LINEE GUIDA PER LA PROGETTAZIONE E REALIZZAZIONE DEGLI IMPIANTI D ILLUMINAZIONE

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1 PARTE V LINEE GUIDA PER LA PROGETTAZIONE E REALIZZAZIONE DEGLI IMPIANTI D ILLUMINAZIONE OBIETTIVI 1- Operatori per il comune o per i privati: Definire le linee guida operative per l applicazione della legge sul territorio comunale 2- Ufficio tecnico comunale: Definire le linee guida per la verifica ed il controllo dei progetti illuminotecnici che gli vengono sottoposti per l approvazione INDICE 5.1- OBIETTIVI DEFINIZIONI E AMBITI APPLICATIVI 5.3 a. Definizione di Inquinamento Luminoso 5.3 b. Ambito di applicazione 5.4 c. Autorizzazione nuovi impianti, progettisti e progetto illuminotecnico 5.4 d. Installatori CONTROLLO DEL FLUSSO LUMINOSO DIRETTO 5.5 a. Intensità luminosa massima 5.5 b. Conformità degli apparecchi 5.6 c. Tipologia degli apparecchi 5.10 d. Tipologia degli impianti d illuminazione CONTROLLO DEL FLUSSO LUMINOSO INDIRETTO 5.13 a. Applicazioni stradali 5.14 b. Altre applicazioni SORGENTI LUMINOSE EFFICIENTI 5.16 a. Tipologie 5.16 b. Eliminazione sorgenti luminose ad elevato impatto ambientale OTTIMIZZAZIONE DEGLI IMPIANTI 5.21 a. Ambito stradale 5.22 b. Easy Light - STS e verifica della conformità alla LR17/ c. Ambiti di applicazione NON stradali 5.24 d. Scelta degli apparecchi in funzione della loro curva fotometrica REQUISITI ILLUMINOTECNICI MINIMI 5.29 a. Requisiti minimi per l illuminazione stradale 5.29 b. Requisiti minimi per impianti d illuminazione particolari CRITERI TECNICI INTEGRATIVI PER IMPIANTI SPECIFICI 5.31 a. Stradali Extraurbani 5.31 b. Grandi Aree 5.31 c. Centri storici e vie commerciali 5.31 d. Impianti sportivi 5.31 e. Monumenti ed Edifici 5.33 f. Insegne prive di illuminazione propria 5.34 g. Effetto della nebbia nella visione notturna con luce artificiale 5.35

2 5.9- CRITERI TECNICI IMPIANTI IN DEROGA AL PROGETTO 5.38 a. Sorgenti internalizzate 5.38 b. Sorgenti di uso temporaneo 5.38 c. Insegne e vetrine illuminate dall esterno 5.39 d. Insegne ad illuminazione propria 5.39 e. Sorgenti con flusso luminoso inferiore a 1500lm SISTEMI PER LA RIDUZIONE DEL FLUSSO LUMINOSO 5.42 a. Sistemi per la riduzione del flusso luminoso: tipologie e differenze 5.42 b. Quando utilizzare tali sistemi 5.38 c. Consigli per la scelta del prodotto LINEE GUIDA PER IL CONTROLLO E LA VERIFICA DEI PROGETTI Progetto illuminotecnico: contenuti e caratteristiche 5.43 a. TAVOLE PLANIMETRICHE 5.43 b. RELAZIONE TECNICA 5.43 c. DATI FOTOMETRICI E DOCUMENTI DI CALCOLO 5.44 d. ALLEGATI AL PROGETTO 5.44 e. CHIARIMENTO SUL CONSEGUIMENTO DELLA REGOLA 5.44 DELL ARTE 2. Progetto illuminotecnico: Verifica e controllo QUADRO DI SINTESI: PROGETTO, VERIFICA E CONTROLLO 5.46 Piano dell Illuminazione: Linee Guida per la realizzazione degli impianti d illuminazione

3 5.1- OBIETTIVI Il piano della luce è stato realizzato privilegiando soluzioni e proposte illuminotecniche che mirano principalmente al conseguimento delle seguenti opportunità: Contenimento dell inquinamento luminoso e salvaguardia ambientale del territorio Comunale, Miglioramento del confort visivo e maggiore fruibilità degli spazi, Progettazione coordinata su tutto il territorio, Ottimizzazione degli impianti d illuminazione, Riduzione dei costi, dei consumi energetici e di manutenzione. Il perseguimento di tali obiettivi primari si ottiene adottando le precauzioni ed i consigli progettuali previsti nella LR17/00 e nei successivi criteri attuativi: 1. Controllo del flusso luminoso direttamente inviato al di sopra del piano dell orizzonte, (par. 5.3) 2. Adozione dei valori minimi di luminanze e di illuminamenti previste dalle norme a seconda della tipologia di strada, o ambito da illuminare, (par. 5.4) 3. Adozione di lampade ad elevata efficienza compatibilmente con le condizioni d uso e di esercizio, (par. 5.5) 4. Ottimizzazione degli impianti in termini di minimizzazione delle potenze installate e massimizzazione dei rapporti interdistanze altezza dei sostegni, (par. 5.6) 5. Adozione di sistemi per la riduzione del flusso luminoso, (par. 5.7) 6. Riduzione dell abbagliamento diretto e controllo dei gradienti di luminanza, 7. Identificazione di sistemi alternativi d illuminazione e segnalazione a supporto della sicurezza stradale in linea con le disagevoli condizioni di visibilità (soprattutto nei periodi invernali) nell ambito di eventuali progetti di riqualificazione del territorio. In questo capitolo del piano affronteremo i requisiti di legge, per quanto riguarda: a- Gli ambiti applicativi della LR17/00 e succ. integrazioni (par. 5.2) b- L autorizzazione e l approvazione del progetto (par. 5.3) c- I criteri tecnici fondamentali su cui si basa la LR17/00 e succ. integrazioni di cui ai precedenti 4 punti (par. 5.3, 5.4, 5.5, 5.6, 5.7) d- I requisiti illuminotecnici minimi dei futuri impianti d illuminazione (par. 5.8) e- I criteri tecnici per impianti specifici, (par. 5.9) f- I criteri tecnici per gli impianti in deroga al progetto illuminotecnico (par. 5.10) g- Impianti a regola dell arte (par. 5.11) h- Le caratteristiche ed i contenuti del progetto illuminotecnico (par. 5.12) i- Nota integrativa sull effetto della nebbia nel meccanismo della visione notturna (par. 5.13) Piano dell Illuminazione: Linee Guida per la realizzazione degli impianti d illuminazione

