La congiuntura delle imprese del commercio al dettaglio in Toscana

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1 La congiuntura delle imprese del commercio al dettaglio in Toscana Consuntivo IV trimestre Aspettative I trimestre 2012 Unioncamere Toscana - Ufficio Studi Note e approfondimenti Febbraio 2012

2 La congiuntura delle imprese del commercio al dettaglio in Toscana Consuntivo IV trimestre Aspettative I trimestre 2012 Indice 1. Considerazioni generali 2 2. Vendite per tipologia distributiva 3 3. Vendite per comparto merceologico 4 4. Giacenze a fine trimestre 6 5. Aspettative per il 1 trimestre Andamento dei prezzi al consumo 9 7. Dinamica delle unità locali commerciali 11 Tavole statistiche 13 Nota metodologica 22 Unioncamere Toscana Ufficio Studi Note e approfondimenti Febbraio 2012 Redazione ed elaborazioni: Lauretta Ermini Coordinamento: Riccardo Perugi Le analisi qui presentate sono condotte nell ambito dell Osservatorio Regionale sul Commercio della Toscana, realizzato da Regione Toscana e Unioncamere Toscana 1

3 1. CONSIDERAZIONI GENERALI In un quadro di deterioramento delle prospettive sull aumento del reddito, di elevato rischio disoccupazione e di rialzo dell inflazione, le famiglie toscane mettono in atto comportamenti di spesa sempre più prudenziali che generano una forte caduta delle vendite al dettaglio: -4,2% nel quarto trimestre Il risultato appare ancor più preoccupante se confrontato con gli andamenti degli anni precedenti, in Toscana non si era mai registrato un quarto trimestre (il periodo delle vendite natalizie) così negativo, nemmeno nella precedente crisi economico-finanziaria del (-2,0% e -2,8% nei rispettivi quarti trimestri), mentre a fine 2010 le perdite si fermavano al -1,5%. [grafico 1] GRAFICO 1 Andamento delle VENDITE rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente Variazioni tendenziali a prezzi correnti 2,0 1,0 0,0-1,0-2,0-3,0-4,0-5,0 Italia Toscana -6,0 I-2006 II-2006 III-2006 IV-2006 I-2007 II-2007 III-2007 IV-2007 I-2008 II-2008 III-2008 IV-2008 I-2009 II-2009 III-2009 IV-2009 I-2010 II-2010 III-2010 IV-2010 I-2011 II-2011 III-2011 IV-2011 Fonte: elaborazioni su dati Centro Studi Unioncamere L accentuata flessione delle vendite commerciali riguarda l intero territorio nazionale (Italia -4,1%): tutte le aree del Paese segnano andamenti negativi dei fatturati, dal -3,0% del Nord-est al -4,7% del Centro, che supera in negativo anche il Mezzogiorno (-4,3%). 2 Le difficoltà maggiori investono le imprese commerciali con meno di 20 dipendenti che mediamente in Italia perdono il 5,5% del giro d affari (con punte del -6,2% al Centro e a Nord-ovest) ed in Toscana registrano addirittura un -6,4% nel caso di aziende con meno di 6 dipendenti (-5,3% con 6-19 dipendenti).

4 Le vendite della grande distribuzione (20 dipendenti e oltre) nella nostra regione calano dell 1,5% e a livello di media nazionale del 2,0%, da evidenziare che per trovare un risultato peggiore per l Italia bisogna tornare al III trimestre 2009 (-2,1%), mentre per la Toscana non si era mai registrato un dato tanto negativo dal 2005 a oggi. Il quadro economico non favorevole e le difficoltà attraversate dal settore commerciale sembrano riflettersi sul versante delle aspettative a breve termine: il clima di fiducia degli operatori della piccola e media distribuzione è fortemente critico, quello delle grandi strutture scende, ma resiste. 2. VENDITE PER TIPOLOGIA DISTRIBUTIVA Netto peggioramento per le vendite della grande distribuzione toscana (20 dipendenti e oltre) - in flessione dell 1,5% contro il -0,7% nel III trimestre 2011 e il +0,7% nel IV trimestre ed un vero crollo per i fatturati di vendita dei piccoli negozi (1-5 dipendenti) che registrano un -6,4% (era -3,5% nel III trimestre 2011 e -3,0% a fine 2010). Non va tanto meglio per le medie strutture (6-19 dipendenti) che, dopo il -3,5% del trimestre precedente, perdono il 5,3% del proprio giro d affari. In Toscana, soltanto nei primi tre mesi del 2009 si erano registrate flessioni più pesanti di queste per la piccola e media distribuzione (rispettivamente -7,5% e -6,6%) e mai un periodo di vendite natalizie era stato così deludente per le grandi strutture. [grafico 2, tavola 1] La grande distribuzione commerciale, in perdita per il quarto trimestre consecutivo, non riesce più a contrastare la tendenza delle famiglie a ridurre gli standard di consumo. D altronde, nell attuale fase di deterioramento congiunturale, le famiglie temono un aumento della disoccupazione e un rialzo dell inflazione che, sommati all erosione dei risparmi e alla scarsa prospettiva di un loro innalzamento, non possono che incidere sui comportamenti di spesa. L unica consolazione per la grande distribuzione toscana (-1,5%) è che perde meno fatturato della media delle grandi imprese commerciali italiane (-2,0%), per via di andamenti negativi diffusi in tutte le aree del Paese, dal -2,4% del Mezzogiorno al -1,7% del Nord-est. 3

