Protocollo continuità assistenziale
|
|
- Gaetano Manca
- 5 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 1 di 11 PROTOCOLLO CONTINUITÀ ASSISTENZIALE Scopo della procedura è definire analiticamente le modalità con le quali Anafi Associazione garantisce la continuità assistenziale in tutte le fasi della cura domiciliare integrata, prevedendo modalità di gestione degli eventuali trasferimenti degli utenti presso strutture sanitarie e sociosanitarie e la gestione di eventuali cambi del personale di riferimento. PROSEGUIMENTO CURE I medici e/o gli operatori devono spiegare scrupolosamente ai pazienti e ai loro familiari i rischi e i benifici del proseguimento delle cure. Una volta che il paziente e i familiari sono stati informati sul proseguimento delle cure, il medico e/o l operatore consegnano il consenso informato ai pazienti (Allegato 1) che lo devono debitamente firmare. PASSAGGI DI CONSEGNA Scopo della consegna è quello di fornire informazioni sulla cura del paziente, sul trattamento e sui servizi, sulle sue condizioni attuali e su ogni cambiamento prevedibile. Il processo di trasmissione delle informazioni relative al paziente da un operatore all altro, da un team all altro o dagli operatori al paziente e alla famiglia, ma anche con eventuali strutture sanitarie ha lo scopo di assicurare la continuità della cura e la sicurezza per il paziente. La comunicazione deve essere accurata per garantire la sicurezza del paziente. Le potenzialità riconducibili alla consegna comunicativa sono almeno le seguenti: - condivisione delle informazioni; - continuità della cura; - protezione del paziente; - apprendimento cooperativo; - sviluppo della collaborazione nel gruppo; - sostegno per i membri dell équipe; - l esplicitazione di conoscenze ed esperienze, e quindi, formazione. pag. 1 di 11
2 2 di 11 Il tempo impiegato per la trasmissione della consegna infermieristica, socio assistenziale e di ogni operatore sanitario può venire sprecato con ripercussioni sulla sicurezza degli assistiti, se durante il cambio turno non vengono fornite informazioni utili. Tutto ciò ha importanti implicazioni per tutto il personale sanitario e i pazienti, in quanto la continuità assistenziale dipende dall esistenza di efficienti ed efficaci meccanismi di comunicazione tra tutti i membri del team sanitario. Le sperimentazioni e i protocolli elaborati a livello internazionale per rendere la consegna più efficace sono moltissimi, anche perché non vi può essere un unica soluzione valida per tutte le situazioni, ma è necessario identificare lo strumento più idoneo per la propria realtà. Anafi ha scelto il sistema SBAR (acronimo di Situation, Background, Assessment, Recommendation): è un metodo strutturato, in particolare, per la trasmissione delle informazioni cliniche che richiedono un immediata attenzione e decisione. Questo metodo,in primo luogo, aiuta a colmare le differenze di approccio tra diversi professionisti, facilitare la comunicazione e renderla più soddisfacente per tutti. Inoltre questo metodo, oltre alla sua versatilità e semplicità, ha la fondamentale caratteristica di contribuire alla formazione di un modello mentale condiviso tra gli operatori che favorisce la comunicazione efficace e garantisce la sicurezza del paziente. Infine recenti studi in area critica, hanno dimostrato che l utilizzo della SBAR favorisce lo sviluppo di schemi mentali, e velocizza il passaggio di informazioni tra operatori, migliora la qualità delle informazioni scambiate, riduce la durata dei punti di transizione senza compromettere la sicurezza e l impatto emotivo della comunicazione orale. L operatore è tenuto a compilare una checklist (Allegato 2) per presentare in modo chiaro, completo e rispettando sempre una certa sequenza i dati importanti riferiti alla situazione pregressa e attuale del paziente, mettendo in evidenza ciò che è raccomandato fare nelle ore a seguire. Anafi completa la procedura dando particolare importanza anche allo scambio verbale delle consegne infermieristiche durante il cambio turno, che consente di verificare, riformulare e integrare le informazioni con gli aspetti non verbali, permettendo una maggiore profondità dei dati oggettivi che non può essere gestito in forma scritta. MODALITÀ DI GESTIONE TRASFERIMENTI Nell assistenza domiciliare è giustamente crescente l attenzione dedicata ai processi connessi al trasferimento dei pazienti (tra strutture e unità operative) e al conseguente affido degli stessi a colleghi o altre équipe professionali. Anafi, consapevole di ciò, pone una particolare cura nei trasferimenti e si preoccupa di garantire procedure certe e sicure. L operatore è tenuto a continuare la sua opera fino all avvenuta sostituzione con un collega. La consegna clinica si riferisce al trasferimento delle responsabilità/accountability (presa in carico e responsabilità) per alcuni aspetti della cura di un paziente. Al riguardo gli operatori sono tenuti a compilare l apposita scheda in allegato (Allegato 3). pag. 2 di 11
