L evoluzione del pianeta

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1 L evoluzione del pianeta Nel 1956 il geologo Philip Playford, durante un immersione lungo le coste nord-occidentali dell Australia, scoprì qualcosa che fino ad allora era noto soltanto in forma fossile: grosse concrezioni calcaree chiamate stromatoliti. Le stromatoliti fossili sono state trovate anche in rocce antichissime (di 3,5 miliardi di anni) e sono le tracce più antiche di attività biologica. [J. Gould/Alamy] Come si accrescono le stromatoliti e per quale ragione sono scientificamente importanti? Cerca la risposta nel paragrafo 4

2 comparsa delle prime forme di vita 1. Il passato della Terra Le caratteristiche attuali del nostro pianeta sono il risultato di un evoluzione durata miliardi di anni, nel corso della quale tutte le componenti del Sistema Terra litosfera, atmosfera, idrosfera e biosfera hanno subìto importanti cambiamenti. Per ricostruire l evoluzione che ha portato la Terra al suo aspetto attuale è necessario stabilire la sequenza degli eventi geologici e biologici che hanno interessato in passato il pianeta. Quando si sono formate le Alpi? A che punto della storia geologica della Terra sono comparsi i dinosauri? Che aspetto aveva il pianeta al momento della comparsa dei progenitori umani? Per rispondere a queste domande, i geologi hanno messo a punto un «calendario geologico», che consente di «mettere in ordine» e datare le testimonianze offerte dalle rocce. La maggior parte degli eventi geologici sono accaduti in tempi troppo remoti per poter essere descritti dagli esseri umani. Le rocce hanno «registrato» nella composizione, nella posizione sul terreno, nelle morfologie di erosione gli eventi geologici accaduti al momento della loro formazione e nei tempi successivi. E ò n e F A N E R O Z O I C O Era Era cenozòica Era mesozòica Era paleozòica Quaternario Neogène Paleogène Cretàcico Giuràssico Triàssico Permiàno Carbonifero Devoniàno Siluriàno Ordoviciàno Cambriàno milioni di anni fa 2, Scala generale dei tempi geologici Studiando i fossili contenuti nelle rocce sedimentarie e integrando queste informazioni con i dati che si ricavano utilizzando il metodo radiometrico, gli scienziati hanno costruito una scala dei tempi geologici (o scala stratigrafica) che riassume le tappe della storia del pianeta. Questa storia è stata suddivisa in numerosi «capitoli»; mentre, però, gli ultimi 600 milioni di anni (che scriveremo spesso «Ma») hanno lasciato una ricca documentazione (rocce e fossili) ed è stato possibile raccoglierli in ere geologiche, per il lunghissimo intervallo precedente i dati sono via via più scarsi e si usa spesso il termine generico «Precambriano». A partire dai tempi più antichi si distinguono perciò: il Precambriano, l Era paleozoica, l Era mesozoica, l Era cenozoica. Questi intervalli di tempo hanno ATTIVITÀ durate molto varie: il Precambriano, il più lungo, copre un arco di circa 4 miliardi di anni, mentre l Era cenozoica è iniziata 65 milioni di anni fa. Un insieme di ere è chiamato eòne. Le ere geologiche sono suddivise in periodi, che corrispondono a stadi dell evoluzione del pianeta e che comprendono, tra l altro, grandi eventi biologici. Il Cambriano, ad esempio, è caratterizzato dalla comparsa di animali dotati di parti del corpo dure, come i trilobiti, i cui resti fossili si rinvengono nelle rocce del periodo. Il successivo Ordoviciano vede la comparsa dei primi pesci. Nel Siluriano compaiono i primi organismi in grado di vivere sulle terre emerse. 1 Quale periodo della storia geologica è definito Precambriano? 2 In quale era geologica ci troviamo attualmente? 3 In quale periodo? PRECAMBRIANO Eòne proterozoico ( ) Eòne archeozoico ( ) Eòne adeano ( ) Confronta la durata della storia della Terra con il calendario Facendo le dovute proporzioni trasforma l età della terra in 12 mesi. Poi inserisci dei post-it nelle pagine di un agenda annuale (vecchia va benissimo), in corrispondenza dell inizio di ere e periodi (usando nei due casi colori diversi). Tenendo l agenda chiusa, osserva sul margine la distribuzione dei foglietti. Che cosa ti suggerisce? AGENDA SCIENZE DELLA TERRA Lupia Palmieri, Parotto, Saraceni, Strumia, Scienze naturali 2011, Zanichelli editore S.p.A.

3 2 Le grandi tappe della storia della Terra La lunga spirale dell immagine a fianco rappresenta il tempo trascorso dall origine del nostro pianeta ad oggi, e permette di avere un idea della distribuzione nel tempo di alcuni dei principali avvenimenti che hanno caratterizzato la storia della Terra. Il processo di formazione del pianeta inizia circa 4,6 miliardi di anni fa. A circa 4 miliardi di anni fa risalgono le rocce più antiche finora trovate. A 3,5 miliardi di anni fa risalgono invece le più antiche tracce di organismi viventi. A partire da poco più di 3 miliardi di anni fa si attiva la Tettonica delle placche: si formano e si frammentano ripetutamente i continenti, mentre nuovi oceani prima si allargano per poi ridursi e scomparire. Nel frattempo procede anche l evoluzione degli organismi che popolano il pianeta. All inizio del Cambriano (circa 600 milioni di anni fa), compaiono forme di vita animali e vegetali più complesse. L intera evoluzione umana occupa solo una piccola frazione della spirale. Siluriano Ordoviciano cellule fossili più antiche finora trovate rocce più antiche finora datate sulla terra Devoniano m.a. 395 m.a. Cambriano 1 Quanto è durato, approssimativamente, il processo di formazione del nostro pianeta? 2 Quando comparvero i primi mammiferi? Era Paleozoica 500 m.a. Carbonifero 345 m.a. 3 miliardi di anni 4 miliardi di anni 4,6 miliardi di anni fa 2 miliardi di anni 1 miliardo di anni 570 milioni di anni fa 2,6 m.a. 26 m.a. 7 m.a. 280 m.a m.a m.a. Quaternario 65 m.a. Precambriano Neogène 245 m.a m.a. 136 m.a. Paleogène Era Cenozoica Permiano Triassico Cretacico Giurassico Era Mesozoica 3 I supercontinenti I frammenti di crosta continentale (come sono gli attuali continenti) fatti muovere dalla tettonica delle placche, finiscono prima o poi per entrare in collisione e per saldarsi tra loro. Ogni volta che questo si è verificato (ma sono occorsi molte centinaia di milioni di anni), si è formato un nuovo gigantesco continente, detto supercontinente. L ultima volta è accaduto circa 200 milioni di anni fa, quando si è formata la Pangèa, in seguito smembratasi nuovamente. Nella figura, il «serpente» colorato rappresenta lo scorrere del tempo, diviso in grandi intervalli, detti «eòni», con l indicazione dei periodi in cui si sono formati i supercontinenti finora ricostruiti. accrezione della Terra assemblaggio di Kenorland 2500 assemblaggio di Pannotia 500 rocce continentali più antiche 4000 milioni di anni fa assemblaggio del supercontinente Ur assemblaggio di Rodinia 1000 assemblaggio di Pangea formazione dei continenti attuali Eòne adeano Eòne archeozoico Eòne proterozoico Assemblaggio di Columbia oggi Eòne fanerozoico Che cosa sono i supercontinenti? 2 Ogni quanti milioni di anni, grosso modo, si forma un supercontinente? Lupia Palmieri, Parotto, Saraceni, Strumia, Scienze naturali 2011, Zanichelli editore S.p.A. UNITÀ L evoluzione del pianeta 3

