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1 Task force locale presso la Regione Siciliana LINEE GUIDA PER IL FUNZIONAMENTO DELLA RETE REGIONALE DEI /DELLE REFERENTI DIPARTIMENTALI DI PARI OPPORTUNITA Marzo 2008 Il presente contributo, su mandato della Presidenza della Regione Siciliana- Unità Operativa Pari Opportunità -, è stato elaborato da: Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento per i Diritti e le Pari opportunità Task force Sicilia PON ATAS e APQ taskforcepo@regione.sicilia.it

2 1. PREMESSA 1. 1 Cos è la rete, da dove nasce, come si è sviluppata fino ad ora Nel corso del 2003 la Responsabile dell Unità Operativa Pari Opportunità presso la Segreteria Generale della Regione Siciliana ha avviato un azione di confronto con i diversi Dipartimenti regionali volta alla designazione di referenti per le tematiche di genere e di pari opportunità. In esito a tale iniziativa sono stati nominati trentaquattro referenti interdipartimentali della priorità trasversale pari opportunità con il compito di promuovere l integrazione del mainstreaming di genere nell ambito delle misure del POR Sicilia e, più in generale, nelle politiche ed azioni della Pubblica Amministrazione Regionale. La Responsabile dell Unità Operativa ha assunto il ruolo di coordinatrice dei soggetti individuati con l intento di costituire ed attivare un gruppo di lavoro. Con il supporto tecnico-organizzativo del Formez e della Task force Sicilia del Dipartimento per i Diritti e le Pari opportunità si sono succedute diverse occasioni di incontro e di confronto di carattere informativo/formativo mirate alla costituzione e condivisione di un linguaggio comune, di termini e di riferimenti tematici, ed al trasferimento di strumenti operativi. Tale attività, sviluppata nell ambito del progetto Azioni di sistema in materia di pari opportunità tra uomini e donne e di inclusione sociale a valere sul PON-ATAS 2000/2006 OB.1 Misura II.5 Azione 5.2, si è articolata in sette workshop, di cui cinque riservati alla rete. Nel corso di tali giornate si è intrapreso un percorso di alfabetizzazione alla Valutazione di Impatto Strategico per le Pari Opportunità (modello VISPO) e di crescita di competenze in materia di programmazione e attuazione dei Fondi Comunitari per lo sviluppo di politiche di pari opportunità e di mainstreaming di genere. Si sono succeduti momenti seminariali a lavori collegiali, studi di casi pratici, e simulazioni su temi e situazioni con cui le referenti per le Pari Opportunità saranno chiamate a misurarsi nello svolgimento del proprio ruolo istituzionale. Inoltre, si è cercato di dare risposte ai fabbisogni individuati con le partecipanti e relativi alla costruzione di un identità di gruppo, al "fare rete", al vedere affermare il ruolo loro assegnato quali referenti di pari opportunità, all'avvio della costruzione di un sistema di regole che possa essere condiviso con i Dirigenti di Dipartimento, cui si fa fronte con la seguenti Linee guida. 2

3 Direttiva/Determinazione N. Regione Siciliana Presidenza della regione/segreteria Generale (Preambolo: VISTO lo Statuto speciale/reg. Ce sui fondi strutturali, programmi operativi regionali.) Il Presidente della Regione Siciliana / Il Segretario Generale della Regione Siciliana LINEE GUIDA PER LA COSTITUZIONE ED IL FUNZIONAMENTO DELLA RETE DELLE REFERENTI DIPARTIMENTALI DI PARI OPPORTUNITA ART.1 (Istituzione della Rete di referenti di pari opportunità) E istituita la Rete dei/delle referenti dipartimentali di pari opportunità. La Rete è coordinata dalla Segreteria Generale per il tramite della Referente Regionale per le pari opportunità ed è composta dai/dalle referenti, e loro supplenti, designati dai Dirigenti generali dei dipartimenti regionali degli Assessorati dell Amministrazione tra il personale maggiormente sensibile e più competente sulla tematica. Il Dirigente generale che ha provveduto alla designazione della/del referente dipartimentale dovrà dare ampia divulgazione, in seno al dipartimento, della nomina, del ruolo e funzioni della referente. La rete collabora con gli altri organismi di parità istituiti presso l Amministrazione regionale e si avvale del supporto tecnico della task force locale del Dipartimento Pari Opportunità presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. ART. 2 (Ruolo e compiti) La Rete svolge un ruolo consultivo, propositivo e promozionale in materia di pari opportunità e mainstraeming di genere nei confronti delle diverse Autorità di gestione dei programmi operativi regionali, nell ambito delle fasi di programmazione, attuazione e valutazione dei diversi Fondi Strutturali. Inoltre, la Rete: favorisce il raccordo ed il coordinamento tra gli strumenti di sviluppo locale attivati sul Territorio regionale, proponendo l adozione di una prospettiva di genere quale chiave di successo degli interventi; promuove la divulgazione delle buone prassi sperimentate in materia di pari opportunità a livello locale e nazionale;stimola il confronto con i soggetti istituzionali e gli esponenti del privato sociale impegnati, su scala locale e/o nazionale, sul fronte della promozione delle pari opportunità; incoraggia il coinvolgimento dei portatori di interessi di pari opportunità nelle sedi, istituzionali e non, di confronto e di decisione. 3

