Silvia Zanotti Marta Godio. Parma, 13 aprile 2013
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1 Silvia Zanotti Marta Godio Parma, 13 aprile 2013
2 La relazione primaria madre-bambino è una relazione dinamica caratterizzata da sincronia, reciprocità, coinvolgimento e modulazione affettiva.
3 Ciascuno dei due partner partecipa all organizzazione della relazione della diade genitore-bambino. Fin dai primi mesi di vita la condivisione degli affetti e i segnali emotivi promuovono la comunicazione di bisogni, soddisfazioni, intenzioni, aspettative e favoriscono l organizzazione del Sé infantile. (Sander, 1964; Stern, 1985)
4 Le prime interazioni sociali sono la base su cui fonda lo sviluppo mentale, necessario per lo sviluppo della comunicazione sociale, del linguaggio e delle capacità cognitive.
5 L individualità del neonato si costituisce nel periodo pre-peri naonatale attraverso la complessa interazione che si stabilisce tra: corredo genetico individuale del neonato che influenza i percorsi di maturazione neurobiologica ambiente che a sua volta è fortemente influenzato dalle vicende fisiologiche ed emozionali della madre prima, durane e dopo la gravidanza.
6 Il bambino, fin dai primi giorni di vita, ha una forte spinta di autoregolarsi e a organizzare la propria esistenza percettivo-esperienziale.
7 Le competenze autoregolatorie precoci consentono al bambino, già nei primi mesi di vita, di modulare la tensione generata da eventi nuovi o stressanti di tipo ambientale o interattivo (cargiver non stimolante o iperstimolante) dimostrandosi, in parte, indipendente dal caregiver. (Tronick, 2008)
8 I ritmi biologici (fra cui i cicli di fame-sazietà e di sonno-veglia) sono regolati in senso diadico attraverso il ruolo decisivo della madre. Nei primi mesi di vita il caregiver che in modo sensibile e contingente alimenta il neonato, attenua i rumori dell ambiente prima dell addormentamento, sostiene il bambino nello sviluppo di meccanismi autoregolativi in risposta ai suoi segnali interni biologici.
9 Il neonato e il suo ambiente di cure primarie rappresentano un sistema aperto autoregolantesi che presenta un alto grado di coordinazione e di bidirezionalità. È un insieme di sottosistemi fisiologici semi-indipendenti indipendenti, ciascuno con il proprio ritmo, che influenzano attività come la veglia il sonno e l alimentazione e richiedono un certo tempo per armonizzarsi e coordinarsi nel neonato e, a loro volta, devono sintonizzarsi con la periodicità regolare del mondo e delle persone che formano il mondo del bambino. (Sander, 2007)
10 Regolazione = aspetti costituzionalitemperamentali ( bambini facili, difficili, lenti a scaldarsi ) del bambino e qualità della relazione Disturbi di regolazione Disturbi di regolazione = sintomo di problemi di diversa natura
11 Osservando il bambino nella sua interazione con la madre, è possibile identificare dei segnali di allarme relativi ad un disturbo/difficoltà nello stabilire una regolazione reciproca dell interazione.
12 Distorsioni cliniche nella relazione possono instaurarsi precocemente quando gli scambi tra madre e bambino sono caratterizzati da modalità insensibili, rigide e intrusive, per cui la comunicazione empatica e affettiva è bloccata e nessuno dei due partner riesce a cooperare e comprendere i compiti evolutivi dell altro.
13 La depressione materna, sia in gravidanza che nel corso del primo anno di vita del figlio, rappresenta un importante fattore di rischio psicopatologico, con un tasso da 2 a 5 volte superiore rispetto ai bambini nati da madri non patologiche. La sofferenza legata alla depressione postpartum è pervasiva, ed ostacola o blocca il lavoro fisico e psichico, molto complesso, della maternità. Il compito del caregiver è molto complesso.
14 La condizione di depressione interferisce a vari livelli con le funzioni di accudimento limitando la disponibilità emotiva della madre verso i segnali inviati dal bambino e compromettendo dunque l evoluzione della relazione (attaccamento). Si ha una anomalia nella capacità della madre, e quindi della diade madre-figlio, di regolare reciprocamente l interazione che porta ad una disregolazione degli affetti e dell interazione.
15 Occorre differenziare la condizione depressiva materna in base a: durata severità del quadro (maternity blues, depressione post partum, psicosi puerperale, ) poiché influenzano gli esiti sul bambino. Inoltre gli effetti variano in funzione dell età e dello stadio di sviluppo del bambino. (Agostini et al., 2004)
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