Controllo iniziale e manutenzione dei sistemi di rivelazione incendi

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1 NORMA ITALIANA Controllo iniziale e manutenzione dei sistemi di rivelazione incendi UNI MARZO 2007 Initial verification and maintenance of automatic fire detection and fire alarm systems La norma descrive le procedure per il controllo iniziale, la sorveglianza e il controllo periodico, la manutenzione e la revisione dei sistemi fissi automatici di rivelazione, di segnalazione manuale e di allarme d incendio. TESTO ITALIANO ICS UNI Ente Nazionale Italiano di Unificazione Via Sannio, Milano, Italia UNI Riproduzione vietata. Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte del presente documento può essere riprodotta o diffusa con un mezzo qualsiasi, fotocopie, microfilm o altro, senza il consenso scritto dell UNI. Pagina I

2 PREMESSA La presente norma è stata elaborata sotto la competenza della Commissione Tecnica UNI Protezione attiva contro gli incendi La Commissione Centrale Tecnica dell UNI ha dato la sua approvazione il 23 novembre La presente norma è stata ratificata dal Presidente dell UNI ed è entrata a far parte del corpo normativo nazionale l 1 marzo Le norme UNI sono elaborate cercando di tenere conto dei punti di vista di tutte le parti interessate e di conciliare ogni aspetto conflittuale, per rappresentare il reale stato dell arte della materia ed il necessario grado di consenso. Chiunque ritenesse, a seguito dell applicazione di questa norma, di poter fornire suggerimenti per un suo miglioramento o per un suo adeguamento ad uno stato dell arte in evoluzione è pregato di inviare i propri contributi all UNI, Ente Nazionale Italiano di Unificazione, che li terrà in considerazione per l eventuale revisione della norma stessa. Le norme UNI sono revisionate, quando necessario, con la pubblicazione di nuove edizioni o di aggiornamenti. È importante pertanto che gli utilizzatori delle stesse si accertino di essere in possesso dell ultima edizione e degli eventuali aggiornamenti. Si invitano inoltre gli utilizzatori a verificare l esistenza di norme UNI corrispondenti alle norme EN o ISO ove citate nei riferimenti normativi. UNI Pagina II

3 INDICE 1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE 1 2 RIFERIMENTI NORMATIVI 1 3 TERMINI E DEFINIZIONI Rivelatori Sistema di rivelazione Controlli Ulteriori definizioni riferibili ai controlli e alle manutenzioni FASI E PERIODICITÀ 3 prospetto 1 Fasi e periodicità della manutenzione DOCUMENTAZIONE 3 prospetto 2 Documenti da produrre CONDIZIONI AMBIENTALI DURANTE LE PROVE E LE VERIFICHE Condizioni durante la fase di controllo iniziale Condizioni durante la fase di sorveglianza Condizioni durante il controllo periodico, la manutenzione e la fase di revisione Condizioni di sicurezza durante operazioni in aree pericolose STRUMENTAZIONE E DOCUMENTAZIONE DA IMPIEGARE DURANTE LE PROVE Generalità Prova della centrale Prova dei rivelatori di fumo puntiformi Prova dei rivelatori di fumo lineari Prova dei rivelatori di temperatura puntiformi Prova dei rivelatori di temperatura lineari Prova dei sistemi di rivelazione ad aspirazione Prova dei pulsanti di allarme incendio Prova dei rivelatori di fiamma puntiformi Prova dei segnalatori ottico acustici Prova dei dispositivi attuatori dei sistemi di estinzione Prova dei dispositivi di commutazione METODOLOGIA DI CONTROLLO INIZIALE Procedura per il controllo preliminare Procedura per il controllo funzionale Verifica dello stato e delle indicazioni della centrale Verifica dell efficacia dei sistemi di segnalazione locali Verifica delle condizioni e delle segnalazioni di allarme Verifica delle condizioni e delle segnalazioni di guasto Verifica dello stato delle fonti di alimentazione Sistemi particolari REGISTRAZIONE DELLE PROVE Metodo di registrazione Sottoscrizione dei documenti... 9 APPENDICE A 10 (informativa) prospetto A.1 Lista di riscontro per controllo iniziale di un impianto di rivelazione UNI Pagina III

4 prospetto A.2 Verifiche preliminari sul sistema prospetto A.3 Verifiche sul sistema prospetto A.4 Controlli addizionali su sistema con ASD APPENDICE B 14 (informativa) prospetto B.1 Lista di riscontro per controllo periodico sistema di rivelazione prospetto B.2 Verifiche sul sistema APPENDICE C REALIZZAZIONE DELLE VERIFICHE 16 (informativa) C.1 Controllo della messa a terra C.2 Verifica della corretta alimentazione ai dispositivi periferici C.3 Metodo di collegamento della schermatura del cavo C.4 Metodo di verifica del rumore elettrico BIBLIOGRAFIA 17 UNI Pagina IV

