Rapporto Annuale Regionale 2006

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1 ISTITUTO NAZIONALE PER L ASSICURAZIONE CONTRO GLI INFORTUNI SUL LAVORO Rapporto Annuale Regionale 2006 Emilia Romagna

2 Rapporto Annuale 2006 Comitato di redazione regionale Referente: Aude Cucurachi Sandra Berselli Davide Lumia Lucia Pirazzoli Stampato dalla Tipografia INAIL - Milano

3 Il Rapporto regionale 2006 Indice Introduzione del Direttore Regionale Prima Parte Andamento infortunistico e malattie professionali 1.1. Situazione socio-economica in Emilia Romagna Dati su popolazione e occupazione Infortuni denunciati e andamento infortunistico Infortuni indennizzati Malattie professionali Infortuni e lavoratori extracomunitari Infortuni e lavoratori parasubordinati Infortuni e lavoratori interinali Gli indicatori di rischio per territorio e settore di attività economica 57 Seconda Parte Monografie 2.1. Andamento infortunistico nella provincia di Reggio Emilia nel periodo Analisi dei casi mortali 69 di Sandra Berselli (Funzionario della Sede Inail di Reggio Emilia) 2.2. I lavoratori non comunitari in Emilia Romagna nel 2006: opportunità di lavoro, rischi di emarginazione ed incidentalità. 79 di Maurizio Marengon (Servizio Lavoro, Regione Emilia Romagna) Conclusioni Riflessioni del Coordinamento Regionale Inail dei Comitati consultivi provinciali 95

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5 Introduzione del Direttore Regionale Il Rapporto regionale 2006 propone, come di consueto, una riflessione sull andamento degli infortuni e delle malattie professionali in Emilia Romagna, sulla base delle statistiche elaborate dall Inail. In Emilia Romagna, in linea con il trend nazionale, si registra anche quest anno una flessione degli infortuni, che seppur contenuta (-1,7%), è confortante se rapportata al dato sull occupazione, in costante crescita. In controtendenza con il dato nazionale e del Nord-Est, anche gli infortuni mortali registrano un calo (-13,2%), con una forte incidenza delle morti bianche causate dalla circolazione stradale, comprese quelle occorse nell esercizio di un attività lavorativa e quelle in itinere. Pertanto, l attività di questa Direzione continua a concentrarsi su iniziative che rafforzino il ruolo istituzionale dell Inail in tema di prevenzione, nel rispetto del vigente quadro normativo. In tal senso, anche le Sedi territoriali sono state stimolate a creare alleanze sul territorio per realizzare progetti mirati e azioni concrete che tengano conto delle singole realtà socio-economiche, di concerto con le parti sociali, per rendere più efficaci gli interventi in tema di prevenzione. E in linea con tale obiettivo, il Coordinamento regionale Inail dei Comitati consultivi provinciali auspica un ulteriore rafforzamento del ruolo delle parti sociale nella definizione delle azioni da mettere in campo. Positiva è stata la risposta sul territorio regionale: iniziative di informazione e formazione, sia nei confronti degli studenti, che saranno i lavoratori e gli imprenditori di domani, sia nei confronti di categorie di lavoratori appartenenti a settori particolarmente a rischio, tradizionalmente quello delle Costruzioni e dei Trasporti, sia nei confronti dei lavoratori extracomunitari. E proprio sui lavoratori immigrati forte è l attenzione dell Istituto, di fronte a un fenomeno in continuo aumento sia a livello nazionale che regionale: in Emilia Romagna rispetto allo scorso anno, in controtendenza rispetto al calo generale degli infortuni, si è registrato un incremento dell 1,7% di infortuni occorsi a lavoratori extracomunitari. Un prezioso contributo su questa tematica è stato fornito dalla Regione, con la quale sussistono oramai consolidati rapporti di collaborazione, tramite un analisi approfondita della popolazione straniera non comunitaria residente nel nostro territorio, sotto il profilo del mercato del lavoro e del rischio infortunistico, nella sezione di questa pubblicazione dedicata alle Monografie. L analisi della situazione infortunistica in regione rappresenta un patrimonio da condividere con tutti gli attori della sicurezza, per attivare quelle sinergie che consentano di agire in un contesto integrato di competenze, e in maniera più efficace per ridurre il numero di infortuni e di malattie professionali. Il Direttore regionale Francesco Barela 5

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7 Prima parte Andamento infortunistico e Malattie Professionali