4 5.2- DEFINIZIONI E AMBITI APPLICATIVI La L.R. Lombardia n 17/2000 e le successive integrazione verranno ora esaminati per ciascun ambito di interesse ai fini di identificare univocamente le linee guida per l illuminazione futura per il territorio comunale in particolare si riporteranno ed esaminate le seguenti disposizioni: - Legge della Regione Lombardia n. 17 del 27/03/2000 Misure urgenti in tema di risparmio energetico ad uso di illuminazione esterna e di lotta all inquinamento luminoso (Rif. abbreviato LR17/00) - Delibera della Giunta Regionale n del 11/12/2000, Aggiornamento dell elenco degli osservatori astronomici in Lombardia e determinazione delle relative fasce di rispetto (Rif. abbreviato D.G.R. 2611/00) - Delibera della Giunta Regionale n. 7/6162 del 20/09/2001 Criteri di applicazione della L.R. n. 17 del 27/03/01 (Rif. abbreviato D.G.R. 7/6162) - Legge regionale 20 dicembre n Disposizioni legislative per l'attuazione del documento di programmazione economico-finanziaria regionale, ai sensi dell'articolo 9-ter della legge regionale 31 marzo 1978, n. 34 (Norme sulle procedure della programmazione, sul bilancio e sulla contabilità della Regione) _ Collegato 2006, art. 2, comma 3. (Rif. abbreviato L.R. 19/05, art. 2, comma 3) Verranno di seguito definiti i requisiti burocratici amministrativi, autorizzativi, ed i criteri tecnici per agevolare l amministrazione comunale e gli operatori del settore (progettisti, illuminotecnici e produttori) che si troveranno ad operare sul territorio comunale. a. Definizione di Inquinamento Luminoso L.R. 17/00, Articolo 1bis, comma 2: Ai fini della presente legge si intende: 1) per inquinamento luminoso, ogni forma di irradiazione di luce artificiale che si disperda al di fuori delle aree cui essa è funzionalmente dedicata e, in particolare, oltre il piano dell orizzonte; 2) per inquinamento ottico o luce intrusiva, ogni forma di irradiazione artificiale diretta su superfici o cose cui non è funzionalmente dedicata o per le quali non è richiesta alcuna illuminazione; Commenti ed Osservazioni: La definizione di inquinamento luminoso è estesa ponendo l accento su una progettazione illuminotecnica accurata che eviti non solo emissione di luce oltre l orizzonte (condizione necessaria ma non sufficiente per il reale conseguimento degli intenti della legge) ma anche fenomeni di fastidioso quanto pericoloso abbagliamento degli utenti della strada e di luce intrusiva ed invasiva nelle case e nei fondi altrui. Piano dell Illuminazione: Linee Guida per la realizzazione degli impianti d illuminazione

5 b. Ambito di applicazione L.R. 17/00, Articolo 6, comma 1: Per l attuazione di quanto previsto dall articolo 1, dalla data di entrata in vigore della presente legge, tutti gli impianti di illuminazione esterna, pubblica e privata in fase di progettazione o di appalto sono eseguiti a norma antinquinamento luminoso e a ridotto consumo energetico; per quelli in fase di esecuzione, è prevista la sola obbligatorietà di sistemi non disperdenti luce verso l alto, ove possibile nell immediato, fatto salvo il successivo adeguamento, secondo i criteri di cui al presente articolo. Commenti: Su tutto il territorio regionale i nuovi impianti devono essere realizzati in modo conforme alla legge. Tale principio vale sia per i soggetti pubblici che per quelli privati che devono assoggettare i loro nuovi impianti in conformità alla LR17/00 all autorizzazione del sindaco (Art.4, comma 1, lettera b) c. Autorizzazione nuovi impianti, progettisti e progetto illuminotecnico L.R. 17/00, Articolo 4, comma b (i comuni): b) Sottopongono al regime dell autorizzazione da parte del Sindaco tutti gli impianti di illuminazione esterna, anche a scopo pubblicitario; a tal fine il progetto deve essere redatto da una delle figure professionali previste per tale settore impiantistico; dal progetto deve risultare la rispondenza dell impianto ai requisiti della presente legge D.G.R. 7/6162 I comuni : -autorizzano, con atto del Sindaco, i progetti di tutti gli impianti di illuminazione esterna, anche a scopo pubblicitario, con l esclusione di quelli di modesta entità, quali quelli del capitolo 9), lettere a), b), c), d) ed e). Ai fini dell autorizzazione, il progetto, deve essere redatto in conformità ai presenti criteri e quindi firmato da un tecnico di settore, abilitato, che se ne assume la responsabilità. Commenti sull autorizzazione: Su tutto il territorio regionale tutti i nuovi impianti d illuminazione pubblici e privati anche a scopo pubblicitario (ad esclusione di quelli di modesta entità che saranno esaminati al successivo paragrafo 5.10) devono essere autorizzati dal sindaco o dagli organi competenti che ne fanno le veci all interno del comune. L atto di approvazione si compie con l approvazione del progetto illuminotecnico i cui contenuti li esamineremo al successivo paragrafo 5.14 D.G.R. 7/6162 I progettisti : -redigono e sottoscrivono il progetto, conformemente ai presenti criteri, solo in quanto tecnici abilitati iscritti ad ordini professionali, con curricula specifici; -richiedono, alle case costruttrici, importatrici e fornitrici. il certificato di conformità alla l.r. 17/00. Piano dell Illuminazione: Linee Guida per la realizzazione degli impianti d illuminazione

