CONFUTAZIONE DELLA TESI NEGAZIONISTA SECONDO LA QUALE NON VI SIA MAI STATO UN PIANO SISTEMATICO DI STERMINIO DEGLI EBREI

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2 PRESENTAZIONE L immagine in frontespizio rappresenta una piramide, sintesi di tutto ciò che non viene riconosciuto dai negazionisti. Al vertice di essa si trova Adolf Hitler, fondatore dell ideologia nazista e, in particolare, ispiratore dell antisemitismo diffusosi in Germania a partire dagli anni 30 del Novecento. Sotto di lui si trovano i gerarchi nazisti Eichmann e Himmler i quali impartirono gli ordini di sterminio, in particolare alle SS che si trovano, all'interno della piramide, immediatamente sotto i due militari. Le atrocità pianificate dai gerarchi non sarebbero potute avvenire così rapidamente senza l utilizzo di tecnologie come le camere a gas e i forni crematori, strumenti indispensabili e peculiari nella perpetrazione del genocidio degli ebrei. Alla base della piramide si trovano infine le vittime del massacro. La figura nera in primo piano rappresenta un negazionista che volge le spalle alla piramide: egli rappresenta un generico negazionista, disumanizzato dal colore nero, cieco di fronte alla realtà dei fatti. La sua mancanza di razionalità è simboleggiata dall assenza del cervello, mentre l assenza di emozioni dalla mancanza del cuore. La scritta in primo piano, Come fai a negare l evidenza?, è rivolta direttamente allo stesso negazionista e a chiunque abbia dei dubbi riguardo la Shoah. Il carattere gotico, utilizzato nella scritta, non è casuale: infatti esso veniva usato nella propaganda nazista e tuttora nei siti negazionisti. Il carattere gotico attrae dunque l attenzione dei negazionisti portandoli a una considerazione più approfondita del tema. Abbiamo scandito questo tentativo di confronto con i negazionisti in quattro sezioni, corrispondenti ai temi più comunemente sollevati per negare la Shoah: 1. L'esistenza di un piano sistematico per lo sterminio degli ebrei. 2. Il numero delle vittime della Shoah. 3. L'utilizzo di tecnologie per lo sterminio. 4. Il valore di prova delle testimonianze che ci sono pervenute.

3 Numerose informazioni sulle tesi dei negazionisti e sui documenti att i a confutarle sono state reperite nel dossier di Ephraim Kaye, Desecraters of Memory. Confronting Holocaust Denial. Jerusalem : Yad Vashem, Il lavoro è stato condotto, sotto la supervisione del docente di Storia e Filosofia, Prof. Marco Maggi, dall'intera classe III B del Liceo classico di Aosta: Giorgia Baccini, Valentina Brunet, Christian Casalini, Laurent Caveri, Simona Charles, Margot Colotto, Richard Cunéaz, Cristina Danna, Giada Donzel, Gregorio Engaz, Livio Ferretti, Davide Garbetta, Mario Gatto, Giovanni Battista Gianotti, Gabriele Magnabosco, Davide Mavilla, Anna Micheletti, Andrea Pagliara.

4 CONFUTAZIONE DELLA TESI NEGAZIONISTA SECONDO LA QUALE NON VI SIA MAI STATO UN PIANO SISTEMATICO DI STERMINIO DEGLI EBREI I negazionisti sono soliti affermare che non vi sia stato un piano sistemat ico per lo sterminio di massa del popolo ebraico da parte dei nazisti. Il principale propugnatore di questa tesi è Austin J. App, il quale sostiene che ci sarebbero potuti essere sopravvissut i solo se i nazist i non avessero messo in atto un piano premeditato di sterminio; pertanto, dal momento che dopo la Seconda Guerra Mondiale si contavano ancora molteplici nuclei ebraici in Europa, secondo tali teorie negazioniste non vi fu alcun piano volto allo sterminio sistematico. Alcuni negazionist i ammettono tuttavia che i nazisti abbiano provato ad attuare un operazione nota come Piano Madagascar, non volto allo sterminio, bensì all emigrazione forzata del popolo ebraico in Madagascar. Data la sua difficile attuazione, però, si trovarono metodi alternat ivi per trattare gli ebrei, metodi più veloci e att i non alla deportazione, ma all eliminazione del popolo ebraico stesso. Possiamo trovare riferiment i a questo progetto di sterminio per esempio in un'affermazione di Himmler, gerarca nazista, nel corso della conferenza di Wannsee (1942), in cui si parla di "soluzione finale"; lo stesso di Himmler commentò così l'esito di quell'incontro: Abbiamo parlato di diversi metodi per uccidere, liquidare, sterminare gli Ebrei. Alcuni negazionist i, inoltre, come David Hoggan nel suo libro The Myth of Six Million, sostengono che Hitler in persona non fosse a conoscenza di un siffatto piano, e che quindi, qualora sia mai esist ito, la colpa di una tale azione non debba ricadere sul nazismo. Riguardo a questa tesi possiamo ritrovare in un discorso del 30 gennaio 1941 di Hitler, consapevole artefice della condanna agli ebrei, un