3 3 di 11 DIMISSIONE Nel momento in cui il paziente ha raggiunto gli obiettivi del PAI, il medico specialista viene interpellato dal Care Manager per concordare la rivalutazione della situazione, finalizzata ad una eventuale dimissione. Ricevute le indicazioni del medico, insieme ai familiari ed al paziente, viene pianificata la dimissione, che può coincidere con la scadenza del pai assegnato. In caso di sospensione per ricovero, per periodi superiori ai 15 giorni, la data di dimissione coincide con il ricovero ospedaliero. In tutti i casi di dimissione del paziente il Care Manager ritira la documentazione dal domicilio e la consegna alla ASL per l archiviazione; il Coordinatore registra la dimissione e la sua motivazione nel sistema informatico. DOCUMENTAZIONE SANITARIA Tutta la documentazione sanitaria del paziente è a disposizione degli operatori sanitari, sociosanitari e sociali in ogni momento: la documentazione sanitaria relativa al paziente è conservata all interno del sistema gestionale GesAnafi. ANAFI aggiorna e conserva il fascicolo socio sanitario del cittadino, adottando tutte le misure necessarie alla tutela della privacy. RELAZIONE CLINICA FINALE È fornita al paziente specifica relazione finale per il medico curante (Allegato 4). pag. 3 di 11
4 4 di 11 ALLEGATO 1 CONSENSO INFORMATO AL PROSEGUIMENTO DELLE CURE Il/la sottoscritto/a. Nato/a a.. (Prov.) il / / dettagliatamento informato dal Dott/ Operatore di necessitare della prosecuzione delle cure, dichiara di essere stato messo a conoscenza delle caratteristiche del trattamento a cui viene sottoposto/a e dei rischi e benefici che ne posssono conseguire e di (barrare la voce desiderata). o o autorizzare il consenso non autorizzare il consenso Luogo e data Firma del paziente o del legale rappresentante Firma del medico o dell operatore pag. 4 di 11
5 5 di 11 ALLEGATO 2 CHECKLIST PASSAGGI DI CONSEGNA Al fine di garantire la sicurezza del paziente gli operatori sono tenuti a compilare debitamente questa checklist, in modo tale da favorire lo scambio di informazioni tra colleghi. Di seguito la leggenda per compilare la checklist. S Identificazione del paziente Rapido inquadramento della situazione B Diagnosi, anamnesi significativa, allergie Risultati di laboratorio e di altri interventi diagnostici A Segni vitali Valutazioni cliniche Preoccupazioni con dati oggettivi a supporto R Specificare richieste Formulare suggerimenti chiarendo i tempi e le modalità di attuazione operatore data ora S: B: A: R: pag. 5 di 11
6 6 di 11 DATI ANAGRAFICI PAZIENTE COGNOME: NOME: CODICE FISCALE: RESIDENZA: pag. 6 di 11
7 7 di 11 ALLEGATO 3 - SCHEDA TRASFERIMENTO STRUTTURA DI DESTINAZIONE: MOTIVO TRASFERIMENTO: PROCEDURE E TERAPIE ESEGUITE DURANTE LA DEGENZA: CONDIZIONI E BISOGNI ASSISTENZIALI DEL PAZIENTE AL MOMENTO DEL TRASFERIMENTO: AVVENUTA FORMAZIONE /EDUCAZIONE DEL PAZIENTE: SEGNALAZIONE EVENTI AVVERSI: Luogo e data, Firma operatore pag. 7 di 11
8 8 di 11 RELAZIONE CLINICA FINALE PER IL MEDICO CURANTE DATI ANAGRAFICI PAZIENTE COGNOME: NOME: CODICE FISCALE: RESIDENZA: PATOLOGIE PREGRESSE : DIAGNOSI CLINICA: pag. 8 di 11
9 9 di 11 STATO CLINICO ATTUALE: ESAMI E TERAPIA ESEGUITI O IN VIA DI ESECUZIONE: RISPOSTA AL TRATTAMENTO: pag. 9 di 11
10 10 di 11 INDICAZIONE ALLA RICHIESTA DI TRASFERIMENTO: NOME DEL MEDICO RICHIEDENTE E TELEFONO DIRETTO: pag. 10 di 11
11 11 di 11 NOME MEDICO ACCETTANTE E TELEFONO DIRETTO: SEGNALAZIONE EVENTI AVVERSI: Firma medico coordinatore pag. 11 di 11
Protocollo continuità assistenziale PA.GRC.1.17 PROCEDURA AZIENDALE PER LE CONTINUITA ASSISTENZIALE. Codice Documento Revisione Data emissione
1 di 11 PROCEDURA AZIENDALE PER LE CONTINUITA ASSISTENZIALE Indice delle revisioni Codice Documento Revisione Data emissione 0 01.08.2017 Firme Redatto Verificato Approvato U.O. Assicurazione Qualità Dott.
DettagliUNITÀ OPERATIVA MEDICINA D URGENZA
UNITÀ OPERATIVA MEDICINA D URGENZA Dipartimento Emergenza 1/9 Attività L unità operativa Medicina Urgenza fornisce assistenza a persone ricoverate con problemi di salute acuti e urgenti, in continuità
DettagliCAD DIPARTIMENTO ONCOLOGICO CPSE-AFD CARLA RIGO AOU MAGGIORE DELLA CARITA NOVARA
Organizzazione e gestione del CAS: rapporti tra CAS e MMG CAD DIPARTIMENTO ONCOLOGICO CPSE-AFD CARLA RIGO AOU MAGGIORE DELLA CARITA NOVARA Centro Accoglienza e Servizi E la Struttura di riferimento del
DettagliSCHEDA DI ATTIVAZIONE A.D.I.
