LE RISORSE DEI FONDI STRUTTURALI EUROPEI (FSE-FESR) LO STATO DI ATTUAZIONE DEL QUADRO STRATEGICO NAZIONALE (AGGIORNATO AL 31 DICEMBRE 2011)

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1 Servizio Politiche Territoriali LE RISORSE DEI FONDI STRUTTURALI EUROPEI (FSE-FESR) LO STATO DI ATTUAZIONE DEL QUADRO STRATEGICO NAZIONALE (AGGIORNATO AL 31 DICEMBRE 2011) 7 monitoraggio della UIL MARZO 2012

2 PRESENTAZIONE Mentre nel Paese, in questi giorni, si discute della riforma del mercato del lavoro e degli interventi per favorire la crescita e l occupazione, come UIL continuiamo a monitorare l attuazione del Quadro Strategico Nazionale , su quanto e come si spendono le risorse dei Fondi Strutturali Europei, che a detta di molti sono le uniche risorse certe a disposizione per lo sviluppo. Lo facciamo con il VII monitoraggio UIL, aggiornato al 31 Dicembre 2011, che fotografano i dati della rendicontazione a Bruxelles. La spesa al 31 Dicembre 2011 parla da sola: il livello rendicontato alla Commissione Europea è al 23,2%, percentuale questa, che scende al 20,7% nel Mezzogiorno. Se con il Piano di Azione e Coesione, per la riprogrammazione e accelerazione della spesa di Fondi Comunitari, predisposto dal Ministro per Coesione Territoriale, si è evitato, grazie anche a vari tecnicismi, di perdere importanti e vitali risorse per il sistema Paese, resta, però, grave il ritardo sia della spesa che degli impegni. Anche se è chiaro, che gli effetti del Piano di Azione e Coesione, insieme alle misure decise dal Comitato Nazionale per l attuazione del Quadro Strategico Nazionale , inerenti l ulteriore accelerazione di spesa e il miglioramento dell efficacia degli interventi, si vedranno nel corso del 2012, tuttavia emergono alcune considerazioni di fondo. La prima è la scarsa efficienza di tutta la pubblica amministrazione (centrale e periferica) di programmare e di spendere e bene le risorse, come d altronde dimostrano i dati di spesa delle Amministrazioni Centrali e delle singole Regioni. Un giudizio, quindi, tralasciando per un attimo i numeri, deve riguardare, anche, e, soprattutto, alla qualità della spesa. Ciò, perché se da un lato pur di non perdere le risorse può andar bene tutto, dall altro si eviti però lo spendere tanto per spendere. A questo proposito va bene la filosofia di fondo del Piano di Azione e Coesione, ma come UIL, riteniamo che esso non può non tener conto della vera priorità del Paese: il lavoro. Per questo nelle scorse settimane abbiamo scritto una lettera aperta ai Ministri del Lavoro e della Coesione Territoriale per chiedere, che nella riprogrammazione dei fondi comunitari si mettesse in primo piano un intervento straordinario per l occupazione giovanile e femminile. Cosi come abbiamo chiesto al Governo di rafforzare e rendere immediatamente disponibile il bonus occupazione nel Sud, interventi per ridurre i tempi del contenzioso del lavoro, favorire reali politiche di conciliazione e azioni per i lavoratori vecchi ma non troppo. Perché i dati di programmazione e spesa dei Fondi Comunitari sono una ragione in più, affinchè, le Istituzioni nazionali e regionali si impegnino a programmare una parte consistente di tali risorse verso tali obiettivi, soprattutto nel Sud Italia. 2

3 Basterebbe, infatti, mettere in campo per i prossimi 4 anni 12 miliardi non spesi dei fondi comunitari di tali risorse, dato che ne restano ancora 30 miliardi da programmare, per incentivare ogni anno ulteriori 210 mila contratti di apprendistato, 50 mila veri stage e tirocini ed estendere tutele ai lavoratori over 55 anni. Tutti temi, che la UIL chiede da anni e che potrebbero aiutare e non poco anche il confronto sulla riforma del mercato del lavoro. Poche cose con risorse certe e disponibili su cui la UIL è pronta a confrontarsi con tutte le forze politiche e sociali per il rilancio del Mezzogiorno e non solo. Guglielmo Loy Segretario Confederale UIL Roma, Marzo