4 2. I fossili Le rocce di tutto il mondo contengono forme che ricordano gusci, ossa di animali, steli e foglie di piante. Si tratta dei fossili, i resti o le impronte di organismi viventi, rimasti «inglobati» negli strati delle rocce sedimentarie. I fossili comprendono parti dure di organismi (gusci, scheletri), impronte o modelli di corpi, tracce (orme, cunicoli di vermi), animali interi mummificati o insetti racchiusi nell ambra. I fossili aiutano a ricostruire l evoluzione della Terra: forniscono informazioni sulle singole specie e sugli ambienti nei quali vivevano, 1 Tracce del passato rini. Da ciò si comprese che gran I fossili hanno rappresentato per parte delle rocce sedimentarie lungo tempo una vera e propria che costituiscono le catene montuose si sono formate sul fondo incognita. Qualche studioso come Leonardo da Vinci ne del mare e solo più tardi sono state sollevate. aveva compreso l origine, ma la maggior parte li riteneva forme, Nelle rocce sedimentarie si nate «spontaneamente» nelle rinviene una gran varietà di fossili: dai primi semplicissimi organi- rocce. Soltanto all inizio del Settecento si affermò l idea che i fossili dinosauri) e di mammiferi, gusci smi, agli scheletri di rettili (come i sono veri resti di organismi vissuti di conchiglie, ossa e denti di animali, parti di piante, nel passato, prevalentemente ma- impronte. Gli organismi viventi sono cambiati continuamente nel tempo. I fossili di organismi vissuti per un breve periodo di tempo, ma su un area geografica estesa (detti fossili guida), hanno permesso con la loro presenza limitata a piccoli spessori di rocce ma diffusa in ampie regioni di ricostruire, per tutto il pianeta, la successione delle ere geologiche e la loro suddivisione nei periodi. Il ritrovamento di un particolare tipo di fossile guida all interno di uno strato di roccia sedimentaria consente, quindi, di stabilire in quale periodo geologico si sia formata la roccia che lo contiene. I fossili forniscono informazioni anche sul clima di un area geografica in un certo periodo geologico. Per esempio, una colonia di coralli fossili indica che lo strato roccioso da cui proviene si è formato in un mare poco profondo, con acque calde. Nelle rocce di origine marina abbondano le conchiglie dei molluschi, come le ammoniti, un grande gruppo di organismi da tempo estinto. 1 Che cosa ci consente di conoscere lo studio dei fossili guida? 2 A quale gruppo di organismi appartenevano le ammoniti? 2 Quali rocce contengono fossili? Non tutti i tipi di rocce presentano fossili al loro interno. In genere i fossili si trovano all interno delle rocce sedimentarie, perché si formano quando gli organismi muoiono e vengono sepolti dai sedimenti, oppure quando si muovono sui sedimenti e vi lasciano impresse le loro tracce. Si trovano fossili anche in alcune rocce metamorfiche che si sono formate da rocce sedimentarie, ma a temperature relativa- mente basse (inferiori a 320 C). Invece vengono distrutti in quelle che sono metamorfosate a temperature o pressioni elevate. Neppure nelle rocce ignee intrusive (le rocce che solidificano direttamente da un magma in profondità) si trovano fossili: nessun organismo, infatti, è in grado di vivere in un ambiente tanto caldo. 1 Perché i fossili si trovano soprattutto in rocce sedimentarie? Batteri fossili (quelle specie di bastoncini arrotondati) trovati in strutture stromatolitiche affioranti in Sudafrica. Queste colonie (nella foto ingrandite migliaia di volte) risalgono a oltre 3,3 miliardi di anni fa. [F. Westall, CNRS Orlèans] 4 SCIENZE DELLA TERRA Lupia Palmieri, Parotto, Saraceni, Strumia, Scienze naturali 2011, Zanichelli editore S.p.A.

5 mostrano che la vita sulla Terra ha conosciuto lunghi periodi di sviluppo separati da eventi di estinzione in massa, durante i quali il numero di specie viventi si è ridotto notevolmente. Per esempio, alla fine del Cretaceo, i dinosauri andarono incontro all estinzione. Comprendere le cause di queste estinzioni in massa è uno dei compiti della Paleontologia, la scienza che studia gli antichi esseri viventi attraverso i loro resti fossilizzati. 3 I combustibili fossili menti e sottoposta a forti pressioni, Il petrolio, il carbone e il gas naturale sono combustibili fossili. Il termine fossile indica che queste sostanze si sono formate attraverso lunghi processi chimici e fisici. Il carbone deriva dalla fossilizzazione di grandi masse vegetali (in genere di ambiente palustre) sottratte alla putrefazione perché subito coperte da sedimenti. Col tempo la sostanza vegetale sepolta, perdendo altri elementi, si arricchisce di carbonio e si trasforma in torba. La torba, sepolta sotto uno spessore crescente di sedisi nel giro di due milioni di anni trasforma in lignite. In un tempo di decine di milioni di anni la lignite diventa litantrace: il carbone utilizzato oggi. Sottoposto a processi metamorfici, il litantrace origina l antracite, pregiata ma poco diffusa. Il petrolio e il metano (o gas naturale) si sono formati in rocce sedimentarie in cui sono rimasti sepolti, dopo la morte, microrganismi marini animali e vegetali. I combustibili fossili sono risorse naturali non rinnovabili: i lo- formazione di un giacimento di carbone ro giacimenti hanno impiegato milioni di anni per formarsi e man mano che sono utilizzati si esauriscono. Il combustibile fossile più utilizzato è il petrolio, sfruttato anche come materia prima, per ricavarne prodotti di ampio uso (plastiche, detergenti, tessuti). I consumi di petrolio sono in continuo aumento. Si calcola che le riserve petrolifere mondiali siano circa miliardi di barili (1 barile = 159 litri). A consumi costanti, senza nuove scoperte, le riserve petrolifere si esauriranno in meno di un secolo. formazione di un giacimento di petrolio ATTIVITÀ Fossili marini in montagna In una vaschetta trasparente versa uno strato sottile di sabbia asciutta e appoggiaci sopra un bottone o un foglietto di carta poi continua a ricoprire alternando strati di sabbia e di farina fino a metà dell altezza. Con una tavoletta della misura della vaschetta spingi gli strati di sabbia e farina. Che cosa succede agli strati? E all oggetto che hai messo per rappresentare il fossile? 1 Perché i combustibili fossili sono risorse non rinnovabili? 2 Quali stadi attraversa il sedimento prima di diventare carbone? 3 Descrivi la formazione di un giacimento di petrolio. nel sottosuolo di un ambiente paludoso con abbondante vegetazione si forma la torba (t) i depositi vegetali sepolti a poca profondità si compattano e si trasformano in lignite (li) (t) (t) (li) sapropel nuovi sedimenti roccia madre Resti organici si depositano sul fondo del mare e sono seppelliti dai sedimenti. Si forma il sapropel, una specie di fango scuro ricco di sostanza organica. La deposizione di altri sedimenti impedisce l ossidazione del sapropel e lo trasforma in roccia madre. L aumento di temperatura e la pressione esercitata per milioni di anni trasformano la sostanza organica al suo interno in idrocarburi. un ulteriore seppellimento e aumento di pressione trasforma la lignite in litantrace (lt) pressioni tettoniche e aumento di calore portano infine alla formazione dell antracite (a) (li) (lt) (li) (a) rocce impermeabili roccia serbatoio roccia madre rocce di copertura roccia serbatoio roccia madre pozzo petrolio migrazione acqua La pressione degli idrocarburi gassosi e i movimenti della crosta «spremono» la roccia madre; gli idrocarburi risalgono attraverso rocce permeabili finché non incontrano rocce impermeabili. In opportune condizioni (ad esempio un anticlinale, dove gli strati impermeabili formano una cupola) gli idrocarburi impregnando la roccia permeabile danno origine a un giacimento, che può essere raggiunto e sfruttato mediante pozzi. Lupia Palmieri, Parotto, Saraceni, Strumia, Scienze naturali 2011, Zanichelli editore S.p.A. UNITÀ L evoluzione del pianeta 5

6 3. Il processo di fossilizzazione I paleontologi chiamano fossilizzazione il processo di formazione di un fossile. Le modalità con cui esso avviene dipendono dal tipo di organismo e dall ambiente in cui il processo si verifica. I processi di fossilizzazione più comuni sono la mineralizzazione, per organismi con parti dure del corpo, e la carbonizzazione, per i vegetali. Più rara è la conservazione per inglobamento. Sino a oggi sono state identificate centinaia di migliaia di specie di fossili, animali e vegetali. I fossili di alcune specie, come le ammoniti e i trilobiti, sono molto numerosi, mentre quelli di altre specie, ugualmente diffuse nel passato, sono assai rari; moltissime, infine, non hanno lasciato tracce. Perché queste specie non si sono conservate? Probabilmente 190 milioni di anni fa Dapedium, un pesce lungo circa 30 cm, muore e si deposita sul fondo del mare. I tessuti molli vengono rapidamente decomposti dai batteri, mentre le parti dure, come le scaglie, i denti e le vertebre, si conservano. Come molti altri pesci del Mesozoico, Dapedium possedeva una corazza di scaglie spesse e dure che aveva la funzione di proteggere i tessuti molli del corpo. 130 milioni di anni fa Gli strati di sedimenti si depositano sui resti di Dapedium. Intanto, i minerali che originariamente costituivano lo scheletro del pesce vengono sostituiti da altri che provengono dalle acque marine. 1 Come si formano di parti dure (gusci, conchiglie, i fossili scheletri) fossilizzano più facilmente rispetto a quelli «molli», Le probabilità che un organismo, dopo la morte, vada incontro alla fossilizzazione sono molponenti. che non possiedono queste comto basse: infatti, nella maggior Inoltre, gli organismi morti in parte dei casi, i resti di animali e ambienti dove l apporto di sedimenti è notevole, ad esempio in piante vengono decomposti da batteri e funghi e di essi non rimane nulla. Gli organismi dotati hanno maggiori probabilità prossimità delle coste marine, di trasformarsi in fossili. Infatti, se i resti vengono rapidamente sepolti sotto uno spesso strato di sedimenti, i processi di decomposizione risultano rallentati, o addirittura fermati, dalla mancanza di ossigeno, senza il quale gli organismi decompositori non possono sopravvivere. La mineralizzazione è il processo più comune di fossilizzazione. Essa si verifica soprattutto per le parti dure del corpo e avviene di solito in ambiente acquatico, durante la compattazione e la cementazione dei sedimenti che circondano il corpo dell organismo. Mentre i sedimenti si trasformano in roccia, le molecole delle sostanze presenti ATTIVITÀ Realizza un calco Spesso i paleontologi realizzano i calchi delle impronte lasciate impresse nella roccia da organismi vissuti nel passato, in modo da poterle studiare più comodamente. Anche tu puoi realizzare un calco, rintracciando un orma lasciata nel terreno fangoso da un animale vivente, o provando con il tuo stesso piede. Materiale occorrente: una striscia di cartone robusto, una brocca, gesso, acqua. 1. Pulisci l impronta asportando le foglie e il terriccio che eventualmente la coprono. 2. Delimita la traccia con il cartone o delle assicelle sottili, formando un telaio rettangolare. Premi leggermente il telaio, facendolo affondare nel terreno. 3. Riempi di acqua la brocca e aggiungi una piccola quantità di gesso. Aspetta che il gesso si depositi sul fondo e ripeti l operazione più volte, fino a quando il livello del gesso non avrà raggiunto la superficie dell acqua. Dopo qualche minuto mescola l impasto con cura, facendo attenzione che non si formino grumi. 4. Versa il gesso nella traccia. 5. Dopo circa 30 minuti il gesso si sarà solidificato e il calco sarà pronto. 6 SCIENZE DELLA TERRA Lupia Palmieri, Parotto, Saraceni, Strumia, Scienze naturali 2011, Zanichelli editore S.p.A.

