Piano di manutenzione dell opera

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2 PREMESSA La normativa definisce il piano di manutenzione come il [...] documento complementare al progetto esecutivo che prevede, pianifica e programma, tenendo conto degli elaborati progettuali esecutivi effettivamente realizzati, l'attività di manutenzione dell'intervento al fine di mantenerne nel tempo la funzionalità, le caratteristiche di qualità, l'efficienza ed il valore economico. [...]. I manuali d'uso e di manutenzione rappresentano gli strumenti con cui l'utente si rapporta con l'immobile: direttamente utilizzandolo evitando comportamenti anomali che possano danneggiarne o comprometterne la durabilità e le caratteristiche; attraverso i manutentori che utilizzeranno così metodologie più confacenti ad una gestione che coniughi economicità e durabilità del bene. A tal fine, i manuali definiscono le procedure di raccolta e di registrazione dell'informazione nonché le azioni necessarie per impostare il piano di manutenzione e per organizzare in modo efficiente, sia sul piano tecnico che su quello economico, il servizio di manutenzione. Il manuale d'uso mette a punto una metodica di ispezione dei manufatti che individua sulla base dei requisiti fissati dal progettista in fase di redazione del progetto, la serie di guasti che possono influenzare la durabilità del bene e per i quali, un intervento manutentivo potrebbe rappresentare allungamento della vita utile e mantenimento del valore patrimoniale. Il manuale di manutenzione invece rappresenta lo strumento con cui l'esperto si rapporta con il bene in fase di gestione di un contratto di manutenzione programmata. Il programma infine è lo strumento con cui, chi ha il compito di gestire il bene, riesce a programmare le attività in riferimento alla previsione del complesso di interventi inerenti la manutenzione di cui si presumono la frequenza, gli indici di costo orientativi e le strategie di attuazione nel medio e nel lungo periodo. Il piano di manutenzione è corredato dai seguenti strumenti: a) il manuale d'uso; b) il manuale di manutenzione; c) il programma di manutenzione: c1) il sottoprogramma delle prestazioni, che prende in considerazione, per classe di requisito, le prestazioni fornite dal bene e dalle sue parti nel corso del suo ciclo di vita; c2) il sottoprogramma dei controlli, che definisce il programma delle verifiche e dei controlli al fine di rilevare il livello prestazionale (qualitativo e quantitativo) nei successivi momenti della vita del bene, individuando la dinamica della caduta delle prestazioni aventi come estremi il valore di collaudo e quello minimo di norma; c3) il sottoprogramma degli interventi di manutenzione, che riporta in ordine temporale i differenti interventi di manutenzione, al fine di fornire le informazioni per una corretta conservazione del bene. Tali strumenti devono consentire di raggiungere almeno i seguenti obiettivi, raggruppati in base alla loro natura: 1. Obiettivi tecnico funzionali: - istituire un sistema di raccolta delle "informazioni di base" e di aggiornamento con le "informazioni di ritorno" a seguito degli interventi, che consenta, attraverso l'implementazione e il costante aggiornamento del "sistema informativo", di conoscere e manutenere correttamente Fabbricato comunale - via Mirafiori n. 25/1 - Beinasco (TO) 1

3 l'immobile e le sue parti; - consentire l'individuazione delle strategie di manutenzione più adeguate in relazione alle caratteristiche del bene immobile ed alla più generale politica di gestione del patrimonio immobiliare; - istruire gli operatori tecnici sugli interventi di ispezione e manutenzione da eseguire, favorendo la corretta ed efficiente esecuzione degli interventi; - istruire gli utenti sul corretto uso dell'immobile e delle sue parti, su eventuali interventi di piccola manutenzione che possono eseguire direttamente; sulla corretta interpretazione degli indicatori di uno stato di guasto o di malfunzionamento e sulle procedure per la sua segnalazione alle competenti strutture di manutenzione; - definire le istruzioni e le procedure per controllare la qualità del servizio di manutenzione. 2. Obiettivi economici: - ottimizzare l'utilizzo del bene immobile e prolungarne il ciclo di vita con l'effettuazione d'interventi manutentivi mirati; - conseguire il risparmio di gestione sia con il contenimento dei consumi energetici o di altra natura, sia con la riduzione dei guasti e del tempo di non utilizzazione del bene immobile; - consentire la pianificazione e l'organizzazione più efficiente ed economica del servizio di manutenzione. PRINCIPALI RIFERIMENTI NORMATIVI - Legge n.1086 (G.U n.321): Norme per la disciplina delle opere in conglomerato cementizio, normale e precompresso ed a struttura metallica ; - Legge n.64: Provvedimenti per le costruzioni con particolari prescrizioni per le zone sismiche ; - D.M. LL.PP (5 feb n.29): Norme tecniche relative ai criteri generali per la verifica di sicurezza delle costruzioni e dei carichi e sovraccarichi ; - Circolare n.156aa/stc del Ministero LL.PP.: Istruzioni per l'applicazione delle "Norme tecniche relative ai criteri generali per la verifica di sicurezza delle costruzioni e dei carichi e sovraccarichi" di cui al D.M. 16 gennaio 1996 ; - Ordinanza n del 28/04/2006 Criteri generali per l individuazione delle zone sismiche e l aggiornamento degli elenchi delle medesime zone STRUTTURE IN CEMENTO ARMATO E IN CARPENTERIA METALLICA: - D.M.LL.PP (G.U ): Norme tecniche per la progettazione esecuzione e collaudo delle costruzioni prefabbricate ; - D.M (G.U n.29): Norme tecniche per il calcolo, l'esecuzione ed il collaudo delle strutture in cemento armato normale e precompresso e per le strutture metalliche ; - Circolare Ministero LL.PP n.31104: Istruzioni in merito alle norme tecniche per la progettazione, esecuzione e collaudo delle costruzioni prefabbricate ; - Circolare n.252 AA.GG./S.T.C.: Istruzioni per l'applicazione delle "Norme tecniche per il calcolo, l'esecuzione ed il collaudo delle opere in cemento armato normale e precompresso e per strutture metalliche" di cui al D.M. 9 gennaio D.M. 14/01/2008 Norme tecniche per le costruzioni, S.O. n. 30 alla G.U. n. 29 del 4/2/08; - Circolare esplicativa delle Norme Tecniche per le Costruzioni, di cui al n. 617 S.O. del n. 27 alla G.U. n. 47 del 26/2/2009. Fabbricato comunale - via Mirafiori n. 25/1 - Beinasco (TO) 2

