La valutazione e la gestione di giardini storici: il caso del polo universitario ex-agraria
|
|
- Simona Di Mauro
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Alma Mater Studiorum Università di Bologna Facoltà di Agraria Alberto Minelli La valutazione e la gestione di giardini storici: il caso del polo universitario ex-agraria
2 1 - Le funzioni igienico-sanitarie e di arredo delle aree verdi Negli ambienti urbani la presenza della vegetazione è particolarmente utile non solo per effetti estetici, psicologici, ricreativi, ma anche per il contributo attivo nel mitigare gli effetti negativi dovuti all inquinamento delle nostre città. Le condizioni nelle città sono in peggioramento. Nelle aree densamente popolate si assiste alla formazione di un clima caratteristico, anche come conseguenza delle variazioni nei bilanci termici. L inquinamento dell aria è il parametro climatico che maggiormente si differenzia da quello delle zone circostanti. Per questo motivo tra le numerose funzioni del verde urbano, assume particolare importanza quella connessa alla mitigazione degli inquinanti. Sui vegetali i numerosi inquinanti hanno un azione tossica e, spesso, è proprio l osservazione di uno stato di disagio della vegetazione il campanello d allarme nei confronti di una situazione di degrado ambientale che potrebbe rivelarsi nociva anche per altre componenti.
3 Stima delle variazioni di alcuni parametri climatici in aree urbane rispetto alle zone circostanti Parametro climatico Effetto (crescita/diminuzione) Stima del cambiamento Inquinamento dell aria 5-25 volte Radiazione solare 15-20% Temperatura dell aria (media annuale) 0,5-1,5 C Velocità del vento: Media annuale Calme di vento 10-20% 5-20% Umidità relativa: Estate Inverno 8-10% 2% Copertura nubi 5-10% Precipitazioni totali 5-10% Fonte: Ns elaborazione da Horbert et al., 1982
4 2 La legislazione per i giardini storici Inizialmente vincolati a funzioni di utilità, poi elementi unificatori tra edificio e spazio circostante, naturale completamento delle singole abitazioni o delle città, i giardini possono rappresentare uno degli specchi del modo di vivere dei popoli che li hanno disegnati (Chiusoli, 1985). Per la realizzazione dei giardini nelle varie epoche storiche si sono manifestate tre fondamentali tendenze: Architettonica: propria dei giardini regolari, nei quali l elemento naturale viene concepito ed impiegato in maniera rigorosamente geometrica e costretto in forme artificiose; Pittorica: propria dei giardini irregolari nei quali si tenta di riprodurre il più possibile la natura, per avvicinarla in modo completo e spontaneo all uomo; Funzionale: nel nostro secolo il giardino moderno, avvalendosi di input architettonici e paesaggistici, è teso a realizzare insiemi funzionali, di facile manutenzione pur in diverse gradualità. L elemento architettonico o l elemento pittorico vengono oggi visti in modo prevalente sotto un profilo di praticità, in quanto il giardino rappresenta oggi un elemento che deve tendere principalmente a fini igienico sanitari, di miglioramento ambientale, funzionali, di protezione, e in via subordinata di arredo ed estetici.
5 Queste importanti ed innovative funzioni del verde sono andate con il tempo ad essere codificate ed opportunamente normate per una migliore tutela del verde urbano. In Emilia Romagna prese forma a partire dal 1986, in virtù del mandato conferito dalla legge statale n. 431 del 1985 (Decreto Galasso), l idea di uno strumento urbanisticoterritoriale incentrato sui valori paesaggistici e ambientali: il Piano Territoriale Paesistico Regionale. Si tratta di un Piano a cui è affidata la tutela dell identità culturale e dell integrità fisica dell intero territorio regionale, nella convinzione che non ci sono paesaggi che meritano di essere conservati e altri consumati, ma più correttamente che esistono livelli di trasformabilità La pianificazione paesistica, quindi, consapevole dell importanza di salvaguardare il grande patrimonio di verde esistente nel nostro Paese, considera attentamente tutti quegli aspetti che concorrono a definire la cornice paesaggistica, culturale e sociale del territorio, in altre parole il cosiddetto verde storico. Il verde storico è un accezione semplicistica dei giardini e dei parchi. Nel corso degli anni ha avuto sempre più spazio all interno della normativa. Di seguito è presentato un rapido excursus
6 Legge 1089 del 1939, riguardante tutte le opere di interesse storico e artistico Considera i giardini come monumenti e prevede per la definizione interesse storico artistico per elementi di almeno 50 anni di età. Costituito principalmente da materia vegetale, e come tale deteriorabile e rinnovabile, il giardino storico richiede regole specifiche per la sua salvaguardia e manutenzione Legge 1497 del 1939, inerente le bellezze naturali quali ville, giardini e parchi non tutelati dalla legge precedente, caratterizzati da una non comune bellezza. Se nella quasi totalità dei casi si impone ai possessori dei beni tutelati il non obbligo di intervento, ai proprietari dei giardini storici viene imposto l obbligo di effettuare tutte quelle operazioni di manutenzione indispensabili a conservarne le caratteristiche e l identità. Carta di Atene del 1931 Carta di Venezia del 1964 due documenti che non trattano in modo specifico i giardini, ma si riferiscono agli elementi vegetali quale elemento a ornamento di alcuni monumenti a conservazione del loro antico carattere. Risale ai primi anni Ottanta il tentativo di normare la complessità dell approccio disciplinare al giardino storico attraverso la redazione del 1981 di due Carte redatte a Firenze
7 Carta internazionale è stata elaborata dal Comitè International des Jardins et Sites Historiques Icosmos-Ifla, riunitosi a Firenze il 21 maggio 1981, per la salvaguardia dei giardini storici, registrata il 15 dicembre Carta italiana dei giardini storici (Carta di Firenze), approvata all unanimità dai partecipanti alla Tavola Rotonda organizzata dall Accademia delle Arti e del Disegno a Firenze il 12 settembre del 1981, secondo la proposta del gruppo italiano Icosmos e Italia Nostra. Strutturata in quattro punti e in una serie di raccomandazioni, si richiama alla Carta italiana del restauro del 1964 e alle Disposizioni del Nella Carta di Firenze è ribadito il rispetto del complessivo processo storico del giardino, considerando riduttiva e una sottrazione di risorse, ogni operazione che tendesse a privilegiare una singola fase assunta in un certo periodo storico e a ricrearla ex novo a spese delle fasi successive. Il giardino costituisce un unicum, limitato, peribile, irripetibile, ha un proprio processo di sviluppo, una propria storia (nascita, crescita, mutazione, degrado) che riflette le società e le culture che lo hanno ideato, costruito, usato e che, comunque, sono entrate in relazione con esso.
