Compendio di Biochimica dei tumori
|
|
- Ignazio Pastore
- 5 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Pasquale Ferorelli Compendio di Biochimica dei tumori Per una propedeutica alla Terapia Complementare Enzimatica in Oncologia Direzione scientifica Citozeatec
2 Gli organismi e la termodinamica Premessa Le interazioni fra organismi viventi e ambiente terrestre sono molto complesse: ciascun organismo infatti scambia con l ambiente energia e materia in vario modo, secondo i momenti della sua esistenza ed inoltre, al suo interno, avvengono continuamente trasformazioni di energia. Tutte queste trasformazioni interne di energia all organismo mettono sempre capo alla cessione di energia all ambiente (in forma di lavoro, di energia chimica contenuta in sostanze cedute); è allora evidente che ogni organismo, per compensare le proprie perdite e mantenere in pareggio il proprio bilancio energetico, deve continuamente assumere energia dall ambiente. Nel corso delle trasformazioni che accompagnano i processi vitali, l entropia nell organismo (S org ) può diminuire se aumenta il suo ordine interno o aumentare se l ordine interno diminuisce; a queste variazioni di entropia corrisponderanno variazioni in senso opposto all energia libera interna dell organismo, si avrà allora che: 1. quando l organismo si sviluppa e cresce, aumenta la sua energia interna, perché assume sostanze e quindi energia chimica ( U org >0). D altro canto, con la biosintesi di molecole complesse che determina l accrescimento, diminuisce l entropia dell organismo ( S sorg <0); cresce perciò la sua energia libera ( G org >0). Ovviamente questa diminuzione dell entropia e questo aumento dell energia libera all interno dell organismo, comporteranno un maggiore incremento dell entropia e una maggiore diminuzione dell energia libera nell ambiente in cui l organismo vive. 2. Quando, dopo essersi sviluppato, l organismo mantiene costante la sua organizzazione e l equilibrio dei suoi scambi con l ambiente, resta invariata anche la sua energia interna ( U org = 0): la sua entropia e la sua energia libera si mantengono perciò mediamente costanti ( S org =0 e G org =0), il che comporta un aumento dell entropia e una diminuzione dell energia libera dell ambiente. 3. Quando, con la vecchiaia decade la sua organizzazione (ed infine, con la morte, l organismo si spegne), diminuisce l energia interna ( U org <0), aumenta l entropia e diminuisce l energia libera ( S org > 0 e G org < 0), finché, con la decomposizione, del suo corpo, l essere vivente restituisce all ambiente tutta l energia che contiene. Gli alimenti e l origine dell energia cellulare. Prima che le cellule possano utilizzarli, le proteine, i lipidi, e i polisaccaridi che costituiscono la maggior parte dei nostri alimenti, devono essere demoliti in molecole più piccole; si può ammettere che la demolizione enzimatica o catabolismo di queste molecole proceda in due tempi: 3
3 1. Nel primo tempo le grandi molecole polimere vengono degradate fino alle proprie sub unità monomere: le proteine in amminoacidi, i polisaccardi in zuccheri e i grassi in acidi grassi e glicerolo; questi processi preliminari, che si conosciamo nel loro insieme come digestione, avvengono principalmente al di fuori dalla cellula, ad opera di enzimi secreti. 2. Nel secondo tempo le piccole molecole così ottenute penetrano nelle cellule e vengono ulteriormente degradate nel citoplasma. La maggior parte degli atomi di carbonio e di idrogeno degli zuccheri vanno a formare piruvato, che entra nei mitocondri, dove si trasforma nei gruppi acetile dell acetil coenzima A; al pari dell ATP l acetil-coa è un composto reattivo che all atto dell idrolisi libera energia in gran copia, considerevoli quantità di acetil-coa si producono pure nell ossidazione degli acidi grassi. Occorre precisare che molte malattie degenerative sono in aumento in questa nostra epoca a caua delle alterazioni dell ambiente, all utilizzo dei cibi transgenici in quanto apportatori di enzimi non in linea all omeostasi umana, ai molti prodotti di sintesi usati in agricoltura e zootecnia e, non ultima, alla modalità di uccisione degli animali di allevamente, che apportano alla carne quantità enormi di adrenalina, all inquinamento di aria, acqua e suolo. È doveroso precisare che l assunzione di cibi alterati, transgenici e non biologici, rappresenta un pericolo latente per la fisiologia cellulare, in quanto i cibi sono realtà che assumiamo ogni giorno e, come tali, possono dare dei colpi irreversibili alle costituzioni genetiche del nostro organismo cellulare. La sintesi delle proteine avviene in tutte le cellule, sia a partire dagli amminoacidi, che giungono tramite i liquidi organici fino alla membrana cellulare e che poi l attraversano per trasporto attivo, sia a partire dagli amminoacidi che si liberano all interno delle cellule per demolizione di proteine presenti o ottenute per sintesi. La farmacologia moderna mira soprattutto alla eliminazione delle conseguenze attraverso una sistematica quanto spesso inutile terapia radiante e chemioterapica, per quanto riguarda i tumori e alcune malattie infettive, e a cure con prodotti di sintesi per altre patologie. Nelle cure dell AIDS nelle patologie virali e nelle neoplasie, nessun farmaco interviene nelle correzione delle anomalie fisiologiche, tutte le terapie, dalle chirurgiche alle radio-chemioterapiche, si comportano in maniera devastativa, senza eliminare le cause che hanno generato la malattia. Nessuno intende disconoscere il beneficio arrecato dalla scoperta della penicillina e degli antibiotici, molte malattie hanno cessato di esistere dopo questi eventi, ma quando un antibiotico viene usato a sproposito, (come nel caso degli allevamenti per uso alimentare), le conseguenze sono quelle che tutti conosciamo, ivi comprese le dismicrobie intestinali e bronchiali. Oggi si conoscono con una certa precisione i meccanismi di degenerazione cellulare operati dai retrovirus, dai virus a DNA e RNA, è abbastanza noto il meccanismo della riparazione del DNA, delle anomalie di replicazione cellulare, come pure sono note le anomalie ereditarie, l interazione cromosomica fino ad arrivare ai marcatori di trascrizione implicati in ogni attività fisiologica cellulare. 4
