SEMINARIO SANITA NAPOLI 2001

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1 SEMINARIO SANITA NAPOLI 2001 PREVENZIONE E CONTROLLO LEGIONELLOSI INTERVENTI TECNICO PROGETTUALI SUI CIRCUITI IDRO-AERAULICI CESARE TADDIA - PROGETTISTI ASSOCIATI S.P.A. - MILANO 11/06/2001

2 FATTORI DI TRASMISSIONE E RISCHIO SOLO PER AEROSOL (RESPIRAZIONE) CON BATTERI MOLTO AGGRESSIVI TRA C PRESENTI IN NUMERO ELEVATO RESPIRATI PROFONDAMENTE E IN MODO PERSISTENTE DA PERSONE DEBILITATE E A RISCHIO QUALI: ETA ELEVATA (SOTTO I 45 ANNI I CASI SONO RARI); SESSO MASCHILE (RARI CASI TRA LE FEMMINE); FUMATORI, PORTATORI DI MALATTIE RESPIRATORIE, DI CANCRO, DIABETE, EPATITI, ALCOLISMO;

3 FATTORI DI MOLTIPLICAZIONE ACQUE POCO PULITE; DEPOSITI DI POLVERI E SCORIE VARIE; PRESENZA DI UMIDITÀ; SUPERFICI RUVIDE ES. ARRUGGINITE, CORROSE, INCROSTATE, ECC.; TEMPERATURA ADEGUATA < 20 C SOPRAVVIVE SENZA PROLIFERARE 37 C CONDIZIONI DI MASSIMA CRESCITA 46 C CESSA LA CRESCITA MA È ATTIVA 60 C MUORE IN POCHI MINUTI > 70 C MUORE ISTANTANEAMENTE

4 GENERATORI DI INFEZIONE SOFFIONE DOCCIA; ROMPIGETTO RUBINETTI; RAMI MORTI; TORRI EVAPORATIVE (MASSIMO RISCHIO); UMIDIFICATORI AD ACQUA (PORTATILI E NON); FILTRI LAVATORI AD ACQUA; NEBULIZZATORI; FONTANE A GETTO; ACCUMULI D ACQUA TIEPIDA; ADDOLCITORI; LAVAOCCHI E DOCCE DI SICUREZZA; RISTAGNI D ACQUA; SPRINKLERS E RETI ANTINCENDIO.

5 PREVENZIONE DEL RISCHIO ACCURATA E CONTINUA PULIZIA; PROGETTAZIONI CORRETTE DEGLI SCHEMI IDRAULICI; USO DI ACQUE ADDOLCITE; FILTRAZIONI EFFICIENTI SULL ARIA (FILTRI HEPA)); ACCESSIBILITA DEI PUNTI DI CONTROLLO; MANUTENZIONE; PROCEDURE SANIFICAZIONE; CONTROLLI DI QUALITA E DEI RISULTATI; MONITORAGGI PERIODICI SU ACQUE E ARIA.

6 TEMPERATURE E GRADO DI RISCHIO CAMPO DELLA LIVELLO DI RISCHIO - SISTEMA IMPIANTISTICO TEMPERATURA MAGGIORE 80 C NULLO - UMIDIFICAZIONE A VAPORE; - ACQUA CALDA PER RISCALDAMENTO; TRA C BASSO - ACCUMULI TERMICI; LA LEGIONELLA MUORE IN POCHI - PRODUTTORI ISTANTANEI; MINUTI TRA C MASSIMO - ROMPIGETTO RUBINETTI; - SOFFIONI DOCCE; - TORRI EVAPORATIVE; - RAMI MORTI; - UMIDIFICAZIONE ADIABATICA; - CONDENSAZIONI SU BATTERIE MINORE 20 C MINIMO - ACQUEDOTTI; - UTILIZZI ACQUA FREDDA; - RETI E SISTEMI ANTINCENDIO

7 CIRCUITI IDRAULICI ACQUEDOTTI TUBAZIONI FREDDE E CALDE SANITARIE SCAMBIATORI DI CALORE E BOILER SERBATOI DI STOCCAGGIO IMPIANTI PER INDUSTRIE ALIMENTARI E FARMACEUTICHE IMPIANTI PER OSPEDALI E COMUNITA

