E stato varato il «Baraka» il terzo yacht della serie che ha capostipite «Blue Scorpion»

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1 LA NAZIONE NAUTICA AI CANTIERI BAGLIETTO DI VIALE SAN BARTOLOMEO E stato varato il «Baraka» il terzo yacht della serie che ha capostipite «Blue Scorpion» E STATO varato anche il terzo yacht della fortunata serie dei 53 metri dislocanti il cui capostipite è, come si ricorderà, «Blue Scorpion». E accaduto nello stabilimento di viale San Bartolomeo dei Cantieri Navali Baglietto dove si sono svolte con successo le operazioni di posa in acqua di quella che nel piano costruzioni dell azienda è stata classificata come la commessa numero 10206, una costruzione in acciaio e alluminio, sviluppatata in lunghezza appunto in 53 metri che caratterizza tutta la serie. Lo Yacht ha un dislocamentio di 620 tonnellate. Con la cerimonia, lo yacht è stato battezzato con il nome di «Baraka». Costruito in conformità ai regolamenti Lloyd, il «Baraka» potrà raggiungere una velocità di 17 nodi grazie alla sua potenza propulsiva, caratteristica che si accompagna al comfort. Lo yacht è stato infatti progettato e realizzato all insegna dell eleganza, frutto della ormai collaudata esperienza dei tecnici del cantiere, così da raggiungere eccellenti risultati in termini di qualità costruttiva. IL FASCINO degli esterni è evidenziato dalla vernice di colore «Flag Blue» dello scafo e Snow White Awlgrip della sovrastruttura. La progettazione della silhouette esterna è stata curata dallo studio Paszkowski Design. E stato lo stesso architetto Francesco Paszkowski a dare agli interni uno stile luminoso, impiegando legni pregiati quali il rovere sbiancato per i mobili, wengè e Jerusalem Gold Stone per i pavimenti, secondo quanto desiderato dall armatore del «Baraka». La sistemazione interna prevede una suite armatoriale con accesso diretto al mare grazie a due balconi con apertura automatica e si caratterizza per un ponte sole dotato di vasca idromassaggio e palestra panoramica. Nuova grande innovazione per questo yacht è l introduzione di un ascensore panoramico di cristallo e inox attraverso il quale filtra la luminosità del lucernaio.

2 IL SECOLO XIX

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8 IL SECOLO XIX

9 IL SECOLO XIX SHIPPING ON LINE

10 LA REPUBBLICA L intervento "Sono le infrastrutture, non i privati il vero problema di questo porto" BRUNO MUSSO * Maurizio Bussolo, su Repubblica del 19 aprile, attribuisce la debolezza del porto all eccessiva litigiosità dei privati e porta come esempio il caso Grendi-Tirrenia. Così si scambia la causa con l effetto perché la ragione della stasi del porto è la carenza di infrastrutture mentre la litigiosità ne è solo la conseguenza. Prima del 2000, quando le infrastrutture avevano ancora un margine di potenzialità, i privati hanno contribuito a una crescita a due cifre (24% l anno) che è durata per ben 7 anni portando il traffico da a teu, (+ 500%). I problemi sono nati dal 2000 quando «la coperta è diventata troppo corta»: sono rimasti esclusi alcuni ed è stata impedita la crescita degli altri (fino al 2008 la crescita annua è stata del 2%). In questa situazione difficile l Autorità Portuale, durante la precedente presidenza, non è riuscita a dare impulso al porto e ha trasmesso alla nuova presidenza una matassa troppo ingarbugliata, specie se si tiene conto dei vincoli posti per legge alla sua operatività. L esempio Grendi-Tirrenia è emblematico per evidenziare non già la litigiosità dei privati ma come i privati, compresa Tirrenia, sappiano raggiungere accordi che vengono vanificati: Grendi lavorava a Genova su un area insufficiente e precaria mentre Tirrenia aveva in concessione un area esuberante per le sue necessità di allora; entrambe svolgevano un servizio marittimo Genova-Cagliari con circa 3 partenze settimanali a testa; da qui la logica di accordarsi mettendo a frutto le sinergie e organizzando un servizio giornaliero, come richiesto dal mercato, con un terminal comune a Genova sulle aree in concessione a Tirrenia e uno a Cagliari su quelle in concessione a Grendi. Con questo accordo firmato, le due aziende nell estate del 2006 hanno presentato istanza, ma per molti mesi non hanno ottenuto un pronunciamento dalla precedente presidenza dell Autorità portuale. Grendi con il ricorso al Tar Liguria contro l authority ha ottenuto sentenza positiva nel marzo 2007; in relazione alla vicenda, la magistratura penale ha riscontrato illeciti su come l area era stata assegnata e forse anche sul modo di gestirla e l ha sequestrata nel Tirrenia ha così abbandonato Genova per Livorno, penalizzando anche Grendi perché il traffico non è un lingotto d oro per il cui possesso i pirati si combattono, bensì un soggetto volubile che va dove il servizio è buono: con le sole tre partenze alla settimana di Grendi i trasportatori non "giravano" e si sono spostati a Livorno, porto meglio servito. L area Tirrenia è rimasta inutilizzata per un certo tempo, poi si è tentato un fallimentare esperimento di banchina pubblica, infine l Autorità, sotto la presidenza Merlo, ha indetto una gara pubblica per l assegnazione in concessione dell area. Grendi, vinta la gara, vi si è trasferita il primo gennaio di quest anno e ha inserito una terza nave sulla linea.

11 L AVVISATORE MARITTIMO

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