4 Le neoplasie La definizione più rappresentativa delle neoplasie fu data dall oncologo britannico Willis che recita così: una neoplasia è una massa anomala di tessuto la cui crescita eccessiva è scoordinata rispetto a quella del tessuto normale e persiste nella sua eccessività anche dopo la cessazione degli stimoli che l hanno provocata. Da qui le attività di enzimi neoplastici. Essa devasta l ospite in quanto le cellule neoplastiche competono con le cellule dei tessuti normali per l approvvigionamento energetico e nutritivo; tutte le neoplasie dipendono dall ospite per il nutrimento ed il supporto vascolare e molte di esse richiedono un supporto ormonale. Tutti i tumori benigni e maligni, sono costituiti da due componenti principali: 1. le cellule neoplastiche proliferanti, che costituiscono il parenchima. 2. lo stroma di supporto, costituito da tessuto connettivo e da vasi sanguigni; sebbene le cellule parenchimali costituiscano la componente proliferativa del tumore e ne determinino pertanto la natura, la crescita e l evoluzione delle neoplasie dipendono in maniera critica dal loro stroma. Talvolta le cellue parenchimali stimolano la formazione di un abbondante stroma ricco di colagene e tali formazioni sono denominate desmoplasie; la terminologia dei tumori si basa sulla componente parenchimale. Le caratteristiche cellulari, la loro costituzione biochimica e i meccanismi fisiologici e citologici sono largamente descritti nei due trattati di Biologia molecolare del corpo umano ; in questo Compendio si vogliono riassumere e specificare gli eventi molecolari nella proliferazione cellulare, per poi descrivere le caratteristiche delle neoplasie, le cure farmacologiche e quelle biochimiche. Eventi molecolari della proliferazione cellulare. Ci sono tre schemi generali di trasmissione dei segnali tra cellule: autocrina, paracrina e endocrina; la differenza sta nella distanza in cui agisce il segnale, inoltre alcune proteine di membrana, presenti sulla superficie di una cellula, possono interagire direttamente con recettori situati su una cellula adiacente. (Vedi figura) Modelli generali di trasmissione intercellulare dei segnali. 1. segnalazione autocrina: le cellule rispondono a sostanze che esse stesse secernono; quando un stessa cellula 5
5 produce un fattore di crescita ed il ricettore corrispondente, si stabilisce un circuito autocrino. La regolazione autocrina di crescita gioca un ruolo nell iperplasia e, in particolare, nei tumori; nelle cellule tumorali si osserva frequentemente una sovrapposizione di fattori di crescita che possono stimolare la crescita e la stimolazione. 2. segnalazione paracrina; una cellula produce molecole che influenzano solamente cellule bersaglio situate nelle immediate vicinanze. La stimolazione paracrina è frequente nella riparazione delle ferite ad opera del tessuto connettivo. 3. segnalazione endocrina: gli ormoni sono sintetizzati dalle cellule degli organi endocrini, agiscono su cellule bersaglio distanti dal sito di sintesi e sono solitamente trasportati dal sangue. Recettori di superficie. La proliferazione cellulare è innescata dal legame di una molecola con funzione di messaggero, per lo più un fattore di crescita, ad un recettore specifico. Le proteine con funzione recettoriale possono essere situate sulla superficie cellulare bersaglio oppure ritrovarsi nel citoplasma o nel nucleo; ogni proteina recettoriale possiede una specificità di legame per particolari ligandi, il complesso recettore-ligando che ne risulta dà origine ad una risposta cellulare specifica. Vi sono tra classi di recettori di membrana importanti per la crescita cellulare. 1) Recettori con attività chinasica intrinseca. Sono costituiti da un dominio extracellulare per legare il ligando, da una sola regione transmembrana e da un dominio citosolico che può avere attività chinasica sulla tirosina o, meno frequentemente, su serina/treonina; molti di questi fattori di crescita sono proteine dimeriche che, contenendo due regioni capaci di legare i recettori, possono indurre la dimerizzazione stabile legando simultaneamente due molecole. La dimerizzazione è seguita dall autofosforilazione dei recettori, un processo in cui una molecola di recettore fosforila l altra ad essa unita nel dimero; la fosforilazione del recettore crea siti di legame per una serie di proteine citosoliche dotate di domini SH2 che sono reclutate dai residui tirosinici fosforilati dei recettori, queste proteine citosoliche comprendono: 1. diverse proteine adattatrici che accoppiano il recettore alla via di trasduzione del ras. 2. componenti della via della fosfoinositide 3-chinasi (PI-3chinasi). 3. La fosfolipasi C-y della via di trasduzione centrata sulla proteina chiansi C. 4. Membri della famiglia di tirosin chinasi (src). Collettivamente, questi quattro sistemi producono una cascata di risposte che induce, in ultima analisi, la cellula ad entrare nella fase S del ciclo cellulare; alcune di queste vie producono anche segnali che stimolano risposte deverse dalla proliferazione cellulare. 6
6 2) Recettori privi di attività catalitica. Sono costituiti da un dominio extracellulare di legame, da una sola regione transmembrana e da un dominio citosolico che si associa direttamente con una o più tirosinchinasi citosoliche, determinandone l attivazione; a loro volta queste tirosinchinasi fosforilano il recettore. 3) Recettori legati alle proteine G. Contengono sette anse che attraversano la membrana plasmatica; sebbene qusta classe di recettori non sia strattamente associata al controllo della crescita cellulare, è tuttavia associata a svariate importanti fuzioni come, ad esempio, i recettori per gli ormoni epinefrina e glucagone. Il legame con il ligando attiva una proteina G trasduttrice del segnale che, a sua volta, attiva un sistema che produce secondi messaggeri intracellulari. Via delle chinasi attivate da mitogeni. La trasduzione del segnale è un processo in cui i segnali extracellulari sono rilevati e trasformati in segnali intracellulari che, a loro volta, producono risposte cellulari specifiche. I sistemi di tasduzione dei segnali sono tipicamente organizzati come reti di protein-chinasi che agiscono in conseguenza; i più importanti, coinvolti nella regolazione della proliferazione cellulare, sono i seguenti: Chinasi attivate dai mitogeni (mitogen-activated protein kinases, MAP kinases); PI-3 chinasi; Inositolo trifosfato (IP 3 ); adenosin monofosfato ciclico (AMPc), sistema JAK/STAT. (Vedi figura sotto riportata). Schema semplificato dei principali tipi di recettori di superficie e delle principali vie di trasduzione del segnale. 7
