CANOSSA, 20 giugno 2017 Teatro comunale Matilde di Canossa, Ciano d Enza. Dott. Ing. Francesco CAPUANO

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1 Processo di confronto con i portatori di interessi Tavolo di confronto per la gestione sostenibile della risorsa idrica IDEE E PROPOSTE PER UNA GESTIONE PIÙ SOSTENIBILE DELLA RISORSA IDRICA E PER LA VALORIZZAZIONE DEL FIUME ENZA CANOSSA, 20 giugno 2017 Teatro comunale Matilde di Canossa, Ciano d Enza Dott. Ing. Francesco CAPUANO Responsabile Servizio Area Affluenti del Po

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4 Il Servizio Area Affluenti Po, sul territorio svolge: 1. Progetta e attua gli interventi di difesa del suolo 2. Svolge le funzioni di polizia idraulica 3. Gestisce il servizio di piena 4. Gestisce il pronto intervento e gli interventi di somma urgenza 5. Cura l'esecuzione delle verifiche tecniche in caso di dissesti, eventi alluvionali e sismici 6. Svolge le funzioni operative di protezione civile connesse ad eventi idraulici, idrogeologici e sismici 7. Cura il monitoraggio dei fenomeni di dissesto e collabora alla gestione della rete regionale di monitoraggio idrometeopluviometrico 8. Supporta i Comuni nello svolgimento dei controlli edilizi in zona sismica, fino al momento nel quale le competenze tecniche saranno completamente affidate ai Comuni 9. Gestisce le attività di protezione civile a livello territoriale 10. Gestisce le attività estrattive 11. Gestisce i rischi antropici ed incendi boschivi

5 LA GESTIONE DEL RISCHIO IDRAULICO

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7 Assodato che l eliminazione del rischio è un obiettivo irraggiungibile, si opera per la messa in sicurezza A fronte di fenomeni naturali, il Servizio Area Affluenti del Po progetta ed attua interventi di riduzione del rischio idraulico/idrogeologico quando: un evento naturale mette a rischio la pubblica incolumità o l interesse pubblico (esempio interventi eseguiti negli ultimi anni nell asta principale del torr. Enza in loc. Cerezzola e Currada in comune di Canossa o interventi di manutenzione nel bacino idrografico del torr. Enza); sulla base di programmazione ordinaria e straordinaria in materia di difesa del suolo ed assetto idrogeologico (rispettivamente LR 27/ Ordinanze Ministeriali a seguito di eventi calamitosi). Competenza del Servizio nell asta principale del torr. Enza Dal confine regionale al ponte di San Polo: superficie 483 Kmq - Lunghezza 49,83 km (Dati ARPAE Piano tutela delle acque) Tratto classificato di IV categoria: Dalle origini (in corrispondenza della diga del Lagastrello, confine regionale) alla confluenza con il rio Cerezzola in comune di Canossa. Tratto classificato di III categoria: Dalla confluenza con il rio Cerezzola di Canossa, al ponte di S. Polo della S P n «D.G.R. 2242/2009 L.R. n. 42/ Accordo costitutivo dell Agenzia interregionale per il fiume Po", art. 3 - ridefinizione dei tratti di corsi d'acqua di competenza dell Agenzia interregionale per il fiume Po e della Regione Emilia- Romagna.»

8 Località Infrastruttura a rischio LIFE13 NAT/IT/ BARBIE Interventi principali eseguiti dal Servizio nel torrente Enza, negli ultimi anni a salvaguardia della pubblica incolumità Finanziamenti concessi Link immagini Tipologia opere (conformi a DGR n. 3939/1994) Difesa spondale del fiume Enza a protezione della SP 513R loc. Currada di Canossa. Ordinanza n. 1/2013 Importo complessivo ,00 Diapositiva n. 9 Scogliera longitudinale formata con massi ciclopici con base fondazione a 3,00 metri da quota fondo alveo Ripristino erosione spondale in destra Enza in località Cerezzola a difesa presa acquedotto e SP Ordinanza n.83/2013 Esecuzione Importo complessivo ,00 Diapositiva n. 10 Repellenti formati con massi ciclopici con base fondazione a 3,00 metri da q. fondo alveo Lavori di regimazione idraulica a prevenzione del rischio idraulico nel bacino idrografico del torrente Enza. Piano attuativo Accordo di Programma Ordinanza 3925/2011 Importo complessivo ,00 Diapositiva n. 11, 12 Repellenti formati con massi ciclopici con base fondazione a 3,00 metri da q. fondo alveo Rinverdimento sponda dx con talee di salice autoctono Realizzazione di difesa spondale in dx torrente Enza a protezione SP n. 513 in località Cantoniera. Piano attuativo Accordo di Programma Ordinanza 3925/2011 Importo complessivo ,00 Diapositiva n. 13 Ricostruzione repellente in blocchi articolati di cls sostituendoli con massi ciclopici con base fondazione a 3,00 metri da q. fondo alveo

