ANNO XXXII - NUMERO marzo dies 21/27
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1 ANNO XXXII - NUMERO marzo 2014 dies 21/27 agenzia giornalistica della CISL sarda DIRETTORE EDITORIALE ORIANA PUTZOLU DIRETTORE RESPONSABILE MARIO GIRAU REDAZIONE CAGLIARI - VIA ANCONA Tel Fax dies@cislsardegna.it EDITRICE USR CISL Sardegna Reg. Trib. Cagliari n. 460/83 del Secondo il rapporto ISEE 2012 del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, il 38% della popolazione nel 2011 in Sardegna ha utilizzato l Indicatore della Situazione Economica Equivalente Il 14 marzo 2014 la federazione pensionati della Cisl Sardegna ha riunito il consiglio generale e i referenti territoriali della FNP per esaminare il quadro economico, isolano, in parte ricostruibile attraverso i dati dell Indicatore della Situazione Economica Equivalente. CAGLIARI Soprattutto pensionati e lavoratori dipendenti dichiarano per intero salari e pensioni. La gran parte del gettito IRPEF italiano è formato dalle trattenute sulle buste paga e sugli assegni emessi dall INPS. La Federazione pensionati della Cisl sarda, diretta dal segretario generale Piero Agus, ha analizzato l ISEE e la sua applicazione nell isola per riuscire a quantificare il numero delle persone che hanno fatto ricorso a uno strumento - Indicatore della Situazione economica equivalente che consente ai cittadini di accedere, a condizioni agevolate, alle prestazioni sociali o ai servizi di pubblica utilità. L'I.S.E.E. è il rapporto tra l indicatore della situazione economica (I.S.E.) e il parametro desunto dalla Scala di Equivalenza. L analisi ha l obiettivo di formulare un primo bilancio di applicazione dell Isee
2 in una realtà socio-economico caratterizzata da una elevata evasione dell imposizione sui redditi (la media i- taliana, secondo l UIF è 38 euro di evasione ogni 100 euro di imposte pagate (38%), in Sardegna si arriva al 47,81%) e, conseguentemente, da una struttura del prelievo fiscale fortemente squilibrata a svantaggio dei lavoratori dipendenti e pensionati, che hanno meno possibilità di omettere di dichiarare per intero i propri guadagni. 1) I NUMERI Secondo il rapporto ISEE 2012 del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, il 38% della popolazione in Sardegna ha utilizzato l Isee nel 2011, considerato che nell isola in quell anno si contano individui, significa che ,56 persone hanno utilizzato lo strumento nel Suddivisi in nuclei familiari di cui il 48% per richiedere servizi socio assistenziali ed il 18% per servizi socio sanitari. Secondo i dati INPS le dichiarazioni ISEE sottoscritte nel 2012 sono state , quindi su una popolazione che nel 2012 era pari a individui, si stima che circa il 40% della popolazione sarda utilizzi l ISEE. I dati INPS assommano le dichiarazioni I- SEE sottoscritte a , i dai moniter su cui abbiamo fatto la ripartizione per province assommano nel totale a La differenza è senz altro costituita dagli Isee compilati on line che evidentemente il programma MONITER non rileva, limitandosi alle dichiarazioni compilate nei CAF ma non direttamente all INPS. Chiaramente gli ISEE si distribuiscono numericamente in misura maggiore nel territorio di Cagliari, seguito da Sassari e da Nuoro, nella lettura di questi dati occorre considerare la variabilità geografica nella popolazione ISEE sarda. Con una incidenza sulla popolazione totale maggiore nel territorio di Nuoro con il 50,1% seguito da Ogliastra e Carbonia Iglesias. Contro il dato nazionale che si attesta sul 31% e quello del Nord che è pari al 18% e del centro pari al 25%. 