7 Il sistema delle MAP-chinasi è particolarmente importante nella trasduzione dei segnali inviati da fattori di crescita; il legame del ligando appropriato ad un recettore tirosin-chinasico provoca l autofosforolazione del recettore ed il suo legame a proteine adattatrici come GRB 2 e SOS. (Vedi figura sotto riportata). Meccanismi di trasmissione dei segnali relativi ai recettori tirosin chinasi.il legame di un fattore di crescita induce la dimerizzazione del recettore e l autofosforilazione dei residui di tirosina; il legame di proteine adattatrici (come GRB2 e SOS) accoppia il recettore alla proteina ras nella sua forma inattiva. GAP regola il passaggio ciclico di ras dalla forma attiva a quella inattiva; ras nella forma attivasi lega a raf attivandolo a sua volta. Questa chinasi fosforilata, poi MEK, un componente della via della segnalazione della MAP chinasi, che fosforila ERK ( una MAP chinasi); la MAP chinasi attivata fosforila altre proteine citoplasmatiche e altri fattori di trascrizioni nucleari, generando risposte cellulari.il recettore tirosin chinasico fosforilato può legare anche altri componenti, come la PI-3 chinasi, che attivano vie di trasmissione dei segnali diverse. Ciò porta all attivazione della proteina Ras, che fa parte della superfamiglia di proteine ad attività GTP-asica, che passano alternativamente da una foma attiva ad una inattiva; nella sua forma inattiva, Ras lega il guanosin-difosfato (GDP) e dopo essere stata attivata, la proteina Ras rilascia il GDP per legare il GTP. Ciò dà inizio ad una cascata di attivazioni di chinasi localizzate più a valle, che culmina in modificazione dell espressione genica; l attivazione di Ras è costrastata da un altra proteina chiamata GAP (GTPase activating protein) che promuovendo l idrolasi del GTP riconduce Ras allo stato inattivo (legato al GDP). Forme mutanti di Ras possono legare il GTP ma non idrolizzarlo, pertanto restano permanentemente fissate in uno stato di accensione, associato ad un aumento della proliferazione cellualre, come si osserva in molte forme tumorali umane. Nella forma attivata, Ras lega anche la proteina Raf che lega e fosforila MRK, un membro della famiglia di chinasi chiamate 8
8 collettivamente MAP- chinasi; questa è localizzata più a valle (ERK) trasloca all interno del nucleo dove fosforila specifici fattori di trascrizione, come c-jun e c- fos che, a loro volta, attivano l espressione genica. Via degli inositoli-lipidi. Il sistema di tarasmisisone del segnale basato su IP 3 può essere accoppiato alle tirosin-chinasi o ai recettrori con sette domini transmembrana che, a loro volta, sono legati alle proteine G; ciò causa l attivazione di una proteina G (G 0 o G q ), che successivamente ativa la fosfolipase C-y; (vedi figura). La via di segnalazione degli inositoli-lipidi. Il legame di un ligando ad un recettore transmembrana del tipo con sette domini transmembrana attiva una proteina G che, a sua volta, attiva la fosfolipasi C; questo enzima scinde il fosfatidilinositolo 4,5 difosfato (PIP 2 ) in inositolo 1,4,5 trifosfato (IP 3 ) e 1,2 diacilglicerolo (DAG). DAG ativa la protein chinasi C che fosforila una serie di proteine che modificano funzioni cellulari; IP 3 diffonde nel citoplasma, finendo per interagire con i canali di membrana del reticolo endoplasmatico, ciò causa il rilascio di uno ione calcio e l induzione di risposte cellulari. La fosfolipasi C-y, a sua volta, scinde il fosfatidilinositolo-4,5-difosfato (PIP 2 ) in inositolo 1,4,5,-trifosfato (IP 3 ) e 1,3 diacilglicerolo (DAG); IP 3 diffonde poi nel citoplasma e si associa ai canali del calcio IP 3 -sensibili, situati nella membrana del reticolo endoplasmatico, causando la fuoriuscita del calcio dai depositi. 9
TRASDUZIONE DEL SEGNALE
TRASDUZIONE DEL SEGNALE TRASDUZIONE DEL SEGNALE Specificità (specificità riconoscimento) Amplificazione e diversificazione della risposta (cascata enzimatica) Integrazione tra segnali Spegnimento del segnale
DettagliTRASDUZIONE DEL SEGNALE LE PRINCIPALI MOLECOLE CHE PROVVEDONO ALLO SCAMBIO DI INFORMAZIONI TRA LE CELLULE SONO FATTORI SOLUBILI QUALI NEUROTRASMETTITORI, ORMONI, FATTORI DI CRESCITA, CITOCHINE. UN CASO
DettagliMediatore chimico. Recettore. Trasduzione del segnale. Risposta della cellula
Mediatore chimico Recettore Trasduzione del segnale Risposta della cellula I mediatori chimici sono prodotti da cellule specializzate e sono diffusi nell organismo da apparati di distribuzione Sistemi
Dettagliscaricato da www.sunhope.it
Recettori a tirosina chinasi I recettori a tirosina chinasi presentano vari domini Una regione di legame (extracellulare) Una regione transmembrana Una coda intracellulare con numerose tirosine scaricato
DettagliRecettori di superficie
Recettori di superficie Esistono 3 classi principali di recettori di superficie 1. Recettori annessi a canali ionici 2. Recettori accoppiati alle proteine G 3. Recettori associati ad enzimi Recettori
DettagliSegnalazione cellulare e trasduzione del segnale. Comunicazione fra le cellule
Segnalazione cellulare e trasduzione del segnale Comunicazione fra le cellule Le cellule comunicano e interagiscono tra loro tramite il fenomeno della segnalazione cellulare Una cellula segnalatrice produce
DettagliComunicazione cellulare
Comunicazione cellulare Per segnali cellulari (cell signaling) si può intendere sia una catena di segnali tutti all interno di una cellula sia la catena di eventi che consente ad un segnale extracellulare
DettagliIL TESSUTO ADIPOSO La funzione del tessuto adiposo, che è costituito da adipociti, è quella di garantire all organismo animale una riserva di
IL TESSUTO ADIPOSO La funzione del tessuto adiposo, che è costituito da adipociti, è quella di garantire all organismo animale una riserva di energia, prontamente disponibile quando l organismo ne ha bisogno.
