III I LUOGHI DELL ERMENEUTICA CONTEMPORANEA
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- Alberta Di Stefano
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1 III I LUOGHI DELL ERMENEUTICA CONTEMPORANEA
2 Ermeneutica : 3 luoghi (e un sentiero lungo ) E. FILOSOFICA Perché interpretiamo? E. CRITICA Quale è l interpretazione del Potere? E. ESEGETICA Come interpretare? Ricoeur 2
3 E. FILOSOFICA Heidegger Gadamer E. CRITICA Habermas Thompson Vattimo E. ESEGETICA Betti Övermann Hirsch Ricoeur 3
4 a) ERMENEUTICA ESEGETICA Come interpretare? 4
5 Caratteri generali: Proposito: rigore metodologico à evitare relativismo e interpretazioni aberranti: - importanza del riferimento all autore del testo; - rigore logico e filologico; riscontro empirico; controllo pubblico; - non si riduce mai a tecnicismo specialistico impermeabile ad ogni questione teorica; si avvale del proprio radicamento in un terreno metodologico per ampliare lo sguardo verso questioni più generali consapevolezza di procedere per tentativi à umiltà, esercizio continuo del dubbio. 5
6 Un precursore: F. SCHLEIERMACHER 6
7 Tutto Parti CIRCOLO ESEGETICO- ERMENEUTICO (origine: Grammatici alessandrini) F. Schleiermacher, Introduzione alla Repubblica di Platone: visione generale, lettura rapida à cogliere a tentoni l intero insieme; individuazione delle difficoltà, passi controversi; individuazione dei passi che illuminano l architettura complessiva del testo; interpretazione dei brani più controversi; interpretazione del senso complessivo dell opera 7
8 2 approcci complementari Interpretazione TECNICO-PSICOLOGICA: Si applica all Autore tentativo di rivivere le intenzioni, il pensiero, dell autore mediante empatia, arte dell ascolto; NON psicologismo: a) La conoscenza dell A. è mediata dal testo; possiamo conoscere il suo stile ; Interpretazione GRAMMATICALE Si applica al testo (stratificazione di un testo, individuazione del senso letterale e di quello allegorico, analisi morfologica e sintattica, metodo storicogrammaticale) à evitare interpretaz. distorte; È meno intuitiva e più metodica, razionale, comparativa. 8
9 Schleiermacher coniuga le due modalità d interpretazione con il circolo erm. SPIEGAZIONE parte tutto Parola di una proposizione Insieme della proposizione proposizione controversa Insieme organico di un testo Organicità = composizione linguistica peculiare dell autore, stile ßpersonalità COMPRENSIONE tutto parte Singolo testo Stile autore Stile autore, specificità del suo linguaggio, peculiarità in cui ordina gli argomenti Biografia dell autore 9
10 Obiettivo: la comprensione migliore (Besser verstehen) L ermeneutica deve «innanzi tutto comprendere il discorso altrettanto bene e poi meglio di quanto non lo capisce l autore stesso» ß l autore può interpretare se stesso in maniera riduttiva o distorta; Inizia la tendenza a considerare il testo in maniera autonoma dall intenzione del suo A. (v. 900: principio di autonomia del testo) 10
11 EMILIO BETTI grande studioso di diritto e di teoria ermeneutica, giurista dottissimo, «il che faceva sì che egli parlasse di cose in sostanza ignote ai suoi possibili interlocutori» (G. Crifò). F. Bianco: Schleiermacher à Dilthey e Weber à BETTI à Apel ed Habermas Erm = interpretazione di qualunque oggettivazione dello spirito = «tutto quanto dall altrui spirito ci provenga» (significati, intenzioni, princìpi giuridici o religiosi, opere d arte, etc. ). 11
12 Erm = dialettica fra due esigenze A. Oggettività dell interpretazione = aderente al suo oggetto, subordinata ad esso, obiettivante e distante dall interprete (v. spiegazione ); B. Soggettività dell interprete = risorsa per ricostruire attivamente con partecipazione, coinvolgimento, creatività inventiva, sensibilità, congenialità l intenzione dell A. à vicinanza, introiezione nell A. (v. comprensione ). 12