5 3. VENDITE PER COMPARTO MERCEOLOGICO Per il settore commerciale toscano, il quarto trimestre del 2011 è caratterizzato da una forte flessione dei fatturati di vendita dei prodotti non alimentari (-5,9%), in deciso peggioramento rispetto alla già critica situazione dei trimestri precedenti. Pesante calo delle vendite anche per il comparto alimentare (-3,5%) che registra il dato più negativo dal 2005 ad oggi. [grafico 3, tavola 2] I dati del quarto trimestre 2011 confermano che in Toscana il settore più in crisi è quello non alimentare, ma il confronto con la media italiana non può che preoccupare anche gli operatori del comparto food, non era mai successo, infatti, che nel periodo delle vendite natalizie i risultati della nostra regione non fossero migliori di quelli nazionali (-3,5% in Toscana e -3,6% in Italia). 4 La crisi delle vendite del settore alimentare toscano va inquadrata in un contesto di forte aumento dei prezzi di questi beni 1 (vedi paragrafo 6 a pag. 9), che sicuramente spinge le 1 Si ricorda che i dati relativi al fatturato sono espressi a valori correnti e includono, quindi, anche la variazione dei prezzi al consumo.

6 famiglie ad avere comportamenti sempre più prudenziali verso i consumi. Tuttavia, considerato che i fatturati di vendita continuano a scendere, possiamo presupporre una forte riduzione sia dei volumi di beni alimentari acquistati dalle famiglie che della fascia qualitativa prescelta. Da precisare che l andamento negativo registrato dal settore alimentare toscano nell ultimo trimestre 2011 riguarda soprattutto i piccoli negozi (-5,2%) e le medie strutture di vendita (-2,8%), mentre la grande distribuzione, grazie alle campagne promozionali e alle politiche di contenimento dei margini, registrano solo una lieve contrazione del giro d affari del reparto food (-0,2%). Nella parte finale del 2011 la Toscana, oltre a perdere lo storico vantaggio nei confronti della media italiana per quanto riguarda il comparto alimentare, registra anche un andamento peggiore della media Italia per le vendite di prodotti non alimentari (-5,9% in Toscana e -5,6% in Italia). La situazione estremamente difficile del comparto no food toscano coinvolge tutte le dimensioni di vendita: piccole e medie strutture perdono rispettivamente il 6,9% ed il 6,5% di fatturato e non si salvano neanche le strutture più grandi (-3,8%). GRAFICO 3 Andamento delle VENDITE in Toscana per settore di attività Variazioni tendenziali a prezzi correnti 7,0 6,0 5,0 4,0 3,0 2,0 1,0 0,0-1,0-2,0-3,0-4,0-5,0-6,0-7,0 I-2006 II-2006 III-2006 IV-2006 I-2007 II-2007 III-2007 IV-2007 I-2008 II-2008 III-2008 IV-2008 I-2009 II-2009 III-2009 IV-2009 I-2010 Alimentari Non alimentari Iper, super e grandi magazzini II-2010 III-2010 IV-2010 I-2011 II-2011 III-2011 IV Fonte: elaborazioni su dati Centro Studi Unioncamere

7 La performance peggiore riguarda le vendite di abbigliamento e accessori (-7,9%) nelle medie strutture addirittura il -11,3% - che registra il dato più negativo dal 2005, segue il comparto dei prodotti per la casa ed elettrodomestici (-5,6%) che segnala perdite di fatturato pesanti in tutte le tipologie di esercizio (da -4,9% nelle imprese più grandi a - 6,2% nelle piccole). In decisa flessione anche le vendite di altri prodotti non alimentari (- 5,0%) - fra cui rientrano i prodotti farmaceutici, di profumeria, libri, giornali, cartoleria, articoli di seconda mano 2 - che solo nel I trimestre del 2009 avevano registrato un andamento peggiore. [tavola 3] Diversa la situazione per le strutture de-specializzate della Toscana - ipermercati, supermercati e grandi magazzini che chiudono il 2011 con un leggero incremento di fatturato (+0,3%) rispetto a dodici mesi prima, in contrapposizione a quanto avviene mediamente in Italia (fatturati in flessione dello 0,1%). 4. GIACENZE A FINE TRIMESTRE Nel quarto trimestre del 2011, l 83% degli imprenditori toscani intervistati ritiene che le giacenze di magazzino siano adeguate rispetto alle proprie esigenze, mentre il 14% dichiara un esubero e soltanto il 3% le ritiene scarse. [tavola 4] Il saldo complessivo fra chi dichiara scorte in esubero oppure scarse è pari a +11 punti percentuali e presenta un notevole aumento rispetto sia al trimestre precedente che a un dodici mesi prima (+5 punti nel III trimestre 2011 e +3 p.p. nel IV 2010). L aumento delle giacenze di magazzino caratterizza tutte le tipologie di esercizio: le imprese commerciali di piccola e media dimensione, in soli tre mesi, vedono salire l indicatore di 4 punti percentuali (da +7 a +11 punti per i piccoli esercizi e da +11 a +15 p.p. per le medie strutture), mentre la grande distribuzione evidenzia un repentino incremento delle scorte, tanto che l indicatore passa da -1 a +9 punti percentuali. Il sensibile innalzamento del livello delle scorte di magazzino per tutte le dimensioni aziendali, conferma quanto detto in precedenza a proposito delle accresciute difficoltà nell affrontare la crisi dei consumi da parte delle varie tipologie di esercizi. 6 Per quanto riguarda i diversi settori di attività, l indicatore delle giacenze mostra una situazione stabile, sia rispetto al trimestre precedente che a dodici mesi prima, per il comparto alimentare (saldo pari a +1 p.p.) ed un deciso incremento per il non alimentare (da +8 a +17 punti). In aumento anche le scorte di ipermercati, supermercati e grandi magazzini (saldo +5, era nullo nel III trimestre 2011 e -8 nel IV 2010) che raggiungono il livello più elevato degli ultimi tre anni. [tavola 5] 2 Per un maggior dettaglio, si veda la nota metodologica a pagina 22.