7 non possedevano parti dure che potessero fossilizzarsi, oppure vivevano in luoghi dove il processo di fossilizzazione si verifica meno facilmente, per le condizioni dell ambiente. È il caso di organismi che vivevano in superficie, sulla terra emersa, dove i loro resti, se non venivano rapidamente ricoperti da sedimenti, venivano facilmente trasportati e dispersi. Tuttavia, proseguono in tutto il mondo le scoperte di nuovi giacimenti di fossili e l archivio delle forme di vita che via via hanno popolato la Terra continua ad arricchirsi. [S. Stammers, SPL] 50 milioni di anni fa Lo scheletro fossile, non più sommerso dall acqua, viene compresso e distorto quando gli strati di sedimenti vengono prima compattati e poi sollevati e inclinati dai movimenti della crosta terrestre. Oggi Molto tempo dopo la formazione del fossile, i lenti movimenti della crosta terrestre lo riportano in superficie. In seguito all erosione degli strati di rocce sedimentarie che lo ricoprono, il pesce fossile viene alla luce. in soluzione nell acqua possono sostituire le molecole delle sostanze che costituiscono il guscio o lo scheletro dell organismo. Il fossile ha una composizione chimica diversa da quella originaria, ma conserva la forma di quelle parti dure. Se le le parti dure non fossilizzano, possono andare distrutte o essere disciolte e asportate dalle acque che circolano nei sedimenti. In questo caso, rimane il calco dell organismo, che è un altra forma di fossilizzazione. La carbonizzazione è il processo che determina la formazione dei carboni fossili, nei quali si riconoscono facilmente rami o altre parti di alberi di epoche passate, o addirittura in- tere piante con fronde, fusto e radici. Il processo si verifica quando i resti di intere foreste rimangono seppellite sotto i sedimenti. Le sostanze organiche, non più a contatto con l aria, subiscono delle reazioni chimiche che portano a un aumento in percentuale della quantità di carbonio contenuta nei resti. 1 Qual è il processo di fossilizzazione più comune? 2 Come funziona? 3 Quali parti del Dapedium si sono conservate grazie alla fossilizzazione? 2 Conservazione ra. In questi fossili è possibile per inglobamento Uno tra i processi di fossilizzazione di un organismo meno comuni ma molto interessante perché permette la conservazione delle sue parti molli è l inglobamento, per esempio nell asfalto naturale o nell ambra, osservare gli organismi anche in dettagli finissimi. Analogamente, sono stati trovati organismi mummificati nel permafrost, il terreno perennemente gelato della tundra, in vicinanza del Circolo polare articoche la resina indurita di anti- conifere. È il caso di alcuni insetti rimasti invischiati nella resina quando questa era ancora tene- 1 Quali processi di fossilizzazione permettono la conservazione delle parti molli di un organismo? Una vespa inglobata nell ambra. [Atlas of the Prehistoric World] Un cucciolo di mammut trovato congelato nel permafrost in Siberia. Lupia Palmieri, Parotto, Saraceni, Strumia, Scienze naturali 2011, Zanichelli editore S.p.A. UNITÀ L evoluzione del pianeta 7

8 4. Il Precambriano: da 4600 a 570 Ma fa Il Precambriano è un periodo di tempo lunghissimo, che corrisponde all 85% di tutta la storia della Terra: dalla formazione del pianeta (4,6 miliardi di anni fa) fino all inizio dell Era paleozoica (570 milioni di anni fa). È la parte della storia della Terra meno conosciuta, per cui è suddivisa in tre grandi intervalli, ciascuno lungo da centinaia a migliaia di milioni di anni. Come mai si sa così poco di questo lungo periodo di tempo? Per prima cosa le rocce precambriane sono state piegate, fratturate, metamorfosate durante un lunghissimo arco di tempo e ciascun evento ha mascherato quelli precedenti; inoltre, tali rocce affiorano raramente in superficie perché sono state ricoperte da altre più recenti. 1 Nasce la Terra La Terra si è formata con agli altri pianeti del Sistema solare nel corso di circa 100 milioni di anni dopo l origine del Sole. Dopo che particelle di polveri, gas e ghiacci formarono un corpo di dimensioni crescenti, la temperatura della Terra aumentò moltissimo, per il calore generato dai numerosi impatti di asteroidi che cadevano sulla superficie e il decadimento di elementi radioattivi al suo interno. La Terra giunse quasi a completa fusione e iniziò il processo detto di differenziazione. I materiali più pesanti ferro e nichel sprofondarono verso il centro del pianeta, concentrandosi in un nu- 4,2 miliardi di anni fa frattura della crosta e fusione per l impatto di un meteorite crosta primitiva movimenti convettivi cleo metallico. I materiali più leggeri si spostarono invece verso l esterno, formando involucri via via meno densi: il mantello e una primitiva crosta basaltica. Il raffreddamento del pianeta fu accompagnato da grandi emissioni di gas, che, liberati nell at- mantello solido fessura nella crosta (per movimenti nel mantello) e fusione con attività vulcanica: trabocca lava e fuoriescono gas e vapori mosfera primordiale (formata in prevalenza da idrogeno ed elio), ne modificarono la composizione. La nuova atmosfera conteneva azoto, vapore acqueo e anidride carbonica, oltre a metano, ammoniaca, idrogeno ed elio, già presenti in precedenza. crosta primitiva movimenti convettivi 1 Cosa accadde durante la fase di raffreddamento del pianeta? 2 Quali eventi portarono a un notevole innalzamento della temperatura della Terra nelle fasi iniziali della sua formazione? 2 Dal mare di magma vento mancano i «documenti». alla prima crosta continentale Alla sua origine, il mantello terrestre, nella parte più esterna, doveva essere simile a un grande oceano di magma. Ben presto, con il raffreddamento, si formò una prima crosta, ma di quell e- Sulla Luna, invece, la crosta primitiva, vecchia di oltre 4400 milioni di anni, si è in parte conservata ed è stata campionata dalle missioni «Apollo». Poiché la Terra e la Luna hanno avuto, agli inizi, storie geologiche simili, è probabile che anche il nostro pianeta, già prima di 4 miliardi di anni fa, avesse una crosta basaltica solida, simile a quella del suo satellite. Oggi, i resti di quelle rocce primitive non sono più rintracciabili, essendo stati trasformati e «riciclati» dai successivi movimenti della crosta e del mantello. Le più antiche rocce finora rinvenute risalgono a circa 4,2 miliardi di anni fa, ma sono già simili a quelle della crosta dei continenti attuali, formata di minerali meno densi di quelli del mantello e della crosta primitiva. A quell epoca, quindi, poiché nel frattempo si era formata l idrosfera (per la condensazione del vapore acqueo presente nell atmosfera), la superficie della Terra doveva essere ricoperta da mari poco profondi (mancavano abissi e bacini oceanici). Da questi mari, però, cominciavano a emergere i primi minuscoli continenti: stava iniziando una nuova storia. 1 A quale epoca risalgono le rocce più antiche finora rinvenute? 2 Quali informazioni ci fornisce questo frammento di roccia sulla formazione della crosta terrestre? Questo frammento raccolto nel nord del Canada è tra le più antiche rocce finora note sulla Terra: ha circa 3960 milioni di anni. Sono rocce metamorfiche, che derivano a loro volta da rocce sedimentarie o magmatiche. Poiché l età è quella del tempo in cui la roccia è stata metamorfosata, le rocce «originali» erano ancora più antiche. In sostanza, questo ritrovamento ci dice che, circa 4 miliardi di anni fa, dalla crosta primitiva si erano già differenziati almeno piccoli lembi di crosta di tipo continentale, diversa dall originale crosta basaltica. 8 SCIENZE DELLA TERRA Lupia Palmieri, Parotto, Saraceni, Strumia, Scienze naturali 2011, Zanichelli editore S.p.A.

