Fondamenti di Diritto dell U.E.

Transcript

1 Università degli Studi di Napoli Federico II SSPL 1 anno II corso Fondamenti di Diritto dell U.E. Avv. Vincenzo Marzuillo

2 LA TUTELA GIURISDIZIONALE NELL ORDINAMENTO COMUNITARIO I procedimenti davanti alla Corte di giustizia ed al Tribunale di prima istanza

3 L ordinamento comunitario è caratterizzato da un efficace ed originale sistema di tutela giurisdizionale. Tale sistema contribuisce in modo determinante ad assimilare la Comunità europea ad una comunità di diritto.

4 La Corte ha costantemente dichiarato che [i]l sindacato giurisdizionale [...] costituisce espressione di un principio giuridico generale, su cui sono basate le tradizioni costituzionali comuni agli Stati membri [e che] è stato altresì sancito dagli artt.. 6 e 13 della CEDU.

5 Il sistema di tutela giurisdizionale comunitario assicura un controllo incondizionato e completo nell ambito del pilastro comunitario

6 Incondizionato perché esso ha carattere obbligatorio e non è sottoposto alla preventiva accettazione da parte degli Stati membri.

7 Completo perché coinvolge i giudici comunitari (la Corte di giustizia, il Tribunale di I grado e le Camere giurisdizionali) e nazionali; le Istituzioni comunitarie, gli Stati membri ed i singoli (persone fisiche e giuridiche) ne beneficiano e non possono al contempo sottrarsi ad esso; fornisce un esauriente ed effettivo controllo di norme, atti e prassi, sia comunitarie che nazionali.

8 Ripartizione di competenze tra giudici comunitari e nazionali I giudici comunitari agiscono sulla base del principio delle competenze di attribuzione,, espressamente conferite: dai trattati comunitari; dai protocolli allegati a convenzioni adottate dagli Stati membri ex art. 293 del Trattato CE.

9 Art. 293 Trattato CE: Gli Stati membri avvieranno fra loro, per quanto occorra, negoziati intesi a garantire, a favore dei loro cittadini: la tutela delle persone, come pure il godimento e la tutela dei diritti alle condizioni accordate da ciascuno Stato ai propri cittadini; l'eliminazione della doppia imposizione fiscale all'interno della Comunità; il reciproco riconoscimento delle società (a mente dell'art. 48, co. 2), il mantenimento della personalità giuridica in caso di trasferimento della sede da un paese ad un altro e la possibilità di fusione di società soggette a legislazioni nazionali diverse; la semplificazione delle formalità cui sono sottoposti il reciproco riconoscimento e la reciproca esecuzione delle decisioni giudiziarie e delle sentenze arbitrali.

10 Art. 220 Trattato CE: la Corte di giustizia e il Tribunale di primo grado assicurano, nell ambito delle rispettive competenze, il rispetto del diritto nell interpretazione e nell applicazione del presente Trattato.

11 Al di fuori delle competenze attribuite ai giudici comunitari, l'interpretazione e l'applicazione delle norme comunitarie sono devolute ai giudici nazionali (c.d. giudici comuni del diritto comunitario).

12 Art. 240 Trattato CE: Fatte salve le competenze attribuite alla Corte di giustizia dal presente trattato, le controversie nelle quali la Comunità sia parte non sono, per tale motivo, sottratte alla competenza delle giurisdizioni nazionali.

13 Ripartizione di competenze tra i giudici comunitari Al vertice del sistema giurisdizionale si colloca la Corte di giustizia,, che può essere considerata il giudice costituzionale ovvero la corte suprema del sistema comunitario

14 Tribunale di primo grado è il giudice di I grado a competenza generale, in quanto ha cognizione esclusiva sulle azioni promosse dai singoli (persone fisiche e giuridiche) e sui ricorsi degli Stati membri, ad eccezione di quelli ancora riservati alla Corte di giustizia e di quelli che saranno attribuiti alle Camere giurisdizionali; assume la funzione di giudice di II grado in relazione alle decisioni delle Camere giurisdizionali.

15 Camere giurisdizionali Istituite presso il Tribunale, sono incaricate di esercitare, in taluni settori specifici, le competenze giurisdizionali previste dal Trattato. Sulla base di tali previsioni, è stato al momento istituito il solo Tribunale della funzione pubblica,, al quale sono state devolute le competenze a conoscere, in primo grado, delle controversie tra la Comunità ed i suoi agenti.