8 Decreto legislativo, il T.U. 490/99 Testo unico delle disposizioni legislative in materia di beni culturali e ambientali, a norma dell'articolo 1 della legge 8 ottobre, n. 352 Tale Decreto raccoglie e unifica tutte le normative finora esistenti nel campo della conservazione dei beni culturali, comprese le norme relative ai beni architettonici e ambientali. I giardini e i parchi storici hanno così trovato una giusta e autonoma collocazione tra i beni da proteggere.. Decreto legislativo n. 42 del 2004 Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell'articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n Articolo 10, comma 1 e 4: le ville, i parchi e i giardini che abbiano interesse artistico o storico Art. 136, comma 1 lettera b: le ville, i giardini e i parchi ( ) che si distinguono per la loro non comune bellezza
9 3 Materiali e metodi Restaurare, conservare e manutenere i giardini storici, sono compiti non facili poiché investono campi assai diversificati: l architettura, la storia e la botanica, aspetti che prevedono la collaborazione tra diversi campi di studio. A sostegno della conservazione e della funzionalità esistono diverse scuole di pensiero: 1) Quella italiana fondata sul principio della massima conservazione possibile degli elementi del giardino anche se appartengono ad epoche diverse; 2) Altre scuole di pensiero europee prediligono la ricostruzione dell impianto primitivo del giardino; in questi casi si può arrivare alla vera e propria ricostruzione di un giardino antico. La regola generale è che le modalità di intervento considerino sia i risultati della ricerca storica sia la destinazione d uso dello spazio verde. Esiste una distinzione chiara tra i giardini storici privati e quelli pubblici. 1) Il restauro può riportare il giardino alla condizione del progetto originario. 2) Quando il giardino storico è pubblico, invece, il problema del restauro è fortemente influenzato dalle destinazioni d uso future del giardino che deve presumibilmente sopportare la presenza di un numero elevato di persone.
10 Il modello di stima Indicatori sanitari ed estetici Indicatori strutturali Prezzo di riferimento Valore = X * Posizione Y * (valore max = 10) Genere e specie (1/10) Prezzo Localizzazione della pianta in della pianta nel vivaio tessuto urbano secondo specifiche dimensioni Dimensione Z * Stato sanitario ed estetico W (valore max = 50) (valore max = 10) Indice in relazione alla circonferenza In base a: - Posizione sociale; - Stato sanitario; - Simmetria; - Tipo di danno; - Tipo di potatura.
11 Indicatori sanitari ed estetici Posizione Sociale Viene indicato il rapporto con cui una pianta si trova rispetto alle altre Stato sanitario Viene espresso un giudizio sulle principali parti della pianta valutandone: seccume, carie, ferite, marciumi, funghi, patogeni, danni al colletto, alle radici, al fusto, alle branche e alle foglie 3. La simmetria 4. La tipologia del danno 5. La tipologia di potatura 2 4 5
12 Lo stato sanitario Radici interessate da scavi quindi è possibile che siano state danneggiate Regione del colletto cariata Fusto con carie
13 Il tipo di danno Arboricultural Advisory and Information Service, 1998 Corpi estranei Carie Danno alle branche Disseccamenti
14 Il tipo di potatura Prima della potatura Dopo la potatura la pianta è stata capitozzata
15 Pianta Valore storico monumentale Valore pianta in vivaio (1/10) ** = 7,00 euro A. hippocastanum Indice di posizione: Indice di dimensione in relazione alla circonf. * 10 * 23,00 -Centro città 10 - Prima per. 8 - Seconda per. 6 Indice estetico sanitario * 8,45 Valore (euro) = ,50 Circonferenza: 30 cm 1,00 Circonferenza: 220 cm 21,00 1. Posizione sociale (max 1,00) 4. Tipo di danno (max 2,00) Circonferenza: 40 cm 1,40 Circonferenza: 240 cm 22,00 - dominante - assenza disseccamenti Circonferenza: 50 cm 2,00 Circonferenza: 260 cm 23,00 - codominante - assenza carie Circonferenza: 60 cm 2,80 Circonferenza: 280 cm 24,00 - dominata verticalmente - assenza di ferite Circonferenza: 70 cm 3,80 Circonferenza: 300 cm 25,00 - dominata orizzontalmente - assenza di sintomi alle foglie Circonferenza: 80 cm 5,00 Circonferenza: 320 cm 26,00 Circonferenza: 90 cm 6,40 Circonferenza: 340 cm 27,00 - in crescita - assenza di corpi estranei Circonferenza: 100 cm 8,00 Circonferenza: 360 cm 28,00 2. Stato sanitario (max 4,00) 5. Tipo di potatura (max 2,00) Circonferenza: 110 cm 9,50 Circonferenza: 380 cm 29,00 - radici - pianta capitozzata Circonferenza: 120 cm 11,00 Circonferenza: 400 cm 30,00 - colletto - pianta ricostruita dopo capitozzatura Circonferenza: 130 cm 12,50 Circonferenza: 420 cm 31,00 - fusto fino a m 1,5 - cimatura delle branche Circonferenza: 140 cm 14,00 Circonferenza: 440 cm 32,00 - fusto oltre a m 1,5 - taglio di ritorno Circonferenza: 150 cm 15,00 Circonferenza: 460 cm 33,00 - branche - eliminazione delle branche per malattia Circonferenza: 160 cm 16,00 Circonferenza: 480 cm 34,00 - rami - eliminazione delle branche per allevamento Circonferenza: 170 cm 17,00 Circonferenza: 500 cm 35,00 - foglie Circonferenza: 180 cm 18,00 Circonferenza: 600 cm 40,00 3. Simmetria (max 1,00) Circonferenza: 190 cm 19,00 Circonferenza: 700 cm 45,00 - pianta simmetrica Circonferenza: 200 cm 20,00 Circonferenza: 800 cm 50,00 - pianta asimmetrica (entro 20 ) - pianta asimmetrica (oltre 20 )