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9 1.1. Situazione socio-economica in Emilia Romagna L'Emilia-Romagna è una delle principali regioni italiane per caratteristiche socioeconomiche: è una regione metropolitana policentrica caratterizzata, cioè, dalla presenza di aree urbane di dimensione medio-piccole, collegate da un sistema di infrastrutture di trasporti che le integra fra loro in modo funzionale, sia da un punto di vista urbanistico, sociale ed economico. L'Emilia-Romagna è al centro di intensi scambi commerciali con il resto d'italia, i paesi dell Unione europea e il resto del mondo, che richiedono un'elevata dotazione infrastrutturale. L'Emilia-Romagna si trova al centro della direttrice nord-sud ed est-ovest stradale, autostradale e ferroviaria italiana. La presenza nel territorio regionale di un ampia fascia collinare e montuosa e di una vasta pianura a rilevante utilizzo agricolo, insieme con una struttura urbana costituita da numerosi centri di media dimensione distribuiti sul territorio contribuiscono a mantenere la densità della popolazione regionale al di sotto di quella nazionale, seppure molto al di sopra di quella dell Unione europea. Il confronto delle risorse e degli impieghi regionale con quello nazionale mette in luce alcuni caratteri di base dell economia emiliano-romagnola. Innanzitutto emerge l importanza economica della regione e il rilevante apporto del prodotto interno lordo regionale a quello nazionale. In secondo luogo si rileva un forte orientamento verso i mercati esteri. Per quanto riguarda la struttura produttiva l Emilia Romagna si presenta tra le regioni piu dinamiche e di assoluta predominanza: l agricoltura, silvicoltura e pesca, secondo i dati elaborati dall Istat, hanno prodotto valore aggiunto per il 2,7% della regione (2,3% per l Italia), l industria il 33,8% (26,9% la quota nazionale), mentre il resto pari al 63,5% appartiene ai servizi (70,9% in Italia). L agricoltura dell Emilia Romagna è fra le piu evolute del Paese, molto integrata con l industria di trasformazione, con alti indici di produttività per addetto e con un grado di meccanizzazione tra i piu elevati del Paese. Per quanto concerne il settore industriale il modello emiliano-romagnolo si fonda su di un ampio e variegato tessuto di piccole e medie imprese industriali e artigiane. Circa il 20% delle imprese attive industriali opera nella metalmeccanica, il 55% è impegnato nelle costruzioni-installazioni impianti, il 7% nel settore alimentare, il 6% si occupa di moda. L Emilia Romagna è caratterizzata anche da importanti distretti industriali specializzati nella produzione di un solo prodotto: nel Parmense il distretto di Langhirano si segnala per la produzione di prosciutto; i distretti di Castellarano e Sassuolo sono rinomati per la produzione di piastrelle in ceramica; il distretto di Morciano di Romagna è specializzato nella produzione di mobili; quello di Carpi è tra i principali produttori nazionali di maglieria; il distretto di Mercato Saraceno è orientato alla produzione di calzature. Altre concentrazioni produttive di un certo rilievo sono rappresentate dalle produzioni biomedicali della zona di Mirandola nel modenese e dalle calzature di San Mauro Pascoli nel riminese. 9

10 Un altro aspetto della struttura produttiva dell Emilia Romagna è offerto dal sistema della cooperazione che è particolarmente sviluppato e costituisce una delle peculiarità della regione Dati su popolazione e occupazione Secondo l Istat, nella media del 2006 la popolazione è aumentata in Emilia Romagna dello 0,9%, in linea con il Nord-Est (+0,8%) e l Italia (+0,5%). Il mercato del lavoro dell Emilia Romagna si è chiuso nel 2006 con un bilancio positivo: le rilevazioni Istat hanno stimato che sono circa gli occupati in regione, vale a dire il 2,5% in piu rispetto alla media del 2005, equivalente, in termini assoluti a circa persone. L andamento dell Emilia Romagna è risultato piu dinamico non solo rispetto all evoluzione del 2005 (+1,4%), ma anche rispetto a quanto avvenuto in Italia (+1,9%) e nel Nord-Est (+2,2%). Il livello di occupazione dell Emilia Romagna è il piu elevato d Italia. Nel 2006 l incidenza degli occupati sulla popolazione in età anni (tasso di occupazione) è stata del 69,4% (nel 2005 era il 68,4%), davanti a Trentino-Alto Adige (67,5%), Valle d Aosta (67%) e Lombardia (66,6%). La media nazionale è del 58,4%. 80% 70% 69,4% 67,0% Emilia Romagna Nord-Est 60% 58,4% Italia 50% Tasso di occupazione Il tasso di disoccupazione in Emilia Romagna è sceso dal 3,8% al 3,4% (nel Nord-Est dal 4% al 3,6% e in Italia dal 7,7% al 6,8%). Solo due regioni, vale a dire Trentino-Alto Adige e Valle d Aosta hanno registrato un tasso piu contenuto, pari rispettivamente al 2,8% e 3%. 9% 7% 6,8% Emilia Romagna 5% 3,4% 3,6% Nord-Est Italia 3% 1% Tasso di disoccupazione 10

