SEMINARIO TECNICO. Sistemi fissi di rivelazione automatica. La nuova normativa UNI9795. Il suo presente e futuro e TS EN Ing. Sergio Sanfratello
|
|
- Erica Alfonsina Colombo
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 SEMINARIO TECNICO Sistemi fissi di rivelazione automatica. La nuova normativa UNI9795. Il suo presente e futuro e TS EN54-14 Ing. Sergio Sanfratello
2 Scopo e campo di applicazione La presente Norma descrive le procedure per il controllo iniziale, la sorveglianza, il controllo periodico, la manutenzione e la revisione dei sistemi di rivelazione incendi, anche per quelli impiegati per attivare un sistema di spegnimento. Lo scopo è di verificare la funzionalità degli impianti (nuovi ed esistenti) e nonla loro efficacia, per la quale si rimanda alla UNI 9795.
3 Termini e definizioni Rivelatore d incendio: componente di un sistema di rivelazione incendio che contiene almeno un sensore fisico e/o chimico associato all incendio e che fornisce almeno un corrispondente segnale alla centrale di controllo. Rivelatore di calore: rivelatore sensibile all innalzamento della temperatura. Rivelatore di fumo: rivelatore sensibile alle particelle dei prodotti della combustione sospesi nell atmosfera (ottico di fumo, lineare).
4 Termini e definizioni Rivelatore di fiamma: rivelatore sensibile alla radiazione emessa dalle fiamme di un incendio. Rivelatore multicriterio: rivelatore sensibile a più di un fenomeno causato dell incendio Rivelatore termico lineare (cavo termosensibile): rivelatore che risponde alla temperatura sorvegliata in prossimità di una linea continua. Rivelatore ad aspirazione: rivelatore di fumo nel quale l aria e l aerosol passano attraverso un dispositivo di campionamento tramite sistema di aspirazione.
5 Termini e definizioni Sorveglianza: controllo visivo atto a verificare che le attrezzature e gli impianti siano nelle normali condizioni operative, siano facilmente accessibili e non presentino danni visibili. Può essere effettuata da personale della Committente dopoadeguate istruzioni. Controllo periodico: insieme delle operazioni da effettuarsi con frequenza almeno semestrale per verificare la completa e corretta funzionalità delle attrezzature e degli impianti.
6 Termini e definizioni Manutenzione: operazione o intervento finalizzato a mantenere in efficienza ed in buonostato le attrezzature e gli impianti. Manutenzione ordinaria: operazione che si attua in loco con strumenti ed attrezzi di uso corrente. Si limita a riparazioni di lieve entità o sostituzioni di parti di modesto valore. Manutenzione straordinaria: intervento di manutenzione che non può essere eseguito in loco o che richiede mezzi, strumenti o attrezzi particolari, sostituzioni di intere parti di impianto, revisione o sostituzione diapparecchi non riparabili in loco.
7 Termini e definizioni Controllo iniziale: effettuato per verificare la completa e corretta funzionalità delle apparecchiature e delle connessioni, nonché la corrispondenza con i documenti di progetto. Consegna formale di un sistema: consegna del sistema alla Committente con emissione dei documenti previsti dalla legislazione vigente e redazione della dichiarazione di conformità da parte dell installatore. Avviamento sistema: fase operativa pratica, costituita da una serie di controlli funzionali e di verifiche visive operate sui componenti del sistema, condotta da personale specializzato.
8 Termini e definizioni Sistema modificato: impianto di rivelazione esistente nel quale sono state apportate modifiche per la sostituzione di apparecchiature con caratteristiche diverse rispetto alla precedenti, modifica della loro quantità o collocazione, tali da comportare una revisione del progetto originale. Revisione impianto: controllo accurato e particolare del sistema, la periodicità e metodologia dipende dalle prescrizioni normative e legislative relative ai singoli componenti utilizzati o dalle istruzioni fornite dal costruttore delle apparecchiature stesse. Responsabile del sistema: datore di lavoro o persona da lui preposta secondo la legislazione vigente (Testo Unico).
9 Fasi e periodicità Fase Periodicità Circostanza Controllo iniziale Occasionale Prima della consegna di un nuovo sistema o nella presa in carico di un sistema in manutenzione Sorveglianza Almeno ogni 30 giorni Secondo il piano di manutenzione programmata del responsabile del sistema Controllo periodico Almeno ogni 6 mesi Secondo il piano di manutenzione programmata del responsabile del sistema Manutenzione ordinaria Manutenzione straordinaria Occasionale Occasionale Secondo esigenza per riparazioni di lieve entità Secondo esigenza per riparazioni di particolare importanza Revisione sistema Almeno ogni 10 anni Secondo indicazioni normative e legislative in funzione delle apparecchiature impiegate o delle istruzioni dei costruttori
10 Documentazione Fase Controllo iniziale Sorveglianza Controllo periodico Manutenzione ordinaria Manutenzione straordinaria Revisione sistema Documenti da produrre e riportare nel registro Rapporti di prova e liste di riscontro o controllo funzionale come minimo secondo quanto indicato nell appendice A Semplice registrazione conforme al piano di manutenzione programmata dal responsabile del sistema Registrazione delle attività e dei controlli su formato, stabilito dal responsabile del sistema Registrazione del documento di intervento sottoscritto dal personale tecnico qualificato incaricato della manutenzione Registrazione del documento di intervento sottoscritto dal personale tecnico qualificato incaricato della manutenzione Rapporti di prova e liste di riscontro o controllo funzionale come minimo secondo quanto indicato nell appendice A
11 Condizioni ambientali durante le prove e le verifiche Condizioni durante la fase di controllo iniziale: le condizioni di prova ideali per il controllo iniziale, sono quelle di normale funzionamento del sistema. Nel caso gli ambienti non fossero nelle condizioni ottimali (es. cantiere), verificare quanto segue - nell ambiente non ci siano condizioni tali da falsare il funzionamento del sistema; - il funzionamento dei dispositivi da sottoporre a prova non sia condizionato da oggetti provvisori o materiali che compromettono l efficacia del sistema. In ogni caso verificare che le segnalazioni o le attivazioni non determinino condizioni di pericolo a cose e persone. Assicurarsi che il personale presente sia stato avvisato delle prove in corso, al fine di evitare disagi o panico. Verificare la pulizia delle apparecchiature anche a fine prove.
12 Condizioni ambientali durante le prove e le verifiche Condizioni durante la fase di sorveglianza: il controllo di sorveglianza deve essere effettuato nelle condizioni esistenti durante l ordinaria operatività dei sistemi. Condizioni durante il controllo periodico, la manutenzione e la fase di revisione: il controllo di sorveglianza deve essere effettuato nelle condizioni esistenti durante l ordinaria operatività dei sistemi. Verificare comunque che le segnalazioni o le attivazioni non determinino condizioni di pericolo a cose e persone. Nel caso di sistemi legati all attivazione di impianti di spegnimento (es. gas), mettere in atto tutte le misure necessarie che evitino scariche accidentali. Assicurarsi che il personale presente sia stato avvisato delle prove in corso, al fine di evitare disagi o panico.
