13 - SISTEMA SOCIALE. Premessa e fonte dati

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1 13 - SISTEMA SOCIALE Premessa e fonte dati La centralità delle dinamiche demografiche nella lettura di un territorio e delle direzioni del suo sviluppo rappresenta una acquisizione ormai consolidata. L andamento della popolazione e le modificazioni interne alla sua struttura, così come i diversi comportamenti riproduttivi, le scelte insediative ed i fenomeni migratori di provenienza interna o estera contribuiscono infatti in misura rilevante a fotografare e a spiegare l attrattività complessiva di un territorio. Obiettivo del presente lavoro, in particolare, è quello di descrivere l andamento demografico negli ultimi anni a livello provinciale e comprendere se i mutamenti demografici in atto in Europa e in tutti i Paesi industrializzati dell Occidente investono anche il nostro territorio, così che le istituzioni locali possano stabilire i modi e i tempi d intervento da utilizzare per arginarne le conseguenze negative. Ad esempio il processo di invecchiamento demografico, le cui cause sono individuabili nel calo delle nascite e nell allungamento della vita media, producendo uno squilibrio tra la quota di popolazione che contribuisce attivamente al sistema economico e quella che assorbe risorse, incide pesantemente sul sistema di welfare e sulla domanda di infrastrutture sociali e prefigura nel medio periodo una riduzione della forza lavoro. Se tale processo viene parzialmente attenuato dalla crescita della popolazione straniera (mediamente più giovane e più prolifica), dall altra parte la mancanza di adeguate strutture di accoglienza sul territorio e di politiche sociali adatte possono portare l immigrato, lontano dal suo paese e non accettato nel nuovo, a commettere atti devianti che si esprimono nel mancato rispetto delle norme sociali istituzionalizzate. Se il fenomeno dell invecchiamento demografico deve essere quindi analizzato nei suoi molteplici aspetti e studiato da diversi punti di vista, anche una corretta valutazione della densità demografica risulta essere particolarmente importante: se è vero che un elevata densità abitativa determina una maggiore pressione ambientale e una riduzione della qualità della vita sul territorio, dall altra parte la tendenza odierna allo Urban Sprawl o espansione urbana incontrollata, dato il suo notevole impatto ambientale, è considerato ugualmente un problema prioritario dall Agenzia Europea per l Ambiente. Infatti il sistematico spostamento della popolazione dai maggiori centri urbani verso i comuni più piccoli e conseguentemente il progressivo ampliamento delle aree urbanizzate e la diminuzione della densità di popolazione, oltre a provocare un aumento delle emissioni inquinanti in aria, acqua e suolo, implica anche eccessivo consumo di suolo e risorse, dissesto del territorio, alterazione degli ecosistemi, e altro ancora. Fonte dati I documenti e i dati utilizzati per l elaborazione degli indicatori relativi al presente capitolo sono: - i dati ISTAT per tutti i dati relativi alla popolazione; - i dati MIUR per quelli relativi alla scolarità e alla dispersione scolastica; - i dati sulle scuole ricadenti sul territorio provinciale sono stati forniti direttamente dal Provveditorato agli studi di Viterbo; - i dati sulle strutture socio-assistenziali presenti sul territorio sono dell Osservatorio Sociale Provinciale; - i dati sulla criminalità sono desumibili dal Rapporto sullo Stato delle Province del Lazio 2008 e quelli sul rapporto immigrati-criminalità sono stati desunti dal SISTAN (Sistema Statistico Nazionale) - Gli immigrati extracomunitari nella Provincia di Viterbo (Novembre 2006) 353

2 Tabella di sintesi dei principali indicatori INDICATORI STATO TENDENZA NEL TEMPO Caratterizzazione dell andamento demografico: la popolazione della Provincia di Viterbo (S/P) Immigrazione straniera (P) Struttura della famiglia (S) Livello di scolarità e disponibilità di accesso alla cultura (S) Criminalità(S) Problematiche sociali (S) Economia e mercato del lavoro (S/R) Indicatori Caratterizzazione dell andamento demografico: la popolazione della Provincia di Viterbo Obiettivo del presente capitolo è quello di descrivere la caratterizzazione dell andamento demografico e la struttura sociale della popolazione della provincia di Viterbo, andando ad analizzare l evoluzione passata e confrontando i dati a disposizione, laddove possibile, con quelli delle altre Province della Regione Lazio. Le componenti che determinano le modificazioni demografiche all interno di un territorio sono costituite dal bilancio naturale e dal bilancio migratorio, anche se in realtà negli ultimi decenni, in presenza di sempre più consistenti flussi migratori (in entrata), e in assenza di eventi esterni (pandemie, catastrofi naturali o guerre) capaci di incidere significativamente sull andamento del bilancio demografico, il saldo naturale costituisce un fattore secondario sotto il profilo quantitativo, continuando tuttavia a rivestire un ruolo di primaria importanza nella lettura delle diverse dinamiche e dei comportamenti sociali correlati alle scelte riproduttive. Inoltre, ai fini dell analisi sulla popolazione residente sul territorio provinciale, è stata studiata la densità demografica provinciale, sia comparandola con quella nazionale e regionale, sia andando a rilevare quali comuni della Provincia risultano i più densamente abitati. Infine, relativamente alla struttura sociale, oltre al confronto territoriale degli indici di struttura della popolazione che vengono esaminati nell ultimo quadriennio, vengono analizzate la distribuzione della popolazione in classi d età e per sesso. Definizione dell indicatore e metodologia di calcolo L indicatore misura l ammontare della popolazione, la densità demografica, e le dinamiche della popolazione. Viene inoltre riportato il dato inerente l indice di vecchiaia della popolazione. Evidenze riscontrate Un dato interessante ai fini dell analisi sulla popolazione residente sul territorio provinciale, è quello sulla densità abitativa (n ab./kmq), a cui sono strettamente legate la qualità della vita e lo stato di benessere di un territorio. 354

3 La popolazione della Provincia di Viterbo al 31/12/2007 è pari a unità, per una densità abitativa di 86 ab./kmq (Tab ). Tab : Ammontare della popolazione ed estensione del territorio. Anno 2007 Provincia Comuni Popolazione Estensione del territorio in kmq densità abitativa (n ab/kmq) Viterbo ,0 Fonte: ISTAT Estendendo l analisi del dato a livello regionale (Fig ), sono le due province del Lazio con la popolazione meno numerosa a presentare i valori più bassi, con il valore minimo di 57 residenti per kmq a Rieti, seguita da Viterbo, con un valore pari a 86. Seguono Frosinone e Latina, mentre la provincia capitolina presenta una densità abitativa molto più elevata rispetto alle contigue realtà provinciali (759 ab./kmq) e al dato medio regionale e nazionale. Fig : Densità demografica delle Province della Regione Lazio. Anno Frosinone Latina Rieti Roma Viterbo Fonte: ISTAT Se si confrontano la densità abitativa della Provincia di Viterbo con il dato regionale (323 ab./kmq), cui incide il dato della Provincia di Roma, e con quello nazionale (198 ab./kmq), si rileva come la concentrazione della popolazione sul territorio locale sia particolarmente bassa: tale concentrazione è indice di una condizione favorevole, visto che ad una densità abitativa non elevata vengono associate una migliore qualità della vita e un maggiore stato di benessere. Fig : Densità demografica provinciale, regionale, nazionale. Anno 2007 Italia 198 Lazio 323 Viterbo 86 Fonte: ISTAT

4 Analizzando l indicatore nei comuni ricadenti sul territorio provinciale, si evidenzia come quelli di Monterosi, Villa San Giovanni in Tuscia, Vignanello, Fabrica di Roma siano i più densamente popolati, mentre i Comuni di Proceno, Monte Romano, Ischia di Castro e Tessennano evidenziano una densità abitativa inferiore rispetto alla media provinciale (Fig ). Fig bis: Tasso di variazione della densità abitativa dei Comuni tra gli anni Fonte: dati ISTAT elaborazione Assessorato Ambiente Fig : I comuni della Provincia di Viterbo con maggiore e minore densità abitativa. Anno 2007 Monterosi 317 Villa san giovanni in tuscia Vignanello Fabrica di roma Tessennano Ischia di castro Monte romano Proceno Fonte: ISTAT 356

5 Concentrando l attenzione sulle dinamiche demografiche si rileva come, al 1 Gennaio 2008 la Provincia di Viterbo, con una popolazione di persone, conti circa unità in più rispetto all anno precedente. Rispetto al 1992, nel 2007 la popolazione è cresciuta dell 11,3% passando dai abitanti nel 1992 ai attuali; un tasso elevato, soprattutto se confrontato con i dati delle altre province del Lazio (con l unica eccezione di Latina), con la media regionale (+8,1%) e con quella italiana (+5%). Tab : Popolazione residente nel Lazio per provincia al 1 Gennaio di ciascun anno Anni valori assoluti Anno* Frosinone Latina Rieti Roma Viterbo Lazio Italia Fonte: Elaborazione EURES Ricerche Economiche e Sociali su dati Istat * Per gli anni i dati si riferiscono alla ricostruzione intercensuaria della popolazione Tra il 1992 e il 2007, anche il tasso annuo di crescita della popolazione della Provincia di Viterbo (Fig ) si è sempre mantenuto più elevato rispetto a quello medio regionale e nazionale, tranne tra il 2006 e il 2007 quando il dato regionale ha subìto un incremento del 3,55%. Tra il 1992 e il 2007, in particolare, il tasso annuo di crescita in Provincia di Viterbo si è mantenuto positivo, subendo solo tra il 1999 e il 2000 un lieve calo dello 0,01%. Fig : Tasso annuo di variazione della popolazione ( ): confronto provinciale, regionale, nazionale 4,00 3,50 3,00 2,50 2,00 1,50 1,00 0,50 0,00-0,50 tasso annuo di variazione della popolazione ( ) Fonte: Istat, elaborazione Assessorato Ambiente. Viterbo Lazio Italia 357

6 La crescita della popolazione riscontrata negli anni, dipende dall andamento del Saldo Naturale e del Saldo Migratorio sul territorio provinciale. Il Saldo Naturale, ossia la differenza tra nati vivi e morti, assume tra il 2005 e il 2007 soltanto valori negativi, nonostante il passaggio dal dato nettamente sfavorevole del 2005 (-1.051) a quello leggermente migliore del 2007 (-825): si può dedurre che la tendenza al recupero del Saldo Naturale sia imputabile, come mostra la Tab , ad un incremento del numero di nascite nell anno 2006 e ad una diminuzione di quello dei decessi nel 2007, che passano dai del 2006 ai 3324 del Tab : Saldo naturale nella Provincia di Viterbo. Anni nati vivi morti saldo nati vivi morti saldo nati vivi morti saldo Fonte: Istat Tale affermazione trova riscontro nel grafico successivo (Fig ), che descrive i tassi di natalità 63 e di mortalità 64 nella Provincia di Viterbo a partire dal 2005 fino al 2008 (stima ISTAT): si è passati da un tasso di natalità pari a 7,7 nati ogni 1000 abitanti nel 2005, a 8,2 nati nel 2006, mentre il dato è lievemente diminuito nel 2007 (8,1), per aumentare nuovamente nell ultimo anno (8,4); in merito al tasso di mortalità, nel 2005 si rilevavano 11,2 decessi ogni 1000 abitanti, che sono scesi a quota 11,1 nel 2006 e ulteriormente diminuiti nel 2007 (10,8) e risaliti nel 2008 con 11,4 decessi ogni 1000 abitanti. In particolare, nel 2007 si sono contati nati di cui il 52,3% maschi (1308 unità) e il 47,7% femmine (1.191 unità), pari ad un quoziente di natalità di 8,1 nati ogni 1000 abitanti e morti, il 52,5% maschi(1744 unità) e il 47,5% femmine (1.580 unità) pari ad un quoziente di mortalità di 10,8 morti ogni 1000 abitanti, che hanno dato luogo ad saldo naturale negativo corrispondente a 825 unità. Fig : Tassi di natalità e di mortalità in Provincia di Viterbo. Anni ,0 11,0 10,0 11,2 11,1 10,8 11,4 9,0 8,0 7,0 7,7 8,2 8,1 8,4 Natalità Mortalità 6,0 5,0 4, Fonte: Elaborazione Ufficio statistica Provincia di Viterbo su dati ISTAT In relazione al Saldo Migratorio, ossia la differenza tra immigrati meno emigrati, osservando l ultimo bilancio migratorio disponibile, relativo al 2007, nella Provincia di Viterbo si registra un valore pari a residenti calcolato su iscritti e cancellati. 63 Tasso o quoziente di natalità: rapporto tra il numero dei nati vivi dell anno e l ammontare medio della popolazione residente (*1000) 64 Tasso o quoziente di mortalità: rapporto tra il numero dei morti dell anno e l ammontare medio della popolazione residente (*1000) 358

7 Tab : Saldo migratorio nella Provincia di Viterbo. Anni iscritti cancellati saldo iscritti cancellati saldo iscritti cancellati saldo Fonte:Istat In particolare, analizzando l andamento del Saldo Migratorio degli ultimi tre anni, si evidenzia come il numero degli iscritti, di coloro cioè che si sono trasferiti nel territorio della Provincia, assumendone la residenza, tra il 2005 e il 2007 sia aumentato del 32,8%, passando dai residenti del primo anno ai dell ultimo: di questi, il 61% (8214 unità) sono iscritti da altro comune, il 37,9% (5.099 unità) sono iscritti dall estero e solo l 1,1% degli iscritti (152 unità) non ha operato un effettivo trasferimento di residenza (tali iscrizioni sono dovute ad operazioni di rettifica anagrafica). Fig : Distribuzione degli iscritti in Provincia di Viterbo. Anno ,1% da altri comuni dall'estero altri iscritti 37,9% 61,0% Fonte: Istat; elaborazione dati Assessorato Ambiente Dall analisi sul Saldo Naturale e Migratorio emerge come l aumento demografico riscontrato negli ultimi anni (con un incremento di unità nel 2007 rispetto al 2006) nel territorio provinciale sia esclusivamente addebitabile al saldo migratorio positivo, dal momento che il saldo naturale ha fatto registrare un segno costantemente negativo fin dal 2003 (Fig ). Tale declino risulta parzialmente compensato dal sensibile incremento della popolazione straniera che contribuisce a ridurre le criticità di una struttura demografica soggetta a progressivo invecchiamento. Tab : Saldo naturale e migratorio nella Provincia di Viterbo. Anni saldo naturale saldo migratorio saldo totale Fonte: Istat Tab bis:saldo naturale e migratorio nella Provincia di Viterbo per 1000 residenti. Anni saldo naturale -3,5-2,9-2,7-3,0 saldo migratorio 12,6 11,2 20,7 19,3 saldo totale 9,1 8,3 18,1 16,3 Fonte: Istat 359