Servizio Sanitario Nazionale - Regione Liguria Azienda Sanitaria Locale n. 5 Spezzino Dipartimento Cure Primarie e Attività Distrettuali SCHEDA DI ATTIVAZIONE A.D.I. DISTRETTO DI SCHEDA DI SEGNALAZIONE
DettagliRedazione a cura della Commissione Tecnica Interaziendale Dimissioni Protette
PERCORSO CONDIVISO PER GARANTIRE LA CONTINUITA ASSISTENZIALE TRA OSPEDALE E TERRITORIO DEL PAZIENTE RICOVERATO (dimissioni protette) ELABORATO E CONDIVISO DA: ASL Provincia di Monza e Brianza A.O SAN GERARDO
DettagliTerritorio-ospedale-territorio
Territorio-ospedale-territorio DIMISSIONI PROTETTE Continuità Assistenziale Ospedale-Territorio i 3 snodi della dimissione Gli strumenti Stato dell'arte sul territorio provinciale Punti di forza Criticità
DettagliCOMUNICAZIONE INTERNA ED ESTERNA
COMUNICAZIONE INTERNA ED ESTERNA Ediz. Rev. Data Descrizione Redaz. Verif. Approvaz. 00 00 04/12/17 Prima emissione c-po.07.05 Ediz. 00 - Rev. 00 - Data 04/12/2017 Pagina 1 di 5 1. SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE
DettagliRelazione Formazione Medica (26/09/2018) PATRIZIA RACCA
Relazione Formazione Medica (26/09/2018) PATRIZIA RACCA Cosa si aspettano i MMG? Predisporre una informativa sui servizi offerti dal CAS da esporre negli ambulatori dei Medici Curanti Predisporre uno strumento
DettagliCARTA DEI SERVIZI A.D.I. Anno 2016
CARTA DEI SERVIZI A.D.I. Anno 2016 A.D.I. Assistenza Domiciliare Integrata L'ADI è un modello di cura domiciliare caratterizzata dall'azione integrata e coordinata di operatori sanitari e sociali a domicilio,
DettagliLa Continuità Assistenziale nelle Cure Palliative
Guia Castagnini Cure palliative e Terapia del Dolore La Continuità Assistenziale nelle Cure Palliative Regione Lombardia Modello di Ospedalizzazione Domiciliare DGR VIII/6410 del 27 /12/2008 DGR VIII/7180
DettagliCONOSCERE IL PROPRIO TERRITORIO SOCIO- SANITARIO
CONOSCERE IL PROPRIO TERRITORIO SOCIO- SANITARIO Il cambiamento L aumento dell incidenza delle malattie croniche è uno dei principali driver della necessità di riequilibrio ospedaleterritori. Occorre definire
DettagliCARTELLA CLINICA INTEGRATA E LA GESTIONE DEL RISCHIO
V Congresso Nazionale COMLAS Genova 8-11 novembre 2006 CARTELLA CLINICA INTEGRATA E LA GESTIONE DEL RISCHIO DIREZIONE DI PRESIDIO U.F.C. MEDICINA LEGALE SERVIZIO INFERMIERISTICO Raffaella Giannini INTENSITA
DettagliContinuitàà assistenziale per il bambino cronico: proposta di uno strumento di valutazione della Paola Coscia S.C. Neonatologia e TIN ASST Grande
Continuitàà assistenziale per il bambino cronico: proposta di uno strumento di valutazione della complessità assistenziale Paola Coscia S.C. Neonatologia e TIN ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda
DettagliManfrini Manuela Infermiera dipartimento di medicina interna Ospedale di Rovereto
Manfrini Manuela Infermiera dipartimento di medicina interna Ospedale di Rovereto Verticalizzazione del lavoro Vincolo del mansionario Organizzazione gerarchica in cui la figura del medico era posta
DettagliLa continuità assistenziale
Le reti oncologiche regionali Presente, problematiche e prospettive future La continuità assistenziale Giuseppe Nastasi U.O.C. Oncologia Medica A.O. Bolognini - Seriate (BG) Camera dei Deputati - Palazzo
DettagliDA COMPILARE SE LA DOMANDA È PRESENTATA DAL DIRETTO INTERESSATO. Il/La sottoscritto/a (cognome) (nome) nato/a a prov. il
Al Comune di del Distretto Socio-Sanitario RM G6 INTERVENTI IN FAVORE DI PERSONE AFFETTE DA SCLEROSI LATERALE AMIOTROFICA ai sensi della DGR Lazio n. 233/2012 e della Det. Dir. n.b08766/2012 MODELLO DI
DettagliASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA - A.D.I.