4 PIANO DI MANUTENZIONE DELL OPERA Unità tecnologiche: Strutture pre-esistenti 1. Pilastri in c.a. 2. Pareti e parapetti in c.a. 3. Murature in blocchi di laterizio 4. Solaio in latero-cemento Nuove strutture orizzontali 5. Copertura a falde con pannelli di lamiera grecata: - Lastre in lamiera metallica preverniciata - Comignoli e terminali 6. Impianto di smaltimento acque meteoriche - Canali di gronda e pluviali in lamiera metallica - Scossaline in lamiera metallica preverniciata - Supporti per canali di gronda MANUALE D'USO Collocazione del fabbricato oggetto di intervento Gli interventi in progetto riguardano il fabbricato sito in via Mirafiori n. 25/1 a Beinasco (TO), attualmente sede di un centro sociale per la terza erà e di attività socioassistenziali. Successivi interventi Le opere oggetto del presente progetto non potranno essere manomesse o modificate in alcun modo; qualora si presentasse l esigenza di intervenire sulle stesse, ogni operazione dovrà essere preventivamente Strutture pre-esistenti 1) Pilastri in c.a. Elementi strutturali in conglomerato cementizio armato a sviluppo lineare verticale o sub-verticale. Funzione Sostegno delle travi e dei solai. I pilastri in c.a. sono concepiti per resistere ai carichi di progetto trasmessi dalle travi e dagli impalcati. Non ne deve essere compromessa l'integrità e la funzionalità. Controllo periodico del grado di usura con contestuale rilievo di eventuali anomalie. 2) Pareti e parapetti in c.a. Elementi strutturali in conglomerato cementizio armato a sviluppo superficiale orizzontale. Fabbricato comunale - via Mirafiori n. 25/1 - Beinasco (TO) 3

5 Funzione Sostegno dei pannelli prefabbricati e protezione al piano di copertura. Le pareti in c.a. sono concepite per resistere ai carichi di progetto trasmessi dai pannelli prefabbricati, mentre i parapetti in copertura devono resistere alla spinta. Non ne deve essere compromessa l'integrità e la funzionalità. Controllo periodico del grado di usura con contestuale rilievo di eventuali anomalie. 3) Murature in blocchi di laterizio Elementi strutturali in blocchi artificiali e malta a sviluppo superficiale verticale. Funzione Resistenza a carichi verticali e orizzontali. Sostegno solai. Le murature in blocchi sono concepite per resistere ai carichi di progetto della struttura in elevazione. Non ne deve essere compromessa l'integrità e la funzionalità. Controllo periodico del grado di usura con contestuale rilievo di eventuali anomalie. 4) Solai in latero-cemento Elementi strutturali costituiti dall'assemblaggio di elementi in c.a. gettati in opera o semiprefabbricati, con interposizione di blocchi di laterizio a funzione di alleggerimento a sviluppo superficiale orizzontale o suborizzontale. Funzione Creazione di superfici resistenti eventualmente praticabili, con funzione di collegamento delle strutture verticali. I solai sono concepiti per resistere ai carichi di progetto della struttura. Non ne deve essere compromessa l'integrità e la funzionalità. Controllo periodico del grado di usura con contestuale rilievo di eventuali anomalie. Nuove strutture orizzontali 5) Copertura a falde con pannelli di lamiera grecata Insieme degli elementi tecnici orizzontali o suborizzontali del sistema edilizio aventi funzione di separare gli spazi interni del sistema edilizio stesso dallo spazio esterno sovrastante. Le coperture inclinate (coperture discontinue) sono caratterizzate dalle soluzioni di continuità dell'elemento di tenuta all'acqua e necessitano per un corretto funzionamento di una pendenza minima del piano di posa che dipende dai componenti utilizzati e dal clima di riferimento. L'organizzazione e la scelta dei vari strati funzionali nei diversi schemi di funzionamento della copertura consente di definire la qualità della copertura e soprattutto i requisiti prestazionali. Gli elementi e i strati funzionali si possono raggruppare in: - elemento di collegamento; - elemento di supporto; Fabbricato comunale - via Mirafiori n. 25/1 - Beinasco (TO) 4