5 chiaro riferimento ad un piano di sterminio, avente come risultato la cancellazione del popolo ebraico : "Il risultato sarà [ ] l annientamento della razza ebraica in Europa". Anche Himmler, in un discorso del 4 ottobre 1943, afferma: "Intendo ora sradicare gli ebrei, annientare il popolo ebraico". Altra test imonianza è contenuta in una lettera che Veesenmayer, inviato designato da Hitler in persona in Ungheria, indirizza a Ritter, medico e psicologo tedesco: si parla di circa ebrei deportat i dall Ungheria e si menziona esplicitamente il campo di sterminio di Auschwitz come destinazione di due trasport i di ebrei. Proprio il campo di Auschwitz possedeva anche il Kalendarium, fonte autorevole che descrive il numero e i nomi dei prigionieri che giorno per giorno giungevano al campo, la loro esecuzione, le torture inflitte e molt issimi altri dati riguardanti gli ebrei o gli altri internati nel campo, come per esempio i prigionieri polit ici. Il Kalendarium dimostra pertanto la natura omicida del progetto nazista e del campo stesso. Per di più, le deportazioni sistemat iche che organismi ufficiali hanno monitorato, come quelle riguardanti il ghetto di Lodz, sono descritte da document i redatti per un progetto di cronaca lanciato dal Judenrat (Consiglio degli ebrei) di quella città. Disponiamo, quindi, di diverse test imonianze, di matrice tedesca e non, che riportano direttamente o indirettamente l intenzione di sterminare la popolazione ebraica.

6 CONFUTAZIONE DELLA TESI NEGAZIONISTA SECONDO LA QUALE LE VITTIME DELLO STERMINIO FURONO AL MASSIMO UN MILIONE. Secondo i rapport i delle Einsatzgruppen raccolti nelle regioni occupate dell Unione Soviet ica tra il 1941 e il 1942, il 30 settembre 1941 a Kiev vi fu l esecuzione di ebrei e il primo dicembre del 41 in Lituania di ebrei. L Einsatzgruppe A (che operava nelle Repubbliche Baltiche) nell inverno assassinò ebrei. L Einsatzgruppe B (att iva in Bielorussia) tra il 14/11/41 e il 31/7/42 uccise ebrei. L Einsatzgruppe C (nel nord e centro dell Ucraina) dal dicembre 1941 massacrò ebrei. L Einsatzgruppe D (operativo in Bessarabia, sud Ucraina, Crimea e Caucaso) tra l aprile e il novembre del 1942 sterminò ebrei. Altri rapport i vari parlano di ulteriori morti. Dall esclusiva considerazione di quest i rapport i delle Einsatzgruppen (assolutamente non esaust ivi delle attività di sterminio dei nazist i, in quanto non comprendente gli stermini di massa condotti nei campi) il totale degli ebrei uccisi ammonta dunque a mort i. Considerando che quest i rapport i si riferiscono ad un area e ad un arco di tempo limitato, il numero di mort i supera già comunque le stime negazioniste di un milione di uccisioni. Inoltre, basandosi sui dat i delle autorità ferroviarie, il numero delle persone condotte nei campi di sterminio tra marzo 1942 e aprile 1943 è st imato a ebrei. Altre testimonianze ci giungono da un maggiore polacco scappato da Auschwitz che dedicò quattro pagine al massacro degli ebrei e a pagina 13 del suo rapporto annota che approssimat ivamente ebrei vi furono uccisi. Un ulteriore rapporto venne st ilato da due ebrei, Vrba e Wetzler, fuggit i anche loro da Auschwitz, i quali, basandosi sui loro ricordi dei registri che redigevano per i nazist i,