6 Commenti sul professionista e sul progetto illuminotecnico: Su tutto il territorio regionale tutti i nuovi impianti d illuminazione pubblica e privata (ad esclusione di quelli di modesta entità che saranno esaminati al successivo paragrafo 5.10) devono essere realizzati da professionisti iscritti a ordini e collegi professionali in possesso di curriculum specifici nell ambito illuminazione. Il progetto deve palesare la conformità alla LR17/00 e succ. integrazioni e per tale motivo deve essere accompagnato da una relazione tecnico-descrittiva che mostri le scelte progettuali effettuate e la relativa conformità di legge. Il conferimento dell'incarico trasferisce al professionista le responsabilità che la progettazione comporta, ivi inclusi gli errori derivanti da dolo, colpa, imperizia nonché la verifica che l installazione risponda ai requisiti di legge. I contenuti del progetto illuminotecnico saranno esaminati al successivo paragrafo 5.14 d. Installatori D.G.R. 7/6162 I Comuni : "Al termine dei lavori, l installatore trasmette al comune la dichiarazione di conformità dell'impianto d'illuminazione ai criteri della L.R. 17/00 ed il certificato di collaudo a norma della legge 5 marzo 1990, n. 46 recante Norme per la sicurezza degli impianti e successivi aggiornamenti; D.G.R. 7/6162 Gli installatori : - realizzano gli impianti conformemente ai presenti criteri...; - rilasciano la dichiarazione di conformità dell'impianto d'illuminazione ai criteri della l.r. 17/00. Commenti sull Installatore: Gli installatori sono l anello debole della catena in quanto è necessario che realizzino l installazione in conformità al progetto illuminotecnico rispettando ogni singola voce del progetto comprese quelle critiche relative all inclinazione del corpo illuminante o alla regolazione della lampada all interno del vano lampada. E loro compito attestare la conformità dell installazione ai criteri della LR17/00, al progetto illuminotecnico e, ove ve ne sia la necessità, per gli ambiti applicativi della legge 46/90. Nella documentazione allegata del capitolo 12 è inserita una dichiarazione modello che devono rilasciare gli installatori CONTROLLO DEL FLUSSO LUMINOSO DIRETTO a. Intensità luminosa massima LR17/00, Articoli 6, comma 2 e D.G.R. 7/6162, Articolo 5, Criteri comuni : a) Utilizzare apparecchi che, nella loro posizione di installazione, devono avere una distribuzione dell'intensità luminosa massima per γ>90, compresa tra 0,00 e 0,49 candele per 1000 lumen di flusso Piano dell Illuminazione: Linee Guida per la realizzazione degli impianti d illuminazione

7 luminoso totale emesso; a tale fine, in genere, le lampade e gli eventuali elementi di protezione trasparenti devono essere incassate nel vano ottico superiore dell apparecchio stesso; Commenti: A titolo esemplificativo si riportano di seguito alcune immagini per meglio chiarire le tipologie di corpi illuminanti adottabili. Come si evince dal testo e dalle immagini è comunque preferibile a parità di rispetto delle indicazioni sopra riportate l utilizzo di corpi illuminanti con vetro di protezione piano orizzontale. Figura 5.1 Tipologie di apparecchi non ammessi Figura 5.2 Tipologie di apparecchi conformi alla legge n.17/2000 Per verificare il valore dell intensità luminosa per angoli gamma di 90 ed oltre e la conformità di un apparecchio alla LR Lombarda 17/00, non è sufficiente una sommaria visione della curva fotometrica in cui spesso è difficile intuire i valori di intensità luminosa emessi per angoli vicini e maggiori di 90, ma è indispensabile possedere e verificare i dati fotometrici in formato tabulare numerico. b. Conformità degli apparecchi D.G.R. 7/6162, Articolo 5, Le case costruttrici, importatrici, fornitrici : provvedono a corredare la documentazione tecnica dei seguenti documenti: a) il certificato di conformità alla l.r. 17/00, su richiesta del progettista, per il prodotto messo in opera sul territorio della Regione Lombardia; Piano dell Illuminazione: Linee Guida per la realizzazione degli impianti d illuminazione

8 b) la misurazione fotometrica dell'apparecchio, sia in forma tabellare numerica su supporto cartaceo, sia sotto forma di file standard normalizzato, tipo il formato commerciale "Eulumdat" o analogo; la stessa deve riportare: la temperatura ambiente durante la misurazione; la tensione e la frequenza di alimentazione della lampada; la norma di riferimento utilizzata per la misurazione; l identificazione del laboratorio di misura ed il nominativo del responsabile tecnico; le specifiche della lampada (sorgente luminosa) utilizzata per la prova; la posizione dell'apparecchio durante la misurazione; il tipo di apparecchiatura utilizzata per la misura e la relativa incertezza di misura; la dichiarazione dal responsabile tecnico di laboratorio o di enti terzi, quali l IMQ, circa la veridicità delle misure. Commenti: I produttori, gli importatori ed i fornitori di apparecchi per l illuminazione SONO per legge obbligati a fornire i dati di cui alle lettere a) e b), ma in particolar modo SOLO quanto specificato al punto b) permette a progettista e comune di verificare la conformità del prodotto prescelto alla LR17/00 e successive integrazioni. Definizione di Intensità luminosa: Esprime la quantità di luce che è emessa da una sorgente in una determinata direzione. Si indica con la lettera I e si misura in candele [cd]. Per poter permettere un confronto fra sorgenti diverse essa è normalizzata per 1000 lumen. Fig. 5.3 Intensità luminosa tracciata in ciascun Fig. 5.4 Schematizzazione di come viene piano che taglia il corpo illuminante. La somma di rappresentata l intensità luminosa. Esiste una intensità tutte le intensità luminose a 360 su tutti i piani luminosa per ogni angolo Gamma su ogni piano C. rappresenta il solido fotometrico dell apparecchio. Metodi di lettura di una tabella fotometrica: 1- Inserendo un files eulumdat (di solito hanno estensione.ldt) all interno di un software illuminotecnico e poi visualizzando la tabella fotometrica (si allega al piano il software freeware Piano dell Illuminazione: Linee Guida per la realizzazione degli impianti d illuminazione

9 EasyLight Save the Sky che permette di visualizzare tali informazioni) di ogni angolo GAMMA per ogni piano C. 2- Facendosi rilasciare direttamente la tabella dei dati fotometrici in formato cartaceo. Si riporta di seguito in figura 5.5 una tabella fotometrica Gamma/C. Tabella 5.1 Tabella dell'intensità luminosa (cd/klm) di apparecchio d'illuminazione tratto dai certificati performance dell IMQ C γ Tabella 5.1 Tavola delle intensità luminose per ogni piano C per angolo compresi tra gamma=0 (direzione sotto l apparecchio e 90 (direzione orizzonte) sino a 180 (direzione allo zenit dell apparecchio). Per correttezza tale tabella non può fermarsi ad angoli gamma di 90 ma deve arrivare sino a 180. Per questioni di spazio questa tabella si ferma a 90 indicando però che da 90 a 180 i valori tabulati (intensità luminose) sono tutti uguali fra loro in tale intervallo. NB. Verificare sempre che le tabelle non siano state tagliate in quanto per chi non si occupa di inquinamento luminoso è poco interessante ed ingombrante riportare i valori anche per γ maggiori di 90. Questo si può vedere facilmente se per esempio per γ=87.5 l intensità luminosa è molto diversa da zero e per γ=90 l intensità riportata è zero. Verificando in corrispondenza della linea evidenziata in rosso di figura 5.5 che corrisponde all intensità luminosa emessa dall apparecchio in direzione dell orizzonte (gamma = 90 ) su ogni piano C si capisce la conformità dell apparecchio alla LR17/00 e succ. integrazioni. Se uno solo dei valori della linea con gamma uguale a 90 è maggiore di 0, se la tabella è espressa in numeri interi, o maggiore di 0.49 cd/klm, se la tabella è espressa con numeri con la virgola, allora l apparecchio NON è conforme alla LR17/00 e succ. integrazioni. Anche le tabelle non danno la certezza assoluta della veridicità dei dati. Piano dell Illuminazione: Linee Guida per la realizzazione degli impianti d illuminazione