5 1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE La presente norma descrive le procedure per il controllo iniziale, la sorveglianza e il controllo periodico, la manutenzione e la revisione dei sistemi di rivelazione automatica di incendio. È applicabile anche dove il sistema di rivelazione incendi sia impiegato per attivare un sistema di estinzione automatica o attuare dispositivi di sicurezza antincendio. Scopo delle attività di manutenzione è la verifica della funzionalità degli impianti e non della loro efficacia, per la quale si rimanda alla UNI Qualora un sistema di rivelazione incendio non risulti conforme alla regola dell arte, le azioni correttive non rientrano nell ambito della presente norma. La presente norma si applica sia ai nuovi sistemi sia a quelli esistenti. 2 RIFERIMENTI NORMATIVI La presente norma rimanda, mediante riferimenti datati e non, a disposizioni contenute in altre pubblicazioni. Tali riferimenti normativi sono citati nei punti appropriati del testo e sono di seguito elencati. Per quanto riguarda i riferimenti datati, successive modifiche o revisioni apportate a dette pubblicazioni valgono unicamente se introdotte nella presente norma come aggiornamento o revisione. Per i riferimenti non datati vale l ultima edizione della pubblicazione alla quale si fa riferimento (compresi gli aggiornamenti). UNI 9795 Sistemi fissi automatici di rivelazione, di segnalazione manuale e di allarme d incendio - Sistemi dotati di rivelatori puntiformi di fumo e calore, rivelatori ottici lineari di fumo e punti di segnalazione manuali UNI EN 54-1 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d incendio - Introduzione UNI EN 54-3 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d incendio - Dispositivi sonori di allarme incendio UNI EN Sistemi di rivelazione e di segnalazione d incendio - Rivelatori di fumo - Rivelatori lineari che utilizzano un raggio ottico luminoso CEI 64-8 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a V in corrente alternata e a V in corrente continua CEI EN Costruzioni elettriche per atmosfere esplosive per la presenza di gas - Parte 17: Verifica e manutenzione degli impianti elettrici nei luoghi con pericolo di esplosione per la presenza di gas (diversi dalle miniere) 3 TERMINI E DEFINIZIONI 3.1 Rivelatori Ai fini della presente norma si applicano i termini e le definizioni seguenti rivelatore d incendio: Componente di un sistema di rivelazione incendio, che contiene almeno un sensore che costantemente o a intervalli frequenti sorveglia almeno un fenomeno fisico e/o chimico associato all incendio e che fornisce almeno un corrispondente segnale alla centrale di controllo e segnalazione [UNI EN 54-1] rivelatore di calore: Rivelatore sensibile all innalzamento della temperatura [UNI EN 54-1] rivelatore di fumo: Rivelatore sensibile alle particelle dei prodotti della combustione e/o della pirolisi sospesi nell atmosfera (aerosol) [UNI EN 54-1]. I rivelatori di fumo possono essere suddivisi in: UNI Pagina 1

6 rivelatore di fumo di tipo ionico: Rivelatore sensibile ai prodotti della combustione che sono in grado di influenzare le correnti dovute alla ionizzazione all interno del rivelatore [UNI EN 54-1] rivelatore di fumo di tipo ottico: Rivelatore sensibile ai prodotti della combustione che sono in grado di influenzare l assorbimento o la diffusione della radiazione nelle bande dell infrarosso, del visibile e/o dell ultravioletto dello spettro elettromagnetico [UNI EN 54-1] rivelatore di fumo lineare che utilizza un raggio ottico: Rivelatore costituito da almeno un trasmettitore e un ricevitore e che può comprendere un riflettore/i per la rivelazione di fumo mediante l attenuazione e/o la variazione dell attenuazione di un raggio ottico [UNI EN 54-12] rivelatore di fiamma 1) : Rivelatore sensibile alla radiazione emessa dalle fiamme di un incendio [UNI EN 54-1] rivelatore multi-criterio 1) : Rivelatore sensibile a più di un fenomeno causato dall incendio [UNI EN 54-1] rivelatore termico lineare 1) (cavo termosensibile): Rivelatore che risponde alla temperatura sorvegliata in prossimità di una linea continua rivelatore ad aspirazione (ASD aspirating smoke detectors) 1) : Rivelatore di fumo nel quale aria e aerosol passano attraverso un dispositivo di campionamento e sono trasportati a uno o più elementi sensibili al fumo attraverso un sistema di aspirazione. 3.2 Sistema di rivelazione Insieme di apparecchiature e software costituenti l impianto di rivelazione incendi. 3.3 Controlli 2) sorveglianza: Controllo visivo atto a verificare che le attrezzature e gli impianti antincendio siano nelle normali condizioni operative, siano facilmente accessibili e non presentino danni materiali accertabili tramite esame visivo. La sorveglianza può essere effettuata dal personale normalmente presente nelle aree protette dopo aver ricevuto adeguate istruzioni controllo periodico: Insieme delle operazioni, da effettuarsi con frequenza almeno semestrale, per verificare la completa e corretta funzionalità delle attrezzature e degli impianti manutenzione: Operazione od intervento finalizzato a mantenere in efficienza ed in buono stato le attrezzature e gli impianti manutenzione ordinaria: Operazione che si attua in loco, con strumenti ed attrezzi di uso corrente. Essa si limita a riparazioni di lieve entità, abbisognevoli unicamente di minuterie e comporta l impiego di materiali di consumo di uso corrente o la sostituzione di parti di modesto valore espressamente previste manutenzione straordinaria: Intervento di manutenzione che non può essere eseguito in loco o che, pur essendo eseguito in loco, richiede mezzi di particolare importanza oppure attrezzature o strumentazioni particolari o che comporti sostituzioni di intere parti di impianto o la completa revisione o sostituzione di apparecchi per i quali non sia possibile o conveniente la riparazione. 1) Rivelatori attualmente non contemplati nella UNI ) Definizioni tratte dal Decreto Ministeriale del 10 marzo UNI Pagina 2