16 INDICE ESTETICO-SANITARIO 1. Posizione sociale (max 1,00) Punteggio massimo: 2,00 Punteggio massimo: 8,00 Punteggio rilevato: 6,45 3. Simmetria (max 1,00) 2. Stato sanitario (max 4,00) 4. Tipo di danno (max 2,00) 5. Tipo di potatura (max 2,00) Differenza: Pianta A. Hippocastanum Valore da vivaio 7 euro * Indice di posizione 10 Per cui: * (- 1,55) = ,5 euro * - 1,55 Indice di dimensione 23 Valore = euro
17 4 Il caso di studio: il giardino storico dell ex Facoltà di Agraria Il polo deve la sua nascita alla Famiglia Bentivoglio che alla fine del 1400 fece costruire la Palazzina della Viola Si tratta di un giardino storico che interessa una superficie di mq su cui insistono circa 300 piante suddivise in 40 specie. Quadro generale
18 Il Progetto con il Software GIS Censimento piante
19 Indagine puntuale
20 Il Database Query
21 Un esempio di stima Parametri ed indicatori a) Prezzo della pianta in vivaio (1/10) (euro) b) Tilia europea Cedrus deodara 5,33 5,40 Indice di posizione 10,00 10,00 c) Indice di dimensione 19,00 23,25 d) Indice estetico e stato sanitario, di cui: 8,05 9,40 Posizione sociale (max: 1,0) 0,25 1,00 Indice di simmetria (max: 1,0) 1,00 1,00 Stato sanitario (max: 4,0) 3,18 3,60 Tipo di danno (max: 2,0) 1,62 1,80 Tipo di potatura (max: 2,0) 2,00 2, , ,70 e) Valore della pianta ornamentale (euro): f) Stima del danno subito: 1,20 0,60 - f1 Indice estetico e stato sanitario massimo (*) 8,00 8,00 - f2 Indice estetico e stato sanitario rilevato (*) 6,80 7,40 h) Valore del danno subito (a*b*c*g) (euro) 1.215,24 753,30 (*) Al netto dell indice di simmetria e di posizione sociale non direttamente modificabili dall intervento dell uomo.
22 Alcune conclusioni e prospettive di lavoro
23
24
25
26
27 Traditional Classification: step 4 SAM Classification (a = 0.01 rad)
28 Obj Oriented Classification: step 3 Information classes hierarchization it is possible to create a practically boundless number of classes the classes are organised by the user through a process of hierarchization
29
30 Grazie per l attenzione
IL VERDE PUBBLICO 2.0
IL VERDE PUBBLICO 2.0 Approcci innovativi alla gestione del verde 21 novembre 2014, Brindisi Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani, L. n 10/2013: cosa significa per i Comuni? Dott.ssa for. Francesca
DettagliPeriodo di potature? Fate attenzione...
Periodo di potature? Fate attenzione... Gli alberi non sono tutti uguali e non si potano tutti allo stesso modo o con la stessa frequenza. La potatura delle specie arboree viene, infatti, effettuata per
DettagliINDIRIZZI PER L INSTALLAZIONE DI PANNELLI SOLARI TERMICI E FOTOVOLTAICI
L.P. 5 SETTEMBRE 1991, N. 22 articolo 99, comma 1, lettera e bis) INDIRIZZI PER L INSTALLAZIONE DI PANNELLI SOLARI TERMICI E FOTOVOLTAICI (testo approvato con deliberazione della Giunta provinciale n.
DettagliCOMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)
COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA
DettagliIL PATRIMONIO CULTURALE ED AMBIENTALE. Disegno e Storia dell Arte_PATRIMONIO CULTURALE
IL PATRIMONIO CULTURALE ED AMBIENTALE IL PATRIMONIO CULTURALE di solito indica quell insieme di cose, mobili ed immobili, dette più precisamente beni, che per il loro interesse pubblico e il valore storico,
DettagliIL GLOBAL SERVICE, servizi complessivi
IL GLOBAL SERVICE, servizi complessivi Il G.S. è inoltre lo strumento più idoneo con cui attivare un insieme di servizi quali: - reperibilità (24h/24h per 365 gg/anno) e pronto intervento (rimozione situazioni
DettagliNorme per la sorveglianza e la prevenzione degli incidenti domestici
Legge Regionale 28 aprile 2009, n. 15 Norme per la sorveglianza e la prevenzione degli incidenti domestici ( B.U. REGIONE BASILICATA N.22 del 2 maggio 2009 Articolo 1 Finalità 1. La presente legge, in
DettagliLivorno. Via Delle Galere n. 3 Piano 4 int. 10. Sub 450
Livorno Via Delle Galere n. 3 Piano 4 int. 10 Sub 450 1. Descrizione e identificazione delle unità immobiliari 2.1 Caratteristiche estrinseche del complesso immobiliare in cui sono ubicate le unità immobiliari
DettagliCOMUNE DI SAN GIORGIO DI PIANO Provincia di Bologna
1 COMUNE DI SAN GIORGIO DI PIANO Provincia di Bologna Area Programmazione e Gestione del Territorio ALLEGATO 1 DETERMINAZIONE VALORI DI RIFERIMENTO DELLE AREE INSERITE NEL P.R.G., NEL P.S.C. E NEL R.U.E.
