IL COLLEGIO DI ROMA. [Estensore]

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1 IL COLLEGIO DI ROMA composto dai signori: Avv. Bruno De Carolis..... Prof. Avv. Giuliana Scognamiglio. Avv. Alessandro Leproux... Membro designato dalla Banca d Italia, che svolge le funzioni di Presidente ai sensi dell art. 4 del Regolamento per il funzionamento del Collegio Membro designato dalla Banca d'italia [Estensore] Membro designato dalla Banca d'italia Prof. Avv. Saverio Ruperto. Membro designato dal Conciliatore Bancario e Finanziario per le controversie in cui sia parte un consumatore Dott.ssa Daniela Primicerio Membro designato dal C.N.C.U. nella seduta del 22/07/2011 dopo aver esaminato il ricorso e la documentazione allegata; le controdeduzioni dell'intermediario e la relativa documentazione; la relazione istruttoria della Segreteria tecnica, Fatto Con ricorso a questo Collegio, il cliente denuncia il ritardo con cui l intermediario ha provveduto al pagamento di un assegno dell ammontare di 1.912,70 da lui emesso, a causa del protesto levato a carico del cointestatario del conto. Afferma che la banca, benché fosse consapevole dell estraneità del cliente alla vicenda del protesto, avrebbe assunto un atteggiamento negativo e messo in pagamento l assegno solo dopo sei giorni dall emissione, a seguito di sue ripetute richieste e nonostante sul suo conto giacessero circa , 00; il comportamento negligente dell intermediario avrebbe fatto rischiare al ricorrente la gogna del protesto e leso la sua dignità, perché sospettato dal beneficiario del titolo in questione di essere insolvente. Chiede Pag. 2/7

2 quindi il risarcimento del danno nella misura di 5.000,00 o alla somma maggiore o minore che il Collegio riterrà di riconoscere secondo equità e giustizia, oltre agli onorari professionali. Nelle proprie controdeduzioni l intermediario eccepisce che: l assegno in questione, emesso in data 26 ottobre 2010 dal cliente, era relativo ad un conto in cointestazione con altro soggetto, la cui convenzione assegni risultava revocata; la banca che ha negoziato l assegno, in linea con la procedura di check truncation, ha inviato un flusso elettronico in luogo della materialità del titolo; per verificare la firma di traenza, al fine di escludere che la stessa fosse del cointestatario inabilitato, in data 29 ottobre 2010 la Banca ha richiesto la materialità del titolo negoziato dalla banca negoziatrice; appena accertata la firma di traenza, è stato disposto il pagamento dell assegno con addebito, in data 15 novembre 2010, del conto corrente dell emittente; in conseguenza del ritardo nel pagamento, a carico del cliente non vi è stato nessun protesto o segnalazione negativa alla Centrale d Allarme Interbancaria; non è stata fornita dal ricorrente alcuna prova dei danni lamentati. L intermediario chiede pertanto il rigetto del ricorso. Ritenuto il ricorso maturo per la decisione, questo Collegio lo ha esaminato in data 22 luglio Diritto Si deve preliminarmente ritenere che la domanda del ricorrente rientri nella competenza del Collegio e che i presupposti per la presentazione del ricorso, previsti nel Provvedimento della Banca d Italia del 18 giugno 2009 e successive modificazioni, si siano verificati nel caso di specie. Pag. 3/7

3 La controversia attiene ai danni che il ricorrente assume essergli stati procurati dall'eccessiva lentezza con cui la banca ha provveduto a porre all'incasso un assegno, emesso dal ricorrente in data 26 ottobre 2010 e pagato con addebito sul conto corrente del medesimo in data 15 novembre La banca eccepisce che la lunghezza del procedimento è dipesa dalla necessità di accertare se, nel caso di specie, l'assegno fosse stato emesso dal ricorrente, oppure dalla cointestataria del suo conto corrente, rispetto alla quale la convenzione d'assegni era stata revocata a seguito di segnalazione della medesima in CAI. Tale accertamento si era reso necessario in quanto l'assegno emesso per un importo inferiore ad era stato regolato con l'intermediario negoziatore del titolo (quello, cioè, a cui il beneficiario del titolo aveva presentato l'assegno per l'incasso) secondo la procedura di check truncation, che disciplina la compensazione tra le banche mediante la sola trasmissione di flussi elettronici, prescindendo dallo scambio materiale del titolo. Dovendo l'intermediario resistente verificare che l'assegno non fosse stato emesso dalla cointestataria, per le ragioni dianzi esposte, si è reso necessario richiedere il titolo alla banca negoziatrice al fine di effettuare gli accertamenti del caso sulla firma di traenza; la richiesta risulta avvenuta il 29 ottobre 2010 e l'assegno è stato pagato in data 15 novembre Nel caso in esame, dunque, la banca non poteva sottrarsi all'obbligo di effettuare tali controlli, giacché, in caso contrario nell'ipotesi, cioè, che l'assegno fosse stato emesso dalla cointestataria del conto l'intermediario avrebbe rischiato di essere chiamato a rispondere in solido del pagamento dell'assegno ai sensi dell'art. 10 della l. 15 dicembre 1990, n. 386, secondo cui Il trattario che omette o ritarda l'iscrizione nell'archivio di cui all'art. 10 bis (ossia la Centrale di Allarme Interbancaria), ovvero che Pag. 4/7