7 3.4 Ulteriori definizioni riferibili ai controlli e alle manutenzioni controllo iniziale: Controllo effettuato per verificare la completa e corretta funzionalità delle apparecchiature e delle connessioni e la positiva corrispondenza con i documenti del progetto esecutivo consegna formale di un sistema: Atto che prevede la consegna del sistema a colui che lo ha commissionato e comporta l emissione dei documenti previsti dalla legislazione vigente e la sottoscrizione da parte dell installatore della dichiarazione di conformità oppure della "Dichiarazione di corretta installazione di impianti non ricadenti nel campo di applicazione della Legge 46/90" avviamento sistema: Fase operativa pratica, costituita da una serie di controlli funzionali e di verifiche visive operate sui componenti del sistema, condotta da personale specializzato durante il controllo iniziale sistema modificato: Sistema di rivelazione esistente nel quale sono state apportate modifiche per la sostituzione di apparecchiature con caratteristiche diverse rispetto a quelle precedentemente installate o una modifica nella loro quantità o collocazione, o nella funzionalità del sistema, tali da prevedere l esigenza di una revisione della documentazione di progetto originale revisione impianto: Controllo accurato e particolare del sistema, la cui periodicità e metodologia dipende dalle prescrizioni normative e legislative, relative ai singoli componenti utilizzati o dalle istruzioni del produttore delle apparecchiature impiegate responsabile del sistema: Datore di lavoro o persona da lui preposta (delegata) secondo la legislazione vigente 3). 4 FASI E PERIODICITÀ La manutenzione (obbligatoria secondo la legislazione vigente 4) ) dei sistemi di rivelazione incendio deve essere eseguita con la periodicità minima indicata nel prospetto 1. prospetto 1 Fasi e periodicità della manutenzione Fase Periodicità Circostanza Controllo iniziale Occasionale Prima della consegna di un nuovo sistema o nella presa in carico di un sistema in manutenzione. Sorveglianza Almeno ogni 30 giorni Secondo il piano di manutenzione programmata dal responsabile del sistema. Controllo periodico Almeno ogni 6 mesi Secondo il piano di manutenzione programmata dal responsabile del sistema. Manutenzione ordinaria Occasionale Secondo esigenza per riparazioni di lieve entità. Manutenzione straordinaria Occasionale Secondo esigenza per riparazioni di particolare importanza. Revisione sistema Almeno ogni 10 anni Secondo indicazioni normative e legislative in funzione delle apparecchiature impiegate o delle istruzioni dei costruttori delle apparecchiature. 5 DOCUMENTAZIONE I documenti devono essere prodotti secondo il prospetto 2. 3) Alla data di pubblicazione della presente norma è in vigore il Decreto Legislativo N 626 del 19 settembre 1994 e successive modifiche e/o integrazioni. 4) Alla data di pubblicazione della presente norma è in vigore il Decreto Ministeriale del 10 marzo 1998 (in particolare vedere punto 6.4 dell Allegato VI). UNI Pagina 3

8 prospetto 2 Documenti da produrre Fase Controllo iniziale Sorveglianza Controllo periodico Manutenzione ordinaria Manutenzione straordinaria Revisione sistema Documenti da produrre e riportare nel registro Rapporti di prova e liste di riscontro e controllo funzionale come minimo secondo quanto indicato nell appendice A. Semplice registrazione conforme al piano di manutenzione programmata dal responsabile del sistema. Registrazione delle attività e dei controlli su formato, stabilito dal responsabile del sistema. Registrazione del documento di intervento sottoscritto dal personale tecnico qualificato incaricato della manutenzione. Registrazione del documento di intervento sottoscritto dal personale tecnico qualificato incaricato della manutenzione. Rapporti di prova e liste di riscontro e controllo funzionale conformi come minimo a quanto indicato nell appendice A. 6 CONDIZIONI AMBIENTALI DURANTE LE PROVE E LE VERIFICHE 6.1 Condizioni durante la fase di controllo iniziale Le condizioni di prova ideali per il controllo iniziale sono quelle esistenti durante l ordinaria operatività dei sistemi. Nel caso gli ambienti nei quali insiste il sistema di protezione che non siano ancora stati adibiti al loro utilizzo operativo o si trovino ancora nella condizione di cantiere: - controllare che nell ambiente non sussistano condizioni tali da falsare il funzionamento del sistema e la riproducibilità delle condizioni di reale esercizio; - verificare che il funzionamento dei dispositivi da sottoporre a prova non sia condizionato da oggetti provvisori, materiali o dispositivi che potrebbero compromettere l efficacia del sistema. In ogni caso, verificare che le segnalazioni e le eventuali attivazioni comandate dal sistema di protezione non determinino condizioni di pericolo per le persone o vadano a causare azioni indesiderate o in grado di produrre danno alle cose. Assicurarsi che tutte le persone che possono essere raggiunte dalle segnalazioni ottiche ed acustiche siano state preventivamente informate; eventualmente concordare con il responsabile della sicurezza competente le opportune contromisure necessarie ad evitare condizioni che potrebbero creare panico e disagio nelle persone che operano nelle zone interessate. Verificare le condizioni di pulizia delle apparecchiature; tali condizioni devono essere assicurate anche dopo il termine di esecuzione delle prove. 6.2 Condizioni durante la fase di sorveglianza Il controllo di sorveglianza deve essere effettuato nelle condizioni esistenti durante l ordinaria operatività dei sistemi. 6.3 Condizioni durante il controllo periodico, la manutenzione e la fase di revisione Il controllo periodico, la manutenzione e la fase di revisione sono effettuati nelle condizioni esistenti durante l ordinaria operatività dei sistemi. In ogni caso, verificare che le segnalazioni e le eventuali attivazioni comandate dal sistema di protezione non determinino condizioni di pericolo per le persone o vadano a causare azioni indesiderate o che potrebbero produrre danno alle cose. In caso di sistemi adibiti al comando di sistemi attivi di protezione, quali per esempio comandi di estinzione a gas, mettere in atto misure tali da impedire che, durante le manovre, i dispositivi di comando vengano attivati in modo accidentale. UNI Pagina 4