10 Una sicurezza maggiore delle misure fotometriche si può avere richiedendo dati fotometrici certificati da enti terzi come ad esempio certificati da laboratori che possono apporre sugli apparecchi il marchio Performance dell Istituto Marchio di Qualità Italiano. Effetto dell inclinazione Un aspetto interessante e da verificare è la posizione di misura dell apparecchio e l effettiva posizione di installazione. In linea di principio quasi tutti gli apparecchi vengono fotometrati con vetro piano orizzontale e si consiglia di installarli in tale posizione. E quindi fondamentale la verifica sul certificato di conformità alla legge come specificato al precedente punto b. la posizione di misura dell apparecchio e l effettiva posizione di installazione. Gli apparecchi che risultano conformi alla LR17/00, se vengano installati in posizione inclinata rispetto alla posizione di misura (in laboratorio) e di conformità, è come se ruotassero la curva fotometrica, per così dire, sull asse del diagramma per l angolo di inclinazione. Per conoscere la nuova fotometria associata si potrà procedere come segue: Analizzare la tabella legata all apparecchio (posizione orizzontale) Tabella 5.2 Se l apparecchio venisse inclinato di 10 i valori slitterebbero di una casella corrispondente a 10 Tab. 5.3 Se l apparecchio venisse orientato di 30 i valori slitterebbero di una casella corrispondente a 30 Tab. 5.4 Tabella 5.2 Tabella 5.3 Tabella 5.4 Angolo Intensità cd/1000 lm Angolo Intensità cd/1000 lm Angolo Intensità cd/1000 lm Apparecchio Apparecchio non più Apparecchio non più conforme alla LR17/00 conforme alla LR17/00 conforme alla LR17/00 Piano dell Illuminazione: Linee Guida per la realizzazione degli impianti d illuminazione

11 c. Tipologia degli apparecchi La legge regionale 17/00 e succ. integrazioni, lascia libertà di scelta sulla tipologia degli apparecchi, fornendo solo alcune indicazioni fortemente auspicate ma non obbligatorie se si consegue la conformità alla LR17/00. Riassumiamo di seguito quelli più evidenti: 1- D.G.R. 7/6162, Articolo 5, Criteri comuni : a) a tale fine, in genere, le lampade e gli eventuali elementi di protezione trasparenti devono essere incassate nel vano ottico superiore dell apparecchio stesso; 2- D.G.R. 7/6162, Articolo 5, Criteri comuni : b) elementi di chiusura preferibilmente trasparenti e piani, realizzati con materiale stabile anti ingiallimento quale vetro, metacrilato ed altri con analoghe proprietà; Per quanto riguarda gli apparecchi illuminanti, a parità di conformità sono da preferire apparecchi a vetro piano orizzontale, rispetto agli altri in quanto: Non inquinano e non abbagliano, Si sporcano meno, e sono più facilmente pulibili, Hanno una minore perdita di efficienza, Non ingialliscono, Sono più resistenti anche ad eventi accidentali, Costano meno, Non hanno elementi mobili nell armatura a rischio di cadute, d. Tipologia degli impianti d illuminazione I criteri di scelta delle tipologie di illuminazione e dei sostegni è fortemente condizionato dalla realtà del territorio e deve comunque necessariamente essere commisurata alla destinazione d uso ed all ambito territoriale in cui vengono inseriti. Per quanto riguarda i nuovi impianti come considerazione generale si ritiene opportuna l adozione di altezze di installazioni degli apparecchi non superiori all altezza degli edifici circostanti e comunque con altezze entro i 6-8metri nei centri cittadini in ambito stradale e 8-10metri in ambito stradale negli altri ambiti. Di seguito è riportata una selezione visiva delle tipologie di impianti d illuminazione idonei e non idonee ad essere installati o realizzati sul territorio comunale. E importante sottolineare che se l apparecchio appare conforme alla LR17/00 e succ. integrazioni, non è detto che lo sia l impianto o semplicemente l installazione a causa di ulteriori fattori che verranno approfonditi nei successivi paragrafi o semplicemente, come già detto, per aver adottato inclinazioni non consone con la tipologia di apparecchio utilizzato. Piano dell Illuminazione: Linee Guida per la realizzazione degli impianti d illuminazione

12 Figura 5.5 Apparecchi non conformi con la LR17/00. Alcune di queste tipologie presenti anche sul territorio comunale possono facilmente essere adattate (es. i pali a frusta se l apparecchio installato è a vetro piano e può essere posto con vetro orizzontale) anche mediante l inserimento di alette schermanti. Purtroppo altre possono solo essere sostituite. Piano dell Illuminazione: Linee Guida per la realizzazione degli impianti d illuminazione

13 Figura 5.6 Apparecchi conformi alla LR17/00. Le tipologie 6 e 8 sono ammesse esclusivamente per l illuminazione di edifici storici a di alto valore architettonico ove non possa essere fatto altrimenti. Piano dell Illuminazione: Linee Guida per la realizzazione degli impianti d illuminazione