13 Condizioni ambientali durante le prove e le verifiche Condizioni di sicurezza durante operazioni in aree pericolose: prima di operare sulle apparecchiature, verificare che non esistano condizioni di pericolo per se e per gli altri. In ogni caso chiedere ed ottenere il permesso dal responsabile della sicurezza della Committente, tutte le informazioni circa i rischi presenti in ambiente e le misure di sicurezza da adottare secondo quanto previsto dalla legislazione vigente (Testo Unico). Per i sistemi ubicati in luoghi con pericolo di esplosione per la presenza di gas, devono essere eseguite le indicazioni della CEI EN
14 Strumentazione e documentazione da impiegare durante le prove Prima di operare su un sistema antincendio, è necessario che il Tecnico sia in possesso di almeno: -manuali relativi alla centrale di controllo e alle apparecchiature installate; -disegni e documentazioni di progetto dell impianto conformi a quanto installato (es. revisioni successive); -norme di riferimento o procedure dei costruttori delle apparecchiature, ove presenti; -strumenti di prova predisposti dai produttori delle apparecchiature, ove presenti; - la strumentazione elettronica adeguata alle prove da eseguire come da istruzioni del costruttore delle apparecchiature, è raccomandato l utilizzo di almeno un multimetro.
15 Strumentazione e documentazione da impiegare durante le prove Prova della centrale: prima di operare su una centrale di controllo, è necessario che il Tecnico sia in possesso di almeno: - manuali e schemi elettrici; - programmi software o procedure di prova del costruttore; - la strumentazione elettronica adeguata alle prove da eseguire come da istruzioni del costruttore. Prova dei rivelatori di fumo puntiformi: oltre a quanto indicato ai punti precedenti, è necessario che il Tecnico sia in possesso di strumenti di prova indicati dai costruttori, come ad esempio dispositivi artificiali di produzione di fumo o altro prodotto efficaci.
16 Strumentazione e documentazione da impiegare durante le prove Prova dei rivelatori di fumo lineari: oltre a quanto indicato ai punti precedenti, è necessario che il Tecnico sia in possesso di strumenti di prova indicati dai costruttori, come ad esempio appositi filtri di oscuramento tarati e forniti dai costruttori stessi. Prova dei rivelatori termici: oltre a quanto indicato ai punti precedenti, è necessario che il Tecnico sia in possesso di strumenti di prova indicati dai costruttori, come ad esempio riscaldatori elettrici, ad aria o a gas. Prova dei rivelatori termici lineari: spesso si differenziano tra loro per tipologia di funzionamento, è quindi necessario fare riferimento alla normative disponibili, alle istruzioni del costruttore o a quelle fornite dal progettista.
17 Strumentazione e documentazione da impiegare durante le prove Prova dei sistemi di rivelazione ad aspirazione: a questa famiglia appartengono apparecchiature che operano secondo criteri di sensibilità e principi operativi diversi, è quindi necessario fare riferimento alla normative disponibili, alleistruzione del costruttore o a quelle fornite dal progettista. Prova dei pulsanti di allarme incendio: oltre a quanto indicato ai punti precedenti, è necessario che il Tecnico sia in possesso almeno di strumenti specifici in grado di simulare la rottura del vetro e un numero sufficiente di vetrini frangibili nel caso le prove ne prevedano la rottura. Prova dei rivelatori di fiamma: a questa famiglia appartengono apparecchiature che operano secondo criteri di sensibilità e principi operativi diversi, è quindi necessario fare riferimento alla normative disponibili, alleistruzioni del costruttore o a quelle fornite dal progettista.
18 Strumentazione e documentazione da impiegare durante le prove Prova dei segnalatori ottico acustici: oltre a quanto indicato ai punti precedenti, potrebbe essere utile che il Tecnico sia in possesso di uno strumento fonometrico. Prova dei dispositivi attuatori dei sistemi di estinzione: oltre a quanto indicato ai punti precedenti, può essere utile che il Tecnico disponga di apparecchi elettronici di simulazione da collegare in sostituzione temporanea del dispositivo diattuazione. Prova dei dispositivi di commutazione: trattandosi prevalentemente di contatti di scambio possono essere utilizzati gli stessi dispositivi comandati o un multimetro.
19 Metodologia di controllo iniziale Procedura per il controllo preliminare Il controllo iniziale deve essere eseguito da personale qualificato, tale controllo è costituito da una verifica visiva del sistema in conformità alla UNI 9795, prevedendo quindi: - la corrispondenza al progetto esecutivo; - il controllo che la posa in opera sia stata eseguita secondo normative vigenti per le parti applicabili; - il controllo visivo dei collegamenti elettrici; - il controllo visivo dei collegamenti meccanici. La verifica visiva è molto importante, un impianto esteticamente ben eseguito denota una cura costruttiva, utile anche agli interventi futuri.
20 Metodologia di controllo iniziale La parte visiva del sistema deve essere esaminata per controllare: - che le cassette ed i percorsi siano chiaramente identificabili; - che i percorsi dei cavi siano esenti da influenze ambientali; - che le curve e le giunte siano eseguite a regola d arte; - che i supporti meccanici dell impianto siano regolari e stabili; - il bloccaggio e la tenuta meccanica dei tubi in prossimità dei raccordi con le cassette; - che gli ingressi nelle cassette siano collegati a regola d arte; - i collegamenti di messa a terra; - che la messa a terra dello schermo sia in un solo punto o comunque secondo quanto indicato dal costruttore;
21 Metodologia di controllo iniziale La verifica visiva del sistema prevede anche l apertura delle cassette di giunzione per controllare: - la stabilità dei collegamenti e fissaggio dei morsetti; - l impiego dei capicorda su tutti i collegamenti nei quali siano previsti; - la continuità di collegamento dello schermo ed il suo isolamento rispetto agli altri conduttori; - che il grado di riempimento dei tubi sia a regola d arte; (1) -una chiara identificazione dicavi e morsetti; (1) Il diametro interno dei tubi protettivi di forma circolare deve essere almeno pari a 1,3 volte del cerchio circoscritto al fascio dei cavi che essi sono destinati a contenere.
22 Metodologia di controllo iniziale Procedura per il controllo funzionale Durante le operazioni di controllo iniziale, deve essere eseguito un controllo funzionale per tutti i sistemi, tutti i rivelatori, pulsanti, contatti e azionamenti del sistema. Verificare che tutte le logiche richieste dal cliente siano compatibili con quanto previsto dal progetto. Verificare l efficacia degli azionamenti degli asservimenti collegati all impianto (alimentazioni, ventilazioni, ecc), che ne possono influenzare il corretto funzionamento. Assicurarsi che gli effetti delle prove non generino situazioni di pericolo o attuazioni indesiderate, è necessario pianificare preventivamente con il cliente le tutte le operazioni. Prima di effettuare prove sui sistemi di spegnimento, mettere in sicurezza i dispositivi diattuazione.
23 Metodologia di controllo iniziale Verifica dello stato e delle indicazioni della centrale Effettuare un operazione di comando tramite chiave meccanica o elettronica, o azionando la tastiera per verificare che la centrale cambi stato. Verifica dell efficacia dei sistemi di segnalazione locali - efficienza dell alimentatore e delle batterie; - assorbimento dell impianto ad esso collegato; - efficienza di tutte le segnalazioni ottico-acustiche di centrale; - capacità di ricezione degli allarmi provenienti dai rivelatori; - capacità della centrale di attivare i mezzi di allarme.