4 autorizza il rilascio di moduli di assegni in favore di persona il cui nominativo risulta iscritto nell'archivio, è obbligato in solido con il traente a pagare gli assegni emessi dallo stesso traente nel periodo in cui avrebbe dovuto operare la revoca, anche se è insufficiente la provvista, nel limite di lire venti milioni per ogni assegno (senza considerare, peraltro, che grava sulla banca l'obbligo di assicurare il rispetto delle conseguenze sanzionatorie previste dalla citata l. 386/1990: sul punto, cfr. ABF, Collegio di Roma, decisione n. 1312/2010). Tuttavia, dalla documentazione depositata, non risulta che la banca abbia tempestivamente ragguagliato il cliente dello svolgimento di tali accertamenti (sebbene sollecitata un paio di volte dal cliente con fax del 10 novembre e del 15 novembre 2010), né che lo abbia preventivamente informato che quegli accertamenti avrebbero comportato un allungamento della procedura di pagamento dell assegno. D'altro canto, occorre altresì considerare che il ricorrente, pur sollevando nei confronti della banca una doglianza in qualche misura giustificata, non ha fornito alcuna prova in ordine all entità dei danni di cui pretende il risarcimento. Il cliente non ha in effetti sopportato alcuna conseguenza negativa discendente dal ritardo con cui è stato pagato l'assegno: egli stesso riconosce di aver soltanto rischiato il protesto, o più precisamente temuto di rischiarlo e di essere perciò tacciato di insolvenza dal beneficiario del titolo; nulla di tutto questo si è in realtà verificato, per cui è del tutto carente di prova sia la domanda di risarcimento del pregiudizio patrimoniale, sia la domanda dei danni morali, che non sono risarcibili se non nei casi previsti dalla legge o quando risulti dimostrata la lesione di diritti costituzionalmente garantiti, o comunque di diritti fondamentali della persona; mentre non è consentito il risarcimento dei meri disagi o fastidi o preoccupazioni (ex multis, ABF, Collegio di Roma, decisione n. 1278/2010, sulla scorta dell autorevole insegnamento di Cass., 11 novembre 2008, n. Pag. 5/7

5 26972, secondo cui non sono meritevoli di tutela risarcitoria, invocata a titolo di danno esistenziale, i pregiudizi consistenti in disagi, fastidi, disappunti, ansie ed ogni altro tipo di insoddisfazione concernente gli aspetti più disparati della vita quotidiana che ciascuno conduce nel contesto sociale. Al di fuori dei casi determinati dalla legge ordinaria, solo la lesione di un diritto inviolabile della persona concretamente individuato è fonte di responsabilità risarcitoria non patrimoniale ), che si asseriscano subìti in conseguenza del comportamento dell'intermediario. Per le suesposte ragioni, il ricorso non può essere accolto. Va tuttavia osservato che, nel caso di specie, la banca convenuta avrebbe dovuto, in nome dei principi di buona fede, correttezza e trasparenza nei rapporti con la clientela, fornire al cliente ogni adeguata informazione in ordine ai tempi e alle modalità dello svolgimento dei necessari accertamenti sulla firma di traenza dell'assegno de quo. Il Collegio ritiene pertanto di dover rivolgere all'intermediario in questione, a titolo di indicazioni utili a migliorare i rapporti con la clientela, la raccomandazione di fornire tempestiva informazione sull esito e sui tempi della procedure di pagamento degli assegni, specialmente quando si siano verificati, come nel caso di specie, fatti non fisiologici, relativi all altro cointestatario del conto corrente, non necessariamente noti al cliente in assenza di una specifica informativa da parte della banca. Pag. 6/7

6 P.Q.M. Il Collegio respinge il ricorso. Delibera, inoltre, di rivolgere all'intermediario, nei sensi di cui in motivazione, indicazioni utili a migliorare le relazioni con la clientela. IL PRESIDENTE firma 1 Pag. 7/7