13 4 canoni fondamentali 2 riguardano l OGGETTO Autonomia dell oggetto dall A. : il senso è immanente all oggetto e deve essere soltanto tratto fuori; non può essere surrettiziamente introdotto dall esterno, per l azione arbitraria dell interprete. Totalità di senso: circolo ermeneutico, rapporto parti-tutto à evitare interpretazioni aberranti (v. Ellenismo); «il tutto del discorso, come di ogni manifestazione del pensiero, è generato da un unico spirito e ad un unico spirito e senso tende a tornare e a ridursi» 1. Filologico: cogliere mediante appercezione [riconduzione a conoscenze pregresse] e ricognizione le valenze simboliche dello oggetto, il nesso logico e grammaticale di un discorso, la sua coerenza interna. 2. Critico: risolve difficoltà e incongruenze, quando il momento filologico non è in grado di farlo; critico = discernere il certo dall incerto, il genuino e l originario dall aggiunto, la testimonianza attendibile da quella inattendibile, etc.; 13
14 2 riguardano il SOGGETTO Attualità dell intendere: importanza della sensibilità interiore dell interprete ( atteggiamenti metateoretici ) à rivivere dal di dentro, attualizzare la genesi dell oggetto da interpretare à non si può «lasciar parlare da sé le cose senza mettervi nulla di proprio»; qualunque interprete deve diventare «parte vivente» di queste cose. Rischio: sovrapporsi all oggetto à violare il canone dell autonomia dell oggetto (v. prima) à v. 4 canone: Corrispondenza di significato: ascoltare l oggetto, empatia, intuizione. Rischio: una corrispondenza di significato non è né scontata né dimostrabile à occorrono anche gli altri 3 canoni 3. Psicologico: ricostruire i processi spirituali che hanno dato origine all oggetto, i pensieri che si sono concretizzati nei modi di dire o di agire da analizzare; 4. Tecnico: riconoscere lo stile con cui classificare il senso dell oggetto da interpretare. 14
15 ALTRI SUGGERIMENTI in caso di termini o brani ambigui PRINCIPIO DI ECONOMIA: escludere le interpretazioni meno plausibili: «c è un senso dei testi, oppure ci sono molti sensi, ma non si può dire che non ce n è nessuno, o che tutti sono egualmente buoni» (Eco 1990, 55). PRINCIPIO DI LETTERALITA : La prima interpretazione da controllare è quella letterale, perché proprio sulla base di questa possono essere generate eventualmente le altre interpretazioni. 15
16 b) ERMENEUTICA FILOSOFICA Perché interpretare? 16
17 CARATTERI GENERALI L interpretazione non è solo un attività tecnica, né un sapere specialistico; ALL ORIGINE è il tratto essenziale dell esistenza umana (universalità dell ermeneutica). Non esistono fatti ma solo interpretazioni. E anche questa è un interpretazion e. (F. Nietzsche, Frammenti postumi, fr. 7) Questa origine è data dall appartenenza ad un orizzonte 17
18 L ORIZZONTE COMUNE Orizzonte : istituzioni, tradizioni, storia, linguaggio, sapere tacito, etc. Ogni conoscenza è interna a- / parte da- un orizzonte à è limitata dall orizzonte + è possibile grazie all orizzonte = MEDIAZIONE Istituzioni Tradizione Storia Linguaggio Etc. ORIZZONTE esperienza conoscenza giudizio H.G. Gadamer, Verità e metodo 18
19 Orizzonte e conoscenza Ogni giudizio è preceduto da un pregiudizio [vs pregiudizio contro i pregiudizi ]; Ogni distinzione/distanza fra soggetto conoscente e oggetto (soggetto, evento) conosciuto è preceduto dalla comune appartenenza; H.G. Gadamer, Verità e metodo 19
20 Linguaggio e conoscenza Il linguaggio determina l orizzonte e media ogni conoscenza Se andiamo alla fontana, se attraversiamo un bosco, attraversiamo sempre la parola fontana e la parola bosco, anche se non pronunciamo queste parole e non ci riferiamo a nulla di linguistico. Martin Heidegger 20
21 Linguaggio e conoscenza Anche il linguaggio fa parte di comune appartenenza all orizzonte [communio à comunicazione] 1) è aperto all altro = è DIALOGICO 2) Media ogni conoscenza; Ogni conoscenza è dialogica (antioggettivismo) H.G. Gadamer, Verità e metodo 21
