Monitoraggio delle tariffe pubbliche in Liguria. Genova, 28 ottobre 2014

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1 Monitoraggio delle tariffe pubbliche in Liguria Genova, 28 ottobre 2014

2 TASP: un servizio alle imprese 2

3 I rifiuti urbani 3

4 Principali risultati Le tariffe del Servizio di gestione dei Rifiuti Urbani sono caratterizzate da una variabilità sostenuta a livello regionale, così come riscontrato a livello nazionale Per le attività economiche considerate, la variabilità risulta elevata L impatto della TARI sulla spesa è influenzato dal regime vigente in precedenza (TARSU, TIA o TARES) La spesa è influenzata dalla grandezza del Comune, variabile che determina una maggior complessità di gestione del servizio e che determina un maggior costo, soprattutto per la quota fissa Il passaggio a TARI pesa maggiormente per le utenze a maggior producibilità di rifiuto e soprattutto nelle realtà territoriali che non adottavano aliquote aderenti al principio del «chi inquina paga» 4

5 La fase di ricognizione A metà di ottobre 2014, i Comuni che hanno deliberato le aliquote della TARI sono 46 e interessano complessivamente una popolazione di 1,2 milioni di abitanti (oltre il 90% della popolazione complessivamente residente nei Comuni con più di 5 mila abitanti) Con riferimento all anno 2013, sono state reperite le informazioni relative alle tariffe rifiuti di 43 Comuni, mentre con riferimento all anno 2012 sono disponibili le informazioni relative a 47 Comuni Nel 2013, la maggior parte dei Comuni liguri rilevati (39) aveva introdotto la Tares: pochi i Comuni (3) ancora in regime TARSU e solo 1 applicava la TIA. 5

6 definizione L eterna riforma: dalla TARSU alla TARI TARSU TIA1 TIA2 TARES TARI Tassa per i Rifiuti Solidi Tariffa di Igiene Ambientale Tariffa Integrata Ambientale Tassa sui rifiuti e sui servizi Tassa Rifiuti Urbani documento istituitivo d.lgs. 507/1993 d.lgs. 22/1997 d.lgs. 152/2006 (Testo Unico Ambientale) d.l. 201/2011 L. 147/2013 (Legge di stabilità 2014) iter applicativo Recepito da tutti i Comuni, introduce organicità nella normativa Avrebbe dovuto sostituire la TARSU, ma per le continue proroghe mai adottato da tutti i Comuni Numerosi rinvii applicativi, terminati con l'adozione del D.P.R. 158/99 Avrebbe dovuto sostituire tutti i regimi esistenti, ma il d.l. 102/2013 li ha nuovamente "salvati" Dovrebbe sostituire tutti i regimi esistenti. Ad oggi recepito da buona parte dei Comuni, almeno nella forma articolazione Aliquota unica, differenziata per famiglie e per alcune categorie di attività economica, espressa in euro/mq Struttura binomia (quota fissa - espressa in euro/mq - e quota variabile - espressa in euro/anno per le famiglie e in euro/mq per le imprese) e articolazioni su 6 categorie per le famiglie e 30 categorie per le imprese Struttura binomia (quota fissa - espressa in euro/mq - e quota variabile - espressa in euro/anno per le famiglie e in euro/mq per le imprese) e articolazioni su 6 categorie per le famiglie e 30 categorie per le imprese Struttura binomia (quota fissa - espressa in euro/mq - e quota variabile - espressa in euro/anno per le famiglie e in euro/mq per le imprese) e articolazioni su 6 categorie per le famiglie e 30 categorie per le imprese Struttura binomia (quota fissa - espressa in euro/mq - e quota variabile - espressa in euro/anno per le famiglie e in euro/mq per le imprese) e articolazioni su 6 categorie per le famiglie e 30 categorie per le imprese. La normativa è più flessibile sulla struttura e sull'articolazione imposte Addizionale provinciale per la tutela ambientale (1-5%) e IVA (10%) Addizionale provinciale per la tutela ambientale (1-5%) e IVA (10%) fino al 2009, ma nei fatti anche successivamente Addizionale provinciale per la tutela ambientale (1-5%) e IVA (10%) Addizionale provinciale per la tutela ambientale (1-5%). IVA solo nel caso di natura tariffaria (tariffa puntuale) Addizionale provinciale per la tutela ambientale (1-5%). IVA solo nel caso di natura tariffaria (tariffa puntuale) vincolo di copertura minimo 50% costo di esercizio, minimo 70% per i Comuni in squilibrio finanziario, 100% per i Comuni in dissesto finanziario 100% costo del servizio 100% costo del servizio 100% costo del servizio 100% costo del servizio 6