4 FONDI COMUNITARI : ANALISI STATO DI ATTUAZIONE AL 31 DICEMBRE 2011 E LE PROSPETTIVE DI SPESA AL 31 DICMBRE 2012 Al 31 Dicembre 2011 lo stato di avanzamento del Quadro Strategico Nazionale , presenta, su un totale di 59,4 miliardi di euro (tra Fondi Comunitari e cofinanziamento nazionale), un livello di spesa certificato al 23,2% (13,8 Miliardi di euro), mentre gli impegni giuridicamente vincolanti sono al 48,9% (29 miliardi di euro). Nel Mezzogiorno, tra Programmi regionali, interregionali e nazionali (POR, POIN e PON), su un totale di 47 miliardi di euro, la spesa effettiva è al 20,7% (9,7 miliardi di euro), mentre gli impegni sono al 46,6% (21,9 miliardi di euro). In particolare, per quanto riguarda la programmazione delle 8 Regioni del Sud, la spesa relativa ai 31,4 miliardi di euro è al 18,3% e gli impegni sono al 43,6%; va solo un po meglio la spesa affidata alle Amministrazioni centrali dello Stato dove gli impegni ammontano al 52,8% del totale del periodo e la spesa certificata è al 25,5%. Percentuali un po più alte al Centro Nord, dove, su un totale di risorse per l intero periodo pari a 12,4 miliardi di euro, la spesa è al 32,8% e gli impegni raggiungono il 57,3%. Visti i dati di spesa e di impegni ancora insoddisfacenti, oltre al Piano di Azione e Coesione, che ha già riprogrammato oltre 3,1 miliardi di euro (974 milioni per l istruzione; 142 milioni per il credito di imposta occupazione nel Mezzogiorno; 1,6 miliardi di euro per le infrastrutture ferroviarie, oltre a quote per l agenda digitale), il Comitato Nazionale per l Attuazione del Quadro Strategico Nazionale ha adottato ulteriori misure per l accelerazione e il miglioramento degli interventi cofinanziati dai Fondi Strutturali Europei. L obiettivo fissa i target di spesa per entrambi e Fondi (FSE, FESR), da raggiungere in 4 fasi (Maggio ed Ottobre 2012 e Maggio ed Ottobre 2013), calcolati sugli importi da rendicontare a fine di ogni anno e che per il 2012 soltanto di risorse europee al netto del cofinanziamento nazionale ammontano ad oltre 5 miliardi di euro (1,1 miliardi per il FSE e 4,9 miliardi di euro per il FESR). L eventuale non raggiungimento dei target comporterà una riduzione della quota di cofinanziamento nazionale a carico del Bilancio dello Stato, i cui proventi confluiranno nel Piano di Azione e Coesione per il finanziamento dei suoi obiettivi. I target annuali da raggiungere (spesa certificata) sono: entro il 31 Maggio 2012 il 20% delle risorse d spendere entro fine anno; entro il 31 Ottobre 2012 il 70% delle risorse da spendere entro fine anno; entro il 31 Maggio 2013 il 40% delle risorse da spendere entro il 31 Dicembre 2013; entro il 31 Ottobre 2013 l 80% delle risorse da spendere entro il 31 Dicembre L eventuale mancato raggiungimento degli obiettivi delle spese da certificare a Maggio ed Ottobre, singolarmente considerati comporterà la quantificazione di un importo da riprogrammare: 4