6 - elemento di tenuta; - elemento portante; - elemento isolante; - strato di barriera al vapore; - strato di ripartizione dei carichi; - strato di protezione; - strato di tenuta all'aria; - strato di ventilazione. Funzione Separazione degli spazi interni del sistema edilizio dallo spazio esterno sovrastante. Lastre in lamiera metallica preverniciata L'utente dovrà provvedere alla pulizia del manto di copertura mediante la rimozione di elementi di deposito in prossimità dei canali di gronda e delle linee di compluvio. In particolare è opportuno effettuare controlli generali del manto in occasione di eventi meteo di una certa entità che possono aver compromesso l'integrità degli elementi di copertura. Comignoli e terminali Sono elementi integrati nella copertura, tra cui i camini, gli sfiati e gli aeratori. L utente dovrà provvedere al controllo dei terminali (camini, sfiati, aeratori, terminali di camini per lo sfiato), degli elementi di coronamento e della tenuta dei giunti fra gli elementi di copertura. Si dovrà inoltre provvedere al controllo degli elementi di fissaggio e di eventuali connessioni. Controllare la eventuale presenza di nidi o altri depositi in prossimità delle estremità dei comignoli. Effettuare periodicamente la pulizia dei tiraggi dei camini mediante spazzolatura interna e rimozione dei depositi provenienti dai prodotti della combustione. A secondo delle necessità provvedere al ripristino dei terminali, degli elementi di coronamento e della tenuta dei giunti fra gli elementi di copertura. Provvedere inoltre al ripristino degli elementi di fissaggio. Rimuovere eventuali nidi e/o altri depositi in prossimità delle estremità dei comignoli. 6) Impianto di smaltimento acque meteoriche Si intende per impianto di scarico acque meteoriche (da coperture o pavimentazioni all'aperto) l'insieme degli elementi di raccolta, convogliamento, eventuale stoccaggio e sollevamento e recapito (a collettori fognari, corsi d'acqua, sistemi di dispersione nel terreno). I vari profilati possono essere realizzati in PVC (plastificato e non), in lamiera metallica (in alluminio, in rame, in acciaio, in zinco, ecc.). Il sistema di scarico delle acque meteoriche deve essere indipendente da quello che raccoglie e smaltisce le acque usate ed industriali. Gli impianti di smaltimento acque meteoriche sono costituiti da: - punti di raccolta per lo scarico (bocchettoni, pozzetti, caditoie, ecc.); - tubazioni di convogliamento tra i punti di raccolta ed i punti di smaltimento (le tubazioni verticali sono dette pluviali mentre quelle orizzontali sono dette collettori); Fabbricato comunale - via Mirafiori n. 25/1 - Beinasco (TO) 5

7 - punti di smaltimento nei corpi ricettori (fognature, bacini, corsi d'acqua, ecc.). I materiali ed i componenti devono rispettare le prescrizioni riportate dalla normativa quali: - devono resistere all'aggressione chimica degli inquinanti atmosferici, all'azione della grandine, ai cicli termici di temperatura (compreso gelo/disgelo) combinate con le azioni dei raggi IR, UV, ecc.; - gli elementi di convogliamento ed i canali di gronda realizzati in metallo devono resistere alla corrosione, se di altro materiale devono rispondere alle prescrizioni per i prodotti per le coperture, se verniciate dovranno essere realizzate con prodotti per esterno; - i tubi di convogliamento dei pluviali e dei collettori devono rispondere, a seconda del materiale, a quanto indicato dalle norme relative allo scarico delle acque usate; - i bocchettoni ed i sifoni devono essere sempre del diametro delle tubazioni che immediatamente li seguono, tutte le caditoie a pavimento devono essere sifonate, ogni inserimento su un collettore orizzontale deve avvenire ad almeno 1,5 m dal punto di innesto di un pluviale; - per i pluviali ed i collettori installati in parti interne all'edificio (intercapedini di pareti, ecc.) devono essere prese tutte le precauzioni di installazione (fissaggi elastici, materiali coibenti acusticamente, ecc.) per limitare entro valori ammissibili i rumori trasmessi. Canali di gronda e pluviali in lamiera metallica I canali di gronda sono gli elementi dell impianto di smaltimento che si sviluppano lungo la linea di gronda. I pluviali hanno la funzione di convogliare alle opere fognarie al suolo le acque meteoriche raccolte dai canali di gronda. Per formare i sistemi completi di canalizzazioni, essi vengono dotati di appropriati accessori (fondelli di chiusura, bocchelli, parafoglie, staffe di sostegno, ecc.) collegati tra di loro. La forma e le dimensioni dei canali di gronda e delle pluviali dipendono dalla quantità d'acqua che deve essere convogliata e dai parametri della progettazione architettonica. La capacità di smaltimento del sistema dipende dal progetto del tetto e dalle dimensioni dei canali di gronda e dei pluviali. I pluviali vanno posizionati nei punti più bassi della copertura. In particolare lo strato impermeabile di rivestimento della corona del bocchettone non deve trovarsi a livello superiore del piano corrente della gronda. I fori dei bocchettoni devono essere provvisti di griglie parafoglie e paraghiaia removibili. Controllare la funzionalità dei pluviali, delle griglie parafoglie e di eventuali depositi e detriti di foglie ed altre ostruzioni che possono compromettere il corretto deflusso delle acque meteoriche. In particolare è opportuno effettuare controlli generali degli elementi di deflusso in occasione di eventi meteo di una certa entità che possono aver compromesso la loro integrità. Controllare gli elementi accessori di fissaggio e connessione. Controllo della regolare disposizione degli elementi dopo il verificarsi di eventi meteorici straordinari. Scossaline in lamiera metallica preverniciata Si tratta di elementi in lamiera metallica preverniciata aventi la funzione di proteggere le opere di natura muraria e le impermeabilizzazioni dalle azioni meteorologiche. L utente dovrà provvedere alla loro registrazione in seguito a precipitazioni meteoriche abbondanti e a inizio stagione e al controllo che non ci siano in atto fenomeni di corrosione. Fabbricato comunale - via Mirafiori n. 25/1 - Beinasco (TO) 6

