Network management. Dott. Alessandro Sancino Ricercatore ALTIS, Divisione Public Management. 0. Un inquadramento: dove siamo

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1 Network management Dott. Alessandro Sancino Ricercatore ALTIS, Divisione Public Management 1 0. Un inquadramento: dove siamo Modelli di riferimento Burocrazia New Public Management Network Management Momento storico Fino agli anni ottanta Dagli anni novanta fino ai primi anni del Duemila, ma per certi aspetti ancora in corso Focus istituzionale Burocrazia pubblica Mercato e singola azienda pubblica Principi organizzativi Centralizzazione e controllo gerarchico della fornitura di servizi pubblici Decentralizzazione, specializzazione organizzativa (agenzie); contracting out; performance management Dai primi anni del Duemila: ancora pienamente in corso e da implementare Stakeholders esterni, network interaziendali Accountability e responsabilità sociale; Sussidiarietà orizzontale e verticale (interdipendenza) Ruolo della comunità Cittadino-utente Consumatore (cliente) Cittadino stakeholder Concetto di bene economico ispiratore delle scelte pubbliche Distinzione tra "bene pubblico" e "bene privato" Separazione tra finanziamento e fornitura dei servizi pubblici Beni relazionali Caratterizzazione delle relazioni Autoritative Contrattuali Cooperative Ruolo dei manager pubblici Implementazione neutrale di politiche formulate ex ante Pianificazione, budgeting, leadership, controllo della performance Interazione con attori esterni interdipendenti, ma autonomi; costruzione di relazioni fiduciarie 2

2 0. Definizione di network pubblico Un insieme di nodi legati tra loro da relazioni e connessioni di vario tipo Presenza di almeno due attori o entità che costituiscono i nodi della rete. I nodi devono avere la caratteristica della vitalità: capacità di sopravvivere autonomamente e di comunicare con altri sistemi Condizione di interdipendenza Presenza di connessioni, ossia di legami attraverso cui si connettono i nodi che costituiscono la rete Proprietà operative che definiscono il funzionamento della rete: linguaggi e codici che governano i comportamenti; sistemi operativi della rete e meccanismi di governo delle relazioni 3 1. Network management Il network management include due componenti: la progettazione del network ( network structure ed institutional building ed il network game (gestione e funzionamento) Il network management riguarda quindi il funzionamento della rete ed il suo sviluppo di medio lungo periodo Stimolare azioni di change management rispetto alla situazione ante network al fine di migliorare la performance Rendere le relazioni collaborative strutturate ed operative Generare consenso attraverso strumenti formali ed informali 4

3 1. Elementi di complessità per i network manager La mission e gli interessi dei nodi appartenenti al network possono non coincidere od essere confliggenti Possono esistere diverse culture organizzative e differenti prassi gestionali La mappa degli stakeholders di riferimento può essere differente Va presidiato il ciclo di vita del network a seconda dei mutamenti che avvengono nei nodi Occorre ripensare gli strumenti aziendali in una logica di rete: ritardo della letteratura 5 1. Le competenze del network manager Stabilire legami e relazioni con i diversi soggetti Predisporre e facilitare le interazioni tra i soggetti parte del network Definire ex ante modalità di regolazione dei conflitti che potrebbero sorgere tra i soggetti parte del network Costruire un immagine unica e condivisa della rete Esercitare una funzione di brokeraggio nella rete: trovare equilibrio tra i problemi e le esigenze cui deve essere data risposta con l attivazione del network Spiccato orientamento a ragionare in termini interaziendali 6

4 1. Le competenze del network manager Tre tipologie di network manager: direttore di orchestra, con un forte ruolo di leadership soft manager, con un orientamento volto al laissez faire in cui vengono messi intorno ad un tavolo i diversi soggetti, facilitandone l interazione, senza intervento attivo da parte del broker sull esito del processo di negoziazione produttore cinematografico, fortemente coinvolto nei processi di interazione e negoziazione e deciso a mantenere una elevata e costante partecipazione dei vari attori al network 7 2. Tipologia di network pubblici Reti paritetitiche: la PA non si distingue in modo significativo dagli altri nodi in termini di poteri sovraordinati o intensità delle leve di controllo rilevanti Il network è composto da soggetti pubblici o da soggetti pubblici e privati di varia natura Il soggetto pubblico non può disegnare i confini del network, ma può agevolare l interazione tra i nodi Es: leadership plurale nei piani di zona 8

