Allegato 11. Premessa. Azienda Unità Locale Socio Sanitaria OVEST VICENTINO. Regione del Veneto

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1 Allegato 11. Regione del Veneto Azienda Unità Locale Socio Sanitaria OVEST VICENTINO Premessa 108

2 Questo progetto intende affrontare le tematiche del cambiamento della persona con disabilità all innalzarsi dell età, con particolare riferimento alle persone inserite nei centri diurni. Tali tematiche non vanno ignorate, ma anzi affrontate per tempo con un attenzione consapevole e previdente, perché la persona cambia nel corso della vita e così le sue esigenze, come pure la famiglia cui appartiene. Si tratta quindi di sviluppare un pensiero per la disabilità in età adulta avanzata e per il futuro, che consenta di mettere a punto strategie e opportunità coerenti con la qualità di vita e i percorsi socioeducativi della persona. Nello stesso tempo si intende preparare la persona e la sua famiglia all arrivo dell età anziana come evento biologico e sociale, mettendoli in grado di predisporre e organizzare i programmi personali, l organizzazione familiare, assistenziale e la gestione del tempo. Mentre si opera questa riflessione, si tiene conto della rete dei servizi per anziani presenti nel territorio, che tuttavia appare attualmente idonea a rispondere ad alcune situazioni di persone disabili, mentre non è preparata o sufficientemente adattata ad accogliere altre esigenze rappresentate da persone con disabilità. La tematica è emersa anche nel corso dei lavori di elaborazione del nuovo Piano di Zona per quanto riguarda la disabilità adulta, ed è stata inserita tra le azioni del Piano. CONTESTO DI RIFERIMENTO A) Aspetti geografici e demografici L Unità Locale Socio Sanitaria n.5 Ovest Vicentino, nella dimensione attuale, è stata costituita il 1 gennaio 1995 con la fusione di tre realtà socio-sanitarie preesistenti. L Azienda comprende il territorio di 22 Comuni, con una popolazione di abitanti al , e un area geografica di circa 500 kmq. Il Comune con il più alto numero di abitanti ha una popolazione di , mentre quello con il numero inferiore assomma a 1025 abitanti. Il territorio si estende per una lunghezza di oltre sessanta km e una larghezza media di otto km, con una configurazione prevalentemente montuosa a nord, corrispondente alle vallate dell Agno e del Chiampo, e una zona collinare e pianeggiante a sud. La composizione demografica rispecchia le caratteristiche della popolazione italiana e veneta in particolare, anche se complessivamente è una popolazione più giovane, con minore proporzione di anziani. La percentuale di popolazione maggiore di 65 anni è pari al 14,79%. E presente una forte componente di popolazione immigrata (8% del totale della popolazione), proveniente da numerose nazionalità, cui prevalentemente si deve il lento ma progressivo incremento della popolazione nell U.L.S.S.5. L area è caratterizzata da una forte concentrazione di unità produttive, con una difficile viabilità e una rete critica dei trasporti. B) La popolazione con disabilità in età adulta Le persone con disabilità conosciute dall U.O. Disabilità Età Adulta, per interventi effettuati nell anno o perché inserite in strutture diurne o residenziali, nel 2003 sono state 403. Le persone inserite in servizio diurno al erano 285, con 24 nuovi inserimenti avvenuti nell anno e 11 dimissioni. I motivi di dimissione riguardano trasferimenti di residenza, passaggio ad altri servizi diurni, decesso,inserimento residenziale. L età di accesso ad un servizio diurno, per una persona giovane, si colloca attorno ai 20 anni. I giovani inseriti nei servizi diurni, compresi nella fascia di età anni, costituiscono il 29,43% dell utenza diurna. L utenza diurna compresa tra 30 e 39 anni corrisponde al 28,68% degli inseriti; su analoga percentuale si colloca la fascia d età successiva (40-49 anni), mentre in età superiore ai 50 anni abbiamo il 13,58% degli inseriti, pari a 36 persone; 7 di queste hanno superato i 60 anni di età. Nella stessa fascia di età superiore ai 50 anni le persone inserite in struttura residenziale sono 16. Per il 2004 è stato rilevato un aumento considerevole della domanda di servizi diurni, con una rilevante presenza di giovani e di situazioni connotate da gravità (il 63,16% dei casi). 109