8 Supporti per canali di gronda I supporti hanno il compito di garantire stabilità dei canali di gronda e possono essere realizzati in diversi materiali quali: acciaio dolce, lamiera di acciaio con rivestimento metallico a caldo, lamiera di acciaio con rivestimento di zinco-alluminio, lamiera di acciaio, acciaio inossidabile, rame, alluminio. I supporti per gronda sono divisi in due classi (classe A e B) in base alla loro resistenza alla corrosione. I supporti per gronda della classe A sono adatti all'uso in atmosfere aggressive e i supporti della classe B in condizioni più favorevoli. L'utente deve provvedere alla loro registrazione in seguito a precipitazioni meteoriche abbondanti e ad inizio stagione. MANUALE DI MANUTENZIONE e PROGRAMMA DI MANUTENZIONE L art. 38 c. 5 del DPR 207/2010 recita che [ Il manuale di manutenzione si riferisce alla manutenzione delle parti significative del bene ed in particolare degli impianti tecnologici. Esso fornisce, in relazione alle diverse unità tecnologiche, alle caratteristiche dei materiali o dei componenti interessati, le indicazioni necessarie per la corretta manutenzione nonché per il ricorso ai centri di assistenza o di servizio ]. Il comma 7 definisce indica invece che [ Il programma di manutenzione si realizza, a cadenze prefissate temporalmente o altrimenti prefissate, al fine di una corretta gestione del bene e delle sue parti nel corso degli anni.]. Programma dei controlli L esito di ogni ispezione deve formare oggetto di uno specifico rapporto da conservare insieme alla relativa documentazione tecnica. A conclusione di ogni ispezione, inoltre, il tecnico incaricato deve, se necessario, indicare gli eventuali interventi a carattere manutentorio da eseguire ed esprimere un giudizio riassuntivo sullo stato d opera. Dal momento che l accesso alle opere avviene da una scala esterna in ferro, del tipo alla marinara, non è raccomandabile che vengano eseguiti controlli da parte di utenti generici. Per tale ragione, nel presente manuale sono attribuite a personale specializzato tutte le operazioni di controllo e di ispezione. Unità tecnologiche: Strutture pre-esistenti 1. Pilastri in c.a. 2. Pareti e parapetti in c.a. 3. Murature in blocchi di laterizio 4. Solaio in latero-cemento Nuove strutture orizzontali 5. Copertura a falde con pannelli di lamiera grecata: - Lastre in lamiera metallica preverniciata Fabbricato comunale - via Mirafiori n. 25/1 - Beinasco (TO) 7

9 - Comignoli e terminali 6. Impianto di smaltimento acque meteoriche - Canali di gronda e pluviali in lamiera metallica - Scossaline in lamiera metallica preverniciata - Supporti per canali di gronda 1) Pilastri in c.a. I pilastri in c.a. devono garantire le prestazioni di resistenza meccanica e di durabilità, nel rispetto di quanto prescritto dalle normative vigenti. - Distacchi - Lesioni - Cavillature - Comparsa di macchie di umidità - Difetti di verticalità - Esposizione dei ferri d armatura - Deterioramento copriferro - Periodicità: annuale - Forma di controllo: visivo, integrato da eventuali prove non distruttive Interventi manutentivi Esecutore: personale tecnico specializzato 2) Pareti e parapetti in c.a. Le pareti e i parapetti in c.a. devono garantire le prestazioni di resistenza meccanica e di durabilità, nel rispetto di quanto prescritto dalle normative vigenti. - Distacchi - Lesioni e fessurazioni - Rotazioni alla base - Cavillature - Comparsa di macchie di umidità - Difetti di verticalità - Esposizione dei ferri d armatura - Deterioramento copriferro - Periodicità: annuale Fabbricato comunale - via Mirafiori n. 25/1 - Beinasco (TO) 8