16 Controllo diretto (giurisdizione contenziosa) Ricorso per inadempimento - art. 226 TCE Ricorso per annullamento - art. 230 TCE Ricorso in carenza - art. 232 TCE Ricorso per responsabilità extracontrattuale della Comunità - artt e 288, co. 2 TCE Eccezione d invaliditd invalidità - art. 241 TCE Contenzioso in materia di personale - art. 236 TCE

17 Controllo indiretto (giurisdizione non contenziosa) Rinvio pregiudiziale - art. 234 TCE: collaborazione tra giudice nazionale e giudice comunitario

18 Ricorso per inadempimento (c.d. procedura di infrazione) La Corte esercita il controllo sulla violazione degli obblighi degli Stati membri derivanti dai trattati e dagli atti vincolanti delle Istituzioni. La procedura è promossa dalla Commissione (art. 226 TCE) o da uno Stato membro (art. 227 TCE). L inadempimento può consistere in un comportamento attivo o omissivo da parte di un organo legislativo, esecutivo o giudiziario.

19 La procedura ex art. 226 TCE si distingue in: Fase precontenziosa,, che si articola in: - lettera di messa in mora,, con la quale la Commissione contesta allo Stato la violazione commessa e lo invita a presentare osservazioni; - parere motivato,, col quale specifica l infrazione, l indica gli elementi di fatto e di diritto che sostengono la procedura ed ingiunge allo Stato di porre fine alla violazione entro un termine variabile a seconda della gravità del caso. Fase contenziosa: : se lo Stato non si conforma, la Commissione può adire la Corte. Si tratta di un potere pienamente discrezionale.

20 La procedura d inadempimentod ex art. 227 TCE: Uno Stato membro, quando reputi che un altro Stato membro sia inadempiente ad un obbligo comunitario, investe la Commissione della propria doglianza, avviando così la fase precontenziosa.. In tal caso la Commissione deve concludere la fase precontenziosa con l invio l del parere motivato entro tre mesi, in caso contrario lo Stato può adire direttamente la Corte di giustizia.

21 La sentenza emessa ai sensi dell art. 228 TCE è meramente dichiarativa: la Corte accerta che lo Stato è inadempiente rispetto ad una o più obbligazioni. Lo Stato membro è comunque tenuto a prendere tutti i provvedimenti atti ad eliminare l infrazione l nel più breve tempo possibile, anche in ossequio al principio di leale cooperazione ex art. 10 TCE.

22 Se lo Stato non si conforma alla sentenza si configura a carico dello stesso una nuova violazione, che costituirà l oggetto di una seconda procedura di infrazione (c.d. doppia condanna ), articolata anch essa in fase precontenziosa e contenziosa, che si può concludere con la richiesta della Commissione alla Corte di condannare lo Stato al pagamento di una somma ovvero di una penalità di mora (novità introdotta dal Trattato di Maastricht). La Corte di giustizia ha ritenuto possibile il cumulo di ammenda e penalità di mora nel caso in cui l inadempimento della Stato sia perdurato a lungo e tenda a persistere. La sentenza di condanna in tal caso costituisce titolo esecutivo all interno degli ordinamenti nazionali.

23 Il ricorso in carenza ex art. 232 TCE Il ricorso in carenza è un rimedio volto a sanzionare le condotte omissive illecite delle istituzione comunitarie, che non abbiano adempiuto al proprio obbligo di agire; l azione l non può essere invece esercitata nell ipotesi di esplicito rifiuto, integrando questo un autonomo atto impugnabile ex art. 230 TCE. L azione può essere proposta nei confronti del Consiglio, della Commissione, nonché del Parlamento e della Banca centrale in relazione ai settori di loro competenza. La procedura può essere attivata dagli Stati membri, dalle Istituzioni, dalle persone fisiche nel solo nel caso in cui una Istituzione abbia omesso di adottare un atto vincolante nei loro confronti. L omissione deve essere persistente durante tutto il corso della procedura: nel caso in cui l Istituzione l si attivi, la procedura diventa senza oggetto.

24 Fase precontenziosa: : Perché il ricorso sia ricevibile l interessato deve sollecitare l Istituzione l adita entro un termine ragionevole con una lettera di messa in mora in cui si indichi precisamente l obbligo l che si pretende violato e le misure richieste per far cessare l inerzia. Fase contenziosa: : Solo se l istituzione l adita non prende posizione entro 2 mesi il ricorso può essere proposto entro e non oltre i 2 mesi successivi (nel caso in cui l Istituzione risponda il ricorso non è più proponibile). Effetti della sentenza: : La sentenza di accoglimento è di mero accertamento e l Istituzione l è tenuta ad adeguarsi ad essa entro un termine ragionevole. Eventuali danni cagionati dall omissione possono costituire oggetto di un azione azione di responsabilità extracontrattuale.

