Intervento INSEDIAMENTO DEL PRESIDENTE DELLA CORTE DEI CONTI LUIGI GIAMPAOLINO
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1 INSEDIAMENTO DEL PRESIDENTE DELLA CORTE DEI CONTI LUIGI GIAMPAOLINO Intervento del Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri dott. Gianni Letta Roma, 19 ottobre 2010
2 *** Signor Presidente della Repubblica, Eminenza Reverendissima Cardinale Agostino Vallini, Signori rappresentanti della Camera e della Corte Costituzionale, Signor Vice Presidente del Senato, Signori Ministri, Signor Presidente della Corte dei conti, Autorità, Signore e Signori. È con vivo piacere che porto oggi il saluto del Presidente del Consiglio dei ministri, del Governo e mio personale al nuovo Presidente della Corte dei Conti Luigi Giampaolino. Rivolgo, inoltre, un sincero ringraziamento al Presidente Lazzaro e agli illustri predecessori che, nel corso del tempo, hanno rivestito questa prestigiosa carica. Presidente Giampaolino, il delicato incarico che oggi Ella assume costituisce l esito di un prestigioso percorso professionale, tale da testimoniare di per sé le spiccate doti scientifiche e organizzative che La contraddistinguono. Pochi giuristi, infatti, possono vantare - ad un tempo - una così profonda conoscenza della Corte dei Conti, dove arrivò giovanissimo nel 1968 provenendo dalla magistratura ordinaria, ed una così qualificata esperienza nel mondo delle Istituzioni, che La ha visto ricoprire, da ultimo, dopo numerosi incarichi di vertice in importanti Ministeri, le funzioni di Presidente dell Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture
3 Queste competenze vaste e poliedriche assicurano una particolare capacità di comprensione del nostro Stato e risultano preziose in un momento storico in cui si chiede all ordinamento della Repubblica e con esso alla stessa Corte dei conti un profondo rinnovamento, nel rispetto della Costituzione e del migliore lascito della tradizione. Quando, all indomani dell unificazione dell Italia, fu deciso di estendere all intero territorio nazionale la positiva esperienza della Corte dei Conti sabauda, il nostro Paese versava in un momento difficile e vedeva messa in discussione la sua stessa esistenza. Dopo due guerre di liberazione e nell approssimarsi della terza, con i conti pubblici in grave sofferenza, con potenti nemici all esterno e una coesione nazionale ancora fragile, l Italia aveva bisogno di Istituzioni che contribuissero a consolidare il Paese e le sue finanze e a garantire la legalità dell azione amministrativa. Questa era la missione che veniva affidata alla Corte dei conti unitaria all atto del suo solenne insediamento, nell ormai lontano 1 ottobre In quella circostanza l allora Ministro delle finanze, Quintino Sella, esprimeva l augurio che dall istituzione di questa Corte l Italia tragga il più lieto auspicio per la sua unità amministrativa e legislativa. Nel 1962, in occasione del primo centenario, quell obiettivo veniva confermato dal Presidente del Consiglio Fanfani, assieme al riconoscimento dell importanza della funzione assegnata alla Corte. Ruolo che la magistratura contabile come osservò Giovanni Leone - aveva espletato con alto senso di responsabilità e con feconda operosità [nel]la sua duplice attività: giurisdizionale e di controllo; nell una e nell altra nettamente distinte per essenza, ma ambedue convergenti in una esigenza fondamentale di garanzia ispirandosi a caratteri di obiettività e di imparzialità, nei quali si ritrova uno dei fondamenti dello Stato di diritto