5 fino al 5% nessuna riprogrammazione; superiore al 5% e fino al 10% dagli obiettivi la quota da riprogrammare sarà pari allo 15%; superiore al 10%, e fino al 20% dagli obiettivi la quota da riprogrammare sarà pari al 30%; superiore al 20% e fino al 30% dagli obiettivi la quota da riprogrammare sarà pari al 40%; oltre il 30% dagli obiettivi la quota da riprogrammare sarà pari al 60%. Il mancato raggiungimento dei target comporterà: come già detto la riduzione del cofinanziamento nazionale o, nel caso non fosse possibile, per il rispetto dei vincoli europei, la riprogrammazione all interno dei singoli programmi. Tornando ai dati del monitoraggio, spicca in negativo nel Sud, la performance della Campania dove la spesa al 2011 è ferma al 12,7% (1 miliardo di euro su un totale di 7,9 miliardi di euro tra FSE e FESR per il periodo ); non va meglio in Sicilia con uno stato di pagamenti al 13,2% (1,1 miliardi di euro su un totale di 8,6 miliardi di euro); in Calabria dove il livello di spesa è al 18,3% (705 milioni di euro su un totale di 3,8 miliardi di euro); in Puglia con una spesa certificata al 22,4% (1,5 miliardi di euro su un totale di 6,5 miliardi di euro), al di sopra della media del Sud, ma sotto quella nazionale. Migliore la situazione in Basilicata dove la spesa certificata al 2011 è al 33,8% (363 milioni di euro di euro su un totale di 1,1 miliardi di euro); in Abruzzo con una spesa al 33,4% (221 milioni di euro su un totale di 662 milioni di euro); in Sardegna dove il livello di spesa è al 32% (778 milioni di euro su un totale di 2,4 miliardi di euro); in Molise dove è stato speso il 26% (77 milioni di euro su un totale di 295 milioni di euro). Sempre nel Mezzogiorno, per quanto riguarda i Programmi Nazionali (PON) e Interregionali (POIN), in forte ritardo il Programma Attrattori Culturali, che con una spesa certificata ferma al 16,4% (167 milioni su un totale di 1 miliardo di euro), ha restituito a Bruxelles nel 2011 circa 2 milioni di euro. Un po meglio, si far per dire, soltanto perché finanzia i grandi progetti, che hanno una rendicontazione diversa, il PON Reti e Mobilità, fermo ad una spesa al 16,4% (439 milioni di euro su un totale di 2,7 miliardi di euro). Il Programma Energie Rinnovabili è ad una spesa ferma al 24,7% (398 milioni di euro su un totale di 1,6 miliardi di euro); il PON Ricerca e Competitività è al 26,1% (1,6 miliardi di euro su un totale di 6,2 miliardi di euro); mentre il PON Sicurezza per il Mezzogiorno è al 27% (312 milioni di euro su un totale di 1,1 miliardi di euro). Va molto meglio la performance del Programma Istruzione che ha certificato una spesa al 40,8% (815 milioni su un totale di quasi 2 miliardi di euro), mentre gli impegni sono all 83,4% (1,7 miliardi di euro). 5

6 Dati diversi al Centro Nord, anche essi comunque non del tutto rassicuranti, dove spicca la performance della Provincia Autonoma di Trento, che ha rendicontato alla Commissione Europea il 51% del totale del periodo (144 milioni di euro su un totale di 283 milioni di euro); in Emilia Romagna la spesa certificata è al 45,2% (522 milioni di euro su un totale di 1,1 miliardi di euro); la Provincia Autonoma di Bolzano ha speso il 35,8% (84 milioni di euro su un totale di 235 milioni di euro); il Piemonte ha certificato spese per il 35,3% (736 milioni di euro su un totale di 2,1 miliardi di euro); la Lombardia ha speso il 34,4% (457 milioni di euro su un totale di 1,3 miliardi di euro). Sotto la media della ripartizione tutte le altre Regioni, con il Lazio decisamente al di sotto di tale media, con un livello di spesa del 26,7% (395 milioni di euro su un totale di 1,5 miliardi di euro); la Liguria ha certificato il 27,9% (258 milioni di euro su un totale di 925 milioni di euro); l Umbria ha speso il 28,3% (163 milioni di euro su un totale di 578 milioni di euro); la Toscana il 29,1% (522 milioni di euro su un totale di 1,8 miliardi di euro). L analisi della spesa per le singole tipologie di fondi, vede il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR), che finanzia soprattutto misure volte agli investimenti ed incentivi alle imprese, e, quindi interventi di medio e lungo periodo, ad una spesa a fine dello scorso anno del 20,7% del totale (9,1 miliardi di euro su un totale di 44,1 miliardi di euro per il periodo ), mentre gli impegni giuridicamente vincolanti sono al 47,6% (21 miliardi di euro). I dati per macro area vede il Mezzogiorno fermo ad una spesa certificata al 19,5% (7,4 miliardi di euro su un totale di 38,1 miliardi di euro per l intero periodo), con impegni al 46,4% (17,7 miliardi di euro). Mentre il Centro Nord presenta una spesa certificata al 28,8% (1,7 miliardi di euro su un totale di 5,9 miliardi di euro), con impegni al 55,2% (3,3 miliardi di euro). Critica la situazione in Sicilia e Campania, dove il FESR è fermo ad una spesa rispettivamente al 12% e al 12,5% del totale del contributo; mentre in Calabria è al 16,2%. Al di sopra della media della ripartizione tutte le altre Regioni con l Abruzzo al 41%; la Basilicata al 32,8%; la Sardegna al 28,1%. Da percentuali simili alle Regioni meridionali la situazione nel Lazio e in Umbria con una spesa al 26% e in Veneto e Liguria al 26,6%. Il Fondo Sociale Europeo (FSE), che finanzia la formazione e le politiche attive del lavoro, compresa l inclusione sociale e l inserimento lavorativo dei soggetti svantaggiati e non solo, perché, è sempre bene ricordare, che una parte consistente del FSE (2,2 miliardi di euro dal 2009 al 2012) è stata impegnata per finanziare gli ammortizzatori sociali in deroga, presenta una spesa certificata al 30,4% (4,6 miliardi di euro su un totale di 15,3 miliardi di euro), mentre gli impegni sono al 52,6% (8,1 miliardi di euro). I dati per macro area vede il Mezzogiorno fermo ad una spesa certificata al 25,9% (2,3 miliardi di euro su un totale di 8,8 miliardi di euro per l intero periodo), con impegni al 47,8% (4,2 miliardi di euro). 6