8 Fig : Saldo Naturale, Migratorioo e Totale in Provincia di Viterbo. Anni Fonte: Elaborazione Ufficio statistica Provincia di Viterbo su dati ISTAT Infatti, il progressivo invecchiamento della popolazione viterbese è confermato dal peso degli over 64 sul totale dei residenti nella provincia: gli anziani rappresentano, infatti, il 21,2% della popolazione della Tuscia, mentre i giovanii al di sottoo dei 34 anni costituiscono circa il 36% del totale. Tab : Popolazione residente nella Provincia di Viterbo per classi di età. classi di età Valore assoluto % , , ,9 Fonte: Istat, elaborazionee dati Assessorato Ambiente Anno 2007 > ,2 TOTALE Fig : Distribuzione della popolazione residente in Provincia di Viterbo per classi d età. Anno 2007 Il trend di invecchiamento della 12,3% popolazione viterbese trova ulteriorii 21,2% conferme anche nell analisii dei vari 23,6% indicatori demografici che descrivono la struttura demografica provinciale. L indice di vecchiaia 65 esprime il grado 42,9% d invecchiamento della popolazione di un territorio, poiché rappresenta il numero di ultrasessantacinquenni ogni 100 giovanii > 65 di età compresa tra 0 e 14 anni. Fonte: Istat, elaborazionee dati Assessorato Ambiente Al 1 Gennaio 2008 vi erano nella Provincia di Viterbo 174,7 ultrasessantacinquenni: il dato è di gran lunga superiore a quello dell Italia nel suo complesso (141,7), risultando più elevato anche rispetto a quello regionale (139,7), e per di più risulta in notevolee crescita rispetto al 2004, quando era pari a (Tab ). Il grafico in Fig , né illustra l andamento crescente. 65 Indice di vecchiaia = popolazione >= =65 anni /popolazione <15 anni*100; 360

9 Fig : Andamento dell indice di vecchiaia nella popolazione residente in Provincia di Viterbo (anni 2000/07) Fonte: Elaborazione Ufficio statistica Provincia di Viterbo su dati ISTAT Altro indicatore demografico di base è il cosiddetto indice di dipendenza (o di carico) sociale 66, dato dal rapporto tra le persone in età non lavorativa (0-14 anni e 65 e oltre) e quelle in età di lavoro: quanto più l indice di dipendenza si avvicina a 100, tanto più consistente è la parte della popolazione giovanissima o anziana che si trova in condizione lavorativa rappresentando, pertanto, in termini economici un onere per la società. Tale indice, che ha subito una battuta d arresto nel 2005 e nel 2006, ha subìto un incremento nel 2007 (51,1), risultando comunque più alto rispetto alla media regionale (49,9). Fig : Andamento dell indice di dipendenza nella popolazione residente in Provincia di Viterbo (anni 2000/07) 52 51, , , Fonte: Elaborazione Ufficio statistica Provincia di Viterbo su dati ISTAT Va citato inoltre l indice di ricambio della popolazione in età lavorativa 67, che rapporta le persone in uscita dal mercato del lavoro per raggiunti limiti di età (60-64 anni) a quelle che stanno per farvi ingresso (avendo dai 15 ai 19 anni): questo rapporto è di 123,4 nel 2007 (117,2 nel Lazio e 111,9 in Italia). In ogni caso, anche gli indicatori demografici mostrano con chiarezza la crescente anzianità della popolazione viterbese, soprattutto nel confronto con le medie nazionali e regionali. Da segnalare, in particolare, il dato che fa riferimento all indice di struttura 68, il quale manifesta più di ogni altro il grado di invecchiamento della popolazione attiva locale, essendo il rapporto tra la popolazione compresa tra 40 e 64 anni e la popolazione compresa tra 15 e 39 anni. Come mostra la tabella riassuntiva (Tab ), l indice di struttura, oltre ad essere più elevato rispetto alle medie regionali e nazionali nel quadriennio considerato, presenta un andamento progressivamente crescente. 66 indice di dipendenza = (popolazione <15 anni + popolazione >=65 anni)/popolazione anni*100; 67 indice di ricambio = popolazione anni/popolazione anni*100; 68 indice di struttura della popolazione attiva = popolazione anni/ popolazione anni*

10 Tab : Principali indici di struttura della popolazione al 31 dicembre di ciascun anno - Anni Indice di Indice di Indice di Indice di vecchiaia dipendenza ricambio struttura Viterbo 169,5 51,1 119,7 102,2 Lazio 134,0 48,1 123,1 98,8 Italia 135,9 50,1 116,7 97, Indice di Indice di Indice di Indice di vecchiaia dipendenza ricambio struttura Viterbo 169,7 50,8 118,5 104,5 Lazio 135,0 48,5 119,2 100,9 Italia 137,8 50,6 113,5 99, Indice di Indice di Indice di Indice di vecchiaia dipendenza ricambio struttura Viterbo 172,4 50,8 117,0 107,2 Lazio 137,6 49,3 114,3 104,0 Italia 139,9 51,1 108,6 101, Indice di Indice di Indice di Indice di vecchiaia dipendenza ricambio struttura Viterbo 174,7 51,1 123,4 110,6 Lazio 139,7 49,9 117,2 107,4 Italia 141,7 51,6 111,9 104,7 Fonte: Elaborazione EURES Ricerche Economiche e Sociali su dati Istat Spostando l attenzione sulla distribuzione per sesso della popolazione della Provincia di Viterbo, tra il 2002 e il 2007 essa ha mantenuto lo stesso andamento rilevato nel corso del decennio precedente: mediamente la popolazione femminile rappresenta la maggioranza. Tab : Distribuzione della popolazione per sesso (val. assoluto e %). Anni maschi val. assoluto % 48,6 48,7 48,8 48,8 48,7 48,7 femmine val. assoluto % 51,4 51,3 51,2 51,2 51,3 51,3 totale val. assoluto % Fonte: ISTAT, elaborazione dati Assessorato Ambiente Osservando la situazione demografica nei comuni della Provincia di Viterbo, una delle dinamiche di maggiore interesse per quanti sono chiamati alla programmazione e alla gestione del territorio è certamente quella del rapporto tra piccoli e grandi comuni, ed in primo luogo quella del rapporto tra il Capoluogo e le altre realtà locali. Tra il 1992 e il 2008 la crescita della popolazione residente si concentra soprattutto negli altri comuni della provincia, sia in termini assoluti sia in valori percentuali, infatti a fronte di una crescita marginale della popolazione nel Capoluogo +4,5% pari a abitanti corrisponde una significativa crescita demografica negli altri comuni della provincia (+13,1%, pari a residenti). 362

11 Fig : Popolazione residente nel Capoluogo e negli altri comuni della Provincia al 1 Gennaio Anni 1992, Valori percentuali 100% 80% 80,3% 79,1% 60% 40% 20% 0% 19,7% 20,9% Capoluogoo Altri comuni Fonte: Elaborazione Ufficio statistica Provincia di Viterbo su dati ISTAT Al 1 Gennaio 2008 la distribuzione dei comuni della Provincia in base alla dimensione e demografica evidenzia come a Viterbo vi sia una forte concentrazione degli abitanti nei comuni medio-piccoli (il 43,6%% dei residenti vive in un comune della fascia mila abitanti con un incremento percentuale del 22% rispetto al 1992), così come consistente è la quota dei residenti in un comune di dimensioni maggiori (il 38,8% risiede in un comune con più di abitanti, con un incremento percentuale del 7, 5% rispetto al 1992); il 16% della popolazione residentee vive in un comune della fascia abitanti, mentre soltanto l 1,5% in uno ancora inferiore: come rilevato dalla tabella seguente (Tab ), i comuni della fasciaa abitanti e quelli con una popolazione inferiore ai abitanti hanno subito una variazione della popolazione di segno negativo, presentando rispettivamente un decremento del 3,5 e dello 0,8%. Tab : Distribuzione della popolazione per dimensione comunale (valori assoluti e percentuali) al 1 gennaio Anni 1992,2008 Classi demografiche < % sulla Numero Popolazione popolazione Numero Popolazione totale ,7% % sulla popolazione totale 1,5% Variazione popolazione ,8% > Totale ,5% 39,6% 40,2% 100,0% ,0% 43,6% 38,8% 100,0% -3,5% 22,7% 7,5% 11,3% Fonte: Elaborazione Ufficio statistica Provincia di Viterbo su dati ISTAT Fig : Distribuzione della popolazione per dimensione comunale al 1 Gennaio ,,5% 38,8% 16,0% < ,6% > Fonte: Elaborazione Ufficio statistica Provincia di Viterbo su dati ISTAT 363

12 Fig : Distribuzione della popolazione per classi comunali al 1 Gennaio 2008 Fonte: Elaborazione Ufficio statistica Provincia di Viterbo su dati ISTAT A livello comunale tra il 1992 e il 2008 si osservano dei mutamenti demografici processi e dinamiche differenti tra i diversi comuni della provincia (Tab ): fenomeni di spopolamento colpiscono infatti il 26,7% dei comuni, in 7 comuni la popolazione diminuisce più del 5% toccando punte del 17% a Latera e Tessennano e il massimo con il 20% a Onano. In 26 comuni (43,3%) si evidenzia un fenomeno opposto, ovvero un aumento della popolazione di oltre il 5%; i comuni in netto aumento demografico sono quelli a sud della provincia viterbese: si evidenziano in particolare le situazioni di Faleria, Oriolo Romano, Sutri e Vitorchiano, con un picco massimo a Monterosi che registra un incremento superiore al 45%. I processi di incremento o decremento osservati sembrano inoltre caratterizzare in maniera differente i piccoli comuni rispetto a quelli di medie e grandi dimensioni; nel confronto sono infatti i comuni con popolazione inferiore a abitanti, dove inferiori sono le opportunità di lavoro e la ricchezza disponibile, a perdere quota consistenti di residenti. Sono 24 i comuni medio grandi a costituire il polo di attrazione residenziale, che aumentano la loro popolazione del 22,7%. 364

13 Tab : Andamento della popolazione residente nei comuni della provincia di Viterbo anni In forte calo (< -5%) In lieve diminuzione (tra -5% e -1%) Stabile (+/-1%) In lieve crescita (tra 1% e 5%) In forte crescita (>5%) Comuni % Comuni % Comuni % Comuni % Comuni % Ischia di Acquapende Castro -7,0% nte -2,0% Canino 0,0% Vignanello 1,4% San Lorenzo Nuovo 5,1% Castiglione Farnese -7,2% Graffignano -2,2% Calcata 0,1% in Teverina 1,7% Gallese 5,4% Arlena di Monte Cellere -9,4% castro -3,4% Lubriano 0,3% romano 1,8% Montefiascone 5,6% Grotte di - Civitella castro 12,5% d'agliano -3,4% Valentano 1,8% Vallerano 5,7% Latera - 17,3% Proceno -3,5% Blera 3,0% Capodimonte 6,1% Tessenna - no 17,4% Piansano -4,1% Carbognano 3,2% Celleno 6,1% - Onano 20,0% Bagnoregio -4,2% Canepina 3,6% Civita Castellana 7,3% Gradoli -4,4% Bolsena 4,4% Soriano nel Cimino 9,5% Marta 4,5% Orte 9,7% Viterbo 4,5% Villa S.G.in Tuscia 10,4% Fonte: Elaborazione Ufficio statistica Provincia di Viterbo su dati ISTAT Tuscania 4,9% Bassano in Teverina 10,5% Vetralla 11,1% Caprarola 11,4% Vejano 12,4% Barbarano Romano 12,8% Tarquinia 13,6% Vasanello 13,7% Corchiano 16,5% Bomarzo 17,0% Montalto di Castro 17,5% Ronciglione 18,1% Bassano Romano 20,3% Castel Sant'Elia 22,2% Capranica 23,9% Nepi 29,2% Sutri 29,4% Fabrica di Roma 33,1% Oriolo Romano 34,2% Faleria 37,8% Vitorchiano 41,4% Monterosi 47,6% La tabella (Tab ) mostra il dettaglio comunale della popolazione residente al 1 gennaio 2008 e il saldo naturale e migratorio, che vanno a incidere sul totale al 31 dicembre

14 Tab : Bilancio demografico nei comuni in Provincia di Viterbo al 31 dicembre 2007 Comune Popolazione al 01/01 Saldo Naturale Saldo Migratorio Popolazione al 31/12 M F T M F T M F T M F T Acquapendente Arlena di castro Bagnoregio Barbarano romano Bassano romano Bassano in teverina Blera Bolsena Bomarzo Calcata Canepina Canino Capodimonte Capranica Caprarola Carbognano Castel sant'elia Castiglione in teverina Celleno Cellere Civita castellana Civitella d'agliano Corchiano Fabrica di roma Faleria Farnese Gallese Gradoli Graffignano Grotte di castro Ischia di castro Latera Lubriano Marta Montalto di castro Montefiascone Monte romano Monterosi Nepi Onano Oriolo romano Orte Piansano Proceno Ronciglione Villa san giovanni in San lorenzo nuovo Soriano nel cimino Sutri Tarquinia Tessennano Tuscania Valentano Vallerano Vasanello Vejano Vetralla Vignanello Viterbo Vitorchiano Totale Fonte: Istat 366