11 E molto elevata anche la partecipazione al lavoro: nel 2006 il tasso di attività è risultato il migliore del Paese (71,9%), precedendo Trentino-Alto Adige (69,5%), Valle d Aosta e Lombardia entrambe con un tasso del 69,1%. La media nazionale è del 62,7%. 80% 71,9% 70% 69,6% 62,7% Emilia Romagna Nord-Est 60% Italia 50% Tasso di attività Questa situazione è stata determinata anche dalla forte partecipazione delle donne al lavoro, pari al 64,3% della popolazione, davanti a Valle d Aosta (60,8%) e Lombardia (59,4%). Per quanto riguarda, in particolare, l occupazione femminile si evidenzia una situazione analoga a quella dell anno precedente con l Emilia Romagna che mantiene dei livelli superiori rispetto al Nord-Est e all Italia: 43% le occupate sul totale della forza lavoro (41% nel Nord-Est e 39% in Italia). Inoltre, per la forza lavoro esclusivamente femminile il tasso di occupazione è aumentato sia in regione (dal 60% al 61,6%), sia nel Nord-Est (dal 56,1% al 57%) che in Italia (dal 45,3% al 46,3%). L evoluzione degli occupati per rami di attività economica, registra un calo in Agricoltura (dal 4,4% al 4,3%) e in Industria (dal 35,4% al 35,2%); nell ambito del settore Industria un leggero calo anche nelle Costruzioni (dal 7,2% al 7,1%). Continua il trend in aumento del settore dei Servizi (dal 60,2% al 60,5%) e, nell ambito dello stesso, del Commercio dal 15,5% al 16,2%. Un ulteriore segnale del dinamismo del mercato del lavoro emiliano-romagnolo viene dall Osservatorio dell Inail che nel 2006 ha registrato in Emilia Romagna assunzioni, a fronte di cessazioni, per un saldo positivo di unità, superiore all attivo di unità del Da sottolineare il forte impatto degli stranieri extracomunitari, che hanno dato corpo a assunzioni rispetto a cessazioni, con un saldo attivo di unità, superiore al surplus di del

12 Tav.1 - Popolazione per sesso e classe di età - Media 2006 Sesso < e oltre Totale Maschi Femmine Emilia Romagna Nord-Est Italia Tav.2 - Forze di lavoro - Media 2006 In cerca di occupazione Sesso Occupati Con precedenti esperienze lavorative Senza precedenti esperienze lavorative Totale Totale Maschi Femmine Emilia Romagna Nord-Est Italia Sesso Tav.3 - Non Forze di lavoro - Media 2006 Cercano lavoro non attivamente Non cercano ma disponibili a lavorare Non disponibili a lavorare Non forza di lavoro < 15 anni Non forze lavoro >64 anni Totale Maschi Femmine Emilia Romagna Nord-Est Italia

13 Tav.4 - Principali indicatori del mercato del lavoro - Media 2006 (valori percentuali) Sesso Tassi di attività Tassi di occupazione Tassi di disoccupazione Maschi 79,3 77,1 2,6 Femmine 64,3 61,6 4,3 Emilia Romagna 71,9 69,4 3,4 Nord-Est 69,6 67 3,6 Italia 62,7 58,4 6,8 Tav. 5 - Occupati per settore di attività e sesso - Media 2006 Settori Sesso Totale di attività economica Maschi Femmine Numero % % femmine su Totale Agricoltura ,3 25,6 Industria ,2 28,3 di cui: Costruzioni ,1 8,8 Servizi ,5 53,4 di cui: Commercio ,2 45,5 Emilia Romagna ,0 43,4 13

14 1.3. Infortuni denunciati e andamento infortunistico Sono gli infortuni sul lavoro avvenuti in Emilia Romagna nel 2006 e denunciati all Inail, con un calo del 1,7% rispetto all anno precedente (circa casi in meno), contro il -2,5% che si era registrato nel 2005 rispetto al 2004 (circa infortuni in meno). Degli infortuni 2006, si sono verificati nell Industria e Servizi, in Agricoltura e tra i dipendenti dello Stato. Il calo infortunistico è risultato più consistente in Agricoltura (-2,9%) e sostenuto, comunque, anche nell Industria e Servizi (-1,7%), mentre per i lavoratori dello Stato si è registrato un aumento dello 0,5%, molto più contenuto comunque di quelli osservati negli anni precedenti. Tav.6 - Infortuni sul lavoro avvenuti nel periodo e denunciati all' INAIL per gestione Gestione Variazione % rispetto anno precedente 2005/ / 2005 Agricoltura ,9 % - 2,9% Industria e Servizi ,6 % - 1,7 % Conto Stato ,1 % + 0,5 % Emilia Romagna ,5 % - 1,7 % Nord-Est ,8 % - 0,9 % Italia ,8 % - 1,3 % La riduzione degli infortuni, seppure contenuta, assume comunque maggior rilievo se la rapportiamo ai dati sull occupazione che, come abbiamo già sottolineato, segnano un +2,5% del numero di occupati e un +1,5% del tasso di occupazione /2005 Numero occupati (*) ,5 % Tasso di occupazione 68,4 69,4 + 1,5 % Numero infortuni denunciati ,7 % (*) in migliaia 14

15 TOTALE INFORTUNI DENUNCIATI IN EMILIA ROMAGNA In termini assoluti, in regione si concentrano il 14% degli infortuni totali collocando l Emilia Romagna al secondo posto subito dopo la Lombardia con il 17% degli infortuni; un dato che conferma l elevata industrializzazione del territorio con conseguente elevato numero di occupati. Tav. 7 Infortuni sul lavoro avvenuti nel periodo e denunciati all INAIL per provincia, regione, gestione e anno Regioni Agricoltura Industria e servizi Conto Stato Piemonte Valle d'aosta Lombardia Liguria Trentino A. Adige Veneto Friuli V. Giulia Emilia Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Nord-Est ITALIA