7 La disciplina della TARI La disciplina della TARI rimane sostanzialmente immutata rispetto alla TARES Modalità di calcolo: superficie dell immobile e numero dei componenti del nucleo (famiglie) o tipologia di attività economica (imprese) I comuni possono decidere (comma 651) di applicare la TARI commisurando le tariffe ai criteri determinati con il D.P.R. 158/1999, ovvero potranno utilizzare criteri alternativi (comma 652), basati sul rispetto del principio «chi inquina paga» il comune può prevedere, per gli anni 2014 e 2015, l'adozione dei coefficienti inferiori ai minimi o superiori ai massimi del 50 per cento e può altresì non considerare i coefficienti per la quota fissa delle utenze domestiche 7

8 euro/anno SP I capoluoghi liguri sono nella parte alta della graduatoria IM SV GE Spesa annua nei Comuni capoluogo, Anno componenti, 108 mq Comuni media semplice media ponderata* 500 Spesa annua nei Comuni capoluogo, Anno 2013 Ristorante, 180 mq Comuni media semplice media ponderata* euro/anno * Media Italia ponderata sulla popolazione * media regionale ponderata sulla popolazione 0 * Media Italia ponderata sulla popolazione * media regionale ponderata sulla popolazione SP SV IM GE la graduatoria dei Comuni cambia al variare del profilo di utenza considerato, ma il posizionamento dei capoluoghi liguri è nella quasi totalità dei casi allineato o superiore alla media 8

9 Non sempre spesa elevata significa maggior qualità del servizio Raccolta di Rifiuti Solidi Urbani: giudizio di qualità Città Caratteristiche del Servizio Completezza della Carta del Servizio Attenzione alle imprese Valutazione complessiva Imperia Savona Genova La Spezia Scala di valutazione Ottimo (80-100) Buono (70-80) Accettabile (50-70) Mediocre (30-50) Pessimo (minore di 30) Sulla scarsa qualità pesano la bassa percentuale di raccolta differenziata e l elevata quantità di rifiuti smaltiti in discarica, ma anche la poca attenzione allo strumento della carta del servizio 9

10 A livello regionale si riscontra una forte variabilità Spesa unitaria - euro/mq, Anno 2014 Varabilità territoriale: valori minimo e massimo Industria Alimentare Ristorante Parrucchiere Albergo rapporto massimo/minimo 12,3 7,9 10,2 5,1 La variabilità della spesa delle utenze, soprattutto non domestiche, è molto accentuata 5 componenti 3 componenti 1 componente euro/mq 2,6 2,4 2, Nel caso dell industria alimentare il valore più alto è 12 volte il valore più basso 10

11 La spesa cresce all aumentare della dimensione comunale Spesa annua - Anno 2014 Albergo Parrucchiere Ristorante Industria Alimentare Num. Comuni Popolazione Minimo Massimo Media semplice Media ponderata Mediana Coeff. Variazione 0,45 0,46 0,44 0,49 La media calcolata tenendo conto della popolazione è di gran lunga superiore alla media semplice e alla mediana: l effetto è dovuto ai Comuni di maggiori dimensioni, in cui per effetto delle diseconomie di scala la spesa è più elevata 11

12 Da cosa dipende la spesa? Dimensione del Comune aumento dei costi, e quindi dei corrispettivi unitari, al crescere della popolazione. Distribuzione dei costi tra le utenze che conduce a differenti livelli di spesa, principalmente tra utenze domestiche e non domestiche. Altri fattori diverso grado di efficienza delle gestioni che si traduce, a parità di altre condizioni, in un costo più o meno elevato differenti logiche di assimilazione quanti-qualitativa dei rifiuti speciali agli urbani; diverse soluzioni organizzative adottate, modalità di raccolta, spazzamento e lavaggio strade, incidenza della raccolta differenziata/indifferenziata, ecc; diversa dotazione impiantistica di trattamento e smaltimento. 12