8 RETI DISTRIBUZIONE ACQUA FREDDA PER USO SANITARIO DEVE ESSERE ACCUMULATA E DISTRIBUITA CON LA CERTEZZA DI NON ARRIVARE MAI A TEMPERATURE PROSSIME AI 20 C. MAI VICINANZA TUBI CALDI/FREDDI; ISOLARE TUTTA LA RETE CON PARTICOLARE RIGUARDO AI TRATTI CHE ATTRAVERSANO LUOGHI RISCALDATI O SOLEGGIATI; ELIMINARE RAMI MORTI; (ATTENZIONE ALLE DOCCE DI SICUREZZA DEI LABORATORI, RIMANGONO PER LUNGO TEMPO FERME A TEMPERATURA AMBIENTE, VANNO PULITE ALMENO SETTIMANALMENTE); NEI SERBATOI DI ACCUMULO EVITARE FLANGIATURE INTERNE AL SERBATORIO E/O ALTRE ASPERITA, LASCIARE PASSI D UOMO PER ACCESSIBILITA E PULIZIA;

9 2 EVITARE ACCUMULI IN SERBATOI NON SIGILLATI E/O ESPOSTI AL SOLE; LA VALVOLA DI RESPIRAZIONE DEI SERBATOI DI ACCUMULO DEVE AVERE OPPORTUNI SISTEMI DI FILTRAZIONE; DIMENSIONARE GLI ACCUMULI PER RINNOVO GIORNALIERO (PER PERIODI PIU LUNGHI OCCORRE DISINFEZIONE CON CLORO) CON INGRESSO ALIMENTAZIONE OPPOSTA ALL USCITA DELLA DISTRIBUZIONE PER EVITARE RISTAGNI; PREVEDERE SEMPRE UN DOPPIO ACCUMULO (OVE SIA SEMPRE NECESSARIO ACCUMULARE PER INSUFFICIENZA DELLE RETI PUBBLICHE) PER CONSENTIRE LE PULIZIE SENZA DOVER INTERROMPERE IL SERVIZIO MA EVITARE ZONE DI RISTAGNO DOVUTE A DA DIFFERENZE DI PRELIEVO;

10 3 USARE TUBAZIONI CHE NON DIANO NEL TEMPO FENOMENI DI SCAGLIATURA, CAVILLATURE ECC. E ASSICURARE CHE SIANO SEMPRE IN PENDENZA PER EVITARE BOLLE D ARIA; NEI SISTEMI CON AUTOCLAVE LE POMPE DEVONO FUNZIONARE ALTERNATIVAMENTE AUTOMATICAMENTE; FAR SCORRERE ACQUA IL PIU FREQUENTEMENTE POSSIBILE DALLE UTENZE POCO USATE.

11 RETI DISTRIBUZIONE DI ACQUA CALDA PER USO SANITARIO LA MASSIMA PROTEZIONE E IL CONTROLLO DELLA TEMPERATURA E LA PULIZIA. CON IL RISCALDAMENTO IL CLORO RESIDUO DELLE ACQUE DI ACQUEDOTTO SPARISCE RAPIDAMENTE LASCIANDO L ACQUA ESPOSTA ALL AGGRESSIONE DELLA LEGIONELLA. EVITARE QUALSIASI POSSIBILITA DI CONTATTO DELLE ACQUE E/O PARTI INTERNE RETI ED APPARECCHI CON L AMBIENTE, OGNI LAVORAZIONE SUI SISTEMI DI ACQUA PER USI POTABILI DEVE ESSERE ACCURATA, ESEGUITA DA PERSONE SANE, IN AMBIENTI PULITI; USARE SOLO GUARNIZIONI, TUBAZIONI VALVOLAME SERBATOI ECC. RISPONDENTI AGLI STANDARD E CERTIFICAZIONI PER USO ACQUA POTABILE (ES. RAME E POLIETILENE)