7 stimarono l ammontare di vittime ebree tra l aprile del 1942 e l aprile del 1944 nel solo campo di Auschwitz-Birkenau. Allargando la visione a tutte le fonti disponibili, gli storici concordano nel quantificare il numero di ebrei sterminat i dai nazisti tra i (Raul Hilberg) e i di persone (Wolfgang Benz).

8 CONFUTAZIONE DELLA TESI NEGAZIONISTA SECONDO LA QUALE LE TECNOLOGIE DELLO STERMINIO SONO UN INVENZIONE Un'altra delle tesi sostenute dai negazionisti nega l'utilizzo di tecnologie volte allo sterminio degli ebrei. Tuttavia questo è confutato da numerosi document i tedeschi, ebraici e polacchi. Come si vede nei documenti tedeschi, nel luglio del 1942 "Himmler visitò Auschwitz e Sobibor, dove osservò il massacro degli ebrei nelle camere a gas", nelle quali, come si legge in alcuni documenti polacchi, gli ebrei erano costretti a spogliarsi per "fare la doccia" e qui erano avvelenati e uccisi con i gas, come attesta la test imonianza da Chelmno di A. Koltun: Cari amici sicuramente desiderate conoscere dove furono massacrat i i vostri parenti nel settembre Io, A. Koltun, fui deportato da Lodz a questo campo solamente nel Ogni giorno 1000 persone erano condotte qua da Belchatow e imprigionate in una chiesa vicino a Kolo, a 12 km da Konin. Da qui erano portat i nelle foreste, asfissiat i coi gas, e i loro corpi cremat i. Ora attendo anche io la morte. Coi miei propri occhi ho visto come essi hanno portato via mio fratello, Moshik Koltun, e Zelig Shmuel. Inoltre, una lettera del 5 giugno 1942 di parte nazista descrive la funzione dei camion a gas nella strage di Chelmno, a test imonianza del largo ut ilizzo di gas, come lo Zyklon B, sugli esseri umani e non come insett icidi e disinfettanti come sost iene il negazionista Butz. Infine, i corpi degli ebrei, asfissiat i nelle camere a gas, venivano incenerit i nei forni crematori per eliminare le prove del massacro. Abbiamo a questo proposito la test imonianza di Szloma Gol, ebreo di Vilna, che nel dicembre 1943 fu incaricato di cremare i cadaveri di ebrei massacrat i a Ponar nei pressi di

9 Vilna. Gol testimonia che furono rimossi cadaveri, tra i quali quello del fratello, assassinato nel settembre Gol riuscì a fuggire e consegnò la sua testimonianza al processo di Norimberga il 9 agosto 1946.

10 CONFUTAZIONE DELLA TESI CIRCA LA PRESUNTA INSERVIBILITÀ DELLE TESTIMONIANZE DELLA SHOAH I negazionisti, nel rifiutare di ammettere l effett iva realizzazione del massacro del popolo ebraico, insistono anche sull inservibilità delle testimonianze disponibili, ritenendo inaffidabili quelle dei sopravvissuti e scarse quelle riguardanti l effett iva perpetrazione del genocidio. Tuttavia vi sono numerosi argomenti a contrasto di queste obiezioni. Nei documenti di provenienza tedesca che nella formulazione e trasmissione di ordini si servono di eufemismi riguardo al programma di Hitler (come Endloesung, soluzione finale o Sonderbehandlung, trattamento speciale), non è evidentemente possibile rinvenire dirette testimonianze del massacro, dal momento che sono destinate ad una comunicazione fra i gerarchi nazist i e i loro sottoposti o si tratta di atti di conferenze, come ad esempio quella di Wannsee, che lasciano intendere l effettiva pianificazione e perpetrazione del massacro pur non trattandone nel dettaglio. Sono al contrario molteplici i document i nei quali emergono con inconfutabile chiarezza i dettagli dello svolgersi di tale genocidio. Queste test imonianze sono perlopiù contenute nei diari redatti dagli internat i sopravvissut i allo sterminio nazista. Ne cost ituiscono un importante esempio i 272 diari di ebrei conservat i al Jewish Historical Inst itute di Varsavia, quasi per intero scritt i durante il conflitto (solo 8 di essi sono successivi alla liberazione). La Biblioteca di Yad Vashem a Gerusalemme cont iene inoltre 119 diari di ebrei provenient i da 13 diversi paesi europei, mentre nei suoi archivi sono custodit i altri 348 diari ancora inedit i in yiddish, polacco, tedesco e molte altre lingue fra cui l italiano. D altra parte se le molte immagini (fotografie dei campi