Dettagli04/04/14. Fondamenti di biochimica Terza edizione. Le ghiandole principali del sistema endocrino. Capitolo 13 La segnalazione biochimica
Fondamenti di biochimica Terza edizione Donald Voet Judith G. Voet Charlotte W. Pratt La segnalazione biochimica Copyright 2013 Zanichelli editore S.p.A. Gli ormoni Conce& chiave 13.1 Gli ormoni endocrini
DettagliCatena B del fattore di crescita PDGF
FATTORI DI CRESCITA sis Proteina p28 Catena B del fattore di crescita PDGF (platelet derived growth factor) Agisce con meccanismo autocrino Si trova sul cromosoma 22, coinvolto nella traslocazione 9,22
DettagliAttivazione dei linfociti T
Attivazione dei linfociti T Attivazione linfociti T: caratteristiche generali Eventi extracellulari - Riconoscimento dell antigene - Interazione dei recettori costimolatori Eventi intracellulari - Trasduzione
DettagliLa trasduzione del segnale intracellulare
La trasduzione del segnale intracellulare Chemical signaling mechanisms Amplification in signal transduction pathways Un aspetto importante è il controllo temporale del comportamento cellulare: il trasferimento
DettagliCorso di recupero Fisiologia cellulare/ Laboratorio di colture cellulari
Corso di laurea magistrale in BIOTECNOLOGIE DELLA RIPRODUZIONE UNIVERSITA DEGLI STUDI DI TERAMO Corso di recupero Fisiologia cellulare/ Laboratorio di colture cellulari Prof.ssa Luisa Gioia COMUNICAZIONE
DettagliCONTROLLO ORMONALE DEL METABOLISMO GLUCIDICO DA PARTE DI GLUCAGONE, ADRENALINA E INSULINA
CONTROLLO ORMONALE DEL METABOLISMO GLUCIDICO DA PARTE DI GLUCAGONE, ADRENALINA E INSULINA QUESTI ORMONI REGOLANO IL FLUSSO DEI METABOLITI NELLA GLICOLISI, NELLA GLICOGENO-SINTESI, NELLA GLIGENO-LISI E
DettagliLa trasduzione del segnale
Latrasduzionedelsegnale AlesandraPontillo,LaboratorioImmunologiaPediatrica,IRCCSBurloGarofolo pontillo@burlo.trieste.it Lez.1:4/12/2006www.pediatria.univ.trieste.it/didattica/biol/ppt/genfunz_06_09.ppt
DettagliÈ stimato che oggi sulla terra sono presenti da 10*10 6 a 100*10 6 specie viventi
È stimato che oggi sulla terra sono presenti da 10*10 6 a 100*10 6 specie viventi Enorme diversità di forme Costanza di struttura interna La cellula è l unità fondamentale di tutti gli organismi viventi
DettagliMaurizio Pianezza. La mia terapia anticancro. Maurizio Pianezza. Aspetti di
Maurizio ianezza Aspetti di Biologia Molecolare Maurizio ianezza 1 - DUE ISOFROME IGF1 IGF2 IGF - INSULIN GROWTH FACTOR FATTORE INSULINICO - ISOFORMA RINCIALE IGF1 - ROTEINA FORMATA DA 70 AMINOACIDI SIMILE
DettagliMECCANISMI DI COMUNICAZIONE CELLULARE
MECCANISMI DI COMUNICAZIONE CELLULARE La COMUNICAZIONE CELLULARE è cruciale negli organismi multicellulari - serve a coordinare/organizzare le attività lo sviluppo dei vari organi/tessuti -Lo scambio di
DettagliCHIMICA BIOLOGICA. Seconda Università degli Studi di Napoli. DiSTABiF. Corso di Laurea in Scienze Biologiche. Insegnamento di. Anno Accademico 2014-15
Seconda Università degli Studi di Napoli DiSTABiF Corso di Laurea in Scienze Biologiche Insegnamento di CHIMICA BIOLOGICA Prof. Antimo Di Maro Anno Accademico 2014-15 Lezione 16 Degradazione dei lipidi
DettagliComunicazione chimica
Comunicazione chimica La comunicazione tra le cellule Modalità di comunicazione cellulare: Mediante messaggi elettrici Mediante messaggi chimici In ambedue le modalità il messaggio, sia esso una variazione
DettagliI LIPIDI (GRASSI) Cosa sono
I LIPIDI (GRASSI) Cosa sono Comunemente chiamati "grassi", i lipidi comprendono una grande varietà di molecole, accomunate dalla caratteristica di essere insolubili in acqua. I lipidi più importanti dal
Dettagliwww.fisiokinesiterapia.biz
www.fisiokinesiterapia.biz FARMACODINAMICA La farmacodinamica può essere definita come lo studio degli effetti biochimici e fisiologici dei farmaci e dei loro meccanismi d azione. Gli obiettivi dell analisi
DettagliBIOSEGNALAZIONE. La ricezione e la trasmissione delle informazioni extracellulari Parte II
BIOSEGNALAZIONE La ricezione e la trasmissione delle informazioni extracellulari Parte II Tipi generali di trasduttori di segnali RECETTORI CON ATTIVITA TIROSIN CHINASICA (RTK) INS: insulin VEGF: vascular
DettagliMetabolismo: Introduzione
Metabolismo: Introduzione METABOLISMO Insieme delle reazioni chimiche coordinate e integrate che hanno luogo in tutte le cellule C A T A B O L I S M O Ossidazioni esoergoniche Alimenti: Carboidrati Lipidi
DettagliMEMBRANE. struttura: fosfolipidi e proteine
MEMBRANE struttura: fosfolipidi e proteine I lipidi sono sostanze di origine biologica insolubili in acqua. Vi fanno parte: trigliceridi, fosfolipidi, colesterolo, sfingolipidi, alcoli alifatici, cere,
Dettagli- lipidi strutturali, costituenti fondamentali delle membrane cellulari ed intracellulari (fosfolipidi, glicolipidi e colesterolo)
I lipidi, o grassi, costituiscono un gruppo eterogeneo di sostanze accomunate dalla proprietà fisica della insolubilità nei solventi polari (es. acqua) (idrofobicità) e dalla solubilità nei soventi organici
DettagliCitochine e Chemochine aspetti generali
Citochine e Chemochine aspetti generali per esempi specifici, ruolo in funzione, attivazione e differenziamento Th, cambio di classe, migrazione cellulare, etc., vedi lezioni precedenti Citochine Proteine
DettagliFarmacodinamica II. Mariapia Vairetti. Dipartimento di Medicina Interna e Terapia Sezione di Farmacologia e Tossicologia Cellulare e Molecolare
Farmacodinamica II Mariapia Vairetti Dipartimento di Medicina Interna e Terapia Sezione di Farmacologia e Tossicologia Cellulare e Molecolare Processo di riconoscimento fra farmaco e recettore TIPI DI
DettagliMeccanismi molecolari di trasduzione del segnale. Le vie di trasduzione del segnale sono molto specifiche ed estremamente sensibili.