2) LE PRESTAZIONI RICHIESTE. Al livello regionale l ISEE è stato utilizzato per richiedere servizi nella misura del: 4,2% per maternità, il 39,4% per Nidi e Scuola, il 13,4% per prestazioni universitarie, 18% per servizi socio sanitari, il 32,4% per servizi casa ed alla persona, il 48,4% per richieder prestazioni economiche assistenziali, il 35,8 altre prestazioni. Si noti come il totale supera il 100%, perché con uno stesso Isee è possibile richiedere più prestazioni, in Sardegna il numero medio di prestazioni richieste (anno 2011) con L Isee è 2,2. Le prestazioni in ambito sociosanitario richiesta rispettivamente dal 18% dei nuclei, sono tendenzialmente più diffuse nel Mezzogiorno e, in misura minore, nel Centro, area questa in cui, a differenza del Mezzogiorno, la richiesta di questo tipo di servizi risulta in forte crescita. Il Nord e invece caratterizzato da una minore frequenza di richieste di servizi socio-sanitari, tuttavia si osserva 2
3 un deciso incremento nel Nord-ovest che porta ad una riduzione dei divari tra le aree territoriali. In Sardegna Cagliari e Carbonia Iglesias capeggiano la classifica attestandosi rispettivamente sul 27% e sul 20%. Mentre Nel complesso le prestazioni afferenti all area dei servizi sanitari e sociosanitari sono richieste da oltre un quarto delle famiglie e fanno registrare il maggiore tasso di variazione, pari a circa il 7% diminuiscono proporzionalmente le prestazioni a favore di Figli e maternità (assegni per nuclei familiari con almeno tre figli minori e per madri non lavoratrici) richieste dal 4,2% dei nuclei facendo registrare andamenti divergenti nelle diverse aree della regione. Le prestazioni a favore di Figli e maternità erano state le prime prestazioni nazionali ad usare l ISEE ed originariamente avevano fatto da traino per la conoscenza dello strumento a livello locale, visto che la domanda per tali assegni e rivolta al Comune. Nella classe residua Altre prestazioni (17% dei richiedenti), oltre a confluire un insieme variegato di prestazioni diverse, risultano identificabili in modo separato i servizi culturali e i servizi a supporto della ricerca di un impiego. La quota di DSU che, tra le prestazioni che si intendono richiedere, contengono un esplicito riferimento ai Ticket sanitari (esenzione o compartecipazione alla spesa) assume valori molto differenziati sul territorio REGIONALE, molto elevata (44,9% ) a Carbonia Iglesias e molto bassa ad Oristano (29,2%). In Sardegna, mediamente l SEE viene presentato nei CAF, a Sassari addirittura il 100% delle dichiarazioni ISEE nel 2011 sono state presentate al CAF, il dato italiano era 97%. Dall analisi si rileva, inoltre, che solo alcune delle prestazioni sopra considerate sono prestate in modo omogeneo sull intero territorio nazionale, facendo riferimento a normativa nazionale; rientrano tra queste alcune misure di assistenza economica (assegno di maternità e ai nuclei con tre o più figli, carta acquisti), alcune prestazioni per il diritto allo studio scolastico e universitario, agevolazioni e rateizzazioni per il pagamento dei servizi di pubblica utilità. La gran parte delle prestazioni sono differenziate territorialmente ed attengono alla sfera di competenza delle regioni e degli enti locali. La tabella che analizza l insieme delle prestazioni richieste per tipologia di normativa di riferimento, nazionale o locale, evidenzia come in Sardegna il 43,7% delle famiglie presenta la DSU per accedere a entrambe le tipologie di prestazioni, con il dato più alto nel territorio di Sassari e quello più basso nel territorio di Oristano. Risulta infine sempre meno numerosa e in forte calo la popolazione che trova soddisfatte le proprie esigenze da prestazioni ISEE definite solo in ambito nazionale (23,1%). 3)LA POPOLAZIONE ISEE Se esaminiamo le classi di età degli individui presenti nei nuclei familiari 3