9 Le rocce più antiche finora rinvenute affiorano in Canada e risalgono a quasi 4 miliardi di anni fa; inoltre, in Australia, inglobati in rocce sedimentarie, sono stati trovati alcuni minerali con datazione radiometrica di 4,2 miliardi di anni. Circa un miliardo di anni dopo la nascita della Terra, quando la crosta si era ormai raffreddata e le acque derivanti dalla condensazione del vapore presente nell atmosfera avevano formato i mari, sul nostro pianeta comparvero le prime forme di vita (cellule procariote). VEDI ANCHE Unità T2 PARAGRAFO 1: Caratteristiche dell atmosfera ATTIVITÀ Costruisci una tabella a doppia entrata In una colonna riporta, in ordine cronologico (dalla più antica alla più recente), le date che trovi in questo paragrafo; nell altra colonna elenca gli eventi geologici corrispondenti a ciascuna data. 3 Da molti piccoli masti «schiacciati» i resti di antichi continenti a un «supercontinente» In Australia, è stata scoperta una vasta area in cui affiorano lembi di crosta di tipo continentale (formatasi tra 3500 e 2500 milioni di anni fa) di forma ovale, lunghi ognuno qualche centinaio di kilometri. Questi «ovali» sono circondati da fasce di rocce sedimentarie, mescolate a rocce vulcaniche formatesi sul fondo di un oceano, simili alle lave a cuscini che si formano oggi lungo le dorsali oceaniche. Si pensa che questa struttura si sia originata per la collisione tra blocchi di crosta continentale, tra i quali sono ri- fondi oceanici. Già oltre 3 miliardi di anni fa, quindi, poteva essersi innescato un meccanismo simile a quello della Tettonica delle placche. La litosfera, più sottile e più calda di oggi, era suddivisa in placche più piccole ma molto più numerose, che si scontravano e si allontanavano tra loro con un meccanismo simili all attuale. Con il tempo, la crosta continentale raggiunse uno spessore di 30 km (quello medio attuale). Man mano che si passa a tempi meno lontani, è più facile tentare la ricostruzione delle terre emerse e dei mari. Sappiamo, così, che circa 1 miliardo di anni fa il «vagabondare» di continenti ha portato alla formazione, collisione dopo collisione, di un unica terra emersa, un «supercontinente»: i geologi lo hanno chiamato Rodìnia. Non era la prima volta che questo accadeva: oggi sono stati ricostruiti diversi supercontinenti più antichi, ognuno frammentato in lembi che si disperdevano per poi ricombinarsi (vedi paragrafo 1). 1 Che aspetto si ritiene avesse la litosfera 3 miliardi di anni fa? 2 Come si sarebbe formato il supercontinente Rodìnia? Ricostruzione del «supercontinente» Rodìnia. 4 Il mare: culla mosfera, che si arricchì di un nuovo della vita Per quanto semplici fossero le forme di vita, erano sempre molto più complesse delle molecole inorganiche presenti sul pianeta fino a 3,5 miliardi di anni fa. Nell ambiente dei primi mari avvennero le reazioni chimiche in grado di trasformare le semplici molecole inorganiche nelle molecole organiche di cui sono fatti gli organismi. Metano, ammoniaca e acqua si trasformarono in amminoacidi (i costituenti delle proteine) e altre molecole organiche. Circa un miliardo di anni dopo la comparsa della vita sulla Terra, si svilupparono i primi organismi autotrofi, in grado di sintetizzare, mediante la fotosintesi, le sostanze costituente: l ossigeno. Questa trasformazione dell atmosfera è testimoniata dalle stromatoliti, accumuli di sedimento in lamine sottili originati dall attività di batteri capaci di compiere la fotosintesi. Per due miliardi di anni le stromatoliti sono state le principali «centrali di produzione» dell ossigeno. Intanto la vita continuò a evolversi; circa 1,4 miliardi di anni fa comparvero i primi organismi eucarioti: si trattava di organismi formati ancora da una sola cellula, ma con un organizzazione interna molto più complessa. E dopo «appena» 800 milioni di anni, verso la fine del Precambriano, comparvero organismi pluricellulari, come meduse e molluschi. nutritive: ne sono un esempio certi tipi di alghe. La comparsa di organismi in grado di compiere la fotosintesi determinò un profondo cambiamento nella composizione dell at- 1 Come modificò l atmosfera la comparsa di organismi autotrofi? 2 Come si formano le stromatoliti? CHE COSA VEDE IL GEOLOGO cumulo stromatolitico Più recente Più antico fango Le stromatoliti si formano perché alcuni batteri secernono una sostanza simile a muco a cui restano attaccati i granelli di detriti. Successivamente, i granelli vengono cementati da carbonato di calcio (fatto precipitare dall attività degli stessi batteri) e lo strato si indurisce. Alcuni batteri restano intrappolati nella lamina indurita e muoiono; altri colonizzano la superficie del sedimento e il meccanismo ricomincia. Si forma un «monticello» che cresce di un centimetro ogni 10 anni. strato superficiale vivente Lupia Palmieri, Parotto, Saraceni, Strumia, Scienze naturali 2011, Zanichelli editore S.p.A. UNITÀ L evoluzione del pianeta 9

10 5. Il Paleozòico: da 570 a 245 Ma fa 2,6 23 L Era paleozoica iniziò 570 milioni di anni fa e si concluse 245 milioni di anni fa (il termine paleozoico significa, infatti, «della vita antica»). L Era paleozoica è suddivisa in 6 periodi che, a partire dal più antico, sono: il Cambriano, l Ordoviciano, il Siluriano, il Devoniano, il Carbonifero e il Permiano. Rispetto alle rocce del Precambriano, quelle del Paleozoico mostrano una storia più ricca di dati, perché non hanno subìto le molteplici deformazioni che hanno coinvolto le rocce delle epoche precedenti. Durante l Era paleozoica le placche litosferiche in cui erano incastonati i continenti si spostarono sulla superficie terrestre. La loro collisione provocò il sollevamento di nuove montagne e, alla fine dell era, le terre emerse erano unite in un unico supercontinente: la Pangèa. Intanto nei mari e sulla terraferma «esplose» la vita: moltissime specie animali e vegetali fecero la loro comparsa. L 85% di queste forme di vita scomparve alla fine dell era a causa dei cambiamenti climatici legati alla formazione del supercontinente. VEDI ANCHE Unità T6 PARAGRAFO 4: La Tettonica delle placche Era paleozòica Permiàno Carbonifero Devoniàno Siluriàno Ordoviciàno Cambriàno Si forma la Pangèa condo la teoria della tettonica Agli inizi del Paleozoico il supercontinente Rodinia si era frammentato e la maggior parte delle terre emerse era raggruppata nel continente Gondwana, che dominava l emisfero meridionale. Più a Nord si estendevano altri tre continenti (nordamericano, europeo e asiatico) e alcuni frammenti (tra cui il continente cinese). Nel corso del Paleozoico, sedelle placche, il blocco nordamericano si avvicinò a quello europeo. Nel Siluriano (circa 400 milioni di anni fa), la collisione dei due continenti portò al sollevamento di imponenti catene montuose. I resti di questo processo, l orogenesi caledoniana, sono visibili nei Monti Appalachi settentrionali (USA), in Groenlandia, Scozia e Norvegia: ovunque, nordamericano G O N quelli che erano alti rilievi si presentano oggi, per l erosione, come basse colline. In Italia, rocce che appartenevano al Gondwana si trovano in Sardegna e in Carnia. Dopo la collisione, i continenti nordamericano ed europeo risultarono saldati in un solo blocco (Laurussia), mentre Gondwana si muoveva lentamente verso Nord. Nel Devoniano, il Gondwana entrò in collisione con il bordo meridionale della Laurussia: i due continenti si saldarono e nuove catene montuose si solleasiatico europeo D W A N A cinese Le linee di piccole piramidi rosse indicano le grandi catene montuose formate nelle collisioni (all interno della Pangéa) o per subduzione (di Pantalassa sotto Pangéa). varono. Le tracce di questa orogenesi, detta orogenesi ercinica, si vedono oggi nell Inghilterra del Sud, nell Europa centrale, nell Atlante (Africa del Nord), negli Appalachi meridionali. Verso la fine del Paleozoico anche il continente siberiano si saldò alla Laurussia e, con il sollevamento dei Monti Urali, si formò il Laurasia. Le terre emerse erano ormai tutte unite a formare un unico supercontinente, la Pangèa («tutta terra»), all interno del quale penetrava, come un golfo, il mare chiamato Tètide, una parte dell oceano Pantalàssa («tutto mare»). Le linee puntinate indicano i contorni dei blocchi di crosta continentale che entreranno a far parte dei continenti attuali (cui si riferiscono i nomi in nero). Oceano Pantalassa asiatico cinese nordamericano europeo P A N G E A Mare Tetide sudamericano africano australiano antartico 1 Quali tracce possiamo osservare oggi delle collisioni tra continenti avvenute nel Paleozoico? 2 Quali porzioni di crosta ti pare abbiano avuto uno spostamento maggiore nel passaggio da Gondwana a Pangèa? 10 SCIENZE DELLA TERRA Lupia Palmieri, Parotto, Saraceni, Strumia, Scienze naturali 2011, Zanichelli editore S.p.A.