8 5. ASPETTATIVE PER IL 1 TRIMESTRE 2012 Le aspettative 3 degli imprenditori commerciali toscani sulle vendite del periodo dei saldi di inizio 2012 non sono tanto positive, l indicatore della fiducia (+6 punti percentuali) risulta in calo di sette punti rispetto all indagine precedente (+13 p.p), segnalando un quadro di accresciuta incertezza nelle prospettive per la parte iniziale dell anno. [grafico 4 e tavola 6] Per gli esercizi di vicinato le aspettative non sono certo favorevoli, l indicatore scende di ben 6 punti percentuali in soli tre mesi e raggiunge un livello molto negativo (-10 p.p.), evidenziando un clima di forte timore per le vendite del I trimestre 2012 ed un pessimismo più forte di quello evidenziato nel corso del 2009, quando il saldo era sceso fino a -7 punti. Le attese degli imprenditori della grande distribuzione (saldo pari a +28 p.p.) restano decisamente positive anche se in calo, l indicatore non scendeva sotto i 30 punti da sette trimestri. Gli operatori della media distribuzione (saldo sceso da +3 a -3 p.p.) esprimono invece un clima di incertezza ed un netto calo di prospettive rispetto ai mesi precedenti (l indicatore si era assestato in terreno positivo a partire dal II trimestre 2010). Nel dettaglio dei settori di attività, l alimentare (+5 p.p.) resta sul livello di scarsa fiducia in cui era sceso già tre mesi prima, a conferma delle difficoltà che investono sempre di più anche questo settore, mentre il clima fra gli operatori commerciali del non alimentare è ancora meno favorevole, il saldo scende da +5 a +1 p.p. Forte calo di fiducia anche per gli operatori degli esercizi de-specializzati (ipermercati, supermercati e grandi magazzini, saldo sceso in tre mesi da +37 a +13 punti percentuali) che, pur presentando un indicatore positivo, accorciano drasticamente il vantaggio rispetto alle prospettive di vendita degli esercizi specializzati (negli ultimi 4 anni il divario è stato costantemente di circa 30 punti di fiducia in più per gli operatori del settore despecializzato). 3 A tale proposito è da evidenziare che la domanda sulle aspettative posta agli intervistati è di carattere strettamente congiunturale, essendo richiesta una previsione sull andamento delle vendite nel trimestre successivo rispetto a quello di riferimento dell indagine. I dati sulle aspettative relative alle vendite ed agli ordinativi che vengono qui presentati sono stati perciò destagionalizzati (tramite una media mobile a quattro termini), in modo tale da rendere possibile confronti in serie storica anche fra trimestri che corrispondono a periodi diversi dell anno. 7

9 Sul versante degli ordinativi, la fiducia degli operatori commerciali toscani torna su valori minimi: il saldo fra coloro che, nel primo trimestre del 2012, si attendono di aumentare o di ridurre i nuovi ordini ai fornitori è pari a +3 p.p. (7 punti in meno rispetto all indagine precedente). Per quanto riguarda le diverse tipologie di esercizio, va precisato che solo gli operatori commerciali della grande distribuzione (saldo +28 p.p., sceso di 7 punti in tre mesi) conservano un atteggiamento positivo verso gli ordinativi di inizio anno. Il clima nella piccola distribuzione (saldo -15 p.p.) e nelle medie strutture di vendita (saldo -11 p.p.) è invece molto negativo ed in netto peggioramento rispetto ai mesi precedenti, tanto che i valori del saldo indicano un ritorno allo stesso livello di sfiducia che gli operatori esprimevano per gli ordini del I trimestre [grafico 4 e tavola 7] Dal punto di vista settoriale, le attese per gli ordinativi del comparto alimentare restano ferme (saldo pari a 0 p.p. come tre mesi prima), mentre gli operatori del non alimentare, confermano il sentiment cauto dei trimestri precedenti (l indicatore sale da +2 a +3 punti percentuali). Sul versante degli ipermercati, supermercati e grandi magazzini si registra un crollo della fiducia degli operatori nei confronti degli ordinativi ai fornitori, il saldo (aumentidiminuzioni) scende di ben 23 punti percentuali e si ferma a +5 p.p., in assoluto il valore più basso mai registrato in questa indagine per il comparto de-specializzato. 8