DettagliI SERRAMENTI IN PVC NELL AMBIENTE COSTRUITO
I SERRAMENTI IN PVC NELL AMBIENTE COSTRUITO PREMESSA L Associazione Italiana Centro di Informazione sul PVC ha condotto un analisi ragionata e comparata di alcuni strumenti per regolamentare la materia
DettagliIL PROGETTO URBANO COME FASE INTERMEDIA FRA POC E PUA
INU Emilia Romagna Istituto Nazionale Urbanistica Summer School 2010 Cesenatico, 23-24-25 settembre 2010 IL PROGETTO URBANO COME FASE INTERMEDIA FRA POC E PUA RELAZIONE GUIDO LEONI P.le Arturo Balestrieri
DettagliAlto livello igienico
La separazione fra aree che necessitano livelli igienici diversi viene definita zoning. Lo studio del zoning diventa molto importante nella prevenzione contro l entrata di potenziali contaminanti in specifiche
DettagliCittà di Desio REGOLAMENTO PER L ISCRIZIONE E LA TENUTA ALBO DELLE ASSOCIAZIONI
Città di Desio REGOLAMENTO PER L ISCRIZIONE E LA TENUTA ALBO DELLE ASSOCIAZIONI INDICE Art. 1 - MATERIA DEL REGOLAMENTO Art. 2 - ARTICOLAZIONE Art. 3 - REQUISITI PER L ISCRIZIONE Art. 4 - MODALITA PER
DettagliStima di un vecchio fabbricato da ristrutturare, a uso residenziale, ubicato in zona storica nella città di Mantova
Caso 0 Copyright 2004 The Companies srl Stima di un vecchio fabbricato da ristrutturare, a uso residenziale, ubicato in zona storica nella città di Mantova Indice Conferimento dell incarico e quesito di
Dettagli1. Oggetto e struttura del disegno di legge
Delega al Governo per l attuazione dell articolo 117, secondo comma, lettera p) della Costituzione, per l istituzione delle Città metropolitane e per l ordinamento di Roma Capitale della Repubblica. Disposizioni
DettagliSCHEDE DESCRITTIVE AREE DEGRADATE
SCHEDE DESCRITTIVE AREE DEGRADATE In adeguamento al Regolamento n.1 di attuazione della legge regionale n. 50/2012, articolo 2 - comma 6, nel Comune di Tezze sul Brenta è stata individuata un area degradata
DettagliCITTA DI SAN MAURO TORINESE
Allegato delib. C.C. n. 35 / 2015 CITTA DI SAN MAURO TORINESE REGOLAMENTO PER L ADOZIONE DI AREE VERDI PUBBLICHE Approvato con deliberazione Consiglio comunale n. 35 dell 11 maggio 2015 1 REGOLAMENTO PER
DettagliSymCAD/C.A.T.S. modulo Canali Schema
SymCAD/C.A.T.S. modulo Canali Schema Il modulo Ventilazione Standard permette di effettuare la progettazione integrata (disegno e calcoli) in AutoCAD di reti di canali aria (mandata e ripresa). Il disegno
DettagliAFFIDARE I PROPRI INVESTIMENTI A UN OPERATORE CAPACE, AUTOREVOLE, PRUDENTE. QUESTO È IL PRIVATE BANKING PROPOSTO DA BANCA ZARATTINI & CO: UN FILO
AFFIDARE I PROPRI INVESTIMENTI A UN OPERATORE CAPACE, AUTOREVOLE, PRUDENTE. QUESTO È IL PRIVATE BANKING PROPOSTO DA BANCA ZARATTINI & CO: UN FILO DIRETTO CON CHI OPERA SUI MERCATI E UNA GUIDA SICURA PER
DettagliPrevenzione Formazione ed Informazione
Il Rischio Sismico Prevenzione Formazione ed Informazione Giuseppe Licata Esperto in Sistemi Informativi Territoriali e Telerilevamento. Laureando in Scienze Geologiche, curriculum rischi geologici Il
DettagliRegolamento di attuazione della legge quadro in materia di lavori pubblici 11 febbraio 1994, n. 109, e successive modificazioni
Decreto del Presidente della Repubblica 21 dicembre 1999, n. 554 Regolamento di attuazione della legge quadro in materia di lavori pubblici 11 febbraio 1994, n. 109, e successive modificazioni (G.U. n.
DettagliGUIDA AL CALCOLO DEI COSTI DELLE ATTIVITA DI RICERCA DOCUMENTALE
GUIDA AL CALCOLO DEI COSTI DELLE ATTIVITA DI RICERCA DOCUMENTALE L applicazione elaborata da Nordest Informatica e disponibile all interno del sito è finalizzata a fornirvi un ipotesi dell impatto economico
DettagliAUTORITA DI BACINO DI RILIEVO REGIONALE NORMATIVA-TIPO RELATIVA AGLI AMBITI NORMATIVI DELLE FASCE DI INONDABILITÀ EX DGR 250/05
AUTORITA DI BACINO DI RILIEVO REGIONALE NORMATIVA-TIPO RELATIVA AGLI AMBITI NORMATIVI DELLE FASCE DI INONDABILITÀ EX DGR 250/05 Documento approvato con DGR 1532 del 2.12.2005 - Allegato 2 - ALLEGATO 2
Dettagli03. Il Modello Gestionale per Processi
03. Il Modello Gestionale per Processi Gli aspetti strutturali (vale a dire l organigramma e la descrizione delle funzioni, ruoli e responsabilità) da soli non bastano per gestire la performance; l organigramma
DettagliRegolamento comunale per la valorizzazione delle attivita agro-alimentari tradizionali locali. Istituzione della De.Co. (denominazione comunale)
Città di Novi Ligure Regolamento comunale per la valorizzazione delle attivita agro-alimentari tradizionali locali. Istituzione della De.Co. (denominazione comunale) Approvato con deliberazione del Consiglio
DettagliCURRICOLO DI GEOGRAFIA della scuola primaria
CURRICOLO DI GEOGRAFIA della scuola primaria CURRICOLO DI GEOGRAFIA al termine della classe prima della scuola primaria...2 CURRICOLO DI GEOGRAFIA al termine della classe seconda della scuola primaria...3
DettagliCONVENZIONE PER L UTILIZZAZIONE DI STRUTTURE DA PARTE DELLE SCUOLE DI SPECIALIZZAZIONE DI AREA PSICOLOGICA DELL UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI TORINO TRA
CONVENZIONE PER L UTILIZZAZIONE DI STRUTTURE DA PARTE DELLE SCUOLE DI SPECIALIZZAZIONE DI AREA PSICOLOGICA DELL UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI TORINO TRA La Scuola di Specializzazione in Psicologia della Salute
DettagliF O R M A T O E U R O P E O P E R I L C U R R I C U L U M V I T A E INFORMAZIONI PERSONALI Nome ALLEGRETTI FRANCO GIOVANNI MARIA Indirizzo [22, VIA S:BIBBIANA 22 56100 PISA ITALIA Telefono 050541844 Cellulare
DettagliUNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI SIENA - Nucleo di valutazione di Ateneo
Questa parte del rapporto del Nucleo di valutazione analizza alcuni indicatori bibliometrici calcolati a partire dai dati contenuti nel database Scopus (interrogato nel periodo ottobre-dicembre 2009).