12 2 RETI DI TUBAZIONI FATTE CON METALLI DIVERSI CREANO, PARTICOLARMENTE SUI CIRCUITI CALDI, SITUAZIONI DI POSSIBILE CORROSIONE GALVANICA E QUINDI RISCHIO DI ANNIDAMENTO DI BATTERI; DOPO L INSTALLAZIONE O RIPARAZIONI O LUNGHI PERIODI DI NON USO LE RETI IDRAULICHE DEVONO VENIR DISINFETTATE PRIMA DELL UTILIZZO O ALMENO OCCORRE FAR FLUIRE A LUNGO L ACQUA; TEMPERATURA IDEALE PER ACCUMULI O SCAMBIATORI 60 ±2,5 C IN MANDATA E 50 C MINIMA PER IL RITORNO (A 60 C LA LEGIONELLA MUORE IN 2 MINUTI CIRCA) OLTRE I 60 C AUMENTANO PARTICOLARMENTE I RISCHI DI: SCOTTATURE ACCIDENTALI GRAVI (GRAVISSIME A 65 C);

13 3 I DEPOSITI E CORROSIONI E LORO PRODOTTI; L ACQUA CALDA SANITARIA NON PUO ESSERE DISTRIBUITA OLTRE I 48 C AL RUBINETTO (D.P.R. 412/93); PREVEDERE RETI DI DISTRIBUZIONE MULTIPLE PER EVITARE ECCESSIVE LUNGHEZZE (IDEALE NON OLTRE 300M) DIFFICILI DA GESTIRE; LA REGOLAZIONE DELLA TEMPERATURA DELL ACQUA DI RETE POTRA ESSERE (IN ORDINE DECRESCENTE DI SICUREZZA): PUNTUALE - MISCELATORI; DI ZONA - VALVOLA A 3 VIE PER RETE DI SETTORE; CENTRALIZZATA - VALVOLA A 3 VIE IN CENTRALE IDRICA

14 4 NEI REPARTI DELICATI PSICHIATRIA, PEDIATRIA, GERIATRIA USARE SEMPRE MISCELATORI CON SICUREZZA ATTI A GARANTIRE EROGAZIONI A C (SOLO IL PERSONALE POTRA OPERANDO SULLA SICUREZZA, DISINFETTARE L ULTIMO TRATTO PERIODICAMENTE A 58/60 C); LA POMPA DI CIRCOLAZIONE DEVE ESSERE SUL RITORNO E PROTETTA DA VALVOLA DI NON RITORNO; LA POMPA DI RISERVA, RIMANENDO INATTIVA E A BASSA TEMPERATURA E A RISCHIO; E PREFERIBILE TENERE LA POMPA DI SCORTA SMONTATA E FARE RAPIDA SOSTITUZIONE IN CASO DI GUASTO DELLA POMPA OPERANTE. ANCHE I BY-PASS SONO PERICOLOSI.

15 BOLLITORI / ACCUMULATORI DI CALORE TEMPERATURA DI ACCUMULO 60 CON POSSIBILITA DI PORTARE TUTTO L ACCUMULO A 75 PER LA PASTORIZZAZIONE PERIODICA; PREVEDERE DISPOSITIVI DI RICIRCOLAZIONE CHE CONSENTANO DI EVITARE STRATIFICAZIONI E/O ABBASSAMENTI DI TEMPERATURA PER L INGRESSO DELL ACQUA FREDDA DI ALIMENTAZIONE; ISOLARE BENE IL SERBATOIO DI ACCUMULO; OVE E INDISPENSABILE IL CONTROLLO DI QUALITA GLI ACCUMULATORI DI CALORE DEVONO AVERE PROTEZIONE CATODICA DALLE AGGRESSIONI GALVANICHE;

16 2 SPORTELLO DI ACCESSO E PULIZIA DI DIMENSIONI ADEGUATE E SEPARATO DAL SERPENTINO DI SCAMBIO. IL TIPO VERTICALE DEVE AVERE UN CIRCOLATORE PER MOVIMENTARE E UNIFORMARE LE TEMPERATURE DELL ACQUA NEI PERIODI DI NON USO; LO SCAMBIATORE DEVE AVERE POTENZA ADEGUATA PER FUNZIONARE IL PIU POSSIBILE DA SCAMBIATORE ISTANTANEO; LA VALVOLA DI SCARICO DEVE AVERE ADEGUATA DIMENSIONE PER SCARICARE TRA I 30 E 60 TUTTO IL CONTENUTO, ACCUMULI DI SPORCIZIA (SABBIA, SCAGLIE ECC.) COMPRESI; GLI ACCUMULATORI ORIZZONTALI DEVONO VENIR INSTALLATI CON LA PENDENZA NECESSARIA ALLO SVUOTAMENTO TOTALE, QUELLI VERTICALI E PREFERIBILE SIANO A FONDO CONVESSO CON SCARICO NEL PUNTO PIU BASSO;