3 C) La rete dei servizi socio sanitari per la disabilità adulta La rete dei servizi comprende servizi sociosanitari che effettuano una presa in carico dell utenza (U.O. Disabilità Età Adulta e Servizio Integrazione Lavorativa) o interventi di valutazione, consulenza, aiuto diretto su aspetti specifici (Unità Valutativa Multi Dimensionale distrettuale, servizi del Dipartimento Salute Mentale, Servizio Sociale Comunale). L U.O. Disabilità Età Adulta, in particolare, effettua prese in carico di persone in precedenza seguite dall U.O. Età Evolutiva Disabilità, di persone che acquisiscono una disabilità durante la vita adulta, o che si rivolgono al servizio nel momento in cui insorge un bisogno di tipo sociale, assistenziale, psicologico o educativo-riabilitativo, con interventi rivolti sia alla persona con disabilità sia alla sua famiglia. L U.O. Disabilità Età Adulta cura i rapporti con le strutture diurne e residenziali, per assicurare un omogeneità di trattamento e di qualità dei servizi rivolti all utenza, e i collegamenti tra i programmi individualizzati svolti all interno di tali strutture, al fine di assicurare alla persona una continuità nei percorsi socio-educativi. La rete dei servizi alla persona comprende i servizi domiciliari, diurni e residenziali. Sono presenti forme di gestione sia diretta sia convenzionata, con una rilevante presenza del Privato Sociale (Cooperative e Associazioni), ma anche con una importante realtà di strutture a gestione diretta ULSS, soprattutto in rapporto ad altre zone del Veneto. La rete dei servizi diurni nell U.L.S.S. 5 risulta sufficientemente articolata in termini di tipologia di servizi, differenziati in base alle esigenze educative, assistenziali, relazionali, riabilitative delle persone, all età, al livello di gravità. Si dispone di servizi per giovani in età anni, che costituiscono una fase intermedia tra la scuola e le strutture per l età adulta (Programmi Giovani Disabili); di programmi socio-riabilitativi per la promozione di abilità e di autonomie personali e sociali (P.S.R.); di centri educativi occupazionali diurni (C.E.O.D.) per la stimolazione educativa, il mantenimento delle abilità e la promozione di benessere. Nel territorio dell ULSS, e particolarmente nel Punto Salute Nord, i servizi per la disabilità adulta sono presenti da tempo, pertanto è più marcato il fenomeno dell innalzamento dell età delle persone inserite in strutture. D) Le realtà associative e di volontariato Il territorio presenta una notevole varietà e numerosità di associazioni sportive, ricreative, culturali e di solidarietà. Sono presenti associazioni storiche e associazioni di recente istituzione. Tra queste si osserva una crescita di realtà associative sorte per iniziativa di familiari e genitori di persone con disabilità. Nel 2003, Anno Europeo delle Persone con Disabilità, ci sono state numerose iniziative di sensibilizzazione anche nel territorio dell ULSS 5, con un incremento di attenzione sulle tematiche dell integrazione e delle pari opportunità, da parte dei cittadini, di enti pubblici e privati. ANALISI DELLA SITUAZIONE A) Bisogni rilevati nell utenza Per l analisi della situazione prendiamo a riferimento l utenza in età adulta avanzata, con la quale si intende un età superiore ai 50 anni. Nelle persone con disabilità va tuttavia tenuto conto che l indicatore dell età anagrafica è solo uno dei riferimenti per valutare i processi di invecchiamento e che nella valutazione dei bisogni si deve guardare all insieme delle condizioni della persona, che possono risultare condizionate da fenomeni di deterioramento e aggravamento non strettamente correlati all età. I principali bisogni rilevati nell utenza inserita in servizio diurno sono: programmi adeguati ai ritmi psicofisici 110