DettagliLA CAPITOZZATURA: COME ROVINARE UN ALBERO
LA CAPITOZZATURA: COME ROVINARE UN ALBERO LA CAPITOZZATURA Per capitozzatura si intende il taglio della parte apicale del fusto e di grossi rami la capitozzatura NON E UNA TECNICA DI POTATURA ma UN DANNEGGIAMENTO
DettagliCITTA DI PISTICCI COMMERCIO AL DETTAGLIO SU AREE PRIVATE CRITERI PER IL RILASCIO AUTORIZZAZIONI COMMERCIALI INERENTI MEDIE STRUTTURE DI VENDITA
CITTA DI PISTICCI (Provincia di Matera) COMMERCIO AL DETTAGLIO SU AREE PRIVATE CRITERI PER IL RILASCIO AUTORIZZAZIONI COMMERCIALI INERENTI MEDIE STRUTTURE DI VENDITA (Art. 8 D.Lgs. n. 114/98 ed art. 19
DettagliI GRUPPI TRANSFRONTALIERI.
I GRUPPI TRANSFRONTALIERI. 1. Premessa. Per effetto della globalizzazione dei mercati è sempre più frequente la creazione di gruppi transfrontalieri, di gruppi cioè in cui le diverse imprese sono localizzate
DettagliPROGRESS: UN CODICE PER IL CALCOLO DELLE EMISSIONI DA VEICOLI STRADALI IN AMBITO URBANO
VIII Incontro EXPERT PANEL EMISSIONI DA TRASPORTO STRADALE Roma, 5 novembre 2003 PROGRESS: UN CODICE PER IL CALCOLO DELLE EMISSIONI DA VEICOLI STRADALI IN AMBITO URBANO Massimo Capobianco, Giorgio Zamboni
Dettagli1. INSERIMENTO URBANISTICO
A.S.A. Azienda Servizi Ambientali Comune di Pomarance OPERE DI COLLETTAMENTO DELLA RETE FOGNARIA AL NUOVO DEPURATORE RELAZIONE INSERIMENTO URBANISTICO Data Aprile 2015 Codice PGI G089-0636-000 Codice Commessa
DettagliCOMUNE Dl LEGNAGO (Provincia di Verona) UFFICIO TECNICO SETTORE 3
COMUNE Dl LEGNAGO (Provincia di Verona) UFFICIO TECNICO SETTORE 3 SERVIZIO I URBANISTICA ED EDILIZIA PRIVATA CRITERI E MODALITÀ DI CALCOLO DELLE SANZIONI AMMINISTRATIVE PECUNIARIE E DELLE SOMME DA CORRISPONDERE
DettagliLEGGE REGIONALE N. 4 DEL 09-03-2007 REGIONE VENETO INIZIATIVE ED INTERVENTI REGIONALI A FAVORE DELL EDILIZIA SOSTENIBILE
LEGGE REGIONALE N. 4 DEL 09-03-2007 REGIONE VENETO INIZIATIVE ED INTERVENTI REGIONALI A FAVORE DELL EDILIZIA SOSTENIBILE Fonte: BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE VENETO N. 25 del 13 marzo 2007 Il Consiglio
DettagliL.R. 12/2006, art. 6, commi da 82 a 89 B.U.R. 3/1/2007, n. 1. DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE 12 dicembre 2006, n. 0381/Pres.
L.R. 12/2006, art. 6, commi da 82 a 89 B.U.R. 3/1/2007, n. 1 DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE 12 dicembre 2006, n. 0381/Pres. LR 12/2006, articolo 6, commi da 82 a 89. Regolamento concernente i criteri
DettagliRISOLUZIONE N.80/E QUESITO
RISOLUZIONE N.80/E Direzione Centrale Normativa Roma, 24 luglio 2012 OGGETTO: Interpello - Art. 11, legge 27 luglio 2000, n. 212. Fatture di importo inferiore a 300,00 euro - Annotazione cumulativa anche
DettagliTURISMO, BRAMBILLA: "400 ML PER I CONTRATTI DI SVILUPPO, PER LA PRIMA VOLTA SOSTEGNO CONCRETO DEL GOVERNO A INVESTIMENTI NEL TURISMO"
TURISMO, BRAMBILLA: "400 ML PER I CONTRATTI DI SVILUPPO, PER LA PRIMA VOLTA SOSTEGNO CONCRETO DEL GOVERNO A INVESTIMENTI NEL TURISMO" "Per la prima volta in Italia, il governo dispone un concreto e significativo
DettagliLEGGE REGIONALE N. 40 DEL 10-04-1990 REGIONE LAZIO
Legge 1990040 Pagina 1 di 6 LEGGE REGIONALE N. 40 DEL 10-04-1990 REGIONE LAZIO Istituzione dell' osservatorio del sistema abitativo laziale e provvidenze per il recupero del patrimonio edilizio esistente.
DettagliLe votazioni. Consorzio Interuniversitario ALMALAUREA 123
7. Le votazioni I fattori che incidono sulla probabilità di ottenere buoni risultati sono gli stessi che agivano nel precedente ordinamento universitario: genere (femminile), elevato grado di istruzione
DettagliPIANO REGIONALE ATTIVITA ESTRATTIVE (P.R.A.E.)