10 6. ANDAMENTO DEI PREZZI AL CONSUMO In Toscana, nel IV trimestre 2011, l indice dei prezzi al consumo relativo ai beni del commercio al dettaglio 4 è cresciuto del 2,2%, mentre l indice dei prezzi di beni e servizi è aumentato del 3,0%. Come si può vedere dal grafico seguente, i prezzi dei beni hanno attraversato una fase di forte decelerazione per tutto il 2009 e nella prima metà del 2010, dopodiché hanno ripreso a crescere, passando dal +0,8% del IV trimestre 2010 al +2,2% degli ultimi tre mesi del Per quanto riguarda invece l indice complessivo di beni e servizi, la fase di decelerazione si è interrotta già a fine 2009 ed è stata seguita da un rapido ed elevato innalzamento dei prezzi, superiore a quello registrato per la sola componente dei beni. [grafico 5] GRAFICO 5 Andamento dell'indice dei prezzi al consumo per l'intera collettività in Toscana Variazioni % tendenziali 4,0 3,5 3,0 2,5 2,0 1,5 1,0 Totale beni commercio al dettaglio* Totale beni e servizi 0,5 0,0 I-2005 II-2005 III-2005 IV-2005 I-2006 II-2006 III-2006 IV-2006 I-2007 II-2007 III-2007 IV-2007 I-2008 II-2008 III-2008 IV-2008 I-2009 II-2009 III-2009 IV-2009 I-2010 II-2010 III-2010 IV-2010 I-2011 II-2011 III-2011 IV-2011 (*) Variazione stimata. Fonte: elaborazioni su dati ISTAT 9 4 Vedi nota metodologica a pagina 22.

11 Nell ultimo anno si è verificata una vera e propria impennata dei prezzi al consumo dei prodotti alimentari, che sono passati dal +0,7% di fine 2010 al +3,0%. Il settore non alimentare ha registrato un aumento dei prezzi molto più contenuto (dal +0,9% del IV 2010 al +1,4% del IV 2011), nel dettaglio: i comparti abbigliamento e calzature da +0,8% a +1,9% e mobili e prodotti per la casa da +1,0% a +1,4%, mentre l aggregato degli altri prodotti, che comprende i prodotti per la salute, evidenzia un rallentamento del trend di crescita dei prezzi (da +0,7% a +0,3%). [grafico 6 e tavola 8] GRAFICO 6 Andamento dell'indice dei prezzi al consumo per l'intera collettività per capitoli di spesa Variazioni % tendenziali - Toscana 6,0 5,0 4,0 3,0 2,0 1,0 0,0-1,0 I-2005 II-2005 III-2005 IV-2005 Alimentari* Non Alimentari* Abbigliamento e calzature Mobili e prod. per la casa I-2006 II-2006 III-2006 IV-2006 I-2007 (*) Variazione stimata. Fonte: elaborazioni su dati ISTAT II-2007 III-2007 IV-2007 I-2008 II-2008 III-2008 IV-2008 I-2009 II-2009 III-2009 IV-2009 I-2010 II-2010 III-2010 IV-2010 I-2011 II-2011 III-2011 IV

12 7. DINAMICA DELLE UNITA LOCALI COMMERCIALI Rallenta l espansione delle unità locali del commercio al dettaglio della Toscana, il tasso di crescita complessivo è dell 1,3% contro il +1,6% del [grafici 7-8 e tavola 9] La dinamica positiva del tessuto imprenditoriale commerciale è legata esclusivamente agli esercizi specializzati nella vendita di altri prodotti non alimentari (+2,9%) - fra cui rientrano i prodotti farmaceutici, di profumeria, libri, giornali, cartoleria e articoli di seconda mano che dal 2009 risultano in decisa e costante espansione. GRAFICO 7 Andamento delle unità locali commerciali registrate alle Camere di Commercio della Toscana. Variazioni % tendenziali 3,0 2,0 1,0 0,0-1,0-2,0-3, IV Alimentari Non alimentari Iper-Super-Grandi magazzini I-2010 II-2010 III-2010 IV-2010 I-2011 II-2011 III-2011 IV-2011 Fonte: elaborazioni su dati Infocamere, banca dati StockView I punti vendita di abbigliamento, calzature e accessori (+0,3%) registrano un lieve aumento, mentre gli esercizi che vendono mobili, prodotti per la casa ed elettrodomestici (-1,2%) evidenziano una nuova fase involutiva, dopo quella registrata nel 2007 (-3,6%). Il periodo è stato caratterizzato da una contrazione dei negozi alimentari, a cui ha fatto seguito una fase espansiva che a fine 2011 sembra arrestarsi: la crescita degli specializzati alimentari (+0,3%) appare molto debole se confrontata con il +1,9% di fine 2010, probabilmente le difficoltà che investono sempre più il settore alimentare toscano iniziano a produrre chiari effetti sul piano strutturale. 11

13 Diversa la dinamica delle strutture de-specializzate - ipermercati, supermercati e grandi magazzini (-0,1%), dopo lo sviluppo numerico verificatosi nel (+3,0% e +1,8%) e le riduzioni successive (-2,2% nel 2008 e -2,1% nel 2010), per tali tipologie distributive siamo di fronte ad una fase di assestamento dei punti vendita. GRAFICO 8 Andamento delle unità locali commerciali registrate alle Camere di Commercio della Toscana - Settore non alimentare. Variazioni % tendenziali 3,5 3,0 2,5 2,0 1,5 1,0 0,5 0,0-0,5-1,0-1, IV Abbigliamento e calzature Altri prodotti I-2010 II-2010 Fonte: elaborazioni su dati Infocamere, banca dati StockView III-2010 IV-2010 I-2011 Mobili e prod. per la casa II-2011 III-2011 IV

