TECNICHE DI CORREZIONE SUTURALE SPLANCNOCRANIO

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1 Dipartimento di Osteopatia Cranio-Sacrale TECNICHE DI CORREZIONE SUTURALE SPLANCNOCRANIO 2006 Tutti i diritti sono riservati 2011 Tutti i diritti sono riservati 1

2 TEMPORO ZIGOMATICA Richiamo anatomico: il bordo anteriore dell apofisi zigomatica del temporale si articola con l angolo posteriore dello zigomatico, mediante un articolazione serrata (obliqua in basso ed indietro) che presenta un tavolato osseo. A questo livello il temporale è a tavolato interno rispetto alla superficie articolare del malare (il temporale copre lo zigomatico). L osteopata si posiziona dal lato opposto alla sutura da trattare. La mano caudale contatta l osso zigomatico a due livelli: - il mignolo (intra-buccale) è a contatto con la faccia interna dell osso; - il pollice si posiziona sulla faccia esterna dello zigomatico. La mano cefalica contatta il temporale con presa a cinque dita. Durante la fase espiratoria cranica indurre il temporale in rotazione interna, durante la fase inspiratoria mantenere senza bloccare il temporale in R.I. e indurre lo zigomatico in R.E. ed eversione (trazionandolo anteriormente e in senso caudale). Mantenere fino allo still-point e successivo rilasciamento. 2

3 FRONTO ZIGOMATICA Richiamo anatomico: il pilastro esterno del frontale si articola con l angolo superiore dell osso zigomatico. L osteopata si posiziona dal lato opposto della sutura da trattare. La mano caudale contatta lo zigomatico con il mignolo intra-buccale a livello della faccia interna e con il pollice a livello della faccia esterna. La mano cefalica contatta il frontale con il pollice e il medio a livello dei pilastri esterni. In fase espiratoria cranica indurre il frontale in R.I., attraverso una pressione sul pilastro esterno in senso supero-postero-mediale. Nella fase inspiratoria cranica indurre lo zigomatico in R.E. ed eversione attraverso una lieve pressione del pollice sullo zigomo, abbinata a una leggera trazione caudale. Mantenere la trazione con le due mani fino al ripristino della mobilità fisiologica. 3

4 FRONTO NASALE Tecnica diretta Richiamo anatomico: il frontale si articola, mediante la faccia antero-laterale della spina nasale, con il margine supero-posteriore delle ossa proprie del naso. Tecnica n 1: L articolazione fronto-nasale è di solito trattata con la tecnica V- Spread. Per questa tecnica posizionare le dita di una mano a V ai due lati della sutura fronto-nasale in disfunzione e l altra mano a livello della squama occipitale dalla parte opposta rispetto alla linea mediana. Tecnica n 2: Per la tecnica diretta l osteopata si dispone dal lato opposto alla sutura da trattare. La mano cefalica contatta il frontale a livello di: - pilastri esterni del frontale (con la presa pollice-medio); - sutura metopica (attraverso con l appoggio dell articolazione metacarpo falangea). La mano caudale contatta le due ossa nasali con la presa a pinza polliceindice. Durante la fase inspiratoria cranica indurre il frontale in flessione e contemporaneamente trazionare in senso caudale le ossa nasali. Mantenere il contatto fino al rilasciamento dei tessuti e al ripristino del movimento fisiologico. 4

5 SUTURA INTER-MASCELLARE Richiamo anatomico: La sutura inter-mascellare si trova tra i due margini mediali delle ossa mascellari (lungo la linea mediana). Esistono alcuni casi in cui il palato duro ha una forma particolarmente ogivale e i bordi alveolari del mascellare formano un arcata dentale molto stretta (estrema estensione dello sfenoide e rotazione interna di mascellari e palatini). In questi casi il vomere non può fungere da elemento di connessione tra sfenoide e palato duro e la trasmissione del movimento dalla sutura sagittale (e da glabella) verso la sutura cruciforme non avviene in modo ottimale. Occorre ripristinare la mobilità fisiologica dei mascellari iniziando dalla sutura inter-mascellare. L operatore è in piedi alla testa del lettino e introduce i due indici sulle superfici inferiori delle apofisi palatine dei mascellari. I pollici sono posizionati sulla faccia esterna dell osso, sui processi alveolari e in corrispondenza degli incisivi superiori. Indurre una distasi delle due ossa mascellari con gli indici e una rotazione esterna con i pollici (tramite una pressione in senso antero-posteriore). Mantenere la tensione tra le mani fino ad avvertire un rilasciamento ed al ripristino della mobilità fisiologica. 5