4 Oggi, a pochi mesi da un nuovo importante anniversario per il nostro Paese la ricorrenza dei 150 anni dell Unità d Italia la realtà italiana presenta momenti di continuità ma anche elementi di novità non solo rispetto all epoca di Quintino Sella, ma anche rispetto alla situazione degli anni Sessanta del Novecento. Il profilo di continuità, a tutti noto, è rappresentato dal permanere di una fase di difficoltà per le finanze nazionali, che richiede costante attenzione per la gestione della spesa pubblica. L elemento di novità nasce, invece, dal superamento di molte delle sfide che minacciavano l Italia all indomani dell Unificazione. Nonostante le tante emergenze che permangono, sarebbe sbagliato dimenticare i successi che si sono conseguiti in questo periodo. Viviamo in un Paese che ora è in pace con i suoi vicini; che è riuscito a unificare il mercato nazionale e i sistemi giuridici preunitari e sta partecipando al più generale processo di integrazione economicopolitica europea; che ha superato molti dei problemi di alfabetizzazione e di marginalizzazione sociale che affliggevano un tempo le sue popolazioni; che può vantare un aspettativa media di vita fra le più alte nel mondo. Proprio i numerosi successi hanno posto le premesse per una riconsiderazione dell assetto dello Stato. Quell ordinamento federale, che poteva risultare inidoneo per una Nazione debole e esposta a pericoli, costituisce ora la scelta matura e consapevole di un Paese sicuro della sua indipendenza e unità. Ma questo processo, avviato con la riforma del Titolo V della Costituzione e che prosegue nell attuale Legislatura - con l adozione dei decreti legislativi attuativi -, deve ancora una volta essere accompagnato dall ausilio prezioso della Corte dei conti, chiamata a indirizzare e controllare l attività delle Regioni e degli enti locali nell esercizio delle loro nuove competenze
5 Molti degli interventi di riforma che hanno modificato l ordinamento della Corte negli ultimi lustri vanno appunto in questa direzione e costituiscono altrettante tessere di un unico mosaico: dall istituzione delle Sezioni Giurisdizionali Regionali, con competenza generale in materia di contabilità pubblica e di pensioni (l. n. 19 del 1994), fino alle recenti innovazioni in materia di controllo sulle gestioni pubbliche regionali e locali, con l attribuzione alla Corte del compito di riferire sui suoi esiti alle Assemblee regionali e a quelle degli enti locali (l. n. 15 del 2009). Si tratta di nuove funzioni che, tuttavia, non si collocano al di fuori del quadro costituzionale, ma, anzi, esaltano la posizione riconosciuta alla Corte dei Conti dalla giurisprudenza costituzionale, quale organo a servizio dello Statocomunità, garante imparziale dell equilibrio economico- finanziario del settore pubblico e ausiliario tanto dello Stato, quanto delle regioni e degli enti locali. Si conferma, anche sotto questo profilo, la validità delle scelte operate dell Assemblea costituente che, con gli articoli 100 e 103 della Costituzione, disegnò il modello di un organo contabile indipendente chiamato ad operare in un sistema flessibile. L elasticità di quelle norme che già consentì al legislatore di ridisegnare i compiti della Corte sostituendo in parte i generalizzati controlli preventivi di legittimità con incisivi e diffusi controlli di gestione - permette ora un aggiornamento costante delle forme e delle modalità di azione della Corte in linea con il nuovo assetto federale. Altro elemento di forza della Corte è costituito dall elevata preparazione dei suoi magistrati, chiamati a esercitare delicate competenze giurisdizionali e di controllo con attenzione ed equilibrio. Il Governo, in un contesto di leale cooperazione istituzionale, vede nello svolgimento di tali funzioni un supporto importante, cui ricorrere anche oltre i limiti strettamente imposti dalla legge, ad esempio avvalendosi della facoltà di avviare alcuni rilevanti provvedimenti al - 5 -
6 controllo preventivo di legittimità della Corte. La Corte dei Conti, come ebbi modo di affermare in altra occasione, si caratterizza per la capacità di sapersi rinnovare rimanendo sempre fedele alle ragioni fondamentali della propria azione; in altre parole, di riuscire ad essere, insieme, moderna e antica. Sono certo che sotto l autorevole guida del Presidente Giampaolino e grazie alla riconosciuta professionalità dei suoi componenti, il Vostro Istituto saprà aggiungere altre belle pagine alla sua lunga e gloriosa storia. A Lei, Signor Presidente, ai consiglieri e al personale della Corte rivolgo, l'augurio sentito di un buon lavoro
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