24 Metodologia di controllo iniziale Verifica delle condizioni e delle segnalazioni di allarme Ciascun rivelatore di fumo, calore, fiamma o pulsante, viene mandato in allarme per verificare: - l accensione del led di segnalazione sul dispositivo; - la segnalazione congruente dell allarme sulla centrale di controllo; - l attivazione delle segnalazioni ottico-acustiche in campo; - l attuazione dei comandi previsti nella logica di funzionamento; Dove previsto: - la segnalazione congruente sul sistema grafico; - la segnalazione sul ripetitore; - la registrazione dell evento.
25 Metodologia di controllo iniziale Dopo ogni sequenza di allarme, è necessario accettare l evento e tacitare la relativa segnalazione acustica. Si deve verificare che il componente mandato in allarme corrisponda in termini di nome, indirizzo, zona, posizione a quanto previsto dal progetto. Le segnalazioni ottico-acustiche devono essere efficaci, devono essere udite distintamente in qualsiasi punto dell ambiente protetto, anche nelle condizioni di massima rumorosità di fondo. Prima delle prove è necessario documentarsi circa le sequenze logiche previste. In caso di sistemi con azioni combinate o temporizzate, è necessario provocare queste condizioni per verificarne l efficacia.
26 Metodologia di controllo iniziale Verifica delle condizioni e delle segnalazioni di guasto Linea di rivelazione su rivelatori analogici o indirizzati: dato che ogni rivelatore è stato provato nella fase di allarme, è sufficiente rimuovere alcuni rivelatori a campione, perverificare: - la segnalazione di anomalia sulla centrale; - l attuazione dei comandi previsti nella logica di funzionamento; Dove previsto: - la segnalazione congruente sul sistema grafico; - la segnalazione sul ripetitore; - la registrazione dell evento.
27 Metodologia di controllo iniziale Linea di rivelazione su rivelatori convenzionali: a seguito delle seguenti operazioni: - rimozione di alcuni rivelatori tra i quali l ultimo della linea; - creazione di un corto circuito di linea; - interruzione della linea Si deve verificare: - la segnalazione congruente sulla centrale; - l efficacia delle eventuali segnalazioni associate; Linea di comando monitorata: esempio tipico di linea controllata è quella di un attuatore di estinzione, interrompendo tale linea si deve avere: - la segnalazione congruente sulla centrale; - l efficacia delle eventuali segnalazioni associate;
28 Metodologia di controllo iniziale Verifica dello stato delle fonti di alimentazioni Simulare la mancanza dell alimentazione primaria, per verificare che: - la centrale e l impianto continuino a funzionare in modo regolare almeno per un tempo utile a dimostrare l efficienza del sistema anche in assenza di rete; - la segnalazione congruente sulla centrale. Sistemi particolari Per il controllo dei sistemi non indicati nei punti precedenti, deve essere applicato il metodo di verifica più appropriato e secondo le indicazioni del costruttore.
29 Registrazione delle prove Metodo di registrazione Le prove ed i controlli devono essere formalizzati appropriatamente. Un esempio di modulistica utilizzabile è quella alle appendici A e B, allegate alla presente. Almeno una copia di queste deve essere conservata dal responsabile dell impianto e allegata al registro. Sottoscrizione dei documenti La documentazione di registrazione formale, deve essere sottoscritta almeno dal tecnico che ha effettuato l intervento e dal responsabile del sistema.
30 Appendice C Realizzazione delle verifiche Controllo della messa a terra Per controllare che la centrale e l eventuale barra di terra siano collegate all impianto generale di terra, è opportuno, oltre che ad un controllo visivo, effettuare una misura strumentale della resistenza di terra. Verifica della corretta alimentazione dei dispositivi periferici Per verificare il corretto dimensionamento della sezione dei cavi di alimentazione ai dispositivi (targhe, sirene, attuatori, ecc), verificare che la tensione minima sia tale da non pregiudicare il funzionamento dell impianto.
31 Appendice C Realizzazione delle verifiche Metodo di collegamento della schermatura del cavo Dove previsto, il collegamento degli schermi è importante per il corretto funzionamento del sistema. E opportuno che siano accuratamente collegati in modo da assicurare la loro continuità su tutta la tratta del cavo. Ciascuno schermo deve essere collegato a terra solo in prossimità della centrale. Metodo di verifica del rumore elettrico E buona regola che le linee elettriche del sistema, non siano sottoposte ad un rumore elettrico superiore al 5% del valore di picco. In caso di necessità è bene utilizzare appropriate apparecchiature elettroniche sofisticate (oscilloscopio) per verificare l entità dei disturbi.
32 GRAZIE PER LA VOSTRA ATTENZIONE
Riflessioni sulle manutenzioni norma UNI 11224
ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI COLLEGIO DEI PERITI INDUSTRIALI DI SEMINARIO ANTINCENDIO: NUOVE NORME E SISTEMI Riflessioni sulle manutenzioni norma UNI 11224 Marco Suardi Centro di formazione
DettagliCONTROLLO INIZIALE E MANUTENZIONE DEI SISTEMI DI RIVELAZIONE INCENDI
Milano, Gennaio 2012 NORMA UNI 11224 GIUGNO 2011 CONTROLLO INIZIALE E MANUTENZIONE DEI SISTEMI DI RIVELAZIONE INCENDI Gà la norma UNI 9795/2010 Sistemi fissi automatici di rivelazione, di segnalazione
DettagliControllo iniziale e manutenzione dei sistemi di rivelazione incendi
NORMA ITALIANA Controllo iniziale e manutenzione dei sistemi di rivelazione incendi UNI 11224 MARZO 2007 Initial verification and maintenance of automatic fire detection and fire alarm systems La norma
DettagliESTRATTO NORMA UNI CEI 11222
ESTRATTO NORMA UNI CEI 11222 Art. 4 VERIFICHE PERIODICHE 4.1 Generalità Per l esecuzione delle verifiche periodiche deve essere resa disponibile la documentazione tecnica relativa all impianto, compresa
DettagliGUIDA ALL INSTALLAZIONE DI UN SISTEMA FISSO AUTOMATICO DI RIVELAZIONE E ALLARME D INCENDIO
GUIDA ALL INSTALLAZIONE DI UN SISTEMA FISSO AUTOMATICO DI RIVELAZIONE E ALLARME D INCENDIO La presente guida mette in risalto solo alcuni punti salienti estrapolati dalla specifica norma UNI 9795 con l
DettagliMANUTENZIONI & RIPARAZIONI
1 MANUTENZIONI & RIPARAZIONI M.G. SERVICE di Goldoni Marco & C. S.n.c. Il servizio offerto dalla M.G. Service S.n.c., consociata della Infissi Goldoni S.r.l., consiste nell offrire alla propria clientela
DettagliLe verifiche negli impianti elettrici: tra teoria e pratica. Guida all esecuzione delle verifiche negli impianti elettrici utilizzatori a Norme CEI
Le verifiche negli impianti elettrici: tra teoria e pratica (Seconda parte) Guida all esecuzione delle verifiche negli impianti elettrici utilizzatori a Norme CEI Concluso l esame a vista, secondo quanto
DettagliControlli e verifiche periodiche della illuminazione di emergenza
Controlli e verifiche periodiche della illuminazione di emergenza Ing. Roberto Vinchi Associazione Imprese di Impianti tecnologici Unione Industriale di Torino D.Legs. 81/08 e s.m.i. CAPO III - Gestione
DettagliImpianti d illuminazione di sicurezza. Procedure per la verifica e la manutenzione periodica.