14 5.4- CONTROLLO DEL FLUSSO LUMINOSO INDIRETTO Il controllo del flusso luminoso indiretto viene prescritto dalla legge in termini di limitazione dei parametri illuminotecnici specifici (luminanza media mantenuta ed illuminamenti medi mantenuti) ai valori minimi specificati dalle norme, come le tolleranze di misura specificate dalle norme stesse. In particolare la LR17/00 e succ. integrazioni specifica: D.G.R. 7/6162, Articolo 5, Criteri comuni, lettera d): luminanza media mantenuta delle superfici da illuminare non superiore ai livelli minimi previsti dalle normative tecniche di sicurezza, nel rispetto dei seguenti elementi guida: calcolo della luminanza in funzione del tipo e del colore della superficie; impiego, a parità di luminanza, di apparecchi che conseguano impegni ridotti di potenza elettrica e condizioni ottimali di interasse dei punti luce; impiego di dispositivi in grado di ridurre l emissione di luce in relazione alla diminuzione comprovata del traffico veicolare, a condizione di non compromettere la sicurezza; mantenimento, su tutte le superfici illuminate, fatte salve diverse disposizioni connesse alla sicurezza, di valori di luminanza omogenei, non superiori ad 1 cd/m2; realizzazione di impianti a regola d arte, così come disposto dalle Direttive CEE, normative nazionali e norme DIN, UNI, NF, assumendo, a parità di condizioni, i riferimenti normativi che concorrano al livello minimo di luminanza mantenuta ed illuminamenti. NORME DI RIFERIMENTO AMBITO DI APPLICAZIONE: strade a traffico motorizzato UNI 10439: Norma Italiana in vigore dal 1995 e aggiornata nel 2001 O qualsiasi altra Europea quale l analoga DIN 5044 NOTA: All atto della stesura del presente piano della luce, la norma EN13201, per difficoltà di rapportare i suoi contenuti alle disposizioni di ciascuno stato europeo in materia di illuminazione strade a traffico motorizzato, non è ancora stata approvata nella sua parte relativa alla classificazione delle strade e probabilmente in Italia verrà mantenuta l attuale configurazione. AMBITO DI APPLICAZIONE: strade commerciali, incroci, rotatorie, sottopassi, piste ciclabili, parcheggi, aree esclusivamente pedonali ecc UNI EN 13201: Norma Europea in vigore da fine 2004 AMBITO DI APPLICAZIONE: tutti quelli non ricedenti nelle precedenti categorie mantenimento, su tutte le superfici illuminate, fatte salve diverse disposizioni connesse alla sicurezza, di valori di luminanza omogenei, non superiori ad 1 cd/m2; Piano dell Illuminazione: Linee Guida per la realizzazione degli impianti d illuminazione

15 a. Applicazioni stradali Tutti i progetti illuminotecnici in ambito stradale dovranno essere realizzati conformemente alla norma UNI10439, utilizzando come riferimento la classificazione stradale individuata al precedente capitolo 4. Si riportano in particolare le specifiche di progetto ai fini della norma UNI10439 ed Luminanza media mantenuta (Lm) Uniformità Generale (Uo) Uniformità Longitudinale (Ul) Abbagliamento debilitante (Ti) Indice della Categoria Illuminotecnica Valore della luminanza media mantenuta Approx. +/- su Lm Uniformità Minima Valore Max indice di abbagliamento debilitante Lm (cd/m2) (%) Uo (%) U1 (%) Ti (%) 6 2, , , , , , Tabella 5.2 Norma UNI10439 Edizione luglio 2001 Piano dell Illuminazione: Linee Guida per la realizzazione degli impianti d illuminazione

16 b. Altre applicazioni 1. Zone pedonali e giardini 2. Parcheggi 3. Piste Ciclabili 4. Rotonde e intersezioni 5. Sottopassi Nella progettazione dei seguenti ambiti di applicazione è necessario fare riferimento alla norma EN13201 già ampiamente illustrate al precedente capitolo 4.6 eviteremo quindi qui di ripetere le definizioni delle classificazioni e ci limiteremo a riportare una tabella riassuntiva dei parametri progettuali di riferimento. Applicazione Classe EN Zone Pedonali e Giardini S Parametro di Progetto Illuminamento Orizzontale Parcheggi S Illuminamento Orizzontale Piste Ciclabili S Illuminamento Orizzontale Rotatorie e Intersezioni Sottopassi Altri ambiti CE CE - Illuminamento Orizzontale Illuminamento Orizzontale Luminanza Grandezza Illuminotecnica di Progetto [U.M.] Emedio Minimo mantenuto [lux] Emedio minimo mantenuto [lux] Emedio minimo mantenuto [lux] Emedio minimo mantenuto [lux] Emedio minimo mantenuto [lux] Lmedio minimo mantenuto [cd/m2] Grandezza Illuminotecnica da Verificare 1 [U.M.] Emin Mantenuto [lux] Emin Mantenuto [lux] Emin Mantenuto [lux] Uo Uniformità di Emedio (Emedio/Emin) Uo Uniformità di Emedio (Emedio/Emin) Uo Uniformità di Lm (Lm/Lmin) Parametro da Verificare Illuminamento Semicilindrico Illuminamento Semicilindrico Illuminamento Semicilindrico Illuminamento Verticale Illuminamento Verticale Tabella 5.3 Riferimenti al fine della progettazione illuminotecnica di ambiti non stradali Grandezza Illumin. da Verificare 2 [U.M.] Esc. minimo Mantenuto [lux] Esc. minimo Mantenuto [lux] Esc. minimo Mantenuto [lux] Ev minimo mantenuto [lux] Ev minimo mantenuto [lux] - - Ai fini del rispetto della LR17/00 deve essere preso come parametro di progetto, con le dovute tolleranze di misura definite nella norma, l illuminamento orizzontale. Piano dell Illuminazione: Linee Guida per la realizzazione degli impianti d illuminazione