22 IL DIALOGO Rapporto dialettico fra estraneità e familiarità; Estraneità = domanda; Familiarità = risposta; Ogni domanda parte da una risposta (pregiudizi, sapere tacito, etc.); ogni risposta pone una nuova domanda (non è mai esaustiva, resta sempre un non-detto) H.G. Gadamer, Verità e metodo 22
23 Verità e Metodo (H. G. Gadamer) G. è attento non a ciò che si comprende o a come va compreso, ma a ciò che accade quando si comprende (piano non anti-metodologico ma extrametodologico); G. critica il metodologismo = pretesa che esista un solo metodo 23
24 c) ERMENEUTICA CRITICA Quale è la interpretazione del Potere? 24
25 La critica dell ideologia Ideologia = insieme di significati e di credenze dominanti e che distorcono la realtà per legittimare: Ø la classe dominante (Marx); Ø L intero sistema sociale (Habermas); Ø qualunque forma di potere assolutizzato (critica post-moderna, anti-fondazionista). Critica = discernere mediante ragione (v. illuminismo) la comunicazione autentica da quella distorta à aiuta l emancipazione 25
26 L agire comunicativo a) OBIETTIVI: ü Possibilità di conoscere il vero e di distinguerlo dall inganno ideologico (realismo gnoseologico); ü Per via intersoggettiva (pragmatica); ü Trans-culturale e trans-disciplinare (trascendentale?) ü Verbale ed extra-verbale (= anche agire, emanciparsi) 26
27 Requisiti dell agire comunicativo comunicazione razionale, trasparente e libera Centralità del linguaggio: natura universale intrinsecamente intersoggettiva, presuppone sempre un dialogo (v. Gadamer). Habermas: agire argomentativo, paritario, comunitario, pubblico; fondato sullo scambio tra soggetti razionali, sull accordo intersoggettivo rispettoso e nonviolento circa la validità del significato. 27
28 Uniche costrizioni ammesse: i. la razionalità, ii. sottoposizione all argomento migliore; Comunicazione = una proposizione è vera se ha raccolto il consenso della comunità di interpreti (= non oggettivismo) Emancipazione = l agire comunicativo è un utopia (un ideale regolativo ) verso cui orientare la critica e l azione 28
29 Aspetti metodologici dell erm. critica Obiettivi cognitivi: Valorizzare tutto ciò che si avvicina all agire comunicativo: potenziali di protesta, movimenti sociali, mondo della vita, esperienze quotidiane, etc. La ricerca stessa deve anticipare l agire comunicativo: metodo dialogico, pubblicità. PUBBLICITA = Sottoporre alla comunità scientifica le opzioni più importanti e le strategie interpretative di una ricerca 29
30 Linguaggio: molto più dei linguaggi formalizzati, il linguaggio ordinario della vita quotidiana alimenta le capacità di produrre, conservare, esprimere quel ricco insieme di significati basati sulla comunicazione spontanea (v. Gadamer, Ricoeur); Interdisciplinarietà: è necessaria per svelare l ideologia e perseguire gli altri obiettivi cognitivi (aspetti politici, gnoseologici, antropologici pratico-morali, filosofico-religiosi e perfino estetici). 30
31 Oggetto di analisi: testi, discorsi, etc.; il linguaggio è un canale importante dell ideologia; Obiettivo cognitivo: NON cause contingenti di distorsioni (testi mutilati, errori di trascrizione ), MA cause strutturali, sistemiche, ideologiche delle distorsioni. 31
32 COSA POSSIAMO ASPETTARCI DI MEGLIO DA UNA RICERCA a) ermeneutica esegetica : La conoscenza oggettiva è un ideale regolatore, a cui ci si può avvicinare senza mai raggiungerlo completamente o senza sapere in modo certo se e quanto è stato raggiunto; Importanza del METODO per evitare distorsioni; 32
33 b) Ermeneutica filosofica Una esperienza vera è una vera esperienza (H. G. Gadamer) = la verità è il mutamento dei propri pre-giudizi iniziali Erfahrung (esperienza) = fahren (viaggiare) Il ricercatore riflette su se stesso, su ciò che accade quando egli comprende 33