9 Assicurarsi che tutte le persone che possono essere raggiunte dalle segnalazioni ottiche ed acustiche siano state preventivamente informate; eventualmente concordare con il responsabile della sicurezza competente le opportune contromisure necessarie ad evitare condizioni che potrebbero creare panico e disagio nelle persone che operano nelle zone interessate. 6.4 Condizioni di sicurezza durante operazioni in aree pericolose Prima di operare sulle apparecchiature verificare che non esistano condizioni di pericolo. In ogni caso, prima di iniziare ad operare è necessario chiedere, ed ottenere, dal responsabile della sicurezza competente informazioni circa i rischi presenti in ambiente e le misure di sicurezza da adottare secondo quanto previsto dalla legislazione vigente 5). In ogni caso, per i sistemi ubicati in luoghi con pericolo di esplosione per la presenza di gas (diversi dalle miniere), devono essere seguite le indicazioni della CEI EN STRUMENTAZIONE E DOCUMENTAZIONE DA IMPIEGARE DURANTE LE PROVE 7.1 Generalità Prima di operare su un sistema antincendio è necessario almeno predisporre quanto segue: - manualistica relativa alla centrale e alle apparecchiature installate; - disegni e documentazione di progetto dell impianto di protezione in edizione e/o revisione conformi a quanto installato; - norme di riferimento o procedure di prova dei produttori delle apparecchiature installate, ove esistenti; - strumenti di prova predisposti allo scopo dai produttori delle apparecchiature, ove esistenti; - la strumentazione elettronica di tipo e metrologia adeguata alle prove da eseguire in accordo alle istruzioni fornite dal produttore delle apparecchiature; è raccomandato almeno l utilizzo di un multimetro. Nel caso di sistemi comunicanti in modo seriale, è raccomandato l utilizzo di un oscilloscopio o di un analizzatore in grado di visualizzare la qualità della comunicazione seriale. 7.2 Prova della centrale Prima di operare su qualsiasi centrale antincendio è necessario almeno predisporre quanto segue: - manualistica e schemi della centrale; - programmi software o procedure di prova, forniti dal produttore della centrale (se esistenti); - la strumentazione elettronica di tipo e metrologia adeguata alle prove da eseguire in accordo alle indicazioni fornite dal produttore delle apparecchiature. Sono comunque raccomandati al minimo un multimetro e, nel caso di sistemi comunicanti in modo seriale, un oscilloscopio od un analizzatore in grado di visualizzare la qualità della comunicazione seriale. 7.3 Prova dei rivelatori di fumo puntiformi Oltre a quanto indicato al punto 7.1, per operare sui rivelatori di fumo puntiformi è necessario almeno predisporre strumenti di prova suggeriti a questo scopo dai produttori dei rivelatori; in particolare possono essere impiegati dispositivi artificiali di produzione del fumo o di altro prodotto, in grado di simulare con buona approssimazione l insorgere di un incendio. 5) Alla data di pubblicazione della presente norma è in vigore il Decreto Legislativo N 626 del 19 settembre 1994 e successive modifiche e/o integrazioni. UNI Pagina 5

10 7.4 Prova dei rivelatori di fumo lineari Oltre a quanto indicato al punto 7.1, è necessario predisporre dispositivi di prova suggeriti a questo scopo dai produttori dei rivelatori; in particolare possono essere impiegati appositi filtri di oscuramento tarati forniti dagli stessi produttori dei rivelatori. 7.5 Prova dei rivelatori di temperatura puntiformi Oltre a quanto indicato al punto 7.1, è necessario predisporre dispositivi di prova suggeriti a questo scopo dai produttori dei rivelatori; in particolare possono essere impiegati dispositivi di riscaldamento sia piezoelettrici, sia ad aria o gas adatti allo scopo. 7.6 Prova dei rivelatori di temperatura lineari I rivelatori di temperatura lineari spesso differiscono tra loro anche per la tipologia di funzionamento. È quindi importante fare ricorso alle normative di riferimento disponibili e, in second ordine, alle istruzioni del produttore e agli strumenti da esso predisposti a questo scopo, nonché alle eventuali indicazioni del progettista. 7.7 Prova dei sistemi di rivelazione ad aspirazione Alla famiglia dei sistemi di aspirazione appartengono apparecchiature che operano secondo diversi livelli di sensibilità e principi operativi. La norma applicabile e il tipo di strumento necessario devono essere quindi predisposti dall installatore secondo le indicazioni del progettista del sistema. 7.8 Prova dei pulsanti di allarme incendio Oltre a quanto indicato al punto 7.1, per operare sui pulsanti di allarme incendio è necessario almeno predisporre: - strumenti specifici per l attivazione dei pulsanti, per esempio speciali utensili e chiavi in grado di simulare la rottura del vetro; - un numero sufficientemente adeguato di vetrini frangibili nel caso le prove ne prevedano la rottura. 7.9 Prova dei rivelatori di fiamma puntiformi Alla famiglia dei rivelatori di fiamma appartengono dispositivi che operano secondo diversi livelli di sensibilità e principi funzionali; la norma applicabile e il tipo di strumento necessario devono essere quindi predisposti dall installatore secondo le indicazioni del progettista del sistema Prova dei segnalatori ottico acustici Oltre a quanto indicato al punto 7.1, per operare sui segnalatori ottico acustici può essere utile ricorrere all impiego di uno strumento di misurazione fonometrica Prova dei dispositivi attuatori dei sistemi di estinzione Oltre a quanto indicato al punto 7.1, per operare sui sistemi comprendenti attuatori destinati ad avviare apparecchiature di comando automatico dell estinzione, può essere utile ricorrere ad apparecchi elettronici di simulazione da collegare in prossimità ed in sostituzione temporanea del dispositivo di attuazione del quale devono possedere caratteristiche elettriche analoghe Prova dei dispositivi di commutazione Trattandosi prevalentemente di contatti di scambio possono essere impiegati gli stessi dispositivi comandati o, in caso di controindicazioni di carattere pratico, un multimetro predisposto alla lettura della commutazione. UNI Pagina 6