Meccanismi molecolari di trasduzione del segnale. Le vie di trasduzione del segnale sono molto specifiche ed estremamente sensibili. La sensibilita delle vie di trasduzione dipende da 3 fattori: -l affinita
DettagliCirca l 80% di tutti gli ormoni e neurotrasmettitori e neuromodulatori inducono le loro risposte combinandosi con recettori che sono accoppiati agli
Circa l 80% di tutti gli ormoni e neurotrasmettitori e neuromodulatori inducono le loro risposte combinandosi con recettori che sono accoppiati agli effettori con proteine G da Gether, Endocr.Rev. 21,90,200o
DettagliLezione del 24 Ottobre 2014
MECCANISMI MOLECOLARI DEGLI STATI PATOLOGICI MECCANISMI MOLECOLARI DELLE MALATTIE METABOLICHE Lezione del 24 Ottobre 2014 EZIOLOGIA Studia le cause che inducono un turbamento persistente dell omeostasi
DettagliVALUTAZIONE DELL ATTIVITA ANTIPROLIFERATIVA DI CELLFOOD IN CELLULE TUMORALI IN COLTURA. (relazione preliminare)
VALUTAZIONE DELL ATTIVITA ANTIPROLIFERATIVA DI CELLFOOD IN CELLULE TUMORALI IN COLTURA. (relazione preliminare) Serena Benedetti, Simona Catalani, Valentina Carbonaro, Francesco Palma, Franco Canestrari.
DettagliComunicazione intercellulare. Negli organismi pluricellulari le cellule comunicano tramite un ampia varietà di segnali extracellulari
Comunicazione intercellulare Negli organismi pluricellulari le cellule comunicano tramite un ampia varietà di segnali extracellulari PRINCIPI GENERALI DELLA COMUNICAZIONE TRA CELLULE TRAMITE MOLECOLE SEGNALE
DettagliProtocollo dei saperi imprescindibili
Protocollo dei saperi imprescindibili Ordine di scuola:professionale DISCIPLINA: Scienze integrate( Scienze della Terra e Biologia) RESPONSABILE: Meri Teti CLASSI SECONDE SEZIONE B INDIRIZZO: Grafico CONOSCENZE/CONTENUTI:
DettagliUnità 6. La respirazione cellulare e la fermentazione
Unità 6 La respirazione cellulare e la fermentazione Obiettivi Comprendere il rapporto tra respirazione polmonare e respirazione cellulare Capire la relazione tra ossidazione delle molecole organiche e
DettagliI RECETTORI ACCOPPIATI A PROTEINE G
I RECETTORI ACCOPPIATI A PROTEINE G I recettori accoppiati a proteine G sono costituiti da un unica subunità formata da un filamento di aminoacidi che attraversa 7 volte la membrana plasmatica Il sito
DettagliLa comunicazione intercellulare: gli ormoni ed i recettori. Copyright (c) by W. H. Freeman and Company
La comunicazione intercellulare: gli ormoni ed i recettori La trasduzione del segnale: processo che converte i segnali extracellulari in risposte cellulari. La comunicazione mediante segnali extracellulari
DettagliMeccanismi di controllo della proliferazione cellulare
Meccanismi di controllo della proliferazione cellulare Il ciclo cellulare è regolato dall azione di PROTOONCOGENI e (attivatori della proliferazione cellulare) GENI ONCOSOPPRESSORI (inibitori del ciclo
DettagliAlimentazione ed efficienza dei sistemi alimentari
Corso di laurea magistrale in Scienze e tecnologie animali Alimentazione ed efficienza dei sistemi alimentari Effetti delle tipologie dei consumi alimentari sui flussi della materia e dell energia, sulle
DettagliFattori di crescita FATTORI DI CRESCITA. Recettori
FATTORI DI CRESCITA FATTORI DI CRESCITA Fattori di crescita FATTORI DI CRESCITA Recettori FATTORI DI CRESCITA Proliferazione Differenziamento FATTORI DI CRESCITA? Come fa una interazione tra due molecole
DettagliNormale controllo della crescita cellulare
Normale controllo della crescita cellulare STOP STOP Cellula normale STOP Alterato controllo della crescita cellulare X STOP STOP Cellula tumorale STOP X Le cellule tumorali presentano alterazioni cromosomiche
DettagliRegolazione del metabolismo del glucosio
Regolazione del metabolismo del glucosio Regolazione coordinata di glicolisi e gluconeogenesi Glicolisi e gluconeogenesi sono regolate in modo reciproco La regolazione è a livello dei punti di deviazione
DettagliLe cellule eucariotiche svolgono durante la loro vita una serie ordinata di eventi che costituiscono il Ciclo Cellulare
Le cellule eucariotiche svolgono durante la loro vita una serie ordinata di eventi che costituiscono il Ciclo Cellulare Interfase comprende le fasi G 1, S, and G 2 Sintesi di macromolecole durante la
DettagliLe cellule cancerose
Le cellule cancerose Cosa è il cancro? Malattia che insorge in conseguenza di anomalie della funzionalità cellulare E la Seconda causa di morte si possono sviluppare in quasi tutti gli organi Le diverse
DettagliGLUCONEOGENESI. Sintesi (GENESI) di nuove (NEO) molecole di glucosio
GLUCONEOGENESI Sintesi (GENESI) di nuove (NEO) molecole di glucosio CATABOLISMO ANABOLISMO OSSIDAZIONI Produzione di ATP RIDUZIONI Consumo di ATP La GLUCONEOGENESI è un PROCESSO ANABOLICO La gluconeogenesi
DettagliIl glicogeno (riserva di glucosio) è immagazzinato nel fegato e nei muscoli (con finalità diverse )
