PROTOCOLLO DI INTESA
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2 Premesso che: - come previsto dal documento di indirizzo del Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca per la sperimentazione dell insegnamento di Cittadinanza e Costituzione del 4 marzo 2009, in termini formativi il concetto di convivenza civile si connette strettamente ai cosiddetti saperi della legalità, che attengono a diversi e complessi livelli conoscitivi fondamentali in termini di educazione alla cittadinanza democratica ; - come sottolinea lo stesso documento di indirizzo del 4 marzo 2009, la sfida maggiore investe i docenti di tutte le aree disciplinari, che devono ricercare e valorizzare i contenuti, le metodologie e le forme di relazione e valutazione degli apprendimenti che maggiormente favoriscono la partecipazione e il coinvolgimento degli alunni, la percezione di star bene a scuola, la consapevolezza di essere in una comunità che accoglie, che mette in pratica le regole del vivere civile e sociale, che dialoga con le istituzioni e con la società civile organizzata, che sa apprendere ; - come previsto dalle Linee di indirizzo del Ministero dell Istruzione sulla cittadinanza democratica e legalità del 18 ottobre 2006, le istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado devono promuovere tutte le condizioni per far sì che la legalità e la democrazia siano una pratica diffusa nella comunità scolastica e nei processi di apprendimento con l obiettivo di formare cittadini e cittadine solidali e responsabili e ciò investe i docenti di tutte le aree disciplinari, che devono a questo scopo ricercare e valorizzare i contenuti, le metodologie e le forme di relazione e valutazione degli apprendimenti; - come indicato nelle Linee di indirizzo per la prevenzione e la lotta al bullismo del 5 febbraio 2007 del Ministero dell Istruzione, la comunità scolastica contribuisce allo sviluppo della personalità dei giovani anche attraverso l'educazione alla legalità, intesa non solo come rispetto delle regole di convivenza democratica ma anche dei doveri che ineriscono al ruolo e alla funzione che ciascun soggetto è chiamato a svolgere all interno della comunità stessa ; - l educazione alla legalità ha per oggetto la natura e la funzione delle regole nella vita sociale, i valori della democrazia, l'esercizio dei diritti di cittadinanza e significa elaborare e diffondere tra gli studenti la cultura dei valori civili, per educare ad una nozione più profonda dei diritti e doveri di cittadinanza, partendo dalla consapevolezza della reciprocità fra soggetti dotati di pari dignità; - l educazione alla legalità, oltre ad essere una premessa culturale fondamentale, si pone come un sostegno operativo quotidiano, perché solo un'azione di conoscenza e sensibilizzazione rispetto a certe problematiche, potrà acquisire caratteristiche di duratura efficienza e di programmata risposta all'incalzare del fenomeno criminale; - le regole non devono essere presentate agli studenti come puri comportamenti obbligatori, ma devono essere vissute con consapevolezza e partecipazione poiché il rispetto delle leggi e dei regolamenti non comporta un atteggiamento passivo e
3 acritico ed è condizione per una scuola dove non si verifichino episodi di violenza e sopraffazione definibili come bullismo ; - una parte dei problemi che minacciano la convivenza sana e pacifica tra i cittadini e tra i popoli sono attribuibili non solo a fattori economici, naturali, storici, ma anche a interventi nella sfera pubblica che trascurano l'interesse della collettività per privilegiare interessi particolari e che pertanto educare al principio di legalità in democrazia rappresenta anche un mezzo di prevenzione a tali rischi; - molte scuole Toscane hanno realizzato negli ultimi anni incontri, percorsi didattici e progetti di educazione alla legalità; - la Regione Toscana con la Legge Regionale 10 marzo 1999, n. 11 ha stabilito nel suo quadro legislativo un impegno di programmazione relativo all educazione alla legalità; - la Regione Toscana ha realizzato, in applicazione della L.R. 11/99, numerose iniziative che interessano il tema dello sviluppo della cultura della legalità nella scuola, e in particolare: il bando Promozione della cultura della legalità democratica che annualmente promuove l innovazione didattica nelle scuole della Toscana di ogni ordine grado finanziando i migliori progetti di educazione alla legalità; la Festa