Guida alla Carta dei Servizi per l accesso al servizio di ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA - A.D.I. associazione Premessa L'Assistenza Domiciliare Integrata (A.D.I.) è una forma di assistenza rivolta a
DettagliIL CASE MANAGEMENT NEL PERCORSO DELLA DIMISSIONE PROTETTA IN AZIENDA OSPEDALIERA DI PADOVA
IL CASE MANAGEMENT NEL PERCORSO DELLA DIMISSIONE PROTETTA IN AZIENDA OSPEDALIERA DI PADOVA Dr.ssa ROBERTA SCHIAVOLIN COORDINATORE SERVIZIO CONTINUITA DELLE CURE AZIENDA OSPEDALIERA DI PADOVA U.O.C. DIREZIONE
DettagliL INFERMIERE CASE MANAGER NELLE RESIDENZE PER ANZIANI
L INFERMIERE CASE MANAGER NELLE RESIDENZE PER ANZIANI Dr.ssa Nicoletta Nicoletti Direttore di Struttura Sanitaria Assistenziale Roma, 30 Novembre 2018 IL CASE MANGER E il professionista che provvede all
DettagliPROCEDURA AZIENDALE APPLICAZIONE DEL MODELLO ASSISTENZIALE NEI SETTING DI DEGENZA LIVELLO 2 PP.OO. PISTOIA, S.MARCELLO, PESCIA
Rev.: 0 Pag. 1/6 PROCEDURA AZIENDALE APPLICAZIONE DEL MODELLO ASSISTENZIALE INFERMIERE REFERENTE PP.OO. PISTOIA, S.MARCELLO, PESCIA REV. DATA REFERENTI DOCUMENTO AUTORIZZAZIONI REDATTO APPROVATO Direttore
DettagliCASE MANAGEMENT IN ONCOLOGIA
CASE MANAGEMENT IN ONCOLOGIA Dott.ssa Arnone Francesca A.O.U. Federico II NAPOLI SIGG 2016 IL CASE MANAGEMENT : -Processo collaborativo che, attraverso la comunicazione e l uso delle risorse disponibili,
DettagliPiano assistenziale e diario infermieristico: nuova esperienza di documentazione in ASUIUD. Irene Fregonese
Piano assistenziale e diario infermieristico: nuova esperienza di documentazione in ASUIUD Irene Fregonese Il sottoscritto IRENE FREGONESE ai sensi dell art. 3.3 sul Conflitto di Interessi, pag. 17 del
DettagliUNITÁ ASSISTENZIALE POST ACUTI DIPARTIMENTO MEDICO
UNITÁ ASSISTENZIALE POST ACUTI DIPARTIMENTO MEDICO 1/9 Premessa Il Dipartimento Medico ha il compito di garantire l erogazione di prestazioni sanitarie e assistenziali di base e di alta complessità diagnostico-terapeutica
DettagliIl Case Management in Psichiatria e in Riabilitazione
Il Case Management in Psichiatria e in Riabilitazione 06/12/07 Mario Paganessi e Angela Daniela Stabilini 1 Definizione Il Case Management è un metodo di gestione integrato per il quale viene assegnata
DettagliIl PDTA come strumento della gestione della BPCO. Il punto di vista del Direttore del Distretto. Napoli Maggio 2016 Dott Vito Cilla
Il PDTA come strumento della gestione della BPCO. Il punto di vista del Direttore del Distretto Napoli 19-21 Maggio 2016 Dott Vito Cilla Il Territorio, La Popolazione e i Bisogni Basilicata Kmq 9.992,37
DettagliConvegno Annuale AISIS. Medicina di iniziativa: il ruolo dell'informatizzazione nell'integrazione ospedale territorio. L'esperienza dell'asl2 Savonese
Convegno Annuale AISIS Medicina di iniziativa: il ruolo dell'informatizzazione nell'integrazione ospedale territorio. L'esperienza dell'asl2 Savonese Dott. Giorgio Fusetti, Medico di Medicina Generale
DettagliINTERVENTI IN FAVORE DI PERSONE AFFETTE DA DISABILITA GRAVISSIMA (Decreto Interministeriale 26 settembre 2016 e D.G.R. n.
Al Comune di del Distretto Socio-Sanitario RM6/1 INTERVENTI IN FAVORE DI PERSONE AFFETTE DA DISABILITA GRAVISSIMA (Decreto Interministeriale 26 settembre 2016 e D.G.R. n. 104/2017) MODELLO DI ISTANZA PER
DettagliIl Nursing Case Management
Seminario: L Infermiere Case Manager Bologna 19 Settembre 2007 Il Nursing Case Management Il cambiamento è un processo che richiede una visione chiara e valide strategie di governo del processo stesso,
DettagliLA CONTINUITÀ ASSISTENZIALE: IL MODELLO PAI
LA CONTINUITÀ ASSISTENZIALE: IL MODELLO PAI GIAMPIETRO GASPARINI U O C Oncologia Medica A.C.O. San Filippo Neri Roma RETE SANITARIA IN ONCOLOGIA:OBIETTIVI Presa in carico del paziente in modo globale Riconoscimento
Dettagli02. ELEMENTI PRINCIPALI DELLA DOCUMENTAZIONE SANITARIA
