L'Antiriciclaggio: Evoluzione normativa Pagina 1 di 8. a cura di. Data Ufficio E-learning. Gruppo Data Ufficio Spa
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1 L'Antiriciclaggio: Evoluzione normativa Pagina 1 di 8 M.1 L'ANTIRICICLAGGIO Evoluzione normativa a cura di Data Ufficio E-learning Gruppo Data Ufficio Spa
2 L'Antiriciclaggio: Evoluzione normativa Pagina 2 di 8 INDICE DEL DOCUMENTO 1. INTRODUZIONE L'EVOLUZIONE NORMATIVA La Convenzione di Strasburgo L'attività del G.A.F.I La legge antiriciclaggio L'attività di aderenza alle direttive comunitarie LA NORMATIVA PIÙ RECENTE D.Lgs n / 2004, L. n 29 25/01/ I regolamenti n. 141, 142 e /02/2006 e i provvedimenti Uic 24/02/
3 L'Antiriciclaggio: Evoluzione normativa Pagina 3 di 8 1. INTRODUZIONE Il Reato di Riciclaggio si sostanzia ogni qualvolta attraverso una serie di operazioni poste in essere si miri a nascondere, occultare o comunque ostacolare l accertamento circa l origine illecita di denaro, beni od utilità. Si tratta di un reato commesso da un soggetto, estraneo alla commissione del precedente reato da cui deriva la produzione del denaro, del beni e delle altre utilità, che interviene nella seconda fase di gestione della risorsa finanziaria ovvero nella fase di ripulitura delle risorse illecite. L ipotesi criminosa del delitto di Riciclaggio è stata introdotta nel nostro Codice Penale con l art.648 bis, già nel 1978, quando, si individuarono quattro tipologie di reato presupposto: rapina aggravata; estorsione; sequestro di persona; traffico di stupefacenti
4 L'Antiriciclaggio: Evoluzione normativa Pagina 4 di 8 2. L'EVOLUZIONE NORMATIVA 2.1 La Convenzione di Strasburgo In seguito la normativa italiana con la legge n. 55/1990, nota anche come legislazione antimafia, introduce gran parte dei principi e degli adempimenti imposti più avanti dalla Convenzione di Strasburgo del settembre 1990, recante le più ampie forme di tutela penale contro il riciclaggio. Con la Convenzione, infatti, i Paesi membri si impegnano all adozione di tutti i provvedimenti di carattere legislativo necessari per prevedere come reato di riciclaggio nuove azioni commesse intenzionalmente, tra le quali: - la conversione o il trasferimento di beni costituenti proventi al fine di nascondere o dissimulare l origine illecita o di aiutare qualsiasi persona implicata a sottrarsi alle conseguenze del reato presupposto; - l occultamento o dissimulazione della reale natura, provenienza, ubicazione, disposizione, movimento, proprietà dei beni o diritti sugli stessi, effettuati con la consapevolezza che tali beni siano proventi di reato; - l acquisizione, possesso o uso di beni con la consapevolezza, al momento della loro ricezione, che tali beni siano proventi di reato. La convenzione inoltre riconduce i comportamenti finalizzati ad ostacolare l identificazione della provenienza delittuosa di denaro o di altri beni a tre tipologie: 1. della sostituzione; 2. del trasferimento; 3. residuale, comprendente tutte le altre operazioni idonee a costituire un ostacolo al diretto accertamento della illiceità.
5 L'Antiriciclaggio: Evoluzione normativa Pagina 5 di L'attività del G.A.F.I. Nel febbraio del 1990 il G.A.F.I. (Gruppo di Azione Finanziaria Internazionale), di cui l Italia è un membro attivo, elaborò 40 Raccomandazioni, fra le quali, per esigenze di sintesi, ricordiamo le principali: Collaborazione fra gli Stati nella lotta al riciclaggio di denaro sporco; Abolizione dell anonimato nelle transazioni finanziarie; Identificare l autore dell operazione e registrare la stessa in apposito Archivio informatizzato, conservando tali informazioni per almeno cinque anni; Sviluppare programmi contro il riciclaggio di capitali, che comprendano procedure e controlli interni di aggiornamento continuo del personale. 2.3 La legge antiriciclaggio Il nostro Paese recepì tali raccomandazioni attraverso l' introduzione della Legge 5 luglio 1991 nr.197 ( Provvedimenti urgenti per limitare l uso del contante e dei titoli al portatore nelle transazioni e prevenire l utilizzazione del sistema finanziario a scopo di riciclaggio ) che recepiva i principi contenuti nella prima direttiva europea sulla materia dell'antiriciclaggio (n. 1991/308/CE del 10 giugno 1991), relativa alla prevenzione dell uso del sistema finanziario a scopo di riciclaggio dei proventi di attività illecite. La legge costituita da 14 articoli e contenente una serie di precetti, divieti, obblighi e sanzioni costituisce la base normativa per la lotta al Riciclaggio di denaro sporco da parte del circuito finanziario e creditizio. La ratio di questa Legge, è quella di garantire, anche a posteriori e per 10 anni, la possibilità di controllare e tracciare il percorso dei flussi finanziari.