17 5.5- SORGENTI LUMINOSE EFFICIENTI a. Tipologie LR17/00. Art.6, comma 2:. gli stessi devono essere equipaggiati di lampade con la più alta efficienza possibile in relazione allo stato della tecnologia. D.G.R. 7/6162, Art.5 criteri comuni comma 2: lampade ad avanzata tecnologia ed elevata efficienza luminosa, quali al sodio a bassa pressione o al sodio ad alta pressione, in luogo di quelle con efficienza luminosa inferiore. Nei soli casi ove risulti indispensabile un elevata resa cromatica è consentito l impiego di lampade a largo spettro, agli alogenuri metallici, a fluorescenza compatte e al sodio a luce bianca, purché funzionali in termini di massima efficienza e minor potenza installata Commenti: Il piano predilige essenzialmente alcune tipologie di lampade quali quelle al sodio alta pressione, e solo ove strettamente necessario ed in relazione al tipo di applicazione, anche lampade a maggiore resa cromatica ma con almeno analoga efficienza. Riassumendo ai minimi termini le sorgenti luminose privilegiate dal piano sono: - Stradale: Sodio alta e bassa pressione - Pedonale: Sodio alta pressione ed in specifici e limitati ambiti, ioduri metallici con Efficienza >89lm/W (che elimina el sorgenti a ioduri metallici meno efficienti del sodio) - Impianti sportivi: ioduri metallici - Parchi, ciclabili e residenziale: Fluorescenza e sodio alta pressione - Monumenti ed edifici di valore storico, artistico ed arcitettonico: sodio alta pressione nelle sue tipologie, ioduri metallici Le sorgenti previste nella redazione del piano, tenendo in considerazione il colore dei materiali prevalenti, riflessioni e aspetti estetico/funzionali dell impianto cittadino, nonché la normativa esistente, in particolare la legge regionale n 17/2000, sono le seguenti: - Lampade ai vapori di sodio ad alta pressione - Tipo 1: Costituite da un tubo di scarica in alluminio policristallino racchiuso all interno di un bulbo di vetro. Bulbo tubolare esterno in vetro trasparente, posizione di funzionamento universale. Temperatura colore T = 1950 K Attacco: E27 - E40 Resa Cromatica Ra=25 Efficienza lm/w Potenze: comprese fra 50 a 250W privilegiando le potenze inferiori in relazione alla tipologia di strada. Piano dell Illuminazione: Linee Guida per la realizzazione degli impianti d illuminazione

18 Applicazione: Illuminazione di aree urbane e pubbliche o private. Figura 5.7 Caratteristiche principali di alcune tipologie di Lampade al sodio alta pressione - Lampade ai vapori di sodio ad alta pressione - Tipo 2: Costituite da un tubo di scarica in alluminio policristallino racchiuso all interno di un bulbo di vetro. Bulbo tubolare esterno in vetro trasparente, posizione di funzionamento universale. Temperatura colore T = 2150 K Attacco: E27 - E40 Resa Cromatica Ra=65 Efficienza max 95 lm/w Potenze: Sino a 150W Applicazione: Illuminazione in cui sia richiesto equilibrio fra colore della luce ed efficienza. Figura 5.8 Caratteristiche principali di alcune tipologie di Lampade al sodio alta pressione a Ra maggiorato Piano dell Illuminazione: Linee Guida per la realizzazione degli impianti d illuminazione

19 - Lampade ai vapori di sodio a bassa pressione: Costituite da un tubo di scarica ad U all interno di un bulbo in vetro trasparente alla radiazione visibile, ma riflettente la radiazione infrarossa al fine di aumentare l efficienza luminosa che risulta la massima attualmente raggiunta. Temperatura colore T=1800 K Attacco: BY22D Efficienza lm/w Applicazione: Illuminazione di strade dove la resa cromatica non sia essenziale (zone artigianali o industriali), incroci stradali (il colore arancione permette di allertare l utente della strada). Illuminazione dove si desideri la lampada con la massima efficienza possibile. Figura 5.9 Caratteristiche principali di alcune tipologie di Lampade al sodio bassa pressione - Lampade fluorescenti compatte a risparmio energetico: Durata: oltre ore Temperatura colore T = 3000 K Resa Cromatica Ra sino a 82 Potenze: Sino a 36W Applicazione: Illuminazione di aree in cui vi sia presenza di verde. Il loro utilizzo è anche utile in quanto avendo accensione immediata possono essere utilizzati per illuminazione di ciclabili o passaggi pedonali regolati da sensori di movimento. - Lampade ad alogenuri metallici Tipo 1: Bruciatore ceramico Durata: oltre ore Temperatura colore T = 3000 K Resa Cromatica Ra=83 Efficienza: >89 lm/w Potenze: da 35 a 150W Piano dell Illuminazione: Linee Guida per la realizzazione degli impianti d illuminazione

20 Applicazione: Illuminazione di aree limitate per cui è richiesta un elevata resa cromatica (alcuni elementi del centro storico come monumenti o passeggiate pedonali). Il loro impiego è spesso indicato per l illuminazione decorativa dei manufatti. Data la loro durata limitata ed alto potere inquinamento dello spettro elettromagnetico, limitarne l uso ove strettamente necessario. Figura 5.10 Caratteristiche principali di alcune tipologie di Lampade agli ioduri metallici ad alta efficienza - Lampade ad alogenuri metallici Tipo 2: Durata: oltre ore Temperatura colore T = 4500 K Resa Cromatica Ra=65 Efficienza: >68 lm/w Potenze: da 250 a 1000W Applicazione: Illuminazione di aree limitate per cui è richiesta un elevata resa cromatica (tipicamente impianti sportivi). Data la loro bassa efficienza, durata limitata, l alto potere inquinamento dello spettro elettromagnetico ed infine le alte potenze impiegate limitarne l uso ove strettamente necessario. Figura 5.11 Caratteristiche principali di alcune tipologie di Lampade agli ioduri metallici Piano dell Illuminazione: Linee Guida per la realizzazione degli impianti d illuminazione

21 La scelta di questi tipi di sorgenti luminose si fonda su precise considerazioni. 1. Le caratteristiche cromatiche delle lampade si adattano particolarmente alle superfici cui sono destinate (la temperatura correlata di colore è infatti compatibile con la curva di riflessione delle superfici di interesse). 2. La temperatura correlata di colore è stata scelta in relazione ai materiali di costruzione ed al tipo di fruizione delle aree. Le sorgenti impiegate risultano facilmente focalizzabili e con una buona stabilità di colore. 3. L'efficienza luminosa elevata consente di limitare la potenza elettrica installata ed assorbita, contenendo quindi i costi di esercizio dell'impianto. 4. Le sorgenti luminose selezionate hanno tutte una vita media-elevata. 5. Si evita l utilizzo di lampade con un elevato impatto ambientale e contenenti in particolare mercurio. Per quanto riguarda le caratteristiche cromatiche delle lampade ricordare che: esse devono adattarsi alle superfici cui sono destinate (la temperatura di colore è infatti compatibile con la curva di riflessione delle superfici di interesse). La temperatura di colore va scelta in relazione ai materiali di costruzione ed al tipo di fruizione delle aree. b. Eliminazione sorgenti luminose ad elevato impatto ambientale La scelta del piano dell illuminazione è quella di eliminare le sorgenti di luce ai vapori di mercurio. Per tale motivo si ritiene esclusa la realizzazione futura di impianti dotati di tali sorgenti e il piano deve prevedere la graduale sostituzione di tutti gli impianti dotati di lampade a vapori di mercurio o similari quali quelle pre miscelate, il tutto per valutazioni di varia natura tecnica, economica, ambientale e legislativa: 1. La ridotta efficienza (minore di 60lm/W) e l evidente decadimento del flusso luminoso nel tempo non permette il raggiungimento degli obiettivi della legge di ottimizzazione degli impianti d illuminazione e di massimizzarne l efficienza. 2. Il costo di smaltimento di tali lampade, essendo classificate ai sensi del D.LGS. N.22/97 -D.Lgs. 5 feb.1997 n 22 D.Lgs. 8 nov n 389 L. 9 dic n 426 come rifiuti pericolosi, ha una incidenza non trascurabile sul costo della lampada è indicativamente pari se non superiore a quello di ciascuna lampada nuova dello stesso tipo rendendo quindi in definitiva il costo comparabile con lampade al sodio ad alta pressione. 3. La DIRETTIVA 2002/95/CE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 27 gennaio 2003 sulla restrizione dell'uso di determinate sostanze pericolose nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche, già in vigore il , mette definitivamente al bando tali lampade dal territorio europeo dal 1 luglio Piano dell Illuminazione: Linee Guida per la realizzazione degli impianti d illuminazione