Glicogeno Glicogeno...1 Glicogenolisi...3 Glicogenosintesi...7 Regolazione ormonale della glicogenolisi e delle glicogenosintesi...13 Il recettore del glucagone e quello dell adrenalina sono 2 GPCR (G-Protein
DettagliAspetti nutrizionali
Aspetti nutrizionali Qualità tangibile: Caratteristiche organolettiche: - consistenza (caratt. meccaniche, geometriche, chimiche) - aspetto (forma, dimensione, colore) - aroma (sapore, odore) Caratteristiche
DettagliFarmacodinamica. Mariapia Vairetti. Dipartimento di Medicina Interna e Terapia Sezione di Farmacologia e Tossicologia Cellulare e Molecolare
Farmacodinamica Mariapia Vairetti Dipartimento di Medicina Interna e Terapia Sezione di Farmacologia e Tossicologia Cellulare e Molecolare Perchè una sostanza ha una determinata azione o tossicità? Farmacodinamica
DettagliBiologia Molecolare della Cellula 08 7: Regolazione ormonale del metabolismo del glicogeno e della glicolisi Desensitizzazione
Biologia Molecolare della Cellula 08 7: Regolazione ormonale del metabolismo del glicogeno e della glicolisi Desensitizzazione camp Proteina-CHINASI camp DIPENDENTE (PKA) Proteine target : ε metabolici
DettagliCARBOIDRATI C H O ZUCCHERO SACCARIDE GLUCIDE CARBOIDRATO
CARBOIDRATI ZUCCHERO SACCARIDE GLUCIDE CARBOIDRATO C H O carboidrati C n H 2n O n H C O C O Il glucosio è un monosaccaride con 6 atomi di carbonio GLUCOSIO Forma ciclica Forma lineare a ph 7 circa lo 0,0026%
DettagliLegami chimici. Covalente. Legami deboli
Legami chimici Covalente Legami deboli Legame fosfodiesterico Legami deboli Legami idrogeno Interazioni idrofobiche Attrazioni di Van der Waals Legami ionici Studio delle macromolecole Lipidi
DettagliBiochimica Strutturale con Elementi di Enzimologia corso integrato di Struttura e Funzione delle Macromolecole Biologiche
Biochimica Strutturale con Elementi di Enzimologia corso integrato di Struttura e Funzione delle Macromolecole Biologiche Codice Disciplina : BT019 Settore : BIO/10 N CFU: 6 Codice Corso integrato : BT067
DettagliProliferazione e morte cellulare sono eventi fisiologici
MORTE CELLULARE Proliferazione e morte cellulare sono eventi fisiologici Omeostasi tissutale (di tessuti dinamici) Sviluppo embrionale Eliminazione di strutture corporee inutili - Fasi di scultura/rimodellamento
DettagliFENILCHETONURIA. Adattarsi ad una nuova realtà
FENILCHETONURIA Adattarsi ad una nuova realtà 9 Che cosa è la fenilchetonuria? Per capire la fenilchetonuria bisogna partire dal concetto che tutti gli alimenti, in quantità variabile, contengono una sostanza
DettagliContenuti del SYLLABUS per Corsi Integrati Medicina e Chirurgia Corso di Laurea
Facoltà Contenuti del SYLLABUS per Corsi Integrati Medicina e Chirurgia Corso di Laurea Tecniche di Radiologia Medica, per Immagini e Radioterapia Tipologia Corso di Laurea Triennale Nota per la compilazione:
DettagliRespirazione cellulare
Respirazione cellulare L equazione generale della respirazione C 6 H 12 O 6 + 6 O 2! 6 CO 2 + 6 H 2 O + 36 ATP 1 molec zucchero 6 molec ossigeno 6 molec anidride carbonica 6 molec acqua + = + + 36 molecole
DettagliCAUSE (fattori eziologici) di malattia e loro interazione:
CAUSE (fattori eziologici) di malattia e loro interazione: malattie congenite genetiche (trasmissibili) monogeniche e poligeniche (N.B.: neoplasie = malattie genetiche di cellule somatiche, generalmente
DettagliI LIPIDI. - gruppo eterogeneo sia dal punto di vista chimico che funzionale; caratteristica comune è l insolubilità in acqua
I LIPIDI I LIPIDI - gruppo eterogeneo sia dal punto di vista chimico che funzionale; caratteristica comune è l insolubilità in acqua - ruolo fondamentale di fornitori di energia (circa 9 kcal/grammo),
DettagliIl dogma centrale della biologia. molecolare
Il dogma centrale della biologia Cell molecolare Transcription Translation Ribosome DNA mrna Polypeptide (protein) L informazione per la sintesi delle proteine è contenuta nel DNA. La trascrizione e la
DettagliIl mantenimento dell omeostasi cellulare dipende dai sistemi che permettono lo scambio di molecole tra citoplasma e liquido
Il mantenimento dell omeostasi cellulare dipende dai sistemi che permettono lo scambio di molecole tra citoplasma e liquido extracellulare e dalla loro regolazione. Membrana cellulare Ogni cellula presenta
DettagliValitutti, Taddei, Kreuzer, Massey, Sadava, Hills, Heller, Berenbaum
Dal carbonio agli OGM VERSO L UNIVERSITÀ Le domande sono tratte dalle prove di ammissione emesse annualmente dal Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca (MIUR) e le soluzioni sono evidenziate
DettagliI composti organici della vita: carboidrati, lipidi, proteine e acidi nucleici
I composti organici della vita: carboidrati, lipidi, proteine e acidi nucleici La seta della tela di ragno è un insieme di macromolecole, dette proteine. Sono le caratteristiche fisico-chimiche di queste
DettagliLEUCEMIE tessuto ematopoieitico MIELOMI. più precisamente!