7 Mentre il Centro Nord presenta una spesa certificata al 36,5% (2,4 miliardi di euro su un totale di 6,5 miliardi di euro), con impegni al 59,1% (3,8 miliardi di euro). Da allarme rosso la situazione in Campania e Sicilia, dove il FSE è fermo ad una spesa rispettivamente al 13,7% e al 16,9% del totale del contributo; mentre in Puglia è al 21,2%; in Calabria è al 25,5%. Al di sopra della media della ripartizione la Sardegna con una spesa al 41,2%; Basilicata al 36%; Molise al 27,4%. Nel Centro Nord 9 Regioni son al di sotto della media della macro area con la Val d Aosta al 27%; il Lazio al 27,4%; la Liguria al 29,7%. Mentre spiccano le performances della Provincia Autonoma di Trento con il 54,5% e dell Emilia Romagna con il 52,5%. 7

8 PROGRAMMAZIONE TOTALE FONDI COMUNITARI (FSE-FESR) Programmi Operativi Fondi Comunitari (FSE-FESR) Contributo Totale Incidenza Incidenza Programmi Regionali Centro Nord ,2 32,8 Programmi Nazionali Centro Nord ,4 30,2 Totale Centro Nord ,3 32,8 Programmi Regionali Mezzogiorno ,6 18,3 Programmi Nazionali e Interregionali ,8 25,5 Mezzogiorno Totale Mezzogiorno ,6 20,7 Totale Italia ,9 23,2 PROGRAMMAZIONE TOTALE FONDO SOCIALE EUROPEO (FSE) Programmi Operativi Fondi Contributo Totale Incidenza Incidenza Comunitari (FSE) Programmi Regionali Centro Nord ,0 36,6 Programmi Nazionali Centro Nord ,4 30,2 Totale Centro Nord ,1 36,5 Programmi Regionali Mezzogiorno ,6 22,3 Programmi Nazionali Mezzogiorno ,7 38,0 Totale Mezzogiorno ,8 25,9 Totale Italia ,6 30,4 PROGRAMMAZIONE TOTALE FONDO EUROPEO DI SVILUPPO REGIONALE (FESR) Programmi Operativi Fondi Comunitari (FESR) Contributo Totale Incidenza Incidenza Programmi Regionali Centro Nord ,2 28,8 Totale Centro Nord ,2 28,8 Programmi Regionali Mezzogiorno ,7 17,2 Programmi Nazionali e Interregionali ,4 23,7 Mezzogiorno Totale Mezzogiorno ,4 19,5 Totale Italia ,6 20,7 8