10 - Forma di controllo: visivo, integrato da eventuali prove non distruttive Interventi manutentivi Esecutore: personale tecnico specializzato 3) Murature in blocchi di laterizio Le murature in blocchi devono garantire le prestazioni di resistenza meccanica e di durabilità, nel rispetto di quanto prescritto dalle normative vigenti. - Distacchi - Fessurazioni - Comparsa di macchie di umidità - Eccessiva deformazione - Difetti di verticalità - Sbandamenti fuori piano - Polverizzazione della malta - Periodicità: annuale - Forma di controllo: visivo, integrato da eventuali prove non distruttive Interventi manutentivi Esecutore: personale tecnico specializzato 4) Solai in latero-cemento I solai in latero-cemento devono garantire le prestazioni di resistenza meccanica e di durabilità, nel rispetto di quanto prescritto dalle normative vigenti. - Distacchi - Sfondellamenti - Fessurazioni - Comparsa di macchie di umidità - Eccessiva deformazione - Eccessiva vibrazione - Esposizione dei ferri d armatura - Deterioramento copriferro - Periodicità: annuale - Forma di controllo: visivo, integrato da eventuali prove non distruttive Fabbricato comunale - via Mirafiori n. 25/1 - Beinasco (TO) 9

11 Interventi manutentivi Esecutore: personale tecnico specializzato 5) Copertura a falde con pannelli di lamiera grecata La copertura dovrà essere realizzata in modo da evitare la formazione di condensazione al suo interno. In particolare in ogni punto della copertura sia interno che superficiale, il valore della pressione parziale del vapor d'acqua deve essere inferiore alla corrispondente valore della pressione di saturazione. Dovrà essere altresì evitata la formazione di condensa superficiale. La copertura deve avere gli strati superficiali in vista privi di difetti geometrici che possono compromettere l'aspetto e la funzionalità. Le superfici in vista, di intradosso ed estradosso, delle coperture non devono presentare difetti geometrici che possano alterarne la funzionalità e l aspetto. Tali proprietà devono essere assicurate dalle caratteristiche della chiusura è dei singoli ponenti impiegati. In particolare per i prodotti per coperture discontinue (tegole, coppi, lastre, ecc.) si fa riferimento alle specifiche previste dalle norme UNI relative alle caratteristiche dimensionali (lunghezza, larghezza, spessore, ortogonalità, ecc.). La copertura deve impedire all'acqua meteorica la penetrazione o il contatto con parti o elementi di essa non predisposti. Le coperture devono essere realizzate in modo tale da impedire qualsiasi infiltrazione d'acqua piovana al loro interno, onde evitare che l'acqua piovana possa raggiungere i materiali sensibili all'umidità che compongono le coperture stesse. Nel caso di coperture discontinue devono essere rispettate le pendenze minime delle falde, anche in funzione delle località, necessarie ad assicurare la impermeabilità in base ai prodotti utilizzati e alla qualità della posa in opera degli stessi. In particolare, per quanto riguarda i materiali costituenti l'elemento di tenuta, è richiesto che: le membrane per l'impermeabilizzazione devono resistere alla pressione idrica di 60 kpa per 24 ore, senza manifestazioni di gocciolamenti o passaggi d'acqua; i prodotti per coperture discontinue del tipo tegole, lastre di cemento o fibrocemento, tegole bituminose e lastre di ardesia non devono presentare nessun gocciolamento se mantenuti per 24 ore sotto l'azione di una colonna d'acqua d'altezza compresa fra 10 e 250 mm, in relazione al tipo di prodotto impiegato. Gli altri strati complementari di tenuta devono presentare specifici valori d'impermeabilità. La copertura deve conservare la superficie interna a temperature vicine a quelle dell'aria ambiente tale da evitare che vi siano pareti fredde e comunque fenomeni di condensazione superficiale. In particolare devono essere evitati i ponti termici. Le prestazioni relative all'isolamento termico delle coperture sono valutabili in base alla trasmittanza termica unitaria U ed ai coefficienti lineari di trasmissione kl per ponti termici o punti singolari che essa possiede. Il valore di U del pannello precoibentato deve rientrare nei limiti previsti dalla normativa attualmente vigente (L.R. 13/07 e Decreti di attuazione). In termini di reazione al fuoco, i materiali di rivestimento e di finitura interna delle coperture devono essere di classe non superiore a 1 secondo la classificazione di reazione al fuoco prevista dal DM 15/3/2005. Nel caso di utilizzazione di membrane per l'impermeabilizzazione, queste devono essere di classe compresa fra 2 e 5, Fabbricato comunale - via Mirafiori n. 25/1 - Beinasco (TO) 10