11 2 La vita nel Paleozoico Le rocce dell inizio del Paleozoico sono così ricche di fossili da aver indotto i paleontologi a usare l espressione «esplosione della vita» per descrivere la diffusione delle forme viventi che si verificò nel Cambriano, il primo dei periodi in cui l era è divisa. Qui sotto vedi una ricostruzione di una comunità di invertebrati marini di cui si sono trovati molti resti fossili a Burgess (Canada). Gli organismi risalgono a 530 milioni di anni fa. Erano animali assai specializzati per il modo di muoversi e cacciare, e ciò fa ritenere l evoluzione non un processo graduale di trasformazione di tutte le specie, bensì un alternarsi di momenti in cui le specie progrediscono, cui seguono periodi di crisi e spesso estinzioni in massa. Molti invertebrati di Burgess, infatti, non appartengono ad alcun gruppo animale attuale. Sempre durante il Cambriano, a queste forme si associarono altri invertebrati più familiari: spugne, coralli, molluschi. Tra questi invertebrati sono importanti i trilobiti, animali marini con caratteristiche intermedie tra gli insetti e i crostacei, dotati di molte zampe, che consentivano loro di muoversi sui fondali sab- biosi. I trilobiti sono utilizzati come fossili guida dei vari periodi del Paleozoico. Nel periodo seguente, l Ordoviciano, comparvero i primi vertebrati: gli ostracodermi (così chiamati per la pelle rivestita di una corazza ossea), antenati dei pesci. Anche le piante stavano compiendo una lenta evoluzione, tanto da conquistare, nel Siluriano, alcune fasce costiere di terraferma. Nello stesso periodo, un animale simile all attuale scorpione riuscì a lasciare l ambiente acquatico e conquistò le terre emerse. Mentre i continenti si andavano aggregando, i numerosi gruppi di organismi già comparsi conobbero un altro periodo di diversificazione. Gli invertebrati continuarono a diffondersi in tutti gli ambienti, ma furono i pesci a diventare protagonisti di una nuova fase dell evoluzione, tanto che il Devoniano è conosciuto come l «età dei pesci». Oltre alle forme corazzate, si diffusero i pesci cartilaginei (come gli squali attuali) e i pesci ossei. Alcuni pesci ossei, dotati di pinne simili a rudimentali zampe e di polmoni primitivi, si adattarono alla vita sulla terra, dando origine ai primi anfibi. Le piante si diffusero verso l interno dei continenti, mentre l atmosfera si arricchì sempre più di ossigeno. Nel Carbonifero c erano immense foreste, che ospitavano una grande varietà di anfibi. Nuove forme, meglio adattate alla vita fuori dal mare, fecero la loro comparsa nel Permiano, alla fine dell Era paleozoica: erano i ATTIVITÀ Ricostruisci il Gondwana Su uno più fogli di carta da lucido ricalca da un planisfero di Goode-Philip (vedi unità 6) i profili di America meridionale, Africa, India e Australia. Incolla la carta da lucido su del cartoncino rigido e ritaglia le sagome dei continenti. Accostando le cinque sagome prova a ricostruire come era composto il Gondwana. primi rettili che, dopo un rapido sviluppo in competizione con gli anfibi, avrebbero avuto un ampia diffusione nell era successiva. Al termine del Paleozoico, però, si assisté a una drastica crisi biologica: nel giro di qualche milione di anni, probabilmente a causa di cambiamenti climatici legati alla formazione della Pangèa, scomparve l 85% delle forme viventi. 1 Perché i paleontologi parlano di «esplosione della vita» a proposito del Paleozoico? 2 Perché la Pikaia rappresenta una scoperta paleologica particolarmente importante? L Opabinia era un piccolo ma terribile predatore: strisciava sul fondo, aveva cinque occhi e una «pinza» posta in cima a un tentacolo, con la quale afferrava il cibo. Questo curioso animale simile a un fiore è il Dinomischus; stava conficcato nel fondale e sulla parte superiore si trovavano sia la bocca sia l ano. L Anomalocaris era il più grande di questi organismi, con una bocca circolare fornita di denti aguzzi e due appendici boccali che i paleontologi all inizio presero per code di animali simili a gamberi. L Hallucigenia (di cui vedi una fotografia del fossile in alto) è l organismo più enigmatico dell intera comunità di Burgess; camminava su sette paia di trampoli e sul dorso aveva sette paia di tentacoli (ma alcuni studiosi pensano a una disposizione invertita). L Odontogriphus era un animale nuotatore dal corpo appiattito, con una bocca posta sotto al capo, circondata di piccoli tentacoli. La Pikaia è la più importante scoperta paleontologica della fauna di Burgess: è considerata il primo cordato noto del mondo, cioè il primo animale dotato di una semplice colonna vertebrale, come saranno poi i pesci, i rettili e i mammiferi. Lupia Palmieri, Parotto, Saraceni, Strumia, Scienze naturali 2011, Zanichelli editore S.p.A. UNITÀ L evoluzione del pianeta 11

12 6. Il Mesozòico: da 245 a 65 Ma fa L era dei rettili, o meglio l Era mesozoica, copre il lungo intervallo di tempo compreso tra 245 e 65 milioni di anni fa. L Era mesozoica è divisa in tre periodi, che, a partire dal più antico, sono il Triassico, il Giurassico e il Cretacico. Mesozoico significa «della vita di mezzo». La fauna e la flora che vissero in questa era non erano più così primitive come quelle paleozoiche, ma neanche evolute come quelle dell era successiva, che portò alle forme attuali. L evento geologico più importante dell Era mesozoica fu la frammentazione della Pangèa. VEDI ANCHE Approfondimento L estinzione dei dinosauri Era mesozòica Cretàcico Giuràssico Triàssico 2, La frammentazione l altro, mentre si aprirono tra Europa e in Asia. In America, della Pangèa I movimenti delle placche, che nel Paleozoico avevano portato alla formazione di questo supercontinente, ne provocarono presto anche lo smembramento e alcuni grandi blocchi di litosfera si allontanarono uno dalloro nuovi oceani. Poiché prevalsero i fenomeni di espansione degli oceani e di separazione dei continenti, durante l Era mesozoica non si verificarono collisioni tra placche e l attività di orogenesi fu quindi ridotta, specialmente in invece, cominciarono a sollevarsi le Ande e le cordigliere nordamericane; i margini dei continenti americani, in movimento verso Ovest, cominciarono infatti a deformarsi come conseguenza della subduzione della placca del Pacifico LAURASIA Nel periodo Giurassico, all incirca 180 milioni di anni fa, la Pangea si divise in due grandi aree: la Laurasia e il Gondwana. Poco più tardi, il Gondwana cominciò a smembrarsi in alcuni blocchi, lungo dorsali oceaniche disposte a Y, e i continenti iniziarono ad allontanarsi uno dall altro. 1 Perché nell Era mesozoica l attività di orogenesi risulta ridotta? 2 In quale periodo la Pangèa si divide nei due supercontineti Laurasia e Gondwana? G O N D W A N A Oceano Atlantico Circa 100 milioni di anni fa,nel periodo Giurassico, si divisero anche il Sudamerica e l Africa; iniziò a formarsi l oceano Atlantico meridionale, mentre procedette l espansione degli altri oceani. America del Sud Africa Tetide Alla fine del Cretacico, 65 milioni di anni fa, la Pangea era quasi del tutto frammentata. La placca africana si avvicinava a quella euroasiatica (con la quale si sarebbe scontrata nell era seguente). L India in moto verso Nord fin dalle prime fasi della frammentazione aveva raggiunto l Equatore e procedeva nella sua migrazione: solo durante il Cenozoico completerà la sua deriva, saldandosi all Asia. America del Sud America del Nord Eurasia Africa Antartide India Tetide Australia 12 SCIENZE DELLA TERRA Lupia Palmieri, Parotto, Saraceni, Strumia, Scienze naturali 2011, Zanichelli editore S.p.A.

13 Questo fossile, trovato nel 1999 in Cina, sembra essere uno degli anelli nella catena evolutiva che lega i dinosauri agli uccelli. I lunghi arti anteriori e le penne fanno assomigliare il Sinornitosauro (vissuto circa 120 milioni di anni fa, nel periodo Cretacico) a un uccello, ma la coda rigida è una caratteristica tipica dei dinosauri. Gli scienziati che hanno studiato il fossile ritengono che l esemplare non volasse e che le penne avessero la funzione di mantenere caldo il corpo. testa ATTIVITÀ Ricerca su Internet Per mezzo di un motore di ricerca che permetta anche il reperimento di fotografie e disegni, rintraccia una breve descrizione e qualche immagine di tutti gli animali e i vegetali di cui si parla in questo paragrafo. Quali ti sono più familiari? Quali sono presenti ancor oggi? 2 Il dominio dei rettili Nel Mesozoico, le forme di vita sopravvissute alla crisi biologica del Paleozoico iniziarono a diversificarsi e a occupare gli ambienti lasciati vuoti dalle specie scomparse. Sulle terre emerse si diffusero le conifere e, verso la metà dell era, comparvero le prime angiosperme, piante dotate di fiori. Nei mari comparvero nuovi coralli e le ammoniti, molluschi che sopravvissero per tutta l era con un gran numero di forme. Le ammoniti sono pertanto utilizzate come fossili guida dell Era mesozoica. Ma il Mesozoico fu soprattutto l «era dei rettili» (tra cui anche i dinosauri), che dominarono il pianeta per oltre 160 milioni di anni. Rispetto agli anfibi, i rettili avevano il vantaggio di potersi riprodurre senza bisogno d acqua e riuscirono quindi a occupare tutti gli ambienti delle terre emerse. Nel Mesozoico ne esistevano moltissime specie: piccole ed enormi, carnivore ed erbivore. I rettili marini più diffusi erano gli ittiosauri, con zampe trasformate in pinne, un corpo che ricorda il delfino e una lunga fila di denti appuntiti. Gli pterosauri, rettili volanti, possedevano una membrana alare con apertura di 7 metri. Ma all ombra dei rettili, nell Era mesozoica, maturarono altri «prototipi» biologici. In alcune forme di piccole dimensioni, onnivore o insettivore, compar- penne coda ve la capacità di mantenere costante la temperatura del corpo, detta omotermia (erano cioè «a sangue caldo», in contrapposizione ai rettili «a sangue freddo»). Nelle nuove forme l embrione si sviluppava completamente all interno del corpo della madre, fino al momento del parto, che produceva un individuo già relativamente maturo. Queste novità segnano la comparsa dei mammiferi. Nel Giurassico, circa 140 milioni di anni fa, dall evoluzione di un altro gruppo di rettili, si differenziarono i primi uccelli (veri rettili con penne). Alla fine del Mesozoico si verificò una nuova crisi biologica: in alcuni milioni di anni i dinosauri si estinsero; inoltre, scomparvero le ammoniti insieme a molti altri gruppi di organismi. Si pensa che la causa di questa estinzione di massa sia stata l incapacità di adattarsi ai cambiamenti ambientali avvenuti. Secondo alcuni studiosi, il deterioramento delle condizioni climatiche derivò dall oscuramento dell atmosfera da parte di una grande nube di polveri sollevata dalla caduta di un asteroide. Molti geologi però non ritengono valida l ipotesi, soprattutto perché l estinzione dei rettili fu graduale. In ogni caso, la scomparsa dei rettili lasciò libero il campo allo sviluppo dei piccoli e ancora rari mammiferi: quella che seguì fu la loro era. Il primo ritrovamento di dinosauro in Italia è stato quello di un cucciolo vissuto oltre 110 milioni di anni fa, rinvenuto presso Pietraroia (Benevento). Si chiama Scipionyx samniticus (ma a Napoli lo hanno battezzato «Ciro») ed era lungo meno di 50 cm. L intestino, perfettamente conservato (nell ingrandimento), è molto corto e questo fa pensare che questo dinosauro avesse «sangue caldo». Ciò pone qualche difficoltà all ipotesi di un estinzione totale per cause climatiche (freddo). 1 Perché l ipotesi dell estinzione dei rettili per cause climatiche non è condivisa da tutti gli studiosi? 2 Perché il ritrovamento del fossile di Sinornitosauro ha particolare importanza scientifica? 3 Tutti i dinosauri erano animali a «sangue freddo»? Lupia Palmieri, Parotto, Saraceni, Strumia, Scienze naturali 2011, Zanichelli editore S.p.A. UNITÀ L evoluzione del pianeta 13