9 Programmi Operativi Regionali, Nazionali e Interregionali (FSE-FESR) PROGRAMMAZIONE TOTALE FONDI COMUNITARI (FSE-FESR) Contributo Totale Percentuale di impegni Percentuale di pagamenti VALLE D AOSTA ,1 31,4 PIEMONTE ,9 35,3 LOMBARDIA ,0 34,4 LIGURIA ,1 27,9 BOLZANO ,6 35,8 TRENTO ,3 51,0 VENETO ,8 30,7 FRIULI VENEZIA GIULIA ,0 31,1 EMILIA ROMAGNA ,6 45,2 TOSCANA ,5 29,1 UMBRIA ,8 28,3 MARCHE ,3 31,6 LAZIO ,9 26,7 PON GOVERNANCE ,4 30,2 TOTALE CENTRO NORD ,3 32,8 ABRUZZO ,0 33,4 MOLISE ,4 26,0 CAMPANIA ,2 12,7 PUGLIA ,1 22,4 BASILICATA ,2 33,8 CALABRIA ,6 18,3 SICILIA ,8 13,2 SARDEGNA ,3 32,0 PON GOVERNANCE FSE ,9 25,7 POIN ATTRATORI ,3 16,4 CULTURALI POIN ENERGIA ,8 24,7 PON GOVERNANCE FESR ,4 28,0 PON ISTRUZIONE (FSE- FESR) ,4 40,8 PON RETI E MOBILITA ,9 16,0 PON RICERCA E COMPETITIVITA ,3 26,1 PON SICUREZZA ,3 27,0 TOTALE MEZZOGIORNO ,6 20,7 TOTALE ITALIA ,9 23,2 9

10 PROGRAMMAZIONE FONDO SOCIALE EUROPEO (FSE) Programmi Operativi Contributo Totale Percentuale Percentuale Regionali e Nazionali di impegni di pagamenti VALLE D AOSTA ,5 27,0 PIEMONTE ,3 39,3 LOMBARDIA ,6 36,4 LIGURIA ,5 29,7 BOLZANO ,5 37,8 TRENTO ,1 54,5 VENETO ,5 33,2 FRIULI VENEZIA GIULIA ,5 33,7 EMILIA ROMAGNA ,7 52,5 TOSCANA ,2 30,6 UMBRIA ,3 31,7 MARCHE ,1 33,4 LAZIO ,5 27,4 PON GOVERNANCE ,4 30,2 TOTALE CENTRO NORD ,1 36,5 ABRUZZO ,2 25,1 MOLISE ,3 27,4 CAMPANIA ,4 13,7 PUGLIA ,9 21,2 BASILICATA ,2 36,0 CALABRIA ,5 25,5 SICILIA ,6 16,9 SARDEGNA ,8 41,2 PON GOVERNANCE FSE ,9 25,7 PON ISTRUZIONE FSE ,2 42,3 TOTALE MEZZOGIORNO ,8 25,9 TOTALE ITALIA ,6 30,4 10

11 PROGRAMMAZIONE FONDO EUROPEO DI SVILUPPO REGIONALE (FESR) Programmi Operativi Regionali, Nazionali e Interregionali Contributo Totale Percentuale di impegni Percentuale di pagamenti VALLE D AOSTA ,9 38,8 PIEMONTE ,7 31,6 LOMBARDIA ,6 31,3 LIGURIA ,3 26,6 BOLZANO ,2 31,4 TRENTO ,6 39,2 VENETO ,3 26,6 FRIULI VENEZIA GIULIA ,5 28,3 EMILIA ROMAGNA ,6 28,5 TOSCANA ,1 28,3 UMBRIA ,9 26,0 MARCHE ,5 29,9 LAZIO ,3 26,0 TOTALE CENTRO NORD ,2 28,8 ABRUZZO ,4 41,0 MOLISE ,5 25,2 CAMPANIA ,0 12,5 PUGLIA ,7 22,7 BASILICATA ,9 32,8 CALABRIA ,6 16,2 SICILIA ,2 12,0 SARDEGNA ,1 28,1 POIN ATTRATORI ,3 16,4 CULTURALI POIN ENERGIA ,8 24,7 PON GOVERNANCE FESR ,4 28,0 PON ISTRUZIONE FESR ,0 36,6 PON RETI E MOBILITA ,9 16,0 PON RICERCA E ,3 26,1 COMPETITIVITA PON SICUREZZA ,3 27,0 TOTALE MEZZOGIORNO ,4 19,5 TOTALE ITALIA ,6 20,7 11

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