12 in relazione al sistema di copertura, alla posizione ed alla destinazione d'uso degli ambienti sottostanti. Gli elementi strutturali delle coperture devono presentare una resistenza al fuoco (REI) non inferiore a quello determinabile in funzione del carico d'incendio, secondo le modalità specificate nel D.M La copertura non deve subire dissoluzioni o disgregazioni e mutamenti di aspetto a causa dell'azione di agenti aggressivi chimici. Sotto l'azione degli agenti chimici normalmente presenti nell'ambiente, i materiali costituenti le coperture devono conservare inalterate le proprie caratteristiche chimico-fisiche, geometriche, funzionali e di finitura superficiale. In particolare gli elementi utilizzati devono resistere alle azioni chimiche derivanti da inquinamento ambientale (aeriformi, polveri, liquidi) agenti sulle facce esterne. Per le coperture rifinite esternamente in materiale metallico, è necessario adottare una protezione con sistemi di verniciatura resistenti alla corrosione in nebbia salina per almeno 1000 ore nel caso ne sia previsto l'impiego in atmosfere aggressive (urbane, marine, inquinate. ecc.), e di almeno 500 ore, nel caso ne sia previsto l'impiego in altre atmosfere. La copertura a seguito della presenza di organismi viventi (animali, vegetali, microrganismi) non dovrà subire riduzioni di prestazioni. Gli elementi ed i materiali costituenti la copertura non dovranno permettere lo sviluppo di funghi, muffe, insetti, ecc. In particolare le parti in legno dovranno essere trattate adeguatamente in funzione del loro impiego. La copertura non dovrà subire disgregazioni e variazioni dimensionali e di aspetto in conseguenza della formazione di ghiaccio. Sotto l'azione di gelo e disgelo, gli elementi delle coperture devono conservare inalterate le proprie caratteristiche chimico-fisiche, geometriche, funzionali e di finitura superficiale. I prodotti per coperture devono resistere a cicli di gelo e disgelo senza che si manifestino fessurazioni, cavillature o altri segni di degrado. La copertura deve resistere alle azioni e depressioni del vento tale da non compromettere la stabilità e la funzionalità degli strati che la costituiscono. Tutte le parti costituenti una copertura, continua o discontinua, devono essere idonee a resistere all'azione del vento in modo da assicurare durata e funzionalità nel tempo senza pregiudicare la sicurezza dell'utenza. L'azione del vento da considerare è quella prevista dal D.M In ogni caso le caratteristiche delle coperture, relativamente alla funzione strutturale, devono corrispondere a quelle prescritte dalle leggi e normative vigenti. I materiali costituenti la copertura, a contatto con l'acqua, dovranno mantenere inalterate le proprie caratteristiche chimico-fisiche. I materiali costituenti i rivestimenti delle coperture nel caso vengano in contatto con acqua di origine e composizione diversa (acqua meteorica, acqua di condensa, ecc.) devono conservare inalterate le proprie caratteristiche chimico-fisiche, geometriche e funzionali. La copertura non dovrà subire variazioni di aspetto e caratteristiche chimico-fisiche a causa dell'esposizione all'energia raggiante. Sotto l'azione dell'irraggiamento solare, i materiali costituenti le coperture devono conservare inalterate le proprie caratteristiche chimico-fisiche, geometriche, funzionali e di finiture superficiali. La copertura deve garantire una resistenza meccanica rispetto alle condizioni di carico (carichi concentrati e distribuiti) di progetto in modo da garantire la stabilità e la stabilità degli strati costituenti. Inoltre vanno Fabbricato comunale - via Mirafiori n. 25/1 - Beinasco (TO) 11

13 considerate le caratteristiche dello strato di supporto che dovranno essere adeguate alle sollecitazioni e alla resistenza degli elementi di tenuta. Tutte le coperture devono essere idonee a contrastare efficacemente il prodursi di rotture o deformazioni gravi sotto l'azione di sollecitazioni meccaniche in modo da assicurare la durata e la funzionalità nel tempo senza pregiudicare la sicurezza degli utenti. A tal fine si considerano le seguenti azioni: carichi dovuti al peso proprio e di esercizio, carichi presenti per operazioni di manutenzione quali pedonamento di addetti, sollecitazioni sismiche, carichi dovuti a dilatazioni termiche, assestamenti e deformazioni di strutture portanti. E' raccomandabile che le coperture dotate di sottotetto siano provviste di apposite aperture di ventilazione che consentano un adeguato ricambio naturale dell'aria, al fine di proteggere il manto e le strutture superiori dagli sbalzi termici e impedire la formazione di condensa nel sottotetto. Il sottotetto dovrà essere dotato di aperture di ventilazione con sezione => 1/500 della superficie coperta o comunque di almeno 10 cm2, ripartite tra i due lati opposti della copertura ed il colmo. Nel caso di coperture discontinue deve comunque essere assicurata una microventilazione della superficie inferiore dell'elemento di tenuta. - Lastre in lamiera metallica preverniciata Lo strato di tenuta in lastre di acciaio della copertura deve avere gli strati superficiali in vista privi di difetti geometrici che possono compromettere l'aspetto e la funzionalità. Le superfici in vista, di intradosso ed estradosso, delle coperture non devono presentare difetti geometrici che possano alterarne la funzionalità e l aspetto. Tali proprietà devono essere assicurate dalle caratteristiche della chiusura è dei singoli ponenti impiegati. Lo strato di tenuta in lastre di acciaio della copertura deve garantire una resistenza meccanica rispetto alle condizioni di carico (carichi concentrati e distribuiti) di progetto in modo da garantire la stabilità e la stabilità degli strati costituenti. Inoltre vanno considerate le caratteristiche e la densità dello strato di supporto che dovranno essere adeguate alle sollecitazioni e alla resistenza degli elementi di tenuta. Tutte le coperture devono essere idonee a contrastare efficacemente il prodursi di rotture o deformazioni gravi sotto l'azione di sollecitazioni meccaniche in modo da assicurare la durata e la funzionalità nel tempo senza pregiudicare la sicurezza degli utenti. - Alterazioni cromatiche - Deformazioni - Delaminazione - Deposito superficiale - Difetti di ancoraggio, raccordo, sovrapposizione, assemblaggio - Disgregazione - Distacco - Efflorescenze - Errori di pendenza - Fessurazioni e microfessurazioni - Patina biologica - Penetrazione o ristagni d acqua Fabbricato comunale - via Mirafiori n. 25/1 - Beinasco (TO) 12

