LA NORMATIVA REGIONALE SUL BIOGAS: I PUNTI CRITICI

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1 LA NORMATIVA REGIONALE SUL BIOGAS: I PUNTI CRITICI Bastia Umbra, 3 ottobre 2012 Di norma breve sintesi del relatore: Ernesta Maria Ranieri

2 Premessa: I limiti della potestà regionale : la competenza in materia di tutela ambientale è competenza esclusiva dello Stato la competenza in materia di produzione di energia è competenza concorrente tra Stato e Regioni ovvero, la normativa regionale può muoversi solo nell ambito delle disposizioni nazionali Di norma breve sintesi del L evoluzione normativa: la normativa statale, sia in materia ambientale che energetica, è soggetta a continui aggiornamenti ed ancora non del tutto definita

3 Il contesto nazionale. Normative per la produzione di energia Di norma breve sintesi del Normative ambientali di regolazione del digestato DM 10 settembre 2010, Linee guida per l autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili d.lgs. 3 marzo 2011, n. 28 di recepimento di indirizzo dell obiettivo per l autorizzazione da conseguire degli al impianti 2020 del 17% di sviluppo di energia da fonti rinnovabili di D.M. regolamentazione 15 marzo 2012 ed incentivazione di definizione per e la quantificazione produzione di energia degli obiettivi da fonti rinnovabili regionali in materia di fonti rinnovabili D.M. 6 luglio 2012 per l incentivazione della produzione di energia elettrica da impianti diversi dal fotovoltaico legge 7 agosto 2012, n. 184, decreto sviluppo, di definizione art. del 52, digestato comma come 2bis non di modifica rifiuto e sua dell art. utilizzazione 184 agronomica bis del d.lgs. 152/2006, che considera sottoprodotto il digestato

4 In sintesi. 1) Le Regioni sono obbligate a concorrere alla produzione della quota di energia rinnovabile assegnata all Italia secondo percentuali definite e gli obiettivi dati sono vincolanti a partire dal 2016 Di norma breve sintesi del Obiettivo regionale per l anno (%) Anno di riferimento Umbria 6,2 8,7 9,5 10,6 11,9 13,7 Italia 5,3 8,2 9,3 10,6 12,2 14,3 2) Per il perseguimento degli obiettivi in materia di fonti rinnovabili si deve dare più impulso ai settore calore e trasporti e all efficienza energetica, mediamente economicamente più efficienti 3) Il digestato è sottoprodotto se ottenuto in impianti aziendali o interaziendali dalla digestione anaerobica di effluenti di allevamento o residui di origine vegetale o residui delle trasformazioni delle produzioni vegetali effettuate dall'agro-industria, conferiti come sottoprodotti, anche se miscelati fra loro, e utilizzato ai fini agronomici (da definire con DM)

5 La normativa regionale di riferimento.. Normative per la produzione di energia Strategia regionale per la produzione di energia da fonti di indirizzo rinnovabili per la produzione di energia da fonti rinnovabili; R.R. 7/2011: di regolamentazione Disciplina regionale per le autorizzazioni degli impianti per l autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili Di norma breve sintesi del Normative ambientali di regolazione del digestato R.R. 4/2011: Norme per la gestione degli impianti per il trattamento degli di regolamentazione effluenti di allevamento per e l utilizzazione delle agronomica del digestato come non rifiuto biomasse per la produzione del biogas e l utilizzazione agronomica del digestato è stata emanata nel

6 In sintesi. 1) Per il perseguimento degli obiettivi in materia di fonti rinnovabili viene indicata la ripartizione per settore in considerazione di: Potenzialità delle fonti; Compatibilità ambientali 2) Viene disciplinata l installazione di impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili determinando: procedure amministrative; criteri e condizioni progettuali per l impianto aree non idonee alla installazione Di norma breve sintesi del 3) Il digestato è assimilato all effluente zootecnico (ovvero non rifiuto) se prodotto dalla digestione anaerobica di effluenti di allevamento, da soli o in miscela con le biomasse, utilizzabile a fini agronomici d.lgs. 152, art 185 Materiali vegetali e fecali per la produzione di energia (non rifiuto) D.A. DIGESTATO (rifiuto o non rifiuto?) R.R. 4/2011 DM 7 aprile 2006 art. 121 d.lgs. 152/2006 aziende agrarie filiera locale fertilizzante

7 1) Per il perseguimento degli obiettivi è stata indicata la ripartizione per settore ed ipotizzata per il 2013 la seguente produzione.. fotovoltaico 29,3 % FER_E al 2013 per circa 205 GWh (>16 ktep) 7,3 geotermia % biomassa 34,1 % Di norma breve sintesi del idroelettrico 9,8% 1,72 121,002 eolico 19,5% incremento ,16 6,02 si ipotizza una crescita di circa 3 MW 18, ,0166 3,44 1,29 0, fotovoltaico idroelettrico biomassa eolico geotermia