15 Immigrazione straniera La possibilità di conoscere l effettiva dimensione della presenza straniera nel territorio della Provincia di Viterbo, così come avviene per il Lazio e per l Italia stessa, risente della difficoltà di quantificare il fenomeno della clandestinità o della presenza straniera irregolare. Tuttavia, tralasciando consapevolmente la componente sommersa, appare utile fornire un quadro della popolazione straniera residente nella Provincia di Viterbo, che viene costruito attraverso le statistiche, elaborate dall Istat, sugli stranieri residenti e da quelle sui permessi di soggiorno. Per completare la descrizione sul fenomeno dell immigrazione è stata presa in considerazione una serie di dati riferiti alla popolazione straniera e in particolare l andamento del fenomeno di immigrazione straniera rispetto ai paesi di provenienza. Definizione dell indicatore e metodologia di calcolo L indicatore misura la popolazione straniera residente nella provincia per sesso e area geografica di provenienza e le quote dei permessi di soggiorni rilasciati in provincia in base alla motivazione. Evidenze riscontrate Il primo indicatore attraverso cui vengono analizzate le caratteristiche e le dinamiche del fenomeno immigratorio è quello riferibile alla popolazione straniera residente, ovvero alla componente più stabile della popolazione di cittadinanza non italiana, iscritta nelle anagrafi dei Comuni della Regione Lazio. Nel periodo compreso tra le annualità nella Provincia di Viterbo si registra un significativo incremento di tale gruppo di cittadini (+32,1%), inferiore solo al dato della Provincia di Latina: in particolare la popolazione straniera nel 2007 ammonta a unità contro le dell anno precedente (Tab ). Il grafico (Fig ) seguente mostra le variazioni percentuali della popolazione straniera residente nella Regione Lazio nelle ultime annualità. Tab : Stranieri residenti nelle province del Lazio (valori assoluti e variazioni percentuali). Anni province var% 07/06 var% 06/05 Frosinone ,4 8,9 Latina ,8 9,1 Rieti ,7 12,1 Roma ,6 22,1 Viterbo ,1 11,5 Lazio ,4 20,0 Italia ,8 10,1 Fonte: Rapporto sullo Stato delle Province del Lazio 2008 UPI su dati Eures; elaborazione Assessorato Ambiente 367

16 Fig : Variazioni percentuali anni e degli stranieri residenti nelle province del Lazio 45,0 40,0 35,0 30,0 25,0 20,0 15,0 10,0 5,0 0,0 Frosinone stranieri residenti nelle Province del Lazio 31,4 39,8 8,9 9,1 Latina Rieti 27,7 12,1 Roma 22,1 15,6 Viterbo Fonte: Rapporto sullo Stato delle Province del Lazio 2008 UPI su dati Eures; elaborazione Assessorato Ambiente Relativamente al territorio viterbese, la maggior concentrazione di stranieri al 2007 è stata rilevata nel comune capoluogo di Provincia dove essa raggiunge quota unità, il 13,5% della popolazione straniera provinciale, per un totale di 424 unità in più rispetto all anno precedente. Inoltre è da sottolineare la consistente crescita degli stranieri residenti nei comuni della provincia che passano dalle unità del 2006 alle del 2007 per un incremento percentuale del 34,6%. In particolare tre comuni della Tuscia (Orte, Corchiano e Civita Castellana) sono tra i primi 20 comuni del Lazio con l incidenza più elevata di stranieri, che rappresentano, rispettivamente, il 9,5, 9,1 e il 9% della popolazione residente. Analizzando l area geografica di provenienza della popolazione straniera residente nella Provincia di Viterbo nel 2007 (Tab ), emerge la prevalenza di immigrati provenienti da Paesi dell Unione Europea (52,3%), mentre gli immigrati extracomunitari costituiscono il 47,7% del totale. Tra questi la maggior parte proviene da paesi europei non appartenenti all U.E. (19,8%), seguiti poi dalle comunità africane (12%). Il grafico (Fig ) mostra la percentuale di cittadini residenti nella Provincia di Viterbo al 31 dicembre 2006 per area geografica di provenienza: dal confronto col 2007 (Fig ) si evince come la percentuale di stranieri provenienti dall U.E. sia aumentata sensibilmente nell ultimo anno, passando dal 41,4% del 2006 al 52,3% del Tab : Cittadini stranieri residenti in Provincia di Viterbo per area geografica di provenienza. Anno 2007 Area geografica valori assoluti valori % Africa ,0 Asia ,0 America Nord 123 0,6 America Centro-Sud ,3 Oceania 26 0,1 Apolidi 2 0,0 Europa ,8 Totale extraeuropei ,7 Unione Europea ,3 Totale Fonte: Istat, elaborazione Assessorato Ambiente 32,1 20,0 18,4 16,8 11,5 10,1 Lazio Italia var% 07/06 var% 06/05 368

17 Fig : Percentuale di residenti nella Provincia al 3/12/ 2006 per area geografica di provenienza % cittadini stranieri residenti per area geografica di provenienza - anno 2006 Fig : Percentuale di residenti nella Provincia al 3/12/ 2007 per area geografica di provenienza % cittadini stranieri residenti per area geografica di provenienza - anno ,4 24,3 14,5 10,7 8,8 0,2 0,1 Africa Asia America Oceania Apolidi Europa Unione Europea 52,3 12,0 9,0 0,6 6,3 0,1 19,8 0,0 Africa Asia America Nord America Centro-Sud Oceania Apolidi Europa Unione Europea Fonte: Istat, elaborazione Assessorato Ambiente Dall analisi della provenienza degli stranieri provenienti dai paesi dell U.E. (Tab ), emerge come nel 2007 la nazionalità rumena si sia affermata nella Provincia di Viterbo: rispetto ai cittadini stranieri residenti sul territorio, ben sono rumeni che quindi costituiscono il 78,88% della popolazione immigrata dai paesi comunitari. Minoritarie, invece, sono le altre nazionalità presenti: i polacchi rappresentano il 6,67% della popolazione immigrata, mentre i bulgari il 3,25%. Tab : Cittadini stranieri residenti in Provincia di Viterbo per sesso e nazione dell Unione Europea. Anno 2007 Paesi U.E. Maschi Femmine Totale Totale % Romania ,88 Polonia ,67 Bulgaria ,25 Germania ,67 Regno Unito ,32 Francia ,40 Spagna ,66 Paesi Bassi ,58 Belgio ,45 Portogallo ,39 Slovacchia ,35 Grecia ,33 Rep. Ceca ,33 Austria ,25 Svezia ,25 Danimarca ,23 Irlanda ,23 Lituania ,16 Finlandia ,12 Ungheria ,12 Estonia ,11 Lettonia ,09 Slovenia ,08 Malta ,08 TOTALE ZONA Fonte: Istat, elaborazione Assessorato Ambiente In merito alla composizione per sesso della popolazione straniera, al 2007, risiede in Provincia di Viterbo una percentuale maggiore di donne, che costituiscono il 52,4% della popolazione 369

18 immigrata: dato questo sostanzialmente simile a quello registrato nel 2003, quando le donne rappresentavano il 52,3% del totale. Incrociando questi dati con quelli dell area geografica di provenienza, si ottiene che soltanto tra i cittadini stranieri provenienti dall Africa e dall Asia si registra una maggiore presenza maschile. Tab : Stranieri residenti per sesso e per area geografica di provenienza (valori assoluti e %). Anno 2007 Area Geografica Maschi (val.assoluti) Maschi (val.%) Femmine (val.assoluti) Femmine (val %) Totale Totale % Africa , , Asia , , America Nord 58 47, , America Centro-Sud , , Oceania 6 23, , Apolidi 0 0, , Europa , , Unione Europea , , Totale , , Fonte: Istat, elaborazione Assessorato Ambiente Fig :Stranieri residenti per sesso e per area geografica di provenienza (valori %). Anno ,0 80,0 60,0 40,0 20,0 0,0 Africa Asia America Nord America Centro- Sud maschi Oceania Apolidi Europa Unione Europea femmine Fonte: Istat, elaborazione Assessorato Ambiente L altro indicatore utilizzato per descrivere il fenomeno immigratorio è costituito dal numero di permessi di soggiorno concessi in Provincia di Viterbo che, nel corso del 2006, è stato di unità, 3723 in più rispetto al 2003 (Tab ). Considerando le cause delle richieste di soggiorno sia nella Provincia di Viterbo che sul territorio regionale la motivazione alla base del fenomeno immigratorio è costituita dal lavoro (58,5% in Provincia, 59,7% nel Lazio); mentre il secondo motivo che spinge gli stranieri a lasciare la patria è la famiglia. Differente, invece, appare la situazione relativa ai motivi religiosi: se sul territorio provinciale soltanto l 1,8% dei permessi viene concesso per motivi religiosi, nel Lazio essi costituiscono l 8,1% del totale. 370

19 Tab : Permessi di soggiorno rilasciati in Provincia di Viterbo e nel Lazio per motivo di presenza (al 31/12/2006) Motivo Viterbo valori % Lazio valori % Lavoro , ,7 Famiglia , ,5 religione 242 1, ,1 residenza elettiva 393 3, studio 362 2, ,7 Asilo 96 0, ,6 Richiesta asilo 31 0, ,3 Umanitari 68 0, ,4 Altro 163 1, ,7 Totale Fonte: Rapporto sullo Stato delle Province del Lazio 2008 UPI su dati Eures Per completare il quadro relativamente al fenomeno immigratorio nella Provincia di Viterbo, risulta interessante analizzare l inserimento scolastico degli stranieri nelle scuole del territorio, proprio perché la scuola è lo specchio principale della società che cambia. Per migliorare l integrazione di tutti gli alunni stranieri nel territorio nazionale attraverso il dialogo, il rispetto reciproco e il confronto, il Ministero della Pubblica Istruzione ha emanato le Linee guida per l accoglienza e l integrazione degli alunni stranieri (C.M. 24 del 1 marzo 2006) allo scopo di presentare un insieme di orientamenti condivisi sul piano culturale ed educativo, di individuare alcuni punti fermi sul piano normativo e di dare alcuni suggerimenti di carattere organizzativo e didattico al fine di favorire l integrazione e la riuscita scolastica e formativa, ferma restando l autonomia delle istituzioni scolastiche e la loro responsabilità in materia, ed ha istituito nel 2004, presso la sua sede, l Ufficio per l integrazione degli alunni stranieri. Andando ad analizzare innanzitutto nel contesto regionale l inserimento scolastico degli alunni con cittadinanza non italiana 69, emerge che nell anno scolastico gli alunni stranieri iscritti alle scuole del Lazio sono , mentre nell a.s gli stessi raggiungevano le unità. Dopo la Provincia di Roma e quella di Latina, è Viterbo a presentare il numero più elevato di alunni con cittadinanza non italiana sul territorio regionale, come ci mostra la tabella sottostante (Tab ): dei alunni stranieri, 610 frequentano la scuola dell infanzia, la scuola primaria, 738 la scuola secondaria di I grado, 665 quella di II grado. Tab : alunni con cittadinanza non italiana sul territorio regionale (valori assoluti). A.s. 07/08 a.s. 07/08 Infanzia Primaria Secondaria I grado Secondaria II grado Totale Viterbo Rieti Roma Latina Frosinone Lazio Fonte: Rapporto sullo Stato delle Province del Lazio 2008 UPI su dati Eures La tabella (Tab ) mostra la numerosità degli alunni con cittadinanza non italiana rispetto al totale degli iscritti nelle scuole della Provincia di Viterbo nell anno scolastico : dei alunni, il 7,7% sono stranieri. Inoltre l incidenza degli stranieri sul totale degli alunni iscritti è del 69 Sono considerati alunni con cittadinanza non italiana gli studenti, anche se nati in Italia, iscritti alle scuole di ogni ordine e grado, con entrambi i genitori di nazionalità non italiana 371

20 7,9% nella scuola dell infanzia, del 9,4% nella scuola primaria, del 9% nella scuola secondaria di I grado e del 5,1% in quella di II grado. Tab : Alunni con cittadinanza non italiana nelle Scuole Statali e Non Statali della Provincia di Viterbo Totale Alunni % (Alunni stranieri)/ a.s. 07/08 Livello scuola Complesso alunni delle scuole Statali e Non statali alunni stranieri (Totale alunni) Scuola dell'infanzia ,9% Scuola primaria ,4% Scuola secondaria di I grado ,0% Scuola secondaria di II grado ,1% Totale complessivo ,7% Fonte: Ufficio scolastico provinciale di Viterbo Confrontando i dati relativamente al numero di stranieri iscritti nell ultimo quadriennio, è possibile stabilirne l andamento: rispetto all anno scolastico il numero di stranieri nella scuola dell infanzia è aumentato del 70,4%, seguono quelli nella scuola secondaria di I grado, e quelli della scuola primaria (Tab ). L incremento maggiore è quello registrato dagli alunni con cittadinanza non italiana iscritti alla scuola secondaria di II grado: si osserva un aumento del 113%, passando dai 311 dell anno scolastico ai 665 dell ultimo anno. In totale nell anno scolastico si rileva un aumento, nella presenza di stranieri nelle scuole della Provincia di Viterbo, del 59,3%. Tab : Alunni con cittadinanza non italiana iscritti (a.s. 2004/ /08) e variazione % relativa all incremento triennale Variazione Livello scuola a.s. 2004/05 a.s. 2005/06 a.s. 2006/07 a.s. 2007/08 triennale % 2004/ /08 Scuola dell'infanzia ,4% Scuola primaria ,1% Scuola secondaria di I grado ,8% Scuola secondaria di II grado ,8% Totale ,3% Fonte: Ufficio scolastico provinciale di Viterbo Concentrando l attenzione sugli alunni stranieri nelle scuole secondarie superiori nell ultimo anno scolastico, nella Provincia di Viterbo ogni 100 alunni iscritti 5,1 sono stranieri, nel Lazio costituiscono il 5,3%, in Italia il 4,3%. Il grafico (Fig ) mostra come, rispetto alle altre scuole, gli istituti professionali registrino la maggior presenza di alunni stranieri sia sul territorio provinciale, che su quello regionale e nazionale. Fig : Alunni con cittadinanza non italiana per tipo di scuola (valori %). Anno Scolastico 2007/ ,6 2,6 1,7 4,5 2,6 2,8 5,4 7,0 4,8 9,3 9,4 8,7 8,6 4,9 3,4 Istituti/Scuole magistrali Istituti Profes. Licei Istituti tecnici Istruzione Artistica Viterbo Lazio Italia Fonte: Rapporto sullo Stato delle Province del Lazio 2008 UPI su dati Eures 372