14 - Presenza di vegetazione - Rottura - Periodicità: annuale - Forma di controllo: Controllo dello stato generale della superficie. Verifica dell'assenza di eventuali anomalie in particolare la presenza di vegetazione, depositi superficiali, alterazioni cromatiche. Controllo della regolare disposizione degli elementi dopo il verificarsi di fenomeni meteorologici particolarmente intensi. Controllare la presenza di false pendenze e conseguenti accumuli d'acqua. - Periodicità: ogni 6 mesi - Forma di controllo: Rimozione di depositi di fogliame e detriti lungo i filari delle lastre di acciaio ed in prossimità delle gronde e delle linee di deflusso delle acque meteoriche. Quando occorre, effettuare il ripristino degli elementi di copertura e loro sostituzione se danneggiati con elementi analoghi, del corretto riposizionamento secondo la giusta sovrapposizione e il ripristino degli strati protettivi inferiori. - Comignoli e terminali I comignoli e terminali della copertura dovranno resistere alle azioni e depressioni del vento tale da non compromettere la stabilità e la funzionalità degli strati che la costituiscono. Tutte le parti costituenti una copertura, continua o discontinua, devono essere idonee a resistere all'azione del vento in modo da assicurare durata e funzionalità nel tempo senza pregiudicare la sicurezza dell'utenza. L'azione del vento da considerare è quella prevista dal D.M In ogni caso le caratteristiche delle coperture, relativamente alla funzione strutturale, devono corrispondere a quelle prescritte dalle leggi e normative vigenti. I comignoli e terminali della copertura dovranno garantire una resistenza meccanica rispetto alle condizioni di carico (carichi concentrati e distribuiti) di progetto in modo da garantire la stabilità e la stabilità degli strati costituenti. I comignoli e terminali della copertura devono essere idonee a contrastare efficacemente il prodursi di rotture o deformazioni gravi sotto l'azione di sollecitazioni meccaniche in modo da assicurare la durata e la funzionalità nel tempo senza pregiudicare la sicurezza degli utenti. - Accumulo e depositi - Difetti di ancoraggio - Dislocazione di elementi - Distacchi - Fessurazioni e microfessurazioni - Penetrazione e ristagni d acqua - Presenza di nidi o ostruzioni diverse - Presenza di vegetazione - Rottura - Scollamenti Fabbricato comunale - via Mirafiori n. 25/1 - Beinasco (TO) 13

15 - Periodicità: annuale - Forma di controllo: Controllo dei terminali (camini, sfiati, aeratori, terminali di camini per lo sfiato), e della tenuta dei giunti fra gli elementi di copertura. Si dovrà inoltre provvedere al controllo degli elementi di fissaggio e di eventuali connessioni. Controllare la eventuale presenza di nidi o altri depositi in prossimità delle estremità dei comignoli. - Periodicità: ogni 5 anni - Forma di controllo: Ritocchi della verniciatura, con materiali idonei, delle finiture e delle parti metalliche dei terminali delle coperture. - Annualmente, effettuare il ripristino dei condotti, degli elementi di coronamento e della tenuta dei giunti fra gli elementi di copertura. Ripristino degli elementi di fissaggio. Rimozione di eventuali nidi o di altri depositi in prossimità delle estremità dei comignoli. 6) Impianto di smaltimento acque meteoriche Gli elementi dell'impianto smaltimento acque meteoriche devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di fenomeni di corrosione. Gli elementi dell'impianto smaltimento acque meteoriche devono essere idonei ad assicurare stabilità e resistenza ad eventuali fenomeni di corrosione. - Canali di gronda e pluviali in lamiera metallica I canali di gronda e le pluviali devono essere realizzati nel rispetto della regola d'arte ed essere privi di difetti superficiali. Le superfici interna ed esterna dei canali di gronda e delle pluviali devono essere lisce, pulite e prive di rigature, cavità e altri difetti di superficie. Gli spessori minimi del materiale utilizzato devono essere quelli indicati dalla norma UNI EN 612 con le tolleranze indicate dalla stessa norma. I canali di gronda e le pluviali devono resistere alle azioni e depressioni del vento tale da non compromettere la stabilità e la funzionalità dell'intero impianto di smaltimento acque. I canali di gronda e le pluviali devono essere idonei a resistere all'azione del vento in modo da assicurare durata e funzionalità nel tempo senza pregiudicare la sicurezza degli utenti. L'azione del vento da considerare è quella prevista dal D.M I canali di gronda e le pluviali della copertura dovranno garantire una resistenza meccanica rispetto alle condizioni d'uso. I canali di gronda e le pluviali della copertura devono essere idonee a contrastare efficacemente il prodursi di rotture o deformazioni gravi sotto l'azione di sollecitazioni meccaniche in modo da assicurare la durata e la funzionalità nel tempo senza pregiudicare la sicurezza degli utenti. - Alterazioni cromatiche - Deformazione - Deposito superficiale - Difetti di ancoraggio, raccordo, sovrapposizione, assemblaggio - Distacco - Errori di pendenza - Fessurazioni e microfessurazioni Fabbricato comunale - via Mirafiori n. 25/1 - Beinasco (TO) 14