16 Spostando l attenzione a livello locale, nel 2006 nel settore Agricoltura la maggior parte degli infortuni (18,1%), si sono verificati nella provincia di Ravenna, segue la provincia di Forlì-Cesena con il 17,8%; in Industria e Servizi il 22,4% di infortuni sono avvenuti nella provincia di Bologna, mentre la provincia di Modena segue, come consistenza di infortuni, con il 18,3%; per i dipendenti dello Stato sono sempre Bologna e Modena le due province con il maggior numero di infortuni (rispettivamente 23,4% e 15,1%). Tav. 8 - Infortuni sul lavoro avvenuti nel periodo e denunciati all' INAIL per provincia, gestione e anno Province Agricoltura Industria e Servizi Conto Stato Bologna Ferrara Forlì-Cesena Modena Parma Piacenza Ravenna Reggio Emilia Rimini Emilia Romagna Nord-Est ITALIA Territorio Agricoltura Industria e Servizi Conto Stato variazione percentuale rispetto anno precedente Emilia Romagna - 2,9 % - 2,9 % - 2,6 % - 1,7 % + 5,1 % + 0,5 % Nord-Est - 2,7 % - 2, 7 % - 4 % - 0,8 % + 4,2 % + 2,1 % ITALIA - 4,1 % - 5,2 % - 2,9 % - 1,1 % + 2 % + 0,2 % 16

17 Per quanto riguarda gli infortuni mortali in Emilia Romagna risultano denunciati all Inail 119 casi di cui 12 in Agricoltura, 105 in Industria e Servizi e 2 per la gestione Conto Stato. Rispetto all anno precedente (137 casi denunciati) si registra una diminuizione complessiva del 13,2%, in netta controtendenza con il dato del Nord-Est (+5,4%) e dell Italia (+2,2%). TOTALE INFORTUNI MORTALI DENUNCIATI IN EMILIA ROMAGNA Tav. 9 INFORTUNI MORTALI sul lavoro avvenuti nel periodo e denunciati all'inail per gestione e anno Gestione Variazione % rispetto anno precedente Agricoltura ,6 % - 7,7 % Industria e Servizi ,9 % - 14,7 % Conto Stato % Emilia Romagna ,3 % - 13,2 % Nord-Est ,1 % + 5,4 % ITALIA ,1 % + 2,2 % 17

18 A livello nazionale tra le regione più industrializzate l Emilia Romagna è l unica regione dove gli infortuni mortali sono diminuiti: infatti, in Lombardia si è passati da 194 a 232 casi, in Piemonte da 92 a 109 e in Veneto da 99 a 115. Tav. 10 Infortuni sul lavoro avvenuti nel periodo e denunciati all Inail per provincia, regione e anno TUTTE LE GESTIONI Province Totale infortuni Infortuni mortali e regioni Piemonte Valle d'aosta Lombardia Liguria Trentino A. Adige Veneto Friuli V. G Bologna Ferrara Forlì-Cesena Modena Parma Piacenza Ravenna Reggio Emilia Rimini Emilia Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Nord-Est ITALIA

19 Tav. 11 INFORTUNI MORTALI sul lavoro avvenuti nel periodo e denunciati all INAIL per provincia, regione, gestione e anno Province e Agricoltura Industria e servizi Conto Stato Regioni Piemonte Valle d'aosta Lombardia Liguria Trentino A. Adige Veneto Friuli V. Giulia Emilia Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna ITALIA

20 A livello locale il dato confortante del calo degli infortuni mortali è da imputarsi in particolare ad alcune province come Reggio Emilia (da 16 a 5 casi), Ferrara (da 13 a 6), Piacenza (da 14 a 9) e Modena (da 22 a 17); in controtendenza la provincia di Ravenna con un aumento di 5 casi mortali (4 in Industria e Servizi e 1 in Agricoltura) e la provincia di Forli-Cesena con 4 casi in più rispetto all anno precedente (in particolare 2 in Agricoltura, 1 in Industria e Servizi e 1 in Conto Stato). Occorre, comunque sottolineare che il numero di infortuni mortali del 2006 è da considerarsi provvisorio, a causa sia dei tempi tecnici di accertamento e definizione dei casi mortali, sia per i criteri di rilevazione adottati che considerano i decessi avvenuti entro 180 giorni dalla data dell evento. Tav.12 INFORTUNI MORTALI sul lavoro avvenuti nel periodo e denunciati all'inail per provincia, gestione e anno Territorio Agricoltura Industria e Servizi Conto Stato Bologna Ferrara Forlì-Cesena Modena Parma Piacenza Ravenna Reggio Emilia Rimini Emilia Romagna Nord-est ITALIA Territorio Agricoltura Industria e Servizi Conto Stato variazione percentuale rispetto anno precedente Emilia Romagna - 23,6 % - 7,7 % + 10,9 % - 14,7 % % Nord-est - 35 % 0-0,8 % + 4,8% + 50 % % ITALIA - 21,8 % - 11,7 % - 1,4 % + 4,2 % - 6,3 % - 20 % 20