Impianti d illuminazione di sicurezza Procedure per la verifica e la manutenzione periodica. Leggi e Norme di riferimento Leggi e Norme di riferimento Rispetto della legge e della norma tecnica I parametri
DettagliSeminario presso Centro formazione M.A.I.A. Legnano il 11/12/2014 Relatore: ing Simone Resta
Seminario presso Centro formazione M.A.I.A. Legnano il 11/12/2014 Relatore: ing Simone Resta 1 In questa presentazione si descrive il comportamento degli impianti di evacuazione naturale di fumo e calore
DettagliIMPRESA SICURA s.r.l.
REGISTRO DEI CONTROLLI E DELLA MANUTENZIONE ANTINCENDIO ai sensi del D.P.R. 151/2011 IMPRESA SICURA s.r.l. Via N. Bixio n. 6 47042 - Cesenatico (FC) Tel. 0547.675661 - Fax. 0547.678877 e-mail: info@impresasicurasrl.it
DettagliLA MANUTENZIONE DELL IMPIANTO ELETTRICO SECONDO IL DLgs 81/08
LA MANUTENZIONE DELL IMPIANTO ELETTRICO SECONDO IL DLgs 81/08 DEFINIZIONE Per manutenzione di un impianto elettrico si intende l insieme delle attività tecnico-gestionali e dei lavori necessari per conservare
DettagliUNI EN 54 11 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d incendio Parte 11: Punti di
CONVEGNO ZENITAL FORUM ANTINCENDIO 2011 Milano, 26 ottobre 2011 Ing. Maurizio D Addato Si riportano le principali: Norme EN54 PUBBLICATE ED ARMONIZZATE UNI EN 54 1 Sistemi di rivelazione e di segnalazione
Dettagli7.2 Controlli e prove
7.2 Controlli e prove Lo scopo dei controlli e delle verifiche è quello di: assicurare che l ascensore sia stato installato in modo corretto e che il suo utilizzo avvenga in modo sicuro; tenere sotto controllo
DettagliFormazione Tecnica Schneider Corso C1 Studio e progettazione di una cabina di trasformazione MT/BT
Formazione Tecnica Schneider Corso C1 Studio e progettazione di una cabina di trasformazione MT/BT Finalità del corso Il corretto allestimento delle cabine di trasformazione MT/BT di utente, anche per
DettagliIL MINISTRO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI di concerto con IL MINISTRO DELLA SALUTE
Decreto del Ministero dell interno 4 febbraio 2011 Definizione dei criteri per il rilascio delle autorizzazioni di cui all art. 82, comma 2, del D.Lgs. 09/04/2008, n. 81, e successive modifiche ed integrazioni.
DettagliSPECIFICA TECNICA DI FORNITURA. PER LA REALIZZAZIONE DI IMPIANTI FOTOVOLTAICI STAND-ALONE DI POTENZA NOMINALE NON SUPERIORE A 20 kw
ALLEGATO A2 SPECIFICA TECNICA DI FORNITURA PER LA REALIZZAZIONE DI IMPIANTI FOTOVOLTAICI STAND-ALONE DI POTENZA NOMINALE NON SUPERIORE A 20 kw SCOPO Lo scopo della presente specifica è quello di fornire
DettagliLe guide degli alberghi. La prevenzione incendi Il registro dei controlli
Le guide degli alberghi La prevenzione incendi Il registro dei controlli INTRODUZIONE L art. 5 del D.P.R. n. 37/98, disciplinando i principali adempimenti gestionali finalizzati a garantire il corretto
DettagliMANUTENZIONE INVERTER LEONARDO
MANUTENZIONE INVERTER LEONARDO Indice 1 REGOLE E AVVERTENZE DI SICUREZZA... 3 2 DATI NOMINALI LEONARDO... 4 3 MANUTENZIONE... 5 3.1 PROGRAMMA DI MANUTENZIONE... 6 3.1.1 Pulizia delle griglie di aerazione
DettagliGUIDA ALLA MANUTENZIONE DEGLI IMPIANTI ELETTRICI
NORME CEI 0-10 GUIDA ALLA MANUTENZIONE DEGLI IMPIANTI ELETTRICI La guida contiene le indicazioni relative alla manutenzione degli impianti elettrici di bassa tensione allo scopo di favorire il mantenimento
DettagliIMPIANTI ELETTRICI & Valutazione del RISCHIO ELETTRICO. Il RISCHIO ELETTRICO. Dal punto di consegna... D.Lgs 81 R.el. - Pagani 1
IMPIANTI ELETTRICI & Valutazione del RISCHIO ELETTRICO Dal punto di consegna... 2 Il RISCHIO ELETTRICO è da intendersi come il rischio di infortunio CAUSATO da un impianto elettrico Il danno conseguente
DettagliTAU S.r.l. Linee guida per le automazioni, secondo le nuove norme europee EN 13241-1, EN 12445 ed EN 12453
TAU S.r.l. Linee guida per le automazioni, secondo le nuove norme europee EN 13241-1, EN 12445 ed EN 12453 Dal 31 maggio 2001, gli impianti per cancelli automatici ad uso promiscuo (carrabile-pedonale)
DettagliUNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di Gestione per la Qualità: requisiti e guida per l uso
SORVEGLIANZA E CERTIFICAZIONI UNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di Gestione per la Qualità: requisiti e guida per l uso Pagina 1 di 10 INTRODUZIONE La Norma UNI EN ISO 9001:2008 fa parte delle norme Internazionali
Dettagli1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE...2 2 RIFERIMENTI... 2 3 SIGLE E DEFINIZIONI... 2 4 RESPONSABILITA...3 5 PROCEDURA...3
del 13 11 2012 Pagina 1 di 6 INDICE 1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE...2 2 RIFERIMENTI... 2 3 SIGLE E DEFINIZIONI... 2 4 RESPONSABILITA...3 5 PROCEDURA...3 5.1 Programmazione delle attività...3 5.2 Documentazione...