6 L'Antiriciclaggio: Evoluzione normativa Pagina 6 di L'attività di aderenza alle direttive comunitarie Continuando nell'elencazione delle diverse normative che si sono succedute fino ai giorni nostri, in aderenza alle diverse Direttive Comunitarie, citiamo: - la legge 9 agosto 1993, nr.328 che, ratifica e da esecuzione alla Convenzione di Strasburgo del settembre 1990, ha sostanzialmente e significativamente ampliato, la platea dei reati presupposto del Riciclaggio di denaro sporco. Infatti, le quattro fattispecie di reato originariamente elencate nell art.648 bis del Codice Penale, sono state sostituite con la formula provenienti da delitto non colposo. - il Decreto legislativo 26 maggio 1997, nr.153, di adeguamento della normativa sull antiriciclaggio alla direttiva comunitaria. Questo Decreto, ha migliorato in termini significativi il rapporto delle Banche verso la Istituzione in generale, migliorando la c.d. Collaborazione attiva e provvedendo a trasferire i compiti di controllo sulla gestione dell'antiriciclaggio all'ufficio italiano cambi lasciando al ministero del tesoro compiti sostanzialmente di indirizzo. - il Decreto Legislativo 25 settembre del 1999, nr Estensione delle disposizioni in materia di riciclaggio dei capitali di provenienza illecita ed attività finanziarie particolarmente suscettibili di utilizzazione a fini di riciclaggio, a norma dell'articolo 15 della L. 6 febbraio 1996, n. 52. Questo Decreto ha esteso gli obblighi di identificazione, registrazione ed eventuale segnalazione di operazione sospetta ad altri soggetti che si aggiungono agli intermediari: recupero crediti, custodia e trasporto valori, commercio di cose antiche, di oro, di preziosi, case da gioco, gallerie d arte, mediatori immobiliari, mediatori creditizi, promotori finanziari, agenzie di attività finanziaria.
7 L'Antiriciclaggio: Evoluzione normativa Pagina 7 di 8 3. LA NORMATIVA PIÙ RECENTE 3.1 D.Lgs n / 2004, L. n 29 25/01/2006 Con il Decreto Legislativo 20 febbraio 2004, nr.56 (Attuazione della Direttiva 2001/97/CE in materia di prevenzione dell uso del sistema finanziario a scopo di riciclaggio dei proventi da attività illecite), viene esteso, in termini significativi, l ambito di applicazione circa gli obblighi di identificazione della clientela, registrazione e conservazione dei dati, nei confronti di: soggetti iscritti nell albo dei ragionieri e dei periti commerciali, nel registro dei revisori contabili, nell albo dei dottori commercialisti e nell albo dei consulenti del lavoro; notai e agli avvocati,pur con talune deroghe, quando in nome o per conto di propri clienti, compiono qualsiasi operazione di natura finanziaria o immobiliare e quando assistono i propri clienti nella progettazione o nella realizzazione di operazioni riguardanti: 1. il trasferimento a qualsiasi titolo di beni immobili o attività economiche; 2. la gestione di denaro, strumenti finanziari o altri beni; 3. l apertura o la gestione di conti bancari, libretti di deposito e conti di titoli; 4. l organizzazione degli apporti necessari alla costituzione, alla gestione o all amministrazione di società; 5. la costituzione, la gestione o l amministrazione di società, enti, trust o strutture analoghe. Un'altra importante novità apportata dal Decreto, è rappresentata dall'indicazione dettagliata e precisa di principi e norme utili per l' individuazione delle operazioni sospette di cui all art.3 della legge nr.197/91. La legge n 29 del 25 gennaio 2006 (legge comunitaria 2005) estende poi ulteriormente l ambito di applicazione circa gli obblighi di identificazione della
8 L'Antiriciclaggio: Evoluzione normativa Pagina 8 di 8 clientela, registrazione e conservazione dei dati è stato esteso ai: soggetti che rendono servizi forniti da revisori contabili, periti e consulenti, ovvero svolgono attività in materia di amministrazione, contabilità e tributi. 3.2 I regolamenti n. 141, 142 e 143-3/02/2006 e i provvedimenti Uic 24/02/2006 Infine sul Supplemento ordinario n. 86/L della Gazzetta Ufficiale n. 82 del 7 aprile 2006, sono stati pubblicati i tre regolamenti n. 141, 142 e 143 del 3 febbraio 2006, emessi dal ministero dell'economia, in attuazione del decreto legislativo 56/2004, che individuano gli obblighi di identificazione della clientela e di segnalazione delle operazioni sospette a carico di professionisti, intermediari finanziari ed enti non finanziari (le norme sono entrate in vigore il 22 aprile 2006). Inoltre, nel Supplemento n. 87 della stessa Gazzetta ufficiale, sono stati pubblicati, a supporto dei tre regolamenti, anche i tre provvedimenti, datati 24 febbraio 2006, e redatti dall'uic (l'ufficio italiano cambi) con le istruzioni applicative e gli indici di anomalia da seguire per effettuare rilevazioni e segnalazioni anti-illeciti.
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