14 TAVOLE STATISTICHE TAVOLA 1 Andamento delle VENDITE in Toscana per tipologia di esercizio Variazioni tendenziali (rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente) Piccola distribuzione Media distribuzione Grande distribuzione Totale Trimestri I ,6-2,1 2,5-0,5 II ,0-2,5 1,0-1,4 III ,5-2,2 0,3-1,2 IV ,3-1,0 2,9 0,6 I ,9 0,1 2,3 0,4 II ,0-0,4 3,6 0,8 III ,7-0,5 3,1 0,7 IV ,5-0,3 2,1 0,3 I ,4-0,8 2,4 0,3 II ,8-0,5 1,4 0,2 III ,4-1,8 3,1 0,1 IV ,4-1,4 3,9 0,5 I ,3-3,3 2,9-1,1 II ,3-4,1 1,5-2,2 III ,8-4,7 0,9-2,4 IV ,2-4,4 1,0-2,0 I ,5-6,6-0,7-5,3 II ,1-5,2-0,1-4,0 III ,9-5,3-0,9-3,7 IV ,1-3,5-0,2-2,8 I ,4-3,0-0,4-3,1 II ,5-1,7-0,4-2,9 III ,2-1,4 0,1-1,6 IV ,0-2,5 0,7-1,5 I ,3-1,5-0,1-1,7 II ,6-0,9-0,2-1,3 III ,5-3,5-0,7-2,4 IV ,4-5,3-1,5-4,2 Media annuale ,9-2,0 1,7-0, ,8-0,3 2,8 0, ,8-1,1 2,7 0, ,6-4,1 1,5-1, ,6-5,2-0,5-3, ,8-2,2 0,0-2, ,9-2,8-0,6-2,4 Fonte: elaborazioni su dati Centro Studi Unioncamere 13

15 TAVOLA 2 Andamento delle VENDITE per settore di attività Variazioni tendenziali (rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente) Esercizi specializzati Ipermercati, supermercati e grandi Alimentari Non alimentari magazzini Totale Trimestri Toscana Italia Toscana Italia Toscana Italia Toscana Italia I ,8-1,0-1,8-2,0 3,7 2,7-0,5-0,9 II ,7-1,6-2,0-2,0 1,7 1,3-1,4-1,3 III ,3-1,7-1,9-1,5 1,4 1,7-1,2-0,9 IV ,2-0,8 0,0-0,2 3,6 3,2 0,6 0,4 I ,6-1,0-0,5 0,0 2,6 2,6 0,4 0,3 II ,8-1,2-0,5-0,3 3,4 3,1 0,8 0,1 III ,4-1,3-0,6-0,3 3,8 4,3 0,7 0,4 IV ,6 0,7-0,2-0,7 1,5 3,6 0,3 0,4 I ,4-1,2-0,8-0,1 2,6 4,2 0,3 0,5 II ,5-1,0-0,3-0,4 1,7 2,6 0,2 0,1 III ,8-2,9-1,3-2,1 4,4 3,6 0,1-1,1 IV ,2-1,4-1,3-1,1 6,0 3,3 0,5-0,3 I ,1-3,5-2,5-3,6 2,6 2,1-1,1-2,5 II ,1-4,1-4,2-3,7 2,0 1,1-2,2-2,8 III ,2-1,6-4,4-4,8 1,6 0,3-2,4-3,3 IV ,2-2,2-3,6-2,1 1,0 1,1-2,0-1,5 I ,9-3,5-6,8-6,4 0,4-1,0-5,3-5,1 II ,2-4,0-5,2-4,7 0,1 0,0-4,0-3,8 III ,7-5,9-4,7-5,3-1,2-1,7-3,7-4,8 IV ,9-4,2-3,8-4,5 0,4-0,7-2,8-3,8 I ,8-1,8-3,6-3,3-1,3-0,6-3,1-2,5 II ,2-2,9-3,5-4,2-0,2 0,5-2,9-3,1 III ,8-4,5-2,0-3,5 0,4-0,1-1,6-3,0 IV ,5-2,9-1,9-2,5 0,4 0,7-1,5-1,9 I ,1-1,1-2,2-2,2 0,5-1,7-1,7-1,9 II ,4-1,6-1,7-2,2 0,1 0,7-1,3-1,5 III ,9-3,7-3,2-3,9 0,0-0,3-2,4-3,1 IV ,5-3,6-5,9-5,6 0,3-0,1-4,2-4,1 Media annuale ,2-1,3-1,4-1,4 2,6 2,2-0,6-0, ,1-0,7-0,4-0,3 2,8 3,4 0,5 0, ,0-1,6-0,9-0,9 3,7 3,4 0,3-0, ,1-2,8-3,7-3,6 1,8 1,2-1,9-2, ,9-4,4-5,1-5,2-0,1-0,8-3,9-4, ,9-3,0-2,7-3,4-0,2 0,1-2,3-2, ,2-2,5-3,3-3,4 0,2-0,4-2,4-2,7 Fonte: elaborazioni su dati Centro Studi Unioncamere 14

16 TAVOLA 3 Andamento delle VENDITE in Toscana per tipologia merceologica dei prodotti non alimentari Variazioni tendenziali (rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente) Abbigliamento ed accessori Prodotti per la casa ed elettrodomestici Altri prodotti non alimentari Totale non alimentari Trimestri I ,2-1,7-1,4-1,8 II ,3-1,7-1,9-2,0 III ,6-2,1-2,3-1,9 IV ,0-0,2-0,3 0,0 I ,1-1,0 0,0-0,5 II ,1-1,2 0,1-0,5 III ,5-0,3-0,3-0,6 IV ,7 1,1-0,6-0,2 I ,3 0,3-1,6-0,8 II ,0 0,1-0,3-0,3 III ,3-1,5-1,7-1,3 IV ,4-1,3-0,7-1,3 I ,6-1,9-2,2-2,5 II ,0-3,9-4,0-4,2 III ,8-4,9-4,4-4,4 IV ,7-4,4-2,6-3,6 I ,4-9,4-5,3-6,8 II ,1-7,2-4,1-5,2 III ,3-5,3-3,9-4,7 IV ,2-5,4-2,7-3,8 I ,8-4,3-2,2-3,6 II ,5-4,3-2,0-3,5 III ,5-2,9-1,8-2,0 IV ,4-2,1-1,6-1,9 I ,8-2,5-2,3-2,2 II ,4-3,7-0,9-1,7 III ,7-4,5-2,3-3,2 IV ,9-5,6-5,0-5,9 Media annuale ,2-1,4-1,5-1, ,1-0,3-0,2-0, ,0-0,6-1,1-0, ,3-3,8-3,3-3, ,3-6,8-4,0-5, ,8-3,4-1,9-2, ,7-4,1-2,6-3,3 Fonte: elaborazioni su dati Centro Studi Unioncamere 15