21 L analisi del fenomeno infortunistico deve comunque essere approfondita con l esame del rischio da circolazione stradale che incide in maniera determinante sul verificarsi dell evento accidentale. Ricordiamo brevemente che per infortunio stradale si intende l evento avvenuto nella pubblica via e causato da circolazione stradale, indipendentemente dal fatto che si tratti di infortunio occorso nell esercizio di una attività lavorativa o in itinere. Per infortunio in itinere si intende invece quello occorso nel tragitto casa-lavoro. Nel 2006 si sono verificati in Agricoltura 419 infortuni stradali (4,7% del totale ), mentre in Industria e Servizi (14,5% del totale ). Di questi 3 sono risultati mortali in Agricoltura (25% del totale -12) e 64 in Industria e Servizi (61% del totale -105) Tav.13 - INFORTUNI STRADALI avvenuti nel periodo e denunciati all'inail per provincia e anno AGRICOLTURA Territorio Totale infortuni Mortali Bologna Ferrara Forlì-Cesena Modena Parma Piacenza Ravenna Reggio Emilia Rimini Emilia Romagna % su totale infortuni 4,6 % 4,7 % 7,7 % 25 % Nord-Est ITALIA INDUSTRIA E SERVIZI Territorio Totale infortuni Mortali Bologna Ferrara Forlì-Cesena Modena Parma Piacenza Ravenna Reggio Emilia Rimini Emilia Romagna % su totale infortuni 14,5 % 14,5 % 62,7 % 61 % Nord-Est ITALIA

22 Rispetto al totale degli infortuni avvenuti per la gestione Industria e Agricoltura ( ), gli infortuni stradali sono stati ovvero il 13,7%. % INFORTUNI STRADALI SUL TOTALE (IND.+AGR.) ANNO 2006 INFORTUNI STRADALI 13,7% TOTALE INFORTUNI 86,3% La percentuale sale notevolmente se consideriamo gli infortuni mortali stradali: 67 su un totale di 117 eventi mortali (al netto della gestione Conto Stato) ovvero il 57,2%. TOTALE INFORTUNI 42,8% % INFORTUNI MORTALI STRADALI SUL TOTALE (IND.+AGR.) ANNO 2006 INFORTUNI STRADALI 57,2% Per quanto riguarda invece gli infortuni in itinere sono 301 in Agricoltura (3,4% del totale ) e in Industria e Servizi (9,7% del totale ). 22

23 Tav.14 - INFORTUNI IN ITINERE avvenuti nel periodo e denunciati all'inail per provincia e anno AGRICOLTURA Territorio Totale infortuni Mortali Bologna Ferrara Forlì-Cesena Modena Parma Piacenza Ravenna Reggio Emilia Rimini Emilia Romagna % su totale infortuni 3,3 % 3,4 % 15,4 % 8,4 % Nord-Est ITALIA INDUSTRIA E SERVIZI Territorio Totale infortuni Mortali Bologna Ferrara Forlì-Cesena Modena Parma Piacenza Ravenna Reggio Emilia Rimini Emilia Romagna % su totale infortuni 9,8 % 9,7 % 28,5 % 23,9 % Nord-Est ITALIA

24 Sul complesso degli infortuni denunciati (Industria e Agricoltura) l incidenza degli infortuni in itinere è del 9,2%. La percentuale sale al 22,2% per i casi mortali. % INFORTUNI ITINERE SUL TOTALE (IND.+AGR.) ANNO 2006 INFORTUNI ITINERE 9,2% TOTALE INFORTUNI 90,8% % INFORTUNI MORTALI ITINERE SUL TOTALE (IND.+AGR.) ANNO 2006 INFORTUNI ITINERE 22,2% TOTALE INFORTUNI 77,8% L esame degli infortuni 2006 per settore di attività economica, condotta per la gestione Industria e Servizi sulla base dei codici ateco 91, consente di evidenziare, come risulta dal 24

25 grafico, una ripartizione in termini percentuali così distribuita: Industrie manifatturiere 26%, Costruzioni 11%, Commercio 8%, Trasporti 8%, Attività immobiliari e servizi alle imprese 5%. % INFORTUNI 2006 PER SETTORE DI ATTIVITA' ECONOMICA Non determinato 28% Industrie manifatturiere 26% Altri servizi 13% Costruzioni 11% Attività im mobiliari e servizi alle im prese 5% Trasporti 8% Commercio 8% Altre industrie 1% Gli infortuni mortali nel 2006, invece, si sono verificati per il 24% nell Industrie manifatturiere, il 28% nelle Costruzioni, il 14% nei Trasporti, l 11% nel Commercio, il 6% nelle Attività immobiliari e servizi alle imprese e il 5% per Alberghi e Ristoranti. Attività immobiliari e servizi alle imprese 6% % INFORTUNI MORTALI 2006 PER SETTORE DI ATTIVITA' ECONOMICA Altri servizi 7% Non determinato 3% Industrie manifatturiere 24% Trasporti 14% Albergi e ristoranti 5% Commercio 11% Costruzioni 28% Altre industrie 2% A livello settoriale, inoltre, l analisi per territorio consente di evidenziare un tessuto economico concentrato essenzialmente sull industria manifatturiera con la presenza di 25

