SEZIONE I. CONSIGLIO REGIONALE - Deliberazioni BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 2

Transcript

1 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 2 SEZIONE I CONSIGLIO REGIONALE - Deliberazioni DELIBERAZIONE 12 dicembre 2006, n. 123 Regolamento (CE) n. 797/2004 del Consiglio, del 26 aprile Azioni dirette a migliorare la produzione e commercializzazione dei prodotti del miele. Attuazione regionale del programma nazionale per la campagna Il Presidente mette in approvazione la seguente proposta di deliberazione: IL CONSIGLIO REGIONALE Visto il regolamento (CE) n. 797/2004 del Consiglio, del 26 aprile 2004 che stabilisce le regole generali di applicazione delle azioni dirette a migliorare la produzione e commercializzazione dei prodotti dell apicoltura, che ha abrogato il regolamento (CE) n. 1221/97 del Consiglio, del 25 giugno 1997; Vista la proposta di programma nazionale per la campagna , nel contesto della proposta di programma nazionale triennale , così come previsto dal reg. (CE) 797/2004, inviato alla Regione Toscana dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali in data 28 agosto 2006; Considerato che il programma suddetto prevede per la Toscana le seguenti azioni: Azione a) Assistenza tecnica e formazione professionale degli apicoltori a.1 corsi di aggiornamento e formazione a.2 seminari e convegni tematici a.3 azioni di comunicazione: sussidi didattici, abbonamenti, schede ed opuscoli informativi a.4 assistenza tecnica alle aziende. Azione c) Razionalizzazione della transumanza c.2 acquisto arnie, macchine, attrezzature, materiali vari ed autocarri, per l esercizio del nomadismo; Considerato che il finanziamento totale è pari a euro ,00 ed è composto da una quota nazionale del 50 per cento e da una quota comunitaria (FEOGA) del restante 50 per cento; Preso atto che i pagamenti degli aiuti di cui al reg. (CE) n. 797/2004 vengono effettuati direttamente dall organismo pagatore ai beneficiari finali sulla base degli elenchi di liquidazione forniti al medesimo da province e comunità montane; Vista la circolare ministeriale 21 febbraio 2000 n. 1, modificata con circolare ministeriale 16 luglio 2004 n. 8, con la quale vengono definite le linee guida per l applicazione dei regolamenti comunitari sul miglioramento della produzione e commercializzazione del miele; Ritenuto di dover fornire agli enti competenti alla gestione delle risorse di cui al reg. (CE) 797/2004 indirizzi e priorità per l assegnazione di finanziamenti comunitari per l anno ; Vista la legge regionale 29 novembre 1996, n. 91 (Notifica alla Commissione UE delle proposte inerenti regimi di aiuti articolo 93, par. 3 Trattato istitutivo della CEE ); Considerato che il presente atto rappresenta l attuazione a livello regionale del programma nazionale citato e che, pertanto, non risulta necessaria la notifica alla Unione europea; DELIBERA 1. di approvare, in attuazione del programma nazionale triennale e annuale per la campagna , di cui all articolo 1 del reg. (CE) 797/2004, gli interventi regionali allegati quale parte integrante al presente provvedimento (allegato A); 2. di disporre la pubblicazione in forma integrale del presente provvedimento, compreso l allegato A, sul Bollettino Ufficiale della Regione Toscana ai sensi dell articolo 3, comma 1 della legge regionale 15 marzo 1996, n. 18 (Ordinamento del Bollettino Ufficiale della Regione Toscana e norme per la pubblicazione degli atti), così come modificata dalla legge regionale 3 agosto 2000, n. 63. IL CONSIGLIO APPROVA con la maggioranza prevista dall articolo 26 dello Statuto. Il Presidente Alessandro Starnini Il Segretario Giuseppe Del Carlo SEGUE ALLEGATO