02. ELEMENTI PRINCIPALI DELLA DOCUMENTAZIONE SANITARIA Definizione La cartella clinica è costituita da molteplici documenti, riguardanti la «storia clinica» di ciascun soggetto sottoposto a ricovero (sia
DettagliPresentazione Servizio Distrettuale di Assistenza Residenziale (SDAR) di Gardone Riviera
DIREZIONE GENERALE SERVIZIO COMUNICAZIONE Viale Duca degli Abruzzi, 15 25124 Brescia Tel. 030.3838448 Fax 030.3838557 E-mail servizio.comunicazione@aslbrescia.it Presentazione Servizio Distrettuale di
DettagliREGIONE.LAZIO.REGISTRO UFFICIALE.U
REGIONE.LAZIO.REGISTRO UFFICIALE.U.0428731.13-07-2018 PROGETTO DI COSTITUZIONE DI UNA RETE NEURO-ONCOLOGIA REGIONALE PER L ESTENSIONE DEL PERCORSO DI CONTINUITA ASSISTENZIALE OSPEDALE- TERRITORIO I tumori
DettagliASSESSORATO DELL IGIENE E SANITA E DELL ASSISTENZA SOCIALE
REQUISITI ULTERIORI DI QUALITA SPECIFICI ACCESSO DEI PAZIENTI SI NO L accesso alle prestazioni avviene secondo criteri di priorità definita da valutazioni di appropriatezza e di urgenza, sulla base di:
DettagliHandover H-T : fase progettuale
: fase progettuale Passaggio di consegne ospedale territorio Studio sull allineamento di terapia e la continuità di cura Prof. Francesco Venneri Clinical Risk Manager ASL 10 EU Project FP7 «HANDOVER» Project
DettagliL INTEGRAZIONE TRA I SERVIZI PER LA CONTINUITA ASSITENZIALE DELLA PERSONA FRAGILE
L INTEGRAZIONE TRA I SERVIZI PER LA CONTINUITA ASSITENZIALE DELLA PERSONA FRAGILE L ospedale e il territorio: opportunità e criticità nell integrazione socio-sanitaria Francesca Busa Direttore Distretto
DettagliPROCEDURA AZIENDALE PER IL RECEPIMENTO E LA GESTIONE DELLA RACCOMANDAZIONE PER LA PREVENZIONE DELLA REAZIONE TRASFUSIONALE DA INCOMPATIBILITÀ AB0
Pag. 1 di 6 GESTIONE DELLA RACCOMANDAZIONE PER LA PREVENZIONE DELLA REAZIONE TRASFUSIONALE DA INCOMPATIBILITÀ AB0 Indice delle revisioni Codice Documento Revisione Data emissione 1 02/03/2009 Firme Redatto
DettagliAZIENDA OSPEDALIERA DELLA PROVINCIA DI PAVIA
AZIENDA OSPEDALIERA DELLA PROVINCIA DI PAVIA Sede Legale: Viale Repubblica, 34-27100 PAVIA Tel. 0382 530596 - Telefax 0382 531174 www.ospedali.pavia.it RICOVERI OSPEDALIERI URGENTI: REGOLAMENTO DI GESTIONE
DettagliQuali abilità comunicative nella dimissione del paziente
Quali abilità comunicative nella dimissione del paziente Dr. Mario Felici Direttore U.O.C. Geriatria Osp. S. Donato Arezzo USL TOSCANA SUD EST I diversi contesti clinici della Medicina Interna Agenda :
DettagliUNITÁ OPERATIVA ANESTESIA E TERAPIA INTENSIVA AREA NORD - TERAPIA INTENSIVA BENTIVOGLIO DIPARTIMENTO SERVIZI
UNITÁ OPERATIVA ANESTESIA E TERAPIA INTENSIVA AREA NORD - TERAPIA INTENSIVA BENTIVOGLIO DIPARTIMENTO SERVIZI 1/9 Attività L'unità operativa di Anestesia e Terapia Intensiva Area Nord eroga le proprie prestazioni
DettagliALLA UNITA DI VALUTAZIONE GERIATRICA (U.V.G.) dell A.S.L. TO4 Distretto di Ciriè-Lanzo. nato/a a Prov il / / residente a Prov.
ALLA UNITA DI VALUTAZIONE GERIATRICA (U.V.G.) dell A.S.L. TO4 Distretto di Ciriè-Lanzo RICHIESTA SEGNALAZIONE di Valutazione Multidimensionale sanitaria di Rivalutazione sociale socio-sanitaria al fine
Dettagli(Lista di controllo EXTRA OSP. DISABILI) cognome nome
Dichiarazione del possesso dei requisiti ulteriori di qualità generali e specifici previsti per l accreditamento STRUTTURE EXTRA OSPEDALIERE REQUISITI delle STRUTTURE CHE EROGANO PRESTAZIONI RESIDENZIALI
DettagliEvoluzione della domanda di salute. attuali orientamenti sanitari. l Azienda Ospedaliera Ospedale Niguarda Ca Granda. nuovo modello organizzativo
Evoluzione della domanda di salute attuali orientamenti sanitari l Azienda Ospedaliera Ospedale Niguarda Ca Granda nuovo modello organizzativo per un efficace gestione dei diversi percorsi clinico-assistenziali,
DettagliPROVINCIA RELIGIOSA SAN PIETRO ORDINE OSPEDALIERO SAN GIOVANNI DI DIO PROCEDURE LAVORO DI EQUIPE NEL PROGETTO RIABILITATIVO EX. ART.