13 Variazione %, L impatto della Tari: istruzioni per l uso 9,0% 8,0% 7,0% 6,0% 5,0% 4,0% 3,0% 2,0% 1,0% 0,0% 5,6% 3,7% Media ponderata 6,2% Media semplice 4,6% 8,4% 7,6% 1 componente 3 componenti 5 componenti Variazione %, ,0% 4,0% 3,0% 2,0% 1,0% 0,0% -1,0% -2,0% -3,0% -4,0% -5,0% 0,4% -2,1% Media ponderata Media semplice 2,1% 1,7% 1,3% 1,5% 0,2% 0,1% Albergo Parrucchiere Ristorante Industria Alimentare L evoluzione della spesa nell ultimo anno, determinata dall entrata in vigore della Tari, offre una quantificazione parziale del fenomeno: nel corso degli ultimi anni si sono stratificati successivi interventi normativi, è opportuna pertanto una valutazione a più ampio spettro L aumento sulle famiglie riflette l aumento nei costi del servizio e una ricalibratura dei carichi, l andamento «ambiguo» per le imprese dipende dalla revisione dei coefficienti di producibilità (es. Imperia per il ristorante) Per interpretare correttamente le variazioni il confronto Tari-Tares è effettuato al netto della maggiorazione per i servizi indivisibili (0,30 euro/metro quadro) 13

14 Variazione %, Varabilità territoriale: valori minimo, massimo e medio Dalla Tarsu (Tia) alla Tares, dalla Tares alla Tari 200% 150% 100% 50% 0% -50% 84% -5% -38% Min Max Media ponderata 116% 15% -22% 161% 38% -9% 1 componente 3 componenti 5 componenti Variazione %, Varabilità territoriale: valori minimo, massimo e medio 350% 300% 250% 200% 150% 100% 50% 0% -50% -100% 86% -58% Min Max Media ponderata 119% -8% -2% -41% 296% 61% -16% 66% -16% -78% Albergo Parrucchiere Ristorante Industria Alimentare L impatto complessivo della riforma del sistema di imposizione, misurato nel biennio , mostra riduzioni per i single e aumenti significativi per le famiglie numerose Sulle imprese si registra una variazione negativa per due profili (Albergo e Industria alimentare), pressoché nulla per il Parrucchiere e molto elevata per il Ristorante, categoria considerata ad alta producibilità di rifiuto L ampia variabilità registrata dipende principalmente dai Comuni che, prima del passaggio a TARI, adottavano regimi di determinazione delle tariffe non aderenti al principio europeo «chi inquina paga» 14

15 L impatto della TARI è più forte per famiglie numerose e per attività a maggiore producibilità di rifiuti Variazioni della spesa all inclusive per i Comuni capoluogo di Provincia 2014/2012 La Spezia 2% 5% 6% La Spezia 5% 3% 2% 4% Genova -13% 16% 40% Genova -8% -10% -14% 61% Savona 17% 32% 65% Savona -20% 3% 27% 95% -20% Imperia 0% 36% 1 componente 3 componenti 5 componenti Imperia -28% -17% -46% 42% Albergo Parrucchiere Ristorante Industria alimentare Nel Comune spezzino il principio «chi inquina paga» è stato adottato da numerosi anni, con l introduzione della TIA. TARES e TARI non hanno per questo avuto impatto sulla spesa, ad eccezione di un leggero aggiustamento dovuto all aumento dei costi del servizio Sugli altri capoluoghi l impatto è stato particolarmente sentito dalle utenze ad alta producibilità di rifiuto, come le famiglie numerose e il ristorante 15

16 Ripartizione dei costi tra famiglie ed imprese: una duplice lettura Posizionamento della spesa Distribuzione del carico POPULISTI FAMIGLIE < media IMPRESE > media ESOSI FAMIGLIE > media IMPRESE > media INIQUI FAMIGLIE < media famiglie IMPRESE > media < imprese ESOSI FAMIGLIE > media IMPRESE > media IMPRESE VIRTUOSI ATTRATTIVI IMPRESE VIRTUOSI FAMIGLIE < media FAMIGLIE > media FAMIGLIE < media IMPRESE < media FAMIGLIE > media IMPRESE < media IMPRESE < media IMPRESE < media famiglie > imprese FAMIGLIE FAMIGLIE ESOSI. famiglie e imprese pagano più della media POPULISTI. le imprese pagano più della media, le famiglie meno VIRTUOSI. famiglie e imprese pagano meno della media ATTRATTIVI. le famiglie pagano più della media, le imprese meno sotto la bisettrice il carico tariffario grava di più sulle famiglie sopra la bisettrice il carico tariffario grava di più sulle imprese lungo la bisettrice il carico è distribuito in misura uniforme