17 TAVOLA 4 Consistenza delle GIACENZE a fine periodo per tipologia di esercizio Quota di imprese che dichiarano giacenze esuberanti, adeguate, scarse e saldi (esuberanti-scarse) TOTALE di cui: Piccola distribuzione Media distribuzione Grande distribuzione Esub. Adeg. Scarse Saldo Esub. Scarse Saldo Esub. Scarse Saldo Esub. Scarse Saldo 05-I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV Fonte: elaborazioni su dati Centro Studi Unioncamere 16

18 TAVOLA 5 Consistenza delle GIACENZE a fine periodo per settore di attività Quota di imprese che dichiarano giacenze esuberanti, adeguate, scarse e saldi (esuberanti-scarse) di cui: TOTALE Alimentari Non alimentari Iper, super e grandi magazzini Esub. Adeg. Scarse Saldo Esub. Scarse Saldo Esub. Scarse Saldo Esub. Scarse Saldo 05-I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV Fonte: elaborazioni su dati Centro Studi Unioncamere 17

19 TAVOLA 6 Le aspettative sulle VENDITE degli imprenditori per tipologia di esercizio e settore di attività Saldi percentuali (aumenti-diminuzioni) destagionalizzati TOTALE Piccola distribuzione Media distribuzione Grande distribuzione Spcializzati alimentari Specializzati non alimentari Iper, super e grandi magazzini 06-I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I Fonte: elaborazioni su dati Centro Studi Unioncamere 18

20 TAVOLA 7 Le aspettative sugli ORDINATIVI ai FORNITORI degli imprenditori per tipologia di esercizio e settore di attività. Saldi percentuali (aumenti-diminuzioni) destagionalizzati TOTALE Piccola distribuzione Media distribuzione Grande distribuzione Spcializzati alimentari Specializzati non alimentari Iper, super e grandi magazzini 06-I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I Fonte: elaborazioni su dati Centro Studi Unioncamere 19

21 TAVOLA 8 Andamento dell'indice dei prezzi al consumo per l'intera collettività per capitoli di spesa in Toscana. Variazioni tendenziali Alimentari* Non alimentari* Abbigliam. e calzature di cui: Mobili e prod.casa Altri prod. non alim. Totale beni commercio al dettaglio* Totale beni e servizi I 0,0 0,7 1,3 1,3-2,1 0,4 1,4 05-II -0,7 0,6 1,3 1,0-2,2 0,0 1,3 05-III -0,4 0,5 1,3 1,0-2,3 0,1 1,6 05-IV 0,2 0,9 1,2 1,0 0,3 0,6 1,8 06-I 0,7 1,1 1,3 1,0 0,9 0,9 2,0 06-II 1,2 1,1 1,3 1,2 0,7 1,2 2,0 06-III 2,1 1,0 1,2 1,2 0,1 1,5 1,9 06-IV 2,5 0,8 1,7 1,2-1,8 1,6 1,6 07-I 2,1 1,0 1,6 1,3-1,1 1,5 1,4 07-II 2,3 1,2 1,5 1,8-0,8 1,7 1,4 07-III 1,8 1,5 1,5 2,1-0,1 1,6 1,4 07-IV 2,6 1,6 1,1 2,4 0,7 2,1 2,1 08-I 3,6 1,7 1,2 3,0-0,4 2,6 2,6 08-II 4,7 1,6 1,2 2,9-1,1 3,1 3,2 08-III 5,9 1,8 1,5 2,9-0,3 3,7 3,8 08-IV 5,1 2,1 2,0 2,7 0,7 3,5 2,7 09-I 4,1 2,2 2,0 2,4 2,2 3,2 1,7 09-II 2,9 2,3 1,9 2,4 2,8 2,6 1,0 09-III 0,9 1,7 1,6 1,9 1,7 1,3 0,1 09-IV 0,4 1,3 0,9 1,7 1,2 0,9 0,6 10-I 0,2 1,0 0,9 1,2 0,4 0,6 1,2 10-II -0,4 0,7 0,9 0,7 0,2 0,2 1,4 10-III 0,1 0,9 0,9 0,9 0,7 0,5 1,5 10-IV 0,7 0,9 0,8 1,0 0,7 0,8 1,7 11-I 1,3 0,9 0,7 1,0 0,9 1,1 2,1 11-II 2,4 1,0 1,0 1,2 0,6 1,7 2,5 11-III 2,4 1,1 1,2 1,2 0,3 1,8 2,7 11-IV 3,0 1,4 1,9 1,4 0,3 2,2 3,0 Media annuale ,2 0,7 1,2 1,0-1,6 0,2 1, ,6 1,0 1,4 1,2-0,1 1,3 1, ,3 1,3 1,4 1,9-0,3 1,7 1, ,8 1,8 1,5 2,9-0,3 3,2 3, ,0 1,9 1,6 2,1 2,0 2,0 0, ,1 0,8 0,8 0,9 0,5 0,5 1, ,4 1,1 1,2 1,2 0,6 1,7 2,6 (*) Le variazioni % di questi aggregati sono state stimate sulla base dei consumi delle famiglie della Toscana Fonte: elaborazioni su dati ISTAT