21 La tabella successiva (Tab ) mostra la distribuzione degli alunni stranieri in relazione alla loro continente di provenienza: se la popolazione straniera residente nella Provincia di Viterbo proveniva prevalentemente da Paesi dell Unione Europea, nel caso delle scuole del territorio, anche queste presentano una maggiore incidenza di alunni provenienti da Paesi dell Unione nell anno scolastico 2007/08 (1.612). A questi, seguono gli alunni dei paesi dell Europa non comunitari (715), gli africani (408) e quelli delle Americhe (269). Tab : Alunni con cittadinanza non italiana in Provincia di Viterbo. Ripartizione per continente di provenienza (a.s. 2007/08) Europa (non Oceania e U.E) U.E. Africa America Asia Apolidi non indicato Totale a.s.07/ Fonte: Ufficio scolastico provinciale di Viterbo Scendendo più nel dettaglio, la tabella (Tab ) e il grafico (Fig ) successivi mostrano la distribuzione degli alunni stranieri in relazione alla nazione di provenienza del nucleo familiare, considerando le nazionalità più numerose. Confrontando gli ultimi due anni scolastici si evidenzia come gli alunni di nazionalità rumena siano in assoluto i più numerosi, anche se nell anno scolastico 2006/07 essi rappresentavano il 37,9% degli alunni stranieri nelle scuole della Provincia di Viterbo e nel 2007/08 il 42,3%, raggiungendo la quota di unità. Rispetto all anno scolastico 2006/07 gli incrementi più consistenti si osservano nel numero di rumeni (+35,88%), di moldavi (+25%) e di marocchini (20,53%). Tab : Alunni con cittadinanza non italiana, per nazione di provenienza del nucleo familiare Nazionalità più numerose in ordine decrescente Nazione di provenienza del nucleo familiare a.s. 2007/08 a.s. 2006/07 variazione numero numero % alunni stranieri Percentuale alunni stranieri Percentuale 1- ROMANIA ,30% ,90% 35,88 2- ALBANIA 285 8,80% ,00% 7,14 3- MAROCCO 182 5,60% 151 5,70% 20,53 4- MACEDONIA 139 4,30% 136 5,10% 2,21 5- UCRAINA 105 3,20% 105 3,90% 0,00 6- POLONIA 92 2,80% 79 3,00% 16,46 7- MOLDAVIA 85 2,60% 68 2,60% 25,00 8- TUNISIA 61 1,90% 51 1,90% 19,61 9- SRI LANKA (Ceylon) 57 1,80% 48 1,80% 18, PERÙ 51 1,60% 47 1,80% 8, Altri Paesi ,10% ,32 16,14 Totale ,00% ,00% 21,84 Fonte: Ufficio scolastico provinciale di Viterbo 373

22 L ultima tabella (Tab ) mostra la distribuzione degli alunni stranieri nei comuni della Provincia di Viterbo negli anni scolastici 2006/07 e 2007/08: essi si concentrano nel Comune Capoluogo (737 alunni stranieri nell ultimo anno) e nei comuni più numerosi. Sul territorio provinciale nell anno scolastico 2007/08 si rilevano 584 alunni stranieri in più rispetto all anno precedente, con un sostanziale aumento in tutti i comuni. Tab : Ripartizione degli alunni con cittadinanza non italiana iscritti nelle scuole dei Comuni della Provincia di Viterbo - A.S. 2007/08 e 2006/07 Comune A.S. 2007/08 A.S. 2006/07 Variazione assoluta Acquapendente Arlena Di Castro Bagnoregio Barbarano Romano Bassano In Teverina Bassano Romano Blera Bolsena Bomarzo Calcata Canepina Canino Capodimonte Capranica Caprarola Carbognano Castel Sant'elia Castiglione In Teverina Celleno Cellere Civita Castellana Civitella D'agliano Corchiano Fabrica Di Roma Faleria Farnese Gallese Gradoli Graffignano Grotte Di Castro Ischia Di Castro Latera Lubriano Marta Montalto Di Castro Monte Romano Montefiascone Monterosi

23 Nepi Onano Oriolo Romano Orte Piansano Proceno Ronciglione San Lorenzo Nuovo Soriano Nel Cimino Sutri Tarquinia Tuscania Valentano Vallerano Vasanello Vejano Vetralla Vignanello Villa San Giovanni In Tuscia Viterbo Vitorchiano Totale Complessivo Fonte: Ufficio scolastico provinciale di Viterbo Struttura della famiglia L analisi delle dinamiche demografiche di un territorio non può prescindere dalla conoscenza della struttura familiare e dalle trasformazioni che essa subisce nel tempo. La famiglia, infatti, costituisce l'istituzione attraverso cui la società riproduce se stessa biologicamente e culturalmente: i genitori controllano il comportamento dei figli, trasmettono loro il linguaggio, i valori, le norme, le credenze proprie della loro cultura. Per questo la famiglia viene riconosciuta come principale agenzia di socializzazione primaria: in essa si costruiscono i primi importanti legami affettivi e si interiorizzano le norme e i valori più elementari. La famiglia soddisfa, pertanto, anche l esigenza sociale di trasmissione culturale. Definizione dell indicatore e metodologia di calcolo L indicatore prende in considerazione informazioni inerenti la qualità, la natura delle relazioni familiari, i bisogni reali di sostegno e le reti sociali. Esso viene espresso come numero di famiglie residenti per comune e numero medio di componenti per famiglia. Evidenze riscontrate Negli ultimi due anni le famiglie viterbesi sono passate da unità del 2006 a del 2007 con un incremento percentuale del 2%. Se si considerano poi gli anni censuari (1991 e il 2001), è possibile stabilire un trend basato sulla numerosità delle famiglie residenti nella Provincia di Viterbo, che sono passate dalle del 1991 alle del

24 Fig : Dinamica delle famiglie residenti nella Provincia di Viterbo. Anni numero di famiglie residenti nella Provincia di Viterbo. Anni Fonte: Istat, elaborazione Assessorato Ambiente Osservando il dettaglio comunale, emerge come nel 2007 il comune di Orte abbia registrato l incremento maggiore (+16,7%): in termini assoluti, pertanto, si contano ben 500 famiglie in più rispetto all anno precedente. In tutti gli altri comuni in cui si sono rilevati dei risultati positivi, invece, gli aumenti sono al di sotto dei 10 punti percentuali. Il numero delle famiglie è diminuito invece nei comuni di Acquapendente (-0,4%), Arlena di Castro (-2,6%), Calcata (-1%), Gradoli (-0,2), Graffignano (-0,7%), Latera (-2,6%), Proceno (-1,7%), Vejano (-0,1%), Viterbo (-1,9%). Tab : Numero di famiglie e numero medio di componenti per famiglia al 31/12/2007 e al 31/12/2006 Descrizione Comune Numero di famiglie (2007) Numero di famiglie (2006) 376 var % Numero medio di componenti per famiglia (2007) Numero medio di componenti per famiglia (2006) var % Acquapendente ,4 2,3 2,3 0 Arlena di castro ,6 2,4 2,3 4,3 Bagnoregio ,8 2,2 2,2 0 Barbarano romano ,6 2,1 2,1 0 Bassano Romano ,0 2 2,1-4,8 Bassano in teverina ,9 2,4 2,4 0 Blera ,6 2,3 2,4-4,2 Bolsena ,3 2,2 2,2 0 Bomarzo ,8 2,6 2,6 0 Calcata ,0 2,2 2,1 4,8 Canepina ,5 2,6 2,6 0 Canino ,8 2,4 2,4 0 Capodimonte ,8 2,1 2 5,0 Capranica ,1 2,4 2,4 0 Caprarola ,3 2,3 2,3 0 Carbognano ,0 2,4 2,3 4,3 Castel sant'elia ,7 2,5 2,5 0 Castiglione in teverina ,9 2,3 2,3 0 Celleno ,7 2,4 2,4 0

25 Cellere ,0 2,2 2,2 0 Civita castellana ,3 2,6 2,6 0 Civitella d'agliano ,7 2,3 2,3 0 Corchiano ,1 2,7 2,7 0 Fabrica di roma ,3 2,5 2,5 0 Faleria ,0 2,3 2,2 4,5 Farnese ,0 2,2 2,2 0 Gallese ,5 2,5 2,5 0 Gradoli ,2 2,2 2,2 0 Graffignano ,7 2,4 2,3 4,3 Grotte di castro ,3 2,3 2,4-4,2 Ischia di castro ,5 2,4 2,4 0 Latera ,6 2,2 2,1 4,8 Lubriano ,4 2,4 2,4 0 Marta ,8 2,3 2,3 0 Montalto di castro ,6 2,2 2,3-4,3 Monte romano ,7 2,2 2,2 0 Montefiascone ,5 2,3 2,3 0 Monterosi ,0 2,3 2,4-4,2 Nepi ,8 2,5 2,5 0 Onano ,0 2,1 2,1 0 Oriolo romano ,5 2,5 2,5 0 Orte ,7 2,3 2,6-11,5 Piansano ,0 2,5 2,5 0 Proceno ,7 2,1 2,1 0 Ronciglione ,2 2,2 2,2 0 San lorenzo nuovo ,7 2,3 2,3 0 Soriano nel cimino ,4 2,4 2,5-4,0 Sutri ,2 2,3 2,3 0 Tarquinia ,3 2,5 2,5 0 Tessennano ,4 2,2 2,2 0 Tuscania ,9 2,3 2,4-4,2 Valentano ,6 2,2 2,2 0 Vallerano ,2 2,4 2,5-4,0 Vasanello ,7 2,6 2,7-3,7 Vejano ,1 2,3 2,3 0 Vetralla ,1 2,1 2,1 0 Vignanello ,4 2,5 2,5 0 Villa san giovanni in tuscia ,1 2,4 2,4 0 Viterbo ,9 2,4 2,4 0 Vitorchiano ,3 2,7 2,8-3,6 Totale ,0 2,3 2,4-0,4 Fonte: Elaborazione ufficio statistica della Provincia di Viterbo su dati ISTAT Nel biennio considerato, sul territorio provinciale il numero medio di componenti per famiglia è diminuito leggermente (-0,4%), passando da 2,4 unità nel 2006 a 2,3 nel 2007: tale diminuzione, anche se lieve, è imputabile ai dati negativi registrati in alcuni comuni della Provincia; il decremento più consistente viene rilevato a Orte (-11,5%), mentre nella maggior parte dei comuni si osserva una situazione stabile rispetto all annualità precedente. 377

26 Livello di scolarità e disponibilità di accesso alla cultura Dopo aver analizzato i dati relativi agli alunni con cittadinanza non italiana presenti sul territorio provinciale (par. 13.2), appare necessario fornire una dettagliata fotografia del sistema scolastico e formativo della Provincia di Viterbo. Oltre alle Istituzioni scolastiche e ai punti di erogazione del sistema scolastico, viene descritta la distribuzione degli iscritti della scuola dell obbligo, in base all ordine e grado d istruzione. Viene poi analizzato il numero di laureati presso l Università degli Studi della Tuscia nell anno accademico 2006: questo dato è significativo, visto che il sistema universitario rappresenta un tassello fondamentale a disposizione della collettività in quanto leva strategica di ciascun territorio, per la sua capacità di produrre innovazione e ricerca. Definizione dell indicatore e metodologia di calcolo L indicatore prende in considerazione le Istituzioni Scolastiche presenti sul territorio provinciale, suddivise in statali e paritarie, e il numero di iscritti nella scuola dell obbligo. Inoltre viene fornito il numero di laureati presso l Università degli Studi della Tuscia nell anno accademico Evidenze riscontrate L'analisi delle Istituzioni Scolastiche presenti nella Provincia di Viterbo è descritta disaggregando le unità tra pubbliche (Tab ) e private (Tab ). Tab : Istituzioni scolastiche statali nella Provincia di Viterbo a.s. 2008/09 Circoli Didattici 70 Istituti Comprensivi 71 Istituti Secondari II Grado Comune Denominazione Comune Denominazione Comune Denominazione BASSANO ROMANO G. Carducci ACQUAPENDENTE Piazza Costituente 6 ACQUAPENDENTE CAPRANICA V.le Nardini 2 BAGNOREGIO S. Bonaventura BAGNOREGIO CIVITA CASTELLANA II Circolo - F. Petrarca CANEPINA MONTEFIASCONE O. Golfarelli CANINO Paolo III CIVITA CASTELLANA CIVITA CASTELLANA Liceo Scientifico L. Da Vinci I.I.S.S. Fratelli Agosti I.I.S.S. G. Colasanti I.I.S.S. U. Midossi ORTE Sirto Sacchetti CAPRAROLA MONTEFIASCONE I.T.C.G. C.A. Dalla Chiesa TARQUINIA C. e M. Nardi CIVITA CASTELLANA XXV Aprile ORTE I.I.S.S. F. Besta VETRALLA P.zza G. Marconi 37 CIVITA CASTELLANA D. Alighieri RONCIGLIONE VITERBO I Circolo FABRICA DI ROMA S. Giovanni Bosco TARQUINIA VITERBO II Circolo - A. Grandori Liceo Scientifico A. Meucci I.I.S.S. G. Galilei e V. Cardarelli GROTTE DI CASTRO Via A. Ruspantini 11 VETRALLA I.I.S.S. P. Canonica VITERBO III Circolo - Ellera MARTA Dante Alighieri VITERBO VITERBO V Circolo - S. Canevari MONTALTO DI CASTRO G. Gracci Gradoli VITERBO MONTEFIASCONE A. Manzoni VITERBO Liceo Classico M. Buratti Liceo Scientifico P. Ruffini Istituto Magistrale S. Rosa Istituti Secondari I Grado NEPI A. Stradella VITERBO I.T.C. P. Savi 70 I Circoli Didattici sono costituiti da plessi di scuola primaria, ai quali sono aggregate spesso scuole dell infanzia 71 Secondo il DPR 18 giugno 1998, n. 233 art. 2 vengono costituiti istituti di istruzione comprensivi di scuola materna, elementare e media per garantire, in determinati territori, la permanenza di scuole che non raggiungono, da sole o unificate con scuole dello stesso grado, dimensioni ottimali (da 500 a 900 alunni). 378