LEUCEMIE tessuto ematopoieitico MIELOMI più precisamente! TUMORI EVOLUZIONE E SELEZIONE CLONALE Cambiano: Velocita proliferazione Velocità di mutazione Stabilità genetica Attività telomerasica Vantaggi
DettagliLE MOLECOLE INFORMAZIONALI. Lezioni d'autore Treccani
LE MOLECOLE INFORMAZIONALI Lezioni d'autore Treccani Introduzione (I) I pionieri della biologia molecolare, scoperta la struttura degli acidi nucleici, pensarono di associare al DNA una sequenza di simboli,
DettagliNiccolò Taddei Biochimica
Niccolò Taddei Biochimica VERSO L UNIVERSITÀ Le domande sono tratte dalle prove di ammissione emesse annualmente dal Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca (MIUR) e le soluzioni sono
DettagliVirus influenzale A. oltre. il contagio
Virus influenzale A oltre il contagio Patogenesi del virus influenzale Porta di entrata: : via respiratoria 1-4 giorni di incubazione Sintomi locali come espressione di una risposta infiammatoria Febbre,
DettagliMFN0366-A1 (I. Perroteau) - Ciclo cellulare. Solo per uso didattico, vietata la riproduzione, la diffusione o la vendita
MFN0366-A1 (I. Perroteau) - Ciclo cellulare 1 MFN0366-A1 (I. Perroteau) - Ciclo cellulare G1 sta per gap 1 : intervallo o pre-sintesis, S per sintesi, G2 per gap 2, o postsintesi, M è la fase di divisione
DettagliCitochine dell immunità specifica
Citochine dell immunità specifica Proprietà biologiche delle citochine Sono proteine prodotte e secrete dalle cellule in risposta agli antigeni Attivano le risposte difensive: - infiammazione (immunità
DettagliLipidi: funzioni. Strutturale. Riserva energetica. Segnale.
Lipidi: funzioni. Strutturale. Riserva energetica. Segnale. Lipidi:classificazione. Saponificabili Non saponificabili Semplici Complessi Prostaglandine Steroidi Cere Trigliceridi Fosfogliceridi Sfingolipidi
Dettagliforme diabetiche Diabete di tipo I o magro o giovanile (IDDM): carenza primaria di insulina, più frequente nei giovani e nei bambini. Il deficit insulinico consegue (per predisposizione ereditaria o per
DettagliHelena Curtis N. Sue Barnes
Helena Curtis N. Sue Barnes LA RESPIRAZIONE CELLULARE INDICE Demolizione del glucosio Glicolisi Fermentazione lattica Fermentazione alcolica Respirazione cellulare Ciclo di Krebs Catena di trasporto degli
DettagliCellula. Benessere LIPIDOMICA. la Risposta nella. con il. Il profilo lipidomico della membrana cellulare. della
Benessere Cellula della la Risposta nella LIPIDOMICA con il Il profilo lipidomico della membrana cellulare Spin-off del CNR Consiglio Nazionale delle Ricerche Benessere della Cellula La LIPIDOMICA della
DettagliSi verificano in tutte le classi di vertebrati ed invertebrati
Genetica dei tumori Si verificano in tutte le classi di vertebrati ed invertebrati Sarcomi e carcinomi sono stati riscontrati in alcune mummie egiziane e vengono descritti nei papiri. I Greci erano a conoscenza
DettagliMETABOLISMO DEI LIPIDI
METABOLISMO DEI LIPIDI Generalità I lipidi alimentari, per poter essere assorbiti dall organismo umano, devono essere preventivamente digeriti (ad eccezione del colesterolo), cioè, trasformati in molecole
DettagliARTROSI ED ACIDO IALURONICO. A cura di Dr Marco Collarile. Medico Chirurgo Specialista in Ortopedia e Traumatologia
ARTROSI ED ACIDO IALURONICO A cura di Dr Marco Collarile Medico Chirurgo Specialista in Ortopedia e Traumatologia 1. INTRODUZIONE L osteartrosi e di gran lunga l artropatia più diffusa nella popolazione
DettagliALIMENTAZIONE NELL UOMO
ALIMENTAZIONE NELL UOMO Alimentazione e Nutrizione Corpo umano come macchina chimica che utilizza l energia chimica degli alimenti (quando si spezzano i legami chimici tra gli atomi che formano le macromolecole
DettagliCrescita e divisione cellulare
08-04-14 CANCRO Crescita e divisione cellulare ogni cellula deve essere in grado di crescere e riprodursi una cellula che cresce e si divide genera due nuove cellule figlie gene4camente iden4che alla cellula
DettagliLA TECNICA DEL PRGF: IL PLASMA RICCO DI FATTORI di CRESCITA (Plasma Riched of Growth Factors)
LA TECNICA DEL PRGF: IL PLASMA RICCO DI FATTORI di CRESCITA (Plasma Riched of Growth Factors) PERCHE QUESTA TERAPIA? Il corpo umano è fatto in modo di autodifendersi dai danni che possono colpirlo, e soprattutto
DettagliTerapie a bersaglio molecolare nel tumore del polmone
Terapie a bersaglio molecolare nel tumore del polmone Indice 1. Introduzione 2. Cosa sono le targeted therapies? 3. Come funzionano le targeted therapies? 4. Perché utilizzare le targeted therapies nel
DettagliMetabolismo cellulare
Laurea in Biotecnologie Agro- Industriali Corso di Biologia Cellulare Docente: Maria Elena Miranda Banos Metabolismo cellulare Gi esseri viven; usano con;nuamente: - energia - materia per operare una immensa
DettagliCorso di Laurea in Farmacia Insegnamento di BIOCHIMICA Angela Chambery
Corso di Laurea in Farmacia Insegnamento di BIOCHIMICA Angela Chambery Lezione 26 La gluconeogenesi Concetti chiave: Il fegato e il rene possono sintetizzare glucosio da lattato, piruvato e amminoacidi.
DettagliAggiungendo zinco a questa formula si stabilizza la molecola, che si unisce in esameri e diventa idrofila, Farmacocinetica e legame alle proteine
Le differenze dell'insulina detemir rispetto all'insulina naturale sono la scomparsa del residuo aminoacido Aggiungendo zinco a questa formula si stabilizza la molecola, che si unisce in esameri e diventa
Dettagli- Assenza di mitogeni - Presenza di segnali conflittuali ( se durano troppo va incontro ad apoptosi) - Segnali differenziativi
Ciclo Cellulare M --> G1--> S --> G2 --> M S, G2 e M hanno durata sempre uguale mentre la fase G1 (in media 10 ore) può subire enormi variazioni da tessuto a tessuto (fino a migliaia di ore per i neuroni).