4 ISEE Sardi possiamo osservare che 7 individui su 100 nuclei sono anziani mentre quasi un quarto e minorenne. In linea con il dato Nazionale, cresce l incidenza dei minori, nel Mezzogiorno, ma senza mai scendere sotto uno su quattro in alcuna ripartizione; la quota di anziani coperti da ISEE, quantunque in aumento, permane bassa, soprattutto nel Centro-Nord mentre il Centro si caratterizza invece per il forte incremento della popolazione anziana coperta da ISEE. 4) GODIMENTO DELL ABITA- ZIONE PRINCIPALE Per quanto riguarda il titolo di godimento dell abitazione principale nella popolazione ISEE sarda il 60% dei nuclei familiari è in abitazione di proprietà. Si conferma inoltre l elevata quota di nuclei che non si dichiarano ne in proprietà, ne in affitto, il 28%. Può trattarsi di situazioni quali il comodato gratuito, ma più facilmente sono rappresentate in questa categoria (data l elevata frequenza, quasi un terzo del totale) situazioni in cui non può essere vantato un affitto registrato (condizione necessaria ai fini dell ottenimento della detrazione per canone di affitto). E una situazione tipica soprattutto nel Mezzogiorno, dove solo il 11% presenta un affitto registrato, contro percentuali che nel Nord superano il 35%. In Sardegna il dato si attesta al 12%, con percentuali maggiori a Cagliari e Sassari. Si evidenzia la tendenza ad una maggiore crescita delle famiglie che vivono in abitazione di proprietà, soprattutto di quelle che hanno un mutuo residuo sulla casa. 5) GLI STRANIERI Dalla slide osserviamo come nella popolazione ISEE coloro che sono nati all estero sono il 12% nella media nazionale, ma la differenza tra le ripartizioni e notevolissima. Nel Nord-Est più di un richiedente su quattro e nato all estero, meta dei quali provenienti da Medio Oriente, Asia e Africa, i rimanenti principalmente dall Europa orientale. Una situazione per molti versi analoga a quella del Nord-Est la si registra nel Nord-Ovest, con percentuali leggermente più contenute (la popolazione nata all estero rappresenta circa il 23% contro il 26% del Nord- Est) e una presenza maggiore dall America Latina. All opposto, nel Mezzogiorno la popolazione I- SEE nata all estero e molto contenuta (4,7%), e di questa gran parte (circa un terzo) e nata in paesi occidentali, interessati in passato dall emigrazione italiana. Il che farebbe ipotizzare che si tratti di emigranti di ritorno. In Sardegna il 96,3% dei richiedenti è nato in Italia, solo il 3,4% è di provenienza estera, concentrato nel territorio di Cagliari e di Sassari. 6) LE CLASSI DI ISEE Nell ANNO 2011 considerando i tassi di incremento della popolazione ISEE per classi dell indicatore, si os- 4
5 serva una decisa polarizzazione della distribuzione: da un lato aumentano le famiglie ad ISEE nullo (+5%), dall altro si osservano tassi di crescita molto elevate tra quelle con ISEE superiore a euro, il tutto a fronte di una riduzione del numero di nuclei familiari con ISEE non nullo ma inferiore ai euro. In Sardegna l Isee nullo interessa il 9,7% dei nuclei familiari, quello superiore a euro solo il 10,03. I nuclei più numerosi (22%) sono quelli con un valore dai ai euro. Va sottolineato, infine, che ad oggi sono disponibili dati quantitativi solo sulle dichiarazioni presentate in quanto, non e- sistendo ancora la Banca Dati dei soggetti beneficiari delle prestazioni sociali agevolate, peraltro prevista da una norma del maggio 2010, non è possibile fare valutazioni (anche di tipo economico) su come i 6,5 milioni di richieste del 2011 o i 5,8 milioni del 2012 si siano trasformate in benefici concreti sia a livello centrale che locale. Questa carenza è uno degli altri punti critici dell intero sistema perché preclude qualsiasi valutazione di dettaglio della capacità dello strumento di distribuire razionalmente le (poche) risorse disponibili tra le diverse agevolazioni previste. 5
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