Schemi motori di base
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- Lucio Mazzoni
- 5 anni fa
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1 Schemi motori di base L attuazione di un gesto motorio qualsiasi sembra, a volte, un movimento semplice nella sua quotidianità, tanto da poterlo compiere senza nemmeno pensarci. Con un po di riflessione però,ci rendiamo conto che, per eseguire tale movimento semplice, sono fondamentali l interazione di numerose azioni coordinate e l intervento di meccanismi complessi. La via seguita dagli impulsi nervosi per andare dalla periferia ai centri superiori è composta da più neuroni collegati da prolungamenti e sinapsi (i neuroni afferenti) che hanno il compito motorio di informare il soggetto sulla posizione del corpo nello spazio, sulla tensione dei muscoli utilizzati, sulla posizione del capo. I neuroni efferenti, invece, trasportano le notizie che provengono da più vie nervose (riflesso piramidale, cortico-cerebello-spinale, extrapiramidale.) agli organi effettori: i muscoli e le ghiandole. I neuroni efferenti che si dirigono alla muscolatura sono denominati motoneuroni. Per il controllo del proprio movimento coordinato,è necessaria la conoscenza teorica del funzionamento degli schemi motori. Il movimento Il nostro corpo è in grado di compiere movimenti automatici, movimenti riflessi, e movimenti volontari, quindi finalizzati. Nel processo di esecuzione di un atto motorio sono coinvolte aree diverse del sistema nervoso. Il movimento automatico è eseguito senza una scelta precisa tra le possibili varietà di movimento e non avviene in modo necessariamente cosciente. Infatti tale atto del corpo è il frutto di una serie di ripetizioni del movimento stesso. Tali ripetizioni permettono di richiamare 1
2 automaticamente risposte motorie già attivate altre volte, senza la partecipazione della corteccia cerebrale. Guidare l auto per un autista, palleggiare per un giocatore di basket, lanciare e prendere palline per un giocoliere,sono tutti movimenti automatici, per esempio. Il movimento riflesso è l immediata risposta muscolare convenzionale (cioè prevedibile, sempre uguale) a uno stimolo, attraverso i nervi spinali. Il movimento, in questo caso, tipico dei primi anni di vita, è involontario e non riguarda subito la corteccia cerebrale, ma si ferma a livello del midollo spinale,dipendendo sempre da stimoli esterni. Il movimento riflesso si ha, per esempio, quando ad esempio,una luce improvvisa arriva all occhio e ci fa socchiudere le palpebre. Un altro esempio l abbiamo nel riflesso rotuleo, quando il medico batte con il martelletto sul ginocchio. Questi processi semi-intenzionali si trovano nelle regioni sottocorticali. Il movimento volontario è eseguito in modo lucido per ottenere un fine preciso. È legato a situazioni percettive, al variare degli stimoli visivi, tattili uditivi, e cinestetici. Sede del movimento volontario è la corteccia cerebrale, che è in grado di elaborare gli stimoli afferenti e, grazie ai neuroni collegati alle strutture sottostanti, di esaminare situazioni complesse e di programmare risposte adeguate. Consolidamento degli schemi motori La struttura del movimento volontario è stabilita da elementi semplici o unità di base del movimento, che vengano chiamati schemi motori e posturali, che sono riferiti a posture, movimenti parziali o globali di segmenti corporei o di tutto il corpo. 2
3 Gli schemi posturali riguardano la posizione del corpo o di alcune sue parti, come il piegamento sulle gambe, la torsione del tronco, gli slanci delle braccia. Quando il movimento è dinamico e coinvolge tutto il corpo, che si muove nello spazio e nel tempo, si parla di schemi motori elementari, tra i quali le azioni del camminare,del saltare,del correre,dell arrampicarsi,del lanciare. L arricchimento del bagaglio motorio è reso possibile grazie alla maturazione e alla conoscenza degli schemi motori; esso è continuo e dura tutta la vita. Lo sviluppo degli schemi motori è in rapporto continuo con gli stimoli e le occasioni motorie offerte dall ambiente. La maturazione di ogni schema motorio è progressiva: infatti procede per fasi che sono tra loro differenti, precisando che quello successivo è più preciso, più complesso di quello precedente e presenta diversità più