26 importanti distretti industriali: meccanica nelle province di Modena (24% di infortuni del settore), Reggio Emilia (20%) e Bologna (18%); ceramica soprattutto nel distretto di Modena (43%); alimentare a Parma (28%) e Modena (18%); tessile ancora a Modena (36%). Nell ambito dell Industria i settori in controtendenza che hanno fatto registrare un aumento degli infortuni sono: industria conciaria (+14%); industria della gomma e plastica (+10%); industria dei metalli (+3,6%); industria chimica (+3,4%) e industria meccanica (+2,8%). Il numero maggiore di eventi mortali si è verificato nel settore delle costruzioni in particolare nella provincia di Bologna (9 casi), seguita da Ravenna (6) e Forlì-Cesena (4). 26

27 Tav.15 - Infortuni sul lavoro avvenuti nel 2006 e denunciati all'inail per gestione, settore di attività economica e territorio EMILIA ROMAGNA Settore di Attività Economica (Codice Ateco) Bologna Ferrara Forlì- Cesena Modena Parma Piacenza Ravenna Reggio Emilia Rimini Emilia Romagna A Agrindustria B Pesca C Estrazione di minerali DA Ind. Alimentare DB Ind. tessile e abbigliamento DC Ind. conciaria DD Ind. del legno DE Ind. della carta DF Ind. del petrolio DG Ind. chimica DH Ind. della gomma e plastica DI Ind. lav. minerali non metalliferi DJ Ind. dei metalli DK Ind. meccanica DL Ind. macchine elettriche DM Ind. fabbricaz. mezzi trasporto DN Altre industrie D Totale Industrie manifatturiere E Elettricità, gas, acqua F Costruzioni INDUSTRIA G50 Commercio e riparazione auto G51 Commercio all'ingrosso G52 Commercio al dettaglio G Totale commercio H Alberghi e ristoranti I Trasporti J Intermediazione finanziaria K Attività immobil. / servizi imprese L Pubblica Amministrazione M Istruzione N Sanità e servizi sociali O Altri servizi pubblici P Personale domestico SERVIZI Non determinato (*) INDUSTRIA E SERVIZI Italia AGRICOLTURA DIPENDENTI CONTO STATO COMPLESSO GESTIONI (*) trattasi principalmente di casi con assenza dal lavoro non superiore a 3 giorni, per i quali non c'è l'obbligo della denuncia da parte del datore di lavoro 27

28 Tav.16 Infortuni mortali sul lavoro avvenuti nel 2006 e denunciati all'inail per gestione, settore di attività economica e territorio EMILIA ROMAGNA Settore di Attività Economica (Codice Ateco) Bologna Ferrara Forlì- Cesena Modena Parma Piacenza Ravenna Reggio Emilia Rimini Emilia Romagna A Agrindustria B Pesca C Estrazione di minerali DA Ind. Alimentare DB Ind. tessile e abbigliamento DC Ind. conciaria DD Ind. del legno DE Ind. della carta DF Ind. del petrolio DG Ind. chimica DH Ind. della gomma e plastica DI Ind. lav. minerali non metalliferi DJ Ind. dei metalli DK Ind. meccanica DL Ind. macchine elettriche DM Ind. fabbricaz. mezzi trasporto DN Altre industrie D Totale Industrie manifatturiere E Elettricità, gas, acqua F Costruzioni INDUSTRIA G50 Commercio e riparazione auto G51 Commercio all'ingrosso G52 Commercio al dettaglio G Totale commercio H Alberghi e ristoranti I Trasporti J Intermediazione finanziaria K Attività immobil. / servizi imprese L Pubblica Amministrazione M Istruzione N Sanità e servizi sociali O Altri servizi pubblici P Personale domestico SERVIZI Non determinato (*) INDUSTRIA E SERVIZI Italia AGRICOLTURA DIPENDENTI CONTO STATO COMPLESSO GESTIONI

29 Il confronto tra i dati degli infortuni e gli occupati per settore di attività economica rafforza il risultato positivo del calo infortunistico: in Agricoltura il trend in diminuzione del livello occupazionale è risultato piu contenuto rispetto agli anni passati (-1,2%) a fronte di un calo di infortuni del 2,9%; in Industria a fronte di un aumento degli occupati dell 1,8% gli infortuni sono diminuiti dell 1,9%; ancora piu significativo è il dato dell edilizia dove il calo del 4,9% degli infortuni è a fronte di un aumento occupazionale dell 0,7%. Per i Servizi in generale registriamo che, a fronte di un aumento del 3% del livello occupazionale, gli infortuni sono aumentati dell 0,2%; nell ambito dei Servizi il settore del Commercio presenta un buon trend se consideriamo che gli infortuni sono diminuiti dell 0,3% con un numero di occupati che, invece, è aumentato del 7,3%. Tav.17 - Occupati per settore di attività e numero di infortuni-anno 2006 Settori Occupati(*) Infortuni di attività economica / /2005 Agricoltura 82-1,2 % ,9% Industria ,8 % ,9% di cui: Costruzioni ,7 % ,9% Servizi ,0 % ,2% di cui: Commercio ,3 % ,3 % Emilia Romagna ,5 % ,7% (*) in migliaia 29