17 3 ACCUMULATORI CHE LAVORINO TRA I 25 E 45 C SONO DA EVITARE; DOVE E POSSIBILE, PRIVILEGIARE ACCUMULI FREDDI E PRODUZIONE ISTANTANEA DI ACQUA CALDA; SE SONO NECESSARI PIU ACCUMULATORI ESSI DEVONO LAVORARE IN SERIE, NON IN PARALLELO, CIO EVITA ECCESSIVI ABBASSAMENTI DELLA TEMPERATURA NEI PERIODI DI PUNTA; NEI CASI DI PARALLELO OCCORRE UN ACCURATO CONTROLLO DELLA TEMPERATURA MINIMA; PROGETTARE GLI ACCUMULI CORRETTAMENTE PER IMPEDIRE STRATIFICAZIONI A BASSA TEMPERATURA; PER ALMENO 1H/24H TUTTO L ACCUMULO DEVE RESTARE A 60 C.

18 4 SE IL RITORNO A 50 E POSIZIONATO IN ALTO OCCORRE CIRCOLATORE TIMERIZZATO CHE CONSENTA IL RIMESCOLAMENTO TRA ALTA E BASSA TEMPERATURA; LA CAPACITA DI ACCUMULO CONSIGLIATA E AL MASSIMO DI 2 ORE; QUELLI ISTANTANEI DEVONO CONSENTIRE LA PERMANENZA DELL ACQUA A 60 C PER ALMENO 5 MINUTI; I SERBATOI IN Cu SEMBRANO SCORAGGIARE LA CRESCITA DELLA LEGIONELLA;

19 CIRCUITI AERAULICI UMIDIFICARE SOLO CON VAPORE INDIRETTO; RENDERE I CANALI DELL ARIA ISPEZIONABILI E PULIBILI; EVITARE BATTERIE DI SCAMBIO IN AMBIENTE-, EVITARE OVUNQUE CONDENSE; COLLOCARE LE PRESE D ARIA SOPRAVENTO DOMINANTE E LONTANO DA SORGENTI INQUINANTI, LUOGHI UMIDI, TORRI EVAPORATIVE, CONDENSATORI AD ARIA; POSIZIONARE LE U.T.A. IN AMBIENTI PULITI E ACCESSIBILI PER LE MANUTENZIONI; UTILIZZARE (E BEN MANTENERE) IL PIU POSSIBILE, PER LE ZONE OCCUPATE DA MALATI A RISCHIO, FILTRAZIONI AD EFFICIENZA MAGGIORE DEL 95% (AS.) O 99,97% (DOPTEST). LE U.T.A. DEVONO ESSERE ILLUMINABILI INTERNAMENTE.

20 TORRI EVAPORATIVE SONO LE PIU USATE COSTITUISCONO UN GENERATORE DI INFEZIONE CON ELEVATISSIMO FATTORE DI RISCHIO NEI GRANDI IMPIANTI PRODUCONO UN GLOBO DI AEROSOL DI CIRCA 500 M DI DIAMETRO CHE PUO DIFFONDERSI SINO A 3000 M DI DISTANZA.

21 ACCORGIMENTI PER LE TORRI EVAPORATIVE ADOZIONE DI SEPARATORI DI GOCCE, DI PLASTICA O DI METALLO, SU TUTTE LE TORRI. PROTEZIONE DELLE TORRI DAL VENTO E DALL INGRESSO DI VOLATILI, INSETTI, ALTRI ORGANISMI CONTAMINANTI. ASSENZA DI TRATTI MORTI NELLA DISTRIBUZIONE DELL ACQUA DI ALIMENTAZIONE ACCESSIBILITÀ DELLE PARTI BAGNATE DELLE TORRI PER LA PULIZIA, POSSIBILITÀ E FACILITÀ DI SOSTITUZIONE DEI PACCHI, OMBREGGIAMENTO DELLE PARTI BAGNATE PER CONTRASTARE LO SVILUPPO DI ALGHE.