4 semplificazione delle attività pratico manuali incremento di attività ludiche e di rilassamento corporeo mantenimento di stimoli gratificanti, di novità e interessi cambiamenti gestiti con gradualità e nel tempo Si verifica inoltre anche una domanda di servizio diurno in età adulta avanzata proveniente da persone che fino a quel momento erano state gestite in famiglia, ma che si presentano quando viene meno qualche figura familiare di sostegno o per la rottura di equilibri sociali e familiari importanti. I bisogni in questi casi sono di trovare un accoglienza diurna, di sostenere la famiglia nella gestione assistenziale senza dover ricorrere ad un prematuro inserimento residenziale, di mantenere i livelli di salute e di autonomia della persona, con attività di lieve stimolazione adeguata ai ritmi, all età e alle abilità. B) Bisogni rilevati nelle famiglie Sempre più, man mano che si innalza l età, occorre valutare la condizione della persona con disabilità insieme con quella della sua famiglia. La perdita e l invecchiamento dei genitori, il passaggio delle funzioni del prendersi cura a fratelli o sorelle, il ruolo svolto da familiari acquisiti quali i cognati, le loro convinzioni culturali e sociali, l appartenenza ad associazioni, l esperienza di lunghi anni accanto ad una persona con disabilità, sono tutti elementi che giocano un ruolo importante. I bisogni delle famiglie riguardano: preparazione ad affrontare i cambiamenti aiuti nella gestione assistenziale sostegno psicologico. C) bisogni rilevati nella rete dei servizi L adattabilità dei servizi alle esigenze individuali, che cambiano con l età, diventa difficilmente sostenibile oltre un certo limite, senza snaturare le caratteristiche dei programmi socioeducativi. L ambito dell età adulta, che copre un arco dai 18 ai 64 anni è molto vasto, e di fatto le persone si trovano a permanere nei CEOD per lunghi periodi di tempo. Di conseguenza sono scarse le possibilità di accoglimento degli utenti giovani, mentre ci si trova a dover rispondere ad esigenze educative occupazionali molto varie, con un progressivo incremento delle componenti assistenziali a scapito dell attività socioeducativa di cui maggiormente i giovani necessitano. Si avverte perciò l importanza, da un lato, di mantenere una continuità di riferimenti e la gradualità dei cambiamenti per l utenza più adulta, dall altro di mantenere le caratteristiche socioeducative intensive dei programmi per l utenza giovane. OBIETTIVI fornire risposte adeguate ai bisogni sociali, educativi, assistenziali delle persone in età adulta avanzata; sperimentare modalità o progetti alternativi rispetto all attuale rete dei servizi; sostenere le famiglie; prevenire o ritardare il ricorso alle strutture residenziali; prevenire l aggravamento delle condizioni psicofisiche. AZIONI Nell attuale panorama dei servizi e rispetto alla riflessione in corso, molte domande sono aperte, anche perché sono al momento assenti indicazioni normative e programmatorie generali sulle condizioni e i criteri di erogazione dei servizi alle persone con disabilità, in età anziana. Basti pensare alla contribuzione economica dell utenza per i CEOD, alle rette residenziali e diurne nei servizi per anziani, al diverso quadro di competenze e deleghe che coinvolge i Comuni e l Azienda ULSS relativamente a disabili e anziani. Le scelte che si intraprendono hanno importanti ricadute in 111

5 termini di gestione assistenziale ed economica familiare, di bilanci pubblici, sanitari e sociali e risvolti che non si possono ignorare. Appare opportuno adottare una modalità di intervento progettuale e sperimentale che consenta di approfondire l insieme della tematica, di fare alcune esperienze dirette con la possibilità di verificarne i risultati, di tenere aperte più strade per essere in grado sia di operare confronti, sia di disporre di soluzioni differenziate applicabili a situazioni e contesti diversi a seconda delle esigenze. Pertanto le azioni sono molteplici e non alternative una all altra: A) Rivalutazione e aggiornamento dei programmi diurni esistenti Questa azione coinvolge i programmi delle seguenti strutture, con sperimentazione interna di programmi alternativi adeguati alle esigenze dell età e della gravità: Programma Socio Riabilitativo Primula Programma Socio Riabilitativo Recoaro Solidale Programma Socio Riabilitativo No problem CEOD Azzurra CEOD AIAS CEOD ANFFAS B) Promozione di nuovi programmi di accoglienza e stimolazione per persone in età adulta avanzata: Attivazione nuovo programma interno presso Cooperativa Primula (13 utenti) Attivazione nuovo programma interno presso Cooperativa Recoaro Solidale (10 utenti) Attivazione nuovo programma Alta Valle, con un gruppo interno di maggiore età (3 utenti) C) Sperimentazione di microprogetti di accoglienza con le Case di riposo e la rete dei servizi per anziani: Attivazione nuovo programma La Gramola in collaborazione con la Casa di Riposo Villa Serena di Lonigo (5 utenti) Progetti individualizzati presso Case di riposo (4 utenti) D) Interventi formativi e di preparazione dei familiari incontri individuali e di gruppo incontri a tema. DESTINATARI A) Utenza interessata E stata individuata un utenza di 35 persone che saranno interessate dalle azioni complessive previste nel progetto: Utenti dei servizi diurni con età superiore a 50 anni o con situazioni analoghe alla tipologia del gruppo Persone con disabilità che chiedono forme di servizio diurno con situazioni analoghe alla tipologia del gruppo Utenti in dimissione da altri servizi, esterni alla rete della disabilità Situazioni di disabilità acquisita di nuova presa in carico riconducibili alla rete dei servizi per anziani L utenza proviene dall intero territorio, con maggiore concentrazione nel Punto Salute Nord per l età più elevata dell utenza. B) Modalità di accesso 112