30 In termini assoluti è il settore delle Costruzioni quello che riporta il maggior numero di infortuni per il 2006 con casi denunciati, seguito dai Trasporti (9.424), Industria dei metalli (8.190) e Industria meccanica (6.992). SETTORI DI ATTIVITA' ECONOMICA CON MAGGIORE NUMERO DI INFORTUNI-ANNO 2006 Costruzioni Trasporti Industria dei metalli Industria m eccanica Attività immobiliari e servizi alle imprese Commercio al dettaglio Sanità e servizi sociali Altri servizi pubblici Il settore di attività con il maggior numero di infortuni, sempre in termini assoluti, è quello delle Costruzioni (29), seguito dai trasporti (15), Industria meccanica e Attività immobiliari e servizi alle imprese (entrambi con 6 casi). SETTORI DI ATTIVITA' ECONOMICA CON MAGGIORE NUMERO DI INF. MORTALI -ANNO 2006 Costruzioni 29 Trasporti 15 Industria meccanica 6 Attività immobiliari e servizi alle imprese 6 Commercio all'ingrosso 5 Industria dei metalli 4 Altri servizi pubblici

31 Analizzando i dati riferiti ai 4 settori tariffari Inail, risulta che in Emilia Romagna l Industria e il Terziario presentano le percentuali piu alte di infortunio: l Industria ( casi) rappresenta circa il 27% del totale (30% in Italia); il Terziario (26.725) raggiunge il 22% del totale (24% in Italia); l Artigianato con si attesta al 16% (stessa percentuale dell Italia). A livello locale si conferma la preponderanza di infortuni nell Industria in quasi tutte le province, ad eccezione di Ravenna e Rimini dove prevale il Terziario; a Rimini, inoltre, il secondo settore tariffario con il maggior numero di infortuni è l Artigianato e non l Industria. Tav.18 - Infortuni sul lavoro avvenuti nell'anno 2006 e denunciati all'inail per provincia e settore tariffario INDUSTRIA E SERVIZI Territorio Industria Artigianato Terziario Altre Attivita' Non Determinato Totale Bologna Ferrara Forlì-Cesena Modena Parma Piacenza Ravenna Reggio Emilia Rimini Emilia Romagna Nord-Est ITALIA Per quanto riguarda i casi mortali, dei 105 infortuni complessivi 40 si sono verificati nell Artigianato, 34 nell Industria e 26 nel Terziario. A livello territoriale dei 27 casi mortali della provincia di Bologna 9 riguardano il Terziario, 8 l Industria e 7 l Artigianato; nelle altre provincia la distribuzione per settore tariffario vede prevalere l Artigianato ad eccezione di Rimini dove prevale il Terziario. Tav.19 - INFORTUNI MORTALI avvenuti nell'anno 2006 e denunciati all'inail per provincia e settore tariffario INDUSTRIA E SERVIZI Territorio Industria Artigianato Terziario Altre Attivita' Non Determinato Totale Bologna Ferrara Forlì-Cesena Modena Parma Piacenza Ravenna Reggio Emilia Rimini Emilia Romagna Nord-Est ITALIA

32 1.4. Infortuni indennizzati Prima di analizzare i dati relativi agli infortuni indennizzati, occorre ricordare che in caso di danno biologico, definito come lesione all integrità psicofisica della persona, suscettibile di accertamento medico legale (art. 13 D.Lgs. 38/2000), le menomazioni conseguenti vengono indennizzate in base alle seguenti percentuali: fino al 5%: nessun indennizzo per danno biologico (franchigia) e per conseguenze patrimoniali; dal 6% al 15%: indennizzo del danno biologico in capitale e nessun indennizzo per conseguenze patrimoniali; dal 16%: indennizzo del danno biologico in rendita e indennizzo con ulteriore quota di rendita per conseguenze patrimoniali. Per temporanea, invece, si intende la prestazione economica erogata dall Inail come indennizzo per mancata retribuzione, qualora l infortunio o la malattia professionale derivino da causa lavorativa e l inabilità comporti l astensione dal lavoro per piu di tre giorni. I dati riguardanti gli infortuni sul lavoro avvenuti nel periodo , denunciati ed indennizzati a tutto il 30 aprile 2007 evidenziano come, nel complesso di tutti i settori, il 62% dei casi denunciati ottiene un indennizzo dall Istituto. Tav.20 - Infortuni sul lavoro avvenuti nel periodo denunciati all'inail e indennizzati a tutto il per anno, gestione e tipo di conseguenza Gestione Agricoltura Industria e Servizi Conto Stato Emilia Romagna Anni DENUNCE Totali di cui mortali Temporanea INDENNIZZI Permanente in in Totale capitale rendita Morte Totale