22 2 FONDO DEL BACINO IN PENDENZA, CON SCARICO DI GROSSO DIAMETRO, PER SVUOTARE VELOCEMENTE SENZA DEPOSITO DI SEDIMENTI. REALIZZAZIONE DI SCARICHI IN TUTTI I PUNTI BASSI DEL SISTEMA. COSTRUZIONE CON MATERIALI PULIBILI E DISINFETTABILI. TRATTAMENTO (CLORAZIONE) DELL ACQUA DI REINTEGRO (PREFERIBILMENTE AUTOMATIZZATO): SE LA MASSIMA TEMPERATURA OPERATIVA E > 20 C E PRUDENTE; SE E > 30 C E NECESSARIO. INSTALLAZIONE LONTANO DA PRESE D ARIA, FINESTRE, AREE OCCUPATE, TENENDO CONTO DEI VENTI DOMINANTI.

23 INSTALLAZIONE E MESSA IN SERVIZIO DELLE TORRI EFFETTUARE L INSTALLAZIONE DELLE TORRI SOLO IN PROSSIMITÀ DEL MOMENTO DI UTILIZZO, SENZA ANTICIPARE IL RIEMPIMENTO DELL IMPIANTO (DA ESEGUIRE CON IMMISSIONE DI BIOCIDA). SE IL SISTEMA NON HA FUNZIONAMENTO CONTINUO, ALMENO UNA VOLTA ALLA SETTIMANA VA AVVIATO, CON DOSAGGIO DI PRODOTTI CHIMICI. SE IL SISTEMA RESTA INATTIVO PIÙ DI UNA SETTIMANA, SONO DA ESEGUIRE ACCORGIMENTI VARI (DAL DOSAGGIO DI PRODOTTI CHIMICI A QUELLO DI BIOCIDI, FINO ALLO SVUOTAMENTO E DISINFEZIONE DELL IMPIANTO, IN FUNZIONE DELLA DURATA DELL INTERRUZIONE).

24 SISTEMI DI SANIFICAZIONE SANITIZZANTI CHIMICI FLUSSO CALDO IPERCLORAZIONE JONIZZAZIONE Cu-Ag

25 SANITIZZAZIONE CHIMICA PEROSSIDO DI IDROGENO E JONI OLIGODINAMICI SVUOTAMENTO DELL IMPIANTO RIEMPIMENTO CON IL PRODOTTO STAZIONAMENTO PER 12 ORE ASSENZA DI ZONE MORTE PER RETI VECCHIE OCCORRE: PRELAVAGGIO PER ELIMINARE FANGHI TRATTAMENTO DI RISANAMENTO TRATTAMENTO CHIMICO-ACIDO PER INCROSTAZIONI CALCAREE E DI CORROSIONE SANIFICAZIONE FINALE

26 FLUSSO CALDO ATTIVITA : FAR FLUIRE DA TUTTE LE EROGAZIONI ACQUA A 60 C PER UN DETERMINATO PERIODO DI TEMPO; RICHIEDE: DISPONIBILITA CONTROLLATA DI ACQUA CALDA A 60 PER LUNGHI PERIODI; PRESENZA DI MANO D OPERA IN PERIODI EXTRAORARIO PER L AZIONAMENTO DEGLI UTILIZZI; ATTIVITA LUNGA E INDAGINOSA; VA RIPETUTA PERIODICAMENTE.

27 IONIZZAZIONE RAME ARGENTO APPROCCIO TECNOLOGICO: L EFFETTO DELLA IONIZZAZIONE E MOLTO ATTIVO E PERSISTENTE NEL TEMPO; LA IONIZZAZIONE Cu-Ar E CAPACE DI PENETRARE A FONDO NEI DEPOSITI DI SPORCO, SOTTOPLACCHE NEL BIOFILM DELLE TUBAZIONI; LA QUANTITA DI IONI DI Cu E Ar NECESSARI PER ELIMINARE I BATTERI E INFERIORE AI LIMITI PRESCRITTI DAGLI STANDARD PER LA QUALITA DELL ACQUA;

28 2 BASSO COSTO DI ESERCIZIO; POSIZIONARE LO IONIZZATORE (CELLA CON DUE SERIE DI ELETTRODI DI Cu-Ar) sul flusso di ritorno prima dell accumulo; E NECESSARIO MONITORARE I RESIDUI IONICI DI Cu E Ar PERIODICAMENTE CON SPETTROMETRO ATOMICO; LIMITI Cu 1300 p.p.b. LIMITI Ar 100 p.p.b (SECONDO ENVIRONMENTAL PROTECTION AGENCY)

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