PROVINCIA RELIGIOSA SAN PIETRO ORDINE OSPEDALIERO SAN GIOVANNI DI DIO PROCEDURE LAVORO DI EQUIPE NEL PROGETTO RIABILITATIVO EX. ART. 26 VALUTAZIONI DI IDONEITA AL RICOVERO VALUTAZIONI INERENTI IL PERCORSO
DettagliA partire dal giorno e presumibilmente fino a
Al Dirigente Scolastico Oggetto: Richiesta di servizio scolastico domiciliare. Il/La sottoscritto/a genitore dell alunno/a chiede che il proprio figlio possa fruire del servizio scolastico presso il proprio
DettagliSTABILIZZAZIONE E TRASFERIMENTO DEL PAZIENTE. M. Minicangeli
STABILIZZAZIONE E TRASFERIMENTO DEL PAZIENTE M. Minicangeli Il trasferimento del paziente dal P.S. al reparto di M.d U., deve essere presa solo dopo avere presentato e discusso il caso con i responsabili
Dettagli9 a Conferenza Nazionale GIMBE Evidenze e innovazioni per la Sostenibilità della Sanità Pubblica
9 a Conferenza Nazionale GIMBE Evidenze e innovazioni per la Sostenibilità della Sanità Pubblica Bologna, 14 marzo 2014 L'Agenzia di Continuità Ospedale- Territorio: un progetto provinciale per la presa
DettagliFNOMCeO Luigi Conte. MILANO POLITECNICO 16 ottobre 2008
FNOMCeO Luigi Conte MILANO POLITECNICO 16 ottobre 2008 Per garantire la priv acy, è stato impedito il download automatico di questa immagine esterna. Per scaricare e v isualizzare l'immagine, fare clic
DettagliDegenza Breve Chirurgica
Ospedale Ca Foncello di Treviso Degenza Breve Chirurgica Guida ai Servizi Gentile utente, questo opuscolo contiene alcune semplici informazioni che le potranno essere utili in vista dell intervento a cui
DettagliProcedura per l Identificazione del neonato. Data REDAZIONE Autorizzato da Firme. Direttore Sanitario. Direttore U.O. Neonatologia
Emissione Procedura per Data REDAZIONE Autorizzato da Firme Di Pietro Lorella Molinari Rita Mangifesta Adele De Angelis M.Assunta Direttore Sanitario Direttore Medico Dip.to Direttore Coordinatrice Infermieristica
DettagliContributo spese viaggio e soggiorno in sanatoria L.R. 202/79
Contributo spese viaggio e soggiorno in sanatoria L.R. 202/79 Istanza in sanatoria (L.R.202/79 e 20/86) da presentare entro un mese dalla dimissione dell avvenuto ricovero corredata di: - Certificazione
DettagliUn compendio di buone pratiche Cosa manca. ars.toscana.it
Un compendio di buone pratiche Cosa manca paolo.francesconi@ ars.toscana.it Di cosa voglio parlarvi Qual è il problema Come può essere affrontato Come lo abbiamo affrontato Che risultati abbiamo ottenuto
DettagliLa continuità assistenziale per minori con bisogni complessi: un protocollo per la collaborazione istituzionale
La continuità assistenziale per minori con bisogni complessi: un protocollo per la collaborazione istituzionale Dr.ssa Adele Maggiore Direttore Sanitario IRCCS Burlo Garofolo Udine, 5 dicembre 2017 Giornata
DettagliDott.ssa Cristina Patrizi Medico di Medicina Generale ASL RMC Roma U.O.CAD ASL RMB Roma U.O. Medicina Legale ASL RMB Roma Segretario Generale Siameg
Dott.ssa Cristina Patrizi Medico di Medicina Generale ASL RMC Roma U.O.CAD ASL RMB Roma U.O. Medicina Legale ASL RMB Roma Segretario Generale Siameg S.I.A.ME.G. Società Italiana per l'aggiornamento del
DettagliIl Percorso del Paziente Oncologico Anziano Il parere del Palliativista
Il Percorso del Paziente Oncologico Anziano Il parere del Palliativista Dr. P. Bellingeri Responsabile Coordinamento UOCP ex ASL 22 Alessandria 28 Marzo 2013 L invecchiamento Continuità delle cure, per
DettagliLA CENTRALE OPERATIVA TERRITORIALE E IL CDCD: lista dei malati complessi
LA CENTRALE OPERATIVA TERRITORIALE E IL CDCD: lista dei malati complessi AS Pauletto Simone U.O.C.Cure Palliative e Governo Clinico dell assistenza primaria Cot ulss4 VENETO Invecchiamento della popolazione
DettagliServizi a supporto della presa in carico del paziente cronico. Una risposta innovativa alla sfida della cronicità
Servizi a supporto della presa in carico del paziente cronico Una risposta innovativa alla sfida della cronicità Una risposta innovativa alla sfida della cronicità Chronic Plus è costituito da un insieme
Dettaglipresenta domanda per:
Allegato A INTERVENTI A FAVORE DELLE FAMIGLIE CHE ASSISTONO IN CASA PERSONE NON AUTOSUFFICIENTI Al Sig. Sindaco del Comune di prot. n. del Trasmessa dal Comune al Distretto Socio-sanitario in data Al Direttore
DettagliBrescia, Spett. ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI BRESCIA
Brescia, Spett. ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI BRESCIA Il/La sottoscritto/a Codice Fiscale N, chiede di essere trasferito dall Albo degli Ingegneri della provincia di all Albo degli Ingegneri
DettagliPRP Prevenzione e riduzione delle recidive dello Scompenso Cardiaco Cronico (SCC) secondario a patologie cronico-degenerative
PRP 2010-2012 Prevenzione e riduzione delle recidive dello Scompenso Cardiaco Cronico (SCC) secondario a patologie cronico-degenerative Cagliari maggio 2011 Premessa Obiettivo: Prevenzione e riduzione
DettagliHOME CARE ALZHEIMER Programma integrato sovradistrettuale per i malati di Alzheimer e loro familiari
Al Distretto Socio-Sanitario RM G c/o il Comune Capofila Indirizzo: HOME CARE ALZHEIMER Programma integrato sovradistrettuale per i malati di Alzheimer e loro familiari (D.G.R. 504/2012) RICHIEDENTE Il/La
DettagliDalla riorganizzazione della rete locale di cure palliative all'accreditamento. Esperienza della Regione Emilia Romagna