14 7. Il Cenozòico: da 65 Ma fa a oggi Durante l Era cenozoica la fauna e la flora del pianeta assunsero un aspetto molto simile a quello attuale. Il Cenozoico è chiamato anche «era dei mammiferi» perché, in seguito alla scomparsa di gran parte dei rettili, il pianeta venne conquistato da questi animali a sangue caldo. Nel Cenozoico grandi collisioni tra alcune placche litosferiche portarono al sollevamento delle catene alpino-himalayane e l aspetto del pianeta cambiò in maniera profonda. L era cenozoica, iniziata 65 milioni di anni fa, prosegue tutt ora. Essa viene suddivisa in tre periodi: Paleogène, Neogène, Quaternario (il più recente). Era cenozòica Quaternario Neogène Paleogène 2, Si formano le grandi fondo oceanico tra esse interposto poi gli Appennini. In tale processo catene montuose Nel corso del Cenozoico assistiamo a un altro dei grandi eventi che hanno caratterizzato più volte la storia geologica della Terra: si sollevarono le grandi catene montuose attuali e cambiò l aspetto del pianeta. L India, alla deriva verso Nord già dall Era mesozoica, entrò in collisione con l Eurasia: dalla deformazione dei margini di queste due placche e del nacque una gigantesca catena montuosa, l Himalaya, che saldò tra loro i due continenti. Più a Ovest, anche il continente africano completò la sua collisione con l Eurasia: si sollevarono grandi catene, estese da Gibilterra all Iran, che si saldarono ai rilievi himalayani. Nella collisione, i sedimenti presenti sul fondo dell antico mare Tètide furono sollevati e costituirono le Alpi e la Tètide scomparve gradual- mente. Dopo la collisione, dell antico mare non rimasero che piccoli bacini. Il mare Adriatico e la parte orientale del Mediterraneo sono le ultime testimonianze della Tètide. Il Mediterraneo occidentale e il Mar Tirreno sono, invece, nuovi: si formarono in seguito a un assottigliamento e sprofondamento della crosta Come scomparve il mare Tètide? 2 Quali placche, saldandosi tra loro, hanno originato l Himalaya? CHE COSA VEDE IL GEOLOGO sedimenti marini cunei di crosta oceanica India crosta continentale Tetide crosta oceanica arco vulcanico Asia crosta continentale mantello A Le rocce dell Himalaya comprendono: sedimenti marini deposti lungo le antiche coste dell India, resti di crosta della Tetide, resti di un arco vulcanico. Queste rocce sono oggi accatastate in grandi pile e molto deformate, ma se si risale ai loro ambienti di formazione è possibile ricostruire l origine delle catena montuosa. A 60 Ma fa: la Placca indiana, formata da crosta continentale (India) e oceanica (Tetide), si sta movendo verso nord, mentre il fondo dell oceano scende in subduzione sotto la Placca asiatica. Come conseguenza, lungo il margine dell Asia si accumulano, per l attrito, cunei di crosta oceanica, mentre più all interno si attiva una catena di vulcani. B 40 Ma fa: l India giunge a collisione con l Asia; la crosta dell India e i sedimenti marini che la ricoprono si infilano sotto i cunei di crosta oceanica. Comincia a sollevarsi una fascia di rilievi, mentre la Tetide va scomparendo. C Oggi: la crosta continentale indiana continua ad avanzare, ma per l attrito contro il bordo dell Asia si è lacerata in lunghi cunei che sono scivolati uno sull altro e si sono impilati sopra l India. Nella fascia di saldatura la crosta ha raggiunto grossi spessori e, per galleggiamento, si è sollevata, formando Himalaya e Tibet. B C India Himalaya cunei di crosta continentale spinti sotto l Asia Tibet sedimenti della Tetide Asia cunei di crosta oceanica («saldatura») 14 SCIENZE DELLA TERRA Lupia Palmieri, Parotto, Saraceni, Strumia, Scienze naturali 2011, Zanichelli editore S.p.A.

15 2 Evoluzione dei mammiferi Gli animali e le piante del Cenozoico erano simili a quelli attuali. Le angiosperme, le piante a fiori, continuarono a diffondersi e a diversificarsi. Gli invertebrati marini (molluschi, echinodermi ecc.) assunsero aspetti «moderni»: varie specie risalenti al Cenozoico sopravvivono ancora oggi. I pesci abbondavano. Ma i veri protagonisti dell evoluzione della fauna furono i mammiferi che, dopo la scomparsa dei rettili mesozoici, si diffusero rapidamente occupando tutti gli ambienti. Nella prima metà dell era comparvero i progenitori dei carnivori, degli erbivori moderni e dei mammiferi marini. Inoltre, comparvero i primi equidi, i progenitori dei cavalli. Poco dopo comparvero canidi e orsi, oltre ai macairodonti feroci carnivori simili alle ti- Oreopithecus era un primate alto meno di un metro, con gli arti anteriori molto lunghi e il cranio piuttosto diverso da quello delle scimmie odierne. Questo scheletro ha circa 8 milioni di anni ed è stato trovato presso Grosseto (in Toscana). arti anteriori arti posteriori Le nummuliti, protozoi con un guscio calcareo (foto in grandezza naturale), sono fossili guida del Cenozoico. gruppo zoologico del quale oggi fanno parte le scimmie e l uomo. Verso la fine dell era i mammiferi erano molto simili a quelli che vivono attualmente. tavolati 60 orogeni alpino-himalayano mesozoico ercinico 30 caledonico Equatore kilometri L evoluzione delle aree continentali La crosta continentale è il risultato di una complessa evoluzione, nella quale è assai importante il processo di orogenesi (la formazione delle catene montuose). Ogni area continentale è infatti formata dall aggregazione di fasce di rocce (lunghe anche migliaia di kilometri), ognuna delle quali è il risultato di fasi di I rilievi sollevati dai processi orogenetici più recenti raggiungono quote più o meno elevate di quelli sollevati durante processi orogenetici antichi? Puoi rispondere dopo aver controllato sull atlante geografico: confronta, ad esempio, la zona dell Himalaya con i Monti Appalachi settentrionali. Osserva la cartina in basso. 씰 Quale dei due processi orogenetici è più recente? 씰 Quale ha dato luogo a catene attualmente più elevate? Nel Cenozoico erano ancora presenti i grandi rettili? 2 Quali sono i fossili guida del Cenozoico? Ricorda che, cronologicamente, si va dall orogenesi caledoniana, la più antica, a quella alpinohimalayana più recente Rifletti sui processi orogenetici gri, con canini a forma di pugnale e i mastodonti, primitivi elefanti. Tra le molte novità di questa era vi è lo sviluppo dei primati, il cratoni scudi 180 ATTIVITÀ 30 0 profonda deformazione della crosta, che si sono succedute nel tempo. Una fascia di crosta continentale che è stata coinvolta in un orogenesi diventa, col tempo, una nuova parte stabile della crosta continentale cui è stata saldata. In seguito, qualche sua parte può essere coinvolta in una nuova orogenesi, ma il suo destino è quello di rimanere crosta continentale. In altre parole, i conti- Lupia Palmieri, Parotto, Saraceni, Strumia, Scienze naturali 2011, Zanichelli editore S.p.A nenti sono mosaici di «settori» diversi che si sono aggregati nel corso del tempo e che continuano lentamente a subire profonde trasformazioni, a seconda dei movimenti delle placche. Nelle vaste aree continentali si distinguono scudi e tavolati. Gli scudi sono le parti più antiche: appaiono come ampie pianure leggermente bombate verso l alto e sono costituiti da af- fioramenti di ammassi di rocce ignee e metamorfiche, che non sono state più interessate da orogenesi né ricoperte dal mare almeno nell ultimo miliardo di anni. I tavolati, che circondano gli scudi e in parte li ricoprono, sono ampie aree pianeggianti in cui affiorano rocce sedimentarie in pratica non deformate, testimonianze di lunghi periodi di sommersione marina alternati a fasi di emersione. Scudi e tavolati sono detti cratoni e formano gran parte della crosta continentale; ad essi si sono saldate le fasce (dette orogeni) in cui l orogenesi si è verificata in genere entro gli ultimi 500 milioni di anni. 1 Che cosa diventano le fasce di costa continentale che sono state coinvolte in un processo di orogenesi? 2 Qual è l orogenesi più recente? 3 Che zone ha coinvolto? U N I T À L evoluzione del pianeta 15