27 Comune Denominazione RONCIGLIONE M. Virgili VITERBO I.T.I.G.S. L. Da Vinci CAPRANICA G. Nicolini SORIANO NEL CIMINO A. Ferruzzi VITERBO I.I.S.S. F. Orioli CIVITA CASTELLANA S.M. annessa I.S.A. U. Midossi ORTE A. Deci TARQUINIA E. Sacconi VETRALLA A. Scriattoli TUSCANIA I. Ridolfi VITERBO P. Egidi VALENTANO P. Ruffini VITERBO L. Fantappiè VIGNANELLO VITERBO P. Vanni VITERBO Fonte: Provveditorato agli Studi di Viterbo SUTRI A. Moro VITERBO I.P.S.I.A. G. Marconi G. Falcone e P. Borsellino Grotte S. Stefano - Pio Fedi Tab : Istituzioni scolastiche paritarie della Provincia di Viterbo a.s. 2008/09 Comune Denominazione Ciclo Scolastico VITERBO Card. Ragonesi secondaria superiore VITERBO Liceo B. Rosa Venerini secondaria superiore VITERBO San Giovanni infanzia - primaria VITERBO Istituto Merlini Infanzia primaria -sec. Inf. e sup. S. MARTINO Fraz. Prez.mo Sangue Infanzia VITERBO J.J. Rousseau secondaria superiore VITERBO Luigi Einaudi secondaria superiore VITERBO Lic.Art.Tuscia secondaria superiore VITERBO S.Maria Paradiso Infanzia primaria - sec. inferiore VITERBO San Faustino Infanzia - primaria BASSANO ROMANO Ist.Divino Amore infanzia BOMARZO Divin Amore infanzia CANINO Pio XII infanzia CAPODIMONTE S.Lucia Filippini infanzia CAPRAROLA Card.M.Barbarigo infanzia CASTEL S.ELIA Bambin Gesù infanzia CIVITACASTELLANA S. Francescane Infanzia - primaria FABRICA DI ROMA Sc. "C.Comaschi" infanzia FALERIA Figli Div.Provv.za infanzia ISCHIA DI CASTRO Maria Immacolata infanzia LATERA S.Lucia Filippini infanzia MONTEFIASCONE Cardinal Barbarigo secondaria inferiore e superiore MONTEFIASCONE S.Lucia Filippini Infanzia - primaria NEPI S.P.Frassinetti infanzia ORIOLO ROMANO S.Giuseppe infanzia RONCIGLIONE Rosa Venerini infanzia SORIANO CIMINO N. S.ra Lourdes infanzia TARQUINIA S.Benedetto secondaria superiore TARQUINIA Card.Barbarigo infanzia - primaria TARQUINIA S.Lucia Filippini infanzia - primaria TUSCANIA Sc. Enrico Pocci infanzia VASANELLO Gesù Redentore infanzia Fonte: Provveditorato agli Studi di Viterbo Di seguito viene riportata la tabella (Tab ) che riassume il numero di Istituzioni scolastiche presenti sul territorio provinciale nell anno scolastico

28 Tab : Istituzioni scolastiche statali in Provincia di Viterbo anno scolastico 2008/09 Circoli didattici Istituti Comprensivi Istituti Secondari I Grado Istituti Secondari II Grado Totale Fonte: Provveditorato agli Studi di Viterbo Le Istituzioni Scolastiche statali, presenti nella Provincia (55), hanno il compito di amministrare e organizzare le scuole del territorio che, sia nell anno scolastico 2008/09 che nel precedente, sono in totale 260, con una lieve differenza di distribuzione (Tab ). Tab : Punti di erogazione del servizio scolastico per ordine e grado d istruzione (valori assoluti) in Provincia di Viterbo (a.s. 07/08 08/09) 380 Scuola secondaria di I grado Scuola secondaria di II grado Punti di erogazione Scuola dell infanzia Scuola primaria Totale a.s. 08/ a.s. 07/ Fonte: MIUR Scendendo nel dettaglio, è possibile andare ad analizzare il numero di classi nelle scuole statali nella Provincia di Viterbo negli ultimi quattro anni scolastici. Come si evince dalla tabella (Tab ), il numero di classi nella scuola dell infanzia non ha subito, nel corso degli anni, cambiamenti significativi, così come quello delle scuole secondarie di I grado. D altra parte, si rileva un incremento di 15 classi nella scuola primaria, che passano dalle 666 dell anno scolastico 2005/06 alle 679 dell ultimo anno, e una diminuzione relativamente al numero di classi nella scuola secondaria di II grado, che passano dalle 578 dell anno scolastico 2005/06 alle 563 dell anno scolastico 2008/09. Tab : numero di classi per scuole statali nella Provincia di Viterbo. Anni scolastici 2005/ / / /09 n di classi 2005/ / / /09 Scuola infanzia Scuola primaria Scuola secondaria di I grado Scuola secondaria di II grado Fonte: MIUR Nella Provincia di Viterbo il numero degli iscritti nelle scuole per l infanzia, primarie e secondarie della Provincia è per l anno scolastico ancora in corso pari a unità (nell anno scolastico 2003/04 era stato pari a unità). Analizzando i dati degli ultimi tre anni scolastici, si rileva come la distribuzione degli iscritti nelle diverse tipologie di scuola rimanga sostanzialmente uniforme: in particolare, concentrando l attenzione sulla tipologia di scuola, emerge come gli iscritti alla scuola dell infanzia e alle secondarie di primo grado siano meno numerosi rispetto a quelli delle scuole primarie e secondarie di secondo grado, che si attestano sulle unità. Tab : Distribuzione degli iscritti per tipologia di scuola. Anni scolastici 2006/ / /09 scuole dell'infanzia scuole primarie a.s.08/09 a.s.07/08 a.s.06/07 a.s.08/09 a.s.07/08 a.s.06/ Scuole secondarie di I grado Scuole secondarie di II grado a.s.08/09 a.s.07/08 a.s.06/07 a.s.08/09 a.s.07/08 a.s.06/ Fonte: MIUR

29 E possibile fare un analisi storica della distribuzione degli iscritti nell ultimo anno scolastico, confrontando i dati con quelli dell a.s. 1999/00: in quasi un decennio, nella Provincia di Viterbo gli iscritti hanno registrato un lieve aumento (+0,2%). Osservando la distribuzione degli iscritti, emerge un aumento tra gli iscritti delle secondarie di II grado (+1,88%) e un incremento più consistente tra i bambini delle scuole dell infanzia (+6,5%). Altrettanto consistente è il decremento delle iscrizioni nella scuola secondaria di I grado (-6,24%), mentre il numero dei bambini iscritti alle scuole elementari è rimasto sostanzialmente uguale. Tab : Distribuzione degli iscritti per tipologia di scuola: confronto a.s. 2008/ /00 (valori assoluti e %) scuola dell'infanzia scuola primaria a.s. 08/09 a.s. 99/00 var.% a.s. 08/09 a.s. 99/00 var.% , ,04 Scuola secondaria di I grado Scuola secondaria di II grado a.s. 08/09 a.s. 99/00 var.% a.s. 08/09 a.s. 99/00 var.% , ,88 Fonte: MIUR, elaborazione Assessorato Ambiente Fig : Variazione percentuale nella distribuzione degli alunni per tipo di scuola a.s. 1999/00-08/09 variazione % della distribuzione degli iscritti - anni scolastici 1999/00-08/ ,50-0,04 scuole dell'infanzia scuole primarie Scuola secondaria di I grado -6,24 1,88 Scuola secondaria di II grado Fonte: MIUR, elaborazione Assessorato Ambiente Osservando i dati relativi alle iscrizioni nelle scuole superiori, è possibile analizzare le scelte degli studenti viterbesi, che hanno preferito per l anno scolastico (Fig ) gli indirizzi scientifici (32,2%) e tecnici (31%); seguono gli istituti professionali (17,2%) e i licei classici (10,6%). Di gran lunga inferiori le preferenze espresse per i licei magistrali (6,7%) e gli istituti d arte (2,3%). Di seguito inoltre, la tabella (Tab ) illustra le scelte effettuate dagli studenti delle scuole secondarie di II grado negli anni scolastici 2006/07, 2007/08, 2008/

30 Fig : iscritti alle scuole secondaria di II grado: distribuzione % per tipologia di scuola. Anno 2008/09 alunni iscritti per tipologia di scuola - a.s. 2008/ ,2% 2,3% 10,6% 31,0% 6,7% 32,2% Licei classici Istituti e scuole magistrali Istituti professionali Fonte: MIUR, elaborazione Assessorato Ambiente Licei scientifici Istituti tecnici Istituti d'arte Tab : alunni iscritti alle scuole secondaria di II grado. Anni scolastici 2006/ / /09 Licei classici Licei scientifici Istituti e scuole magistrali Istituti tecnici Istituti professionali Istituti d'arte Totale a.s.08/ a.s.07/ a.s.06/ Fonte: MIUR Dai dati del Ministero dell Università e della Ricerca Scientifica, è possibile avere a disposizione il numero del laureati nell Università della Tuscia: complessivamente, nell anno accademico 2006, essi sono stati Andando ad analizzare la composizione percentuale per facoltà, il valore più elevato si registra per la facoltà di Economia (52%), mentre l incidenza minore si ha per la facoltà di Scienze (9,9%). Tab : Laureati presso l Università degli Studi della Tuscia (a.a. 2006) LAUREATI FACOLTA' TOTALE IN % Agraria - CDL 44 Agraria - L 102 Agraria - LS 24 totale 170 9% Conservazione dei beni culturali - CDL 152 Conservazione dei beni culturali - L 121 Conservazione dei beni culturali - LS 25 totale % Economia - CDL 152 Economia - L 837 Economia - LS 42 totale % Lingue e Letterature straniere moderne - CDL 62 Lingue e Letterature straniere moderne - L 76 Lingue e Letterature straniere moderne - LS 1 totale 139 7% Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali - CDL 41 Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali - L 48 Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali - LS 7 totale 96 5% Scienze Politiche - L % totale generale Fonte: Miur, elaborazione dati Polos

31 Il voto di laurea è, insieme alla durata degli studi universitari, tra gli elementi che meglio descrivono la performance dello studente durante il ciclo universitario. In tal senso, nel caso dell università viterbese, prendendo in esame tutte le tipologie di titolo conseguito, CDL L LS 72, il 45% degli iscritti si laurea con un voto medio basso (ovvero tra 66 e 100), il 21% con un voto tra 101 e 105 e il 18% con un voto tra 106 e 110. A questa percentuale va aggiunta una quota di laureati che ha ottenuto un voto di 110 con lode (16%), portando i laureati con voto alto al 34%. Economia presenta il maggior numero di laureati con voto basso 39%, mentre la performance migliore dei voti elevati spetta ad Agraria, seguita da Scienze Matematiche e da Conservazione dei Beni Culturali. Due di queste, Agraria e Conservazione dei Beni Culturali risultavano, nell anno accademico 2002/03, le facoltà che, rispetto al totale degli iscritti (9.974), registravano una quota maggiore di non residenti in sede, richiamando un gran numero di studenti provenienti da tutta Italia (con un incidenza dei fuori sede sul totale degli iscritti pari rispettivamente a 71% e 73%). Fig : Votazione di laurea degli studenti laureati presso l Università della Tuscia (a.a. 2006): valori % per singole facoltà voto voto voto voto voto 110 e lode Agraria 1% 15% 25% 24% 35% Economia 39% 31% 18% 7% 5% Beni culturali 1% 14% 24% 31% 31% Lingue 1% 12% 14% 45% 28% Scienze matematiche 1% 19% 21% 25% 34% Scienze politiche 4% 24% 30% 21% 20% Totale 21% 24% 21% 18% 16% Fonte: Miur, elaborazione dati Polos % 20% 40% 60% 80% 100% Criminalità La sicurezza, che è legata profondamente ai fatti criminosi avvenuti in un determinato territorio, costituisce un asse portante della qualità della vita dei cittadini, incidendo in misura spesso significativa sulla definizione delle politiche del territorio e nel rapporto tra cittadini e istituzioni. Sotto il profilo teorico i livelli della sicurezza possono essere identificati attraverso due dimensioni: una dimensione oggettiva-strutturale e l altra di tipo soggettivo-emotivo. Nell analisi di quest ultima, occorre considerare la sicurezza percepita da una comunità e dai singoli soggetti che vi appartengono: essa si esprime nella domanda di prevenzione da parte dei cittadini, attraverso la richiesta di una maggiore presenza delle Forze dell Ordine sul territorio; pertanto la sicurezza va intesa anche come controllo del territorio attraverso l azione delle Forze Armate e attraverso gli strumenti penitenziari e carcerari. La sicurezza in senso oggettivo rappresenta, invece, una dimensione di base, evidenziata da indicatori e dati sensibili, come il numero di reati denunciati, oggetto dell analisi che segue. 72 CDL: Corso di Laurea (vecchio ordinamento); L: Corso di Laurea; LS: Corso di Laurea Specialistica 383

