La legge-quadro e la scuola

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1 La legge-quadro e la scuola L. 5 febbraio 1992, n. 104, riordina, integra e completa tutte le disposizioni precedenti, ha dedicato all'integrazione scolastica cinque lunghi articoli.

2 La legge tratta i seguenti temi: Diritto all'educazione e all'istruzione (art. 12). Integrazione scolastica (art. 13). Modalità di attuazione dell'integrazione (art. 14). Gruppi di lavoro per l'integrazione scolastica (art. 15). Valutazione del rendimento e prove d'esame (art. 16).

3 Principi generali Il diritto all'educazione e all'istruzione della persona handicappata è garantito nella scuola materna, nelle classi comuni delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado e nelle Università.

4 L'integrazione scolastica ha come obiettivo lo sviluppo delle potenzialità nell'apprendimento, nella comunicazione, nelle relazioni e nella socializzazione. indica un superamento definitivo dell'inserimento scolastico inteso come «presenza fisica» nella scuola di alunni senza qualità e con un destino didattico-educativo indefinito. L'esercizio del diritto all'istruzione non può essere impedito da difficoltà di apprendimento né dalle disabilità connesse all'handicap.

5 Individuazione, df, pdf, pei Le norme si propongono di creare un ordine metodologico e amministrativo riguardo ai seguenti problemi: individuazione dell'alunno come persona handicappata; diagnosi funzionale; profilo dinamico funzionale; piano educativo individualizzato.

6 All'individuazione dell'alunno come handicappato provvede uno psicologo o un medico specialista per la patologia segnalata, su indicazione dei servizi sanitari di base o anche del competente Capo d'istituto (legge 27/10/1993, n. 423 art. 2); non sono quindi necessari accertamenti sanitari collegiali.

7 La diagnosi funzionale E la descrizione analitica della compromissione dello stato psico-fisico dell'alunno in situazione di handicap. Consiste nell'acquisizione di elementi clinici e psicosociali alla quale provvede l'unità Multidisciplinare della asl composta: dal medico specialista nella patologia in esame; da uno specialista in neuropsichiatria infantile; da un terapista della riabilitazione; da operatori sociali.

8 Deve essere quindi prodotta una specifica relazione in cui siano compresi i dati del soggetto e del suo gruppo familiare, l'anamnesi e la diagnosi clinica. Si evidenziano le possibilità di recupero e le potenzialità residue del portatore di handicap con riferimento agli aspetti cognitivo, affettivo relazionale, linguistico sensoriale, motorioprassico, neuropsicologico e dell'autonomia personale e sociale.

9 Successivamente, sulla base dei risultati di un adeguato periodo di inserimento scolastico, si procede alla definizione del profilo dinamico funzionale che viene effettuata dall'unità Multidisciplinare, dai docenti curriculari, dagli insegnanti specializzati e con la collaborazione dei familiari dell'alunno.

10 Il profilo funzionale Il profilo funzionale descrive le risposte dell'alunno handicappato desunte dall'osservazione e dall'esperienza, con riferimento all'attività scolastica e all'apprendimento secondo i parametri e i deficit della diagnosi funzionale. Lo scopo è di descrivere le difficoltà che l'alunno dimostra nelle varie attività e di fare un'analisi dello sviluppo potenziale. Si prevede una scheda riepilogativa.

11 Al fine della seconda e della quarta elementare, della seconda media, a conclusione del biennio e del quarto anno della scuola superiore, l'unità Multidisciplinare e i docenti formano un bilancio per verificare la corrispondenza e gli effetti fra le indicazioni diagnostiche e gli interventi attuati. Il profilo dinamico funzionale è aggiornato alla fine di ogni ciclo dell'istruzione e in particolare durante la scuola secondaria superiore.

12 Il piano educativo individualizzato Il piano educativo individualizzato è il documento nel quale vengono descritti gli interventi integrati predisposti per l'alunno handicappato; il testo tiene presenti i progetti didattico educativi, riabilitativi e di socializzazione individualizzati sia nella scuola sia in attività extra scolastiche..