16 8. Il Quaternario: gli ultimi 2,6 Ma Fino a poco tempo fa a questo punto avremmo trovato il titolo: Era quaternaria, indicante l intervallo iniziato 1,8 milioni di anni fa. In realtà, già da tempo gli studiosi sanno che il grande evento per cui si era distinta un era post-cenozoica le glaciazioni si era già manifestato in epoche precedenti. Non solo: nuove ricerche hanno mostrato che il raffreddamento del clima che ha portato alle glaciazioni più recenti iniziò 2,6 milioni di anni fa, quindi già nel corso dell Era cenozoica. Inoltre, recenti scoperte hanno confermato 1 Le glaciazioni Grandi glaciazioni si sono verificate spesso nella storia della Terra. Sulle Alpi si possono osservare gli effetti delle glaciazioni quaternarie: un circo glaciale incastonato in un versante o il profilo a U di una valle rivelano che in passato i rilievi erano coperti da distese di neve e ghiaccio, mentre le vallate erano colmate da ghiacciai, che scendevano verso la pianura. Il clima è stato dunque più freddo di adesso nella parte finale dell Era cenozoica. Nei periodi freddi, la parte settentrionale dell America del Nord, la Siberia, l Himalaya, l Europa settentrionale e le Alpi, come pure le Ande e l Antartide, erano coperte da vaste e spesse distese di ghiaccio, con numerose lingue più avanzate. Al contrario, durante le fasi interglaciali il clima era mediamente più caldo di oggi e le masse ghiacciate erano molto ridotte. Le conseguenze dell alternarsi di periodi freddi e caldi furono notevoli. Durante le glaciazioni, grandi quantità di acqua rimanevano immobilizzate sotto forma di ghiaccio; di conseguenza, il livello del mare si abbassava notevolmente ed emergevano tratti di costa sino ad allora sommersi. Durante i periodi interglaciali, il ghiaccio si scioglieva e l acqua tornava al mare, il cui livello si al- che un altro grande evento, ritenuto caratteristico del Quaternario, cioè la comparsa del genere Homo, in realtà ha le sue radici ben più indietro, nel Cenozoico. L Unione Internazionale di Scienze Geologiche ha stabilito perciò di considerare il Quaternario come un periodo dell Era cenozoica, con inizio circa 2,6 Ma fa e in corso tutt oggi. VEDI ANCHE Unità T4 PARAGRAFO 7: Come operano i ghiacciai zava nuovamente, e territori prima asciutti venivano sommersi. In Italia, ad esempio, le acque del mare Adriatico arrivarono più volte all odierna Lombardia. La forma a U di questa valle (una diramazione della Val Gardena, in Alto Adige) è dovuta all erosione dei ghiacciai alpini durante l ultima glaciazione. puntate interglaciali caldo temperatura attuale freddo puntate glaciali 1 Che cosa causò le glaciazioni? 2 Quanta parte dell Italia è stata coinvolta nell ultima glaciazione? DONAU-GÜNZ ghiaccio GÜNZ-MINDEL Era cenozòica MINDEL-RISS Quaternario 2,6 23 DONAU GÜNZ MINDEL RISS WÜRM RISS-WÜRM La curva indica, con le sue oscillazioni, le variazioni della temperatura media rispetto alla temperatura attuale migliaia di anni SCIENZE DELLA TERRA Lupia Palmieri, Parotto, Saraceni, Strumia, Scienze naturali 2011, Zanichelli editore S.p.A.

17 2 Prime tappe posteriori sia le nocche degli dell evoluzione umana Durante il Quaternario comparve il genere Homo, al quale appartiene la nostra specie (Homo sapiens). L albero genealogico umano è stato più volte modificato e ancora oggi la storia evolutiva della specie presenta delle incertezze dovute alla arti anteriori). Cosa può aver determinato l affermarsi di questi progenitori in grado di muoversi su due sole zampe? Si pensa che la spinta evolutiva sia legata ai profondi cambiamenti ambientali avvenuti in Africa orientale a partire da 10 milioni di anni fa. Infatti, con l apertura della scarsità di resti fossili per le forme più antiche. Uomini e scimmie appartengono all ordine dei Primati, un gruppo zoologico evolutosi tra la fine del Cretaceo e l inizio del Paleocene. Si pensa che le linee evolutive che hanno portato da un lato all uomo e dall altro alle scimmie antropomorfe (come il gorilla e lo scimpanzé) si siano separate a partire da un antenato comune tra gli 8 e i 5 milioni di anni fa, quando una creatura simile a una scimmia antropomorfa sviluppò un nuovo adattamento: l andatura bipede (le scimmie antropomorfe camminano appoggiando al suolo sia le zampe [Kenneth Garrett, 2000] Rift Valley e il mutamento della distribuzione delle piogge, si differenziarono due grandi regioni: a Ovest della Rift Valley il clima era più umido e continuarono a prosperare le foreste, habitat delle scimmie antropomorfe; a Est, dove il clima era più asciutto, la prateria sostituì il bosco. È in questo ambiente più aperto e arido che si svilupparono specie di scimmie antropomorfe bipedi, che vivevano al suolo. Nel nuovo ambiente, l andatura bipede era vantaggiosa: consentiva di muoversi meglio e su distanze maggiori alla ricerca del cibo, di avvistare in anticipo eventuali predatori e di avere le mani libere per raccogliere e trasportare il cibo o per usare rudimentali attrezzi. ATTIVITÀ Questo cranio risale a 2 milioni di anni fa. Proviene da Drimolen, in Sudafrica, e appartiene a un ominide dalle grosse mascelle che possiamo considerare come il rappresentante di un ramo estinto dell albero genealogico umano. Completa le informazoni La cartina nella pagina a sinistra raffigura l Italia durante l ultima glaciazione. Confrontala con un atlante e completa. La Sardegna era... L isola d Elba era... L isola di Pantelleria era... Il fiume Po era... 1 In quali rami si è evoluto il gruppo zoologico dei Primati? 2 Quali vantaggi presenta il bipedismo rispetto al quadrupedismo? 3 Verso l uomo moderno to trovato un cranio di circa I resti umani più antichi finora scoperti risalgono a circa 2 milioni di anni fa e sono stati trovati in Africa centrale. Si tratta di crani anni fa. Circa anni fa compariva la specie Homo neanderthalensis, diffusa in Europa, Italia compresa Homo sapiens sapiens e utensili di pietra rudimentali, attribuiti a Homo habilis, un ominide (come nella grotta del Monte Circeo, a Sud di Roma). A lungo Homo neanderthalensis alto poco più di un metro e ritenuta una forma della nos- dieci centimetri con un cervello tra stessa specie (e chiamata Homo erectus grande circa metà di quello di un per questo Homo sapiens uomo moderno. Lo stadio successivo neanderthalensis), è sta- Homo habilis dell evoluzione umana si ta in tempi recenti compì con la comparsa, a partire identificata come Australopithecus afarensis da circa 1,7 milioni di anni fa, di una specie distinta anni fa Homo erectus. Il nome Homo da quella moderna, oggi erectus non descrive una vera e propria specie, ma un insieme di anche se vicina a questa. Pliocene Pleistocene Olocene forme accomunate da alcune caratteristiche anatomiche, come le dimensioni del cervello, il viso largo, il naso ampio, le arcate sopraccigliari L uomo di Neanderthal era alto circa un metro e sessanta centimetri, aveva una corporatura tozza e possedeva un crariva Homo sapiens, la specie cui appartiene l uomo moderno. Originaria dell Africa, si diffuse presto negli altri continenti: al prominenti, la fronte e nio di volume poco più grande termine delle glaciazioni ( Quali sono i resti umani più anti- il mento sfuggenti. Homo erectus di quello della nostra specie, ma anni fa circa), l uomo era ormai chi finora ritrovati? a differenza di Homo habilis, con la fronte sfuggente. I neandertaliani avevano sviluppato cominciavano a differenziarsi, a 2 Quando è comparso il gruppo di presente in diversi continenti e che visse esclusivamente in Africa si diffuse anche in Asia e in credenze e riti religiosi. seconda delle caratteristiche ambientali, Homo sapiens a cui appartiene l uo- Europa; a Ceprano (Lazio) è sta- Circa anni fa compa- i gruppi umani attuali. mo moderno? epoche Lupia Palmieri, Parotto, Saraceni, Strumia, Scienze naturali 2011, Zanichelli editore S.p.A. UNITÀ L evoluzione del pianeta 17