6 La possibilità di accesso ai programmi previsti dal progetto comporta una valutazione e una presa in carico da parte dell Unità Operativa Disabilità Età Adulta e, nel caso di coinvolgimento dei servizi della rete anziani, una valutazione in U.V.M.D.. LE RISORSE Le risorse sono date da: l Unità Operativa Disabilità Età Adulta i servizi diurni esistenti della rete disabilità, a gestione diretta o convenzionata la rete dei servizi per anziani l esperienza degli enti gestori sedi e attrezzature messi a disposizione dal Privato Sociale e dalle Case di riposo le risorse assegnate dai Comuni per rispondere alla maggiore domanda di servizi diurni compartecipazione economica da parte delle famiglie. CONDUZIONE E GESTIONE DEL PROGETTO Il progetto è di natura sperimentale, di durata triennale. Le azioni sono già state avviate nel corso del Il modello di intervento costruito è flessibile e sarà adattato progressivamente alle esigenze e ai risultati delle verifiche periodiche effettuate. Gli enti coinvolti per la conduzione e la realizzazione del progetto sono l Azienda ULSS, gli enti gestori dei servizi interessati, gli enti affidatari dei servizi oggetto di convenzione, le Case di Riposo. Il progetto coinvolge vari ambiti di intervento: i servizi sociali per la disabilità (Unità Operativa Disabilità Età Adulta) l ambito distrettuale di riferimento, dove confluiscono anche gli interventi dell area anziani (Cure Primarie) i servizi socioeducativi diurni (centri diurni e programmi socioriabilitativi, a gestione diretta o convenzionata). L Azienda ULSS provvederà ad individuare un coordinatore responsabile del progetto. FASI ATTUATIVE DEL PROGETTO Il progetto sarà articolato nelle seguenti fasi: Azioni Fase preliminare: - elaborazione della tematica all interno dei gruppi Piano di Zona - confronto tra i settori interessati dell Azienda ULSS, gli enti gestori e il privato Sociale - progettazione Fase iniziale: - rivalutazione e aggiornamento dei programmi diurni esistenti - contatti con i soggetti e le famiglie - promozione di nuovi programmi di accoglienza - convenzionamento con enti esterni o avvio programmi a gestione diretta Fase di avvio: - valutazione delle situazioni individuali - progetti di incontri formativi per le famiglie - contatti con le strutture di inserimento Fase di realizzo: - realizzazione nuovi programmi - avvio e monitoraggio dei progetti individualizzati - realizzazione di interventi formativi per genitori e familiari Fase conclusiva: Tempi: tre annualità effettuata In corso Tre mesi Durata del progetto Ultimi tre mesi 113

7 - valutazione complessiva del progetto - valutazione singoli programmi ATTIVITÀ DI VERIFICA E RISULTATI ATTESI Trattandosi di un attività di nuova introduzione, essa riveste carattere di sperimentazione. Il progetto sarà monitorato periodicamente con il concorso dei principali soggetti coinvolti: il coordinatore aziendale del progetto i responsabili Cure Primarie e U.O. Anziani il coordinatore U.O. Disabilità Età Adulta i responsabili degli enti affidatari o coinvolti nel progetto. I risultati attesi dalla sperimentazione sono, a livello generale: individuazione di possibili percorsi e programmi socioeducativi e assistenziali per la persona con disabilità nell ultima fascia dell età adulta e che si avvicina all età anziana suscitare opportunità di approfondimento e confronto che coinvolgano l Azienda ULSS, i Comuni, la Regione, il Privato Sociale, le Associazioni allo scopo di prospettare possibili orientamenti per affrontare le tematiche dell invecchiamento della persona con disabilità. A livello della persona e della famiglia i risultati che si attendono sono: introduzione di cambiamenti rispettosi dei ritmi e delle esigenze della persona e dei criteri di gradualità apprendimento di autonomie e capacità nell adattamento a nuovi ambienti e situazioni acquisizione di maggiori abilità e consapevolezze da parte dei familiari per la gestione dell assistenza miglioramento dei livelli di collaborazione e consapevolezza da parte dei familiari nella preparazione all età anziana. ASPETTI INNOVATIVI L aspetto innovativo principale è rappresentato dall affrontare una tematica ancora oggi inespressa in una prospettiva di studio e di sperimentazione: ricercando soluzioni in linea con i percorsi socioeducativi effettuati dalla persona tenendo conto dei bisogni della famiglia e delle mutate caratteristiche della famiglia di oggi valorizzando le risorse offerte dalla rete dei servizi, sia per la disabilità adulta che per gli anziani interagendo con i vari soggetti del territorio. 114

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