13 I referenti della asl e della scuola, ciascuno in base alla propria esperienza e competenza, suggeriscono interventi finalizzati a un piano educativo che sia correlato alle disabilità, alle difficoltà e alle potenzialità dell'alunno. Anche per il piano educativo individualizzato sono previste verifiche e aggiornamenti. II decreto 24 febbraio 1994 contiene come allegati i fac-simile di questa complessa documentazione

14 Accordi di programma e sostegno per l'integrazione Si stabilisce la programmazione coordinata dei servizi scolastici con quelli sanitari, socio-assistenziali, culturali, ricreativi e sportivi. A tal fine i molteplici enti, pubblici e privati, dovrebbero, nell'ambito delle rispettive competenze, stipulare gli accordi di programma ai sensi della legge sul nuovo ordinamento delle autonomie locali (L. 142/1990, art. 27).

15 Gli accordi sono finalizzati alla preparazione, attuazione e verifica congiunta di progetti educativi, riabilitativi e di socializzazione individualizzati, nonché a forme di integrazione fra attività scolastiche ed extrascolastiche. Le regioni hanno approvato le leggi con gli obiettivi e le linee di indirizzo per la definizione degli accordi di programma, relativamente ai rispettivi territori. Responsabilità comune provincia regione stato e categorie

16 Gruppi di lavoro Presso ogni ufficio scolastico provinciale è istituito un gruppo di lavoro composto da: un ispettore tecnico, un esperto della scuola, due esperti designati dagli enti locali, due esperti delle asl, tre esperti delle associazioni di handicappati maggiormente rappresentative (nominati dal Provveditore). Il gruppo di lavoro dura in carica 3 anni. Analoghi gruppi sono costituiti presso ogni circolo didattico e istituto di scuola secondaria di primo e secondo grado e sono composti da insegnanti, operatori dei servizi, familiari e studenti. gruppoh

17 I compiti dei gruppi di lavoro sono: di consulenza e di proposta al Provveditore agli studi; di collaborazione con le singole scuole, con gli enti locali e con le ASL;

18 di partecipazione e di verifica dell'esecuzione degli accordi di programma sia per i piani educativi individualizzati, sia per le altre attività relative all'integrazione degli alunni in «difficoltà di apprendimento»; di predisporre ogni anno una relazione da inviare al Ministero della Pubblica Istruzione e al Presidente della Giunta Regionale.

19 Valutazione del rendimento e esami sulla base del pei, nella valutazione da parte degli insegnanti degli alunni handicappati, è indicato: per quali discipline sono stati adottati particolari criteri didattici; quali attività integrative o di sostegno sono state svolte in sostituzione dei programmi. Le prove di esami corrispondenti agli insegnamenti impartiti nella scuola dell'obbligo, sono predisposte sulla base delle valutazioni indicate al fine di valutare i progressi dell'allievo in rapporto alle sue potenzialità e ai livelli iniziali.

20 Nella scuola secondaria di secondo grado per gli studenti handicappati sono consentite prove equipollenti e tempi più lunghi per gli esami scritti e grafici nonché la presenza di assistenti per l'autonomia e la comunicazione. Gli alunni e gli studenti handicappati sostengono le prove di valutazione con l'uso degli ausili loro necessari.

21 Formazione delle classi Il decreto del Ministro della Pubblica Istruzione n. 331 del 24/7/98 stabilisce all'art. 10 che in presenza di alunni disabili le classi possono essere costituite con almeno 25 alunni e meno di 20 se l'alunno è in situazione di gravità, tenuto conto della natura dell'handicap e del progetto educativo individualizzato. Gli stessi criteri valgono per la scuola materna, elementare, media, e superiore. Sono consentite deroghe ai sensi dell'art. 9.

22 L'art. 45 prevede «la possibilità di programmare attività didattiche per gruppi ristretti di alunni oppure per gruppi più ampi di alunni iscritti in classi diverse». Questa modalità organizzativa non dovrà però indurre alla composizione di gruppi fissi per gli alunni

23 Alla Provincia Ciechi, sordomuti,illegittimi,abbandonati e psicolabili.

24 Comuni Assistenza medico-psichica (materna e scuola dell obbligo) Asili nido

25 Regione Mense, trasporti, centri socio-educativi

26 Stato Barriere architettoniche Assunzione educatori di sostegno per l autonomia e la comunicazione personale degli alunni con handicap fisico e sensoriale. (art.13 legge 104/92)

27 CATEGORIE AIAS: per minorati fisici AFABI: per minorati udito UIC: per minorati della vista ANFFAS: per minorati psichici in prevalenza ENS: per sordomuti torno indietro

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