DettagliUna Norma al mese. Rubrica di aggiornamento normativo. a cura di Antonello Greco
Una Norma al mese Rubrica di aggiornamento normativo a cura di Antonello Greco Questo mese vorrei parlarvi della Guida CEI 121-5:2015-07 dedicata alla normativa applicabile ai quadri elettrici di bassa
DettagliSCHEMA 0 STORIA. Schema certificativo CP003 0.1 DOCUMENTI ESTERNI DI RIFERIMENTO
SCHEMA per la certificazione del controllo della produzione in fabbrica ai fini della marcatura CE dei prodotti laminati a caldo di acciai per impieghi strutturali di cui alla norma UNI EN 10025-1, edizione
DettagliPROGETTO TECNICO SISTEMA DI GESTIONE QUALITA IN CONFORMITÀ ALLA NORMA. UNI EN ISO 9001 (ed. 2008) n. 03 del 31/01/09 Salvatore Ragusa
PROGETTO TECNICO SISTEMA DI GESTIONE QUALITA IN CONFORMITÀ ALLA NORMA UNI EN ISO 9001 (ed. 2008) Revisione Approvazione n. 03 del 31/01/09 Salvatore Ragusa PROGETTO TECNICO SISTEMA QUALITA Il nostro progetto
DettagliOspitalità e sicurezza per tutti
Ospitalità e sicurezza per tutti Milano, 22.04.2015 Prescrizioni legislative Valutazione del rischio elettrico Il rischio nel settore elettrico è valutato in sede normativa internazionale, dove viene anche
DettagliU T C D i r e z i o n e l a v o r i p u b b l i c i S O S T I T U Z I O N E I N F I S S I SCUOLA ELEMENTARE "PAPA GIOVANNI XXIII" e Comune di Vittoria
Asse II "Qualità degli ambienti scolastici" Obiettivo C Accordo tra: Istituzione scolastica "Scuola elementare Papa G. GiovanniXXIII" e Comune di Vittoria per la realizzazione del progetto di : S O S T
DettagliCERTIFICAZIONE DELLE AZIENDE AI SENSI DEI REGOLAMENTI EUROPEI 303/2008 E 304/2008 I & F BUREAU VERITAS ITALIA
Emesso da Ufficio: CERTIFICAZIONE DELLE AZIENDE AI SENSI INDICE 1. SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE... 2 2. RIFERIMENTI... 2 3. GENERALITÀ... 4 4. PROCEDURA DI CERTIFICAZIONE... 5 5. CONTENUTI DEL CERTIFICATO...
DettagliSCHEMA 0 STORIA. Schema certificativo CP004 0.1 DOCUMENTI ESTERNI DI RIFERIMENTO
SCHEMA per la certificazione del controllo della produzione in fabbrica ai fini della marcatura CE dei profilati cavi di acciai non legati e a grano fine per impieghi strutturali di cui alle norme UNI
DettagliLA NUOVA NORMA UNI 9795
Le modifiche Le novità Inserimento di nuovi riferimenti normativi Inserimento della UNI 7546-16 per segnalazione dei pulsanti (cartelli indicatori) Inserimento ISO 6790 per simbologia da utilizzare nei
DettagliIgiene alimentare e sicurezza sul lavoro: il rispetto delle regole nelle manifestazioni temporanee
Igiene alimentare e sicurezza sul lavoro: il rispetto delle regole nelle manifestazioni temporanee Convegno UNPLI MARCHE Ostra, 28 Febbraio 2015 Cerchiamo di rispondere a due domande: Cosa devono fare
DettagliMANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6
MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.
Dettagliwww.gisaitalia.it MOD. HAWAII HD progettazioni costruzioni elettroniche ASCIUGACAPELLI ASCIUGACAPELLI MOD HAWAII HD CON SALISCENDI
ASCIUGACAPELLI ASCIUGACAPELLI MOD HAWAII HD CON SALISCENDI www.gisaitalia.it modello HAWAII HD 1 Asciugacapelli da parete ad aria calda modello HAWAII HD. Questo apparecchio è stato costruito con cura
DettagliIMPIANTI DI RIVELAZIONE INCENDIO. Ing. PAOLO MAURIZI Corso 818/84
IMPIANTI DI RIVELAZIONE INCENDIO Ing. PAOLO MAURIZI Corso 818/84 GENERALITA E OBIETTIVI Misure di protezione incendi Protezione di tipo attivo Salvaguardia della incolumità delle persone (attraverso un
DettagliCod. DQHSF00001.0IT Rev. 1.0 11-09-2014
Flow Hopper GUIDA ALLA CORRETTA ALIMENTAZIONE E CONNESSIONE DELL EROGATORE DI MONETE FLOW HOPPER Cod. DQHSF00001.0 Rev. 1.0 11-09-2014 INFORMAZIONI DI SICUREZZA Nel caso in cui sia assolutamente necessario
DettagliPROGETTO DI IMPIANTO AUTOMATICO DI RIVELAZIONE E DI SEGNALAZIONE ALLARME INCENDIO
Ing. Pietro Marco SIMONI Via Roncari, 39/A 21023 BESOZZO (VA) Tel/fax 0332-970793 PROGETTO DI IMPIANTO AUTOMATICO DI RIVELAZIONE E DI SEGNALAZIONE ALLARME INCENDIO RELAZIONE TECNICO DESCRITTIVA (ai sensi
DettagliPrevenzione e protezione incendi nelle attività industriali
Prevenzione e protezione incendi nelle attività industriali Scopo della prevenzione incendi è il conseguimento della sicurezza contro gli incendi mediante la determinazione degli strumenti idonei ad ottenere:
DettagliSymCAD/C.A.T.S. modulo Canali Schema
SymCAD/C.A.T.S. modulo Canali Schema Il modulo Ventilazione Standard permette di effettuare la progettazione integrata (disegno e calcoli) in AutoCAD di reti di canali aria (mandata e ripresa). Il disegno
DettagliCorso di Formazione per Gestori Impianti Sportivi
Corso di Formazione per Gestori Impianti Sportivi La sicurezza sui luoghi di lavoro Norme di sicurezza per costruzione e gestione impianti sportivi Ing. Luca Magnelli Firenze 19 ottobre 2010 D.M. 18 marzo
DettagliNatale Mozzanica. Padova, 27 novembre 2014
LA CORRETTA MANUTENZIONE DEI SISTEMI : UN ATTIVITA FONDAMENTALE PER GARANTIRE L EFFICIENZA DEGLI IMPIANTI E PER GARANTIRE L ASSEVERATORE NELLA FASE DI RINNOVO PERIODICO Natale Mozzanica Padova, 27 novembre
DettagliOBIETTIVI DI UN PIANO DELLE EMERGENZE E DI EVACUAZIONE
OBIETTIVI DI UN PIANO DELLE EMERGENZE E DI EVACUAZIONE MINIMIZZARE I DANNI ALLE PERSONE AGEVOLARE L ESODO DALLE STRUTTURE PREVENIRE O LIMITARE I DANNI AL PATRIMONIO, ALL ATTIVITA LAVORATIVA ED AGLI AMBIENTI
DettagliComune di Pojana Maggiore Impianto fotovoltaico posto sulla copertura della palestra scuole medie
Sommario 1 Premessa al piano di manutenzione. 2 1.1 Funzioni del piano di manutenzione. 2 1.2 Struttura del piano di manutenzione. 2 1.3 Soggetti interessati all utilizzo del piano di manutenzione. 2 2
DettagliIL RISPARMIO ENERGETICO E GLI AZIONAMENTI A VELOCITA VARIABILE L utilizzo dell inverter negli impianti frigoriferi.