17 IMPRESE Gli utenti sono tutti uguali? Spesa annua indicizzata, Anno 2014 Numeri indici, media provinciale =100 POPULISTI famiglie < imprese La Spezia Genova ESOSI Tra i Comuni che si collocano sopra la bisettrice, con una distribuzione del carico tariffario relativamente sfavorevole per le imprese Genova e La Spezia Imperia Savona famiglie > imprese Più numerosi i Comuni che si collocano sotto la bisettrice, con un carico tariffario relativamente sfavorevole per le famiglie VIRTUOSI ATTRATTIVI Savona e Imperia si posizionano allineati alla media e con un carico equilibrato tra famiglie ed imprese FAMIGLIE 17

18 IMPRESE Nel passaggio a TARI alcuni Comuni hanno redistribuito il carico tra le utenze Spesa annua indicizzata, Anni Numeri indici, media provinciale =100 Santo Stefano di Magra Recco Vallecrosia Nel passaggio dalla Tarsu (Tia) alla Tares e dalla Tares alla Tari, la distribuzione del carico tra famiglie ed imprese ed il posizionamento rispetto alla media possono cambiare FAMIGLIE Recco ha rivisto la redistribuzione del carico che è ora equamente ripartito ora; Vallecrosia ha spostato il carico maggiormente sulle famiglie. Infine, nel caso di Santo Stefano di Magra emerge un aumento delle aliquote che ha comportato lo spostamento nel quadrante degli esosi 18

19 Comune per Comune Variazione %, comp. 3 comp. 5 comp. Albergo Parrucchiere Ristorante Industria Alimentare Bordighera -5,2% 27,4% 62,6% -3,2% -12,1% 76,6% -17,9% Camporosso -28,7% -22,0% -3,6% -8,7% 184,7% -43,2% Diano Marina -19,2% -0,7% 17,2% -27,3% -38,6% 33,7% -67,6% Imperia -19,9% -0,3% 36,0% -27,9% -16,6% 42,3% -45,8% Taggia -35,6% -21,1% 3,7% -9,7% -13,4% Vallecrosia 84,4% 115,9% 161,3% 5,9% -31,2% 52,6% -78,3% Ventimiglia -12,0% 3,7% 23,9% -26,4% -31,4% 42,8% -59,1% Alassio 10,9% 10,9% 10,9% 1,3% 1,3% 1,3% Albenga -8,7% -8,7% -8,7% -8,7% -8,7% -8,7% Albissola Marina -1,1% 18,8% 30,3% -20,1% 15,9% -27,8% Albisola Superiore -7,5% 30,5% 68,5% -38,4% 113,2% -26,3% Borghetto Santo Spirito -38,5% -16,7% 8,1% -28,2% -22,0% -8,9% -12,6% Cairo Montenotte 17,5% 34,7% 64,6% -45,9% 85,1% 184,7% Carcare -25,7% 1,4% 35,8% -34,1% 288,0% -68,4% Celle Ligure -35,5% -12,6% 17,7% -16,1% -32,8% 72,7% Ceriale -20,9% -11,3% 13,6% -13,3% 28,1% 143,9% -9,7% Loano 1,9% 1,9% 1,9% -1,1% -4,3% -5,3% 3,4% Quiliano -0,1% 14,5% 39,5% -26,7% 5,1% 295,7% -24,6% Savona 16,5% 31,5% 64,7% -19,6% 26,8% 95,0% 3,2% Vado Ligure 8,3% 33,1% 46,9% 1,4% 30,8% 90,1% -64,3% Varazze 26,2% 57,8% 100,5% -43,4% 4,7% 62,2% -34,5% Arenzano 16,3% 12,6% 12,1% -3,8% -3,9% -3,9% -3,9% Busalla 46,4% 73,3% 107,1% -57,7% 47,5% 138,6% -22,0% Campomorone 10,3% 24,5% 42,6% 14,1% 54,2% -23,6% Cogoleto -7,2% -3,4% -2,7% -19,3% -17,9% -16,1% -17,7% Cogorno -8,0% 25,6% 71,9% -40,9% 122,5% Genova -12,9% 15,6% 40,2% -8,0% -9,6% 61,2% -13,8% Rapallo -22,0% -12,5% 7,2% 2,8% 14,4% 46,7% -52,1% Recco -31,5% -19,6% -2,8% 0,0% -10,1% 43,3% Sant'Olcese 7,1% 16,2% 49,7% 119,4% 192,7% 15,4% Serra Riccò 16,3% 16,3% 16,3% 16,6% 16,6% 16,6% 16,6% Sestri Levante 9,5% 35,7% 46,9% 17,7% 38,1% 31,7% 14,3% Arcola 55,9% 59,6% 74,8% 86,5% 155,6% 66,3% Bolano 6,4% 13,4% 41,4% -23,1% 278,3% -34,8% Castelnuovo Magra 26,2% 45,4% 92,0% 33,9% 54,1% 248,6% 4,2% La Spezia 1,7% 5,2% 5,8% 4,8% 3,5% 1,7% 4,2% Lerici -18,5% 0,0% 24,3% -26,3% -9,3% 37,1% -51,8% Levanto -10,2% -10,5% 4,1% 4,5% 27,2% 16,9% -40,7% Santo Stefano di Magra 11,4% 49,6% 92,0% -9,3% 24,1% 161,0% -49,8% Sarzana 39,0% 54,5% 110,9% -5,6% -23,6% 40,5% -21,2% Vezzano Ligure 35,7% 24,2% 52,6% 84,9% 37,4% 65,3% -36,0% 19