2 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N Attuazione regolamento (CE) n. 797/2004 Azioni dirette a migliorare la produzione e commercializzazione del miele Interventi previsti dalla Regione Toscana per l anno Descrizione del settore 2 - Finalità degli interventi 3 - Azioni previste Azione a) Assistenza tecnica e formazione professionale degli apicoltori Azione c) Razionalizzazione della transumanza - Limite del finanziamento erogabile a ciascun beneficiario - Priorità 1 - Descrizione del settore La legge regionale 18 aprile 1995, n. 69 (Norme per l esercizio, la tutela e la valorizzazione dell apicoltura), prevede l obbligo da parte degli apicoltori di effettuare la denuncia annuale alle aziende USL degli alveari detenuti. Secondo l ultimo censimento a disposizione, effettuato sulla base delle denunce suddette, relativo all anno 2004, in Toscana vi sono alveari. In Toscana sono prodotti diversi tipi di miele secondo l origine floreale. Tale varietà è ovviamente legata alle caratteristiche geografiche tipiche della regione, che garantiscono, insieme alle consolidate tradizioni produttive, produzioni di elevata qualità. La produzione toscana è quindi estremamente variegata e trova uno dei suoi punti di forza proprio nella possibilità di offrire un prodotto diversificato e di elevata "qualità". Az. USL Alveari denunciati al 31/12/ TOTALE Nell'attuazione del regolamento (CE) n. 797/2004 del Consiglio, del 26 aprile 2004, relativo alle azioni dirette a migliorare le condizioni della produzione e della commercializzazione dei prodotti dell apicoltura, la consistenza del patrimonio apistico, espressa come numero di alveari, è il criterio utilizzato per la ripartizione tra gli Stati membri dei fondi relativi alla realizzazione dei programmi nazionali. Il medesimo criterio viene poi adottato per la ripartizione alle Regioni del plafond nazionale.

3 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N Finalità degli interventi In armonia con quanto previsto dal regolamento (CE) n. 797/2004 le iniziative previste intendono contribuire al miglioramento della produzione e della commercializzazione del miele toscano incidendo sui vincoli più significativi che caratterizzano il settore. La realtà del comparto toscano è caratterizzata da una moltitudine di piccoli operatori che hanno difficoltà ad acquisire informazioni aggiornate utili a far fronte ai problemi derivanti dalle patologie apistiche, varroasi in particolare, ed informazioni relative alle metodologie più razionali di conduzione. Problemi si riscontrano anche per le aziende di dimensioni più significative soprattutto per l acquisizione d attrezzature che consentano di razionalizzare la pratica del nomadismo, diminuendo i costi e migliorando la qualità del miele prodotto. Le iniziative previste hanno quindi le seguenti finalità: trasmettere, in modo capillare e tempestivo, informazioni agli apicoltori riguardo alle metodologie più razionali di lotta alla varroasi ed alle altre patologie che affliggono il comparto apistico; operare una corretta informazione riguardo alle pratiche apistiche che permettono l ottenimento di mieli di qualità sia in relazione all origine floreale che alla presenza di residui o difetti, nonché alle ottimali pratiche di produzione ed estrazione del miele; incentivare l acquisizione, da parte degli apicoltori, di arnie e di attrezzature che consentano la razionalizzazione della transumanza. 3 - Azioni previste - Ripartizione risorse Le risorse complessivamente destinate alla Regione Toscana saranno ripartite nel modo seguente: Azione a) euro ,5 Azione c) euro ,5 Le attività che possono essere realizzate con l'attuazione del presente atto di indirizzo devono essere individuate nell'ambito delle tipologie d'intervento definite dal reg. (CE) n. 797/2004. Tali attività sono codificate come segue: a) assistenza tecnica e formazione professionale degli apicoltori; b) lotta alla varroasi; c) razionalizzazione della transumanza; d) provvedimenti a sostegno dei laboratori di analisi; e) misure di sostegno per il ripopolamento del patrimonio apicolo comunitario; f) collaborazione con organismi specializzati per la realizzazione di programmi di ricerca. Per la Toscana, in accordo con le organizzazioni del settore, così come espressamente previsto dal reg. (CE) n. 797/2004, sono state selezionate le azioni a) e c) in quanto più significative per la realtà del comparto apistico locale. Azione a) Assistenza tecnica e formazione professionale degli apicoltori Gli interventi di formazione ed assistenza tecnica previsti sono così articolati: organizzazione di brevi incontri tematici con gli apicoltori tesi a diffondere le metodologie più efficaci di lotta alle patologie apistiche e le pratiche razionali di conduzione degli apiari che consentano l ottenimento di mieli d elevata qualità; assistenza tecnica presso le aziende apistiche ed i laboratori di smielatura delle associazioni d apicoltori. Gli argomenti oggetto delle iniziative sopra dette sono definiti tenendo presente i seguenti obiettivi strumentali: mettere in grado gli operatori di riconoscere le patologie apistiche; divulgare le più razionali tecniche di profilassi e cura; sensibilizzare gli apicoltori sulla necessità di effettuare una diagnosi precoce nonché di operare il risanamento con farmaci, metodologie e tempi comuni; divulgare le tecniche più razionali di conduzione;