34 c) Ermeneutica critica Dialogo + razionalità comunicativa à un interpretazione è vera se: - tesa alla ricerca del vero (smaschera le distorsioni ideologiche); - fondata su un consenso ß discussione intersoggettiva non condizionata, ma libera, razionale, paritetica (= metodo). 34
35 PAUL RICOEUR Attraversa i 3 «luoghi» dell erm Produzione molto vasta 35 35
36 LA VIA BREVE E LA VIA LUNGA Via breve (Heidegger, Gadamer): arriva subito al problema ontologico; esclude il passaggio attraverso l epistemologia, la metodologia, le «ermeneutiche regionali» (filologia, storiografia, sociologia ); si chiude nella filosofia; Via lunga: resta la meta della comprensione dell Esserci, ma passando da ciò che l Esserci produce = gli enti (simboli, miti, testi, azioni ). 36
37 La «via lunga» di Ricoeur passa soprattutto per: Sogni; Miti; Linguaggio; ß Metafora (come strumento interpretativo); Discorso; ß Testo scritto; ß Intenzionalità del soggetto; Azione sociale; Paradigma della traduzione; Tempo e racconto; Identità narrativa; Storia, memoria; etc. 37
38 I SIMBOLI COME TRACCIA DEL SENSO Le espressioni umane (= pensiero, interpretazione della realtà + comunicazione) hanno in comune la loro natura di simboli = senso duplice: senso diretto (manifesto) + senso indiretto, latente es. parola scritta (senso manifesto) + fenomeni, referenti espressi dalla parola (senso latente) es. sogni-desiderio, ideologia- interessi particolari, comportamento-azione, etc. Es. impronta come traccia = presenza di una cosa assente = riduttività; Possiamo essere ragionevolmente certi sul senso manifesto, ma non sul senso latente e sul suo rapporto col senso manifesto stesso à «eccedenza di significati» da interpretare e re-interpretare à non assolutizzare: «Sempre l idolo deve morire se si vuole che il simbolo viva». 38
39 Il simbolo dà a pensare «Il simbolo dà a pensare» = difficoltà di accedere al senso latente; «Il simbolo dà a pensare: questa sentenza che m incanta dice due cose: il simbolo si dà; io non pongo il senso, è il simbolo che dà senso ma ciò che esso dà è da pensare, è ciò su cui pensare. A partire dalla donazione, la posizione. La sentenza suggerisce quindi, nel medesimo tempo, che tutto è già detto in forma di enigma e tuttavia tutto sempre deve essere cominciato e ricominciato nella dimensione del pensiero». Erm = passare attraverso il senso manifesto per accedere a quello latente 39
40 Il discorso Natura simbolica del linguaggio à fra i significati vi è anche il rinvio all extra-linguistico à interesse per il DISCORSO = «qualcuno dice qualcosa a qualcuno su qualcosa sulla base di regole comuni»; non è mai autoreferenziale, non è un sistema chiuso, inattivo, ma dinamico,: «Il discorso in azione e in uso si riferisce all indietro e in avanti, a un parlante e a un mondo» discorso = ponte fra linguaggio e mondo; Il discorso ordinario, quotidiano ha grandi capacità comunicativa, è versatile, adattabile, ricco di significati. 40
41 Realtà e interpretazione Ogni conoscenza è un equilibrio temporaneo fra tesi e antitesi = è un interpretazione senza sintesi definitiva. Ogni conoscenza di «fatti» è un interpretazione, ma i fatti comunque «esistono». Es. le interpretazioni del Rinascimento non sostituiscono il fatto-rinascimento Per avvicinarsi ai «fatti» occorre grande rigore metodologico à anche: comprensione + spiegazione. 41
42 UTILITA dell ermeneutica per le scienze sociali: Molte implicazioni su rapporto fra tecniche metodo metodologia epistemologia-gnoseologia; Alimenta la sensibilità del ricercatore ed il metodo come arte ß anche temi apparentemente più periferici e/o troppo filosofici; ampliare lo sguardo dal fare all essere ; Aiuta a dare maggior spessore alla raccolta delle informazioni e alla loro interpretazione, soprattutto (ma non solo) nell ambito del non-standard (tipo di ricerca che non ricorre a matrice dati: v. prossime slides). 42
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