20 Il servizio idrico integrato 20

21 La tariffa del Servizio Idrico Tariffa SII Acquedotto Fognatura Depurazione Quota Fissa Quota Variabile Quota Variabile Quota Fissa Quota Variabile La tariffa del SII si compone di quote fisse e variabili, distinte per tipologie di utenza e per i singoli servizi di acquedotto, fognatura e depurazione I corrispettivi variabili sono articolati per blocchi crescenti, i corrispettivi fissi sono differenziati per classe di consumo Numero e ampiezza degli scaglioni, corrispettivi unitari e progressività determinano il livello della spesa 21

22 I capoluoghi liguri nel contesto nazionale: una Regione divisa in due Spesa annua nei Comuni capoluogo di Italia, Anno componenti, 160 m3/anno Comuni media semplice media ponderata* 503 Spesa annua nei Comuni capoluogo di Italia, Anno 2013 Parrucchiere, 400 m3/anno Comuni media semplice media ponderata* euro/anno euro/anno SV IM SP GE * media Italia ponderata sulla popolazione Fonte: elaborazione REF Ricerche su dati Unioncamere Liguria e INDIS-Unioncamere 0 SV IM * media Italia ponderata sulla popolazione Fonte: elaborazione REF Ricerche su dati Unioncamere Liguria e INDIS-Unioncamere SP GE La Liguria di divide in due: nelle province di levante la spesa è allineata o superiore alla media nazionale nelle province di ponente la spesa è tra le più basse registrate in Italia 22

23 La qualità del servizio rispecchia solo in parte il livello della spesa Servizio Idrico Integrato: giudizio di qualità Città Qualità tecnica Qualità commerciale Valutazione complessiva Imperia Savona Genova La Spezia Scala di valutazione Ottimo (80-100) Buono (70-80) Accettabile (50-70) Mediocre (30-50) Pessimo (minore di 30) La pessima qualità tecnica di Imperia dipende dalle elevate perdite di rete e dall assenza dell impianto di depurazione Sulla qualità commerciale incidono soprattutto i tempi di attesa per le diverse attività richieste (allacciamento, intervento, risposta ai reclami) 23

24 L assetto organizzativo «vizia» la lettura dei risultati In provincia di Genova e La Spezia la tariffa è definita: dall Autorità di Ambito territoriale; annualmente; a livello omogeneo tra tutti i comuni della Provincia; sulla base del Metodo Normalizzato e dei successivi metodi definiti dall AEEGSI, ovvero sulla base dei costi e degli investimenti del settore. In Provincia di Imperia e Savona: la tariffa è definita a livello comunale; il settore era ancora in regime transitorio nel 2012; l applicazione dei metodi definiti dall AEEGSI è riscontrata solo per 2 gestori; alcuni comuni sono stati penalizzati dall AEEGSI perché non avevano adottato la carta del servizio o perché applicavano un minimo impegnato alle utenze domestiche 24

25 Elevata variabilità a livello regionale Spesa annua dei profili tipo, Anno 2013 Spesa al lordo dell'iva, euro/anno Albergo m3 Parrucchiere 400 m3 Ristorante m3 Industria alimentare m3 Num. Comuni Popolazione Minimo Massimo Media semplice Media ponderata Mediana Coeff. Variazione 0,39 0,30 0,36 0,37 Rapporto Max/Min 4,9 3,2 4,3 4,5 L assetto organizzativo è ancora «in itinere»: nelle Province di Imperia e Savona spesso i servizi sono gestiti da soggetti diversi e le tariffe sono definite dal singolo gestore La variabilità della spesa è piuttosto significativa: nel caso dell albergo, ad esempio, il valore massimo è di quasi 5 volte superiore quello minimo 25