9 Difesa sponda dx idraulica realizzata con scogliera longitudinale in massi ciclopici a protezione SP 513 della Val d Enza

10 Difesa sponda dx idraulica realizzata con repellenti in massi ciclopici a protezione SP 513 della Val d Enza

11 Difesa sponda dx idraulica realizzata con repellenti in massi ciclopici a difesa area sportiva di S. Polo

12 Difesa sponda dx idraulica realizzata con repellenti in massi ciclopici a difesa area sportiva di S. Polo - Dopo l intervento

13 Ricostruzione repellente in blocchi articolati di cls con massi ciclopici a difesa della SP 513, località Cantoniera di Vetto.

14 Interventi previsti per l anno in corso nel bacino del T. Enza LOCALITA FINANZIAMENTO TIPOLOGIA Cerezzola T. Enza L.R. n. 17/1991 DGR 712/2016 Importo ,89 Traversetolo- T. Termina L.R. n. 17/1991 DGR 712/2016 Importo ,61 Sistemazione idraulica Sovralluvionamento con rischio esondazione su SP 513 Ripristino scogliera esistente in dx idraulica Sistemazione idraulica Sovralluvionamento con rischio esondazione su SP per Neviano degli Arduini e area sportiva capoluogo Cedogno - T Enza Economie OPCM /02/2010 Importo 50,000,00 Ripristino funzionalità idraulica rinforzo statico della briglia nel torrente Enza a valle del ponte di Cedogno.

15 La gestione ed il miglioramento dei corsi d acqua è stato oggetto da tempo di norme emanate dalla Regione Emilia-Romagna. D.G.R. N. 3939/1994 Direttiva concernente criteri progettuali per l attuazione degli interventi in materia di difesa del suolo nel territorio della regione. D.G.R. N. 667/2009. Disciplinare tecnico per la manutenzione ordinaria dei corsi d acqua naturali ed artificiali nei siti della rete Natura ( SIC ZPS ) D.G.R. N. 933 / 2012 Indirizzi e linee guida relative alla gestione delle aree sottese ai bacini idrici che alimentano i sistemi di prelievo delle acque superficiali e sotterranee nel territorio montano e nelle aree di salvaguardia. D. G.R. N. 246/2012 «Linee guida per la riqualificazione ambientale canali di bonifica» D.G.R. N. 389 del 15 aprile 2015 Piano forestale regionale D.G.R. N del 26/10/2015 Linee guida per la riqualificazione integrata dei corsi d acqua naturali. Riqualificazione morfologica per la mitigazione del rischio di alluvioni e il miglioramento dello stato ecologico Linee guida per la programmazione e la realizzazione degli interventi di manutenzione dei boschi e della vegetazione riparia (art. 73 della Legge Regionale n. 7\2014). (In corso di definizione).

16 Per quanto attiene gli interventi a compensazione con movimentazione/ asportazione di materiale litoide alluvionale per ripristino sezioni di deflusso da inquadrarsi come interventi di manutenzione idraulica si è predisposto da almeno 20 anni la seguente modalità esecutiva: 1. Predisposizione di adeguata somma, inclusa nel finanziamento, a tutela della fauna ittica presente nella zona d intervento; 2. Informazione preventiva, circa l inizio dei lavori, al preposto ufficio caccia e pesca competente territorialmente; 3. Predisposizione e mantenimento di adeguata/e canalizzazione/i in corso d opera finalizzata/e a garantire il transito dei pesci nel tratto fluviale interessato dai lavori; 4. Eventuali altri provvedimenti esecutivi richiesti dai preposti alla sorveglianza ittica.