6 FRONTO MASCELLARE Richiamo anatomico: il margine superiore della branca ascendente del mascellare si articola con la metà infero-laterale del solco nasale del frontale mediante una sutura fortemente dentellata; a questo livello il mascellare è sospeso al frontale. L osteopata è posizionato dal lato opposto alla sutura da trattare. La mano cefalica con presa pollice e indice si dispone sui pilastri esterni del frontale; l indice della mano caudale contatta la branca montante del mascellare. Decoattare il mascellare dal frontale con una leggera trazione e seguire la direzione di movimento facilitato; mantenere questa posizione e seguire anche il movimento del frontale, fino alla ripresa di una maggiore libertà di movimento. 6

7 MAXILLO PALATINA Richiamo anatomico: il bordo posteriore dell apofisi palatina del mascellare si articola con il margine anteriore della lamina orizzontale del palatino. A questo livello si trova una sutura squamosa dove il mascellare ricopre il palatino (tavolato interno per il mascellare). La sutura maxillo-palatina può andare incontro ad una restrizione cinetica a causa di trattamenti ortodontici. Per ripristinare la mobilità suturale è necessario portare in inferiorità la superficie articolare del mascellare sollevando contemporaneamente quella del palatino. L osteopata è in piedi dallo stesso lato della sutura da trattare. Indice e medio della mano caudale sono intra-buccali: il primo si posiziona sulla superficie anteriore della porzione orizzontale del mascellare (dietro agli incisivi superiori) mentre il dito medio prende contatto con la lamina orizzontale del palatino omo-laterale. Il pollice dalla mano cefalica è posizionato sulla branca montante del mascellare. Test cinetico suturale: una volta posizionate le dita effettuare una lieve induzione in senso craniale con entrambi i polpastrelli (mascellare in R.E. e palatino in R.I.); valutare la capacità della sutura di effettuare una lieve diastasi. Tecnica: durante l inspirazione cranica effettuare una leggera spinta sulla parte anteriore del mascellare in direzione di vertex (in questo modo la parte posteriore della lamina palatina del mascellare si porta caudalmente). Durante la successiva espirazione effettuare un induzione in senso cefalico con il dito medio (palatino in R.I.). Mantenere i parametri di tensione fino al rilascio della 7

8 sutura e al ripristino della mobilità fisiologica (che può essere percepita anche con il pollice a livello della branca ascendente del mascellare). 8

9 SCHINDILESI SFENO PALATINA Richiamo anatomico: l apofisi piramidale del palatino si articola bilateralmente con le lamine mediale e laterale delle apofisi pterigoidee dello sfenoide. L articolazione è una schindilesi e quindi la direzione di movimento consentito è ben definita (l apofisi piramidale scorre all interno della doccia pterigoidea). Questa sutura può andare incontro ad una restrizione cinetica in caso di traumi diretti sullo sfenoide o a seguito di estrazione dentali difficili. Test cinetico: osteopata in piedi dallo stesso lato della sutura da trattare; il polpastrello dell indice della mano caudale è intra-buccale, posizionato sulla lamina orizzontale del palatino. La mano cefalica contatta lo sfenoide a livello delle grandi ali con il palmo in appoggio sulla sutura metopica. In inspirazione si induce lo sfenoide in flessione mettendo una tensione sul palatino (spinta leggera verso vertex). Se il movimento dell articolazione non presenta alcuna limitazione, il palatino sarà libero di portarsi verso l R.E. in modo sincrono alla flessione sfenoidale. Se vi è una limitazione del movimento si effettua la tecnica correttiva: si aumenta la flessione sfenoidale in fase inspiratoria e si esercita una lieve pressione sul palatino in direzione di vertex durante l espirazione successiva. Aspettare l ammorbidimento dei tessuti ed il ripristino della mobilità fisiologica. 9

10 MAXILLO MALARE Richiamo anatomico: l estremità laterale del corpo del mascellare si articola con l apofisi mascellare dello zigomatico mediante una sutura rugosa ed irregolare; questa è un articolazione esposta a traumatismi. L osteopata è in piedi dalla parte opposta alla sutura da trattare. Il polpastrello del mignolo della mano caudale è posizionato sulla superficie esterna dell arcata dentaria superiore (attenzione a non tirare la guancia o il labbro); successivamente scivolare con il mignolo posteriormente lungo l arcata alveolare fino a posizionarsi inferiormente rispetto al margine postero-inferiore dello zigomatico. Compiendo una supinazione dell avambraccio portare il polpastrello a contatto con la superficie interna dello zigomatico. Sollevando il margine inferiore verso l alto e l esterno si induce lo zigomatico in R.I., mentre una lieve pressione sullo zigomo con due dita determina una R.E. Tecnica: Per liberare l articolazione tra mascellare e zigomatico sollevare lo zigomatico (solitamente in disfunzione in R.I.) con il quinto dito portandolo in R.E. ed aspettare un ammorbidimento ed il ripristino della mobilità fisiologica. Per aiutarci possiamo inviare il L.C.R. dal punto diametralmente opposto alla sutura da trattare, situato sulla linea curva occipitale. 10