4 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N favorire la pratica del nomadismo che consente la produzione di mieli d elevata qualità e valore merceologico. Gli interventi suddetti verranno realizzati nell'ambito delle seguenti azioni: (a.1) corsi di aggiornamento e formazione; (a.2) seminari e convegni tematici; (a.3) azioni di comunicazione: sussidi didattici, abbonamenti, schede ed opuscoli informativi; (a.4) assistenza tecnica alle aziende. Sono beneficiari le forme associate operanti in Toscana che rispettano i criteri di rappresentatività previsti dalla deliberazione della Giunta regionale 10 luglio 2006, n Il finanziamento suddetto verrà ripartito in eguale misura tra le forme associate aderenti. La percentuale del contributo erogabile è la seguente: Cod Voce di spesa % contributo a.1 Corsi di aggiornamento e formazione 90 a.2 Seminari e convegni tematici 100 a.3 Azioni di comunicazione: sussidi didattici, ecc. 90 a.4 Assistenza tecnica alle aziende 85 Azione c) Razionalizzazione della transumanza Al fine di favorire l acquisizione, da parte delle aziende apistiche, delle dotazioni tese a razionalizzare il nomadismo, si possono erogare contributi sulle spese sostenute per l acquisto di arnie razionali adatte al nomadismo e di macchine, attrezzature, materiali vari ed autocarri per l'esercizio di tale metodologia di conduzione degli apiari. La percentuale del contributo erogabile è la seguente: Cod c.2 Voce di spesa % contributo Acquisto di arnie 60 Acquisto macchine, attrezzature e materiali vari per l esercizio del nomadismo 50 Acquisto autocarri per l esercizio del nomadismo 20 - Limite del finanziamento erogabile a ciascun beneficiario Il contributo massimo erogabile varia in funzione della dimensione dell azienda apistica ed è calcolato nel seguente modo: l importo ottenuto moltiplicando il numero d alveari regolarmente denunciati dal soggetto beneficiario per euro 55,00; Il contributo totale non può comunque essere superiore a euro 5.500,00. Possono usufruire dei contributi di cui sopra i produttori apistici di cui all articolo 2 terza alinea della legge regionale 18 aprile 1995, n. 69 (Norme per l'esercizio, la tutela e la valorizzazione dell'apicoltura) e le cooperative di apicoltori, che abbiano effettuato regolare denuncia ai sensi dell'articolo 7 della medesima legge e successive variazioni.

5 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 2 - Priorità Per la formazione della graduatoria di accesso ai contributi si procede dividendo la stessa in tre sezioni: la prima per coloro che non abbiano beneficiato di contributi ai sensi dei regg. (CE) n. 1221/97 e 797/2004 negli anni precedenti. Rientrano fra gli apicoltori che non hanno beneficiato di contributi ai sensi dei regg.(ce) n. 1221/97 e 797/2004 negli anni precedenti, anche quelli che negli anni precedenti sono stati ammessi a contributo, ma finanziati, per carenza di fondi, per un importo inferiore al 50 per cento dell aiuto spettante; la seconda per coloro che hanno già beneficiato dei contributi da oltre tre anni; la terza per coloro che hanno già beneficiato dei contributi negli ultimi tre anni; La prima sezione ha la priorità rispetto alla seconda; la seconda ha la priorità rispetto alla terza. Nell'ambito di ciascuna sezione si applicano i seguenti criteri per determinare la posizione di ciascun richiedente: 1. apicoltori che praticano apicoltura biologica ai sensi del regolamento (CE) n. 2092/91 della Commissione, del 12 luglio 1991, modificato con il regolamento (CE) n. 1804/1999, in possesso della relativa certificazione e/o apicoltori che svolgono la loro attività nei territori ricompresi nelle comunità montane; 2. numero di alveari regolarmente denunciati, favorendo le aziende con un numero maggiore; 3. in caso di parità per il criterio 2, età del titolare, favorendo i più giovani; 4. in caso di parità per i criteri 2 e 3 si terrà conto della data di presentazione della domanda e del numero di protocollo favorendo quelle meno recenti. A parità di numero di alveari denunciati, qualora si dovesse determinare la posizione in graduatoria tra una cooperativa di apicoltori ed un apicoltore singolo, viene data priorità alla cooperativa senza considerare il parametro relativo all età. La graduatoria finale deve, comunque, essere realizzata sotto forma di un elenco unico che riporti tutte le sezioni.