della Legalità, realizzata annualmente dal 2006, che prevede larghi spazi per iniziative di vario tipo che coinvolgono gli alunni delle scuole toscane; la Banca Dati R.Ed.Le. (Rete e banca dati di educazione alla legalità) che documenta le attività di educazione alla legalità realizzate in Toscana e nel resto del paese; - in attuazione della L.R. 1/2004 (art. 7) è stato approvato dal Consiglio Regionale, con delibera n. 68 dell 11 luglio 2007, il Programma regionale per la promozione e lo sviluppo dell amministrazione elettronica e della società dell informazione e della conoscenza nel sistema regionale con l obiettivo primario del sostegno dei nuovi diritti di cittadinanza (P.I.R. 2.1); - con delibera n. 934 del 26 ottobre 2009 la Giunta Regionale ha approvato un protocollo d intesa tra Regione Toscana, Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento per la digitalizzazione della Pubblica Amministrazione e l Innovazione Tecnologica e Ministero dell Istruzione, Università e Ricerca - Dipartimento per la programmazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali, finalizzato alla realizzazione di servizi innovativi per la scuola; Considerato che: - con l accordo del 2007 tra la Regione Toscana e la Direzione Generale dell Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana è stato realizzato, negli anni scolastici e
4 , un modulo didattico di educazione alla legalità e alla democrazia e di prevenzione del bullismo in cinquanta scuole della regione; - con l accordo di cui sopra sono stati promossi e valorizzati i percorsi sperimentali e autonomi delle scuole partecipanti, il cui fine è stato quello di dare all educazione alla legalità un ruolo e una funzione nuova e trasversale nel complesso della programmazione didattica e di servire da modello di riferimento per tutte le scuole; Ritenuto opportuno: a) sostenere lo sviluppo, all interno di questa azione specifica di educazione alla legalità, delle tematiche di cittadinanza e di promozione dello star bene a scuola più rilevanti emerse nelle attività già realizzate; b) rendere più diffuso nelle scuole della Toscana l uso delle tecnologie innovative per finalità didattiche con particolare riguardo all elaborazione di strumenti per l apprendimento; c) ampliare il numero delle scuole coinvolte. TUTTO CIÒ PREMESSO, il giorno del mese di dell anno TRA Regione Toscana - Giunta Regionale,, nella persona del,, e Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana Direzione Generale, nella persona del,, SI CONVIENE QUANTO SEGUE: a) di proseguire le attività avviate negli anni con il protocollo d intesa tra Regione Toscana e Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana Direzione Generale, per l introduzione di un modulo didattico di educazione alla legalità e alla cittadinanza nelle scuole coinvolte nella sperimentazione; b) di promuovere gruppi di lavoro provinciali coordinati a livello regionale dalla Direzione Generale dell Ufficio Scolastico e dalla Regione Toscana con il compito di elaborare linee operative e proporre metodologie didattiche innovative e contenuti di cittadinanza da
5 inserire nei Piani di Offerta Formativa di tutte le scuole interessate, individuando azioni diversificate in base ai diversi ordini di scuola; c) la Regione Toscana si impegna a reperire risorse economiche fino ad Euro ,00 complessivi per la durata del presente accordo; d) l Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana - Direzione Generale si impegna a reperire risorse economiche fino ad Euro ,00 complessivi per la durata del presente accordo; e) la durata del presente protocollo d intesa è stabilita in un anno scolastico 2009/ e si conclude pertanto il 30 giugno 2010; f) l impiego nel dettaglio delle risorse per la realizzazione del progetto complessivo con le scuole coinvolte, sarà definito con un successivo atto fra le parti; g) tutte le azioni relative al presente accordo saranno comunicate alle istituzioni preposte attraverso circolari e note congiunte e all opinione pubblica attraverso i mezzi di stampa; h) a conclusione del percorso sarà realizzata dal Centro Stampa della Giunta Regionale una pubblicazione cartacea e multimediale dell esperienza, con i materiali raccolti a cura della Direzione Generale dell Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana. REGIONE TOSCANA UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER LA TOSCANA
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