32 Definizione dell indicatore e metodologia di calcolo L indicatore considera il numero di reati denunciati nel 2007 nella Provincia di Viterbo, distinti per tipologia, e la variazione percentuale rispetto al Viene inoltre preso in considerazione il numero di soggetti denunciati e arrestati sia sul territorio viterbese, che su quello regionale. Evidenze riscontrate L analisi relativa ai reati denunciati nel 2007 evidenzia nel Lazio un aumento della criminalità pari al 4,2% (+5,2% in Italia), che, in termini assoluti, corrispondono a reati in più rispetto al 2006 (attestandosi su un valore pari a ). A livello provinciale, l unica realtà che registra un decremento è quella reatina, mentre sul territorio viterbese nel 2007 i reati denunciati registrano un incremento del 5,2% rispetto al 2006: il dato risulta contenuto se confrontato con gli aumenti significativi di Frosinone (+12,7%) e di Latina (+16,3%), ma è superiore a quello di Roma e a quello medio regionale; ogni abitanti, inoltre, sono stati rilevati 36,8 reati nella Provincia di Viterbo, contro i 69,2 registrati sul territorio capitolino. Tab : Reati denunciati nelle Province del Lazio e in Italia (valore assoluto, indice, var. % 06/07). Anno 2007 NUMERO INDICE/1.000 ABITANTI VAR.% 2006/07 Frosinone ,9 12,7 Latina ,6 16,3 Rieti ,5-3,5 Roma ,2 2,9 Viterbo ,8 5,2 Lazio ,6 4,2 Italia ,3 5,2 Fonte: Rapporto sullo Stato delle Province del Lazio 2008 UPI su dati Eures Dall osservazione dei delitti verificatisi nella Provincia di Viterbo nel 2007, distinti per tipologia di reato (Tab ), emerge come l omicidio volontario, che si configura come la fattispecie di reato più violenta, non presenta alcuna incidenza sul territorio, mentre presentano una certa significatività i furti in appartamento (733, con un incremento del 17,7% rispetto al 2006) e le truffe informatiche (651 e un +10,7%). Nel 2007 diminuiscono, inoltre, del 18,4% i furti di autovetture rispetto all anno precedente; invariato è il numero degli scippi (18 nelle due annualità considerate), mentre i borseggi fanno rilevare l incremento più elevato (+40% ). In termini relativi, ogni 100 mila residenti si registrano 19,7 rapine, 240,3 furti in appartamento, 5,9 furti con strappo, 73,4 furti con destrezza, 213,4 frodi informatiche; mentre ogni 100 mila autovetture ne vengono rubate 112,4. Tab : Reati distinti per tipologia nella Provincia di Viterbo (valore assoluto, indice, var. % 06/07. Anno indice/100 mila abitanti var.% omicidi volontari rapine 60 19,7 5,3 furti in appartamento ,3 17,7 furti di autovetture ,4 ogni 100 mila auto -18,4 scippi 18 5,9 0 borseggi ,4 40 truffe e frodi informatiche ,4 10,7 Fonte: Rapporto sullo Stato delle Province del Lazio 2008 UPI su dati Eures Nel Lazio l analisi dei dati relativi ai soggetti denunciati all Autorità Giudiziaria e ai soggetti arrestati evidenzia un andamento crescente per i primi e decrescente per i secondi (Fig e Tab ). Relativamente alle persone denunciate, si rileva nella Regione un incremento significativo (+8% rispetto al 2006); nel confronto interprovinciale Latina presenta l aumento più rilevante di soggetti 384

33 denunciati, mentre Viterbo rappresenta l unica provincia nella quale il numero di denunciati diminuisce (-1% rispetto al 2006, per un totale di soggetti). Per quanto riguarda i soggetti arrestati, si osserva nel Lazio una diminuzione del 3%, mentre il decremento più significativo è quello registrato sul territorio viterbese (-8,1%): nel 2007 si contano 842 arrestati. Tab : Soggetti denunciati e arrestati nel Lazio e in Italia nel 2007 e variazione % rispetto al 2006 denunciati var% arrestati var% Frosinone , ,2 Latina , ,3 Rieti , ,5 Roma , ,2 Viterbo , ,1 Lazio , ,0 Italia , ,0 Fonte: Rapporto sullo Stato delle Province del Lazio 2008 UPI su dati Eures Fig : Variazione % rispetto al 2006 dei soggetti denunciati e arrestati nel Frosinone soggetti denunciati e arrestati nel Lazio e in Italia - var.% Latina Rieti Roma Fonte: Rapporto sullo Stato delle Province del Lazio 2008 UPI su dati Eures, elaborazione Assessorato Ambiente Altre informazioni interessanti e utili a ricostruire la situazione in materia di sicurezza/criminalità, sono quelle sulle presenze dei detenuti negli Istituti Penitenziari. La popolazione carceraria negli Istituti Penitenziari del Lazio nel 2007 ammonta a individui: di questi l 11,87 affolla la Casa Circondariale 73 di Viterbo, per un totale di 560 soggetti, di cui 265 imputati, 295 condannati e nessuna donna. L effetto dell indulto, che ha agito soltanto sui condannati, ha ridotto in misura significativa la loro presenza nelle Case di Reclusione, mentre non ha avuto alcun effetto sul numero di detenuti presenti nelle Case Circondariali: confrontando infatti il numero di detenuti nel 2001 con quelli del 2007 si rileva un dato sostanzialmente stabile per quanto riguarda la Casa Circondariale di Viterbo che ospitava 502 detenuti nel Un dato certamente più interessante riguarda il numero degli stranieri presenti nelle carceri: gli Istituti Penitenziari italiani registrano un incremento costante e di rilevanti proporzioni, passando da nel 1991, pari al 15,1% del totale dei detenuti, a nel 2007, pari al 37,5%. Tale crescita significativa e continua negli anni del numero di stranieri si osserva anche nella Casa Circondariale di Viterbo, fino al 2004; mentre nella rilevazione avvenuta il 26 aprile 2006 si osserva 73 Gli istituti di custodia preventiva o Case Circondariali assicurano la custodia degli imputati e dei fermati o arrestati dalla Polizia 385 Viterbo Lazio denunciati - var % arrestati - var % Italia

34 un decremento di presenze straniere (Tab ). Tale diminuzione è imputabile ad un ridimensionamento della percentuale di stranieri detenuti rispetto al totale: numericamente si passa da circa 41 stranieri ogni cento detenuti ad una nuova condizione in cui gli stranieri si riducono al 35% circa della popolazione detenuta. Il grafico seguente evidenzia chiaramente l andamento precedentemente sottolineato (Fig ) Tab : Confronto dei dati sulla popolazione detenuta nella Casa Circondariale di Viterbo giudiziario penale Totale stranieri stranieri stranieri date rilevazioni detenuti n % detenuti n % detenuti n % 11/05/ , , ,7 26/02/ , , ,0 12/10/ , , ,5 26/04/ , , ,7 Fonte: Sistan Gli immigrati extracomunitari nella Provincia di Viterbo (Novembre 2006) Fig : Detenuti ospitati nella Casa Circondariale di Viterbo con evidenza sugli stranieri detenuti ospitati negli anni nella Casa Circondariale di Viterbo con evidenza sugli stranieri detenuti stranieri Fonte: Sistan Gli immigrati extracomunitari nella Provincia di Viterbo (Novembre 2006) Circa i detenuti stranieri presenti nel penitenziario in data 26 Aprile 2006, è possibile inoltre affermare che essi provengono da 55 differenti nazionalità, nel 2004 se ne contavano 46 mentre negli anni precedenti questa quota non raggiungeva i quaranta paesi. Inoltre, se si considera la cittadinanza dei 660 detenuti stranieri al 26 aprile 2006 nella Casa Circondariale della Provincia di Viterbo, la maggior parte proviene dalla Romania (36), seguita da Albania e Marocco (30) e Tunisia (21) Problematiche sociali L art. 21 della Legge quadro per la realizzazione del Sistema integrato di interventi e servizi sociali (Legge n.328 dell ) affida allo Stato, alle Regioni, alle Province e ai Comuni il compito di istituire un Sistema Informativo dei Servizi Sociali (S.I.S.S.) per assicurare una compiuta conoscenza dei bisogni sociali, del sistema integrato degli interventi e dei servizi sociali e poter disporre tempestivamente di dati ed informazioni necessari alla programmazione, alla gestione 386

35 e alla valutazione delle politiche sociali, per la promozione e l'attivazione di progetti europei, per il coordinamento con le strutture sanitarie, con le politiche del lavoro e dell'occupazione. Il progetto S.I.S.S./SOCIAL, in ottemperanza al citato art. 21, ha l obiettivo di realizzare il sistema informativo dell area socio-assistenziale della Regione Lazio: esso prevede la realizzazione di strumenti e soluzioni a supporto di tutti i soggetti che interagiscono nell ambito del complesso sistema di gestione ed erogazione dei servizi sociali (enti territoriali ed enti comunali che intercettano la domanda dei servizi sociali sul territorio, quali lo sportello del segretariato sociale ed i servizi sociali professionali); inoltre il progetto prevede la realizzazione di strumenti informativi e servizi di e-government sia a supporto dei cittadini che degli operatori sociali. Il progetto S.I.S.S./SOCIAL si pone all interno di un contesto di riferimento molto complesso, in quanto coinvolge un insieme ampio di enti istituzionali preposti alla programmazione, pianificazione e controllo del sistema (Stato, Regioni, Province, Comuni), nonché un altrettanto significativo insieme di enti e strutture pubbliche e del privato sociale che interagiscono e cooperano nella gestione ed erogazione dei servizi sociali. In relazione all attribuzione delle competenze, le Province hanno, nel sistema integrato, alcune funzioni, tra cui: raccogliere i dati sui bisogni e le risorse rese disponibili dai Comuni e da altri soggetti istituzionali sul territorio; analizzare l offerta assistenziale per promuovere supporto al coordinamento degli interventi territoriali; rilevare l offerta dei servizi e delle strutture socio-assistenziali, socio - educativi e socio sanitari presenti nel territorio di competenza; promuovere iniziative di formazione professionale di base ed aggiornamento; partecipare alla definizione ed all attuazione dei Piani di Zona 74,assicurando il necessario supporto informativo e tecnico, anche avvalendosi di osservatori provinciali sulle politiche sociali; Relativamente al ruolo di raccordo tra il territorio e la Regione assegnato alle Province, è stato istituito l Osservatorio Sociale Provinciale, che si occupa di attivare e conservare una molteplicità di flussi informativi, in entrata e in uscita, con soggetti istituzionali e non (Aziende USL, comuni, organismi distrettuali, prefettura, Centri per l Impiego, uffici della Formazione professionale, ecc.) operanti in vari modi e forme nell area sociale. Tale struttura provinciale di monitoraggio in materia socio-assistenziale è stata formalmente istituita con deliberazione della G.P. n. 10 del nell ambito del Sistema Informativo dei Servizi Sociali (SISS) della Regione Lazio. L Osservatorio Sociale Provinciale si pone come strumento istituzionale di acquisizione e produzione di informazioni sul sociale, realizzando il censimento dei servizi e dei presidi socio-assistenziali esistenti. Definizione dell indicatore e metodologia di calcolo Obiettivo del presente paragrafo è quello di descrivere la dotazione infrastrutturale del territorio allo scopo di verificare se esiste su di esso un adeguata struttura di servizi funzionali allo sviluppo economico e ai bisogni della popolazione. Inoltre, concentrando l attenzione sui minori, il disagio adolescenziale viene misurato dal tasso di abbandono scolastico nelle scuole secondarie di II grado della Provincia di Viterbo per anno di corso e dalla percentuale di alunni ripetenti per tipologia di istituto sul totale degli iscritti. Evidenze riscontrate In relazione alla funzione di monitoraggio svolta dall Osservatorio Sociale Provinciale, si riporta l elenco delle strutture, dei servizi e degli interventi socio-assistenziali attivi alla data del 31 maggio 74 I Piani di zona indicano gli obiettivi strategici e le priorità di intervento, mezzi e modalità di realizzazione di servizi e progetti e sono predisposti a livello di Distretto Sociale, di norma coincidenti con i Distretti Sanitari 387

36 2008 sull intero territorio provinciale: in particolare la tabella distingue le strutture per tipologia di target: Tab : Strutture socio-assistenziali suddivise per tipologia di target, attive nella Provincia di Viterbo al 31/05/2008 strutture socio assistenziali divise per tipologia di target centri diurni case di riposo comunità alloggio strutture semiresidenziali asili nido (anche aziend.) ludoteche case-famiglia servizi socioeducativi gruppi appartamento comunità di pronta accoglienza accoglienza notturna minori anziani adulti con disabilità persone con problematiche psico-sociali multiutenza 1 1 donne 1 1 TOTALE Fonte: Osservatorio Sociale Provinciale, elaborazione Assessorato Ambiente Di seguito viene presentata una tabella (Tab ) che riassume, in base al comune considerato, le strutture presenti a livello provinciale: sul territorio vi sono 24 case di riposo e ben 74 centri diurni per gli anziani, distribuiti in modo omogeneo nel territorio viterbese e presenti in quasi tutti i comuni. In merito alle strutture semi-residenziali, queste sono regolate dalla Legge Regionale del 12 dicembre 2003, n.41, Norme in materia di autorizzazione all'apertura ed al funzionamento di strutture che prestano servizi socio-assistenziali, che definisce una tassonomia delle strutture che offrono servizi residenziali e semi-residenziali, organizzate come strutture a carattere pubblico o privato convenzionato: le strutture semi-residenziali sul territorio provinciale sono destinate ad adulti con disabilità (2) e a persone con problematiche psico-sociali (1) e si trovano nei comuni di Viterbo, Montalto di Castro e Montefiascone. Relativamente ai servizi destinati ai minori, gli asili nido si concentrano nel Comune di Viterbo (11), mentre le ludoteche si trovano nei comuni più densamente abitati. Per quanto riguarda il target delle donne, ad esse è dedicata una comunità di pronta accoglienza, mentre il centro di accoglienza notturna è destinato a più utenze. Tab : Distribuzione comunale delle strutture socio-assistenziali attive nella Provincia di Viterbo al 31/05/2008 centri diurni case di riposo comunità alloggio strutture semiresidenziali asili nido (anche aziend.) ludoteche case-famiglia servizi socioeducativi gruppi appartamento comunità di pronta accoglienza accoglienza notturna COMUNI Acquapendente Bagnoregio Bolsena 1 1 Capodimonte 1 1 Castiglione in T. 1 1 Civitella d'agliano Farnese Graffignano 2 2 Grotte di Castro TOTALE TOTALE 75 la classe adulti con disabilità comprende anche le categorie "disabili gravi" e "persone affette da patologie invalidanti" 388