17 LA LEGGE REGIONALE N. 2/ 2017 «Modifiche alla L.R. 7/2012 Norme per la tutela della fauna ittica e dell ecosistema acquatico e per la disciplina della pesca, dell acquacoltura e delle attività connesse nelle acque interne» Art. 9 Comma 5 : Qualora dall esecuzione dei lavori nell alveo dei corsi d acqua naturali possano derivare turbative all habitat naturale, l amministrazione competente alla loro autorizzazione prescrive che l impresa o l ente esecutore ne dia informazione alla Regione, con almeno quindici giorni di anticipo rispetto alla loro data di inizio. La Regione formula le eventuali prescrizioni da fissare in capo al richiedente, compresi gli eventuali adempimenti da eseguire, a spese dell interessato, per il recupero della fauna ittica presente e per l eventuale successivo ripopolamento e ne dà notizia alla Provincia di competenza o alla Città Metropolitana di Bologna.

18 - LIFE13 NAT/IT/ BARBIE A livello nazionale Il Decreto Legge 24 giugno 2014 n.91 ( Sblocca Italia ) Con successivo DPCM n. 1738, del 1 luglio 2015, prevede l Individuazione dei criteri e delle e modalità per stabilire le priorità di attribuzione delle risorse agli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico» Schema di decreto L Intervento è finanziabile qualora si accerti la coerenza con la finalità di integrazione della riduzione del rischio idrogeologico e del rischio idraulico e di miglioramento dello stato ecologico dei corsi d acqua e di tutela degli ecosistemi e della biodiversità, L intervento oltre che ammissibile, sarà ritenuto finanziabile ed acquisirà priorità. ed i progetti accederanno al finanziamento in una misura maggiore o uguale al 20%

19 Le Linee guida regionali, approvate, con DGR n del 26/10/2015, rispecchiano la logica del DPCM n del 1 luglio 2015 proponendo: «Interventi innovativi, di difesa del suolo che permettano di raggiungere anche gli obiettivi della Direttiva Acque in relazione al miglioramento dello stato ecologico dei corsi d acqua». Attualmente infatti «le risorse destinate alla mitigazione del rischio idrogeologico sono prioritariamente destinate agli interventi integrati finalizzati sia alla mitigazione del rischio sia alla tutela ed al recupero degli ecosistemi e della biodiversità». Direttiva Alluvioni 2007/60/CE, e D. Lgs. n. 49 del 23/02/2010, secondo una logica WIN-WIN. Riguardano in particolar modo la riqualificazione morfologica dei corsi d acqua naturali, riprendendo le tipologie di azioni dirette alla riqualificazione integrata dei corsi d acqua contenute nei criteri di assegnazione delle risorse (ripristini morfologici, interventi naturalistici, riduzione dell artificialità e gestione dei sedimenti).

20 Il tema del restringimento, nel tempo, degli alvei e della gestione della vegetazione Carta topografica acquerellata del Ducato di Modena e Reggio, Ripresa aerea AGREA 2008 Con evidenziata l area demaniale Direttiva alluvioni 2007/60/CE Mappa del rischio

21 SIC-ZPS IT Fiume Enza da La Mora a Compiano LIFE13 NAT/IT/ BARBIE

22 SIC-ZPS IT Fiume Enza da La Mora a Compiano. Particolare, a monte del ponte di Vetto 16/06/2017 Foto G. Bertolini

23 SIC-ZPS IT Fiume Enza da La Mora a Compiano. Particolare, a monte del ponte di Vetto 16/06/2017 Foto G. Bertolini

24 In questo tratto di torrente, di competenza del Servizio, in area SIC-ZPS IT Fiume Enza da La Mora a Compiano, in cui attualmente non insistono particolari problematiche legate al rischio idraulico, il Servizio potrà collaborare ad una integrazione degli obiettivi di tipo idraulico con quelli di salvaguarda degli habitat propri dell ecosistema fluviale in linea con gli obiettivi del Life Barbie e del «Il disciplinare tecnico per la manutenzione ordinaria dei corsi d acqua naturali e artificiali nei siti della rete Natura 2000».

25 Con il contributo di Simonetta Notari e Ugo Tronconi Allegoria del torrente Enza. Acquaforte risalente alla metà del 1700 Contatti del Servizio: PEC: stbpc.affluentipo@postacert.regione.emilia-romagna.it stbpc.affluentipo@regione.emilia-romagna.it

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