26 euro/anno La variabilità comunale Spesa annua nei Comuni, Anno componenti, 160 m3/anno 450 Comuni media semplice media ponderata* Spesa annua nei Comuni, Anno 2013 Parrucchiere, 400 m3/anno Comuni media semplice media ponderata* euro/anno SV IM SP GE 0 SV IM SP GE * media regionale ponderata sulla popolazione * media regionale ponderata sulla popolazione 26

27 Ripartizione dei costi tra famiglie ed imprese: una duplice lettura Posizionamento della spesa Distribuzione del carico POPULISTI FAMIGLIE < media IMPRESE > media ESOSI FAMIGLIE > media IMPRESE > media INIQUI FAMIGLIE < media famiglie IMPRESE > media < imprese ESOSI FAMIGLIE > media IMPRESE > media IMPRESE VIRTUOSI ATTRATTIVI IMPRESE VIRTUOSI FAMIGLIE < media FAMIGLIE > media FAMIGLIE < media IMPRESE < media FAMIGLIE > media IMPRESE < media IMPRESE < media IMPRESE < media famiglie > imprese FAMIGLIE FAMIGLIE ESOSI. famiglie e imprese pagano più della media POPULISTI. le imprese pagano più della media, le famiglie meno VIRTUOSI. famiglie e imprese pagano meno della media ATTRATTIVI. le famiglie pagano più della media, le imprese meno sotto la bisettrice il carico tariffario grava di più sulle famiglie sopra la bisettrice il carico tariffario grava di più sulle imprese lungo la bisettrice il carico è distribuito in misura uniforme

28 IMPRESE Il costo è ripartito in maniera uguale tra famiglie e imprese: pochi Comuni si allontanano dalla bisettrice Spesa annua indicizzata, Anno 2013 Numeri indici, media provinciale =100 FAMIGLIE < media IMPRESE < media VIRTUOSI POPULISTI FAMIGLIE < media IMPRESE > media Imperia Savona La Spezia FAMIGLIE Genova ESOSI FAMIGLIE > media IMPRESE > media ATTRATTIVI I FAMIGLIE > media IMPRESE < media Tra i Comuni capoluogo Genova e La Spezia hanno entrambi una spesa superiore alla media sia per le famiglie che per le imprese, ma il carico tariffario è equamente distribuito tra le categorie Imperia mostra una spesa contenuta soprattutto per le famiglie, mentre Savona è il capoluogo meno oneroso: in entrambi i casi le tariffe sono però ferme da diversi anni 28

29 Variazioni importanti: il settore necessita di investimenti Andamento della spesa annua dei profili tipo Var. % 2013/2012 Albergo Parrucchiere Ristorante Industria alimentare Min -10,0% -10,0% -10,0% -10,0% Max 13,4% 13,4% 13,4% 13,4% Media semplice 4,6% 4,7% 4,6% 4,6% Media ponderata 4,6% 4,7% 4,6% 4,6% Mediana 5,9% 6,1% 6,0% 5,9% Le variazioni intervenute nel 2013 rispetto al 2012 sono complessivamente nell ordine del 4,5% Non mancano variazioni negative: si tratta dei Comuni penalizzati dall AAEGSI per la mancanza della Carta del servizio e per l applicazione del minimo impegnato alle famiglie (Pietra Ligure) Sostenute le variazioni in alcuni Comuni, perché inglobano gli incrementi di più anni (ad esempio Bordighera) 29

30 Nel 2014 si registrano nuovi aumenti nel levante ligure* Variazione tariffaria nel 2014 Variazione % per Provincia* 10% 8% 6% 4% 2% 0% 6,5% GE * Si tratta di variazione massima teorica. La variazione applicata potrebbe discostarsene. ** in attesa di conferma da parte dell'autorità 9,0% SP** Le Autorità di Genova e La Spezia hanno calcolato, sulla base del Metodo Tariffario definito dall AEEGSI variazioni rispettivamente del 6,5% e del 9% L incremento deliberato in provincia della Spezia deve essere ancora convalidato dall AEEGSI Si tratta di variazioni massime che potrebbero essere applicate in maniera differenziata a seconda degli scaglioni *per i Comuni di Imperia e Savona non è stato possibile recuperare le informazioni 30

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