REGIONE MARCHE Giunta Regionale PIANO REGIONALE ATTIVITA ESTRATTIVE (P.R.A.E.) DIRETTIVA PER LE CAVE DI PRESTITO (articolo 6, comma 2, lettera e) della L.R. 1 dicembre 1997, n. 71) Art. 1 Definizioni e
DettagliLA TUTELA DELLA SALUTE
CAPITOLO I LA TUTELA DELLA SALUTE PUBBLICA 1. Salute e Costituzione L articolo 32 della Costituzione della Repubblica Italiana recita: La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell individuo
DettagliSede del soggetto e imposizione fiscale. Prof. Giuseppe D ANDREA
Sede del soggetto e imposizione fiscale Prof. Giuseppe D ANDREA Obiettivi: analizzare i criteri di collegamento per la tassazione ai fini IRES ; esaminare i criteri di tassazione per le società ed Enti
DettagliDIOCESI PATRIARCATO DI VENEZIA BANDO DI GARA A PROCEDURA APERTA PER APPALTO LAVORI
DIOCESI PATRIARCATO DI VENEZIA BANDO DI GARA A PROCEDURA APERTA PER APPALTO LAVORI 1. STAZIONE APPALTANTE: DIOCESI PATRIARCATO DI VENEZIA San Marco n. 320/A, VENEZIA, - Tel. 0412702490 Fax 0412702420 Sito
DettagliIndice. pagina 2 di 10
LEZIONE PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA DOTT.SSA ROSAMARIA D AMORE Indice PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA---------------------------------------------------------------------------------------- 3 LA STRUTTURA
DettagliAnalisi integrata di scenari di miglioramento dell efficienza energetica del settore civile e commerciale della regione Veneto
Motivazione della ricerca agricoltura e pesca; 2,5% Analisi integrata di scenari di miglioramento dell efficienza energetica del settore civile e commerciale della regione Veneto trasporti; 32,4% terziario;
DettagliSviluppo dell anagrafe dei siti contaminati nella Provincia Autonoma di Trento
Sviluppo dell anagrafe dei siti contaminati nella Provincia Autonoma di Trento A. Camin I. Castellani G. Rampanelli Rimini 5-8/11/2008 L Anagrafe dei siti contaminati Il 15/12/1999, sul Supplemento Ordinario
DettagliINSTALLAZIONE CONDIZIONATORE
ON-LINE - 1 - ON-LINE - 2 - QUESITO DELLA COMMITTENZA Buongiorno, La presente a chiedere cortesemente un 'informazione. Risiedo in una casa costituita da tre appartamenti disposti verticalmente e appartenenti
DettagliIstituzione del marchio De.C.O. Denominazione Comunale di Origine. Regolamento.
Istituzione del marchio De.C.O. Denominazione Comunale di Origine Regolamento. Approvato con deliberazione di C.C.n. 81 del 07/11/2005 1 INDICE Art. 1 - Finalità Art. 2 Istituzione del Registro De.C.O.
DettagliQuadro normativo delle Regioni e Province Autonome sulla VAS LIGURIA. Disciplina della valutazione di impatto ambientale.
L.R. 4/09/1997, n. 36. Pubblicata nel B.U. Liguria 17 settembre 1997, n. 16, L.R. 30/12/1998, n. 38. Pubblicata nel B.U. Liguria 20 gennaio 1999, n. 1. L.R. 4/08/2006, n. 20. Pubblicata nel B.U. Liguria
DettagliI programmi del Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare per lo sviluppo strategico del settore in Italia
I programmi del Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare per lo sviluppo strategico del settore in Italia Commissione Nazionale per l Energia Solare, CNES Struttura dell intervento
DettagliIL DIRETTORE DELL AGENZIA. In base alle attribuzioni conferitegli dalle norme riportate nel seguito del presente provvedimento, Dispone:
N. 2007/120811 Disposizioni in materia di individuazione dei criteri utili per la determinazione del valore normale dei fabbricati di cui all articolo 1, comma 307 della legge 27 dicembre 2006, n. 296
DettagliCOMUNE DI SOLBIATE ARNO
SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE Approvato con deliberazione della Giunta Comunale n. 98 del 14.11.2013 1 GLI ELEMENTI DEL SISTEMA DI VALUTAZIONE Oggetto della valutazione:obiettivi
DettagliPIANO GENERALE DELLA PUBBLICITA
Allegato A alla Delibera Consiglio comunale n. 157 del 16/12/02 COMUNE DI PERUGIA PIANO GENERALE DELLA PUBBLICITA Relazione INDICE 1. Fonti normative e finalità 2. Situazione attuale 3. Obiettivi operativi
DettagliL INSTALLAZIONE DEI PANNELLI TERMICI E FOTOVOLTAICI
PROVINCIA DI TRENTO COMUNE DI PREDAZZO PIANO REGOLATORE GENERALE D E L C O M U N E D I PREDAZZO REGOLAMENTO COMUNALE PER L INSTALLAZIONE DEI PANNELLI TERMICI E FOTOVOLTAICI Arch. Luca Eccheli Via Cavour,
DettagliStrategia di classificazione della clientela relativamente ai servizi d investimento offerti dalla Banca Nazionale del Lavoro SpA
relativamente ai servizi d investimento offerti dalla Banca Nazionale del Lavoro SpA Classification Policy PREMESSA, FONTI NORMATIVE ED OBIETTIVO DEL DOCUMENTO... 3 1. DEFINIZIONI... 3 1.1. CLIENTI PROFESSIONALI...
DettagliCAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. d iniziativa del deputato NASTRI
Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 1590 PROPOSTA DI LEGGE d iniziativa del deputato NASTRI Norme concernenti la concessione di agevolazioni per la sostituzione di caldaie in
DettagliREGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE
DELIBERAZIONE DELLA 2 L. 196/97 Art. 17. Approvazione del Regolamento istitutivo del Dispositivo di accreditamento delle strutture formative della Regione Marche (DAFORM). LA VISTO il documento istruttorio
DettagliComune di Rieti Assessorato Protezione Civile
1 Comune di Rieti Assessorato Protezione Civile PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE STRUTTURA DEL PIANO COMUNE DI RIETI SETTORE VI - Ufficio Protezione Civile CODICE DOCUMENTO ELABORATO 0 1-0 1-0 2-0 4
DettagliUn confronto tra le prestazioni di alcune Regioni nel settore DSU: le borse di studio a.a. 2006/07
Osservatorio Regionale per il Diritto allo Studio Universitario Un confronto tra le prestazioni di alcune Regioni nel settore DSU: le borse di studio a.a. 2006/07 Nota di lavoro n. 2/2007 Bozza per la
DettagliLa manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti
La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti Alessandro Mazzeranghi, Rossano Rossetti MECQ S.r.l. Quanto è importante la manutenzione negli ambienti di lavoro? E cosa
DettagliCORSO DI LAUREA MAGISTRALE BIENNALE IN ARCHITETTURA LM4 (In corso di definizione)
CORSO DI LAUREA MAGISTRALE BIENNALE IN ARCHITETTURA LM4 (In corso di definizione) L opportunità di attivare un Corso di Laurea Magistrale biennale in Architettura nella Classe LM4 deriva da una serie di