Dalla riorganizzazione della rete locale di cure palliative all'accreditamento. Esperienza della Regione Emilia Romagna Maria Rolfini Antonio Brambilla Direzione generale cura della persona, salute e welfare
DettagliPASSAGGIO DI CONSEGNE IN TERAPIA INTENSIVA: UNO STUDIO OSSERVAZIONALE. Dott.ssa Francesca Pepe Infermiera
PASSAGGIO DI CONSEGNE IN TERAPIA INTENSIVA: UNO STUDIO OSSERVAZIONALE Dott.ssa Francesca Pepe Infermiera COSA SI INTENDE PER PASSAGGIO DI CONSEGNE Detto anche processo di handover, rappresenta il trasferimento
DettagliSERVIZIO PSICHIATRICO DI DIAGNOSI E CURA DIPARTIMENTO SALUTE MENTALE E DIPENDENZE PATOLOGICHE
SERVIZIO PSICHIATRICO DI DIAGNOSI E CURA DIPARTIMENTO SALUTE MENTALE E DIPENDENZE PATOLOGICHE 1/11 Premessa Il Dipartimento salute mentale e dipendenze patologiche è la struttura aziendale che ha come
DettagliALLEGATO 2 - MODELLO DI DOMANDA E FORMULARIO PRESENTAZIONE PROGETTO All Ufficio di Piano dell Ambito Territoriale di Soverato
ALLEGATO 2 - MODELLO DI DOMANDA E FORMULARIO PRESENTAZIONE PROGETTO All Ufficio di Piano dell Ambito Territoriale di Soverato DOMANDA DI AMMISSIONE ALLA SPERIMENTAZIONE DEL MODELLO DI INTERVENTO IN MATERIA
DettagliCarta di accoglienza PRESA IN CARICO PAZIENTE CRONICO. Dipartimento per la continuità assistenziale e delle cronicità
Carta di accoglienza PRESA IN CARICO PAZIENTE CRONICO Gent.ma Signora, Preg.mo Signore, Lei è stato chiamato, con invito scritto, ad aderire al progetto di Presa in carico del paziente cronico della Regione
DettagliUNITÁ OPERATIVE DI GERIATRIA DIPARTIMENTO MEDICO
UNITÁ OPERATIVE DI GERIATRIA DIPARTIMENTO MEDICO 1/10 Attività L attività delle unità operative di Geriatria dell Azienda USL di Bologna è diretta a garantire la cura della persona anziana nelle diverse
DettagliLa CC è la raccolta organica e funzionale dei dati attinenti ai singoli casi di ricovero:
DI FATTO La CC è la raccolta organica e funzionale dei dati attinenti ai singoli casi di ricovero: identificazione della struttura di ricovero generalità dell assistito caratteristiche del ricovero anamnesi
DettagliProgrammi di autogestione della malattia della persona e del caregiver. Dott Emanuela Senesi
Programmi di autogestione della malattia della persona e del caregiver Dott Emanuela Senesi Obiettivo dell intervento Illustrare gli aspetti culturali che devono guidare gli operatori sanitari e sociali
Dettagliai sensi dell art. 3.3 sul Conflitto di Interessi, pag. 17 del Reg. Applicativo dell Accordo Stato-Regione del 5 novembre 2009,
Il sottoscritto STOCCO SABRINA ai sensi dell art. 3.3 sul Conflitto di Interessi, pag. 17 del Reg. Applicativo dell Accordo Stato-Regione del 5 novembre 2009, dichiara X che negli ultimi due anni NON ha
DettagliAllegato D alla DGR n. 460 del 28 febbraio 2006 INTERVENTI A FAVORE DELLE FAMIGLIE CHE ASSISTONO IN CASA PERSONE NON AUTOSUFFICIENTI
Allegato D alla DGR n. 460 del 28 febbraio 2006 INTERVENTI A FAVORE DELLE FAMIGLIE CHE ASSISTONO IN CASA PERSONE NON AUTOSUFFICIENTI MODULO DI DOMANDA Al Sig. Sindaco del Comune di del Al Direttore del
DettagliLa sottoscritta Bui Virna
La sottoscritta Bui Virna ai sensi dell art. 3.3 sul Conflitto di Interessi, pag. 17 del Reg. Applicativo dell Accordo Stato-Regione del 5 novembre 2009, dichiara X che negli ultimi due anni NON ha avuto
DettagliMatera, 15 giugno 2010 Auditorium San Giuseppe Moscati Ospedale di Matera
Matera, 15 giugno 2010 Auditorium San Giuseppe Moscati Ospedale di Matera Unita di Pronto Soccorso e Osservazione Breve Direttore C.Sinno Rel. Inf..DELLE CAVE FLORA M. 15 GIUGNO 2010 Il sistema di "triage"
DettagliPRONTO SOCCORSO Dipartimento Emergenza
PRONTO SOCCORSO Dipartimento Emergenza 1/9 Attività I Pronto Soccorso dell Azienda USL di Bologna hanno sede presso i seguenti ospedali: - Bazzano - Bentivoglio - Budrio - Maggiore di Bologna - Porretta
DettagliLa cartella infermieristica informatizzata: esperienza dell U.O. di Rianimazione
La cartella infermieristica informatizzata: esperienza dell U.O. di Rianimazione 1 Lentamente muore chi diventa schiavo dell abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marcia,
Dettagli''Il Case Manager'': equilibrio tra risorse e vincoli. Dott.ssa Elisa Meneghello Coordinatore Week Surgery AOP PADOVA
''Il Case Manager'': equilibrio tra risorse e vincoli. Dott.ssa Elisa Meneghello Coordinatore Week Surgery AOP PADOVA IL CASE MANAGEMENT INFERMIERISTICO NEL PERCORSO DEL PAZIENTE CHIRURGICO BARIATRICO:
DettagliRichiesta di valutazione/rivalutazione socio-sanitaria
Richiesta di valutazione/rivalutazione socio-sanitaria ALLA UNITA DI VALUTAZIONE GERIATRICA (U.V.G.) dell A.S.L. TO4 IVREA Alla consegna presentarsi con documento di identità valido dell interessato e,
DettagliL infermiere nell UCCP
EMERGENZA CRONICITA IN CAMPANIA: NUOVI MODELLI ORGANIZZATIVI 26 SETTEMBRE 2015 HOTEL HOLIDAY INN ( NAPOLI) L infermiere nell UCCP Panello Elisa L UCCP di san Giorgio del Sannio, modello gestionale delle
DettagliUNITÁ OPERATIVA CHIRURGIA TORACICA DIPARTIMENTO ONCOLOGICO
UNITÁ OPERATIVA CHIRURGIA TORACICA DIPARTIMENTO ONCOLOGICO 1/9 Attività L unità operativa di Chirurgia Toracica è ubicata presso gli ospedali Maggiore e Bellaria di Bologna. Essa svolge un attività finalizzata
DettagliL.R. 202/79. L istanza (Mod. DIR-IT/4) deve essere presentata in data antecedente a quello del ricovero.