4 Le linee di attività della Rete sono di seguito elencate Nell ambito della Programmazione dei Fondi Strutturali : - Individuazione e proposta di contenuti delle azioni previste nelle diverse misure ai fini della formulazione dei bandi di evidenza pubblica; - Assistenza alla stesura e revisione in itinere dei programmi operativi regionali; - Individuazione di priorità e criteri per la selezione dei progetti sia per azioni positive sia per azioni di mainstreaming; - Formulazione di orientamenti per i soggetti attuatori finalizzati a garantire l accesso e la permanenza dell utenza femminile nelle politiche attive del lavoro. Nell ambito dell Attuazione dei Programmi Operativi: - Sensibilizzazione e informazione agli enti attuatori per la declinazione, in sede progettuale, delle priorità in tema di pari opportunità fissati nei bandi; - Contributo alla definizione di indicatori di pari opportunità per il sistema di monitoraggio regionale e loro elaborazione, al fine di fornire informative periodiche o a domanda su aspetti attuativi delle politiche di genere; - Individuazione e valorizzazione di buone prassi sperimentate nell ambito della progettazione del territorio regionale; - Proposte per la promozione di iniziative di diffusione e scambio sul tema delle pari opportunità; - Azioni di sensibilizzazione volte a migliorare la comprensione delle questioni connesse alla parità tra le donne e gli uomini (interventi presso le scuole, organizzazioni di seminari, conferenze e scambi di informazioni); - Contributo alla redazione del Rapporto annuale di esecuzione per la parte relativa all attuazione della priorità trasversale e delle misure per le pari opportunità; - Contributo alla definizione di azioni specifiche nell ambito del Piano di Comunicazione Nell ambito della Valutazione: - Contributo ed eventuale supporto alle procedure di valutazione dei progetti, in particolare per la verifica delle politiche di mainstreaming; - In collaborazione con il Nucleo regionale di Valutazione, approfondimenti ed analisi valutative sui progetti approvati, ai fini della valutazione di impatto, efficacia ed efficienza delle azioni realizzate ed eventuale impostazione di modelli di valutazione di impatto, da applicare in raccordo con la metodologia VISPO. - In collaborazione con il Valutatore indipendente, approfondimenti sul Rapporto per la parte relativa allo stato delle pari opportunità. Funzione di raccordo interno ed esterno: - Raccordo con il Dipartimento per le Pari Opportunità e con la Rete delle pari Opportunità - Raccordo con gli altri organismi di parità presenti nella regione - Raccordo con altri soggetti che operano sul territorio (forze sociali ed economiche, partner sociali etc); - Azioni di networking con i luoghi politici delle donne presenti sul territorio regionale e fuori del territorio regionale (associazionismo femminile nelle sue varie articolazioni: culturale, sindacale, professionale, di impegno civile ecc.) per una efficace e significativa sinergia di apporti a favore di proposte e contributi per le pari opportunità. 4

5 Art. 3 (Funzionamento) I dirigenti generali dovranno favorire il ruolo ed i compiti delle/dei referenti ed assicurare la presenza del ruolo all interno dell amministrazione, provvedendo alla nomina qualora non vi abbiano provveduto od alla sostituzione nell ipotesi di trasferimento o cessazione del servizio del soggetto designato. Le/i referenti svolgeranno la loro attività coordinate/i dalla Referente regionale. Quest ultima provvederà ad organizzare incontri collegiali della rete almeno tre volte l anno, ad inizio, metà e fine anno e presenterà una relazione delle attività svolte dalla rete a conclusione di ogni incontro collegiale. Degli incontro dovrà essere steso verbale da trasmettere alla Segreteria generale. Le referenti potranno dialogare tra loro in un un area riservata sul sito all interno della finestra dedicata alla pari opportunità. Il report delle attività svolte dalle/dai referenti e le eventuali criticità riscontrate, ovvero i buon esiti, nonché ogni altra news di rilievo, verranno divulgati mediante pubblicazione sui siti dell amministrazione regionale nei link delle pari opportunità. Il buon funzionamento della rete dovrà essere assicurato dalla referente regionale la quale provvederà a chiedere la sostituzione del soggetto designato nell ipotesi di mancato svolgimento delle proprie attività e funzioni. Per le designazioni successive al presente regolamento i dirigenti generali dovranno tener conto delle competenze e delle motivazioni dei proponenti. La rete sarà operativa per i prossimi sette anni, terminati i quali si verificherà l impatto che ha prodotto sull Amministrazione regionale in termini di incremento della cultura di parità nell attuazione della programmazione regionale. Gli esiti positivi potranno suggerirne la continuazione. Il Presidente della Regione/Il Segretario Generale 5

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