8 marzo 2013: Giornata internazionale della donna. Le donne e le diseguaglianze di genere nel contesto della crisi

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1 Direzione generale della Comunicazione UNITÀ PER IL SEGUITO DELL'OPINIONE PUBBLICA Direzione generale della Comunicazione Unità Monitoraggio dell'opinione pubblica Bruxelles, 26 febbraio marzo 2013: Giornata internazionale della donna Le donne e le diseguaglianze di genere nel contesto della crisi Sondaggio flash dell'eurobarometro del Parlamento europeo (EB flash 371) Copertura: Popolazione: Metodologia: Periodo di riferimento: UE27 ( cittadini europei) cittadini europei di almeno 15 anni di età faccia a faccia (metodo CAPI Computer Assisted Personal Interview) 4-7 febbraio 2013, a cura di TNS Opinion INTRODUZIONE Percezione delle diseguaglianze di genere Percezione dell'impatto della crisi sulle diseguaglianze di genere Percezione delle conseguenze della crisi nel campo del lavoro A quale aspetto dare priorità in tempo di crisi? Vengono applicati criteri di selezione differenti tra uomini e donne? Come promuovere l'occupazione? Quale forma di diseguaglianza affrontare come priorità per le prossime elezioni europee del 2014?...26 Studio svolto congiuntamente dal Parlamento europeo e da TNS Opinion & Social Unità Monitoraggio dell'opinione pubblica Jacques Nancy EPEurobarometer@europarl.europa.eu 1

2 INTRODUZIONE Il Parlamento europeo dedica la Giornata internazionale della donna, l'8 marzo 2013, alla "risposta delle donne alla crisi". A tale proposito, il Parlamento europeo ha incaricato TNS Opinion di svolgere un sondaggio telefonico "flash". La rilevazione è stata effettuata fra il 4 e il 7 febbraio 2013 nei 27 Stati membri dell'ue e sono stati intervistati cittadini europei. Le domande vertevano sulle donne e le diseguaglianze di genere nel contesto della crisi. Fra gli altri argomenti trattati figuravano i criteri di selezione per le assunzioni e le misure da promuovere in via prioritaria in vista delle elezioni europee Prima di illustrare le principali tendenze evidenziate dal sondaggio, è opportuno segnalare che i sei Stati membri con la popolazione più numerosa costituiscono circa il 70% della media dell'ue. Ciascuno dei risultati dovrebbe pertanto essere interpretato nel quadro complessivo dei risultati nazionali, i quali vengono illustrati nelle tabelle del presente studio. È altresì importante notare che, per talune domande, le differenze fra donne e uomini e/o fra Stati membri possono essere rilevanti. 2

3 TENDENZE GENERALI Percezione delle diseguaglianze di genere I cittadini europei citano, al primo posto fra le più importanti disuguaglianze di genere, il divario retributivo (38%), seguito a pari merito dalla violenza contro le donne (34%) e dalle maggiori difficoltà per le donne nel conciliare la vita privata e quella professionale (34%). È opportuno notare che le donne (37%) sono molto più propense degli uomini (31%) a menzionare questo punto. Percezione dell'impatto della crisi sulle diseguaglianze di genere Quasi un cittadino europeo su tre dichiara che la crisi ha peggiorato, in particolare, il divario retributivo (30%) e reso più difficile per le donne conciliare la vita privata e quella professionale (30%). Segue la violenza contro le donne (23%), che anche in questo caso è menzionata con maggiore frequenza dalle donne (26%) rispetto agli uomini (21%). Percezione delle conseguenze della crisi nel campo del lavoro Interrogati su quali settori sono stati maggiormente colpiti dalla crisi, gli intervistati hanno citato: - l'ingresso più tardivo dei giovani laureati nel mercato del lavoro (46%) [menzionato più frequentemente dalle donne (49%) rispetto agli uomini (42%)] - l'aumento del lavoro precario (42%) - il fatto che alcune persone lavorino con mansioni non corrispondenti alle loro qualifiche (37%). A quale aspetto dare priorità in tempo di crisi? Due cittadini europei su tre (66%) ritengono che si debba dare la massima priorità all'occupazione e alla lotta contro la disoccupazione, soprattutto quella giovanile. Le donne (72%, ovvero +12%) sono molto più propense degli uomini (60%) a esprimere questo parere. Una maggioranza degli intervistati nei ventisette Stati membri dell'ue condivide questa preoccupazione. Le percentuali più elevate a seguire (sebbene situate a livelli considerevolmente più bassi) sono state ottenute dagli investimenti, rispettivamente, nell'istruzione e nella formazione (42%) e nella R&S (27%). 3