raffinate e diverse. Da cosa dipende il movimento Gli schemi motori, che precedentemente,abbiamo definito come unità di base del movimento, si sviluppano attraverso il processo di crescita e passano attraverso vari periodi fino a diventare abilità motorie di base. Quando si sarà raggiunta una larga base di capacità motorie si avvierà un nuovo processo di apprendimento fino alla costruzione di abilità motorie. Esse si meccanizzano con la ripetizione, che deve però essere variata con un arricchimento senso -motorio continuo. Di disponibilità e automatismi neuro-muscolari che portano in modo progressivo al dominio della propria dimensione corporea, tramite una varietà di stimoli proposti in modo graduale. Di esperienze neuro-muscolari, attraverso azioni di attività motorie generali e di alcune forme sportive. 3
4 La funzione percettiva I migliori atleti vengono riconosciuti per l altissimo livello coordinativo e per la capacità di adattare efficacemente il gesto tecnico alle condizioni ambientali. Queste capacità si basano sull elaborazione che il nostro corpo sa effettuare di tutte le informazioni che riceve. Infatti il corpo riceve gli stimoli attraverso i sensi (il canale uditivo, tattile, visivo, gustativo, olfattivo) detti recettori. Essi sono terminazioni nervose specializzate che possono ricevere uno stimolo e trasmetterlo ai centri nervosi. Anche se non tutte le informazioni sensoriali raggiungono il sistema nervoso centrale (per esempio quando ci si scotta e si ritira la mano in modo inconscio). Perché le informazioni diventino coscienti, quindi percezioni, occorre fare attenzione, è necessario un controllo costante sia durante l azione che al termine della stessa. Questo controllo viene realizzato dal sistema nervoso attraverso la funzione percettiva. 4
5 Le percezioni EURO IN La funzione di percepire il corpo in movimento, l intensità dell azione, i ritmi di esecuzione, è affidata ai nostri sensi. Tali organi sono degli analizzatori, i quali, mediante i loro recettori (terminazioni nervose), ricevono, trasmettono ed elaborano tutte le informazioni Le percezioni cinestetiche La fonte più importante delle componenti spazio-temporale della percezione umana è l analizzatore cinestetico, che consente di sapere in quale intensità si compie ogni azione. I suoi recettori (propriocettori) si trovano negli organi motori, nei legamenti, nei tendini, nelle articolazioni e sono addetti alla percezione dello spazio circostante (sensibilità propriocettiva) grazie a stimolazioni di origine trattile (sensibilità alla pressione), articolare (posizione relativa ai diversi segmenti del corpo) e muscolare (tono muscolare, percezione dell ampiezza del movimento) e oltre che alla sensazione di origini labirintica (equilibrio statico e dinamico) La percezione visiva I recettori dell analizzatore ottico consentono l accettazione di segnali che provengono dall ambiente circostante. Essi hanno il compito di informare sull esecuzione dei movimenti, su quelli degli altri e di eventuali oggetti utilizzati. Il fine da raggiungere è quello di imparare a muoversi con maggior rapidità e coordinazione, sapendo valutare le distanze, a cogliere le differenze, a evitare ostacoli e a prevedere reazioni motorie attraverso l utilizzo corretto dell analizzatore ottico. 5
6 La percezione uditiva È legata all analizzatore acustico; i recettori informano, mediante afferenza e riafferenza acustica, sulla scansione da mantenere o da modificare, affinché il moviemento sia il più possibile adeguato e coordinato. La percezione tattile E necessaria per sentire le caratteristiche fisiche degli oggetti, come il loro peso, forma, consistenza, temperatura, qualità della superficie, ecc. L importanza della percezione tattile è evidenziata dai movimenti fini, necessari per la manipolazione degli oggetti o dagli strumenti di lavoro. Queste caratteristiche sono preziose per la l attenzione e la coordinazione dei movimenti delle mani, necessari per manipolare gli oggetti o gli strumenti che servono. È importante ricordare, però, che i recettori tattili sono presenti su tutta la superficie corporea e che, di conseguenza, è opportuno non limitare l educazione della sensibilità tattile al solo livello manuale. 6
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