11 e dei sopravvissuti, conservate per esempio negli archivi fotografici di Yad Vashem,) non fossero già di per sé sufficient i a provare la Shoah, ci si potrebbe capacitare della realtà di una tale tragedia anche dai campi, ancora esistenti, ma soprattutto da testimonianze scritte attendibili. Un rapporto nazista riguardante gli sviluppi in Polonia e nell area soviet ica occupata nel giugno del 41, giunto in mano agli Alleati verso la fine di maggio del 42, ad esempio, descrive l uccisione in massa degli ebrei in alcune città occupate dai nazisti e dà test imonianza anche dell utilizzo di gas nel campo di sterminio di Chelmno. Tra le voci di provenienza ebraica riguardo ai campi di sterminio spicca ad esempio quella della scrittrice Rachel Auerbach contenuta nel suo libro Oyf di feldel fun Treblinke (Nei campi di Treblinka). In esso viene riportata la testimonianza di Abraham Kazipicki fuggito dal campo di Treblinka nel 1942, dopo 18 giorni di permanenza. Possediamo inoltre un manoscritto in yiddish del 43 (pubblicato lo stesso anno negli Stat i Unit i) in cui Wirnik, un ebreo carpent iere a Treblinka, ha descritto il campo di sterminio; ancora Vrba e Wetzler redassero un rapporto di 33 pagine riguardant i Auschwitz-Birkenau, dove in part icolare Vrba, di origini slovacche, deportato a 19 anni, aveva lavorato; nel testo si descrive la realtà del campo, camere a gas incluse. Un altro rapporto scritto da due ebrei scappat i da Birkenau nel maggio del '44, Czeslaw Mordowicz e Arnost Rosin parla ad esempio dell'enorme quant ità di mort i a causa delle camere a gas: (...) dal momento che i forni crematori non potevano contenere così tant i cadaveri, i Nazist i scavarono grandi pozzi, profondi 30 metri e larghi 15, per cremare i corpi restant i. Gli archivi di Yad Vashem contengono inoltre 3492 testimonianze e memorie sui campi e 8146 test imonianze audio e video. Abbiamo infine test imonianze dai non ebrei che

12 assistettero però da vicino al massacro, per esempio di cittadini polacchi, alcune delle quali particolarmente approfondite e soprattutto oggettive perché indirizzate al governo polacco esiliato a Londra dall Armaya Krayowa (Esercito della Madrepatria) e del Delegatura (missione del governo polacco nella Polonia occupata) che trattano ad esempio dei campi di Treblinka e Belzec. Ad esempio il Rapporto numero 30 del 17 agosto 1942 dell'armaya Krayowa racconta il procedere nella liquidazione del ghetto di Varsavia. Gli altri rapporti che raggiunsero l'occidente sono quelli di un maggiore polacco che scappò da Auschwitz e descrisse cosa aveva visto, e quello di Jan Karski, un agente nella Polish underground inviato in Polonia nel 1941 dal governo esiliato. Ritornato a Londra, Karski descrisse le deportazioni da Varsavia a Treblinka. totalmente almeno in parte (per quanto riguarda i rapport i ufficiali ad esempio) oggett ive. La tesi dell inservibilità delle testimonianze è dunque senza fondamento. Le testimonianze sono dunque sia numerose sia, se non

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