DettagliLe strumentazioni laser scanning oriented per i processi di censimento anagrafico dei patrimoni
CONVEGNO FACILITY MANAGEMENT: LA GESTIONE INTEGRATA DEI PATRIMONI PUBBLICI GENOVA FACOLTA DI ARCHITETTURA 06.07.2010 Le strumentazioni laser scanning oriented per i processi di censimento anagrafico dei
DettagliChiarimenti in materia di rilascio di garanzie
Chiarimenti in materia di rilascio di garanzie L andamento del ciclo economico e le numerose norme che, a vario titolo, richiedono la presentazione di garanzie a supporto di obbligazioni assunte hanno
DettagliCome archiviare i dati per le scienze sociali
Come archiviare i dati per le scienze sociali ADPSS-SOCIODATA Archivio Dati e Programmi per le Scienze Sociali www.sociologiadip.unimib.it/sociodata E-mail: adpss.sociologia@unimib.it Tel.: 02 64487513
DettagliEX DEPOSITO ATAC VITTORIA DI PIAZZA BAINSIZZA (E ZONE ADIACENTI) GRAFO DEL REPERTORIO DI UN CENTRO IN NUCE E SUA INTERPRETAZIONE: la piazza verde
EX DEPOSITO ATAC VITTORIA DI PIAZZA BAINSIZZA (E ZONE ADIACENTI) GRAFO DEL REPERTORIO DI UN CENTRO IN NUCE E SUA INTERPRETAZIONE: la piazza verde CENTRO LA PIAZZA VERDE : GRAFO DEL REPERTORIO DEI PATTERN
DettagliProfessionisti ed Installatori alla luce del Nuovo Regolamento di Prevenzione Incendi DPR 151-2011 e del DM 20-12-2012 Luciano Nigro
Professionisti ed Installatori alla luce del Nuovo Regolamento di Prevenzione Incendi DPR 151-2011 e del DM 20-12-2012 Luciano Nigro Firenze, 18 febbraio 2014 NUOVI RUOLI NEI PROCEDIMENTI DI PREVENZIONE
DettagliSEZIONE PRIMA SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE PER L INSEGNAMENTO SECONDARIO DELL UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE ART. 1
SEZIONE PRIMA SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE PER L INSEGNAMENTO SECONDARIO DELL UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE ART. 1 Per conseguire le finalità di cui all art. 4, secondo comma, della legge 19 novembre
DettagliREGOLAMENTO PER LA TUTELA DEL PATRIMONIO ARBOREO ED ARBUSTIVO DELLA CITTA
REGOLAMENTO PER LA TUTELA DEL PATRIMONIO ARBOREO ED ARBUSTIVO DELLA CITTA Approvato con delibera consiliare n.8 del 3 Febbraio 1997 1 PRINCIPI GENERALI ART.1 AMBITO DI APPLICAZIONE Rilevata l importanza
Dettaglidella manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo.
L 320/8 Gazzetta ufficiale dell Unione europea IT 17.11.2012 REGOLAMENTO (UE) N. 1078/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per il monitoraggio che devono
DettagliParco Locale di Interesse Sovracomunale SERIO NORD
Parco Locale di Interesse Sovracomunale SERIO NORD PIANO TRIENNALE DEGLI INTERVENTI 2009-2011 Seriate, 29 Gennaio 2009 (modificato nell Assemblea dei Sindaci del 12/11/2009 verbale n. 51) Parco Locale
DettagliCARTA DEI DIRITTI DEI RISPARMIATORI
CARTA DEI DIRITTI DEI RISPARMIATORI La fiducia dei Risparmiatori in un mercato amico dei loro diritti è il primo e fondamentale requisito su cui i Promotori finanziari basano le prospettive di sviluppo
DettagliRegolamento del Settore Attività Giovanile. Approvato dal Consiglio Federale Del 13 aprile 2013 con delibera n. 124
Regolamento del Settore Attività Giovanile Approvato dal Consiglio Federale Del 13 aprile 2013 con delibera n. 124 TITOLO I - DISPOSIZIONI GENERALI art. 1 - L Attività Giovanile 1- Per organizzare e coordinare
DettagliDelibera della Giunta Regionale n. 316 del 28/06/2012
Delibera della Giunta Regionale n. 316 del 28/06/2012 A.G.C. 15 Lavori pubblici, opere pubbliche, attuazione, espropriazione Settore 8 Settore provinciale del Genio civile - Caserta - Oggetto dell'atto:
DettagliStruttura, obiettivi e strategia dei Piani di Gestione dei Siti Natura 2000. Fulvio CERFOLLI, PhD
Struttura, obiettivi e strategia dei Piani di Gestione dei Siti Natura 2000 Fulvio CERFOLLI, PhD Che cos e un PIANO DI GESTIONE di un sito Natura 2000? E uno strumento di pianificazione del territorio
DettagliLe competenze per la gestione e lo sviluppo delle risorse umane nelle università e negli enti di ricerca
Scuola di Management per le Università, gli Enti di ricerca e le Istituzioni Scolastiche Le competenze per la gestione e lo sviluppo delle risorse umane nelle università e negli enti di ricerca Dott. William
DettagliREGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEL SERVIZIO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
COMUNE DI CASTENASO (Bologna) REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEL SERVIZIO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE Adottato con delibera consiliare n. 92 del 20/12/01 INDICE : art. 1 Finalità art.2 Obiettivi comunali
DettagliIL MINISTRO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI di concerto con IL MINISTRO DELLA SALUTE
Decreto del Ministero dell interno 4 febbraio 2011 Definizione dei criteri per il rilascio delle autorizzazioni di cui all art. 82, comma 2, del D.Lgs. 09/04/2008, n. 81, e successive modifiche ed integrazioni.
DettagliGLI AGRONOMI E I FORESTALI (AF) NELLE COMMISSIONI LOCALI DEL PAESAGGIO (CLP) DEL PIEMONTE
GLI AGRONOMI E I FORESTALI (AF) NELLE COMMISSIONI LOCALI DEL PAESAGGIO (CLP) DEL PIEMONTE Federica Larcher con la collaborazione degli Iscritti I NUMERI UNA SERIE DI QUESTIONI APERTE: CONCLUSIONI PER I
DettagliART. 7 ART. 8 ART. 9
Regolamento di istituzione dell Albo delle Associazioni/Cooperative Studentesche Universitarie riconosciute dall Alma Mater Studiorum - Università di Bologna (emanato con Decreto Rettorale n. 1157-2007
DettagliDossier 7 Il possesso e l acquisto di beni durevoli (1997-2004)
Dossier 7 Il possesso e l acquisto di beni durevoli (1997-2004) Audizione del Presidente dell Istituto nazionale di statistica, Luigi Biggeri presso le Commissioni congiunte V del Senato della Repubblica
DettagliREGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità
REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI Art. 1 Finalità La Provincia di Genova, in attuazione di quanto previsto dal proprio Statuto, promuove la cultura della
DettagliTasso di occupazione per fasce di età. Provincia di Piacenza, 2009 90,3 83,1 77,7 27,6 16,4. 15-24 anni. 25-34 anni. 45-54 anni.