11 8 METODOLOGIA DI CONTROLLO INIZIALE 8.1 Procedura per il controllo preliminare Il controllo iniziale è effettuato da personale qualificato. Prima di passare alla fase esecutiva delle prove, occorre eseguire un controllo preliminare che è costituito da una verifica visiva del sistema. Per i sistemi di rivelazione incendio, la verifica è eseguita in conformità alla UNI 9795, prevedendo quindi: - l accertamento della rispondenza del sistema al progetto esecutivo; - il controllo che la posa in opera sia stata eseguita in conformità alla CEI 64-8 per le parti applicabili; - il controllo visivo dei collegamenti elettrici; - il controllo visivo dei collegamenti meccanici. La verifica visiva è una parte molto importante e deve essere effettuata su tutti gli impianti; generalmente un impianto esteticamente ben eseguito è un impianto che denota una cura costruttiva che sarà in grado di favorire una buona affidabilità e gli interventi successivi. La parte visibile del sistema deve essere esaminata per controllare: - che le cassette e i percorsi siano chiaramente identificabili; - che i percorsi dei cavi siano esenti da influenze ambientali; - che le curve e le giunte siano state eseguite a regola d arte; - che i supporti meccanici dell impianto siano regolari e stabili; - il bloccaggio e la tenuta meccanica dei tubi in prossimità dei raccordi e delle cassette; - che gli ingressi nelle cassette siano collegati a regola d arte; - i collegamenti di messa a terra; - che la messa a terra dello schermo sia in un solo punto o comunque secondo le indicazioni del costruttore delle apparecchiature. La verifica visiva deve prevedere anche l apertura delle cassette di giunzione e l ispezione dei punti nascosti per controllare: - la stabilità dei collegamenti e fissaggio dei morsetti; - l impiego dei capicorda su tutti i collegamenti nei quali siano previsti; - la continuità del collegamento dello schermo e suo isolamento rispetto agli altri conduttori; - che il grado di riempimento dei tubi sia a regola d arte; - una chiara identificazione di cavi e morsetti. 8.2 Procedura per il controllo funzionale Le istruzioni fornite nella presente norma non intendono entrare nel dettaglio della definizione delle prove ma piuttosto fornire le indicazioni per uniformare le prove essenziali che devono essere effettuate nella fase di controllo iniziale del sistema. In talune applicazioni, i controlli sono eseguiti in accordo alle specifiche del cliente e/o con documentazione più esaustiva di quella indicata di seguito. Durante le operazioni di controllo iniziale, deve essere eseguito un controllo funzionale per tutti i sistemi, di tutti i rivelatori, contatti, pulsanti e azionamenti presenti nel sistema. Verificare che le logiche richieste dal cliente siano compatibili con quanto previsto dai documenti di progetto. Verificare l efficacia dei comandi che interagiscono con le alimentazioni, la ventilazione e i comandi di tutte le macchine e le segnalazioni che possono influenzare l efficacia del sistema. UNI Pagina 7

12 In modo particolare assicurarsi che gli effetti delle prove (segnalazioni e comandi) non producano situazioni di pericolo o attuazioni indesiderate; è necessario pianificare metodi e prove con il concorso e consenso del responsabile della sicurezza e/o responsabile servizio prevenzione e protezione competente. Prima di procedere con le prove della parte di rivelazione di impianti rivelazione e spegnimento, porre le apparecchiature di comando dello spegnimento in sicurezza. 8.3 Verifica dello stato e delle indicazioni della centrale Effettuare un operazione di comando tramite chiave meccanica o elettronica, o azionando la tastiera e verificare che la centrale cambi stato. 8.4 Verifica dell efficacia dei sistemi di segnalazione locali Controllare: a) l efficienza dell alimentatore e delle batterie e verificarne l autonomia; b) l assorbimento dell impianto ad essa collegato; c) l efficienza di tutte le segnalazioni ottiche e acustiche di cui la centrale è provvista; d) la capacità di ricezione degli allarmi provenienti dai rivelatori; e) la capacità della centrale di attivare i mezzi di allarme. 8.5 Verifica delle condizioni e delle segnalazioni di allarme Ciascun rivelatore di fumo, fiamma, temperatura o pulsante, è mandato in allarme per verificare: a) l accensione del led sullo zoccolo o sul rivelatore; b) la segnalazione congruente dello stato di allarme sulla centrale; c) l attivazione delle segnalazioni ottico acustiche nell impianto; d) l attuazione dei comandi previsti dalla logica; se presenti sistemi di visualizzazione grafica, ripetizione e stampa: e) la segnalazione congruente sul sistema grafico; f) la segnalazione sul ripetitore; g) la registrazione dell evento. Dopo ogni sequenza di allarme, è necessario accettare l evento in centrale e tacitare la relativa segnalazione acustica. Le segnalazioni devono essere congruenti, ovvero si deve verificare che il componente mandato in allarme corrisponda in termini di nome, indirizzo, zona, posizione a quando previsto dal progetto. Deve essere verificata l efficacia delle segnalazioni acustiche che devono essere udite distintamente, in qualsiasi punto dell ambiente protetto, anche nelle condizioni di massima rumorosità di fondo ambientale. Prima di iniziare le prove, è necessario documentarsi circa le sequenze logiche previste dai comandi e dalle ripetizioni. In caso di sistemi che prevedano comandi su azioni combinate o temporizzate degli ingressi, è necessario provocare queste condizioni per verificarne l efficacia. 8.6 Verifica delle condizioni e delle segnalazioni di guasto Linea di rivelazione su rivelatori analogici o indirizzati Dato che il riconoscimento di ciascun rivelatore è stato provato dalla sua condizione di allarme, è sufficiente rimuovere alcuni rivelatori a campione da ciascuna linea di rivelazione o loop. Si deve quindi verificare: a) la segnalazione congruente dello stato di anomalia sulla centrale; UNI Pagina 8