IL RISPARMIO ENERGETICO E GLI AZIONAMENTI A VELOCITA VARIABILE L utilizzo dell inverter negli impianti frigoriferi. Negli ultimi anni, il concetto di risparmio energetico sta diventando di fondamentale
DettagliE ASSISTENZA TECNICA ESEMPIO DI SECONDA PROVA
ISTITUTO PROFESSIONALE Settore INDUSTRIA E ARTIGIANATO Indirizzo: MANUTENZIONE E ASSISTENZA TECNICA ESEMPIO DI SECONDA PROVA di TECNOLOGIE E TECNICHE DI INSTALLAZIONE E MANUTENZIONE INDIRIZZO: IPE9 - MANUTENZIONE
DettagliL incendio Incendio a bordo 1 La normativa nel campo marittimo cura, in particolar modo, tutto quanto può essere connesso con il sinistro marittimo più frequente: l incendio a bordo. Sono previsti, nella
DettagliQUADRO ELETTRICO AUTOMATICO DI COMANDO E CONTROLLO PER GRUPPI ELETTROGENI
QUADRO ELETTRICO AUTOMATICO DI COMANDO E CONTROLLO PER GRUPPI ELETTROGENI GENERALITA': Il quadro elettrico oggetto della presente specifica è destinato al comando e al controllo di gruppo elettrogeni automatici
DettagliASSEVERAZIONE IMPIANTI FISSI ANTINCENDIO IN FASE DI RINNOVO PERIODICO DELLA CONFORMITA ANTINCENDIO. Natale Nozzanica
ASSEVERAZIONE IMPIANTI FISSI ANTINCENDIO IN FASE DI DELLA CONFORMITA ANTINCENDIO Natale Nozzanica Milano, 17 novembre 2015 NELLA FASE DI DELL AUTORIZZAZIONE ALL ESERCIZIO, IL PROFESSIONISTA ANTINCENDIO
DettagliRev. 00. AUDIT N DEL c/o. Auditor Osservatori DOCUMENTI DI RIFERIMENTO. Legenda: C = Conforme NC = Non conforme Oss = Osservazione.
AUDIT N DEL c/o AREE DA VERIFICARE GRUPPO DI AUDIT Lead Auditor Auditor DOCUMENTI DI RIFERIMENTO Auditor Osservatori Legenda: C = Conforme NC = Non conforme Oss = Osservazione Pagina 1 di 19 Rif. 14001
DettagliPANNELLO REMOTO PER BARRIERE 48BFC000 E 48BFC001
PANNELLO REMOTO PER BARRIERE 48BFC000 E 48BFC001 ART.48BFA000 Leggere questo manuale prima dell uso e conservarlo per consultazioni future 1 CARATTERISTICHE GENERALI Il terminale 48BFA000 permette di
DettagliInterpretazione Normativa. Lavori elettrici sotto tensione - requisiti imprese autorizzate
Ti trovi in: CNA Interpreta / Ambiente e sicurezza / Sicurezza / Impianti elettro-termo-idraulici / Aspetti generali per Impianti elettro-termo-idraulici Torna all'elenco 15/7/2011 Lavori elettrici sotto
DettagliPIANO DI MANUTENZIONE TENSOSTRUTTURA IN COMUNE DI FERNO PARCO DI FERNO
PIANO DI MANUTENZIONE TENSOSTRUTTURA IN COMUNE DI FERNO PARCO DI FERNO I. INTRODUZIONE Il Piano di manutenzione accompagna l opera per tutta la sua durata di vita. Trattasi di tensostruttura caratterizzata
DettagliDD350. Rivelatore di fumo
Conformità dei prodotti: Questi prodotti sono conformi alle esigenze delle seguenti direttive europee: - Direttiva Compatibilità Elettromagnetica 89/336/EEC, - Direttiva Bassa Tensione 73/3/EEC, - Direttiva
DettagliDT - 7225 PIR INTELLIGENTE ANTI INTRUSIONE
DT - 7225 PIR INTELLIGENTE ANTI INTRUSIONE Manuale d uso SOMMARIO Precauzioni.....pag. 2 Avvertenze e Note.. pag. 3 Caratteristiche.. pag. 4 Installazione... pag. 5 Dichiarazione Conformità... pag. 6 Skynet
DettagliSISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA Capitolo 4
1. REQUISITI GENERALI L Azienda DSU Toscana si è dotata di un Sistema di gestione per la qualità disegnato in accordo con la normativa UNI EN ISO 9001:2008. Tutto il personale del DSU Toscana è impegnato
DettagliLe Regole Tecniche per. e la nuova edizione della Guida CEI 82-25
Le Regole Tecniche per la Connessione alle reti e la nuova edizione della Guida CEI 82-25 Ing. Francesco Iannello Responsabile Tecnico ANIE/Energia Vicenza, 16 Dicembre 2010 Indice Connessione alle reti
DettagliAPPROVVIGIONARE APPROVVIGIONARE. Rev. Data Causale Redazione Verifica Approvazione. 00 xx/xx/xxxx Prima emissione
APPROVVIGIONARE Rev. Data Causale Redazione Verifica Approvazione 00 xx/xx/xxxx Prima emissione INDICE SCOPO DELLA PROCEDURA RESPONSABILITÀ CAMPO DI APPLICAZIONE MODALITÀ OPERATIVE MONITORAGGIO E MISURAZIONE
DettagliDATI IDENTIFICATIVI CEI COLLEGAMENTI/RELAZIONI TRA DOCUMENTI INFORMAZIONI EDITORIALI 3680 C:1998-02
N O R M A I T A L I A N A C E I Norma Italiana Data Pubblicazione CEI 79-3 2012-05 Titolo Sistemi di allarme Prescrizioni particolari per gli impianti di allarme intrusione Title Alarm systems Particular
DettagliSommario PREMESSA... 1 NORMATIVA DI RIFERIMENTO... 1 CALCOLO ILLUMINOTECNICO... 4
Relazione di calcolo illuminotecnico Sommario PREMESSA... 1 NORMATIVA DI RIFERIMENTO... 1 CALCOLO ILLUMINOTECNICO... 4 PREMESSA Oggetto del seguente lavoro è il calcolo illuminotecnico da effettuarsi nel
DettagliCORSO DI FORMAZIONE PER ADDETTI SQUADRA ANTINCENDIO
CORSO DI FORMAZIONE PER ADDETTI SQUADRA ANTINCENDIO A CURA DI Ing. SEBASTIANO MARTIGNANO Via G.Boccaccio, n. 4 73100 LECCE Via Cerreto di Spoleto, n. 29 00181 Roma Tel.: +39 (832) 498023 Fax: +39 (832)
DettagliManuale Sicurezza Duemilauno Agenzia Sociale
Sorveglianza e misurazioni del SG S&SL Indice: 1.0 Scopo e Generalità 2.0 Identificazione delle aree/attività soggette al monitoraggio 3.0 Pianificazione ed esecuzione dei monitoraggi e delle misurazioni
DettagliDichiarazione di conformità per caldaie a carica manuale
Ufficio di contatto marchio di qualità: Moritz Dreher Neugasse 6 CH-8005 Zürich Tel.: +41 (0)44 250 88 16 Fax.: +41 (0)44 250 88 22 Email: dreher@holzenergie.ch Marchio di qualità Energia leg Svizzera
Dettaglidella manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo.