La situazione occupazionale dei giovani in provincia di Piacenza Premessa Una categoria di soggetti particolarmente debole nel mercato del lavoro è rappresentata, di norma, dai lavoratori di età più giovane
DettagliCOMUNE DI BOTTICINO PROVINCIA DI BRESCIA
COMUNE DI BOTTICINO PROVINCIA DI BRESCIA REGOLAMENTO PER LA VALORIZZAZIONE DELLE ATTIVITA PRODUTTIVE TRADIZIONALI LOCALI E DELLE RELATIVE INIZIATIVE E MANIFESTAZIONI ISTITUZIONE DELLA DE.C.O. DENOMINAZIONE
DettagliLo scenario energetico in Italia
Lo scenario energetico in Italia Il Bilancio Energetico Nazionale Il Ministero dello Sviluppo Economico pubblica annualmente il Bilancio Energetico Nazionale (BEN) del nostro Paese. Questo ci dà l opportunità
DettagliS i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i
S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i P r o d o t t o d a A l b e r t o P a o l i n i G r o s s e t o P a r c h e g g i s r l V e n g o n o p
DettagliOrdinanza n.12 del 20 Febbraio 2014
IL PRESIDENTE IN QUALITA DI COMMISSARIO DELEGATO AI SENSI DELL ART. 1 COMMA 2 DEL D.L.N. 74/2012 CONVERTITO CON MODIFICAZIONI DALLA LEGGE N. 122/2012 Ordinanza n.12 del 20 Febbraio 2014 Realizzazione Palestre
DettagliPiano di Comunicazione per i Comuni
Piano di Comunicazione per i Comuni Obiettivi e strumenti di comunicazione a sostegno del Percorso Partecipativo del PPR - FVG Silvia Savi Segreteria Assessore Infrastrutture e Territorio, Mariagrazia
DettagliPROGRAMMAZIONE IN BASE ALLE LINEE GUIDA : ECONOMIA AZIENDALE PIANO DI LAVORO OBIETTIVI MINIMI PER LA CLASSE 4 M S.I.A.
PROGRAMMAZIONE IN BASE ALLE LINEE GUIDA : ECONOMIA AZIENDALE PIANO DI LAVORO OBIETTIVI MINIMI PER LA CLASSE 4 M S.I.A. Tomo 1 Modulo1 1. Le società di persone. Gestire il sistema delle rilevazioni con
DettagliPROGETTO TAVOLO GIOVANI
PROGETTO TAVOLO GIOVANI Costituzione di un Tavolo di coordinamento con le associazioni di giovani di Cinisello Balsamo e le organizzazioni sociali che compongono il mondo delle realtà giovanili locali
DettagliSCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
GEOGRAFIA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO Paesaggio Capire che cos è la geografia e di che cosa si occupa. Saper distinguere tra geografia fisica e umana. Capire il mondo in cui viviamo attraverso le
Dettagli5.1.1 Politica per la sicurezza delle informazioni
Norma di riferimento: ISO/IEC 27001:2014 5.1.1 Politica per la sicurezza delle informazioni pag. 1 di 5 Motivazione Real Comm è una società che opera nel campo dell Information and Communication Technology.
DettagliComune di LOMBRIASCO. Provincia di TORINO REGOLAMENTO COMUNALE PER LA VALORIZZAZIONE DELLE ATTIVITA' AGRO-ALIMENTARI TRADIZIONALI LOCALI
Comune di LOMBRIASCO Provincia di TORINO REGOLAMENTO COMUNALE PER LA VALORIZZAZIONE DELLE ATTIVITA' AGRO-ALIMENTARI TRADIZIONALI LOCALI Approvato con D.C.C. n. 5 del 28.02.2008 Art. 1 - oggetto del regolamento
DettagliConvegno. Aree industriali e politiche di piano. Tra deindustrializzazione e nuova industrializzazione sostenibile. Roma 30 gennaio 2014 ore 14,00
Roma 30 gennaio 2014 ore 14,00 Università Roma Tre, Dipartimento di Architettura Via della Madonna dei Monti, 40 Convegno Aree industriali e politiche di Tra deindustrializzazione e nuova industrializzazione
DettagliCONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE
CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE REGOLAMENTO DI DISCIPLINA DELLE ATTIVITA' DI PROMOZIONE E SOSTEGNO DELLA RICERCA DEL CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE Approvato dal Consiglio direttivo nella seduta
Dettaglidi Massimo Gabelli, Roberta De Pirro - Studio legale e tributario Morri Cornelli e Associati
15 Febbraio 2013, ore 12:22 La circolare n. 5 di Assonime Consorzi per l internazionalizzazione: le regole per IVA e imposte dirette Il D.L. n. 83/2012 ha istituito la figura dei consorzi per l internazionalizzazione,
DettagliRisparmio energetico: Legge 10/91. Aslam Magenta - Ing. Mauro Mazzucchelli Anno Scolastico 2014-2015 50
Risparmio energetico: Legge 10/91 Scolastico 2014-2015 50 INTRODUZIONE Le varie crisi energetiche originatesi negli anni settanta hanno sensibilizzato gli Stati più energivori alla limitazione dell uso
DettagliCOMUNE DI MONSUMMANO TERME Provincia di Pistoia Settore Servizi Tecnici Pianificazione e Gestione del Territorio Servizio Urbanistica Allegato A
COMUNE DI MONSUMMANO TERME Provincia di Pistoia Settore Servizi Tecnici Pianificazione e Gestione del Territorio Servizio Urbanistica Allegato A REGOLAMENTO ARREDI DELLE AREE PERTINENZIALI Atto collegato
Dettagli1. La disciplina di cui al presente regolamento si informa ai seguenti principi generali: - 1 -
Regolamento di disciplina dei profili formativi dell apprendistato per la qualifica e per il diploma professionale, ai sensi degli articoli 4, comma 1, lettera c) e 53 della legge regionale 16 novembre
Dettagli