13 b) l attuazione dei comandi previsti dalla logica; se presenti sistemi di visualizzazione grafica, ripetizione e stampa: c) la segnalazione congruente sul sistema grafico; d) la segnalazione sul ripetitore; e) la stampa dell evento Linea di rivelazione su rivelatori convenzionali A seguito delle seguenti condizioni prodotte sulla linea: 1) rimozione di alcuni rivelatori a campione sulla linea tra i quali l ultimo; 2) creazione di un corto circuito di linea; 3) interruzione della linea; si deve verificare: a) la segnalazione congruente dello stato di anomalia di zona sulla centrale; b) la verifica di efficacia delle eventuali segnalazioni associate Linea di comando monitorata Una linea di comando monitorata è tipica delle linee di segnalazione con controllo di linea degli avvisatori ottico/acustici di allarme. Interrompendo il collegamento della linea con il dispositivo controllato si deve avere: a) la segnalazione congruente dello stato di anomalia sulla centrale; b) la verifica di efficacia delle eventuali segnalazioni associate. 8.7 Verifica dello stato delle fonti di alimentazione Effettuare la simulazione della mancanza dell alimentazione primaria togliendo alimentazione di rete e verificare l efficacia del sistema di commutazione. Si deve verificare che: a) la centrale e l impianto devono continuare ad operare in modo regolare almeno per un tempo utile a dimostrare la reale efficienza dell impianto e la sua capacità di operare in assenza di alimentazione primaria; b) la mancanza della alimentazione primaria deve essere segnalata sulla centrale. 8.8 Sistemi particolari Per il controllo funzionale di sistemi diversi da quelli indicati nei punti precedenti o di apparecchiature da sottoporre a prova singolarmente, deve essere applicato il metodo di verifica più appropriato e secondo le indicazioni del costruttore. 9 REGISTRAZIONE DELLE PROVE 9.1 Metodo di registrazione Le prove ed i controlli devono essere formalizzati mediante la compilazione di appropriate liste di controllo. Esempi di liste di riscontro per il controllo sono riportati nelle appendici A e B. Almeno una copia delle liste di controllo deve essere conservata dal responsabile del sistema e allegata al registro della manutenzione e dei controlli. 9.2 Sottoscrizione dei documenti I documenti che costituiscono la registrazione formale dei controlli devono essere sottoscritti, come minimo, dal tecnico che ha effettuato le prove e da persona delegata dal datore di lavoro presso il quale sono state effettuate le prove. UNI Pagina 9

14 APPENDICE (informativa) A prospetto A.1 Lista di riscontro per controllo iniziale di un impianto di rivelazione Tipo di verifica: Controllo iniziale consegna impianto Controllo iniziale presa in manutenzione Pagine che costituiscono il presente documento 1 Verifiche preliminari 3 Controlli addizionali per ASD (prospetto A.4) (prospetto A.2) 2 Verifica sul sistema 4 Allegati (prospetto A.3) Committente 1. Ragione sociale 3. Ubicazione attività protetta 2. Indirizzo Impianto comprendee Esecuzione elettrica Rivelazione a linea collettiva Impianto di estinzione Rivelazione di tipo indirizzato Rivelazione con ASD (In tal caso, per questa parte, fare riferimento alle modalità di verifica prescritte nelle norme di riferimento applicabili) Esecuzione di tipo civile Se ADPE o EXi, vedere la norma applicabile, per esempio CEI EN per ambienti con presenza di gas Esecuzione di tipo industriale o terziario Luoghi a rischio di esplosione Documenti allegati Documenti utilizzati e disegni di riferimento Disegni di progetto e schemi elettrici Disegni con planimetrie e riportanti la posizione dei componenti Calcoli di flusso (solo per sistemi con ASD) Norme o specifiche di prova impiegate Lista di controllo dettagliata di tutti i componenti del sistema Altri allegati Identificativo documento Durante le prove sono state riscontrate delle non conformità? Sì No Sono state risolte o è stata definita la soluzione? Sì No Il committente è stato informato? Sì No Commenti e note : COMPOSIZIONE DEL GRUPPO DI VERIFICA NOME E COGNOME FUNZIONE FIRMA Data dell intervento UNI Pagina 10