37 Ischia di Castro 1 1 Latera 1 1 Marta 1 1 Montefiascone Onano Proceno 1 1 San Lorenzo Nuovo 1 1 Valentano Arlena di Castro Canino 1 1 Cellere 1 1 Montalto di Castro Monte Romano 1 1 Piansano 1 1 Tarquinia Tessennano 1 1 Tuscania Bassano in T. 1 1 Bomarzo 1 1 Canepina Celleno Orte Soriano nel Cimino Viterbo Vitorchiano Barbarano Romano 1 1 Bassano Romano Blera Capranica Caprarola Carbognano Monterosi Oriolo Romano Ronciglione Sutri Vejano 1 1 Vetralla Villa S.Giovanni in T Calcata 1 1 Castel Sant'Elia Civita Castellana Corchiano Fabrica di Roma 1 1 Faleria Gallese Nepi Vallerano Vasanello 1 1 Vignanello Calcata 1 1 Faleria 1 1 Gallese 1 1 TOTALE Fonte: Osservatorio Sociale Provinciale, elaborazione Assessorato Ambiente Un altra tipologia di infrastrutture sociali attive nella Provincia di Viterbo è quella delle strutture socio-sanitarie, distinte in comunità socio riabilitative e Residenze Sanitarie Assistenziali (R.S.A.). Quest ultime si collocano tra le strutture che svolgono attività di tipo residenziale e soddisfano il bisogno di assistenza per le persone che non possono affrontare le cure nell'ambiente familiare. Come si evidenzia dalla tabella, delle 14 strutture socio-sanitarie presenti sul territorio, 4 si 389

38 concentrano nel Comune Capoluogo, mentre le altre si distribuiscono in maniera abbastanza uniforme nei centri abitati più popolati. Tab : Strutture sanitarie o socio-sanitarie nella Provincia di Viterbo al 31/05/2008 Denominazione Comune Tipo Struttura R.S.A. L'Assunta Bassano Romano R.S.A. R.S.A. "Giuseppe Sorrentino " Faleria R.S.A. Prov. Ital.na Congregazione F.I.C. "R.S.A. P. Luigi Monti" Montefiascone R.S.A. Villa S. Margherita Montefiascone Comunità socio-riabilitativa R.S.A. Santa Rita (C/O Casa di Cura Nepi) Nepi R.S.A. Casa di Cura Villa Immacolata Viterbo R.S.A. Centro di solidarietà C.E.I.S. "S. Crispino" associazione di volontariato Viterbo Comunità socio-riabilitativa Villa Buon Respiro Viterbo n.c. Villa Ciulepi Monte Romano Comunità socio-riabilitativa Villa Paradiso Tarquinia Comunità socio-riabilitativa Comunità Mondo Nuovo Adelphia Tuscania Comunità socio-riabilitativa Myosotis Bomarzo R.S.A. Villa Serena Montefiascone R.S.A. Centro Geriatrico Giovanni XXIII Viterbo R.S.A. Fonte: Osservatorio Sociale Provinciale Concentrando l attenzione sui minori, questa categoria è stata solo di recente al centro di dinamiche globali (Convenzione dei Diritti dell Infanzia, adottata all unanimità dall Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1989 e il Summit mondiale UNICEF di New York nel 1990) e nazionali (Legge del 28 agosto 1997, n. 285, Disposizioni per la promozione di diritti e di opportunità per l'infanzia e l'adolescenza ), che hanno per la prima volta considerato i bambini e gli adolescenti come titolari di diritti e interventi mirati. A livello regionale, l istituzione dell Assessorato alle Politiche Giovanili ha reso possibile una maggiore attuazione delle strategie di governo del territorio definite nella Legge regionale n. 29 del 2001 Promozione e coordinamento delle politiche in favore dei giovani. Tra le iniziative sinora realizzate si può menzionare la diffusione sul territorio della Carta giovani (dedicata ai residenti di età inferiore ai 26 anni), tessera che prevede numerose agevolazioni in Italia e in Europa nel settore dello sport, della cultura e del tempo libero. Da segnalare tra i progetti attivati nelle 5 province, Officina dell Arte : quella della Provincia di Viterbo sorge nel Comune di Acquapendente ed è uno spazio contenente laboratori multimediali, sale prova, servizi di ristoro gestiti da diverse associazioni, attuato con l'obiettivo di favorire la promozione ed il sostegno delle attività e produzioni culturali giovanili. L Assessorato Politiche Sociali della Regione Lazio ha inoltre promosso la ricerca Il disagio adolescenziale del Lazio: nuove sfide per i servizi sociali, realizzata grazie alla collaborazione dei Servizi sociali del Comune di Roma, delle Province e di alcuni dei Comuni dei sette distretti coinvolti: la ricerca pone al centro del suo studio la problematica dell abbandono scolastico, inteso come forma più grave di disagio giovanile. Tale ricerca è coerente con le funzioni di programmazione, coordinamento ed indirizzo degli interventi sociali della Regione nel percorso di costruzione del Sistema Informativo dei Servizi Sociali (S.I.S.S.): essa offre indicazioni importanti sui bisogni degli adolescenti delle varie realtà locali e informazioni sulle loro esigenze, che fungono poi da supporto alle politiche pubbliche regionali. Queste devono rispondere ai principi di efficacia, efficienza ed economicità (art

39 della legge 328/2000), modulando l offerta e l allocazione delle risorse in relazione alle esigenze della domanda. La ricerca, effettuata su un campione di adolescenti di età compresa tra 14 e 17 anni, suddivisi tra una quota preponderante di ragazzi che frequentano la scuola ed una quota minore di ragazzi in dispersione scolastica, traccia una fotografia molto precisa di quest ultimi: vengono da famiglie che hanno minori risorse economiche e culturali dove i genitori, che non sono molto coinvolti nelle vicende dei figli anche quando loro mostrano affetto e amore, condividono l estraneità verso la scuola dei loro figli e la penalizzazione sociale rispetto ai coetanei. I ragazzi che non frequentano la scuola spesso già lavorano e hanno una visione positiva della propria condizione e la convinzione che abbandonare la scuola sia stata una scelta giusta, in linea con il fatto che la scuola, così com è, non è una opportunità sociale, quanto una perdita di tempo. Il problema della dispersione scolastica viene quindi ricondotto a un ampia serie di fattori esterni e interni alla scuola: in particolare, sono state distinte variabili interne al sistema scolastico, quali l organizzazione, il rapporto scuola-famiglia, le strutture e il corpo docente. Tra le variabili esterne alla scuola sono contemplati il contesto socio economico del territorio (reddito medio pro-capite, livello di istruzione dei residenti, tasso di disoccupazione, disponibilità di offerte formative, culturali e ricreative, situazioni di degrado ambientale), l ambito familiare (titolo di studio dei genitori, reddito familiare, relazioni affettive e parentali), l ambito della soggettività (competenze personali dello studente, caratteristiche caratteriali, trascorsi biografici) e l ambito istituzionale (presenza sul territorio di enti disposti a mettere in atto progetti per la riduzione della dispersione scolastica e la valorizzazione dell istruzione). La ricerca attribuisce agli Enti Locali un ruolo di supporto alle scuole stesse, attraverso l erogazione di sussidi o voucher per ripetizioni o per l acquisto di strumenti didattici ai ragazzi delle fasce disagiate per garantire loro il diritto allo studio. Inoltre gli Enti Locali dovrebbero sia rispondere al disagio dove si è già manifestato sia agire in fase preventiva, attraverso un monitoraggio dell evoluzione dei percorsi scolastici, individuando i ragazzi a rischio di dispersione scolastica. Secondo lo studio è necessario sviluppare dentro i servizi sociali attività specifiche rivolte a questo segmento di utenza potenziale, con progetti che operino in fase preventiva e che coinvolgano i servizi che il territorio offre, le associazioni, gli enti pubblici e le famiglie. A livello nazionale, i provvedimenti per contenere la dispersione scolastica consistono nell abolizione dell'esame di licenza alla fine della quinta classe della scuola primaria per favorire la continuità didattica (riforma dei cicli attuata con la Legge 53/2003), nell innalzamento, a partire dall anno scolastico 2007/2008, dell obbligo scolastico fino ai 16 anni di età (Legge Finanziaria 2007) e nel raggiungimento degli obiettivi fissati dal Programma Operativo Nazionale (PON) dedicato alla scuola e denominato Scuola per lo sviluppo. Il PON Scuola è un piano di sostegno finanziario allo sviluppo del sistema di istruzione e formazione delle regioni del mezzogiorno (Calabria, Campania, Puglia, Sicilia), finanziato da fondi europei, che mira a costituire un forte strumento per sostenere lo sviluppo e l'innovazione del sistema scolastico e che ha tra i suoi obiettivi la riduzione del fenomeno della dispersione scolastica. Anche in ambito europeo il contenimento della dispersione rappresenta uno dei cinque obiettivi che i Paesi membri dovranno raggiungere nel campo dell istruzione entro il 2010, secondo le indicazioni fornite dal Consiglio Europeo di Lisbona nel programma Istruzione e Formazione In particolare l indicatore che viene utilizzato per dar conto del fenomeno della dispersione in ambito europeo è rappresentato dalla quota di 18-24enni con la sola licenza media e fuori dal sistema di istruzione-formazione (early-school leavers): l obiettivo al 2010 è quello di ridurre la quota degli early school leavers al 10%. 391

40 Il grafico seguente mostra la percentuale di early school leavers nelle regioni italiane nelle annualità ed evidenzia come le regioni con le più evidenti difficoltà nel 2007 siano la Valle d Aosta (29,5%), la Campania (28,8%), la Sicilia (26%) e la Puglia (23,9%), nonostante si assista ad un miglioramento generale rispetto all anno precedente. Un buon risultato invece è quello ottenuto dal Lazio (9,5% di early school leavers) che, insieme al Friuli Venezia Giulia (9,2%),ha raggiunto con anticipo l obiettivo europeo del Fig : Percentuale di early school leavers nelle regioni italiane. Anni Italia Valle d'aos ta Campania S icilia Puglia Sardegna Lombardia Calabria Toscana Abruzzo Piemonte Trentino A. Marc he Molis e E milia Romagna B as ilicata Liguria Veneto Umbria Lazio F riuli V. Giulia 19,2 29,5 26,0 28,8 23,9 19,0 21,0 18,9 18,9 18,8 17,7 17,6 16,5 15,2 14,5 14,2 10,7 12,2 12,7 9,5 9,2 0,0 10,0 20,0 30,0 40, Fonte: MIUR Il fenomeno della dispersione scolastica può essere misurato, oltre che con la quota di early school leavers sul totale degli studenti, anche con il numero di drop-outs (abbandoni, ritiri) rilevati nel corso di un anno scolastico. Infatti alla fine di ogni anno scolastico, è possibile individuare la differenza tra il dato iniziale degli alunni iscritti e quello relativo agli alunni che al termine dell anno risultano scrutinati: questo scarto individua il numero di ritirati, di coloro cioè che non hanno mai formalizzato in alcun modo alla scuola l interruzione di frequenza. Gli ultimi dati resi disponibili dal Ministero della Pubblica Istruzione presso tutte le scuole statali e non statali, riferiti all anno scolastico fanno rilevare un numero di abbandoni scolastici pari a nella scuola secondaria di primo grado e di nella secondaria di secondo grado: questi dati indicano che il fenomeno della dispersione si manifesta in misura molto contenuta fino alla scuola secondaria di primo grado, mentre rimane ancora significativo a partire dalla secondaria di secondo grado. Limitatamente alla istruzione secondaria di secondo grado, è possibile misurare il fenomeno del drop out a livello regionale, prendendo in considerazione il tasso di abbandono scolastico: questo indicatore rappresenta il rapporto percentuale tra il numero di alunni iscritti l'anno successivo e il numero totale degli iscritti l'anno precedente 76. Tra le province della Regione Lazio è Roma che fa registrare il dato più basso (0,9), mentre tutte le altre province presentano un tasso superiore all 1%, risultando pari a 1,7 abbandoni ogni 100 iscritti a Frosinone, 1,3 a Viterbo, 1,2 a Rieti e 1,1 a Latina. 76 al netto dei trasferimenti documentati, dei ritiri formalizzati e dei non ammessi alla classe successiva o all'esame, o che seppur ammessi all'esame non lo abbiano superato (bocciati). 392

41 Fig : tasso di abbandono scolastico per provincia Istruzione secondaria di II grado a.s tasso di abbandono scolastico - a.s ,5 2,3 2,0 1,5 1,0 1,7 1,1 1,2 0,9 1,3 1,6 0,5 0,0 Frosinone Latina Rieti Roma Viterbo Lazio Italia Fonte: Rapporto sullo Stato delle Province del Lazio 2008 UPI su dati Eures La disaggregazione per anno di corso (Fig ) conferma, nella Provincia di Viterbo, la presenza di maggiori difficoltà ad affrontare il primo anno: il tasso di abbandono è di 1,7 interruzioni ogni 100 iscritti, ma si registrano valori di poco inferiori anche per il III e IV anno (1,5), mentre decisamente più basso è il tasso di abbandono per l ultimo anno di corso (0,7), quando sono pochi gli studenti che decidono di abbandonare gli studi. Fig : tasso di abbandono scolastico nelle scuole secondarie di II grado della Provincia di Viterbo per anno di corso a.s tasso di abbandono scolastico per anno di corso - a.s ,5 1,7 1,5 1, ,7 0,5 0 I ANNO II ANNO III ANNO IV ANNO V ANNO Fonte: Rapporto sullo Stato delle Province del Lazio 2008 UPI su dati Eures Tra le variabili che influiscono sull abbandono degli studi, alcuni indicatori che potrebbero spiegare il fenomeno sono il numero di ripetenti, quello di promossi con debito, i ritardi accumulati nei vari anni di corso. Relativamente al primo indicatore, a livello regionale si contano 2,1 ripetenti ogni mille iscritti alle elementari, 26,4 alle medie e 61,1 alle superiori. Analizzando le diverse realtà provinciali (Fig ) non si riscontrano significative differenze in tale distribuzione, nemmeno rispetto alla media italiana; in merito alla Provincia di Viterbo, questa presenta il più basso numero di ripetenti nella scuola primaria (0,2) e il numero più alto nella scuola secondaria di primo grado (33,6) rispetto alle altre province. 393