8 A che punto siamo.. Produzione Previsione Produzione Produzione Incremento Scostamento 2009 strategia rispetto alla (c a) (a) 2013 (b) ( c) strategia Fonte (c b) idrolettrico geotermico eolico 2,1 42,1 2,1 2, fotovoltaico 25,8 270,9 210, ,2 142,1 biomasse 128,1 198,1 128,1 128,1 (10,2 ktep 5 MW) 0-70 Di norma breve sintesi del (~ 6 Ktep 3MW) Incrementi ,2 Totale rinnovabile (in 1950,2-2,9 GWh) ,1 Totale rinnovabile (in 156(*) Ktep) (*) 1GWh=0,08 ktep Dalla tabella si evince che l incremento di energia elettrica da FER è imputabile esclusivamente agli 8398 impianti fotovoltaici oggi in esercizio, per una producibilità di 413 GWh ed una potenza complessiva di 326 MW.

9 E rispetto agli obiettivi dati dal burden sharing.. Decreto burden sharing Valore di riferimen to (2020 anno di rif.) FER FER-E FER-C Strategia Di norma regionale breve sintesi del FER (*) FER-E (*) FER-C 23 34(*) (*) valori stimati a fronte dei procedimenti in itinere

10 2. E stata disciplinata l installazione degli impianti. Le autorizzazioni per gli impianti a biomassa.. Tipo di impianto Potenza (kwe) Comunica zione PAS Autorizzazio ne X - Tempi In edifici >200 X 30 gg X - Di norma breve sintesi del In cogenerazione in aree tutelate X 30 gg in aree tutelate X 90 gg. salvo VIA in aree non tutelate X 30 gg. No cogenerazione >1000 X 90 gg. salvo VIA X > 250 X 90 gg. salvo VIA

11 .. e le modalità per l autorizzazione.. La modulistica per la: comunicazione procedura abilitativa semplificata autorizzazione unica è stata approvata con DGR n del contiene: -domanda -elenco degli elaborati e della documentazione da produrre Di norma breve sintesi del Si spedisce tramite PEC al seguente indirizzo: direzioneambiente.regione@postacert.umbria.it oppure regione.giunta@postacert.umbria.it scegliere l area tematica energia e poi fonti rinnovabili

12 3. Cosa bisogna tenere presente.. nella localizzazione Di norma breve sintesi del nella progettazione - aree vincolate (beni storici, architettonici, paesaggistici, archeologici, aree boscate a rischio idrogeologico) salvo che già non siano compromesse - distanza di rispetto dai centri abitati: (- nessuna se < 200kw biomasse forestali o olio vegetale - nessuna se > 200kw biomasse forestali o olio vegetale ove non ci siano condizioni critiche di inquinamento aria (PM10, NO2)) m. se biomassa agricola o zootecnica in cog m. biomassa agricola o zootecnica non cog. - nessuna se in cogenerazione ed in aree produttive - tipologia e quantitativo annuo di biomassa impiegata - provenienza biomassa e valutazione CO2 del trasporto - indicazione produzione di energia termica ed utilizzo - copertura, anche temporanea, siti stoccaggio per impianti a distanza di 500 m. da abitazioni/strutture ricettive se <200kw; di m. se > 200kw. (-sistemi di abbattimento polveri se >200kw se biomassa forestale o olio vegetale) nella gestione - Compilazione e tenuta di un registro di quantitativi di biomassa in ingresso, tipologia biomassa e provenienza

13 Quale modello è sotteso alle disposizioni regionali.. Preferenzialità per: impianti distribuiti di piccola e media taglia (tipologie procedure) produzione di energia elettrica e termica (procedure e distanze ridotte per la cogenerazione a parità di biomassa in ingresso) Di norma breve sintesi del Costruzione di un sistema virtuoso : utilizzazione agronomica del digestato in stretta relazione con il produttore dello stesso

14 Le criticità. 1) lo scenario di riferimento è caratterizzato da: una elevata instabilità normativa,che mal si concilia con la necessità di un contesto competitivo e condiziona le scelte sia a breve che a medio termine ancora non completa definizione delle regole 2) le disposizioni regionali non sono state attualizzate: rispetto al burden sharing (burden sharing comunale?) rispetto alla l. 134/2012 (digestato) Di norma breve sintesi del 3) è stata eliminata la previsione delle distanza di trasporto ovvero non viene privilegiata la filiera locale per la biomassa solo vegetale, forestale e per l olio vegetale 4) in assenza di regole definite sull inquinamento da odori è stata scelta l opzione distanze

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