11 Indichiamo una seconda tecnica indicata se la sutura è molto resistente. Sempre impugnando lo zigomatico con la presa intra-buccale, posizionate l indice o il pollice dell altra mano sulla branca montante del mascellare corrispondente. Durante la fase espiratoria indurre il mascellare in R.I. compiendo un movimento di supinazione dell avambraccio e mantenerlo senza bloccare, quindi nella fase inspiratoria indurre una distasi articolare e accompagnare lo zigomatico in R.E.; mantenere fino al ripristino della libertà articolare; riarmonizzare seguendo il movimento fisiologico. 11

12 PRE POST MASCELLARE Richiamo anatomico: Dal punto di vista della sua formazione embriologica il mascellare è costituito da due parti: il pre-mascellare su cui si inseriscono gli incisivi e il post mascellare che forma parte del palato, del pavimento dell orbita, della parte laterale del naso e sul quale si impiantano tutti gli altri denti. Sono abbastanza comuni gli strain interossei che insorgono nella fase dello sviluppo tra pre e post mascellare. Per diagnosticare e trattare tali strain dal lato dx, l osteopata deve posizionarsi alla testa del paziente. Tecnica: prendere contatto dolcemente con l osso alla radice dell incisivo dx, utilizzando il pollice e l indice della mano sx. Il pollice e l indice della mano dx contattano l osso alla radice del canino e del premolare. Valutare la rotazione interna esterna del pre mascellare (in R.E. gli incisivi si frontalizzano, in R.I. l incisivo centrale diventa anteriore rispetto all incisivo laterale). Considerate allo stesso modo il movimento del post mascellare (in R.E. la parte posteriore del mascellare si sposta più lateralmente, in R.I. si verifica invece l opposto). Se il pre mascellare è in relativa intra-rotazione rispetto al post mascellare si creerà un angolo sulla superficie antero-laterale, mentre se il pre mascellare è in relativa R.E. e il post mascellare è in R.I. l angolo sarà invece aperto verso la cavità buccale. Il principio alla base del trattamento consiste nel seguire il movimento facilitato di ciascuna porzione; nell esecuzione della tecnica applicare una leggera trazione tra le due parti e nel mantenere questa posizione fino a una maggiore libertà di movimento. Ripetere dall altro lato. 12

13 SFENO ZIGOMATICA Richiamo anatomico: La parte postero-interna dell angolo superiore dello zigomatico si articola con la parte inferiore del bordo anteriore della grande ala dello sfenoide mediante una sezione a tavolato esterno per l osso zigomatico (ricoperto dalla grande ala). Tecnica: osteopata dal lato opposto alla sutura da trattare. La mano caudale contatta lo zigomatico con presa intra-buccale, la mano cefalica si posiziona sullo sfenoide con pinza pollice medio (o pollice-indice). Durante la fase espiratoria cranica accompagnare lo sfenoide in estensione; durante la successiva fase inspiratoria indurre lo zigomatico in R.E. trazionandolo lievemente in senso anteriore (verso il soffitto). Mantenere i due parametri opposti fino al rilasciamento dei tessuti e il ripristino di una migliore mobilità fisiologica. 13

14 SFENO-PETROSA Richiamo anatomici: il bordo posteriore con la grande ala dello sfenoide prende contatto tramite una sincondrosi con l apice della rocca petrosa del temporale. Per poter trattare questa sutura occorre liberare prima l articolazione sfenosquamosa. Per posizionare le dita: vedi tecnica per sutura sfeno-squamosa. Una volta liberata questa articolazione, mantenendo sempre la posizione delle mani (mano cefalica con presa a farfalla sul temporale e mano caudale con presa sullo sfenoide intra-buccale) con il dito medio della mano cefalica mettere tensione fino alla sutura sfeno-petrosa. Nella fase di R.E. effettuare un input in senso mediale e caudale sulla pterigoide esterna (con il mignolo) per localizzare la diastasi a livello della porzione petrosa. Mantenere il contatto fino al ripristino del movimento fisiologico. 14

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