16 - Presenza di vegetazione - Mancanza di elementi - Penetrazione e ristagni d acqua - Rottura - Periodicità: ogni 6 mesi - Forma di controllo: Controllare le condizioni e la funzionalità dei canali di gronda e delle pluviali. Controllare la funzionalità delle pluviali, delle griglie parafoglie e di eventuali depositi e detriti di foglie ed altre ostruzioni che possono compromettere il corretto deflusso delle acque meteoriche. Controllare gli elementi di fissaggio ed eventuali connessioni. Eseguire la pulizia ed asportazione dei residui di fogliame e detriti depositati nei canali di gronda, la rimozione delle griglie paraghiaia e parafoglie dai bocchettoni di raccolta e loro pulizia. - Periodicità: ogni 5 anni - Forma di controllo: Reintegro dei canali di gronda, delle pluviali, dei bocchettoni di raccolta e degli elementi di fissaggio. Riposizionamento degli elementi di raccolta in funzione delle superfici di copertura servite e delle pendenze previste. Sistemazione delle giunzioni mediante l utilizzo di materiali analoghi a quelli preesistenti. - Scossaline in lamiera metallica preverniciata Le scossaline devono essere realizzate nel rispetto della regola d'arte ed essere prive di difetti superficiali. Le superfici interna ed esterna delle scossaline devono essere lisce, pulite e prive di rigature, cavità e altri difetti di superficie. Gli spessori minimi del materiale utilizzato devono essere quelli indicati dalla normativa specifica con le tolleranze indicate dalla stessa norma. - Alterazioni cromatiche - Corrosione - Deformazione - Deposito superficiale - Difetti di ancoraggio, raccordo, sovrapposizione, assemblaggio - Distacco - Fessurazioni e microfessurazioni - Presenza di vegetazione - Rottura - Periodicità: ogni 6 mesi - Forma di controllo: Controllare gli elementi di fissaggio ed eventuali connessioni. Verificare che non ci siano in atto fenomeni di deformazione. - Periodicità: ogni 5 anni Fabbricato comunale - via Mirafiori n. 25/1 - Beinasco (TO) 15

17 - Forma di controllo: Pulizia ed asportazione dei residui di fogliame e detriti depositati sulle scossaline. Reintegro delle scossaline e degli elementi di fissaggio. Sistemazione delle giunzioni mediante l utilizzo di materiali analoghi a quelli preesistenti. Serraggio dei bulloni e dei dispositivi di tenuta delle scossaline. - Supporti per canali di gronda I supporti per gronda di acciaio devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di fenomeni di corrosione. Possono essere utilizzati: - rivestimento di materiale plastico flessibile, di spessore non minore di 60 um, sopra un rivestimento di zinco con uno spessore medio di rivestimento non minore di 20 um; - rivestimento di materiale plastico flessibile, di spessore non minore di 60 um, con un substrato adatto. I supporti per gronda di PVC-U devono avere un'adeguata resistenza all'effetto della radiazione UV. I supporti per gronda devono essere divisi in due classi (classe A e B) in base alla loro resistenza alla corrosione. I supporti per gronda della classe A sono adatti all'uso in atmosfere aggressive e i supporti della classe B in condizioni più favorevoli. I supporti per canali di gronda devono essere realizzati con materiali e finiture in grado di garantire stabilità e sicurezza. I supporti per gronda devono essere divisi in tre classi in base alla loro capacità di sopportare i carichi. I supporti con larghezza di apertura pari a 80 mm o maggiore devono sostenere i carichi indicati nel prospetto 3 della norma UNI EN 1462 senza subire cedimenti e deformazioni permanenti maggiori di 5 mm all'estremità esterna del supporto. - Corrosione - Deformazione - Difetti di montaggio e di serraggio - Fessurazioni e microfessurazioni - Periodicità: annuale - Forma di controllo: Verificare che non ci siano fenomeni di corrosione in atto. Reintegrare gli elementi di fissaggio e di giunzione con l uso di materiali analoghi a quelli preesistenti. Beinasco, lì... Il progettista (ing. Carmelo Rinaldis) Fabbricato comunale - via Mirafiori n. 25/1 - Beinasco (TO) 16

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