22 TAVOLA 9 Andamento delle unità locali commerciali registrate alle Camere di Commercio della Toscana Variazioni tendenziali Alimentari Non alimentari Abbigliamento e accessori di cui: Prodotti per Altri prodotti la casa ed non alimentari elettrod. Iper-Super- Grandi magazzini Totale commercio al dettaglio 2006-IV -1,3 0,9 1,6 0,4 0,8 3,0 0, IV -0,2-0,1 0,3-3,6 0,6 1,8-0, IV -0,9-0,9-1,2-0,4-0,9-2,2-0, IV 0,8 1,9 0,6-0,7 3,1 0,5 1, I 1,1 1,5 0,8-1,0 2,4 0,3 1, II 1,4 1,4 1,3-0,7 1,9-0,3 1, III 1,5 1,5 1,4-0,5 2,0-1,9 1, IV 1,9 1,5 1,1-0,2 2,1-2,1 1, I 1,8 1,5 1,2-0,1 2,1-2,4 1, II 1,4 1,6 0,8-0,2 2,4-1,4 1, III 1,2 1,8 0,6-0,8 2,9-0,8 1, IV 0,3 1,6 0,3-1,2 2,9-0,1 1,3 Fonte: elaborazioni su dati Infocamere, banca dati StockView 21

23 NOTA METODOLOGICA L'indagine congiunturale sulle imprese del commercio al dettaglio, realizzata dal Centro Studi Unioncamere per conto di Unioncamere Toscana, si rivolge trimestralmente ad un campione di circa aziende con dipendenti. L indagine è rappresentativa della totalità delle imprese con dipendenti (interessando anche il segmento di imprese con più di 500 dipendenti). 22 I dati sono disaggregati per tre classi dimensionali (da 1 a 5 dipendenti, 6-19 dipendenti, 20 dipendenti e oltre), per 5 settori di attività economica (ipermercati, supermercati e grandi magazzini; commercio al dettaglio di prodotti alimentari; commercio al dettaglio di abbigliamento e accessori; commercio al dettaglio di prodotti per la casa ed elettrodomestici; commercio al dettaglio di altri prodotti non alimentari) e per provincia. Per tutti i settori la numerosità campionaria è calcolata in modo da garantire, per ognuno dei domini di indagine, un errore massimo del 10% ed una significatività dell 85%. L'universo di riferimento è costituito dalle imprese con dipendenti, desunto dal Registro Imprese integrato con i dati ottenuti da altre fonti (in particolare, Inps e Istat). L indagine si basa sul principio che, nelle rilevazioni campionarie condotte a cadenza periodica, è opportuno non rinnovare completamente il campione ogni volta, ma mantenere nel campione per due o più interviste una predeterminata quota delle unità (panel), utilizzando la tecnica dei campioni ruotati. Per questo motivo, tenendo conto anche della necessità di ridurre il fastidio statistico per i rispondenti e il tasso di caduta delle interviste, si è scelto di ricorrere una domanda diretta in cui, al termine di ogni contatto positivo si chiede la disponibilità dell intervistato a essere contattato anche per il successivo trimestre. Mediamente la quota panel si aggira intorno al 45%. Nell'indagine, condotta telefonicamente con la tecnica CATI, viene chiesto alle imprese di dichiarare l'andamento congiunturale e tendenziale di una serie di indicatori economici (tra i quali l andamento delle vendite e la consistenza delle giacenze di magazzino), nonché la previsione per i tre e i dodici mesi successivi al trimestre di indagine (ad es. del volume degli ordini emessi nei confronti dei fornitori). Alcuni dei dati tendenziali sono di tipo quantitativo (variazioni registrate nel trimestre rispetto allo stesso trimestre dell anno precedente), mentre i dati congiunturali (rispetto al trimestre precedente) e previsionali (riferiti al trimestre successivo) sono di tipo qualitativo (aumento, stabilità, diminuzione). L unità di riporto è costituita dalle unità provinciali d impresa (anche se la classe dimensionale è quella dell impresa nel suo complesso). Le ponderazioni infra-dominio e inter-dominio delle risposte vengono effettuate sulla base del valore aggiunto per addetto (desunto da un database statistico di bilanci stratificato e aggiornato al 2007), che viene moltiplicato per il numero di dipendenti di ciascuna impresa/dominio. Le interviste relative al 4 trimestre 2011 sono state realizzate nel mese di gennaio 2012.

