IL RUOLO DELL EQUIPE MULTIDISCIPLINARE NELLA PRESA IN CARICO DEI MINORI STRANIERI NON ACCOMPAGNATI. a cura di Carlo Bassignani

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1 IL RUOLO DELL EQUIPE MULTIDISCIPLINARE NELLA PRESA IN CARICO DEI MINORI STRANIERI NON ACCOMPAGNATI a cura di Carlo Bassignani

2 LE 3 FASI DELL ACCOGLIENZA ACCOGLIENZA \ PRONTO INTERVENTO SECONDA ACCOGIENZA USCITA \ POST 18

3 LA PRIMA ACCOGLIENZA Una fase temporanea mirata alla conoscenza e all orientamento del minore Accoglienza del minore Soddisfare i bisogni primari (vitto, alloggio, vestiario) Ascolto del minore tramite colloquio con mediatore culturale Primo colloquio con il Servizio Sociale Avvio delle pratiche burocratiche (pds, tessera sanitaria, passaporto, apertura tutela) Primo screening sanitario Ricerca di reti parentali o di riferimento sul territorio italiano Prima alfabetizzazione Avvio di un progetto base che comprende (basi di: educazione domestica, civica, raccolta differenziata, cucina) Attività sportive, animative e di servizio Monitoraggio del minore da parte dell equipe Orientamento del minore verso una seconda accoglienza che permetta di rispondere nel miglior modo ai suoi bisogni

4 SECONDA ACCOGLIENZA COMUNITA EDUCATIVE Minori con età sotto i 15 anni Minori con bisogni specifici Minori per cui si è valutata la necessità di una presenza educativa h24 ACCOGLIENZA INTEGRATA \ AFFIDO POTENZIATO Minori che in prima accoglienza hanno dimostrato buone capacità e una discreta autonomia Minori che hanno una rete di riferimento sul territorio

5 ACCOGLIENZA INTEGRATA Accoglienza materiale di base (vitto, alloggio) Mediazione linguistico culturale Orientamento e accesso ai servizi del territorio Apprendimento della lingua italiana Inserimento scolastico o in corsi professionali Tutela legale Tutela psico-socio sanitaria Orientamento e accompagnamento all inserimento lavorativo Orientamento e accompagnamento all inserimento abitativo Orientamento e accompagnamento all inserimento sociale

6 ATTORI DELL AFFIDO POTENZIATO SERVIZI SOCIALI EDUCATIVA EQUIPE MINORE AFFIDATARI

7 IL RUOLO DELL EDUCATORE Accogliere, accompagnare, lasciare minore Figura di riferimento per il minore e per l affidatario Mediatore di rapporti interni ed esterni Rappresenta l equipe d affido

8 FUNZIONI DELL EDUCATORE Soddisfare i bisogni primari materiali (vestire, mangiare, dormire..) Attivatore di competenze (linguistiche, relazionali, ecc..), analisi e sviluppo del potenziale Aiutare a sviluppare un espressione regolata delle emozioni e dei comportamenti Ascolto (anche attraverso mediatori culturali) Osservazione del potenziale affidatario Definizione, monitoraggio e valutazione del PEI Patto d affido Dare regole Far rispettare le regole Controllo sull uso del denaro Riconoscere, condividere e capire come tradurre i bisogni e/o desideri Offrire uno spazio di riflessione sul senso della propria esperienza di migrazione Offrire uno spazio di riflessione sull esperienza dell affido, in setting individuale/gruppale Lavorare in equipe Costante rapporto con Assistente Sociale

9 è un adulto che ha obiettivi di custodia del progetto pedagogico del minore ha un tempo determinato è portatore di ricchezza altra RUOLO affidatario: ha un riconoscimento economico è una persona che conosce e condivide il progetto di Nazareth

10 FUNZIONI dell affidatario: IL RISPETTO DELLE REGOLE Far conoscere regole Co-costruire regole Rispetto reciproco delle regole ESSERE FAMIGLIA Costruire momenti di vita comune Generatore di relazioni affettive Fare rete sociale PRENDERSI CURA Condividere l uscita da una fase di vita precaria ad una fase di fiducia, impegno e opportunità Assumere comportamenti coerenti con il progetto pedagogico sociale Protezione interna ed esterna dai pericoli Legame con la famiglia di origine Gestione economia domestica e rendicontazione COLLABORAZIONE E CONDIVISIONE Riconoscere e condividere con l equipe tutti gli aspetti quotidiani dell affido Condivisione ed elaborazione dell esperienza dell affido con gli altri affidatari e l equipe

11 PERCORSO DI USCITA ACCOMPAGNAMENTO ALL AUTONOMIA POST 18 ANNI: OPZIONE 1 OPZIONE 2 OPZIONE 3 DIMISSIONE POST 18 ACCOMPAGNAME NTO AL RUOLO DI GIOVANE AFFIDATARIO

12 EQUIPE MULTIDISCIPLINARE La gestione delle tre fasi di accoglienza richiede: La presenza di un équipe educativa in grado di rispondere alle differenti esigenze dei beneficiari e ai bisogni gestionali della struttura Una continua condivisione del progetto del minore con tutti gli attori dell equipe Una puntuale e chiara suddivisione di ruoli degli operatori.

13 DA CHI E FORMATA L EQUIPE MULTIDISCIPLINARE Coordinatore del Progetto Assistente sociale Psicologo Educatori degli enti gestori Mediatori interculturali

14 EQUIPE EDUCATIVA COSA FA E QUANDO Riunioni settimanali di programmazione e verifica Riunioni mensili di programmazione e verifica con l assistente sociale Condivisione del PEI e degli altri strumenti di monitoraggio Supervisione esterna psicologica Le riunioni con gli affidatari Occasioni di formazione e aggiornamento Occasioni di scambi con altri colleghi della rete Sensibilizzazione ed accompagnamento del volontariato

15 SU COSA STIAMO LAVORANDO Costruzione di una RETE TERRITORIALE che veda coinvolti attori locali che a vario titolo possono essere parte dei percorsi di accoglienza: ASL Questura Centro per l impiego e soggetti accreditati per i servizi al lavoro e formativi CISVOL Associazioni di volontariato Associazioni sportive

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