22 4. La sostituzione di lampade ai vapori di mercurio con lampade al sodio alta pressione permette inoltre di conseguire risultati sia dal punto di vista del risparmio che dell illuminamento notevolmente superiori come di seguito evidenziato della tabella 5.6. VECCHIA LAMPADA NUOVA LAMPADA INCREMENTO DEL FLUSSO LUMINOSO RISPARMIO INDICATIVO [W] 80W Mercurio SOSTITUITA 50W Sodio AP - 6% (da 3600 a 3400 lumen) 60% (> se aumenta Interdistanza) 80W Mercurio CON: 70W Sodio AP + 80% (da 3600 a 6500 lumen) 14% (> se aumenta Interdistanza) 125W Mercurio 70W Sodio AP + 5% (da 6200 a 6500 lumen) 70% 125W Mercurio 100W Sodio AP + 61% (da 6200 a lumen) 25% (> se aumenta Interdistanza) VECCHIA LAMPADA SOSTITUITA NUOVA LAMPADA INCREMENTO DEL FLUSSO LUMINOSO RISPARMIO INDICATIVO [W] 250W Mercurio CON: 150W Sodio AP +19% (da a % (> se aumenta Interdistanza) lumen) Tabella 5.4 Confronto e possibili sostituzioni di lampade ai vapori di mercurio con lampade al sodio alta pressione. I risultati conseguibili in termini di migliore illuminazione a terra sono generalmente di gran lunga superiori al mero computo dell incremento di flusso luminoso in quanto spesso si passa da corpi illuminanti di bassissima efficienza a corpi illuminanti di nuova generazione OTTIMIZZAZIONE DEGLI IMPIANTI D.G.R. 7/6162, Articolo 5, Criteri comuni, lettera d): luminanza media mantenuta delle superfici da illuminare non superiore ai livelli minimi previsti dalle normative tecniche di sicurezza, nel rispetto dei seguenti elementi guida: calcolo della luminanza in funzione del tipo e del colore della superficie; impiego, a parità di luminanza, di apparecchi che conseguano impegni ridotti di potenza elettrica e condizioni ottimali di interasse dei punti luce; impiego di dispositivi in grado di ridurre l emissione di luce in relazione alla diminuzione comprovata del traffico veicolare, a condizione di non compromettere la sicurezza; mantenimento, su tutte le superfici illuminate, fatte salve diverse disposizioni connesse alla sicurezza, di valori di luminanza omogenei, non superiori ad 1 cd/m2; realizzazione di impianti a regola d arte, così come disposto dalle Direttive CEE, normative nazionali e norme DIN, UNI, NF, assumendo, a parità di condizioni, i riferimenti normativi che concorrano al livello minimo di luminanza mantenuta ed illuminamenti. LR 17/00, Art. 6, comma 10bis, lettera c): c) dispone l impiego, a parità di luminanza, di apparecchi che conseguano impegni ridotti di potenza elettrica, condizioni ottimali di interesse dei punti luce e ridotti costi manutentivi; in particolare, i nuovi impianti di illuminazione stradali tradizionali, fatta salva la prescrizione dell impiego di lampade con la minore potenza installata in relazione al tipo di strada ed al suo indice illuminotecnico, devono garantire un rapporto Piano dell Illuminazione: Linee Guida per la realizzazione degli impianti d illuminazione

23 fra interdistanza e altezza delle sorgenti luminose non inferiore al valore di 3.7. Sono consentite soluzioni alternative solo in quanto funzionali alla certificata migliore efficienza generale dell impianto. a. Ambito stradale - In caso di viali alberati, ostacoli, incroci, l interdistanza è forzatamente limitata da tale presenza e spesso il rapporto 3.7 non è perseguibile. Si ricorda comunque che 3.7 ha valore all interno di un progetto illuminotecnico di un tratto rettilineo di strada e come tale deve essere inteso, rivalutando la situazione in corrispondenza di intersezioni. Prevedere indicativamente la posizione dei sostegni in modo da non interferire con passaggi, ostacoli vari, curve strette o comunque alberi, mediando affinché il valore medio del rapporto interdistanza altezza non sia inferiore a Solo in strade di grosse dimensioni e Lm=1.5-2 è accettabile utilizzare disposizioni quinconce o bilaterali frontali ma in tali casi è evidente che l interdistanza effettiva è dimezzata e deve essere rivista al fine di rispondere al rapporto minimo pari a Comunque si operi, il risultato illuminotecnico deve essere ottenuto con la minore potenza installate a punto luce ed al km di strada. A parità di risultato illuminotecnico per km di strada, è preferibile quello conseguito con la minore potenza installata, nel rispetto delle norme. L ottimizzazione prevede, come specificano appunto i criteri applicativi della LR17/00, una progettazione illuminotecnica accurata che tenga conto e ricerchi la configurazione dell impianto che meglio soddisfi le seguenti indicazioni: 1. massimizzare il rapporto interdistanza su altezza palo, scegliendo i progetti con rapporti minimi. Adottare come linee guida i valori suggeriti nella tabella minimizzare la potenza installata per chilometro di strada. Adottare come linee guida i valori suggeriti nella tabella minimizzare i costi di esercizio e di manutenzione. Per ottenere i risultati richiesti scegliere accuratamente i corpi illuminanti normalmente preferendo quelli che, a parità di condizioni con corpo con vetro piano orizzontale, sono caratterizzati da curve fotometriche molto aperte e fortemente asimmetriche lungo l asse trasversale alla strada per riuscire a coprire in modo uniforme tutta la strada e le sue aree attinenti. Non sempre gli apparecchi che permettono la massimizzazione del rapporto interdistanza/altezza palo sono quelli da preferire in quanto a volte questa ottimizzazione non coincide con la minimizzazione della potenza installata (maggiori risparmi sui consumi energetici) o con la minimizzazione del numero di apparecchi installati (che si ottiene con la massimizzazione dell interdistanza e minimizza i costi di installazione e di manutenzione). Piano dell Illuminazione: Linee Guida per la realizzazione degli impianti d illuminazione