5 2. Tipologia di network pubblici Reti pivotali: Il network è composto da soggetti pubblici o da soggetti pubblici e privati di varia natura la PA non dispone di una posizione gerarchicamente sovraordinata, ma esercita una posizione di leadership nel network nei processi di connessione, indirizzo e coordinamento La leadership può derivare da: autorevolezza storicamente acquisita; disponibilità di risorse (finanziarie, patrimoniali, organizzative, gestionali); leadership politica e culturale Es: Ruolo della PA nei patti territoriali di sviluppo 9 2. Tipologia di network pubblici Gruppi pubblici: Quando esiste una capogruppo con un ruolo istituzionalmente sovraordinato e/o in grado di esercitare intense prerogative di governo (non necessariamente con la proprietà) verso gli altri soggetti parte del gruppo La PA costituisce di fatto il soggetto economico unitario di un sistema di aziende sul quale esercita poteri sovraordinati Es: Aziende Sanitarie Pubbliche costituiscono un gruppo regionale 10

6 2. Tipologia di network pubblici Network di pianificazione ed indirizzo: la finalità consiste nella formulazione di linee strategiche e di indirizzo, nella rappresentazione dell interesse pubblico, nella regolazione e controllo dei nodi con i quali si manifestano interdipendenze Network di erogazione: la finalità è il coordinamento e l erogazione di un servizio al fine di raggiungere condizioni migliori Driver nella creazione di network pubblici Sostegno politico Cultura organizzativa propensa alla collaborazione Visione comune Omogeneità delle municipalità Disponibilità di risorse finanziarie Gradualità del processo di costruzione del network Esistenza di un network leader 12

7 4. Dimensioni da presidiare 1. Progettazione dei confini e degli assetti istituzionali della rete: Individuazione dei partner Definizione della finalità e mission della rete e dei singoli nodi nella rete Disegno della struttura organizzativa Regolazione dei sistemi di contributi e ricompense dei singoli nodi 2. Definizione dell allocazione istituzionale della funzione di produzione: Individuazione dell istituto incaricato di governare e gestire i processi di produzione e di erogazione dei servizi, cui è attribuito il potere di organizzare i processi Dimensioni da presidiare 3. Funzione di proprietà nei confronti dei nodi della rete Mantenimento e valorizzazione nel tempo del capitale e del patrimonio conferito e creatosi: economicità, efficienza, massimizzazione di valore per i nodi azionisti della rete Scelta delle formule per la gestione della funzione di produzione (gestione in house; contracting in/out; PPPs ecc.) 4. Funzione di committenza Perseguimento dei risultati sociali attesi e massimizzazione del valore pubblico per gli utenti dei servizi, cittadini, stakeholders 14

8 5. Le Unioni di Comuni In Italia (dati Istat, 2009) persone vivono in Comuni che appartengono ad un Unione di Comuni, quasi un italiano su 10 (9,5% della popolazione) La variabilità della popolazione di quelli che appartengono alle Unioni è molto ampia: si va dagli abitanti di Brindisi (che appartiene all Unione dei Comuni Valesio) ai 66 di Rima S. Giuseppe dell Unione Val Pitta in provincia di Vercelli Le Unioni di Comuni sono in tutto 313 (dati dic. 2009) e comprendono Comuni. Nelle Isole quasi un Comune su due aderisce ad un Unione Fonte: Rapporto ANCI CITTALIA (2011) Le Unioni di Comuni 39% delle Unioni ha 2-3 membri, 39% ha da 4 a 6 membri, il 22% ne ha oltre da 7 in su. In media le Unioni sono composte da 5 Comuni 35% delle Unioni ha una popolazione tra e abitanti, 24% tra e , 20% meno di Il 36% ha meno di 5 dipendenti, il 19% tra i 6 ed i 10, 22% tra 11 e 20, il 16% tra 21 e 50, l 8% ha più di 50 dipendenti Il DG accanto alla figura del SG è previsto solo nel 12% dei casi Fonte: Rapporto ANCI CITTALIA (2011) 16

9 Le funzioni conferite: incidenza sul totale delle Unioni (ANCI, Cittalia 2011) Polizia Municipale 60 Cultura, Musei, Biblioteche 45,7 Protezione Civile 41,4 Servizi sociali e alla persona 41,4 Informatizzazione dei servizi 32,9 Servizi Scolastici 31,4 Nuclei di Valutazione 30 Personale 30 Attività Produttive 28,6 Gestione economico finanziaria 27,1 Igiene urbana, randagismo 27,1 Sportello unico per le imprese 27,1 Appalti, gare e contratti 25,7 Lavori e illuminazione pubblica, Manutenzioni 25,7 Trasporto Scolastico 25,7 Turismo 25,7 Mense Scolastiche 22,9 Tributi 22,9 Parchi, servizi tutela ambiente 21,4 Segrteria Generale 20 Urbanistica, pianificazione, gestione del territorio 18,6 Urp, Informagiovani, Sportelli al cittadino 18,6 Edilizia Privata, sismica, ufficio tecnico 17,1 Affari Generali 15,7 Necroscopici e Cimiteriali 15,7 17 %

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