33 La percentuale si attesta intorno al 59% per il pagamento della temporanea, al 2% per la liquidazione in capitale e inferiore all 1% per l indennizzo in rendita. Per gli infortuni mortali la percentuale aumenta notevolmente: nel 2006, per esempio, sui 119 casi denunciati 116 sono stati indennizzati pari al 97%. Percentuale infortuni indennizzati sui denunciati Anni Temporanea In capitale In rendita Morte Totale Emilia Romagna % 2,4% 0,6 % 96 % 62 % ,1 % 2,4 % 0,5 % 96 % 62 % , 6 % 1,9 % 0,4 % 97 % 62 % Con riferimento alle singole gestioni, si conferma per il 2006 che in Agricoltura è maggiore la percentuale dei casi indennizzati (80%) a fronte del 60% dell Industria e Servizi e dei Dipendenti dello Stato Percentuale infortuni indennizzati sui denunciati solo totale Agricoltura 80 % Industria e Servizi 60,5 % Dipendenti Conto Stato 60,2 % La propensione al danno permanente ovvero il rapporto tra eventi denunciati ed eventi con conseguenze permanenti indennizzate in capitale o in rendita, consente di evidenziare la maggiore pericolosità delle lavorazioni agricole: per il 2006 su casi denunciati in Agricoltura 449 sono stati indennizzati (5%); in Industria e Servizi la percentuale è del 2% (2.473 su ), mentre nella gestione Conto Stato è del 3% (72 su 2.440). 33

34 Tav.21 - Infortuni sul lavoro avvenuti nel periodo , denunciati all'inail e indennizzati a tutto il per settore di attività economica, anno e tipo di conseguenza INDUSTRIA E SERVIZI di cui indennizzati Settore di attività economica (codice Ateco) di cui A+B C DA DB DC DD DE DF DG DH DI DJ DK DL Segue INDUSTRIA Anni Casi avvenuti e denunciati Temporanea 34 in capitale Permanente in rendita Totale Morte TOTALE Agrindustria e Pesca Estrazione di minerali Industria alimentare Industria tessile e abbigliam.to Industria conciaria Industria del legno Industria della carta Industria del petrolio Industria chimica Industria della gomma e plastica Industria lav minerali non metalliferi Industria dei metalli Industria meccanica Industria macchine elettriche

35 Settore di attività economica (codice Ateco) Industria DM fabbricazione di DN D Anni Casi avvenuti e denunciati Temporanea di cui indennizzati Permanente in in capitale rendita Totale Morte TOTALE trasporto Altre Industrie Totale Industrie manifatturiere E Elettricità, gas, acqua F Costruzioni SERVIZI di cui G Commercio H Alberghi e ristoranti I Trasporti e Comunicazioni J Intermedia zione finanziaria Attività K immobil.e serv imprese Pubblica L Amministrazione M Istruzione N Sanità e servizi sociali O Altri Servizi pubblici Personale P domestico Non determinato INDUSTRIA E SERVIZI

36 La ripartizione dei dati sulla base del Settore Tariffario Inail consente di registrare nel triennio una media di casi indennizzati dell 86% per l Industria e l Artigianato, dell 83% per il Terziario e del 79% per le Altre Attività (che comprendono il settore del credito, delle assicurazioni e dei tributi, il settore attività varie dell Inps, nonché tutti i datori di lavoro pubblici). Tav.22 - Infortuni sul lavoro avvenuti nel periodo in Emilia Romagna denunciati all'inail e indennizzati a tutto il per anno, settore tariffario INAIL (1) e tipo di conseguenza INDUSTRIA E SERVIZI Settore Tariffario INAIL Industria DENUNCE Anni Totali di cui mortali Temporanea INDENNIZZI Permanente in in capitale rendita Totale Morte Totale Artigianato Terziario Altre attività (1) esclusi i casi con settore tariffario non determinato 36

37 L esame di dati ormai consolidati relativi agli infortuni avvenuti nel 2005 e indennizzati a tutto il 30 aprile 2007 consente di approfondire le conseguenze dell evento infortunistico, sia di carattere temporaneo che permanente, per sede della lesione e per natura della lesione. In Agricoltura, le parti del corpo dell infortunato maggiormente colpite sono, in termini assoluti, la mano (1.580 casi), il ginocchio (713), la colonna vertebrale (569) e la parete toracica (516). I valori percentuali permettono di evidenziare, invece, quegli organi che se colpiti comportano conseguenze di carattere permanente: organi interni (21,4%), cingolo toracico (19,5%), braccio-avambraccio (13,4%). Gli organi interni rappresentano anche la parte del corpo piu colpita negli infortuni che conducono alla morte (7,1%). SEDE DELLA LESIONE - AGRICOLTURA mano ginocchio colonna vertebrale parete toracica caviglia cingolo toracico Nella gestione Industria e Servizi gli organi maggiormente colpiti sono la mano ( casi), la colonna vertebrale (10.213), il ginocchio (5.028) e la caviglia (4.998). La sede della lesione con maggiori conseguenze di carattere permanente è costituita dagli organi interni (15,3%), la coscia (13,7%) e il cingolo pelvico (10,3%). Anche nell Industria la lesione degli organi interni è quella che maggiormente conduce alla morte (9,5%) SEDE DELLA LESIONE -INDUSTRIA E SERVIZI mano colonna vertebrale ginocchio caviglia collo piede 37

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