42 Fig : Alunni ripetenti per mille iscritti per grado di istruzione e provincia a. s. 2006/ ,9 56,9 58,8 61,3 58,8 61, ,4 24,8 22,1 26,2 33,6 26,4 26, ,8 1,6 1,2 2,2 0,2 2,1 2,4 Frosinone Latina Rieti Roma Viterbo Lazio Italia scuola primaria scuola secondaria I grado scuola secondaria II grado Fonte: Rapporto sullo Stato delle Province del Lazio 2008 UPI su dati Eures La tabella seguente (Tab ) mostra il numero di alunni ripetenti per grado di istruzione nella Provincia di Viterbo, che confermano come l istruzione superiore costituisca il corso maggiormente impegnativo e difficile da concludersi nei cinque anni previsti. Tab : Alunni ripetenti per grado di istruzione nella Provincia di Viterbo a.s Scuola primaria Scuola secondaria I Scuola secondaria II TOTALE grado grado Fonte: Rapporto sullo Stato delle Province del Lazio 2008 UPI su dati Eures Concentrando l attenzione sulla scuola secondaria di 2 grado, sui 758 alunni ripetenti nel territorio viterbese nell anno scolastico , si registrano 8,9 ripetenti ogni 100 iscritti tra i banchi degli istituti tecnici, 8,5 negli istituti d arte, 7,5 negli istituti professionali. Inferiore la percentuale dei ripetenti nei licei linguistici/magistrali (4,2%) e nei licei scientifici (3,2%) e nei licei classici (3%). I dati provinciali sono in linea con quelli regionali, dove i più alti tassi di promozione si concentrano tra gli alunni dei licei: nei licei linguistici e nei licei scientifici, la percentuale dei ripetenti è pari al 4,7% e nei licei classici del 3%; inoltre il grafico (Fig ) mostra come i dati provinciali e regionali risultino coerenti con quanto rilevato a livello nazionale. 394

43 Fig : Valori % degli alunni ripetenti per tipologia di istituto sul totale degli iscritti alla scuola secondaria di II grado - a.s. 2006/ ,0 5,0 0,0 % alunni ripetenti per tipologia di istituto - a.s ,9 8,9 8,5 8,0 8,18,2 8,28,0 7,0 7,5 4,7 3,9 3,0 4,2 4,8 3,2 3,2 2,4 0,0 licei classici licei scientifici licei artistici istituti tecnici isttituti d'arte licei linguistici/magistrali istituti professionali Viterbo Lazio Italia Fonte: Rapporto sullo Stato delle Province del Lazio 2008 UPI su dati Eures Relativamente all anno di corso, il dato provinciale, in linea con la media laziale e italiana, conferma la difficoltà degli studenti ad affrontare i cambiamenti e le novità delle superiori rispetto alle scuole medie: il 33,5% degli alunni bocciati ripete infatti il primo anno, il 24,5% il secondo, il 20,4% il terzo e il 17,2% il quarto; mentre il numero dei ripetenti scende sensibilmente al quinto anno (4,4%). Fig : Valori % degli alunni ripetenti per anno di corso sul totale degli alunni ripetenti nella scuola secondaria di II grado a.s ,0 35,0 30,0 25,0 20,0 15,0 10,0 5,0 0,0 % di alunni ripetenti per anno di corso - a.s ,5 32,9 30,4 24,5 24,0 23,8 23,9 23,0 20,4 17,2 15,5 14,9 6,2 4,4 5,4 I ANNO II ANNO III ANNO IV ANNO V ANNO Viterbo Lazio Italia Fonte: Rapporto sullo Stato delle Province del Lazio 2008 UPI su dati Eures Un ulteriore indicatore della difficoltà degli studenti nel conseguire il diploma è costituito dall incidenza della promozione parziale sul totale dei promossi (Fig ). Nell anno scolastico 2006/2007 nella Provincia di Viterbo risultano 44 ogni 100 promossi gli studenti che hanno superato il primo anno delle superiori con debiti, 44,3 ogni 100 gli alunni del secondo, 39,9 i promossi del III e 38,6 gli studenti comunque ammessi ad affrontare l anno della maturità. 395

44 Fig : alunni promossi con debito ogni 100 promossi tra gli studenti delle scuole secondarie di II grado nella Provincia di Viterbo - a.s alunni promossi con debito ogni 100 promossi - a.s ,0 44,3 39,9 38,6 I ANNO II ANNO III ANNO IV ANNO Fonte: Rapporto sullo Stato delle Province del Lazio 2008 UPI su dati Eures 13.7 Economia e mercato del lavoro Per avere un quadro completo della popolazione residente nella Provincia di Viterbo e dei fenomeni economici che investono il suo territorio, è necessario analizzare il mercato del lavoro, ovvero le caratteristiche dell occupazione a livello provinciale. La conoscenza dell andamento occupazionale provinciale viene ricostruito, analizzando due indicatori: il tasso di occupazione e quello di disoccupazione. E bene ricordare che la variazione della forza di lavoro e delle sue componenti è espressione diretta dei cambiamenti strutturali e congiunturali che si producono all interno dell economia di riferimento L analisi delle caratteristiche del mercato del lavoro a livello locale prende avvio dall analisi dell occupazione in termini quantitativi, confrontando i dati dell ultima annualità (il 2007) con quelli del Inoltre, al fine di evidenziare eventuali similitudini o scostamenti dai trend segnati nei contesti territoriali attigui alla Provincia di Viterbo e, in particolare, con il dato regionale, nonché con la realtà nazionale, vengono confrontati i dati provinciali disponibili con quelli delle altre realtà geografiche prese a riferimento. Definizione dell indicatore e metodologia di calcolo L indicatore considera il tasso di occupazione e disoccupazione come percentuale del tasso di disoccupazione provinciale, regionale, nazionale. Lo stesso tasso di disoccupazione viene calcolato per età e per sesso. Evidenze riscontrate Le tabelle seguenti (Tab e Tab ) mostrano la situazione del mercato del lavoro nell anno 2007 a livello provinciale, regionale e nazionale, specificando la distribuzione della popolazione in età lavorativa nelle diverse classi. Nel corso del 2007 il mercato del lavoro nella Provincia di Viterbo registra, rispetto alla popolazione in età lavorativa ( unità), una presenza di forze lavoro 77 pari a unità. Esaminando questo dato negli ultimi quattro anni nella Provincia di Viterbo, si osserva un forte 77 Le forze lavoro comprendono le persone di 15 anni e più occupate e quelle in cerca di occupazione 396

45 incremento, tra 2006 e 2007, nel numero totale di persone che si offrono sul mercato locale del lavoro, pari al +4,7% con un intensità superiore sia al dato regionale (+3,1%) che, soprattutto, a quello nazionale, dove la crescita è stata appena del +0,3%. Tuttavia, confrontando il dato provinciale del 2007 con quello del 2004, si osserva come il numero delle forze lavoro sia diminuito di quasi unità. Tab : Popolazione residente di 15 anni e più distinta in forze di lavoro/non forze di lavoro. Anno forze lavoro Non forze lavoro Totale (popolazione > 15 anni) Viterbo Lazio Italia Fonte: ISTAT, elaborazione Assessorato Ambiente Tab : Forze lavoro (valori assoluti e var.% 07-06). Anni Forze di lavoro var% Viterbo ,7 Lazio ,1 Italia ,3 Fonte: Polos 2007 Sul territorio provinciale le forze di lavoro al 2007 sono composte per la maggior parte da occupati, circa il 90% del totale, e per circa il 10% da disoccupati ( unità): si registra, pertanto, un tasso di disoccupazione più alto, sia rispetto al dato regionale (6,4%), che a quello nazionale (6,1%). Tab : Occupati e disoccupati (valori assoluti e %). Anno Totale forze lavoro % totale forze lavoro 2007 Occupati % occupati in cerca di occupazione % in cerca di occupazione Viterbo , , Lazio , , Italia , , Fonte: ISTAT, elaborazione Assessorato Ambiente Dall analisi temporale dello stesso indicatore (Tab ) emerge come territorio della Tuscia si sia registrato un aumento del tasso di disoccupazione rispetto al 2004 (+1,3%), in controtendenza rispetto al calo registrato dal trend nazionale (-1,9%) e regionale (-1,5). Inoltre la Provincia di Viterbo negli ultimi due anni mostra un andamento della disoccupazione assai irregolare, dove alla forte flessione del 2006 segue un brusco aumento del Considerando i dati sul tasso di occupazione emerge come, seguendo sostanzialmente la dinamica nazionale, il tasso di occupazione regionale mantenga uno scarto positivo pressoché invariato nel tempo rispetto alla media nazionale, pari a circa un punto percentuale (59,7% contro 58,7% nel 2007). Il tasso provinciale, per contro, subisce, nel quadriennio considerato, un calo prossimo a 5 punti percentuali, che lascia la provincia con un tasso di occupazione pari al 52,4%, lo stesso registrato nel Tab : Tasso di occupazione e disoccupazione. Anni Tasso di occupazione Tasso di disoccupazione var% var %07-04 Viterbo 55,1 52,5 52,4 52,4-4,9 8,3 9 6,8 9,6 1,3 Lazio 58,5 58,4 59,3 59,7 2,1 7,9 7,7 7,5 6,4-1,5 Italia 57,4 57,5 58,4 58,7 2,3 8 7,7 6,8 6,1-1,9 Fonte: Rapporto sullo stato delle Province del Lazio 2008 UPI su dati Eures

46 Fig : Tasso di disoccupazione nella Provincia di Viterbo. Anni tasso di disoccupazione nella Provincia di Viterbo ,3 9,0 6,8 9, Fonte: Rapporto sullo stato delle Province del Lazio 2008 UPI su dati Eures, elaborazione Assessorato Ambiente Considerando le differenze di genere, dalla lettura dei dati relativi alla componente maschile ed a quella femminile, emerge come quest ultima risulta tradizionalmente svantaggiata nell accesso al mondo del lavoro. In altre parole, si rileva una maggiore difficoltà nell assorbire la forza lavoro locale nella sua componente femminile, con tassi di occupazione (38,40%) nettamente inferiori a quelli maschili (66,30%) e, viceversa, con una disoccupazione molto più estesa. Nel dettaglio, il tasso di disoccupazione femminile fra i 15 e i 64 anni si è attestato, nel 2007, al 13,6%, valore sensibilmente superiore rispetto al dato nazionale e regionale; mentre il tasso di disoccupazione maschile al 2007 è pari al 7,1%. Tab : Tasso di occupazione e disoccupazione per sesso. Anno tasso di occupazione tasso di disoccupazione maschi femmine totali maschi femmine totali Viterbo 66,30 38,40 52,40 7,10 13,60 9,60 Lazio 71,70 48,10 59,70 5,10 8,20 6,40 Italia 70,70 46,60 58,70 4,90 7,90 6,10 Fonte: ISTAT, elaborazione Assessorato Ambiente Analizzando il numero di occupati all interno dei singoli settori nella Provincia di Viterbo, è possibile comprendere quali siano i segmenti economici più attivi e quelli meno dinamici nell assorbire figure professionali all interno delle attività produttive locali. In questo senso, Viterbo presenta una struttura occupazionale settoriale simile a quella regionale, come dimostrano le percentuali molto vicine relative alla distribuzione percentuale del numero di occupati per attività economica (Tab ). In particolare, nell anno 2007, la struttura occupazionale del territorio viterbese risulta fortemente incentrata sul terziario, settore che registra un incremento del 3% rispetto all anno precedente e nel quale sono occupati l 80,1% dei lavoratori provinciali: dato, quest ultimo superiore sia a quello regionale (79,1%) e a quello nazionale (65,9%). La crescita occupazionale nei servizi ha in qualche modo compensato la flessione registrata nell agricoltura (var. 2006/07: -24,2%), mentre l industria nel 2007 registra un decremento molto basso (-0,2%) nel numero di occupati rispetto all anno precedente. Tab : composizione dell'occupazione per attività economica (anno 2007) 2007 agricoltura manifatturiero costruzioni totale industria servizi totale occupati Viterbo Lazio Italia Fonte: Rapporto sullo stato delle Province del Lazio 2008 UPI su dati Eures 398

47 Tab : distribuzione % degli occupati per attività economica (anno 2007) totale % 2007 agricoltura manifatturiero costruzioni totale industria servizi occupati Viterbo Lazio Italia 2,5 2,2 4 8,8 11,3 21,7 8,6 7,5 8,4 17,4 18,8 30,2 80, , ,9 100 Fonte: Rapporto sullo stato delle Province del Lazio 2008 UPI su dati Eures Tab : Occupati nel 2006 per settore di attività economica e variazione percentuale rispetto al 2007 var.% var.% var.% totale occupati var.% agricolturaa totale industria servizi Viterbo Lazio Italia ,2-9,1-5, ,2 1,6 1, ,0 5,5 1, ,6 4,4 1,0 Fonte: Rapporto sullo stato delle Province del Lazio 2008 UPI su dati Eures Il grafico (Fig ) mostra come si distribuisce la struttura occupazionale nella Provincia di Viterbo, suddivisa per attività economica: al 2007 l 80,1% della popolazione è occupataa nel settoree dei servizi, il 17,4% nel settore industriale e il 2,5% in quello agricolo. Fig :Distribuzione percentuale degli occupati per attività economica in Provincia di Viterbo. Anno ,5% 17,4% 80,1% agricoltura industria servizi Fonte: Rapporto sullo stato delle Province del Lazio 2008 UPI su dati Eures, elaborazione Assessorato Ambiente 399

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