24 A partire dal 2011 sono stati introdotti due nuovi paragrafi in cui vengono analizzati sia l andamento dei prezzi al consumo che la dinamica delle imprese commerciali della Toscana. Per quanto riguarda i prezzi sono stati utilizzati gli indici regionali dei prezzi al consumo per l intera collettività per capitoli di spesa dell ISTAT. Per gli aggregati Alimentare, Non alimentare e Totale (Alimentare e Non alimentare) sono state fatte delle stime e le variazioni di questi aggregati sono state calcolate utilizzando come pesi i dati ISTAT sulle spese per consumi finali delle famiglie per categorie di beni. Per il paragrafo relativo alle imprese commerciali sono stati utilizzati i dati Infocamere tratti dalla banca dati StockView, facendo riferimento alla classificazione delle attività economiche Ateco 2007 per gli anni ed alla Ateco 2002 per le annualità precedenti, ricostruendo gli stessi settori dell indagine sulle vendite. Di seguito si riporta la classificazione delle divisioni e dei gruppi di attività economica (Ateco 2007) nei settori d indagine: 23

25 SETTORI DI INDAGINE ATECO 2007 Commercio al dettaglio di prodotti alimentari Discount di alimentari Minimercati ed altri esercizi non specializzati di alimentari vari Commercio al dettaglio di prodotti surgelati 47.2 Commercio al dettaglio di prodotti alimentari, bevande e tabacco in esercizi specializzati Commercio al dettaglio di prodotti non alimentari Abbigliamento ed accessori Commercio al dettaglio di prodotti tessili in esercizi specializzati Commercio al dettaglio di articoli per l'abbigliamento in esercizi specializzati Commercio al dettaglio di calzature e articoli in pelle in esercizi specializzati Prodotti per la casa ed elettrodomestici Commercio al dettaglio in esercizi non specializzati di computer, periferiche, attrezzature per le telecomunicazioni, elettronica di consumo audio e video, elettrodomestici Commercio al dettaglio di apparecchi audio e video in esercizi specializzati Commercio al dettaglio di ferramenta, vernici, vetro piano e materiali da costruzione in esercizi specializzati Commercio al dettaglio di tappeti Commercio al dettaglio di elettrodomestici in esercizi specializzati Commercio al dettaglio di mobili, di articoli per l'illuminazione e altri articoli per la Commercio al dettaglio di registrazioni musicali e video in esercizi specializzati Altri prodotti non alimentari Empori ed altri negozi non specializzati di vari prodotti non alimentari Commercio al dettaglio di computer, unità periferiche, software e attrezzature per ufficio in esercizi specializzati Commercio al dettaglio di apparecchiature per le telecomunicazioni e la telefonia in esercizi specializzati Commercio al dettaglio di utensili per la casa, di cristallerie e vasellame Commercio al dettaglio di libri nuovi in esercizi specializzati Commercio al dettaglio di giornali, riviste e periodici Commercio al dettaglio di articoli sportivi in esercizi specializzati Commercio al dettaglio di giochi e giocattoli, compresi quelli elettronici Commercio al dettaglio di medicinali in esercizi specializzati Commercio al dettaglio di articoli medicali e ortopedici in esercizi specializzati Commercio al dettaglio di cosmetici, di articoli di profumeria e di erboristeria in esercizi specializzati Commercio al dettaglio di fiori, piante, semi, fertilizzanti, animali domestici e alimenti per animali domestici in esercizi specializzati Commercio al dettaglio di orologi, articoli di gioielleria e argenteria Commercio al dettaglio di altri prodotti (esclusi quelli di seconda mano) in esercizi specializzati Commercio al dettaglio ambulante 47.9 Commercio al dettaglio al di fuori dei negozi, banchi e mercati Ipermercati, supermercati e grandi magazzini Ipermercati Supermercati Grandi magazzini 24

26 Unioncamere Toscana Ufficio Studi Note e approfondimenti Consuntivo IV trimestre 2011 Aspettative I trimestre 2012 Febbraio Le imprese cooperative in Toscana III trimestre 2011 Gennaio Le imprese cooperative in Toscana II trimestre 2011 Gennaio Movimprese III trimestre 2011 Dicembre Il commercio estero della Toscana III trimestre 2011 Dicembre Consuntivo III trimestre 2011 Aspettative IV trimestre 2011 Dicembre Il commercio estero della Toscana II trimestre 2011 Novembre Osservatorio sulle Imprese Femminili III trimestre La dinamica imprenditoriale toscana secondo una prospettiva di genere Novembre Sistema informativo per l occupazione e la formazione Excelsior. Sintesi dei principali risultati del 2011 Toscana Ottobre La congiuntura dell artigianato in Toscana. Consuntivo I semestre 2011 Previsioni II semestre 2011 Ottobre Consuntivo II trimestre 2011 Aspettative III trimestre 2011 Settembre

27 Le imprese cooperative in Toscana I trimestre 2011 Luglio Le imprese cooperative in Toscana IV trimestre 2010 Luglio Il commercio estero della Toscana I trimestre 2011 Luglio Il commercio estero della Toscana IV trimestre e anno Performance di mediolungo periodo dei territori di PMI. Luglio Osservatorio sui bilanci delle società di capitali in Toscana. Rapporto 2011 Luglio Osservatorio sulle Imprese Femminili I trimestre La dinamica imprenditoriale toscana secondo una prospettiva di genere Giugno Consuntivo I trimestre 2011 Previsioni II trimestre 2011 Maggio Giornata Economia Le pmi toscane all inizio del 2011: prove di ripresa Maggio Osservatorio sulle Imprese Femminili Anno La dinamica imprenditoriale toscana secondo una prospettiva di genere Aprile Movimprese Anno Natalità e mortalità delle imprese registrate presso le Camere di Commercio della Toscana Marzo 2011 Per informazioni: 26 Unioncamere Toscana Ufficio Studi Via Lorenzo il Magnifico, Firenze Tel Mail studi@tos.camcom.it Web

28 Le note sono disponibili sul sito nell area territoriale Toscana. 27

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