DettagliDEGRADAZIONE di polisaccaridi (glicogeno epatico, amido o glicogeno dalla dieta) Glucosio. GLUCONEOGENESI (sintesi da precursori non glucidici)
DEGRADAZIONE di polisaccaridi (glicogeno epatico, amido o glicogeno dalla dieta) Glucosio GLUCONEOGENESI (sintesi da precursori non glucidici) Metabolismo del glucosio La gluconeogenesi epatica è regolata
DettagliDa dove prendono energia le cellule animali?
Da dove prendono energia le cellule animali? La cellula trae energia dai legami chimici contenuti nelle molecole nutritive Probabilmente le più importanti sono gli zuccheri, che le piante sintetizzano
DettagliALIMENTAZIONE SOSTENIBILE
ALIMENTAZIONE SOSTENIBILE Michele Arcadipane BIOENNE biologia e nutrizione WWW.PROGRAMMADIETETICO.IT WWW.PROGRAMMADIETETICO.IT Auditorium Depuratore Nosedo 5 dicembre 2007 6 mld 1 mld 25% = = 70% (America)
DettagliMessaggeri proteici e Recettori di membrana: Meccanismi di trasduzione del segnale
Messaggeri proteici e Recettori di membrana: Meccanismi di trasduzione del segnale Figure e tabelle: Becker et al. ; Il mondo della cellula EdiSES Wolfe, Biologia molecolare e cellulare - EdiSES Le cellule
DettagliSi possono suddividere in:
Si possono suddividere in: LIPIDI DI DEPOSITO: si accumulano nelle cellule del tessuto adiposo, sono una riserva energetica, mantengono costante la temperatura del corpo (termogenesi) LIPIDI STRUTTURALI:
DettagliEffetti delle LDL ossidate sull uptake del glucosio in cellule adipocitarie mature
Effetti delle LDL ossidate sull uptake del glucosio in cellule adipocitarie mature Beatrice Scazzocchio Centro Nazionale per la Qualità degli Alimenti e per i Rischi Alimentari Istituto Superiore di Sanità
DettagliPatologia Generale. Prof. P. Bellavite, Corso di Patologia Generale c.d.l. Figiene Dentale Oncologia Generalità
atologia Generale ONCOLOGIA Regolazione della crescita cellulare. Recettori, sistemi di trasduzione, geni coinvolti. Disordini della crescita cellulare non tumorali. I tumori dal punto di vista morfologico
DettagliMALATTIE CISTICHE DEI RENI
MALATTIE CISTICHE DEI RENI GENETICHE Autosomica dominante Reni policistici dell adulto Sclerosi tuberosa Malattia di von Hippel-Lindau Autosomica recessiva Reni policistici del bambino Nefroftisi giovanile
DettagliTipi di neurotrasmettitori
Tipi di neurotrasmettitori Neurotrasmettitori classici: molecole a basso peso molecolare, di varia natura: acetilcolina amine biogene (dopamina, adrenalina, noradrenalina) istamina aminoacidi (GABA, glicina,
DettagliPROGRAMMA DI BIOLOGIA. CLASSE 2^ F a. s. 2014 2015. Prof.ssa RUBINO ALESSANDRA
ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE DI STATO "ENRICO FERMI" Via Luosi n. 23-41124 Modena Tel. 059211092 059236398 - (Fax): 059226478 E-mail: info@fermi.mo.it Pagina web: www.fermi.mo.it PROGRAMMA DI BIOLOGIA
DettagliLE BIOMOLECOLE DETTE ANCHE MOLECOLE ORGANICHE; CARBOIDRATI PROTEINE. sono ACIDI NUCLEICI. molecole complesse = POLIMERI. formate dall'unione di
LE BIOMOLECOLE LE BIOMOLECOLE DETTE ANCHE MOLECOLE ORGANICHE; CARBOIDRATI LE BIOMOLECOLE sono LIPIDI PROTEINE ACIDI NUCLEICI molecole complesse = POLIMERI formate dall'unione di molecole semplici = MONOMERI
DettagliLo sviluppo del cancro è un processo complesso che coinvolge parecchi cambiamenti nella stessa cellula staminale. Poiché tutte le cellule staminali
Tumore Cos è il tumore? Il tumore o neoplasia (dal greco neo,, nuovo, e plasìa,, formazione), o cancro se è maligno, è una classe di malattie caratterizzate da una incontrollata riproduzione di alcune
DettagliIntegrali (transmembrana), si estendono attraverso l intera membrana. Classificate in famiglie a seconda del numero di segmenti transmembrana.
Membrana cellulare Proteine inserite nella membrana cellulare: Integrali (transmembrana), si estendono attraverso l intera membrana. Classificate in famiglie a seconda del numero di segmenti transmembrana.
DettagliSTEFANO RUFINI Stanza: 371 Tel. 0672594371 email: rufini@uniroma2.it. Didattica web: Fisiologia per Biologia
STEFANO RUFINI Stanza: 371 Tel. 0672594371 email: rufini@uniroma2.it Didattica web: Fisiologia per Biologia LIBRI TESTO CONSIGLIATI SILVERTHORN - FISIOLOGIA Pearson - 94 Euro STANFIELD-GERMAN - FISIOLOGIA
DettagliOgni gruppo ha a disposizione il seguente materiale e deve svolgere quanto segue ed al termine provare a dare una spiegazione:
Ogni gruppo ha a disposizione il seguente materiale e deve svolgere quanto segue ed al termine provare a dare una spiegazione: Materiale Farina di grano, tovagliolo di stoffa; tintura di iodio; vaschetta
DettagliGenoma umano: illusioni, realtà, prospettive
Genoma umano: illusioni, realtà, prospettive Giovedì 15 Marzo 2007 - ore 17.30 Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti - Venezia Giuseppe Borsani e Gerolamo Lanfranchi, coordina Fabio Pagan Il flusso
DettagliDelezione. Duplicazione. Variazioni della struttura. Inversione. Traslocazione. Mutazioni cromosomiche. Nullisomia Monosomia Trisomia Tetrasomia
Delezione Variazioni della struttura Duplicazione Inversione Mutazioni cromosomiche Variazioni del numero Traslocazione Aneuploidie Nullisomia Monosomia Trisomia Tetrasomia Variazioni del numero di assetti
Dettagli