15 prospetto A.2 Verifiche preliminari sul sistema Tipo di controllo Contrassegnato se obbligatorio Visivo Documentale Controllo visivo della parte elettrica del sistema Controllo dei collegamenti di terra e del rumore elettrico Scopo della verifica Rispondenza del sistema al progetto esecutivo Rispondenza alle norme di riferimento (vedere dichiarazione di conformità o di corretta installazione) Corrispondenza della documentazione ai componenti installati Chiara identificazione delle interconnessioni Percorsi dei cavi esenti da interferenze ambientali ed elettriche Stesura dei tubi senza inclinazioni anomale Esecuzione delle curve e delle giunte a regola d arte Supporti meccanici stabili ed in numero adeguato Ingressi dei tubi alle cassette dotati di raccordi adeguati Controllo positivo della pulizia dei rivelatori Messa a terra delle alimentazioni di rete Stabilità dei collegamenti e fissaggio dei morsetti Impiego dei capicorda su tutti i collegamenti Chiara identificazione e colori di cavi e morsetti Grado di riempimento dei tubi secondo norma Collegamento e messa a terra del cavo schermato Controllo della messa a terra Controllo del rumore elettrico Note e azioni Barrare se con esito positivo Note COMPOSIZIONE DEL GRUPPO DI VERIFICA NOME E COGNOME FUNZIONE FIRMA Data dell intervento UNI Pagina 11

16 prospetto A.3 Verifiche sul sistema Tipo di controllo Contrassegnato se obbligatorio Controllo sulla centrale Controllo sul sistema di ripetizione Controllo sulle linee Controllo di tutti i componenti a) Controllo funzionale del sistema Scopo della verifica Efficienza e commutazione delle alimentazioni, con rimozione alimentazione primaria Controllo del valore e dello stato delle batterie Efficienza di lampade, led e segnalazioni ottiche e digitali Efficienza delle segnalazioni acustiche Efficienza dei segnali di rinvio degli stati di allarme e guasto su ripetitori, modem, combinatori Efficienza del sistema di visualizzazione grafica e possibilità di inviare e ricevere comandi Note e azioni Barrare se con esito positivo Se esistenti Se esistenti Assorbimenti delle linee nei margini di tolleranza previsti Solo in controllo iniziale o ricerca guasti Segnalazione guasto su apertura o corto circuito delle linee di rivelazione o ingresso sorvegliate Segnalazione guasto su apertura o corto circuito delle linee di comando sorvegliate Esecuzione positiva delle prove di allarme su tutti i componenti che prevede: Segnalazioni coerenti su centrale, lampade, led, display e altri ripetitori Controllo con esito positivo delle funzioni e delle temporizzazioni dei comandi Controllo positivo delle congruenze delle segnalazioni su programma di visualizzazione e stampante Controllo positivo delle congruenze delle segnalazioni su programma di visualizzazione e stampante Esecuzione positiva delle prove di guasto a campione con rimozione di alcuni rivelatori dalla base Controllo positivo dell udibilità delle segnalazioni di allarme nell ambiente protetto Se esistente Se esistente a) Se esiste una lista di riscontro recante il controllo di tutti i componenti, allegarla e non compilare i campi seguenti. Note COMPOSIZIONE DEL GRUPPO DI VERIFICA NOME E COGNOME FUNZIONE FIRMA Data dell intervento UNI Pagina 12

17 prospetto A.4 Controlli addizionali su sistema con ASD Tempi di trasporto per ASD Entro 120 s Entro secondi : Tipo di controllo Contrassegnato se obbligatorio Controllo sugli analizzatori ASD se autonomi o contenuti nella centrale di controllo Controllo sul sistema di ripetizione Controllo della rete di aspirazione Per ASD a commutazione Controllo segnalazioni conformi alle soglie impostate Controllo funzionale del sistema Scopo della verifica Efficienza e commutazione delle alimentazioni, con rimozione alimentazione primaria Controllo del valore e dello stato delle batterie Efficienza di lampade, led e segnalazioni ottiche e digitali del visualizzatore Verifica che le soglie siano state programmate secondo le richieste del committente Efficienza dei segnali di rinvio degli stati di allarme e guasto su ripetitori, modem, combinatori Efficienza del sistema di visualizzazione grafica e possibilità di inviare e ricevere comandi Ispezione visiva dei tratti di tubo per rilevare eventuali ostruzioni o danneggiamenti Controllo con vacuometro delle depressioni su ciascun foro (solo durante il controllo iniziale) Segnalazione guasto su ostruzione del sistema aspirante ottenuta tappando gli ingressi al sensore Controllo di commutazione e corrispondenza tra segnalazioni e zone di origine Esecuzione positiva delle prove di allarme su tutti i punti: Note e azioni Barrare se con esito positivo Se esistenti Se esistenti Controllo di intervento delle soglie di allarme e guasto (almeno uno per ciascuna tratta) Esito delle logiche funzionali dei comandi e delle temporizzazioni Se esistente Controllo positivo delle congruenze delle segnalazioni su programma di visualizzazione e stampante Controllo del tempo massimo di risposta sul punto più remoto con fumo o sistema di simulazione Controllo del tempo massimo di risposta sul punto più remoto conforme alla norma di riferimento Se esistente Tempo rilevato: Note COMPOSIZIONE DEL GRUPPO DI VERIFICA NOME E COGNOME FUNZIONE FIRMA Data dell intervento UNI Pagina 13