L 320/8 Gazzetta ufficiale dell Unione europea IT 17.11.2012 REGOLAMENTO (UE) N. 1078/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per il monitoraggio che devono
DettagliLa manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti
La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti Alessandro Mazzeranghi, Rossano Rossetti MECQ S.r.l. Quanto è importante la manutenzione negli ambienti di lavoro? E cosa
DettagliPIANO DI MANUTENZIONE IMPIANTI FOTOVOLTAICI. Installazione di un impianto fotovoltaico da 1,2 kwp su un Istituto Scolastico
PINO DI MNUTENZIONE IMPINTI FOTOVOLTICI Installazione di un impianto fotovoltaico da 1,2 kwp su un Istituto Scolastico PREMESS Il presente elaborato ha lo scopo di pianificare e programmare l attività
DettagliLa sicurezza elettrica nel condominio
La sicurezza elettrica nel condominio Relatore Francesco Mirabile Federazione Nazionale Amministratori Immobiliari 16/11/2014 EN Measure s.r.l 1 Indice del corso 1. Leggi di riferimento 2. Norme tecniche
DettagliINFORMAZIONE E FORMAZIONE ANTINCENDIO DEL PERSONALE
Datore di Lavoro Unico Sicurezza Lavoro CONTROLLI E MANUTENZIONE DI SISTEMI, DISPOSITIVI, ATTREZZATURE ED IMPIANTI ANTINCENDIO INFORMAZIONE E FORMAZIONE ANTINCENDIO DEL PERSONALE Registro antincendio scuola
DettagliINDICE Manuale Volume 2
INDICE Manuale Volume 2 Pag. NOTA DEGLI EDITORI PREFAZIONE 1. INTRODUZIONE 1 2. DISPOSIZIONI LEGISLATIVE E RIFERIMENTI NORMATIVI 3 2.1 Principali disposizioni legislative 3 2.2 Principali norme tecniche
Dettaglititolo e contenuto della tavola: ELETTRICO CDZ STUDIO ING. MICHELE DESIATI
sezione: ELETTRICO CDZ titolo e contenuto della tavola: VERBALE DI REGOLARE ESECUZIONE IMPIANTO CLIMATIZZAZIONE IMPIANTO ELETTRICO STUDIO ING. MICHELE DESIATI - Energia - Sicurezza luoghi lavoro - Acustica
DettagliREGIONE SICILIANA PIANO DI MANUTENZIONE RELAZIONE GENERALE
REGIONE SICILIANA PIANO DI MANUTENZIONE RELAZIONE GENERALE DESCRIZIONE: LAVORI DI ADEGUAMENTO LOCALI DA DESTINARE AD UFFICIO AL PIANO 6 DELLO STABILE SITO A PALERMO IN VIA LIBERTA' 203 COMMITTENTE: E.A.S
DettagliPerché e cosa offre il Programma di manutenzione.
Proposta manutentiva di verifica e controllo Sistematico dello stato degli Impianti La presente proposta di manutenzione viene redatta sulla base dei controlli sicurezza degli impianti con verifica ciclica
DettagliLA SICUREZZA DELLE APPARECCHIATURE ELETTRICHE
LA SICUREZZA DELLE APPARECCHIATURE ELETTRICHE Torino 21-23 marzo 2006 ABAG SRL http:// www.abag.it 1 CONSIDERAZIONI GENERALI E DEFINIZIONI cos'è la marcatura ce chi ne va soggetto e quali direttive occorre
DettagliCEI EN 60204-1. Prove di verifica dell equipaggiamento elettrico T.R. 000 XX/YY/ZZZZ
Azienda TEST REPORT T.R. 000 XX/YY/ZZZZ Prove di verifica dell equipaggiamento elettrico :2006 Sicurezza del macchinario Equipaggiamento elettrico delle macchine Parte 1: Regole generali Il Verificatore:
DettagliFACSIMILE. LIBRETTO di USO e MANUTENZIONE dell impianto di climatizzazione. inclusivo del Registro F-gas ed Ozono lesivi
LIBRETTO di USO e MANUTENZIONE dell impianto di climatizzazione inclusivo del Registro F-gas ed Ozono lesivi Per impianti di climatizzazione composti da dispositivi ad espansione diretta, di tipo monoblocco
Dettagli10 settembre 2015. MUSEO CIVICO Climatizzazione della sala Cremona CUP: D14E15000240004 283D - ESECUTIVO PIANO DI MANUTENZIONE IMPIANTI MECCANICI
10 settembre 2015 Progetto: MUSEO CIVICO Climatizzazione della sala Cremona CUP: D14E15000240004 Codice e livello progetto: 283D - ESECUTIVO Elaborato tecnico: PIANO DI MANUTENZIONE IMPIANTI MECCANICI
DettagliLa norma UNI 11522: Installazione di rivelatori di gas e monossido di carbonio
La norma UNI 11522: Installazione di rivelatori di gas e monossido di carbonio Fabio Pedrazzi - ANIE Bologna, 23/10/2014 LO SVILUPPO DELLA NORMA 11522 Il CIG ha dato corso allo sviluppo di una Norma sulla
DettagliP i n z a I S E O 1 - Istruzioni di sicurezza
Istruzione Tecnica Codice documento: IT SAFPIN 1 Pagina 1 di 7 INDICE 1.0 Scopo e campo di applicazione... 2 2.0 Documenti di riferimento... 2 3.0 Definizioni ed acronimi... 2 4.0 Gestione del presente
DettagliMANUALE D'USO E PRIMA CONFIGURAZIONE. Telecamera IP Wireless
MANUALE D'USO E PRIMA CONFIGURAZIONE Telecamera IP Wireless Modello 090-IPW G.S.A. Elettronica www.gsaelettronica.com pag. 1 Indice Precauzioni... Pag. 3 Avvertenze e Note... Pag. 4 Software e collegamenti....
DettagliSPD: che cosa sono e quando devono essere usati
Antonello Greco Gli SPD, o limitatori di sovratensione, costituiscono la principale misura di protezione contro le sovratensioni. La loro installazione può essere necessaria per ridurre i rischi di perdita
DettagliMANUALE DELLA QUALITA Revisione: Sezione 4 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA
Pagina: 1 di 5 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA 4.0 SCOPO DELLA SEZIONE Illustrare la struttura del Sistema di Gestione Qualità SGQ dell Istituto. Per gli aspetti di dettaglio, la Procedura di riferimento
DettagliINDICE. Istituto Tecnico F. Viganò PROCEDURA PR 01. Rev. 2 Data 20 Maggio 2009. Pagina 1 di 9 TENUTA SOTTO CONTROLLO DEI DOCUMENTI
INDICE 1 di 9 1. SCOPO 2. CAMPO DI APPLICAZIONE 3. TERMINOLOGIA E ABBREVIAZIONI 4. RESPONSABILITÀ 5. MODALITÀ OPERATIVE 5.1. Redazione e identificazione 5.2. Controllo e verifica 5.3. Approvazione 5.4.