L.R. 202/79 Contributo spese viaggio e soggiorno per ricoveri in Strutture Sanitarie Pubbliche o convenzionate fuori Regione in Italia e all Estero preventivamente autorizzate dalla Regione Il cittadino
DettagliMETODI A CONFRONTO NEL PASSAGGIO DELLE CONSEGNE: IL METODO SBAR
METODI A CONFRONTO NEL PASSAGGIO DELLE CONSEGNE: IL METODO SBAR SICUREZZA IN AMBITO SANITARIO Per garantire sicurezza del paziente è fondamentale adottare un metodo strutturato di trasmissione delle informazioni
DettagliLa gestione infermieristica nella continuità di cure. Rita Marson Coordinatore Didattico Hospice Via di Natale, Aviano
La gestione infermieristica nella continuità di cure Rita Marson Coordinatore Didattico Hospice Via di Natale, Aviano Il concetto di continuità delle cure -Presa in carico. -Estensione non interrotta nel
DettagliOspedale S. Stefano Prato
Ospedale S. Stefano Prato L ospedale per intensità di cure: Il modello di organizzazione assistenziale infermieristico. Monica Chiti Responsabile U.O. Assistenza Infermieristica Ospedaliera Ospedale S.
DettagliCARTELLA CLINICA ELETTRONICA DOSSIER FASCICOLO
CARTELLA CLINICA ELETTRONICA DOSSIER FASCICOLO Eleonora Thiene A.I. L.R.22/02.22/02- ULSS16 CARTELLA CLINICA ELETTRONICA La cartella clinica non è solo uno spazio fisico per la registrazione dei dati clinici
DettagliI progetti della Regione Toscana sul Paziente Complesso. Paolo Francesconi
I progetti della Regione Toscana sul Paziente Complesso Paolo Francesconi Nuova Sanità d Iniziativa: nuovi target e nuovi modelli Pazienti complessi high risk / high cost Modello di Care e Case Management
DettagliL ASSISTENZA IN AMBITO TERRITORIALE ALLE PRINCIPALI PATOLOGIE C.P.S.I. AURORA SANTARELLI
L ASSISTENZA IN AMBITO TERRITORIALE ALLE PRINCIPALI PATOLOGIE C.P.S.I. AURORA SANTARELLI Un primo livello sui contenuti un secondo livello sui metodi un terzo livello sui processi comunicativi un ultimo
DettagliLA DOCUMENTAZIONE SANITARIA. Cartella Clinica Integrata. Rosalba Leotta
LA DOCUMENTAZIONE SANITARIA Cartella Clinica Integrata Rosalba Leotta CARTELLA CLINICA INTEGRATA Principale fonte informativa privilegiata per l identificazione, l analisi, la gestione, la prevenzione
DettagliIl CAP di Castellamonte del Distretto di Cuorgnè (ASL TO4) come modello di gestione della BPCO e di costruzione di PDTA.
Il CAP di Castellamonte del Distretto di Cuorgnè (ASL TO4) come modello di gestione della BPCO e di costruzione di PDTA. Anselmo E., Dellarole F., Varello G., Testa A., Toso C., Mortoni L. DISTRETTO di
DettagliMMG e CAS: tipologia di referto atteso. Il referto della prestazione CAS per migliorare i rapporti con il territorio
MMG e CAS: tipologia di referto atteso Il referto della prestazione CAS per migliorare i rapporti con il territorio 26 settembre 2018 Gianni Boella, Patrizia Piano MMG ASL Città di Torino Il MMG e la gestione
DettagliCONTINUITÀ DELL ASSISTENZA
CONTINUITÀ DELL ASSISTENZA I PROBLEMI DELLA CONTINUITÀ Culturali Frammentazione delle conoscenze e delle abilità Basso livello di comunicazione fra professionisti, contesti, strutture etc. Contesto Aumentata
Dettagli