18 SINTESI DEI CONTENUTI MAPPA DELL UNITÀ 1 Il passato della Terra 2 I fossili 3 Il processo di fossilizzazione 4 Il Precambriano: da 4600 a 570 Ma fa 5 Il Paleozòico: da 570 a 245 Ma fa 6 Il Mesozòico: da 245 a 65 Ma fa 7 Il Cenozòico: da 65 Ma fa a oggi 8 Il Quaternario: gli ultimi 2,6 Ma 1 Il passato della Terra Le caratteristiche attuali del nostro pianeta sono il risultato di un evoluzione durata milioni di anni, nel corso della quale tutte le componenti del Sistema Terra atmosfera, idrosfera, litosfera e biosfera hanno subìto importanti cambiamenti. La storia della Terra viene comunemente suddivisa in 4 intervalli, chiamati (tranne il primo) ere geologiche: Precambriano, Era paleozoica, Era mesozoica, Era cenozoica. Le ere geologiche sono ulteriormente suddivise in periodi. L ultimo periodo della storia del nostro pianeta quello in cui viviamo è iniziato 2,6 milioni di anni fa ed è chiamato Quaternario. Siluriano Ordoviciano cellule fossili più antiche finora trovate rocce più antiche finora datate sulla terra Devoniano m.a. 395 m.a. Cambriano Era Paleozoica 500 m.a. Carbonifero 345 m.a. 3 miliardi di anni 4 miliardi di anni 4,6 miliardi di anni fa 2 miliardi di anni 1 miliardo di anni 570 milioni di anni fa 26 m.a. 7 m.a. 2,6 m.a. 280 m.a m.a m.a. Quaternario 65 m.a. Precambriano Neogène 245 m.a m.a. 136 m.a. Paleogène Era Cenozoica Permiano Triassico Cretacico Giurassico Era Mesozoica 2 I fossili Uno degli strumenti più importanti per datare gli eventi del passato sono i fossili, che permettono anche di ricostruire le tappe dell evoluzione biologica. I fossili sono i resti di organismi vissuti nel passato, rimasti «inglobati» nelle rocce sedimentarie. Carbone, petrolio e gas naturale sono il prodotto di profonde trasformazioni di grandi accumuli di sostanza organica animale o vegetale. Sono detti combustibili fossili. 3 Il processo di fossilizzazione La fossilizzazione può avvenire in seguito a: mineralizzazione (impregnazione dei tessuti o sostituzione delle sostanze che costituiscono le parti dure di un organismo con sali minerali insolubili); carbonizzazione (arricchimento in carbonio dei materiali vegetali sepolti sotto strati di sedimenti che impediscono la decomposizione); inglobamento (per esempio, nell ambra, resina indurita di antiche conifere). 18 SCIENZE DELLA TERRA Lupia Palmieri, Parotto, Saraceni, Strumia, Scienze naturali 2011, Zanichelli editore S.p.A.

19 4 Il Precambriano: da 4600 a 570 Ma fa Il Precambriano va da 4,5 miliardi di anni fa a 570 milioni di anni fa. I principali eventi geologici del Precambriano sono: la formazione di una crosta continentale; il raffreddamento del pianeta accompagnato dall emissione di gas che modificano la composizione dell atmosfera primitiva; 5 Il Paleozòico: da 570 a 245 Ma fa L Era paleozoica inizia 570 milioni di anni fa e si conclude 245 milioni di anni fa. È suddivisa in 6 periodi che, a partire dal più antico, sono: il Cambriano, l Ordoviciano, il Siluriano, il Devoniano, il Carbonifero e il Permiano. Gli eventi principali del Paleozoico sono: la collisione tra il continente nordamericano e quello europeo che causa l orogenesi la raccolta delle acque nei bacini oceanici; ripetute collisioni tra i blocchi continentali e formazione dei «supercontinenti». la comparsa nei mari (circa 3,5 miliardi di anni fa) di organismi procarioti non in grado di compiere la fotosintesi; la comparsa degli organismi autotrofi (cioè fotosintetizzanti) e degli eucarioti; l ulteriore evoluzione della vita, con la comparsa di molti invertebrati caledoniana e la formazione della Laurussia; la collisione tra il Gondwana, il continente che domina all inizio dell era l emisfero sud, e la Laurussia, che causa l orogenesi ercinica; la collisione del continente asiatico con la Laurasia e la formazione di un unico continente che raggruppa le terre emerse, chiamato Pangèa, nel quale penetra il Oceano Pantalassa mare Tètide e che è europeo Mare Tetide circondato dall oceano Pantalàssa. Nell Era paleozoica compaiono le piante antartico terrestri numerosi gruppi di invertebrati marini, pesci, anfibi e i primi rettili. Alla fine dell era, una crisi biologica causa la scomparsa dell 85% delle forme viventi. nordamericano P A N G E asiatico cinese sudamericano africano australiano A 6 Il Mesozòico: da 245 a 65 Ma fa L Era mesozoica ( milioni di anni fa) è divisa in 3 periodi: Triassico, Giurassico, Cretaceo. Gli eventi geologici principali dell era sono: la frammentazione della Pangèa; l inizio del sollevamento delle Ande e delle cordigliere americane. Le forme di vita sopravvissute alla crisi 8 Il Quaternario: gli ultimi 2,6 Ma Il periodo nel quale viviamo iniziato 2,6 milioni di anni fa è chiamato Quaternario. Nel corso del Quaternario si alternano periodi glaciali e periodi interglaciali. Durante le glaciazioni i ghiacciai si espandono: la parte settentrionale dell America biologica del Paleozoico iniziano a diversificarsi e a diffondersi: le conifere e, verso la metà dell era, le prime angiosperme, piante dotate di fiori e frutti; nei mari nuovi coralli e le ammoniti; i rettili, che si differenziano in molte forme; i primi mammiferi; i primi uccelli (nel Giurassico). 7 Il Cenozòico: da 65 Ma fa a oggi L Era cenozoica (da 65 milioni di anni fa a oggi) viene suddivisa in 3 periodi: Paleogene, Neogene, Quaternario. All inizio dell Era cenozoica: l India, alla deriva verso Nord già dall Era mesozoica, entra in collisione con l Eurasia e si solleva l Himalaya. Il continente africano completa la collisione con l Eurasia: si sollevano grandi catene, che si saldano ai rilievi himalayani. Nella collisione, i sedimenti del fondo dell antico mare Tètide vengono sollevati e vanno a costituire Pirenei, Alpi, Appennini e Carpazi. Gli animali e le piante che si evolvono all inizio nell Era cenozoica sono molto simili a quelli attuali: le angiosperme continuano a diffondersi; gli invertebrati marini assumono aspetti «moderni»; i mammiferi si differenziano in molte forme. del Nord, buona parte dell Asia, l Europa settentrionale e le Alpi, come pure le Ande e l Antartide, sono coperte di ghiaccio. Durante le fasi interglaciali, il clima è mediamente più caldo di oggi e le masse ghiacciate sono molto ridotte. Si pensa che le cause di queste periodiche oscillazioni climatiche siano legate ai moti Alla fine del Mesozoico si verifica una America del Sud America del Nord nuova crisi biologica: in pochi milioni di anni si estinguono i dinosauri; inoltre, scompaiono le ammoniti insieme a molti altri gruppi di organismi. millenari della Terra. Durante il Quaternario compare e si evolve il genere Homo, quello a cui appartiene la nostra specie (Homo sapiens). Eurasia Africa Antartide India Tetide Australia Lupia Palmieri, Parotto, Saraceni, Strumia, Scienze naturali 2011, Zanichelli editore S.p.A. UNITÀ L evoluzione del pianeta 19

20 PER LA VERIFICA 1 Il passato della Terra Le prime forme di vita sulla Terra comparvero circa A 350 milioni di anni fa B 3,5 miliardi di anni fa C 35 miliardi di anni fa D 350 miliardi di anni fa Ordina le seguenti ere geologiche dalla più antica alla più recente. A Mesozoico B Paleozoico C Cenozoico Le ere geologiche sono a loro volta suddivise in A periodi B epoche C eoni La fine del Precambriano risale circa a A 6 milioni di anni fa B 60 milioni di anni fa C 600 milioni di anni fa D 6 miliardi di anni fa 2 I fossili 5 Completa. I... sono resti di... vissuti per un periodo di tempo breve ma su un area geografica estesa, che consentono agli studiosi di ricostruire la successione delle... e dei... geologici. 6 I fossili si trovano soprattutto nelle rocce magmatiche. Vero Falso Motiva la risposta Completa. Il carbone deriva dalla... di grandi masse... coperte da sedimenti. 3 Il processo di fossilizzazione 8 Il processo di fossilizzazione degli organismi più comune è A la mummificazione B la mineralizzazione C la carbonizzazione D l inglobamento 9 Completa. Il processo di fossilizzazione che determina la formazione dei carboni fossili è detto L inglobamento permette la conservazione delle parti molli di un organismo. Vero Falso Motiva la risposta Il Precambriano: da 4600 a 570 Ma fa 11 Più di 4 miliardi di anni fa la Terra aveva probabilmente una primitiva crosta basaltica. Vero Falso Motiva la risposta La Terra si è formata circa A 45 milioni di anni fa B 450 milioni di anni fa C 4,5 miliardi di anni fa D 45 miliardi di anni fa Probabilmente la tettonica delle placche era attiva già oltre 3 miliardi di anni fa. Vero Falso Motiva la risposta Si ritiene che i primi mari della Terra abbiano rappresentato l ambiente più favorevole per la formazione delle molecole organiche. Vero Falso Motiva la risposta Le più antiche forme di vita comparse sulla Terra erano A organismi eucarioti unicellulari autotrofi B organismi procarioti unicellulari eterotrofi C organismi procarioti pluricellulari eterotrofi D organismi eucarioti pluricellulari eterotrofi 16 Completa. La comparsa di organismi..., cioè in grado di compiere la fotosintesi, arricchì l atmosfera di... 5 Il Paleozòico: da 570 a 245 Ma fa 17 Nel Devoniano compaiono A i primi pesci e anfibi C i primi vertebrati B D i primi rettili i primi uccelli 20 SCIENZE DELLA TERRA Lupia Palmieri, Parotto, Saraceni, Strumia, Scienze naturali 2011, Zanichelli editore S.p.A.

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