25 Eccezione d invaliditd invalidità ex art.241 TCE E una procedura incidentale e sussidiaria che completa il sistema giudiziario di controllo della legalità. È una eccezione incidentale che le parti possono sollevare nel corso di una procedura pendente, al fine di far dichiarare inapplicabile un regolamento che si pretende viziato per gli stessi motivi previsti dall art. art. 230 TCE. Formalmente limitata ai regolamenti, è stata estesa a tutti gli atti aventi portata generale. Deve sussistere uno stretto collegamento tra l atto l impugnato e quello di cui si vuole far valere la nullità. (Es:: eccezione d invaliditd invalidità di un regolamento in occasione dell impugnazione dell atto di esecuzione dello stesso e come motivo dell invalidit invalidità dell atto impugnato).

26 Può essere esercitata anche dal singolo, superando le preclusioni proprie dell azione di annullamento, ma la Corte costantemente respinge le domande proposte da soggetti che potevano far valere le loro doglianze con un autonomo ricorso per annullamento, eludendo di fatto l onere di tempestività dell impugnazione. Effetti della sentenza: : A differenza della procedura ex art. 230 TCE, il giudice, con l accoglimento l dell eccezione eccezione d invalidità,, stabilisce l inapplicabilitl inapplicabilità dell atto alla fattispecie in esame e non già il suo annullamento. La disapplicazione dell atto produce quindi effetti inter partes e comporta per l Istituzione l che l aveva l adottato l onere di procedere alla sua abrogazione o modificazione (anche se non sussiste un vero e proprio obbligo).

27 Ricorso per responsabilità extracontrattuale ex art. 235 TCE Tesa ad accertare la responsabilità della Comunità per l operato delle sue Istituzioni nell esercizio esercizio dei poteri attribuiti dal Trattato e ad assicurare un risarcimento ai singoli per i pregiudizi derivanti dagli atti normativi direttamente applicabili ed accertati come illegittimi. Competenza esclusiva del giudice comunitario quando il danno è cagionato da un Istituzione o dai suoi agenti nell esercizio esercizio delle loro funzioni. Competenza esclusiva del giudice nazionale quando il danno è stato prodotto da organi nazionali, anche in conseguenza dell applicazione di una normativa comunitaria.

28 L azione deve essere presentata entro 5 anni dal momento del fatto che ha prodotto il danno. Il risarcimento dei danni è un rimedio autonomo e distinto rispetto ad altri rimedi giurisdizionali, per cui l azione l è ricevibile anche se non è stata preceduta da un azione di annullamento o da un ricorso in carenza, a meno che non sia utilizzata per ottenere in via indiretta lo stesso risultato.

29 Condizioni (in assenza anche solo di una di esse, il ricorso viene respinto): illiceità del comportamento dell Istituzione; danno effettivo nesso di causalità tra il danno ed il comportamento dell Istituzione L illiceità del comportamento sussiste se: 1) la norma violata è preordinata a conferire diritti ai singoli; 2) la violazione è sufficientemente qualificata (grave e manifesta); 3) tale comportamento è la causa certa e diretta del danno.

30 Contenzioso in materia di personale ex art. 236 TCE Di competenza del Tribunale della Funzione Pubblica, che conosce delle controversie relative al rapporto di impiego (assunzioni, trattamento economico, benefici sociali) di funzionari ed agenti della Comunità. Condizioni per poter esperire l'azione: Previo esperimento di apposito reclamo in via amministrativa Sussistenza di un interesse ad agire L atto reca un pregiudizio all attore attore Il ricorso può essere diretto sia all annullamento annullamento dell atto che al risarcimento dei danni derivanti dallo stesso o dal comportamento dell Istituzione La pronuncia può essere impugnata per motivi di diritto dinanzi al Tribunale di I grado ed, in casi eccezionali su richiesta del I Avvocato generale, dinanzi alla Corte di giustizia (riesame).

31 Per ogni eventuale ulteriore chiarimento, l Avv. Vincenzo Marzuillo riceve il martedì dalle ore 12:00 alle ore 14:00 presso il Dipartimento di Scienze Internazionalistiche e di Studi sul Sistema Politico ed Istituzionale Europeo, sito in Napoli alla Via Mezzocannone n. 4. Per contatti: vmarzuil@unina.it