLUZIONE DEL QUESITO 5 CORSO DI ORDINAMENTO Schematizziamo la valigia come un parallelepipedo, come in figura. In questo modo, possiamo esprimere il suo volume come V = abc. Se le dimensioni aumentano del % i lati variano diventando a % = a, b % = b, c % = c perché un aumento del % corrisponde a + = ; il volume diventa quindi V % = a % b % c % = abc = V =,%V. Il volume quindi aumenta del,%. Se le dimensioni aumentano del % i lati variano diventando a % = 6 5 a, b % = 6 5 b, c % = 6 c perché un aumento del % corrisponde a + 5 = 6 ; il volume diventa 5 quindi V = 6 5 V = 7 V = 7,%V. Il volume aumenta quindi del 7,%. Se le dimensioni aumentano del 5% i lati diventano a 5% = 5 4 a, b 5% = 5 4 b, c 5% = 5 4 c perché un aumento del 5% corrisponde a + 5 = 5 ; il volume diventa quindi 4 Il volume aumenta quindi circa del 95%. V 5% = 5 64 V = 95,5 V 95%V. b a c c Zanichelli Editore

19 SOLUZIONE DEL QUESITO 6 CORSO DI ORDINAMENTO Disponendo in ordine crescente i 54 numeri che si possono formare come indicato nel quesito, è facile determinare quali saranno i primi 6 della lista (cioè i primi! questa considerazione ci sarà utile in seguito): In tutti questi numeri le prime quattro cifre sono uguali a 4, mentre le rimanenti tre sono date da una permutazione di {5, 6, 7}. Il numero immediatamente successivo nella lista, cioè il settimo, sarà il più piccolo tra i numeri in cui la quarta cifra viene incrementata di uno: si tratta di Per rispondere alla seconda domanda, osserviamo che 7 equivale a 7+ = 6!+ e ragioniamo in modo simile a quanto appena visto. I primi 6! numeri saranno quelli la cui prima cifra è, mentre le rimanenti sei sono date da una permutazione di {,,4,5,6,7}. Il numero immediatamente successivo nella lista, cioè il 7-esimo, sarà il più piccolo tra i numeri in cui la prima cifra viene incrementata di uno: si tratta di c Zanichelli Editore

20 SOLUZIONE DEL QUESITO 7 CORSO DI ORDINAMENTO La misura dell area del foglio di partenza è A = = ab secondo la notazione della figura: b a Se i nuovi rettangoli ottenuti ritagliando il foglio a metà sono simili, a : b = b : a che equivale a a = b. Mettiamo questa identità a sistema con ab = : a b = a = b a = b a = b a = 4 ab = ab = b = b = b = quindi le misure dei lati sono: a = 4 b = 4. 4 c Zanichelli Editore

21 SOLUZIONE DEL QUESITO CORSO DI ORDINAMENTO Consideriamo la funzione g() = f(t) dt. Poiché f() è continua per >, per il teorema fondamentale del calcolo integrale la derivata della funzione integrale g() esiste e vale g () = f(). y O 4 Osservando il grafico in figura, si ricava che: per = = = 4, g () = ; per < < > 4, g () > e la funzione g() è crescente; per < < 4, g () < e la funzione g() è decrescente. Dunque, il valore di positivo per cui g ha un minimo è = 4. In alternativa, si poteva osservare che g() = f(t)dt rappresenta la somma algebrica S() delle aree sottese dal grafico, prese con i segni opportuni. Pertanto S() è necessariamente minima per = 4, quando all area del triangolo OAB viene sottratta l area del triangolo BCD: min g = min S = S(4) = =. c Zanichelli Editore

22 y A g () O B D 4 C c Zanichelli Editore

23 SOLUZIONE DEL QUESITO 9 CORSO DI ORDINAMENTO Il limite sencos sen lim4 si presenta nella forma indeterminata. cos Raccogliamo sen al numeratore e sfruttiamo il limite notevole lim = : ( sen( cos) lim4 = 4 ) =. c Zanichelli Editore

24 SOLUZIONE DEL QUESITO CORSO DI ORDINAMENTO Tra i quattro grafici proposti, solo quello in A potrebbe essere quello di f (). Infatti, osservando il grafico di f() si può dedurre che: f ( ) = f () =, perché i punti = e = sono stazionari (rispettivamente un punto di massimo e un punto di minimo relativo), ovvero perché le tangenti nei punti ( ;f( )) e (;f()) sono parallele all asse. f () <, perché la retta tangente al grafico di f() in (;) ha coefficiente angolare negativo. Ricordiamo infatti che il coefficiente angolare della retta tangente al grafico di f() nel generico punto ( ;f( )) è uguale a f ( ). Da quanto detto conseguono, rispettivamente, le seguenti condizioni sul grafico di f (): Il grafico di f () interseca l asse per = e =. Il grafico di f () interseca l asse y nel semiasse delle ordinate negative. L unico grafico che rispetta entrambe le condizioni è il grafico A. c Zanichelli Editore

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