DettagliLe novità della Norma CEI 64-8
Le novità della Norma CEI 64-8 Giuseppe Bosisio Comitato Elettrotecnico Italiano 1 Le novità della Norma CEI 64-8 -COME CAMBIA - Parte 1- Oggetto, scopo e principi - fondamentali - Parte 2 Definizioni
DettagliModulo DISPOSITIVI DI SICUREZZA E RIVELAZIONE
Facoltà di Ingegneria Master in Sicurezza e Protezione Modulo DISPOSITIVI DI SICUREZZA E RIVELAZIONE IMPIANTI DI RIVELAZIONE INCENDI Docente Fabio Garzia Ingegneria della Sicurezza w3.uniroma1.it/sicurezza
Dettagli1) Numero della dichiarazione di conformità di cui la relazione è parte integrante;
LO SCHEMA DELLE OPERE REALIZZATE Come la relazione tipologica dei materiali anche lo schema delle opere realizzate è parte integrante ed essenziale della dichiarazione di conformità. La legenda della dichiarazione
DettagliGD Srl CAPITOLATO GENERALE DI FORNITURA. N 1 Specificato il Foro Competente AQ DIR 05/02/15. Torchio. Barigazzi. Giannitti
PAG. / 9 GD Srl N Specificato il Foro Competente AQ CQ DIR 05/02/5 Barigazzi Torchio Giannitti N 0 Allineamento ai requisiti della norma UNI EN ISO 900:2008 e della specifica tecnica ISO/TS 6949:2009 AQ
DettagliSistemi di protezione e coordinamento negli impianti elettrici di BT
VENETO Sistemi di protezione e coordinamento negli impianti elettrici di BT Relatore: Ing. Raoul Bedin Interruttore automatico Le funzioni fondamentali sono quelle di sezionamento e protezione di una rete
DettagliSEMINARIO. Le nuove regole. Lavori su impianti elettrici: le novità introdotte dalla IV edizione della norma CEI 11-27. Dr. Giuseppe Floriello
SEMINARIO Le nuove regole Lavori su impianti elettrici: le novità introdotte dalla IV edizione della norma CEI 11-27 Dr. Giuseppe Floriello Segretario tecnico CEI ROMA, 11 MARZO 2014 1 Le novità della
DettagliCittà di Rho - Provincia di Milano - Area 3 Servizi a Rete COMUNE DI RHO
COMUNE DI RHO PROVINCIA DI MILANO Area 3 Pianificazione, Gestione, Tutela del Territorio e Lavori Pubblici Servizio Ecologia e Tutela ambientale verde e arredo urbano Strade, Cimiteri Servizi a rete PROGETTO
DettagliIMPIANTI ELETTRICI RELAZIONE TECNICA SPECIALISTICA
COMUNE DI SESTRI LEVANTE PROGETTO DEFINITIVO DI RISTRUTTURAZIONE DEL PALAZZO FASCIE ROSSI POLO CULTURALE E MUSEALE PER LA CITTA E PER IL TIGULLIO ORIENTALE IMPIANTI ELETTRICI RELAZIONE TECNICA SPECIALISTICA
DettagliInstallazione del quadro di distribuzione
10 Installazione del quadro di distribuzione Dopo aver realizzato l intero impianto, si conosce il numero di circuiti e dei punti di utilizzo. Questo permette di determinare il numero dei dispositivi di
DettagliPER L'USO E LA MANUTENZIONE
MANUALE PER L'USO E LA MANUTENZIONE DI QUADRI ELETTRICI SECONDARI DI DISTRIBUZIONE INDICE: 1) AVVERTENZE 2) CARATTERISTICHE TECNICHE 3) INSTALLAZIONE 4) ACCESSO AL QUADRO 5) MESSA IN SERVIZIO 6) OPERAZIONI
DettagliSezione B Dati relativi al percorso 1 ANNO
Sezione B Dati relativi al percorso 1 ANNO B.1 Informazioni generali sulla qualifica B.1.1 Indicazioni relative alla figura professionale nazionale di cui all Accordo Stato/Regioni del 29 aprile 2010 Denominazione
DettagliAGENTI FISICI TITOLO VIII - AGENTI FISICI CAPO I - DISPOSIZIONI GENERALI. 14.42.17 Ing. P. Pierannunzi - Medicina del lavoro 1/16
TITOLO VIII - AGENTI FISICI CAPO I - DISPOSIZIONI GENERALI 14.42.17 Ing. P. Pierannunzi - Medicina del lavoro 1/16 Articolo 180 - Definizioni e campo di applicazione 1. Ai fini del presente decreto legislativo
Dettagli1) QUALI BENI MOBILI SONO INTERESSATI DALLA MESSA A NORMA? 2) QUALI SONO LE NORMATIVE DI RIFERIMENTO TECNICO CHE
1) QUALI BENI MOBILI SONO INTERESSATI DALLA MESSA A NORMA? 2) QUALI SONO LE NORMATIVE DI RIFERIMENTO TECNICO CHE RIGUARDANO LA VENDITA DEI MACCHINARI? Pagina 1 di 18 Convegno fallimentare - 9 novembre
DettagliPROCEDURA PER LA MANUTENZIONE DEI PRESIDI ANTINCENDIO
PROCEDURA PER LA MANUTENZIONE DEI PRESIDI ANTINCENDIO 1) Scopo La presente procedura descrive le modalità operative per eseguire gli interventi di manutenzione periodica dei presidi antincendio presenti
DettagliOspedale dei SS. Cosma e Damiano REALIZZAZIONE CENTRALE FRIGORIFERA LABORATORIO ANALISI
Azienda USL n. 3 Pistoia P.IVA 01241740479 Area Funzionale Tecnica Settore Tecnico Distaccato della Z/D Valdinievole P.zza XX Settembre, 22 51017 Pescia (PT) Tel. 0572-460431 fax 0572/460433 Ospedale dei
DettagliLA NUOVA EDIZIONE DELLA NORMA CEI 11-27 2014
LA NUOVA EDIZIONE DELLA NORMA CEI 11-27 2014 COSA CAMBIA PER LA SICUREZZA NEI LAVORI ELETTRICI OBBLIGATORIA DAL 1 FEBBRAIO 2015 27 gennaio 2015 Autore: www.portaleconsulenti.it LA NUOVA EDIZIONE DELLA
DettagliMANUALE DI ISTRUZIONE ED USO SCHEDE ELETTRONICHE DI FRENATURA PER MOTORI C.A. FRENOMAT-2, FRENOSTAT R
MANUALE DI ISTRUZIONE ED USO SCHEDE ELETTRONICHE DI FRENATURA PER MOTORI C.A. FRENOMAT-2, FRENOSTAT R Utilizzo: Le schede di frenatura Frenomat2 e Frenostat sono progettate per la frenatura di motori elettrici
Dettagli14 giugno 2013 COMPETENZE E QUALIFICHE DELL INSTALLATORE DI SISTEMI DI SICUREZZA. Ing. Antonio Avolio Consigliere AIPS All right reserved
14 giugno 2013 COMPETENZE E QUALIFICHE DELL INSTALLATORE DI SISTEMI DI SICUREZZA A.I.P.S. Associazione Installatori Professionali di Sicurezza Nata per rispondere alla fondamentale aspettativa degli operatori
Dettagli