24 Indice Illuminotecnico Potenze consigliate Potenze Max consigliate (solo quando la geometria non consente l ottimizzazione con potenze inferiori) 1 (Lm=0.3 cd/m2) 50W-70W 70W 2 (Lm=0.5 cd/m2) 70W 100W (statisticamente solo il 10% dei casi) 3 (Lm=0.75 cd/m2) 70W 100W (statisticamente il 30-35% dei casi) 150W (statisticamente solo il 5-10% dei casi) 4 (Lm=1 cd/m2) 100W 150W (statisticamente solo il 20% dei casi) 5 (Lm=1.5 cd/m2) 100W-150W 150W (statisticamente il 60% dei casi) 6 (Lm=2 cd/m2) 150W-250W 250W (statisticamente il 40% dei casi) Tabella 5.5 Orientativa (per ottimizzare i risparmi ed i risultati illuminotecnici): si vedano i progetti illuminotecnici campione del successivo capitolo 7 b. Easy Light - Save the Sky e verifica della conformità alla LR17/00 e succ. integrazioni Di seguito viene illustrato uno strumento che può essere un valido aiuto per le verifiche dell illuminazione pubblica ed in generale del rispetto della LR17/00. Easy Light - Save the Sky, è un programma di illuminotecnica, rivolto a principianti ed esperti, che si prefigge di ottimizzare i processi relativi alla progettazione illuminotecnica delle strade a traffico veicolare: - Ottimizzazione delle interdistanze degli apparecchi di illuminazione, - Minimizzare le potenze installate per km di strada, - Minimizzare (compatibilmente con le normative tecniche e/o di sicurezza) la luminanza media mantenuta, - Sfruttare al meglio e scegliere le migliori ottiche stradali, - Ed infine abbattere il flusso luminoso inviato direttamente verso il cielo nel rispetto della LR della Lombardia 17/00 e succ. integrazioni. Easy Light può essere usato anche per la verifica della conformità dei corpi illuminanti alla LR17/00 per visualizzare le tabelle fotometriche ed in particolare i valori per gamma maggiore o uguale a 90. Nei programmi d'illuminotecnica in commercio, il progettista decide i parametri della strada, quindi quelli di calcolo e poi il risultato che ne esce viene confrontato acriticamente con le norme tecniche. Se si rientra nei valori prefissati il progetto è completo altrimenti viene ripetuto il calcolo con Figura 5.12 Schermata principale di STS Easy Light valori diversi. Piano dell Illuminazione: Linee Guida per la realizzazione degli impianti d illuminazione

25 Easy Light: stabiliti i parametri della strada, ed i valori da rispettare per soddisfare le norme tecniche, ottimizza le variabili di calcolo al fine di ricercare le configurazioni che consentono il maggior risparmio energetico, realizzativo, manutentivo e di gestione. Il programma è gratuito e scaricabile all indirizzo: Una copia personalizzata di tale software è parte integrante di tale piano della luce. STS E stato costruito nel pieno adempimento della norme UNI revisione 1 del 2001 e fa riferimento ai sistemi di calcolo propri delle CIE30 ed è stato recentemente aggiornato per le norme EN13201 anche se non applicabili in quanto al momento della stesura del piano non ancora approvate nella loro interezza. Easy Light - Save the Sky fornisce analoghi risultati a quelli dei più noti software in commercio, con modeste differenze (sul valore della luminanza del 2-3%, maggiore talvolta per UG e Ul in base alle definizioni di osservatori prescelte da ciascun programma). I Programmi di riferimento principalmente utilizzati per verificare l'attendibilità di Save the Sky sono: LiteStar 4.1 e 5.0, Relux 3.0, ewoexcalc IMPORTANTE: Easy Light - Save the Sky NON è un programma di progettazione illuminotecnica, anche se fornisce tutte le informazioni necessarie per la PROGETTAZIONE e per la VERIFICA illuminotecnica. Easy Light - Save the Sky fornisce però i parametri migliori per conseguire la migliore progettazione illuminotecnica. E' quindi una guida per scegliere i parametri per progettare l'illuminazione delle strade con uno o più programmi fra le decine degli stessi disponibili in commercio e per questo realizzati. I risultati ottenibili sono molto interessanti in quanto STS riesce ad incrementare mediamente dal 20 al 40% le prestazioni di un progetto illuminotecnico standard. c. Ambiti di applicazione NON stradale: - il fattore da ottimizzare in tale ambito sono la potenza installata che deve essere la minore possibile a parità di fattore di utilizzazione sempre nel rispetto delle norme tecniche e di sicurezza vigenti (EN13201) e qualora queste non siano applicabili con luminanze medie mantenute di 1cd/m2. - Per quanto attiene alle prescrizioni normative si rimanda a quanto già specificato al precedente cap. 5.4 d. Scelta degli apparecchi in funzione della loro curva fotometrica Caratteristiche della distribuzione della luce Dalle curve fotometriche, che sono la forma grafica delle tabella fotometrica di cui al precedente capitolo 5.3 si può meglio capire se un apparecchio è idoneo per l applicazione per cui voglio utilizzarlo. E consuetudine rappresentare le curve fotometriche almeno secondo due piani che corrispondono al piano lungo la direzione trasversale alla strada e longitudinale alla strada. A volte su usa inserire anche il piano lungo il quale si ha la massima intensità luminosa o quello posto a 45 rispetto ai due Piano dell Illuminazione: Linee Guida per la realizzazione degli impianti d illuminazione

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