18 APPENDICE (informativa) B Tipo di verifica prospetto B.1 Lista di riscontro per controllo periodico sistema di rivelazione Controllo periodico Manutenzione ordinaria Manutenzione straordinaria Committente 1. Ragione sociale 3. Ubicazione attività protetta 2. Indirizzo Comprende Esecuzione elettrica Rivelazione a linea collettiva Rivelazione di tipo indirizzato Rivelazione con ASD Impianto di estinzione Per questa parte fare riferimento alle modalità di verifica prescritte nelle norme di riferimento applicabili Civile Se ADPE o EXi, vedere la norma applicabile, per esempio Industriale o terziario CEI EN per ambienti con presenza di gas Luoghi a rischio di esplosione Documenti allegati Documenti utilizzati e disegni di riferimento Disegni di progetto e schemi elettrici Disegni con planimetrie e riportanti la posizione dei componenti Calcoli di flusso (solo per sistemi con ASD) Norme o specifiche di prova impiegate Lista di controllo dettagliata di tutti i componenti del sistema Altri allegati Identificativo documento Durante le prove sono state riscontrate delle non conformità? Se sì, indicarle. Sì No Sono state risolte? Sì No Il committente è stato informato? Sì No Commenti e note o non conformità: UNI Pagina 14

19 prospetto B.2 Verifiche sul sistema Tipo di controllo Contrassegnato se obbligatorio Controllo sulla centrale Scopo della verifica Efficienza e commutazione delle alimentazioni, segnalazioni, rimozione alimentazione primaria Stato delle batterie Efficienza di lampade, led e segnalazioni ottiche e digitali Note e azioni Barrare se con esito positivo Efficienza delle segnalazioni acustiche Controllo sul sistema Controllo sulle linee Esiste la lista di controllo dettagliata? Controllo funzionale impianto Efficienza dei segnali di rinvio degli stati di allarme e guasto su ripetitori, modem, combinatori Efficienza del sistema di visualizzazione grafica e possibilità di inviare e ricevere comandi Segnalazione guasto su apertura o corto circuito delle linee di rivelazione sorvegliate Segnalazione guasto su apertura o corto circuito delle linee di comando sorvegliate Se sì, allegare una copia del documento alla presente lista Esecuzione positiva delle prove di allarme su tutti i componenti, ove possibile Controllo positivo delle segnalazioni di allarme presso l impianto Controllo positivo delle congruenze delle segnalazioni e delle visualizzazioni Se esistenti Se esistenti A campione con rimozione di un sensore A campione scollegando un morsetto Non barrare se presente la lista di controllo Note COMPOSIZIONE DEL GRUPPO DI VERIFICA NOME E COGNOME FUNZIONE FIRMA Data dell intervento UNI Pagina 15

20 APPENDICE C REALIZZAZIONE DELLE VERIFICHE (informativa) C.1 Controllo della messa a terra Per controllare che la centrale e l eventuale barra di terra siano collegati all impianto elettrico di terra è opportuno effettuare, oltre che un controllo visivo, anche una misura strumentale della resistenza di terra. C.2 Verifica della corretta alimentazione ai dispositivi periferici Per verificare il corretto dimensionamento della sezione dei cavi e del sistema di alimentazione, si raccomanda di controllare che la tensione minima di alimentazione misurata sui dispositivi periferici sottoposti ad attivazione con la sola alimentazione secondaria (batteria, UPS, ecc.) sia tale da non pregiudicare il funzionamento dell impianto. C.3 Metodo di collegamento della schermatura del cavo Quando previsto, il collegamento degli schermi è importante per assicurare il corretto funzionamento dei sistemi. A meno che non sia diversamente specificato dal produttore delle apparecchiature, è opportuno che gli schermi siano accuratamente collegati in modo da assicurare la loro continuità su tutta la lunghezza del cavo. Si raccomanda che ciascuno schermo sia collegato a terra solo in prossimità della barra di terra della centrale; è opportuno che lungo il percorso dei cavi e nelle cassette di giunzione non ci siano altri punti a terra, nemmeno temporaneamente. C.4 Metodo di verifica del rumore elettrico È buona regola verificare che i collegamenti elettrici con i dispositivi posti in campo, le comunicazioni e le alimentazioni, siano esenti dalla presenza di rumore elettrico (noise) in misura superiore al 5% del valore di picco. In situazioni dubbie, sempre in presenza di apparecchiature elettriche di potenza, si raccomanda di utilizzare l oscilloscopio per misurare la presenza del rumore. Si raccomanda di effettuare la misura chiedendo al committente di azionare i carichi elettrici più gravosi ed osservando l effetto sulla scala dell oscilloscopio. UNI Pagina 16

21 BIBLIOGRAFIA [1] Decreto Legislativo 19 settembre 1994 N Attuazione delle Direttive CEE riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro [2] Decreto Ministeriale 10 marzo Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell emergenza nei luoghi di lavoro [3] Decreto del Presidente della Repubblica 12 gennaio 1998, N 37 - Regolamento recante disciplina dei procedimenti relativi alla prevenzione incendi, a norma dell articolo 20 comma 8 della Legge 15 marzo 1997, N 59 [4] Decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, N Testo unico sull edilizia UNI Pagina 17

22 UNI Ente Nazionale Italiano di Unificazione Via Sannio, Milano, Italia Riproduzione vietata - Legge 22 aprile 1941 Nº 633 e successivi aggiornamenti.

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