4 Vengono applicati criteri di selezione differenti tra uomini e donne? Intervistati su quali siano gli aspetti più importanti che un datore di lavoro prende in considerazione nella procedura di selezione per assumere un uomo o una donna, è interessante notare che i criteri evidenziati differiscono radicalmente a seconda che la procedura di selezione riguardi un uomo o una donna. - Nel caso in cui a essere selezionata è una donna, i tre criteri menzionati con maggiore frequenza sono il fatto di avere figli o meno (49%), la flessibilità in termini di orario lavorativo (35%) e l'aspetto fisico (33%). - Per assumere un uomo, i tre criteri principali sono l'esperienza professionale (40%), il livello delle qualifiche (38%) e la possibilità di spostarsi (31%). Come promuovere l'occupazione? È stato chiesto agli intervistati quali siano le misure più efficaci per ottenere o mantenere un lavoro. I risultati indicano come prioritarie le seguenti azioni: - "promuovere una formazione regolare per le persone che lavorano" (50%) - "migliorare l'accessibilità economica delle strutture di custodia dei bambini" (45%) - "migliorare la disponibilità delle strutture di custodia dei bambini" (44%) - "sostenere le persone che intendono avviare una propria attività" (42%) - "agevolare la possibilità di lavorare all'estero" (17%) È opportuno sottolineare che le giovani donne lavoratrici (di età compresa fra 25 e 39 anni) sono le più interessate alle questioni relative alla custodia dei bambini. Quale forma di diseguaglianza affrontare come priorità per le prossime elezioni europee del 2014? Gli intervistati ritengono che i candidati alle prossime elezioni europee nel 2014 dovrebbero attribuire la priorità: - alla lotta contro il divario retributivo (21%) [principale priorità in quindici Stati membri] - a combattere la violenza contro le donne (16%) [principale priorità in quattro Stati membri] - alle maggiori difficoltà che incontrano le donne nel conciliare la vita privata e quella professionale (16%). 4

5 1. Percezione delle diseguaglianze di genere 1. UE27 Q2T 5

6 2. Risultati per paese 6

7 3. Dati socio-demografici 7

8 2. Percezione dell'impatto della crisi sulle diseguaglianze di genere 1. UE27 8

9 2. Risultati per paese 9

10 3. Dati socio-demografici 10

11 3. Percezione delle conseguenze della crisi nel campo del lavoro 1. UE27 11

12 2. Risultati per paese 12

13 3. Dati socio-demografici 13

14 4. A quale aspetto dare priorità in tempo di crisi? 1. UE27 14

15 2. Risultati per paese 15

16 3. Dati socio-demografici 16

17 5. Vengono applicati criteri di selezione differenti tra uomini e donne? 1. UE27 17

18 2. Risultati per paese 18

19 3. Dati socio-demografici 19

20 5. Vengono applicati criteri di selezione differenti tra uomini e donne? 1. UE27 20

21 2. Risultati per paese 21

22 3. Dati socio-demografici 22

23 6. Come promuovere l'occupazione? 1. UE27 23

24 2. Risultati per paese 24

25 3. Dati socio-demografici 25

26 7. Quale forma di diseguaglianza affrontare come priorità per le prossime elezioni europee del 2014? 1. UE27 26

27 2. Risultati per paese 27

28 3. Dati socio-demografici 28